Scarica - IISS Cezzi de Castro Moro

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Roma - l’Italia – l’Impero:
le fasi della conquista
• Un mosaico originario di etnie:
– i popoli italici;
– i celti;
– gli etruschi;
– i greci.
• Roma: il nucleo originario
• Roma: la conquista dell’Italia
• Roma: l’impero
Rivediamoci ... a scuola
ITALIA: origine del nome
Prima di chiamarsi Italia:
1.
2.
3.
4.
Esperia: terra del tramonto
Enotria: terra del vino
Saturnia, cioè terra sacra a Saturno
Ausonia: paese abitato dagli Ausoni (golfo di Napoli)
ITALIA:
1. Il termine sarebbe stato utilizzato per la prima volta dai Greci, intorno al V sec. a.
C. per indicare la parte meridionale della Calabria, forse in omaggio ad un re
locale, il leggendario Italo.
2. Dall’osco Viteliu, poi Vitulus in latino (vitello), animale che per le popolazioni del
meridione d’Italia aveva carattere sacro
3. Il nome ebbe fortuna; fu adottato dai Romani che lo estesero alla regioni via via
conquistate. Il nome si estese alle isole, considerate finalmente parte integrante
dell’Italia, soltanto nel 286 d. C., con un decreto di Diocleziano
Rivediamoci ... a scuola
L’Italia
Frutto di una ricchezza
• e complessità di etnie
•
Le più antichi e autoctonie (non indoeuropee)
–
La civiltà villanoviana nell’Italia centrale;
–
Liguri a nord-est;
–
Sardi in Sardegna;
–
Sicani in Sicilia;
–
Bruzi in Calabria.
•
I celti o Galli o Galati (indoeuropei): nelle valli
alpine e ai margini della pianura padana.
•
Gli italici (indoeuropei):
– rezi e veneti a nord-ovest;
– latini, osci, umbri e sabini in Italia centrale;
– sanniti e lucani in Italia meridionale;
– piceni sul versante adriatico;
– iapigi, apuli e messapi in Puglia
– siculi in Sicilia.
Gli Etruschi nell’Italia centrale,
I Greci in Sicilia e sulle coste dell’Italia meridionale,
I Fenici in Sicilia e Sardegna.
•
•
•
Rivediamoci ... a scuola
Gli Etruschi
•
Un’ origine misteriosa:
– autoctona evoluzione della cultura
villanoviana (Dionigi di Alicarnasso, I d. C.)
– migrazione dall’Oriente, forse in relazione
con i greci (Erodoto, V a.C.)
– provenienza dall’ Europa centrale
•
Emerge tra l’VIII e il VII secolo a.C nell’area
toscana e umbra;
•
VII-VI secolo a.C massima espansione:
– a nord nella pianura padana;
– a sud nel Lazio e in Campania.
•
Probabile il loro dominio su Roma, desunto dal
fatto che almeno due degli ultimi re di Roma
sono etruschi.
Rivediamoci ... a scuola
Area di diffusione degli Etruschi
Rivediamoci ... a scuola
Espansione di Etruschi, Greci
e Fenicio
Rivediamoci
... a scuola – punici nel Mediterraneo
Potenza e civiltà etrusca
L’identità etrusca. Geografia di un popolo
Erodoto
Erodoto, Storie, I, 94, 3-7: l'origine lidia degli Etruschi
“Al tempo di Atys, figlio del re Mane, ci fu in tutta la Lidia una
. tremenda
carestia e i Lidi per qualche tempo continuavano a vivere
sopportandola, ma poi, poiché non cessava cercarono rimedi (...Ma
poiché la carestia non diminuiva, anzi infuriava ancor di più, il re, divisi
in due gruppi tutti i Lidi, ne sorteggiò uno per rimanere, l'altro per
emigrare dal paese e quello dei gruppi cui toccava di restare lì si mise
a capo lui stesso come re, all'altro che se ne andava pose a capo suo
figlio, che aveva nome Tirreno. (6) Quelli di loro che ebbero in sorte
di partire dal paese scesero a Smirne e costruirono navi e, posti su di
esse tutti gli oggetti che erano loro utili, si misero in mare alla
ricerca di mezzi di sostentamento e di terra, finché, oltrepassati
molti popoli, giunsero al paese degli Umbri, ove costruirono città e
abitano tuttora. (7) Ma in luogo di Lidi mutarono il nome, prendendolo
da quello del figlio del re che li guidava, e si chiamarono Tirreni.”
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Potenza e civiltà etrusca
L’identità etrusca. Geografia di un popolo
Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, I, 30, 1-2: l'origine autoctona degli Etruschi
.
“ Proprio in base a questo criterio ( il criterio di affinità
linguistica] io (…)non penso neppure che i Tirreni siano
coloni dei Lidi: non presentano infatti lo stesso linguaggio,
né si può dire che, pur non essendo più di lingua affine,
conservino almeno qualche ricordo della madrepatria. Non
venerano neppure le stesse divinità dei Lidi, né osservano
leggi e costumanze simili, sono anzi questi gli aspetti per i
quali i Tirreni differiscono maggiormente dai Lidi. popolo.
Sono forse più vicini alla verità quelli che sostengono che
i Tirreni non sono emigrati da nessun luogo, ma sono
invece un popolo indigeno, poiché in ogni sua
manifestazione presenta molti caratteri di arcaicità; sia
per linguaggio che per modo di vivere non lo si ritrova
affine ad alcun altro “
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L’organizzazione politica degli Etruschi
• Mancava un forte potere centrale
• Erano organizzati per città – stato (come le
poleis greche)
• Governate dal lucumone, capo politico e
religioso della città
• Il potere effettivo era però nelle mani di chi
possedeva la terra e gestiva i commerci
• La popolazione lavorava in stato di semi
schiavitù
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Etruschi - La scrittura
 E’ un altro dei misteri etruschi
 Mutuata dal greco-fenicio che venne in seguito abbandonato e mai
compreso
 E’ l’unica scrittura del bacino del Mediterraneo che non è mai stata
tradotta completamente
 Non esistono testi bilingue ad eccezione delle”lamine di Pyrgi” (Santa
Severa) in etrusco e fenicio, ma il primo è solo un riassunto
 si conoscono poche parole: alcune centinaia, riguardanti in gran parte
iscrizioni funerarie, con un ambito semantico molto ristretto
 Si sa che ha un alfabeto di 26 lettere e che ad ogni lettera è possibile far
corrispondere un suono.
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La decadenza etrusca
• Parte dal 509 a.C. proprio con la cacciata dei
Tarquini da Roma e la nascita della Repubblica
• Seguono le sconfitte con i Siracusani, coi
Sanniti, con i Galli; infine furono conquistati
dai Romani nel 351
• Resistono ancora alcune città etrusche,
sconfitte definitivamente nel 280
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Etruschi - L’eredità
• Gli Etruschi esercitarono una grande influenza in Italia, sul
piano culturale, religioso e artistico.
• Roma subì la loro influenza, che si fece sentire nelle
istituzioni, nei modi di vita, nella lingua (parole etrusche
passate al latino e poi passate nella lingua italiana come
atrium, histrio, miles, mundus, persona, populus, radius),
nei gusti, nell'amore per il lusso e la musica, nelle tecniche
agrarie (la vite)
• arco e volta, giochi gladiatori, aruspici
• i maestri degli alunni romani furono spesso etruschi e
greci, considerati i più colti.
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Etruschi - La Religione
 Il concetto di base è che la natura dipende dai voleri
della divinità.
 Ogni fenomeno naturale era un segnale che la divinità
inviava all’uomo, il quale doveva riuscire ad
interpretarlo per uniformarsi al suo volere.
 Le divinità etrusche alle origini erano un numero
imprecisato ed anche la loro funzione non era ben
definita
 Il contatto con altre religioni, in particolare di quella
greca, portò alla definizione del pantheon etrusco.
Rivediamoci ... a scuola
Le divinità etrusche
•
•
•
•
•
•
Tinia è il re degli dei
Uni moglie di Tinia
Menerva
Turan
Fufluns
Aplu
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•
•
•
•
Zeus - Iuppiter
Hera e Giunone
Athena e Minerva
Afrodite e Venere
Dioniso e Bacco
Apollo
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Auguri e Aruspici 1
L'àugure era un sacerdote dell'antica Roma che aveva il
compito di interpretare la volontà degli dèi. Questa figura era
tuttavia già nota alla cultura etrusca, come dimostra la Tomba
degli auguri a Tarquinia, e a quella greca
Il compito degli auguri era quello di trarre auspicia
dall'osservazione del volo, del comportamento e del verso degli
uccelli per capire se gli dèi approvavano o no l'agire umano sia
nell'ambito pubblico che in quello privato, sia in pace che in
guerra. L'augure non doveva predire quale fosse la cosa
migliore da fare, ma solo se un qualcosa su cui si era già deciso
incontrasse o meno l'approvazione divina
L'arte degli auguri era chiamata augùrio o auspìcio.
Rivediamoci ... a scuola
Auguri e Aruspici 2
L'aruspicina era una branca dell'arte divinatoria che consisteva
nell'esame delle viscere (soprattutto fegato – epatoscopia - ed
intestino) di animali sacrificati per trarne segni divini e norme
di condotta. Chi esercitava l'aruspicina era chiamato arùspice.
Essendo una pratica d'origine etrusca, nell'antica Roma gli
aruspici erano considerati stranieri e non costituivano alcun
collegio sacerdotale ufficiale. Gli aruspici furono consultati per
tutta la durata dell'impero romano e si tramanda che ancora
nel 408, durante l'assedio di Roma, aruspici pronunciarono
maledizioni in lingua etrusca per lanciare fulmini sui visigoti di
Alarico I.
Rivediamoci ... a scuola
L’Alimentazione
• Uso di cereali, soprattutto del farro e di legumi
(ceci, fave e lenticchie)
• L’apporto calorico veniva dato da carne di
maiale, selvaggina, pecore e latticini
• Utilizzato anche il pesce
• Una curiosità: gli Etruschi conoscevano la
forchetta: ne sono state rinvenute identiche a
quelle odierne, con i 4 denti incurvati.
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I celti
• Originari dell’Europa centrale, nell’area tra il Danubio e il
Reno.
• Il nucleo più evoluto è la cultura di Hallstatt (odierna
Austria), che dispone di una tecnologia del ferro assai
avanzata e si diffonde nell’Europa centrale e occidentale.
• Dopo l’800 a.C. dalle attuali Austria e Baviera la cultura di
Hallstatt si diffonde nella Svizzera e nella Francia per
giungere in Spagna e, infine, in Gran Bretagna e Irlanda.
Rivediamoci ... a scuola
I celti: gruppi e migrazioni
• Tra il VI e il III secolo a.C
si verifica un grande
movimento migratorio:
– a ovest, Francia e
Spagna;
– a nord, Boemia, Gran
Bretagna e Irlanda;
– a sud-est, Grecia, Italia e
Anatolia.
• Questo movimento
mette in crisi Roma che
nel 390 a.C. è
saccheggiata da
un’orda di galli senoni
guidata da Brenno.
I celti, che i romani chiamano Galli e i Greci Galati,
sono un insieme assai composito e diversificato di
tribù che parlano lingue del ceppo indoeuropeo,
alcune delle quali sono tuttora parlate: il gaelico
irlandese, il gaelico scozzese, il gallese e il bretone
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VILLANOVIANI
Villanoviano è il nome convenzionale e moderno di un "aspetto culturale"
protostorico, definito sulla base delle caratteristiche dei resti materiali. Il nome deriva
dalla località di Villanova (frazione del comune di Castenaso) provincia di Bologna,
dove fra il 1853 ed il 1855 Giovanni Gozzadini (1810–1887) ritrovò i resti di una
necropoli, portando alla luce 193 tombe (di cui 179 ad incinerazione e 14 ad
inumazione). Durante la prima età del ferro, tra il IX e l'VIII secolo a.C. l'aspetto
villanoviano caratterizzò l'Etruria tirrenica, l'Emilia-Romagna (in particolare, la zona
di Bologna e Verucchio nel riminese), le Marche (Fermo), la Campania (Capua,
Capodifiume, Pontecagnano, Sala Consilina) e la Lucania (zona del Vallo di Diano).
Alcuni studiosi hanno affermato che la civiltà villanoviana si sarebbe estesa
dall'Etruria meridionale al resto della penisola interessata da tale civiltà. Altri autori
pensano invece che si sia trattato piuttosto di uno sviluppo locale risalente alla tarda
età del bronzo.
Rivediamoci ... a scuola
La Magna Grecia
• Dalla metà dell’VIII secolo
a.C. intensa colonizzazione
greca.
• Limitata alle zone costiere.
• Scambi commerciali con le
comunità dell’entroterra.
• Stimolo per l’evoluzione
verso la civiltà urbana.
• Civiltà, cultura e splendore
pari alle poleis greche.
• La Sicilia è pure oggetto
della colonizzazione fenicia
di Cartagine.
Le colonie greche sono ricche e potenti:
−
Siracusa è la maggiore potenza militare della
Magna Grecia;
− ...Sibari
Rivediamoci
a scuolaarriva a contare 300.000 abitanti.
Le età della storia di Roma
ETA’ ARCAICA
o della MONARCHIA
ETA’
REPUBBLICANA
(753 AC/ 509 AC)
(509 AC/31AC)
LE CONQUISTE di ROMA
Rivediamoci ... a scuola
ETA’ IMPERIALE
(27AC/476 DC)
Roma: le basi materiali
• Posizione strategica ben difesa dal
fiume Tevere e dalle alture (i sette
colli).
• nodo stradale tra
– la via Salaria (commercio del sale)
– e l’asse nord-sud tra Etruria e
Magna Grecia.
• Il fiume Tevere è navigabile.
• Estese terre fertili
• Capacità di acquisire le tecnologie più
avanzate dei popoli confinanti:
– siderurgia etrusca;
– cantieristica navale greca.
Rivediamoci ... a scuola
LA MONARCHIA
753- 509 a.C.
COME ERA ORGANIZZATO LO STATO?
Il SENATO era l’assemblea formata dagli anziani capo famiglia. Si
occupava del GOVERNO di Roma e sceglieva
un RE.
• Giudice supremo
• Sommo sacerdote
• Capo dell’esercito
In questi 250 anni furono costruiti i primi edifici pubblici, ci fu
un’evoluzione delle istituzioni politiche e religiose e le diverse tappe
dell’espansione militare.
Rivediamoci ... a scuola
ETA’ REPUBBLICANA
Nel 509 a.C. furono cacciati i TARQUINI e il popolo abolì la monarchia. I
romani proclamarono così una nuova forma di governo dello Stato: LA
REPUBBLICA.
REPUBBLICA ARISTOCRATICA
Il potere era concentrato nelle mani dei PATRIZI. Il governo era affidato a una
serie di MAGISTRATI. I più importanti erano i CONSOLI che dovevano essere
sempre due per evitare il ritorno della monarchia:
•Comandavano l’esercito
•Emanavano leggi
•Avevano il diritto di vita e di morte su tutti i cittadini
Il DITTATORE veniva eletto in momenti di grave pericolo e aveva poteri illimitati
ma solo per sei mesi.
PRETORI, QUESTORI, CENSORI ed EDILI, anche essi eletti dall’assemblea dei
cittadini, avevano il compito di:
•Amministrare la giustizia civile e i soldi dello Stato
•Gestire l’ esercito
•Costruire opere pubbliche
Rivediamoci ... a scuola
Roma conquista l’Italia: il Lazio
496 a.C.
popoli latini
343-295 a.C.
sanniti
295 a.C.
battaglia di
Sentino
280-272 a.C.
Magna Grecia
225-191a.C.
Gallia cisalpina
Conquiste nei primi
decenni dell’età
repubblicana
Espansione in età
monarchica
496 a.C. vittoria
sulla Lega latina
presso il lago
Regillo fra Gabii e
Tuscolo.
396 a.C. Distruzione
di Veio, città etrusca
rivale nel controllo
della via Salaria.
Rivediamoci ... a scuola
Roma conquista l’Italia: la Campania
496 a.C.
popoli latini
343-295 a.C.
sanniti
295 a.C.
battaglia di
Sentino
280-272 a.C.
Magna Grecia
225-191a.C.
Gallia cisalpina
• 390 a.C. Roma è saccheggiata dai galli senoni (Brenno).
• Viene ricostituito l’esercito e le difese murarie.
• Inizia il periodo più intenso delle guerre di conquista:
– guerre contro i sanniti
343-341 a.C.
326-304 a.C;
– 340-338 a.C. nuova guerra contro la Lega latina;
– 295 a.C: guerra alla coalizione di galli, etruschi, umbri e sanniti.
Rivediamoci ... a scuola
Roma conquista l’Italia: l’Etruria
496
496 a.
a.C.
C.
popoli
popoli latini
latini
343
343-304
- 304a.C.
a.C.
Sanniti
Sanniti
280
295 a.
a.C.
C.
battaglia
Etruschidi
Sabini
Sentino
Umbri
•
295 a.C a Sentino viene sconfitta una
coalizione di galli, etruschi, umbri e
sanniti. Roma è padrona dell’Italia
centro-meridionale.
•
Nel 280 a.C si apre nel frattempo un
nuovo fronte a sud con l’intervento di
Pirro, re dell’Epiro, in aiuto di Taranto,
potente colonia greca dell’Italia
meridionale.
•
265 a.C. la conquista e distruzione di
Volsinii pone fine all’autonomia delle
città etrusche.
Rivediamoci ... a scuola
280
280-272
- 272 a.C.
a. C.
Magna
Magna Grecia
Grecia
225
225-191
– 222a.C.
a. C.
Gallia
Galliacisalpina
padana
Roma conquista l’Italia:
la Magna Grecia
496 a.C.
popoli latini
343-304 a.C.
Sanniti
295 a.C.
battaglia di
Sentino
• Taranto minacciata da Roma
chiede aiuto a Pirro, re
dell’Epiro.
• 280 a.C. Pirro sbarca in Italia e
sconfigge i Romani a Eraclea e ad
Ascoli Satriano.
• Dopo un tentativo fallito di
conquistare la Sicilia, Pirro è
costretto a dar battaglia a
Maleventum (poi Benevento),
dove è sconfitto definitivamente.
• Taranto si sottomette a Roma nel
272 a.C.
Rivediamoci ... a scuola
280-272 a.C.
Magna
Grecia
225-191a.C.
Gallia cisalpina
Sinossi della conquista dell’Italia peninsulare
Date e popolazioni ostili
Cause
Eventi determinanti
Esito e conseguenze
343-341 a.C.
Prima guerra sannitica
L’espansione e la crescente
egemonia dei sanniti in
Campania entra in conflitto
con la penetrazione romana
nella stessa regione.
Guerra di “logoramento”:
i romani vincono nelle
battaglie in campo aperto, i
sanniti negli scontri sulle
montagne.
L’equilibrio di forze
suggerisce un accordo di
pace.
Agli abitanti delle città
campane soggiogate viene
concessa la cittadinanza
senza diritto di voto.
340-338 a.C.
Lega latina
La pacificazione tra romani e
sanniti allarma i popoli del
Lazio la cui ostilità era
ripresa dopo il saccheggio di
Roma da parte dei galli
senoni nel 390 a.C.
La Lega latina subisce
ripetute sconfitte fino alla
battaglia decisiva ai Campi
Fenectani nella pianura
Pontina.
Roma, imposto il suo
definitivo dominio sui popoli
del Lazio, concede loro la
cittadinanza a pieno diritto.
326-304 a.C.
Seconda guerra sannitica
La minaccia della conquista
di Napoli da parte di Roma
riapre la guerra con i sanniti.
321 a.C Forche Caudine,
sconfitta dei romani.
316 a.C la guerra riprende e
Roma sconfigge una a una le
popolazioni alleate con i
sanniti.
304 a.C. Roma costringe i
sanniti alla pace e alla
rinuncia della Campania.
295-283 a.C.
Coalizione di etruschi, galli,
umbri e sanniti
Conflitti aperti durante le
guerre sannitiche che di
volta in volta si risolvevano
con paci e tregue mai
rispettate.
295 a.C vittoria romana nella
battaglia di Sentino.
283 a.C presso il lago
Vadimone l’esercito romano
fa strage dei Galli Boi.
La vittoria romana apre la
strada all’unificazione dei
territori della penisola
centro- meridionale sotto il
dominio romano.
Pirro sbarca in Italia e
Rivediamoci ...
a scuola i romani a Eraclea
sconfigge
Le città greche del sud,
nel 280 a.C e ad Ascoli
La sottomissione
della Gallia cisalpina
496 a.C.
popoli latini
343-304 a.C.
sanniti
295 a.C.
battaglia di
Sentino
280-272 a.C.
Magna Grecia
225-191 a.C.
Gallia
cisalpina
Nel contesto delle guerre puniche, tra la prima e la seconda (241-218 a.C.):
–
–
–
–
–
–
225 a.C. coalizione di tribù galliche contro Roma;
Roma mobilita più di 200.000 legionari;
battaglia di Talamone (foce dell’Ombrone): massacro di 40.000 galli e cattura di 10.000 prigionieri;
Roma decide di invadere la Gallia cisalpina;
222 a.C. battaglia di Clastidium, sconfitta dei galli insubri;
222 a.C. Roma conquista Milano, capitale dei galli insubri.
Nella seconda guerra punica (218-202 a.C), la discesa di Annibale in Italia è il
pretesto per i galli a ribellarsi a Roma.
− Sconfitto Annibale a Zama (202 a.C.) Roma chiude la partita con i galli in Italia.
− 197-191 a.C. riconquista romana della Gallia cisalpina.
Rivediamoci ... a scuola
Prima formazione
dell’identità italiana
• L’unificazione della penisola sotto il
dominio di Roma è la condizione
necessaria, ma non sufficiente, per la
nascita dell’identità italiana.
• L’idea di Italia quale entità storica
unitaria compare solo nel I secolo a.C.:
– tra il 91 e l’89 a.C. durante la
guerra “sociale”,
– quando gli alleati (socii) italici si
coalizzano nella guerra contro
Roma per ottenere il
riconoscimento della cittadinanza
romana.
La moneta coniata dagli alleati italici
durante la guerra sociale:
• diritto, testa femminile con la scritta
“ITALIA”;
• Rovescio, il giuramento degli alleati
Rivediamoci ... a scuola
italici contro Roma.
Con le guerre puniche
l’espansione romana oltrepassa
i confini della penisola italiana
Prima guerra punica
264-241 a.C.
Conflitto per l’egemonia politica e commerciale
che ha come obiettivo il controllo della Sicilia:
− La Sicilia diviene provincia romana;
− Roma occupa la Sardegna e la Corsica;
− Roma si trasforma in una potenza marittima.
Tra le due guerre puniche
• 225-222 a.C. conquista della Gallia cisalpina
• 219 a.C. conquista dell’Illiria
Seconda guerra punica
218-202 a.C.
Volontà di rivincita della potenza cartaginese:
− Cartagine perde il ruolo di potenza marittima;
− a Roma acquista autorità e prestigio
il Senato, anima della riscossa e
della vittoria;
Rivediamoci ... a scuola
− si rafforza il ruolo dell’esercito.
La conquista della Gallia e della Spagna
Guerre puniche
264-202 a.C.
Conquista della
Gallia e della
Spagna
Espansione in
Grecia e in Asia
minore
Espansione
in Occidente
e Oriente
La massima
estensione:
117 d.C.
.
• La memoria della discesa di Annibale in Italia porta Roma a cercare confini più sicuri delle Alpi.
• Le vittorie nelle guerre puniche trasformano Roma in una potenza imperialistica.
201-197 a.C.
i territori iberici sono
incorporati in due
province, Spagna
Citeriore e Ulteriore.
150 a.C.
conflitto tra Cartagine e
la Numidia alleata di
Roma.
149-146 a.C.
assedio e distruzione di
Cartagine (Terza guerra
punica)
191 a.C. riconquista
della Gallia cisalpina
183 a.C. sottomissione
dei veneti.
176 a.C.
sottomissione dei
liguri.
Rivediamoci ... a scuola
125 a.C. la conquista
della Gallia narbonese
unisce i possedimenti
italici a quelli iberici.
Espansione in Grecia e in Asia minore
Guerre puniche
264-202 a.C.
Conquista della
Gallia e della
Spagna
Espansione in
Grecia e in Asia
minore
Espansione
in Occidente
e Oriente
La massima
estensione:
117 d.C.
Alla fine del III secolo a.C. la crisi del regno dei Tolomei rompe l’equilibrio tra i regni ellenistici.
L’espansionismo del regno macedone induce il regno di Pergamo, l’Egitto e l’isola di Rodi a chiedere aiuto
a Roma.
215-148 a.C. quattro
guerre macedoniche:
- 148 a.C. la Macedonia è
una provincia romana
- 146 a.C. la Grecia
diviene una provincia
romana con il nome di
Acaia.
• 191 a.C. Roma
sconfigge Antioco III alle
Termopili.
• 189 a.C. decisiva
battaglia di Magnesia.
• 188 a.C. Pace di
Apamea: Antioco III
rinuncia alla Grecia e
all’Anatolia.
Antioco III re di Siria
sconfigge l’Egitto e si
propone come difensore
della Grecia contro
l’imperialismo romano.
133 a.C. Attalo III re di
Pergamo lascia il suo
regno in eredità al Senato,
che nel 129 a.C. lo
trasforma in una
provincia romana.
Rivediamoci ... a scuola
Espansione in Grecia e in Asia minore
Guerre puniche
264-202 a.C.
Conquista della
Gallia e della
Spagna
Espansione in
Grecia e in Asia
minore
Espansione
in Occidente
e Oriente
La massima
estensione:
117 d.C.
Alla fine del III secolo a.C. la crisi del regno dei Tolomei rompe l’equilibrio tra i regni ellenistici.
L’espansionismo del regno macedone induce il regno di Pergamo, l’Egitto e l’isola di Rodi a chiedere aiuto
a Roma.
215-148 a.C. quattro guerre
macedoniche:
- 148 a.C. la Macedonia è
una provincia romana
- 146 a.C. la Grecia diviene
una provincia romana con il
nome di Acaia.
• 191 a.C. Roma sconfigge
Antioco III alle Termopili.
• 189 a.C. decisiva
battaglia di Magnesia.
• 188 a.C. Pace di
Apamea: Antioco III
rinuncia alla Grecia e
all’Anatolia.
Antioco III re di Siria
sconfigge l’Egitto e si
propone come difensore
della Grecia contro
l’imperialismo romano.
133 a.C. Attalo III re di
Pergamo lascia il suo regno
in eredità al Senato, che nel
129 a.C. lo trasforma in una
provincia romana.
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La massima estensione: 117 d.C.
Guerre puniche
264-202 a.C.
Conquista della
Gallia e della
Spagna
L’impero raggiunge la sua
massima estensione
durante il principato di
Traiano (98-117 d.C) che
annette la Dacia e
conquista
temporaneamente Armenia
e Mesopotamia.
Il suo successore Adriano
(117-138 d.C) preferisce
rinunciare alle recenti
conquiste asiatiche per
rafforzare i confini in
Europa (Vallo di Adriano in
Britannia).
Espansione in
Grecia e in Asia
minore
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Espansione
in Occidente
e Oriente
La massima
estensione:
117 a. C.
La repubblica imperiale
La conquista di un vasto impero trasforma Roma
• dall’originaria città-stato socialmente ed etnicamente omogenea, a uno stato
multietnico:
− governato da un sistema politico dispotico ma sostenuto dal consenso popolare;
− retto da un sistema economico Rivediamoci
agrario-mercantile
a base schiavistica.
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L’impero nei secoli della “pax romana”
(imposta da Roma, secondo gli interessi e l’idea di civiltà dell’Urbe)
Il Mediterraneo è il
baricentro politico ed
economico dell’impero il
cui limes (confine) è
consolidato a:
– nord, vallo di Adriano;
– nord-est, Reno-Danubio;
– est, Eufrate e deserto
siriaco;
– sud, deserto del Sahara.
Si presenta sulla linea
Reno-Danubio:
– presidiato da numerose
legioni;
– costituito da palizzate e
fortificazioni;
– luogo di interscambio
commerciale e culturale con
le popolazioni germaniche.
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PROVINCIA
La prima provincia fu la Sicilia (241 a. C.); seguirono la Sardegna
con la Corsica, la Spagna ecc.
Province imperiali (Spagna, Gallia, Egitto, ecc.): erano soggette al
potere proconsolare di Augusto, che aveva introdotto la distinzione, e
a quello dei suoi successori. I contributi delle province imperiali
confluivano nel fisco, ossia nel tesoro del principe, praticamente
indistinguibile dal suo patrimonio privato. Erano affidate a legati,
strettamente dipendenti dal principe
Province senatorie (Sicilia, Sardegna, Grecia ecc.): caratterizzate da una
situazione sostanzialmente pacifica, che non richiedeva la presenza di contingenti
militari. I loro tributi alimentavano l’erario, amministrato dagli organi ordinari della
repubblica. Erano rette da proconsoli o propretori.
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