Scuola Secondaria Primo Grado
Balbi Valier – Pieve di Soligo
Tecnologia
Prof. Fabio Lucchetta
Fonti:
Wikipedia
www.ilfattoquotidiano.it
www.eniscuola.net
http://blogeko.iljournal.it
La radioattività
La radioattività è un fenomeno fisico per cui nuclei instabili si trasformano in nuclei di
altri elementi o in isotopi (nuclei di atomi identici dal punto di vista chimico ma con
una massa diversa, dovuta a un diverso numero di neutroni) dei nuclei di partenza,
emettendo particelle.
I diversi nuclei radioattivi possono decadere verso stati più stabili con tempi che
variano da pochi milionesimi di secondo a diversi miliardi di anni. La radioattività,
presente naturalmente nell’ambiente terrestre, ha effetti biologici sull’uomo a causa
delle sue proprietà ionizzanti. Questi effetti sono sfruttati nella diagnostica medica
(radiografie, scintigrafie, Tac, Pet ecc.) e nelle terapie antitumorali (radioterapia,
terapia neutronica con cattura di boro, adroterapia) ma possono essere nocivi se non
attentamente somministrati. Infatti, oltre un certo limite, le radiazioni possono
diventare molto pericolose per la salute umana anche in relazione alla durata
dell'esposizione.
La radioattività è pericolosa soprattutto se caratterizza elementi con un "tempo di
dimezzamento" (trasformazione in altri nuclei) che può durare millenni e in grado di
fissarsi stabilmente nel corpo umano o di altre specie viventi.
La produzione di scorie nucleari, generando elementi radiotossici, è estremamente
importante e delicata nel ciclo di produzione dell’energia nucleare e grande
attenzione deve venire posta affinché nessuna situazione possa mettere in contatto
elementi radioattivi con persone umane
http://www.youtube.com/watch?v=zjRndTPasLk
Esposizioni alle radiazioni nucleari. Ecco i rischi per la salute
Nausea, perdita dei capelli, emorragie, e poi, a lungo termine, tumori
alla tiroide e leucemie, la morte. Sono questi i possibili effetti
dell’esposizione alle radiazioni.
L’unità di misura è il sievert, che è un valore notevole, tanto che in
genere si usa il suo sottomultiplo millisievert (mSv).
Per dare un’idea della scala di valori, ciascuno di noi ogni anno assorbe,
per via della radioattività naturale, in media 2,4 millisievert.
Una radiografia ordinaria comporta per il paziente un assorbimento di 1
millisievert, una Tac oscilla tra i 3 e i 4 mSvt, una Pet o una scintigrafia dai
10 ai 20 mSv.
In radioterapia, ovviamente, le dosi salgono molto, in base al tumore che
si intende distruggere, e possono superare i 40 mSv.
I radiologi hanno come punto fermo la soglia di 6 mSv tollerabili senza
conseguenze da un organismo sano.
In Giappone, nei pressi della centrale di Fukushima, si è raggiunta la
quota di 400 mSv in un’ora di esposizione. Quali sono i possibili danni?
Secondo le tabelle dell’Oms, se si viene esposti a un sievert (1.000 mSv)
nell’arco di un’ora si incorre in alterazioni temporanee dell’emoglobina;
quando si sale a 2-5 sievert si hanno perdita dei capelli, nausea,
emorragie. Con 4 sievert assorbiti in una settimana si ha la morte nel 50%
dei casi, con 6 è morte certa e immediata.
Questo solo nel breve periodo. Nel lungo, come si è visto con
drammatica precisione negli anni successivi a Chernobyl, anche dopo
20 e più anni, si rischiano tumori (soprattutto tiroidei), linfomi e leucemie.
Le aree del corpo considerate più radio-sensibili sono quelle le cui cellule
si moltiplicano molto rapidamente: la pelle, il midollo osseo e le
ghiandole sessuali.
Mentre reni, fegato, muscoli e sistema nervoso sono ritenuti radio
resistenti, poiché le cellule che compongono questi tessuti si riproducono
con minore facilità. I rischi più immediati, dunque, sono rappresentati da
infiammazioni che coinvolgono la pelle e la bocca, da emorragie
sottocutanee e perdita di capelli.
Il tasso di mortalità è particolarmente
elevato nell’arco di 45 giorni dal momento in
cui si viene a contatto con le radiazioni.
Contro la contaminazione, le uniche misure
con una qualche efficacia sono il chiudersi
in casa evitando il più possibile il contatto
con l’aria esterna e l’assunzione di iodio,
finalizzata a colpire le cellule ormai
compromesse
evitando
che
la
contaminazione si diffonda nell’organismo.
Fondamentale anche l’igiene personale,
soprattutto il lavarsi accuratamente le mani.
Nei casi più gravi, i piani di intervento di tutti i
paesi del mondo prevedono l’evacuazione
nel raggio di almeno 5 chilometri dal luogo
dell’incidente nucleare.
L’incidente nucleare di Fukushima
L’11 marzo 2011, il nord-est del Giappone è stato colpito da un
violentissimo terremoto di magnitudo 8,9 con epicentro sul fondo marino
del Pacifico a circa 500 kilometri da Tokyo.
Il terremoto è stato causato da un forte sollevamento di una parte del
fondale. Si è spostata di conseguenza tutta la massa d’acqua
sovrastante, creando uno tsunami, ossia un maremoto, con onde alte
circa 10 metri che sono penetrate fino a 10 kilometri nell'entroterra. Le
vittime, secondo una prima stima, ammontano a circa 30.000.
A questa tragica conseguenza se ne è aggiunta un’altra: nella prefettura
di Fukushima, il terremoto e il maremoto hanno danneggiato gravemente
quattro dei sei reattori della centrale nucleare.
La centrale nucleare è stata costruita su una costa alta appena 4 metri
sul livello del mare, e protetta da dighe frangiflutti alte poco più di 5
metri, adatte a fronteggiare un tifone, non uno tsunami.
Quando le onde di maremoto alte più di 10 metri hanno investito la
costa, i reattori nucleari della centrale sono stati sommersi.
In seguito al blocco degli impianti di raffreddamento, si è verificata una
serie di esplosioni con fughe di radioattività.
Operai e pompieri hanno messo a rischio la propria vita, esponendosi a
pericolosi livelli di radioattività nel tentativo di raffreddare i reattori con
acqua di mare.
Alcuni di loro, lavorando nell’edificio del reattore 3, sono stati contaminati
da una radioattività 10000 volte superiore a quella normale.
Particolarmente preoccupanti sono gli effetti che la diffusione di
radioattività può avere in un paese ad alta densità demografica come il
Giappone: 335 abitanti per kilometro quadrato, che salgono a circa 6000
ab/km2 nell'area metropolitana di Tokyo, distante poco più di 200 km
dalla centrale nucleare di Fukushima.
La radioattività in mare di fronte alla centrale di Fukushima risulta migliaia
di volte superiore ai livelli di norma: è quindi pericoloso mangiare pesce.
Anche l’acqua potabile di Tokyo presenta una radioattività doppia
rispetto al livello normale: è stato quindi consigliato di non farla bere ai
bambini.
È stato anche raccomandato di non mangiare verdure provenienti dalle
aree contaminate.
È ancora presto per dire quali saranno gli effetti sanitari per la
popolazione. Si teme però che essi possano essere gravi.
http://www.youtube.com/watch?v=THO39Zj9qI0
Da 1’05 a 20’
L’incidente ha danneggiato tre reattori con conseguente fuoriuscita di fumi
radioattivi e poi di acqua contaminata
La nube contenente i residui contaminati è arrivata in poco tempo sulle coste
dell’America Settentrionale.
La distanza e i confini tra gli stati nulla possono in casi come questi.
L’emissione di acque contaminate
costituisce una minaccia seria, la
radioattività di Fukushima si diffonde
nell’oceano Pacifico e nessuno ha
idea
di
come
fermarla
con
ragionevole rapidità.
La prima mappa evidenzia lo stato
delle acque a poche settimane
dall’incidente, la seconda riguarda la
diffusione della radioattività nella
catena alimentare circa un anno
dopo.
Le foto di Google Street View nella
devastazione di Fukushima
Un
viaggio
nell’area
interdetta
prossima alla centrale di Fukushima
può essere fatto utilizzando Google
Street View.
Google ha percorso le strade più
facilmente attraversabili effettuando le
riprese che evidenziano come una
della conseguenze più pesanti della
tragedia sia l’abbandono di città,
case, lavoro, agricoltura e questo
sicuramente per alcuni decenni.
Le riprese hanno interessato otto
comuni, tra i quali Okuma e Futaba.
Con i seguenti link ti porti a circa 2 km dalla centrale ma puoi anche avvicinarti di
più o andare lungo la costa dove sono evidenti i danni del maremoto.
https://www.google.it/maps/place/Okuma,+Futaba+District,+Fukushima/@37.40460
4,140.981367,3a,75y,72.52h,87.51t/data=!3m4!1e1!3m2!1sv2-VhK7C4IjPkjg8WYmsQ!2e0!4m2!3m1!1s0x6020e8a26eb10f0f:0xf7aa1286c30b33e6
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