TECNICHE DI NUTRIZIONE ARTIFICIALE E CORRETTO UTILIZZO DEI DISPOSITIVI Dott.ssa Patrizia Vernocchi Alcuni dati sulla nutrizione… NA 2005 RER - territorio Patologia Oncologici N/mln ab Neurologici N/mln ab Insuff. Int.le N/mln ab Altro N/mln ab TOTALE N/mln ab NPadulti NPpediat NEadulti NPpediat 80 0 182 10 19.61 0.00 44.61 2.45 57 2 850 32 13.97 0.49 208.32 7.84 21 1 3 1 5.15 0.25 0.74 0.25 12 1 63 11 2.94 0.25 15.44 2.70 170 4 1098 54 41.66 0.98 269.10 13.23 Alcuni dati sulla nutrizione… NA 2005 RER - ospedale Reparti Internistici % posti letto Chirurgici % posti letto Terapia Int. % posti letto TOTALE % posti letto NPadulti NPpediat NEadulti NPpediat 297 18 219 7 2.06 0.12 1.52 0.05 236 6 61 3 1.63 0.04 0.42 0.02 99 9 129 27 0.69 0.06 0.89 0.19 632 33 409 37 4.38 0.23 2.83 0.26 Rapporto NE/NP adulti: 0,65 Rapporto NE/NP pediatrici: 1,12 AUSL Imola- 2005 - territorio Patologia Oncologici N/mln ab Neurologici N/mln ab Insuff. Int.le N/mln ab Altro N/mln ab TOTALE N/mln ab NPadulti NPpediat NEadulti NPpediat 1 - 1 - 8,14 - 8,14 - - - 25 - - - 203,62 - - - - - - - - - - - 4 - - - 32,58 - 1 - 30 - 8,14 - 244,35 - AUSL Imola - 2005 - ospedale Reparti Internistici % posti letto Chirurgici % posti letto Terapia Int. % posti letto TOTALE % posti letto NPadulti NPpediat NEadulti NPpediat - - 12 - - - 3,05 - 2 - 1 - 1,52 - 0,25 - 2 - 8 - 1,52 - 2,03 - 4 - 21 - 1,02 - 5,34 - Rapporto NE/NP adulti: 5,25 AUSL Imola- 2007 - territorio Patologia Oncologici N/mln ab Neurologici N/mln ab Insuff. Int.le N/mln ab Altro N/mln ab TOTALE N/mln ab NPadulti NPpediat NEadulti NPpediat 1 - - - 7,84 - - - - - 20 - - - 156,79 - - - - - - - - - - - 8 - - - 62,71 - 1 - 28 - 7,84 - 219,50 - AUSL Imola - 2007 - ospedale Reparti Internistici % posti letto Chirurgici % posti letto Terapia Int. % posti letto TOTALE % posti letto NPadulti NPpediat NEadulti NPpediat 3 - 8 - 0,70 - 1,87 - 6 - - - 1,40 - - - 1 - 4 - 0,23 - 0,93 - 10 - 12 - 2,34 - 2,80 - Rapporto NE/NP adulti: 1,2 TEAM NUTRIZIONALE AZIENDALE Evento formativo: “Tecniche di alimentazione artificiale e corretto utilizzo dei dispositivi” Imola 28/10/2008 Nutrizione enterale e farmaci Dott.ssa Stefania Sangiorgi NUTRIZIONE ARTIFICIALE La nutrizione artificiale (parenterale, enterale, mista) è un presidio terapeutico insostituibile sia quando non è attuabile un’alimentazione fisiologica rispondente ai fabbisogni calorici ed azotati, sia quando è necessario perseguire la correzione dei dismetabolismi propri di molti stati patologici. Nei pazienti critici, la nutrizione artificiale cessa di essere soltanto alimentazione integrativa o sostitutiva di un apporto alimentare deficitario o assente e diviene, ove adeguatamente formulata e corretta nel tempo, vera e propria terapia farmacologia (farmaconutrizione). Caratteristiche delle miscele per nutrizione enterale. I prodotti per nutrizione enterale contengono tutti i nutrienti fondamentali o solo alcuni di essi in percentuale variabile a seconda delle indicazioni d’uso. Le proteine possono essere di origine animale e/o vegetale , intere oppure idrolizzate fino ad arrivare ai singoli aminoacidi,allo scopo di renderle più facilmente digeribili. Possono inoltre essere arricchite in aminoacidi essenziali. I glucidi sono rappresentati sia da polisaccaridi (amido) che da mono e disaccaridi come il Alcuni prodotti contengono fibre (fibre naturali o polisaccaridi isolati dalla soia). Il contenuto di acqua varia dal 60% al 85%. L’assenza di glutine e lattosio nelle diete per NE le rende utilizzabili anche nei pazienti celiaci e nei soggetti con intolleranza al lattosio. Quando nella composizione rientrano tutti i nutrienti fondamentali, le formule si definiscono nutrizionalmente complete e possono rappresentare, se necessario, l’unica fonte di nutrimento per il paziente. Vengono invece definite incomplete quando contengono un solo nutriente e sono destinate Le diete nutrizionalmente complete sono bilanciate quando contengono tutti i nutrienti in proporzioni che rispecchiano quelle di una normale alimentazione equilibrata: il 50-65% delle Kcal totali è fornito sotto forma di glucidi, il 15-20% di proteine ed il 20-30% di lipidi. Esistono poi diversi prodotti in cui il rapporto reciproco dei vari nutrienti si può discostare da queste proporzioni (diete non bilanciate) per adattarli alle varie esigenze. In base alle caratteristiche dei nutrienti, le diete complete in commercio si possono dividere in diete elementari o semielementari e diete Le diete elementari o semielementari contengono i nutrienti in forma facilmente assimilabile e trovano indicazione in caso di compromissione delle capacità digestive. Sono somministrabili pressoché esclusivamente per sonda, data la loro scarsa palatabilità. Le diete polimeriche, costituite da nutrienti intatti, sono adatte per pazienti che hanno una normale capacità digestiva e sono anche quelle di più largo impiego. FARMACONUTRIZIONE Questo strumento terapeutico assai spesso si deve “interfacciare” con un altro strumento clinico nell’ambito della progettualità terapeutica : il farmaco. Gli evidenti progressi della medicina d’urgenza consentono di salvare e consegnare al clinico pazienti con complesse situazioni da gestire , in particolare con criticità delle funzioni nutrizionali. La nutrizione artificiale (NA) ha, di conseguenza, assunto un ruolo fondamentale nella clinica moderna. Il concetto universalmente riconosciuto è che, qualora sia conservata l’integrità de tratto L’utilizzo delle sonde enterali è di conseguenza diventato oggetto di interesse anche per la somministrazione di terapie mediche. Sebbene in letteratura siano ancora pochi gli studi finalizzati alla ricerca delle incompatibilità/interazioni tra i vari farmaci e le diverse miscele nutrizionali, in pratica tali vie di accesso sono di fatto utilizzate in quanto meno invasive e più fisiologiche rispetto all’accesso parenterale. La carenza di linee guida e di protocolli standardizzati è un limite alla omogeneità ed alla appropriatezza delle condotte terapeutiche. Parimenti l’assenza di indicazioni e di registrazioni ufficiali da parte delle aziende farmaceutiche sulla possibilità dell’utilizzo dei diversi medicamenti tramite sonda enterale ha contribuito a creare incertezze e difficoltà all’uso di tali vie di somministrazione, anche in relazione a problematiche medico-legali. Il presente lavoro si propone di richiamare l’attenzione su tale complesso problema, di focalizzare le principali interazioni tra i vari farmaci e le diverse diete enterali e di fornire suggerimenti pratici per la prescrizione e le modalità di manipolazione ed adeguata somministrazione dei farmaci per sonda. Quando l’approccio orale non è disponibile, anche la somministrazione della terapia farmacologia deve orientarsi su vie alternative. La via di elezione per la somministrazione dei farmaci rimane, quando possibile ,la via orale, in quanto più fisiologica e meno costosa e se, In questi casi è indispensabile considerare che i farmaci non devono essere miscelati con la NE in corso e che non tutti i medicamenti possono essere somministrati per sonda, rendendosi necessaria per alcuni una particolare manipolazione. I farmaci formulati per via orale vanno infatti incontro a diversi processi di biotrasformazione quali la dissoluzione, l’assorbimento, la distribuzione, la metabolizzazione e l’escrezione, per cui la manipolazione della forma farmaceutica deve essere attentamente valutata per il probabile rischio di alterazioni a carico di alcune di queste tappe. COMPATIBILITA’ FARMACI-NUTRIZIONE ENTERALE Norme generali per la somministrazione dei farmaci. La somministrazione dei farmaci per sonda enterale richiede preferibilmente l’utilizzo di forme farmaceutiche liquide, quando disponibili, o la triturazione delle forme solide. Consigli per una corretta somministrazione dei farmaci: considerare la possibilità dell’utilizzo di forme farmaceutiche diverse da quelle che richiedono una manipolazione, come: supposte, soluzioni iniettabili, cerotti transdermici, compresse sub-linguali, aerosol; scegliere la forma farmaceutica più appropriata e conveniente; assicurarsi che la formulazione orale frantumata e solubilizzata con un liquido opportuno non occluda il sondino per eccessiva viscosità o aggregazione del prodotto risultante; verificare che non esistano incompatibilità o interazioni del farmaco scelto con la sonda e che il calibro di questa sia adeguato; utilizzare farmaci il cui assorbimento sia compatibile con il sito dove è collocata la sonda; utilizzare acqua minerale o sterile in relazione alla sede di posizionamento della sonda o al farmaco da diluire o dissolvere; usare solo siringhe da 60 ml cono catetere o luer-lock. Siringhe di calibro inferiore potrebbero provocare una pressione troppo elevata e rompere la sonda; effettuare il lavaggio della sonda con almeno 30 ml di acqua minerale naturale prima e dopo la somministrazione di farmaci; adottare particolari tecniche di somministrazione per quei Modalità di somministrazione Non aggiungere mai direttamente i farmaci nelle miscele nutrizionali per i seguenti motivi: si possono alterare le caratteristiche fisico-chimiche del farmaco; si produce instabilità nella mescolanza; si possono alterare le proprietà farmacocinetiche del farmaco; si può ostruire la sonda; si possono produrre interazioni farmaconutriente,alterandone la biodisponibilità. Politerapia non mescolare i farmaci nella stessa siringa; lavare la sonda con 5-10 ml di acqua minerale naturale tra un farmaco e l’altro; POTENZIALI ALTERNATIVE ALLA SOMMINISTRAZIONE ORALE DEI FARMACI Via di somministrazione alternativa: inalatoria intramuscolare intravenosa rettale sottocutanea sublinguale transdermica Tecniche di preparazione per la somministrazione dei farmaci per sonda Triturare e dissolvere Le compresse devono essere macinate in un mortaio o in un trituracompresse fino a riduzione delle stesse a polveri fini ed omogenee per favorire un migliore assorbimento ed evitare l’ostruzione della sonda. La polvere deve essere introdotta in una siringa da 60 ml (dopo aver tolto lo stantuffo) con 15-30 ml di acqua, si agita e si somministra immediatamente in modo lento. Non mescolare simultaneamente nella stessa siringa più medicinali. Introdurre e dissolvere Alcune compresse a liberazione immediata non necessitano di essere triturate, queste si possono introdurre direttamente in una siringa da 60 ml (dopo aver tolto lo stantuffo) con 15-30 ml di acqua, si agita e si somministra immediatamente e lentamente. Non mescolare simultaneamente nella stessa siringa più medicinali. Compresse o capsule di medicamenti citostatici E’ consigliabile non triturare o manipolare, infatti esiste il rischio di inalazione del farmaco. Solo quando è strettamente necessario, è obbligatorio maneggiare il farmaco sotto cappa a flusso laminare verticale, ricorrendo a tutte le norme di manipolazione previste per questa tipologia di farmaci. Forme farmaceutiche liquide Quando possibile, l’uso di forme farmaceutiche liquide orali crea un rischio minimo di ostruzione della sonda e garantisce un assorbimento adeguato del medicamento. Tuttavia le formulazioni liquide iperosmolari necessitano di appropriata diluizione. Nella pratica routinaria, poiché spesso non è nota l’osmolarità del preparato, è consigliabile diluire il farmaco con 30 ml di acqua per renderne compatibile la somministrazione in sede gastrica, per prevenire fenomeni diarroici da effetto osmotico ed evitare gelificazione con ostruzione delle sonde per l’elevata viscosità. INTERAZIONI FARMACO-NUTRIZIONE ENTERALE Vari studi in letteratura descrivono le interazioni tra i farmaci e le diverse miscele enterali utilizzate mediante sonda enterica in riferimento alla compatibilità fisico-chimica del farmaco nei confronti dei diversi preparati nutrizionali o ad interazioni con il materiale della sonda o ad alterazioni nella farmacocinetica del farmaco. Nello specifico, le interazioni tra farmaci e NE dipendono sia dalle caratteristiche del farmaco sia dal tipo e dalla modalità di somministrazione della NE e possono essere favorite da alcuni fattori considerati predisponenti: caratteristiche fisiologiche o patologiche particolari: prematurità, senilità, gravidanza, allattamento, insufficienza epatica e renale, sindromi da malassorbimento; caratteristiche del farmaco: i farmaci a margine terapeutico ristretto tendono a interagire con maggior frequenza; l’osmolarità ed il pH di alcune formulazioni farmaceutiche creano interazioni con la NE tanto da sconsigliarne l’utilizzo. Inoltre non tutte le forme farmaceutiche si prestano ad essere manipolate; caratteristiche del supporto nutrizionale: concentrazioni e qualità della componente proteica delle miscele per NE da cui dipende la possibilità dell’ostruzione delle sonde. Meccanismi di interazione negativa farmaco-NE: Tipo di incompatibilità ed effetti negativi Incompatibilità fisico-chimica Alterazioni biodisponibilità del farmaco e/o del nutriente o inattivazione degli stessi, ostruzione della sonda Incompatibilità farmaceutica Si verifica quando la manipolazione di una forma farmaceutica, utile per consentire la somministrazione attraverso la sonda, determina un’alterazione dell’efficacia e/o della tolleranza del farmaco Incompatibilità fisiologica Produce una diminuzione nella tolleranza al supporto nutrizionale come conseguenza di un effetto non farmacologico del principio attivo.L’osmolarità è una delle caratteristiche fisiche che più influisce sulla tolleranza di Incompatibilità farmacologia Si manifesta con un’alterazione del pH, della motilità o delle secrezioni gastrointestinali conseguente ad un effetto del farmaco e altera la tolleranza o l’assorbimento della NE Interazione farmacocinetica Si verifica quando si sommininistrano contemporaneamente farmaci e NE per cui la NE può alterare i processi di assorbimento, distribuzione, metabolismo, ed escrezione dei medicamenti Interazione farmacodinamica Si manifesta quando si producono alterazioni a livello dell’azione del farmaco Problemi derivati da una metodica scorretta diminuzione della dose di farmaco somministrato alterazione della farmacocinetica diminuzione dell’effetto terapeutico aumento degli effetti avversi ostruzione delle sonde comparsa di effetti secondari a livello intestinale sospensione del supporto nutrizionale SOLUZIONI PER NUTRIZIONE PARENTERALE In presenza di controindicazioni all’utilizzo della NE o quando la NE non è in grado di assicurare i fabbisogni nutrizionali, è indicata la NP (nutrizione parenterale). Può essere totale, integrativa ad una alimentazione per via naturale o combinata ad una NE. Va considerato che: la via di accesso indica se la modalità somministrazione è per via centrale o periferica. di La letteratura indica come accettabili a grandi linee (ma occorre verificare sempre le condizioni clinico-patologiche specifiche) l’utilizzo per vena periferica di soluzioni ad osmolarità contenuta (inferiore alle 800mOsm/l. ; mentre soluzioni ad osmolarità superiore devono essere somministrate soltanto per vena centrale. Le soluzioni si definiscono binarie, se contengono miscele aminoacidiche e glucidiche, e ternarie, se associate ad una quota lipidica. Nel caso in cui si voglia aggiungere una quota lipidica ad una miscela binaria ,al fine di ridurre la manipolazione della sacca, si consiglia la somministrazione separata dei lipidi anche utilizzando la stessa via venosa. L’infusione della soluzione può essere continua nelle 24 ore o intermittente. In generale, per evitare sintomi di intolleranza, gli apporti devono essere: glucosio ≤ 4-5 mg/kg/min corrispondenti a 5.76-7.2 g/kg/die; azoto ≤ 0.4 g/kg/die; lipidi 2.5 g/kg/die Nel paziente critico si consiglia di non superare i 5 g/kg/die di carboidrati e 1g/kg/die di lipidi (SINPE). Sulla base di questi riferimenti è effettuato il calcolo della velocità e della dose massima di somministrazione di ciascuna soluzione. In caso perciò di infusione intermittente dovrà essere considerata principalmente la velocità massima possibile. In caso di somministrazione continua dovrà essere considerata invece principalmente la dose massima somministrabile die. In caso di somministrazione intermittente, per un periodo di almeno trenta minuti, all’avvio dell’infusione e prima del termine, la velocità di infusione deve essere dimezzata. Le soluzioni magistrali sono da considerarsi veri e propri farmaci ed è perciò vietata la preparazione di dette soluzioni in reparto da parte di personale infermieristico operante in ambienti non adatti. L’unica figura professionale in grado di preparare un farmaco su prescrizione medica a partire dalla miscelazione di altri farmaci, secondo tecniche asettiche in ambiente a contaminazione controllata da apposite apparecchiature, è il farmacista. Da qualche anno esistono in commercio sacche per nutrizione parenterale a formulazione definita e caratterizzate dalla registrazione come specialità medicinali. La gamma di sacche pronte presenti sul mercato è sufficientemente ampia ed è perciò sempre più rara la mancata corresponsione tra fabbisogni del paziente e prodotti del commercio. In questo specifico caso tuttavia (insufficienza d’organo, squilibri elettrolitici…) ed in assenza di un servizio di farmacia in grado di allestire autonomamente preparazioni nutrizionali , è consigliabile rivolgersi all’industria per il reperimento di sacche magistrali o ad altre farmacie caratterizzate da standard adeguati alla preparazione delle miscele. L’aggiunta di elettroliti , vitamine ed oligoelementi all’interno delle sacche pronte deve essere fatta solo previa valutazione della stabilità . Ogni aggiunta senza questo tipo di valutazione deve essere considerata come personale responsabilità. Per migliorare il compenso metabolico durante l’infusione della sacca è prevista l’aggiunta di insulina rapida in sacca con un dosaggio di 1 UI per 10 g di glucosio. Nelle sacche binarie è possibile l’aggiunta di vitamine e oligoelementi ma non l’aggiunta di vitamine liposolubili; L’utilizzo di sacche prive di elettroliti può essere utile in ambiente intensivo per pazienti con elevata instabilità clinica. La somministrazione di elettroliti deve avvenire comunque sempre considerando la dose massima testata per la stabilità della soluzione. I tempi massimi di infusione delle sacche sono di 24 ore sia per le soluzioni ternarie che binarie. Nelle sacche ternarie (KABIVEN) è possibile aggiungere elettroliti in base ad una concentrazione massima per sacca. La problematica della stabilità della soluzione è condizionata dall’aggiunta dello ione calcio che può fare precipitare la soluzione. Per evitare problematiche si consiglia di infondere elettroliti attraverso via alternativa. E’ vietata l’aggiunta di farmaci tranne insulina e vitamine ove possibile. TECNICHE DI ALIMENTAZIONE ARTIFICIALE E CORRETTO UTILIZZO DEI DISPOSITIVI La nutrizione enterale: assistenza infermieristica A cura di : Elena Teci Processo assistenziale • • • • Accertamento Pianificazione Attuazione Valutazione Caso clinico • Uomo • Anni 61 • Patologie: ictus cerebrale, coma vigile, tetraplegia spastica, epilessia vascolare, I.A, ostruzione carotide int. dx • PEG (05/10/06) • Sostituita il 19/03/08 Problema collaborativo: nutrizione enterale Complicanze potenziali IPOGLICEMIA Obiettivi Interventi L’infermiere gestirà e ridurrà al minimo le complicanze della terapia enterale. MONITORARE LA GLICEMIA IPERGLICEMIA MONITORARE PARAMETRI VITALI IPERVOLEMIA MONITORARE IL BILANCIO IDRICO SQUILIBRI ELETTROLITICI E DI OLIGOMINERALI MONITORARE LA SEDE DI ENTRATA DELLA SONDA MONITORARE LE MODALITA’ DELLA NUTRIZIONE PER SONDA; VELOCITA’ INFUSIONE, T° DELLA NUTRIZIONE Diagnosi infermieristica: alimentazione, deficit nella cura di sè Fattore correlato Obiettivi Interventi STATO COMATOSO La persona si alimenterà con aiuto totale entro…ore / giorni Postura adeguata: Seduta-semiseduta-fianco destro DEFICIT COGNITIVI La persona riuscirà ad alimentarsi con aiuto parziale entro ….ore /giorni Mantenere gli alimenti a una giusta temperatura, non contaminare la miscela. PARALISI TOTALE O PARZIALE SECONDARIA A …………… La persona riuscirà ad alimentarsi con aiuto parziale entro ….ore /giorni Alzare ai pasti SPASTICITA’O FLACCIDITA’SECOND ARIA A …… L’infermiere deve impedire complicanze infettive. Fornire il grado di supervisione o di aiuto necessario parziale e/o totale Diagnosi infermieristica: alimentazione, deficit nella cura di sè Fattore correlato Obiettivi Interventi Non utilizzare la miscela per più di 10 ore,soprattutto se la t° esterna è > di 25° Identificazione precoce dei segni dei sintomi di infezione peristomale Medicazione in asepsi nella prima settimana dal posizionamento Controllo giornaliero del sito Corretta igiene corporea Valutazione crescita mucosa peristomale Prevenire ab- ingestis Diagnosi infermieristica: alimentazione, deficit nella cura di sè Fattore correlato Obiettivi Interventi Corretta assunzione terapia nutrizionale Controllare il corretto posizionamento del sito Evitare complicanze Vomito rigurgito Controllo volume ristagno gastrico prima dell’infusione Evitare complicanze gastroenteriche Garantire una corretta gestione della sonda Evitare l’occlusione Al termine di ogni utilizzo effettuare un lavaggio con acqua Diagnosi infermieristica: alimentazione, deficit nella cura di sè Fattore correlato Effetti collaterali dei farmaci Obiettivi Garantire una corretta somministrazione e/ assunzione Interventi In base al farmaco da utilizzare verificare le indicazioni/interazion i e la via di somministrazione Introdurre singolarmente ogni farmaco previa diluizione e previo lavaggio della sonda prima e dopo la somministrazione Diagnosi infermieristica: Diarrrea Fattore correlato Obiettivi Interventi Malassorbimento o infiammazione secondario a effetti collaterali farmaci La persona presenterà assenza di diarrea entro….ore/giorni Monitorare n° scariche e caratteristiche feci Malassorbimento o infiammazione secondario a nutrizione per sonda La persona presenterà una Monitorare temperatura riduzione delle scariche corporea Monitorare peso corporeo Malassorbimento o infiammazione secondario a patologia Monitorare la modalità della nutrizione: velocità e temperatura nutrizione Processo infettivo Valutare terapia antibiotica Farmaci che deprimono la motilità intestinale Diagnosi infermieristica: STIPSI Fattore correlato Obiettivi Interventi Immobilità secondaria a ictus, demenze, malattie neurologiche e lesioni spinali La persona evacuerà almeno ogni >due>tre>…. Somministrazione terapia su prescrizione verificare esito Effetti collaterali dei farmaci Ridurre al minimo gli effetti collaterali Adeguata assunzione di liquidi Uso frequente di lassativi Garantire l’evacuazione Eseguire clisma/clistere Immobilità Prevenire le lesioni da pressione Dieta terapeutica Dieta inadeguata Consulenza dietologica Disidratazione Aumentare apporto liquidi previa prescrizione Caso clinico • Donna • Anni 86 • Patologie: demenza a genesi mista in stadio avanzato con Parkinsonismo, s. acinetica, pregressa embolia polmonare, TVP femoro polplitea • SNG (13/05/08) Problema collaborativo: nutrizione enterale Complicanze potenziali IPOGLICEMIA Obiettivi Interventi L’infermiere gestirà e ridurrà al minimo le complicanze della terapia enterale. MONITORARE LA GLICEMIA IPERGLICEMIA MONITORARE PARAMETRI VITALI IPERVOLEMIA MONITORARE IL BILANCIO IDRICO SQUILIBRI ELETTROLITICI E DI OLIGOMINERALI MONITORARE LA SEDE DI ENTRATA DELLA SONDA MONITORARE LE MODALITA’ DELLA NUTRIZIONE PER SONDA; VELOCITA’ INFUSIONE, T° DELLA NUTRIZIONE Diagnosi infermieristica: alimentazione, deficit nella cura di sè Fattore correlato DEFICIT COGNITIVI Obiettivi Interventi La persona si alimenterà con aiuto totale Postura adeguata: Seduta-semiseduta-fianco destro Assunzione del giusto apporto idrico Mantenere gli alimenti a una giusta temperatura, non contaminare la miscela. Assunzione del giusto quantitativo calorico Alzare ai pasti Assunzione nella giusta via Evitare il dislocamento della sonda Controllare il corretto fissaggio della sonda e posizionamento Insufflando aria ed auscultando con il fonendo Diagnosi infermieristica: alimentazione, deficit nella cura di sè Fattore correlato Obiettivi Interventi Identificare precocemente i fenomeni di antiperistalsi Evitare complicanze Vomito rigurgito Controllo volume ristagno gastrico prima dell’infusione Evitare complicanze gastroenterica Garantire una corretta gestione del presidio evitando l’occlusione Corretta assunzione terapia farmacologica Al termine di ogni utilizzo effettuare un lavaggio con acqua Diagnosi infermieristica: alimentazione, deficit nella cura di sè Fattore correlato Effetti collaterali dei farmaci Obiettivi Garantire una corretta somministrazione e/ assunzione Interventi In base al farmaco da utilizzare verificare le indicazioni/ interazioni e la via di somministrazione Introdurre singolarmente ogni farmaco previa diluizione e previo lavaggio della sonda prima e dopo la somministrazione Diagnosi infermieristica: STIPSI Fattore correlato Obiettivi Interventi Immobilità secondaria a ictus, demenze, malattie neurologiche e lesioni spinali La persona evacuerà almeno ogni >due>tre>…. Somministrazione terapia su prescrizione verificare esito Effetti collaterali dei farmaci Ridurre al minimo gli effetti collaterali dei farmaci Adeguata assunzione di liquidi Uso frequente di lassativi Garantire l’evacuazione Eseguire clisma/clistere Immobilità Prevenire la comparsa del Dieta terapeutica le lesioni da pressione Dieta inadeguata Garantire un giusto apporto calorico Disidratazione Valutazione dietetica Aumentare l’apporto idrico su prescrizione Diagnosi infermieristica: Diarrrea Fattore correlato Obiettivi Interventi Malassorbimento o infiammazione secondario a effetti collaterali farmaci La persona presenterà assenza di diarrea entro….ore/giorni Monitorare n° scariche e caratteristiche feci Malassorbimento o infiammazione secondario a nutrizione per sonda La persona presenterà una Monitorare temperatura riduzione delle scariche corporea Monitorare peso corporeo Malassorbimento o infiammazione secondario a patologia Monitorare la modalità della nutrizione: velocità e temperatura nutrizione Processo infettivo Valutare terapia antibiotica Farmaci che deprimono la motilità intestinale TEAM NUTRIZIONALE AZIENDALE Evento formativo: “Tecniche di alimentazione artificiale e corretto utilizzo dei dispositivi” La nutrizione parenterale: assistenza infermieristica A cura di : Liana Zecchin La nutrizione parenterale • • • • • • Le complicanze degli accessi venosi centrali I cateteri venosi centrali La gestione del CVC Le soluzioni per nutrizione parenterale La nutrizione parenterale a domicilio Il controllo del paziente Complicanze dei C.V.C.: classificazione 1. Complicanze legate alla manovra di inserzione 2. Legate al mantenimento in sede del CVC (tardive): a) Complicanze meccaniche b) Complicanze infettive Complicanze meccaniche ed infettive: fattori che le determinano • • • • • • • • La scelta dell’accesso venoso Tecnica di inserzione Esperienza dell’impiantatore Tipo di dispositivo scelto Condizioni anatomo-cliniche del paziente Modalità di gestione Compliance del paziente Esperienza dello staff a cui è affidata la gestione Complicanze legate all’inserzione • Immediate: – – – – Pnx Aritmie Puntura arteriosa accidentale Malposizionamento della punta del CVC • Tardive: – Infettive – Trombotiche ( per CVC femorale) Complicanze tardive non infettive A. Trombotiche (trombosi venosa centrale o formazione di fibrina nel tratto intravascolare del CVC) B. Meccaniche (del tratto extravascolare) C. Meccaniche (del tratto intravascolare) Complicanze infettive Sono molto frequenti e si associano a non trascurabile mortalità e/o prolungamento dei tempi di degenza. Si suddividono in: • Infezioni del tratto extravascolare • Infezioni del tratto intravascolare Cateteri parzialmente tunnellizzati Non presentano molte differenze di gestione in confronto ai CVC temporanei, ma hanno il vantaggio che il punto di inserzione è più lontano dal circolo venoso, con una conseguente maggiore sicurezza da rischi infettivi (specie nella via femorale). Può rimanere in sede più a lungo. Specie per i pazienti a domicilio, l’impatto psicologico (immagine corporale e sociale) è maggiormente tollerato. Cateteri Port o totalmente impiantabili Tale impianto è preferibile quando si prevede di dover attuare un trattamento EV continuo per un periodo prolungato. Ci sono due tipi di cateteri Port: • A punta aperta: Broviac (piccolo calibro) pediatrici e Hickman • Groshong (con valvola antireflusso) che non necessita di eparinizzazione GESTIONE DEL CVC • L’impiego di personale specificatamente addestrato riduce efficacemente il tasso di infezioni • Lavaggio delle mani prima di tutte le manovre • Se il C.V.C. è temporaneamente inutilizzato, va eparinato secondo i protocolli specifici per i differenti tipi di catetere e di patologia • evitare le trazioni del dispositivo e controllare i punti di ancoraggio • Se la pompa peristaltica va in allarme e si constata l’occlusione del CVC, si può praticare un lavaggetto con soluz. Fisiologica sterile e siringa da 10cc Strategie efficaci nella prevenzione delle infezioni: • Qualsiasi manovra sul CVC deve rispettare le tecniche asettiche • Eseguire la tricotomia, se necessaria, subito prima dell’inserzione • La medicazione deve essere effettuata con guanti e presidi sterili e le soluzioni da protocollo; è auspicabile utilizzare pellicola trasparente adesiva • La sostituzione delle prolunghe e rubinetti deve essere effettuata ogni 4 giorni con tecnica specifica • Segnalare tempestivamente eventuali arrossamenti cutanei o presenza di essudato Soluzioni nutrizionali per Parenterale La farmacia fornisce preparati commerciali già pronti per l’uso In casi eccezionali in cui sia necessaria una personalizzazione del preparato, occorre effettuare la tecnica con modalità assolutamente asettiche (attenzione alla stabilità del preparato!) Nel caso di introduzione di elettroliti, utilizzare una siringa sterile per ogni componente aggiunto E’ opportuno applicare una etichetta adesiva alla sacca con i dati dell’infusione La sacca da infusione va sempre controllata nella sua integrità prima e durante la somministrazione Se la sacca contiene Insulina, va periodicamente miscelata Modalita’ di somministrazione • La sacca va infusa immediatamente dopo la sua preparazione o apertura • In casi eccezionali in cui sia necessario posticipare la somministrazione, la soluzione va conservata in frigorifero per non più di 2 o 3 ore • In caso di somministrazione di lipidi separatamente, la soluzione deve essere infusa lentamente (100 ml al 20% in almeno 2-3 ore) nell’accesso più prossimale al punto di inserzione (il set utilizzato per l’infusione dei lipidi va gettato subito dopo l’uso) • Utilizzare sempre la pompa peristaltica per l’infusione L’N.P.T. a domicilio L’infermiere riveste un ruolo fondamentale nella valutazione dell’aspetto nutrizionale in quanto è il professionista più vicino all’utente La N.P.T. a domicilio • Controllo delle condizioni generali del paziente e avvisare il Medico di Medicina Generale in caso di alterazioni • Educazione ai parenti o care/giver sulla conservazione dei nutrienti e sulla gestione elementare del CVC • Controllo della medicazione e sostituzione ogni 2 giorni, in caso di utilizzo di garza, 7 giorni, in caso di pellicola semipermeabile, o al bisogno • Esecuzione dei prelievi ematici per gli esami di CONTROLLO DEL PAZIENTE • Il paziente verrà sottoposto a controlli ematici giornalieri (elettroliti ecc.) e glicemia. Quest’ultima nelle prime ore dall’inizio della parenterale andrà controllata ogni 3-6 ore. • Secondo programma prestabilito, ogni 5-6 gg, verranno eseguiti ulteriori controlli ematici specifici • E’ fondamentale in un paziente in NPT il controllo della diuresi giornaliera • Rilevazione di segni e sintomi sul paziente per l’individuazione precoce di complicanze (sudorazione, allergie…)