Insiemi e logica Insiemi e operazioni insiemistiche Prodotto cartesiano Logica degli enunciati Logica dei predicati Predicati e insiemi Implicazioni e equivalenze logiche Quantificatori Logica degli enunciati • In matematica si chiama proposizione o enunciato ogni espressione linguistica o frase per la quale si possa stabilire con certezza se è vera o falsa. • In altre parole un enunciato è una frase alla quale ha senso associare uno e uno solo dei due valori di verità: vero o falso (che indicheremo con V e F rispettivamente) • Ad esempio sono enunciati le seguenti frasi: • "La Luna è un satellite" "9 è multiplo di 4“ • Mentre non sono enunciati le seguenti: • "Quest'anno sarò promosso" "Che ora è?“ • Assumeremo come primitivi, e quindi non definiremo, i concetti di vero e falso. Operazioni con le proposizioni • Abbiamo visto che si possono eseguire operazioni con gli insiemi. Anche con le proposizioni si possono eseguire operazioni: due o più proposizioni si possono connettere tra loro in modo da ottenere una nuova proposizione. • A tal scopo si usano locuzioni quali e, o, se... allora, se e solo se, ... • A ognuno di questi connettivi corrisponde un'operazione elementare: mediante essi, a due proposizioni date in un certo ordine si fa corrispondere una terza e nuova proposizione. • Similmente, la locuzione “non”, detta operatore di negazione, fa corrispondere a un enunciato la sua negazione. • La parte della logica che si occupa delle operazioni con le proposizioni prende il nome di calcolo delle proposizioni o calcolo degli enunciati; essa ha anche una notevole importanza nella teoria e nell'applicazione degli elaboratori elettronici. Congiunzione di due proposizioni • La particella «e», quando viene usata nel linguaggio ordinario con il significato di «e contemporaneamente», corrisponde in logica al connettivo congiunzione (simbolo /\ ). • Si definisce congiunzione di due proposizioni p e q e si indica con • p/\q • (si legge «p e q» o meglio ancora, usando il latino, «p et q») la proposizione che è vera se p e q sono contemporaneamente vere, mentre è falsa in ogni altro caso. • Per rendere più evidente la definizione data, si introduce di solito la tavola di verità dalla quale risultano i valori di verità della congiunzione p/\q P q q V V F F V F V F p V F F F ESEMPIO • Consideriamo, per esempio, i seguenti due enunciati veri • a: 12 è divisibile per 3 • b: 12 è divisibile per 2 • Facendo la loro congiunzione si ottiene l'enunciato vero 12 è divisibile per 3 e per 2. • • • • • • Consideriamo, invece, le proposizioni r: 24 è multiplo di 6 (vera) s: 24 è multiplo di 7 (falsa). La congiunzione da l'enunciato falso 24 è divisibile per 6 e per 7. rs a b Disgiunzione di due proposizioni • La particella «o», quando viene usata nel linguaggio comune con il significato di «oppure» (in senso alternativo come il vel latino), corrisponde in logica al connettivo disgiunzione (simbolo V). • Si definisce disgiunzione di due proposizioni p e q e si indica con il simbolo p q • (si legge «p o q» o, meglio ancora, usando il latino, «p vel q») la proposizione che è vera, se almeno una delle due proposizioni è vera, ed è falsa, se entrambe le proposizioni sono false. • Poiché la verità di p V q si verifica nel caso di verità o solo di p o solo di q o di entrambe le proposizioni, questa disgiunzione è detta anche alternativa. • La tavola di verità è la seguente p q pVq V V F F V F V F V V V F Esempi • • • • • • • • • Consideriamo, per esempio, gli enunciati a: 21 è divisibile per 7 (vero) b: 21 è pari (falso). L'enunciato a V b: 21 è divisibile per 7 oppure è pari è vero (poiché è vero a). Consideriamo, invece, le proposizioni h: 3 è maggiore di 7 (falsa) k: 3 è divisibile per 2 (falsa) La proposizione h V k: 3 è maggiore di 7 o è divisibile per 2 è falsa (essendo false entrambe le proposizioni componenti). Negazione di una proposizione • La particella «non» del linguaggio ordinario corrisponde in logica all'operatore negazione. • Si dice negazione di un enunciato p e si indica con p • (si legge «non p» oppure «p negato») quell'enunciato che è falso se p è vero ed è vero se p è falso. • La tavola di verità che definisce la negazione è la seguente p p V F F V Esempi • • • • • • • • Si consideri la proposizione vera p: il rettangolo ha quattro angoli retti. La proposizione p è falsa ed è la seguente p : il rettangolo non ha quattro angoli retti. Consideriamo un enunciato p e Si consideri l'enunciato falso supponiamo che sia vero; la sua negazione not p sarà pertanto p: 10 è divisibile per 3. falsa. La negazione di not p, ossia L'enunciato p è ovviamente vero: not(not p), in base alla definizione di negazione data al paragrafo p : 10 non è divisibile per 3. precedente, risulterà perciò vera. Viceversa, se p è falso, not p risulterà vero e quindi not(not p) sarà falso. Sintetizzando, si può dire che p ha lo stesso valore di verità di p ossia, come si usa dire, in logica due negazioni affermano. Si noti che ciò non sempre accade nella lingua italiana.