ANZIANI E NON SOLO :PROGETTI EUROPEI E NAZIONALI ASPASIA TALENTI DI CURA DIADE Partenariato europeo per il benessere e la dignità degli anziani Appena approvato EUROPEAN LIFE AFTER CARE ANZIANI E NON SOLO E’ MEMBRO DI : Network internazionale operante per la prevenzione degli abusi verso gli anziani : Network europeo di Organizzazioni rappresentanti persone anziane Network europeo di organizzazioni che si occupano di carer familiari ATTIVITÀ SVOLTE ED ELEMENTI EMERSI DAL PROGETTO Loredana Ligabue Coordinatore tecnico Anziani e Non Solo Il Progetto: analisi e proposte per prevenire ed affrontare abusi e violenza agita e subita, nel contesto della relazione di cura, da: BADANTI vs vs CAREGIVER FAMILIARI ANZIANI ASSISTITI vs Principali attività del Progetto: Allineamento delle conoscenze dei partner di progetto Condivisione metodologia di intervento Interviste in profondità Focus group Restituzione esiti a satkeholder Formazione operatori dei servizi Convegno finale Diffusione risultati 1.I risultati delle interviste in profondità Dalle interviste : GLI AGENTI DI VIOLENZA: Il 35% delle segnalazioni riguardano violenza agita da badanti verso anziani il 29% riguardano violenza agita da familiari verso badanti il 23% da parte di anziani verso badanti 219 le segnalazioni riconducibili a forme di abuso VERSO LA BADANTE es. di forme di violenza rilevate FISICA E SESSUALE: maltrattamenti, aggressioni, molestie sessuali . iI marito della signora mi ha picchiata, hanno dovuto chiamare l’ambulanza vieni nel letto con me…… PSICOLOGICA: imposizioni tipiche del lavoro coatto,segregazione, minacce, insulti a sfondo etnico o sociale, intromissione nella vita privata... mi ha messo il lucchetto nella porta .. ti paghiamo e basta…non hai diritto a niente DIRITTI: mancati riposi e ferie ,inadeguato vitto e alloggio .. per otto mesi mi hanno dato poco da mangiare … non avevo una mia stanza, dormivo con la signora..… ECONOMICO-FINANZIARIA mancato versamento dei contributi, non rispetto di minimi salariali in busta paga era scritto 25 ore settimanali in realtà erano 24 ore al giorno VERSO GLI ANZIANI ASSISTITI es. di forme di violenza rilevate OMISSIONE/NEGLIGENZA :quasi il 40% riguardano atti impropri di cura, scarsa igiene, malnutrizione, disidratazione, abbandono la metteva a letto con le spondine e poi usciva FISICA : maltrattamenti fisici per il 30% : la strattonava,(l’anziana) la spintonava o la stringeva molto forte PSICOLOGICA:aggressione verbale, assenza di relazione vi era effettivamente una situazione di plagio… voleva costringere l’anziano a farsi sposare… ECONOMICO -FINANZIARIA: piccole sottrazioni di beni, “cresta” sulla spesa, appropriazione indebita di denaro,preziosi o assegni fatti firmare con il raggiro ci sono stati significativi ammanchi dal conto corrente DIRITTI se tu mi vuoi tenere paghi anche i miei contributi Dagli attori locali……. Il 69% delle interviste segnala problemi di alcolismo fra le badanti e un uso rilevante di psicofarmaci Il 78% segnala problemi connessi alle patologie degli anziani (demenze in larga prevalenza) Il 43% delle interviste segnala la lontananza della rete familiare Moltissime interviste segnalano lo stress delle condizioni di lavoro . 25% delle interviste segnala forme di organizzazione illecita nel collocamento delle badanti PRINCIPALI INDICATORI DI RISCHIO Convivenza forzata Patologie cognitive dell’assistito Isolamento sociale Reti familiari deboli Condizione di clandestinità Mancanza di formazione al ruolo Carico assistenziale Burn out 2.I risultati dei focus group Analisi delle cause :diagramma di Ishikawa 1 Differenze culturali e limiti di competenza La formazione dell’AF non è considerata obbligatoria, non è disponibile e accessibile, manca di accompagnamento Atteggiamenti socio-culturali e pressioni economiche portano ad una gestione scorretta del farmaco e della cura Nella formazione dell’AF non è inclusa la gestione del farmaco e la conoscenza del sistema socio-sanitario Criticità proprie della natura del lavoro di assistente familiare La precarietà delle condizioni di lavoro produce ansia e stress oltre che limitare la cura della salute dell’AF Le famiglie a volte non intendono o non riescono a condividere le scelte assistenziali non sentendosi fino in fondo datori di lavoro La carenza di coordinamento e l’inadeguata distribuzione di risorse rendono difficile realizzare interventi efficaci Carenze e limiti nei servizi 4 Gli interventi di sostegno a fronte di demenza senile sono inadeguati e poco flessibili Difficoltà nelle reti familiari 2 La famiglia/datore di lavoro è a volte condizionata da atteggiamenti aggressivi e caratterizzati da autoritarismo L’assistente familiare soffre la precarietà e la fatica di un lavoro isolato, in convivenza, spesso senza tutele, diritti e riposi, con assistiti spesso dementi e senza supporti. In tale contesto ella tende ad assumere antidepressivi e a somministrare farmaci in modo improprio. La mancanza di riposo e lo sforzo fisico sono insiti nel lavoro di AF come oggi organizzato La gestione inadeguata dei farmaci è condizionata da insufficienti controlli L’attività di AF è spesso percepita come non vincolata a orari e funzioni La famiglia che sceglie l’assistente familiare in situazioni di emergenza a volte viene condizionata dalla AF 3 La scelta dell’assistenza familiare è condizionata da aspetti emotivi e dalla inadeguatezza dell’ offerta pubblica 1) La formazione della assistente familiare va considerata obbligatoria, deve essere disponibile e accessibile, supportata da accompagnamento 8 La formazione delle AF è strategica per una nuova domiciliarità ed è finanziabile attraverso il fondo regionale per la non autosufficienza I provvedimenti relativi a formazione e tutoring devono riguardare anche le AF non ancora regolari, ma con domanda presentata 1 Il comune deve inserire anche le AF tra i servizi alla domiciliarità, prevedendo sostegni economici alle famiglie a fronte di formazione e tutoraggio Il sostegno economico alla famiglia è vincolato dalla formazione della AF Vincolare e sostenere le famiglie a garantire formazione alle proprie AF Ogni sostegno di tipo economico deve essere vincolato all’effettuazione della formazione Le famiglie dovrebbero obbligare e/o dare la possibilità alle AF di frequentare i corsi La formazione della AF deve essere accessibile, efficace e integrata con la famiglia I corsi dovrebbero prevedere un modulo anche per le famiglie I corsi devono essere svolti in orario di lavoro. Il comune garantisce la possibilità di partecipare La formazione deve essere accessibile anche a chi non “padroneggia” la lingua italiana Il comune dovrebbe aumentare l’organizzazione dei corsi di formazione per le AF del 90% Rendere accessibile la formazione all’interno di contesti di socializzazione attraverso azioni di volontariato È necessario che la formazione preveda ore di stage (attività pratica) 5 4 L’ente locale deve prevedere servizi di tutoring domiciliare 2) L’attività di assistente familiare deve essere percepita come regolata da orari e definita nelle funzioni 10 15 Pubblico e parti sociali operando in modo sistemico offrono supporto informativo e servizi di garanzia per riconoscere le relazioni di lavoro di qualità nella assistenza a domicilio I sindacati, il Comune e l’Azienda Sanitaria possono organizzare corsi formativi ed informativi in merito a questo tipo di contratto coinvolgendo anche le tv locali Tutti gli enti interessati (Comune, Provincia, Privato Sociale, Sindacati ecc…) devono avviare un processo al riconoscimento della professione di AF, sollecitando percorsi formativi per familiari e AF Il sistema pubblico predispone un percorso di tutoring per allestire P.A.I. che preveda già i riposi e le relative sostituzioni per la badante Il sistema pubblico costruisce un sistema di certificazione del rapporto contrattuale/assistenziale basato su un corso di formazione che AF e famiglia frequentano assieme All’atto della stipula del contratto le organizzazioni sindacali e i soggetti che supportano la famiglia devono fornire indicazioni, informazioni e interpretazioni sui diritti e doveri orari Il sindacato deve normare meglio l’orario di lavoro dell’AF (inizio e fine lavoro-riposo…) con la partecipazione del sindacato alla contrattazione (CNL) in percentuale 10% Tutti gli enti interessati (Comune, Provincia, Privato Sociale, Sindacati ecc…) devono avviare un processo al riconoscimento della professione di AF, sollecitando percorsi formativi per familiari e AF Al momento della stipula del contratto sindacati e commercialisti devono fornire informazioni più dettagliate a famiglia e badanti 5 Le parti contraenti definiscono le mansioni richieste alla assistente familiare (in riferimento al profilo regionale) Il sindacato potrebbe farsi carico di iscrivere un mansionario chiaro delle attività di AF aiutando le parti nella stipula del contratto Le organizzazioni sindacali con la famiglia e le badanti devono contrattare le regole (il mansionario) I contraenti del contratto dovranno definire con chiarezza il mansionario concordato 3) La scelta della assistente familiare deve essere principalmente basata su elementi di carattere professionale correlati a oggettivi bisogni nel quadro di una offerta pubblica da adeguare 10 L’offerta di servizi a sostegno della domiciliarità va adeguata alle esigenze della domanda sotto la governance pubblica Il servizio di assistenza domiciliare deve essere più personalizzato sulle esigenze della famiglia Il pubblico può prevedere una consulenza per le famiglie che le aiuti nella scelta dell’AF più adatta Il pubblico può creare un elenco unico territoriale in cui le competenze delle AF siano verificate e attendibili Il volontariato può organizzare servizi di auto-aiuto tra famiglie per vincere il senso di colpa A livello distrettuale (almeno) occorre indagare circa le maggiori necessità di servizi di supporto La gestione del caso deve avvenire in una logica integrata e unitaria in rapporto con la famiglia A livello distrettuale (almeno) occorre: esplicitare quali sono le risorse pubbliche disponibili in termini di servizi La programmazione deve prevedere una maggiore integrazione fra pubblico e privato 0 La gestione dei servizi dovrebbe essere unitaria nella visione e gradualizzata A livello distrettuale (almeno) in base all’indagine di mercato effettuata in precedenza occorre pianificare un potenziamento dei servizi a maggiore richiesta Valorizzare e promuovere un ruolo attivo della famiglia nei servizi Prevedere un ruolo più attivo della famiglia nella casa protetta 0 I servizi devono prevedere almeno alcune ore di assistenza domiciliare per ogni anziano 8 Il familiare va stimolato a un ruolo attivo e ad una relazione con il familiare nella sua abitazione TERZO SETTOR E ISTITUZIO NI PARTI SOCIALI PROCEDURE E LINEE GUIDA PER AFFRONTARE IN RETE LA VIOLENZA CONCLAMATA E PREVENIRLA PREVENIRE L’ABUSO E LA VIOLENZA FAR SUPERARE L’ISOLAMENTO E FAVORIRE LA RECIPROCA ACCOGLIENZA FAR RISPETTARE LA LORO DIGNITA’ ED I LORO DIRITTI QUALIFICARE IL LAVORO DI CURA E L’ASSISTENZA