Roma - l’Italia – l’Impero: le fasi della conquista • Un mosaico originario di etnie: – i popoli italici; – i celti; – gli etruschi; – i greci. • Roma: il nucleo originario • Roma: la conquista dell’Italia • Roma: l’impero Rivediamoci ... a scuola ITALIA: origine del nome Prima di chiamarsi Italia: 1. 2. 3. 4. Esperia: terra del tramonto Enotria: terra del vino Saturnia, cioè terra sacra a Saturno Ausonia: paese abitato dagli Ausoni (golfo di Napoli) ITALIA: 1. Il termine sarebbe stato utilizzato per la prima volta dai Greci, intorno al V sec. a. C. per indicare la parte meridionale della Calabria, forse in omaggio ad un re locale, il leggendario Italo. 2. Dall’osco Viteliu, poi Vitulus in latino (vitello), animale che per le popolazioni del meridione d’Italia aveva carattere sacro 3. Il nome ebbe fortuna; fu adottato dai Romani che lo estesero alla regioni via via conquistate. Il nome si estese alle isole, considerate finalmente parte integrante dell’Italia, soltanto nel 286 d. C., con un decreto di Diocleziano Rivediamoci ... a scuola L’Italia Frutto di una ricchezza • e complessità di etnie • Le più antichi e autoctonie (non indoeuropee) – La civiltà villanoviana nell’Italia centrale; – Liguri a nord-est; – Sardi in Sardegna; – Sicani in Sicilia; – Bruzi in Calabria. • I celti o Galli o Galati (indoeuropei): nelle valli alpine e ai margini della pianura padana. • Gli italici (indoeuropei): – rezi e veneti a nord-ovest; – latini, osci, umbri e sabini in Italia centrale; – sanniti e lucani in Italia meridionale; – piceni sul versante adriatico; – iapigi, apuli e messapi in Puglia – siculi in Sicilia. Gli Etruschi nell’Italia centrale, I Greci in Sicilia e sulle coste dell’Italia meridionale, I Fenici in Sicilia e Sardegna. • • • Rivediamoci ... a scuola Gli Etruschi • Un’ origine misteriosa: – autoctona evoluzione della cultura villanoviana (Dionigi di Alicarnasso, I d. C.) – migrazione dall’Oriente, forse in relazione con i greci (Erodoto, V a.C.) – provenienza dall’ Europa centrale • Emerge tra l’VIII e il VII secolo a.C nell’area toscana e umbra; • VII-VI secolo a.C massima espansione: – a nord nella pianura padana; – a sud nel Lazio e in Campania. • Probabile il loro dominio su Roma, desunto dal fatto che almeno due degli ultimi re di Roma sono etruschi. Rivediamoci ... a scuola Area di diffusione degli Etruschi Rivediamoci ... a scuola Espansione di Etruschi, Greci e Fenicio Rivediamoci ... a scuola – punici nel Mediterraneo Potenza e civiltà etrusca L’identità etrusca. Geografia di un popolo Erodoto Erodoto, Storie, I, 94, 3-7: l'origine lidia degli Etruschi “Al tempo di Atys, figlio del re Mane, ci fu in tutta la Lidia una . tremenda carestia e i Lidi per qualche tempo continuavano a vivere sopportandola, ma poi, poiché non cessava cercarono rimedi (...Ma poiché la carestia non diminuiva, anzi infuriava ancor di più, il re, divisi in due gruppi tutti i Lidi, ne sorteggiò uno per rimanere, l'altro per emigrare dal paese e quello dei gruppi cui toccava di restare lì si mise a capo lui stesso come re, all'altro che se ne andava pose a capo suo figlio, che aveva nome Tirreno. (6) Quelli di loro che ebbero in sorte di partire dal paese scesero a Smirne e costruirono navi e, posti su di esse tutti gli oggetti che erano loro utili, si misero in mare alla ricerca di mezzi di sostentamento e di terra, finché, oltrepassati molti popoli, giunsero al paese degli Umbri, ove costruirono città e abitano tuttora. (7) Ma in luogo di Lidi mutarono il nome, prendendolo da quello del figlio del re che li guidava, e si chiamarono Tirreni.” Rivediamoci ... a scuola Potenza e civiltà etrusca L’identità etrusca. Geografia di un popolo Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, I, 30, 1-2: l'origine autoctona degli Etruschi . “ Proprio in base a questo criterio ( il criterio di affinità linguistica] io (…)non penso neppure che i Tirreni siano coloni dei Lidi: non presentano infatti lo stesso linguaggio, né si può dire che, pur non essendo più di lingua affine, conservino almeno qualche ricordo della madrepatria. Non venerano neppure le stesse divinità dei Lidi, né osservano leggi e costumanze simili, sono anzi questi gli aspetti per i quali i Tirreni differiscono maggiormente dai Lidi. popolo. Sono forse più vicini alla verità quelli che sostengono che i Tirreni non sono emigrati da nessun luogo, ma sono invece un popolo indigeno, poiché in ogni sua manifestazione presenta molti caratteri di arcaicità; sia per linguaggio che per modo di vivere non lo si ritrova affine ad alcun altro “ Rivediamoci ... a scuola L’organizzazione politica degli Etruschi • Mancava un forte potere centrale • Erano organizzati per città – stato (come le poleis greche) • Governate dal lucumone, capo politico e religioso della città • Il potere effettivo era però nelle mani di chi possedeva la terra e gestiva i commerci • La popolazione lavorava in stato di semi schiavitù Rivediamoci ... a scuola Etruschi - La scrittura E’ un altro dei misteri etruschi Mutuata dal greco-fenicio che venne in seguito abbandonato e mai compreso E’ l’unica scrittura del bacino del Mediterraneo che non è mai stata tradotta completamente Non esistono testi bilingue ad eccezione delle”lamine di Pyrgi” (Santa Severa) in etrusco e fenicio, ma il primo è solo un riassunto si conoscono poche parole: alcune centinaia, riguardanti in gran parte iscrizioni funerarie, con un ambito semantico molto ristretto Si sa che ha un alfabeto di 26 lettere e che ad ogni lettera è possibile far corrispondere un suono. Rivediamoci ... a scuola La decadenza etrusca • Parte dal 509 a.C. proprio con la cacciata dei Tarquini da Roma e la nascita della Repubblica • Seguono le sconfitte con i Siracusani, coi Sanniti, con i Galli; infine furono conquistati dai Romani nel 351 • Resistono ancora alcune città etrusche, sconfitte definitivamente nel 280 Rivediamoci ... a scuola Etruschi - L’eredità • Gli Etruschi esercitarono una grande influenza in Italia, sul piano culturale, religioso e artistico. • Roma subì la loro influenza, che si fece sentire nelle istituzioni, nei modi di vita, nella lingua (parole etrusche passate al latino e poi passate nella lingua italiana come atrium, histrio, miles, mundus, persona, populus, radius), nei gusti, nell'amore per il lusso e la musica, nelle tecniche agrarie (la vite) • arco e volta, giochi gladiatori, aruspici • i maestri degli alunni romani furono spesso etruschi e greci, considerati i più colti. Rivediamoci ... a scuola Etruschi - La Religione Il concetto di base è che la natura dipende dai voleri della divinità. Ogni fenomeno naturale era un segnale che la divinità inviava all’uomo, il quale doveva riuscire ad interpretarlo per uniformarsi al suo volere. Le divinità etrusche alle origini erano un numero imprecisato ed anche la loro funzione non era ben definita Il contatto con altre religioni, in particolare di quella greca, portò alla definizione del pantheon etrusco. Rivediamoci ... a scuola Le divinità etrusche • • • • • • Tinia è il re degli dei Uni moglie di Tinia Menerva Turan Fufluns Aplu • • • • • • Zeus - Iuppiter Hera e Giunone Athena e Minerva Afrodite e Venere Dioniso e Bacco Apollo Rivediamoci ... a scuola Auguri e Aruspici 1 L'àugure era un sacerdote dell'antica Roma che aveva il compito di interpretare la volontà degli dèi. Questa figura era tuttavia già nota alla cultura etrusca, come dimostra la Tomba degli auguri a Tarquinia, e a quella greca Il compito degli auguri era quello di trarre auspicia dall'osservazione del volo, del comportamento e del verso degli uccelli per capire se gli dèi approvavano o no l'agire umano sia nell'ambito pubblico che in quello privato, sia in pace che in guerra. L'augure non doveva predire quale fosse la cosa migliore da fare, ma solo se un qualcosa su cui si era già deciso incontrasse o meno l'approvazione divina L'arte degli auguri era chiamata augùrio o auspìcio. Rivediamoci ... a scuola Auguri e Aruspici 2 L'aruspicina era una branca dell'arte divinatoria che consisteva nell'esame delle viscere (soprattutto fegato – epatoscopia - ed intestino) di animali sacrificati per trarne segni divini e norme di condotta. Chi esercitava l'aruspicina era chiamato arùspice. Essendo una pratica d'origine etrusca, nell'antica Roma gli aruspici erano considerati stranieri e non costituivano alcun collegio sacerdotale ufficiale. Gli aruspici furono consultati per tutta la durata dell'impero romano e si tramanda che ancora nel 408, durante l'assedio di Roma, aruspici pronunciarono maledizioni in lingua etrusca per lanciare fulmini sui visigoti di Alarico I. Rivediamoci ... a scuola L’Alimentazione • Uso di cereali, soprattutto del farro e di legumi (ceci, fave e lenticchie) • L’apporto calorico veniva dato da carne di maiale, selvaggina, pecore e latticini • Utilizzato anche il pesce • Una curiosità: gli Etruschi conoscevano la forchetta: ne sono state rinvenute identiche a quelle odierne, con i 4 denti incurvati. Rivediamoci ... a scuola I celti • Originari dell’Europa centrale, nell’area tra il Danubio e il Reno. • Il nucleo più evoluto è la cultura di Hallstatt (odierna Austria), che dispone di una tecnologia del ferro assai avanzata e si diffonde nell’Europa centrale e occidentale. • Dopo l’800 a.C. dalle attuali Austria e Baviera la cultura di Hallstatt si diffonde nella Svizzera e nella Francia per giungere in Spagna e, infine, in Gran Bretagna e Irlanda. Rivediamoci ... a scuola I celti: gruppi e migrazioni • Tra il VI e il III secolo a.C si verifica un grande movimento migratorio: – a ovest, Francia e Spagna; – a nord, Boemia, Gran Bretagna e Irlanda; – a sud-est, Grecia, Italia e Anatolia. • Questo movimento mette in crisi Roma che nel 390 a.C. è saccheggiata da un’orda di galli senoni guidata da Brenno. I celti, che i romani chiamano Galli e i Greci Galati, sono un insieme assai composito e diversificato di tribù che parlano lingue del ceppo indoeuropeo, alcune delle quali sono tuttora parlate: il gaelico irlandese, il gaelico scozzese, il gallese e il bretone Rivediamoci ... a scuola VILLANOVIANI Villanoviano è il nome convenzionale e moderno di un "aspetto culturale" protostorico, definito sulla base delle caratteristiche dei resti materiali. Il nome deriva dalla località di Villanova (frazione del comune di Castenaso) provincia di Bologna, dove fra il 1853 ed il 1855 Giovanni Gozzadini (1810–1887) ritrovò i resti di una necropoli, portando alla luce 193 tombe (di cui 179 ad incinerazione e 14 ad inumazione). Durante la prima età del ferro, tra il IX e l'VIII secolo a.C. l'aspetto villanoviano caratterizzò l'Etruria tirrenica, l'Emilia-Romagna (in particolare, la zona di Bologna e Verucchio nel riminese), le Marche (Fermo), la Campania (Capua, Capodifiume, Pontecagnano, Sala Consilina) e la Lucania (zona del Vallo di Diano). Alcuni studiosi hanno affermato che la civiltà villanoviana si sarebbe estesa dall'Etruria meridionale al resto della penisola interessata da tale civiltà. Altri autori pensano invece che si sia trattato piuttosto di uno sviluppo locale risalente alla tarda età del bronzo. Rivediamoci ... a scuola La Magna Grecia • Dalla metà dell’VIII secolo a.C. intensa colonizzazione greca. • Limitata alle zone costiere. • Scambi commerciali con le comunità dell’entroterra. • Stimolo per l’evoluzione verso la civiltà urbana. • Civiltà, cultura e splendore pari alle poleis greche. • La Sicilia è pure oggetto della colonizzazione fenicia di Cartagine. Le colonie greche sono ricche e potenti: − Siracusa è la maggiore potenza militare della Magna Grecia; − ...Sibari Rivediamoci a scuolaarriva a contare 300.000 abitanti. Le età della storia di Roma ETA’ ARCAICA o della MONARCHIA ETA’ REPUBBLICANA (753 AC/ 509 AC) (509 AC/31AC) LE CONQUISTE di ROMA Rivediamoci ... a scuola ETA’ IMPERIALE (27AC/476 DC) Roma: le basi materiali • Posizione strategica ben difesa dal fiume Tevere e dalle alture (i sette colli). • nodo stradale tra – la via Salaria (commercio del sale) – e l’asse nord-sud tra Etruria e Magna Grecia. • Il fiume Tevere è navigabile. • Estese terre fertili • Capacità di acquisire le tecnologie più avanzate dei popoli confinanti: – siderurgia etrusca; – cantieristica navale greca. Rivediamoci ... a scuola LA MONARCHIA 753- 509 a.C. COME ERA ORGANIZZATO LO STATO? Il SENATO era l’assemblea formata dagli anziani capo famiglia. Si occupava del GOVERNO di Roma e sceglieva un RE. • Giudice supremo • Sommo sacerdote • Capo dell’esercito In questi 250 anni furono costruiti i primi edifici pubblici, ci fu un’evoluzione delle istituzioni politiche e religiose e le diverse tappe dell’espansione militare. Rivediamoci ... a scuola ETA’ REPUBBLICANA Nel 509 a.C. furono cacciati i TARQUINI e il popolo abolì la monarchia. I romani proclamarono così una nuova forma di governo dello Stato: LA REPUBBLICA. REPUBBLICA ARISTOCRATICA Il potere era concentrato nelle mani dei PATRIZI. Il governo era affidato a una serie di MAGISTRATI. I più importanti erano i CONSOLI che dovevano essere sempre due per evitare il ritorno della monarchia: •Comandavano l’esercito •Emanavano leggi •Avevano il diritto di vita e di morte su tutti i cittadini Il DITTATORE veniva eletto in momenti di grave pericolo e aveva poteri illimitati ma solo per sei mesi. PRETORI, QUESTORI, CENSORI ed EDILI, anche essi eletti dall’assemblea dei cittadini, avevano il compito di: •Amministrare la giustizia civile e i soldi dello Stato •Gestire l’ esercito •Costruire opere pubbliche Rivediamoci ... a scuola Roma conquista l’Italia: il Lazio 496 a.C. popoli latini 343-295 a.C. sanniti 295 a.C. battaglia di Sentino 280-272 a.C. Magna Grecia 225-191a.C. Gallia cisalpina Conquiste nei primi decenni dell’età repubblicana Espansione in età monarchica 496 a.C. vittoria sulla Lega latina presso il lago Regillo fra Gabii e Tuscolo. 396 a.C. Distruzione di Veio, città etrusca rivale nel controllo della via Salaria. Rivediamoci ... a scuola Roma conquista l’Italia: la Campania 496 a.C. popoli latini 343-295 a.C. sanniti 295 a.C. battaglia di Sentino 280-272 a.C. Magna Grecia 225-191a.C. Gallia cisalpina • 390 a.C. Roma è saccheggiata dai galli senoni (Brenno). • Viene ricostituito l’esercito e le difese murarie. • Inizia il periodo più intenso delle guerre di conquista: – guerre contro i sanniti 343-341 a.C. 326-304 a.C; – 340-338 a.C. nuova guerra contro la Lega latina; – 295 a.C: guerra alla coalizione di galli, etruschi, umbri e sanniti. Rivediamoci ... a scuola Roma conquista l’Italia: l’Etruria 496 496 a. a.C. C. popoli popoli latini latini 343 343-304 - 304a.C. a.C. Sanniti Sanniti 280 295 a. a.C. C. battaglia Etruschidi Sabini Sentino Umbri • 295 a.C a Sentino viene sconfitta una coalizione di galli, etruschi, umbri e sanniti. Roma è padrona dell’Italia centro-meridionale. • Nel 280 a.C si apre nel frattempo un nuovo fronte a sud con l’intervento di Pirro, re dell’Epiro, in aiuto di Taranto, potente colonia greca dell’Italia meridionale. • 265 a.C. la conquista e distruzione di Volsinii pone fine all’autonomia delle città etrusche. Rivediamoci ... a scuola 280 280-272 - 272 a.C. a. C. Magna Magna Grecia Grecia 225 225-191 – 222a.C. a. C. Gallia Galliacisalpina padana Roma conquista l’Italia: la Magna Grecia 496 a.C. popoli latini 343-304 a.C. Sanniti 295 a.C. battaglia di Sentino • Taranto minacciata da Roma chiede aiuto a Pirro, re dell’Epiro. • 280 a.C. Pirro sbarca in Italia e sconfigge i Romani a Eraclea e ad Ascoli Satriano. • Dopo un tentativo fallito di conquistare la Sicilia, Pirro è costretto a dar battaglia a Maleventum (poi Benevento), dove è sconfitto definitivamente. • Taranto si sottomette a Roma nel 272 a.C. Rivediamoci ... a scuola 280-272 a.C. Magna Grecia 225-191a.C. Gallia cisalpina Sinossi della conquista dell’Italia peninsulare Date e popolazioni ostili Cause Eventi determinanti Esito e conseguenze 343-341 a.C. Prima guerra sannitica L’espansione e la crescente egemonia dei sanniti in Campania entra in conflitto con la penetrazione romana nella stessa regione. Guerra di “logoramento”: i romani vincono nelle battaglie in campo aperto, i sanniti negli scontri sulle montagne. L’equilibrio di forze suggerisce un accordo di pace. Agli abitanti delle città campane soggiogate viene concessa la cittadinanza senza diritto di voto. 340-338 a.C. Lega latina La pacificazione tra romani e sanniti allarma i popoli del Lazio la cui ostilità era ripresa dopo il saccheggio di Roma da parte dei galli senoni nel 390 a.C. La Lega latina subisce ripetute sconfitte fino alla battaglia decisiva ai Campi Fenectani nella pianura Pontina. Roma, imposto il suo definitivo dominio sui popoli del Lazio, concede loro la cittadinanza a pieno diritto. 326-304 a.C. Seconda guerra sannitica La minaccia della conquista di Napoli da parte di Roma riapre la guerra con i sanniti. 321 a.C Forche Caudine, sconfitta dei romani. 316 a.C la guerra riprende e Roma sconfigge una a una le popolazioni alleate con i sanniti. 304 a.C. Roma costringe i sanniti alla pace e alla rinuncia della Campania. 295-283 a.C. Coalizione di etruschi, galli, umbri e sanniti Conflitti aperti durante le guerre sannitiche che di volta in volta si risolvevano con paci e tregue mai rispettate. 295 a.C vittoria romana nella battaglia di Sentino. 283 a.C presso il lago Vadimone l’esercito romano fa strage dei Galli Boi. La vittoria romana apre la strada all’unificazione dei territori della penisola centro- meridionale sotto il dominio romano. Pirro sbarca in Italia e Rivediamoci ... a scuola i romani a Eraclea sconfigge Le città greche del sud, nel 280 a.C e ad Ascoli La sottomissione della Gallia cisalpina 496 a.C. popoli latini 343-304 a.C. sanniti 295 a.C. battaglia di Sentino 280-272 a.C. Magna Grecia 225-191 a.C. Gallia cisalpina Nel contesto delle guerre puniche, tra la prima e la seconda (241-218 a.C.): – – – – – – 225 a.C. coalizione di tribù galliche contro Roma; Roma mobilita più di 200.000 legionari; battaglia di Talamone (foce dell’Ombrone): massacro di 40.000 galli e cattura di 10.000 prigionieri; Roma decide di invadere la Gallia cisalpina; 222 a.C. battaglia di Clastidium, sconfitta dei galli insubri; 222 a.C. Roma conquista Milano, capitale dei galli insubri. Nella seconda guerra punica (218-202 a.C), la discesa di Annibale in Italia è il pretesto per i galli a ribellarsi a Roma. − Sconfitto Annibale a Zama (202 a.C.) Roma chiude la partita con i galli in Italia. − 197-191 a.C. riconquista romana della Gallia cisalpina. Rivediamoci ... a scuola Prima formazione dell’identità italiana • L’unificazione della penisola sotto il dominio di Roma è la condizione necessaria, ma non sufficiente, per la nascita dell’identità italiana. • L’idea di Italia quale entità storica unitaria compare solo nel I secolo a.C.: – tra il 91 e l’89 a.C. durante la guerra “sociale”, – quando gli alleati (socii) italici si coalizzano nella guerra contro Roma per ottenere il riconoscimento della cittadinanza romana. La moneta coniata dagli alleati italici durante la guerra sociale: • diritto, testa femminile con la scritta “ITALIA”; • Rovescio, il giuramento degli alleati Rivediamoci ... a scuola italici contro Roma. Con le guerre puniche l’espansione romana oltrepassa i confini della penisola italiana Prima guerra punica 264-241 a.C. Conflitto per l’egemonia politica e commerciale che ha come obiettivo il controllo della Sicilia: − La Sicilia diviene provincia romana; − Roma occupa la Sardegna e la Corsica; − Roma si trasforma in una potenza marittima. Tra le due guerre puniche • 225-222 a.C. conquista della Gallia cisalpina • 219 a.C. conquista dell’Illiria Seconda guerra punica 218-202 a.C. Volontà di rivincita della potenza cartaginese: − Cartagine perde il ruolo di potenza marittima; − a Roma acquista autorità e prestigio il Senato, anima della riscossa e della vittoria; Rivediamoci ... a scuola − si rafforza il ruolo dell’esercito. La conquista della Gallia e della Spagna Guerre puniche 264-202 a.C. Conquista della Gallia e della Spagna Espansione in Grecia e in Asia minore Espansione in Occidente e Oriente La massima estensione: 117 d.C. . • La memoria della discesa di Annibale in Italia porta Roma a cercare confini più sicuri delle Alpi. • Le vittorie nelle guerre puniche trasformano Roma in una potenza imperialistica. 201-197 a.C. i territori iberici sono incorporati in due province, Spagna Citeriore e Ulteriore. 150 a.C. conflitto tra Cartagine e la Numidia alleata di Roma. 149-146 a.C. assedio e distruzione di Cartagine (Terza guerra punica) 191 a.C. riconquista della Gallia cisalpina 183 a.C. sottomissione dei veneti. 176 a.C. sottomissione dei liguri. Rivediamoci ... a scuola 125 a.C. la conquista della Gallia narbonese unisce i possedimenti italici a quelli iberici. Espansione in Grecia e in Asia minore Guerre puniche 264-202 a.C. Conquista della Gallia e della Spagna Espansione in Grecia e in Asia minore Espansione in Occidente e Oriente La massima estensione: 117 d.C. Alla fine del III secolo a.C. la crisi del regno dei Tolomei rompe l’equilibrio tra i regni ellenistici. L’espansionismo del regno macedone induce il regno di Pergamo, l’Egitto e l’isola di Rodi a chiedere aiuto a Roma. 215-148 a.C. quattro guerre macedoniche: - 148 a.C. la Macedonia è una provincia romana - 146 a.C. la Grecia diviene una provincia romana con il nome di Acaia. • 191 a.C. Roma sconfigge Antioco III alle Termopili. • 189 a.C. decisiva battaglia di Magnesia. • 188 a.C. Pace di Apamea: Antioco III rinuncia alla Grecia e all’Anatolia. Antioco III re di Siria sconfigge l’Egitto e si propone come difensore della Grecia contro l’imperialismo romano. 133 a.C. Attalo III re di Pergamo lascia il suo regno in eredità al Senato, che nel 129 a.C. lo trasforma in una provincia romana. Rivediamoci ... a scuola Espansione in Grecia e in Asia minore Guerre puniche 264-202 a.C. Conquista della Gallia e della Spagna Espansione in Grecia e in Asia minore Espansione in Occidente e Oriente La massima estensione: 117 d.C. Alla fine del III secolo a.C. la crisi del regno dei Tolomei rompe l’equilibrio tra i regni ellenistici. L’espansionismo del regno macedone induce il regno di Pergamo, l’Egitto e l’isola di Rodi a chiedere aiuto a Roma. 215-148 a.C. quattro guerre macedoniche: - 148 a.C. la Macedonia è una provincia romana - 146 a.C. la Grecia diviene una provincia romana con il nome di Acaia. • 191 a.C. Roma sconfigge Antioco III alle Termopili. • 189 a.C. decisiva battaglia di Magnesia. • 188 a.C. Pace di Apamea: Antioco III rinuncia alla Grecia e all’Anatolia. Antioco III re di Siria sconfigge l’Egitto e si propone come difensore della Grecia contro l’imperialismo romano. 133 a.C. Attalo III re di Pergamo lascia il suo regno in eredità al Senato, che nel 129 a.C. lo trasforma in una provincia romana. Rivediamoci ... a scuola La massima estensione: 117 d.C. Guerre puniche 264-202 a.C. Conquista della Gallia e della Spagna L’impero raggiunge la sua massima estensione durante il principato di Traiano (98-117 d.C) che annette la Dacia e conquista temporaneamente Armenia e Mesopotamia. Il suo successore Adriano (117-138 d.C) preferisce rinunciare alle recenti conquiste asiatiche per rafforzare i confini in Europa (Vallo di Adriano in Britannia). Espansione in Grecia e in Asia minore Rivediamoci ... a scuola Espansione in Occidente e Oriente La massima estensione: 117 a. C. La repubblica imperiale La conquista di un vasto impero trasforma Roma • dall’originaria città-stato socialmente ed etnicamente omogenea, a uno stato multietnico: − governato da un sistema politico dispotico ma sostenuto dal consenso popolare; − retto da un sistema economico Rivediamoci agrario-mercantile a base schiavistica. ... a scuola L’impero nei secoli della “pax romana” (imposta da Roma, secondo gli interessi e l’idea di civiltà dell’Urbe) Il Mediterraneo è il baricentro politico ed economico dell’impero il cui limes (confine) è consolidato a: – nord, vallo di Adriano; – nord-est, Reno-Danubio; – est, Eufrate e deserto siriaco; – sud, deserto del Sahara. Si presenta sulla linea Reno-Danubio: – presidiato da numerose legioni; – costituito da palizzate e fortificazioni; – luogo di interscambio commerciale e culturale con le popolazioni germaniche. Rivediamoci ... a scuola PROVINCIA La prima provincia fu la Sicilia (241 a. C.); seguirono la Sardegna con la Corsica, la Spagna ecc. Province imperiali (Spagna, Gallia, Egitto, ecc.): erano soggette al potere proconsolare di Augusto, che aveva introdotto la distinzione, e a quello dei suoi successori. I contributi delle province imperiali confluivano nel fisco, ossia nel tesoro del principe, praticamente indistinguibile dal suo patrimonio privato. Erano affidate a legati, strettamente dipendenti dal principe Province senatorie (Sicilia, Sardegna, Grecia ecc.): caratterizzate da una situazione sostanzialmente pacifica, che non richiedeva la presenza di contingenti militari. I loro tributi alimentavano l’erario, amministrato dagli organi ordinari della repubblica. Erano rette da proconsoli o propretori. Rivediamoci ... a scuola