OTTICA DEI TELESCOPI
RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA
• ONDE RADIO
• RAGGI ULTRAVIOLETTI
• RAGGI X
• RAGGI GAMMA
LUNGHEZZA D’ONDA
• VISIBILE
FREQUENZA
• INFRAROSSO
RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA VISIBILE
PROPAGAZIONE DELLA LUCE NEL VUOTO
c0 = 299.792.457 m/s
PROPAGAZIONE DELLA LUCE IN UN MEZZO
Più un mezzo è denso e minore è la velocità
della luce in quel mezzo
MEZZO
VELOCITA’
Vuoto
299.792.457 m/s
Aria
299.706.000 m/s
Acqua
225.000.000 m/s
Vetro
160.000.000 m/s
diamante
120.000.000 m/s
RIFRAZIONE DELLA LUCE
RIFRAZIONE DELLA LUCE
MEZZO
INDICE DI
RIFRAZIONE
Aria
1,000295
Acqua
1,33
Vetro crown
1,516
Diamante
2,465
Quarzo fuso
1,46
LENTI
LENTI
Quando l’oggetto si trova molto lontano dalla lente, l’immagine si forma
appena oltre il fuoco ed è molto piccola.
Man mano che l’oggetto si avvicina alla lente si osserva che l’immagine si
allontana dalla lente e diventa via via sempre più grande (retroproiettore).
Quando l’oggetto è vicinissimo al fuoco, ci si trova nelle situazione tipica di
un proiettore per diapositive (oggetto molto piccolo e vicinissimo al fuoco della
lente e immagine molto grande su uno schermo lontano).
LENTI DIVERGENTI
TELESCOPIO RIFRATTORE
SPECCHI
ai=ar
TELESCOPIO NEWTONIANO
TELESCOPIO CASSEGRAIN
TELESCOPIO SCHMIDT-CASSEGRAIN
PRINCIPALI TIPOLOGIE DI TELESCOPI
Rifrattore
Cassegrain
Newton
Schmidt
Maksutov
ABERRAZIONE CROMATICA
I raggi che attraversano una lente vengono deflessi dalla loro traiettoria
di incidenza, raggiungendo il fuoco in posizioni differenti: la distanza
aumenta dal blu al rosso, cioè con l'aumento della lunghezza d'onda.
Per avere il maggior numero possibile di lunghezze d'onda deviate sullo
stesso fuoco bisogna utilizzare lenti a bassissima dispersione.
ABERRAZIONE SFERICA
La deviazione dei raggi che attraversano una lente curva a seconda della
posizione di ingresso: quelli che passano per i margini convergono
vicino, quelli che penetrano centralmente convergono più lontano.
La correzione consiste nell'uso di almeno un elemento con curvatura
graduale verso i bordi. L'elemento pertanto si dice 'asferico'.
ASTIGMATISMO
Ai margini esterni dell'asse ottico della lente i raggi non convergono sul
piano-pellicola come punti singoli, ma formano invece due linee, di cui
una parallela all'asse ottico e una ad esso perpendicolare (quindi con
angolo retto tra loro).
COMA
Difetto dell'immagine tipo 'cometa', in cui un punto si presenta con una
scia in dissolvenza.
CARATTERISTICHE DEI TELESCOPI
La caratteristica più importante di un telescopio è la sua APERTURA, cioè
il diametro della lente o dello specchio principale. Maggiore è la sua misura,
più luce è in grado di raccogliere il telescopio e maggiori saranno i dettagli
visibili dell'oggetto. Questo significa che con uno strumento di 200mm di
diametro vedremo Giove molto più dettagliato e luminoso di un telescopio da
80mm.
Un'altra caratteristica importante di un telescopio è la LUNGHEZZA
FOCALE, cioè il tragitto che la luce deve fare dalla lente/specchio principale
al piano focale, dove verrà sistemato l'oculare.
APERTURA / LUNGHEZZA FOCALE = RAPPORTO FOCALE
Il RAPPORTO FOCALE ( f/ ) indica la luminosità relativa del telescopio.
INGRANDIMENTI E POTERE RISOLUTIVO
Ingrandimento = Lunghezza focale telescopio / focale oculare
Potere risolutivo teorico (in secondi d'arco) = 120 / diametro telescopio