DISTURBI ALIMENTARI:
“Anoressia, Bulimia, Ortoressia”
Con il termine "Disturbo alimentare" si indica una vera e propria malattia, la prima
causa di morte fra le malattie psichiatriche, e si riscontra sempre più
frequentemente in individui giovani con età compresa tra i 15 e i 19 anni , ma
anche in soggetti di 30 e 35 anni, inoltre il sesso femminile è il più colpito nel 9095% dei casi. E’ un "male di vivere" che forse nasce da un rapporto distorto con la
famiglia e con gli altri, ma prima di tutto con sé stessi, con la propria individualità.
Questa malattia si è presentata dopo la seconda guerra mondiale nei paesi
industrializzati e alla fine degli anni Sessanta le patologie alimentari hanno subito
un impressionante aumento, dovuto al fatto che questi disturbi costituiscono
l’espressione del cambiamento delle aspettative sociali.
Quasi sempre inizia con una dieta, ma alla base ci sono molte altre cause scatenanti
che portano a cercare l’illusione che avendo il controllo sul cibo lo possa così
ottenere sulla propria vita.
Esistono tre tipologie di disturbi alimentari:
ANORESSIA
L'anoressia è la mancanza o riduzione
dell'appetito che comporta un importante
dimagrimento e può condurre alla morte se
persiste!
Esistono due tipi di anoressia:
-Pseudoanoressia, questa si manifesta quando
un individuo mangia di nascosto e in pubblico
asserisce di non avere mai fame.
-Anoressia nervosa è la vera e
propria malattia che scaturisce da un disturbo
CAUSE:
Biologiche:
Piscologiche:
Disfunzione degli ormoni
gastrointestinali
Presenza attuale o precedente di un
familiare soggetto a disturbi alimentari
Disfunzioni dell’ormone
leptina
Difficoltà nella comunicazione
interpersonale con la famiglia e con gli
altri
Morbo di Crohn
Disfunzione della tiroide
Da farmaci:
Anfetamine
Mancanza di autostima
L'appartenenza a determinati gruppi
sociali in cui è rilevante la tematica del
controllo del peso (ad es. ballerine/i,
ginnaste/i, cicliste/i o altri sportivi
professionisti)
Enfasi da parte dei mass media di modelli
di bellezza non corrispondenti alla forma
fisica comune
CAUSE BIOLOGICHE
ORMONI GASTROINTESTINALI
Gli ormoni gastrointestinali svolgono un ruolo importante nella
regolazione dell'ingestione del cibo e del senso di sazietà. Tra questi
ricordiamo la gastrina, che stimola le contrazioni peristaltiche e favorisce
la produzione di pepsina e di acido cloridrico e la grelina che è
un ormone presente sul fondo dello stomaco che riesce a stimolare
l'appetito, infatti i livelli incrementano prima dei pasti e decrementano
circa un'ora dopo e un suo non corretto funzionamento potrebbe essere
causa dell'anoressia nervosa e dell’obesità.
Inoltre, la grelina stimola l’ipofisi anteriore (ghiandola pineale) che a sua
volta stimola la secrezione dell’ormone della crescita, quindi un anomala
produzione di questo ormone può limitare la crescita.
LA LEPTINA
Il complementare della gastrina è l’ormone leptina contenuto sul cromosoma
7. Questo è un ormone proteico che induce sazietà ed è prodotto dai tessuti
adiposi.
La presenza di leptina nell’organismo è dovuta alla quantità di adipociti, ma
anche a diversi fattori endocrinologici. Il principale fra questi è il livello di
insulina, che, quando basso, diminuisce la sintesi di leptina; livelli non elevati
di insulina sono infatti tipici di stati di digiuno, e la leptina, che svolge un
ruolo fondamentale nella regolazione dell’appetito, viene di conseguenza
inibita e vi è un aumento del senso di fame.
Differenze fra sessi sono verificate nella produzione di leptina. Uomini e
donne con la stessa quantità di tessuto adiposo producono quantità diverse
di leptina, essendo le donne quelle che ne producono di più.
MORBO DI CROHN
La malattia di Crohn o morbo di Crohn (malattia infiammatoria cronica
intestinale – MICI), è una patologia infiammatoria cronica dell'intestino che può
colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale, dalla bocca all'ano,
provocando una vasta gamma di sintomi. Essa causa principalmente dolori
addominali, diarrea (che può anche essere sanguinosa se l'infiammazione è
importante), vomito o perdita di peso, ma può anche causare complicazioni di
fuori del tratto gastrointestinale, come eruzioni cutanee, infiammazione degli
occhi e stanchezza.
La malattia di Crohn è considerata una malattia autoimmune, in cui il sistema
immunitario aggredisce il tratto gastrointestinale provocando l'infiammazione,
anche se viene classificata come un tipo particolare di patologia infiammatoria
intestinale. La malattia di Crohn tende a presentarsi inizialmente negli
adolescenti e nei ventenni, con un altro picco di incidenza tra i cinquanta e i
settant'anni, anche se la malattia può manifestarsi a qualsiasi età.
Frequente nei pazienti colpiti da morbo di Crohn è l’anoressia, causa ne sono i
dolori addominali, il senso di nausea e il vomito e la conseguente perdita di
appetito. Questi sintomi provocano disgusto nel cibo e creano pregiudizi
alimentari e i pazienti tendono a lungo andare ad un quadro di mal nutrizione.
TIROIDE
La tiroide è una ghiandola che si trova ala base del collo e comprende due sistemi endocrini:
il primo produce gli ormoni tiroidei (T3 e T4), il secondo la calcitonina. La tiroide è una
ghiandola follicolare cioè costituita da milioni di vescicole (i follicoli) all'interno delle quali
vengono immagazzinati gli ormoni tiroidei. La calcitonina viene prodotta invece da cellule che
si trovano al di fuori dei follicoli (cellule C o parafollicolari).
- Gli ormoni tiroidei sono prodotti dai tireociti e sono la tiroxina(T4) e la triiodotironina (T3);
questi stimolano i processi cosiddetti anabolici, ovvero di crescita, sviluppo e movimento
dell’organismo. Inoltre, aumentano il processo di ossidazione delle cellule controllando gli
enzimi che presiedono al metabolismo energetico. Essi agiscono così sui processi di
accrescimento e di diversificazione delle cellule. Questi ormoni promuovono lo sviluppo
dell'encefalo nel feto, in presenza di una scarsa produzione, i neonati sono fortemente
ritardati.
-La calcitonina è un ormone costituito da un polipeptide di 32-aminoacidi che serve
all'abbassamento della concentrazione di calcio nel sangue (Ca2+) e quindi alla sua
regolazione.
Se questi ormoni non vengono secreti in modo corretto si va in contro a varie
patologie come:
- nodulo singolo
- gozzo multi nodulare che è caratterizzato dalla presenza di più noduli della
tiroide; può essere basato su una carenza di iodio nella dieta,
- carcinoma tiroideo
- morbo di Basedow che è una malattia caratterizzata da gozzo diffuso
associato ad un’ alterazione del sistema immunitario. La sintomatologia è
rappresentata da tachicardia, sudorazione, agitazione psicomotoria,
tremori, stato ansioso, diarrea diventando poi anoressia.
In conclusione a causa della disfunzione di questi ormoni si presentano:
- problemi nei processi anabolici;
- problemi a livello di metabolismo energetico;
- morbo di Basedow;
che portano ad un conseguente stato di anoressia nervosa.
ANFETAMINE
Le anfetamine sono una
famiglia di bfeniletilammine (sostanze
organiche di origine
vegetale).
Rischi che si corrono
assumendo anfetamine per
dimagrire
Le anfetamine, come già
detto, hanno un effetto
anoressizzante, ovvero
Video Anfetamine
CAUSE PSICOLOGICHE
Le cause dell’anoressia hanno sempre nella
maggior parte dei casi una matrice di tipo
psicologico dato che si tende a manifestare il
modo di porsi nei confronti degli eventi e degli
altri attraverso il proprio rapporto con il cibo.
Spesso all’origine dell’anoressia vi è un
accadimento doloroso indipendente dalla
propria volontà (la morte di un caro,una
separazione,un rifiuto,un abbandono o un
incidente). A tale evento si reagisce provando un
Nella letteratura scientifica è avanzata l'ipotesi che
all'origine dell'anoressia nervosa vi sia una
pregressa positività psichiatrica(un disturbo
mentale che colpisce il pensiero,i sentimenti o il
comportamento in modo da rendere l’integrazione
sociale dell’individuo problematica ), od una
relativa comorbilità (la coesistenza di due o più
patologie diverse in uno stesso individuo), con
disturbi della sfera ossessivo-compulsiva; tale
comorbilità spiegherebbe la struttura compulsiva
ed ossessiva presente nella malattia.
Tra le ragioni che portano allo sviluppo di
comportamenti anoressici, si evidenziano, oltre a
Infine, la perdita di peso ottenuta tramite la riduzione della quantità di
cibo assunto, finisce per diventare uno stile alimentare limitato a
poche categorie di cibi. Nell’individuo l’autostima è fortemente
influenzata dalla forma fisica e dal peso. La perdita di peso infatti viene
considerata come un’importante conquista ed è segno di
autodisciplina, mentre l’aumento di peso viene vissuto come perdita
del controllo o una sconfitta e quindi conseguente perdita di
autostima. La persona anoressica raramente si preoccupa del suo
dimagrimento, spesso non ha neanche la consapevolezza della
malattia e questo è un grosso ostacolo per l’acquisizione di una volontà
di cambiamento e guarigione.
Le caratteristiche principali dell’anoressia
- Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra
del peso minimo indicato per età e altezza;
- la costante paura di acquistare peso;
- alterazione dell’immagine corporea per ciò che
concerne forma e dimensioni
(dismorfofobia:non sono soddisfatte del loro
aspetto e lo vedono distorto e peggiore di quello
che in realtà è).
Manifestazioni psicologiche
Molti studi sono stati effettuati elencando le varie possibili
manifestazioni(a livello psicologico) di un individuo che soffre di
anoressia nervosa:
• Depressione: la sua incidenza varia dal 25% dei casi arrivando a sfiorare
anche l'80%, che può anche perdurare dopo la guarigione dalla
malattia.
• Ansia: la cui coesistenza è difficile da comprendere; gli studi condotti
dimostrano un elevato range (ovvero una differenza notevole fra il
valore minimo e quello massimo) dal 20 al 65%, ma il dato è più elevato
se si valuta la condizione pre-iniziale dello stato morboso (90%).
• Disturbi correlati a sostanze.
• Disturbo di personalità:nel caso dell'anoressia
nervosa il disturbo riguarda il cluster C
(comprende i disturbi di personalità evitante,
dipendente e ossessivo compulsivo), rilevata
soprattutto nella tipologia di alimentazione
compulsiva. Altri affermano che il disturbo
riguarda il cluster B (comprende i disturbi di
personalità antisociale, istrionica e
narcisistica).
TERAPIE
Vi principalmente due tipologie di terapie per
l’anoressia:
• Terapia nutrizionale;
• Terapia farmacologica;
• Terapia psicologica.
Terapia nutrizionale
È necessaria l’introduzione nel corpo di 1500-1800
kcal al giorno. Per ridurre la perdita ossea si
utilizzano vitamina D e calcio. Consiste nel ricovero
in strutture ospedaliere di riabilitazione intensiva
che ha una lunga durata in quanto è necessario far
raggiungere al paziente almeno il 90% del peso
corporeo (o comunque una massa corporea
superiore ai 19 kg),considerando un aumento di
peso medio di 1-1,5 kg a settimana.
Terapia farmacologica
Terapia psicologica
È stata data molta importanza alle forme di
sostegno psico\logico-clinico e di psicoterapia; si è
dimostrato efficace l’azione di sostegno
psicologico e soprattutto quella psicoterapeutica,
finalizzata ad indagare e rielaborare le
conflittualità emotive e relazionale che si
traducono nel rifiuto del cibo.
Le psicoterapie possono essere individuali,familiari
o di gruppo.
L’anoressia è una malattia complessa,determinata
da condizioni di disagio psicologico ed
Video Conclusivi
ANORESSIA
BULIMIA
La bulimia o bulimia nervosa è uno dei più
importanti disturbi alimentari per cui una
persona ingurgita una quantità di cibo
esorbitante per poi ricorrere a diversi metodi
per riuscire a non metabolizzarlo e, quindi,
ingrassare (vomito autoindotto, utilizzo di
lassativi e purghe).
Si tende spesso a prediligere i dolci, cibi
ipercalorici e di facile ingestione.
L'attacco di bulimia è normalmente seguito da
Esistono due tipi di bulimia:
• con condotte di eliminazione, che vede il
soggetto ricorrere regolarmente
a vomito autoindotto oppure all'uso
inappropriato di lassativi e diuretici;
• senza condotte di eliminazione, che vede il
soggetto bulimico adottare regolarmente
comportamenti compensatori inappropriati,
senza vomito autoindotto, uso di lassativi e
diuretici. I comportamenti di tipo
SINTOMI
• L’erosione dello smalto dei denti (dovuto
all’acido del vomito) e l’abrasione del dorso
delle mani ( causato dalla ripetuta
introduzione delle dita nella gola) sono
indicatori comuni della tendenza a procurarsi
il vomito.
• Una modesta percentuale di bulimici
mostrano un gonfiore delle ghiandole parotidi
vicino alle guance. I bulimici possono anche
L’abrasione
Denti del
di un
dorso
bulimico
delle mani
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dello schema
– Secondo livello
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» Quinto livello
CONSEGUENZE SULLA SALUTE
Le principali conseguenze sulla salute dei
soggetti bulimici sono:
• traumi all'apparato gastroenterico (lesioni
dovute alla risalita del chimo),
• amenorrea nelle donne, ovvero mancanza del
ciclo mestruale a causa di disfunzioni
ormonali),
TERAPIE
Esistono due tipologie di cure adottabili di tipo:
FARMACOLOGICO
E
PSICOLOGICO
Farmacologico
Le cure farmacologiche consistono
nell'assunzione di farmaci antidepressivi (la
bulimia è spesso associata a depressione)come
la fluoxetina che è uno dei principi attivi più
usati, nota anche come Prozac, oppure di
farmaci riduttori dell'appetito come, per
esempio, la sibutramina.
Psicologico
L'approccio di tipo psicologico prevedere sedute
di psicoterapia individuali, familiari o di gruppo;
queste ultime sembrano essere quelle più
efficaci, soprattutto nelle adolescenti e nelle
donne giovani, ma anche nei giovani soggetti di
sesso maschile. Un’altra terapia di tipo
psicologico che mira a cambiare l’atteggiamento
del paziente nei confronti dell’importanza del
peso corporeo e delle proprie forme fisiche
come unico indice per valutare il proprio valore
- La prima fase è incentrata nel fornire al
paziente informazioni sul disturbo e di ridurre
le abbuffate regolarizzando la frequenza dei
pasti.
- La seconda fase mira a rendere stabili le
corrette abitudini alimentari e a ridurre
l’eccessiva preoccupazione per il peso e le
forme corporee.
- La terza fase prevede una prevenzione per
eventuali ricadute per riuscire così a
Video conclusivo
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dello schema
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Testimonianza di un ex bulimico
Adesso vi mostreremo come non sia così
difficile e raro,come credono in molti, incontrare
questo tipo di persone. Nel video seguente sarà
intervistato un ragazzo adolescente che ha
sofferto di bulimia nervosa,che ha superato
questo ostacolo e adesso intende dare un
contributo al fine di una più diretta e coincisa
comprensione del problema.
ORTORESSIA
L'ortoressia è una forma di attenzione abnorme alle regole
alimentari (cibo sano), alla scelta del cibo e alle sue
caratteristiche. Può essere dovuta ad una paura, a
volte maniacale, di ingrassare o di non essere in perfetta salute.
Sono stati riconosciute diverse tipologie di ortoressia, a partire
da forme più lievi fino ad arrivare a situazioni quasi maniacali,
ma non sono stati ancora canonizzati in termini clinici. È stata
descritta per la prima volta da Steve Bratman nel 1997, dietologo
che si autodefinì “ex-ortoressico”. Colpisce soprattutto gli over
30, tende a essere più diffusa tra gli uomini ed è considerato un
disturbo dell'alimentazione, anche se nasce da un buon intento,
fino a diventare un serio problema psicologico.
È difficile fare un censimento della popolazione
ortoressica, anche perché contrariamente agli
anoressici o ai bulimici le persone che soffrono
di questo disturbo possono essere
assolutamente normali fisicamente.
L'ortoressico instaura chiaramente un rapporto
distorto con il cibo, iniziando mano a mano a
scartare ogni cibo «cattivo».
Si inizia con l'escludere
dalla propria alimentazione i cibi trattati con
pesticidi o con qualsiasi additivo artificiale e,
piano piano, i cibi ritenuti sani diventano
sempre meno. Alla fine l'ortoressico consuma il
Cause
Motivazioni alimentari, psicologiche, etiche,
supportate spesso da tradizionalismo e/o spinte
commerciali, hanno creato un'infinità di modelli
sociali differenti e una scelta di norme di vita spesso
in totale conflitto con un'esistenza sana ed
equilibrata.
L'ortoressico in genere non è dotato di una buona
cultura che gli consenta di capire le vere cause dei
problemi, ritiene giusto solo ciò che capisce e
capisce solo teorie semplicistiche e infantili.
Problemi sociali
L'ortoressia è un problema sociale, che
impedisce il soggetto colpito di avere rapporti
equilibrati con l'esterno.
L'ortoressico cambia a poco a poco stile di vita,
oppure si isola in un proprio stile standardizzato
e dettato esclusivamente da regole precise e
imprescindibili, difendendosi da chi non
comprende le sue scelte; vive in uno stato di
ansia e quando la patologia diventa maniacale,
la conclusione del soggetto è: "tutto dipende dal
Disturbi
Il soggetto ortoressico ricade ripetutamente in
una sorta di circolo vizioso, ovvero una volta che
ha stabilito le regole del suo comportamento e
per un qualsiasi motivo le infrange cada in uno
stato d’insoddisfazione personale che lo porta ad
irrigidire ulteriormente le sue norme di vita,
portandolo sempre più in uno stato patologico.
Questo porta il soggetto ad incontrare difficoltà
nell'appagare se stesso e i propri sensi,
imponendosi talvolta persino di provare disgusto
per cibi che in realtà appagherebbero il
Tipologie di ortoressici
Ortoressici salutisti
Ortoressici positivi
Ortoressici etici
Ortoressici salutisti
Sono gli ortoressici classici, quelli della
definizione originale di Bratman. È il caso
dei vegani per motivi alimentari, dei puristi,
della dieta del gruppo sanguigno o
dalla macrobiotica e di tutti coloro che
eliminano ampie categorie di cibi ritenendoli
dannosi, a prescindere da ogni riscontro
scientifico.
Ortoressici positivi
L'esempio classico è rappresentato dalla dieta
mediterranea. È la forma di ortoressia più
accettabile: l'aspetto maniacale non sta
nell'opporsi a certi cibi, quanto nel
promuoverne euforicamente alcuni oltre i loro
effettivi meriti. Un dietologo mediterraneo
esalterà oltre misura i pregi di frutta, verdura,
olio d'oliva e pasta. Suggerirà di evitare il burro,
grassi animali e di moderare la carne rossa. Il più
delle volte crea nell'interlocutore l'illusione che
Ortoressici etici
Sono rappresentati da vegetariani (per motivi
etici e non per motivi alimentari), da vegani per
motivi etici (non consumano prodotti animali
derivanti dall'allevamento perché ritengono
orribili le condizioni degli animali in cattività) e
da tutti coloro che escludono ampie categorie di
alimenti per motivi etici, spirituali o religiosi. Se
la scelta è etica, si tenderà ad abolire tutto ciò
che è in contrasto con essa (macellazione degli
animali, caccia, pesca, importazione di carni e di
Studenti :
- Cecere Tommasa;
- Chieco Quirico;
- Urgesi Pietro;
- Sisto Francesco.