AULSS 15 Alta Padovana
Servizio per l’Età Evolutiva
ADHD
DISTURBO
DA DEFICIT
.
DI ATTENZIONE
E IPERATTIVITA’
COS'E' L'ADHD?
A
D
H
D
ATTENTION
DEFICIT
HYPERACTIVITY
DISORDER
D DISTURBO DA
D DEFICIT DI
A ATTENZIONE E
I IPERATTIVITA'
L’ADHD
E’ un disturbo evolutivo
dell'autocontrollo caratterizzato
da inattenzione, impulsività e
iperattività motoria che limita,
ed in alcuni casi impedisce, il
normale sviluppo e l’integrazione
sociale del bambino.
L’ADHD
E’ un disturbo eterogeneo , complesso e multifattoriale, che
almeno nel 50% dei casi si presenta associato ad un altro
disturbo (comorbilità).
In Italia la prevalenza è compresa tra l’1,5 e il 7,1% nei
soggetti in età scolare (Zuddas A. 2006).
> diffuso nei maschi (circa 3:1).
L’età di insorgenza è molto precoce. Si fa diagnosi dai 6 anni in
poi, ma si possono avere evidenze della presenza del disturbo
già dai 3 anni.
Sintomi dell’ADHD
Deficit di
attenzione
Iperattività
Impulsività
Caratteristiche dell'ADHD
Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività
si caratterizza per la presenza di tre gruppi
fondamentali di sintomi:
•DISATTENZIONE intesa come incapacità nel
mantenere per un periodo sufficientemente
prolungato l’attenzione su un compito.
•IPERATTIVITA’
intesa come un eccessivo
ed inadeguato livello di attività motoria.
•IMPULSIVITA' intesa come l'incapacità ad
aspettare o ad inibire comportamenti che in quel
momento risultano inadeguati.
Caratteristiche principali dell'ADHD
DISATTENZIONE
IMPULSIVITA’
IPERATTIVITA’
Sottotipo prevalentemente inattento(20-30%)
•Facilmente distraibile
•Ma non eccessivamente iperattivo/impulsivo
Caratteristiche principali dell'ADHD
DISATTENZIONE
IMPULSIVITA’
IPERATTIVITA’
Sottotipo prevalentemente iperattivo – impulsivo (15%)
•Estremamente iperattivo/impulsivo
•Può non avere sintomi di Inattenzione
•Soprattutto nei bambini in età prescolare
Caratteristiche principali dell'ADHD
DISATTENZIONE
IMPULSIVITA'
IPERATTIVITA’
Sottotipo combinato (50-75%)
• Maggioranza dei pz
•Presenti tutti e tre i sintomi cardine
La suddivisione nei 3 sottotipi
non compare piu’ nel DSM 5:
spesso il fenotipo si modifica nel
tempo e la clinica oscilla tra un
tipo e l’altro
Caratteristiche principali dell’ADHD
COMPROMISSIONE
PERVASIVITA'
DURATA
DEFICIT FUNZIONALE
DISCREPANZA
ESCLUSIONE
DURATA
i sintomi devono durare da
almeno 6 mesi
ETA' DELL'ESORDIO alcuni sintomi
devono essere comparsi prima
dei 6-7 anni di età e comunque
entro i 12
PERVASIVITA'un deficit funzionale dovuto
a tali sintomi deve essere
presente in almeno due diversi
contesti (es. scuola, lavoro,
casa).
DEFICIT FUNZIONALI i sintomi
devono causare una
significativa
compromissione (sociale,
scolastica, lavorativa)
DISCREPANZA i sintomi sono più
intensi rispetto a quanto
atteso in bambini della
stessa età o QI
ESCLUSIONE i sintomi non devono
essere attribuibili
esclusivamente ad altri
disturbi mentali.
DECORSO DEL DISTURBO
•NEONATI/ BAMBINI di
1-3 anni
•Variazioni temperamentali,
disturbi della regolazione,
limitato adattamento
sociale e difficoltà
nell’interazione
genitore/bambino
Possibile predittore dell'ADHD
DECORSO DEL DISTURBO
•BAMBINI IN ETÀ
PRESCOLARE (3-6 anni)
• Ridotta intensità e durata del gioco
• Irrequietezza motoria
• Assenza di paura, condotte pericolose
•
Crisi di rabbia
• Problemi associati ed implicazioni
• Disturbi evolutivi specifici (eloquiolinguaggio;funzione motoria)
• Oppositività-aggressività
• Problemi di inserimento-adattamento
sociale
ADHD IN ETÀ PRESCOLARE (3-6 anni)
Problemi specifici nella diagnosi/
diagnosi differenziale
• La diagnosi è più difficile poiché
• alcuni criteri diagnostici sono meno
applicabili
• la richiesta di compiti attentivi è inferiore
in età prescolare
• i sintomi possono essere mascherati da un
comportamento oppositivo o da problemi di
interazione genitori-bambino
• È particolarmente utile l’osservazione
comportamentale.
DECORSO DEL DISTURBO
• BAMBINI DI SCUOLA ELEMENTARE (6-12
anni)
• Distraibilità
• Irrequietezza
• Comportamento impulsivo e dirompente
• Problemi associati ed implicazioni
• Disturbi specifici di apprendimento
• Comportamento aggressivo
• Bassa autostima
• Ripetizione di classi
• Rifiuto da parte dei compagni/coetanei
• Rapporti familiari difficili.
DECORSO DEL DISTURBO
• ADOLESCENTI (13-17 anni)
• Difficoltà nella pianificazione e
organizzazione
• Inattenzione persistente
• Riduzione dell'irrequietezza motoria
• Da recenti studi: 31.1 % ragazzi non
completa ciclo scuola secondaria 2°
(contro 4.4 %)
• Problemi associati e implicati
• Comportamento aggressivo,
antisociale e
delinquenziale
• Abuso di alcool e droghe
• Problemi emotivi
DECORSO DEL DISTURBO
• ADULTI (18 anni o più)
• Sintomi residui
• Problemi associati:
• Altri disturbi mentali
• Comportamento
antisociale/ delinquenza
• Scarso successo nella
carriera scolastica e
professionale.
EVOLUZIONE DELL'ADHD
L' ADHD cambia con l'età
•
Momenti importanti sono quelli di transizione in
particolare l'ingresso alla scuola primaria e alla
scuola media
•
Con l'adolescenza diminuisce soprattutto
l'iperattività ma permangono le manifestazioni
cognitive come l'inattenzione e la difficoltà di
pianificazione che possono persistere fino all'età
adulta
•
Con il passare del tempo e con le esperienze
negative possono emergere ricadute rispetto
all’autostima e al tono dell'umore.
IMPLICAZIONI
•L‘ADHD
- Interferisce con la vita
quotidiana
dell'individuo e della
la famiglia
- Ha una eziologia multifattoriale
- E’ spesso complicato da ulteriori
problemi.
È importante riconoscere e trattare
precocemente l’ADHD
EZIOLOGIA
EZIOLOGIA
FATTORI GENETICI
(predisposizione alla patologia):
stima di ereditabilità compresa tra
il 60 e il 90%
FATTORI AMBIENTALI
(attivazione – modulazione della
patologia→ caratteristiche e
intensità del disturbo)
COMPONENTE APPRESA
COMPONENTE
INNATA
• No regole e routine
( NEUROBIOLOGICA)
domestiche
1. Genetica
• ambiente caotico
• atteggiamento
1. Neuroanatomia
frettoloso e impulsivo
• mancato insegnamento
1. Neurofisiologia
del saper aspettare
• esperienze negative
1. Neurochimica
per aver atteso
• gratificazione della
1. Neuropsicologia
frettolosità
NEUROBIOLOGIA
• I figli di un genitore affetto da
DDAI hanno > rischio di sviluppare il
disturbo.
• Studi sui gemelli suggeriscono alta
stima di ereditabilità (60-90%)
NEUROBIOLOGIA 1
• Varie regioni cromosomiche sono implicate nella
genesi dell’ADHD (5p,6q,7p,11q,12q e17p) che
contengono geni che codificano per i recettori
dopaminergici, per il trasportatore della dopamina,
per alcuni recettori serotoninergici, per il DBH, per
il recettore a2a della nordadrenalina e quello del
gene SNAP 25 (→plasicità neuronale e regolazione
rilascio neurotrasmettitori
NEUROBIOLOGIA 2
• Bambini ADHD con un particolare versione di un gene
presentano uno strato tissutale cerebrale più sottile nelle aree
cerebrali deputate ai network attentivi. La differenza tra
soggetto nomrali e adhd NON è permanente, e con lo
sviluppo, viene raggiunto un normale spessore. I sintomi
ADHD migliorano. (Shaw 2007)
• Analogamente avviene nelle situazioni di grave deprivazione
socioaffettiva, in cui esiste una riduzione dello spessore a
livello di aree prefrontali, parietali, e temporali (McLaughlin
KA 2013), e che manifestano una serie di diversi deficit
attentivi.
NEUROBIOLOGIA 2
• Studi di Brain Imaging evidenziano come, nei
bambini con ADHD, il SNC maturi in modo
normale, ma con un ritardo medio di 3 anni.
Tale ritardo è più pronunciato nelle regioni
deputate a funzioni complesse come la
riflessività, l’attenzione, la pianificazione.
• Nello strato più esterno della corteccia si
evidenzia un ritardo maturativo globale
(Shaw 2007,2012)
NEUROBIOLOGIA 2
•
Studi di RMN cerebrale strutturale forniscono l’evidenza che il trattamento
con stimolanti a lungo termine può normalizzare i cambiamenti strutturali
che si riscontrano a livello di sostanza bianca, corteccia anteriore, talamo
cervelletto nell’ADHD Evidenza preliminari suggeriscono che il trattamento
con metilfenidato può normalizzare la traiettoria di sviluppo della corteccia
cerebrale nell’ADHD. (Schweren LJ JAMA Psych 2013)
•
Brain Gray Matter Deficits at 33-Year Follow-Up in Adults with AttentionDeficit/Hyperactivity Disorder Established in Childhood (Proal 2011 Arch Gen Psych)
•
una riduzione anatomica della sostanza grigia negli adulti diagnosticati
ADHD dell’infanzia,indipendentemente dalla diagnosi in atto. Le regioni
cerebrali più coinvolte riguardavano quelle che interessano un top-down
control di attenzione nonché regolazione delle emozioni e motivazione.
•
Tali analisi suggeriscono che la remissione diagnostica può dipendere da
un compenso maturativo delle aree prefrontali, cerebellari, e dei circuiti
talamici.
CAUSE AMBIENTALI
• 20 – 30% cause contingenti –
ambientali
• Complicazioni pre o perinatali
• Consumo di alcool fumo da parte
della madre
• Basso peso alla nascita
• Deprivazioni sociali
• Instabilità relazionali in famiglia
CAUSE GENETICHE ( il più spesso plurigeniche)
+
COMPONENTI TEMPERAMENTALI
INDIVIDUALI
+
INFLUENZE AMBIENTALI DIVERSE
ADHD
IL PERCORSO DIAGNOSTICO
OSSERVAZIONE
- RACCOLTA DI INFORMAZIONI DA FONTI MULTIPLE
ATTRAVERSO INTERVISTE E/O QUESTIONARI PER
GENITORI ED INSEGNANTI ( es. Kiddie -Sads, CPRS,
CTRS...)
- ANAMNESI MEDICA E COLLOQUIO CON I GENITORI
- ESAME MEDICO E NEUROLOGICO
- VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA (attenzione e funzioni
esecutive) COGNITIVA E DEGLI APPRENDIMENTI
SCOLASTICI DEL BAMBINO ( WISC IV,Campanelle, MF,
CP, TOL, Fluenza Verbale, Ranette, TAU Prove specifiche di
lettura scrittura calcolo)
- VALUTAZIONE DI DISTURBI DI NATURA EMOTIVOAFFETTIVA (questionari test proiettivi e contenuti del
colloquio)
- COLLOQUIO CLINICO CON IL BAMBINO
ESAME OBIETTIVO E NEUROLOGICO
• Esame obiettivo/neurologico: +altezza, peso,
cc; PA, FC.
• Esclusione deficit sensoriali (vista, udito)
• Se necessario esami di laboratorio (quando si
decide per il trattamento farmacologico):
• Esami ematochimici (emocromo,funzionalità
epatica/renale/tiroidea)
• ECG/EEG
LA DIAGNOSI
Nell'iter diagnostico è quindi necessario
considerare variabili di tipo:
- Comportamentale
- Affettivo
- Cognitivo
La comorbilità e la
diagnosi differenziale
L'ADHD PRESENTA COMORBILITA'
NEL 70% DEI CASI
ADHD
DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO 25-40 %
DISTURBO DELLA CONDOTTA 20-56%
DISTURBO DELL'UMORE 15-75 %
DISTURBO BIPOLARE 3-6%
DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO E TIC 10-15 %
ADHD
DISTURBI D'ANSIA 10-40 %
DISTURBO DEL SONNO 30-56%
DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO
(DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO)
(RITARDO MENTALE)
ADHD
DISTURBO OPPOSITIVO
PROVOCATORIO (40-80%)
ADHD
• L’ADHD contribuisce e talora causa il DOP
• Questo accade soprattutto attraverso l’impatto
dell’ADHD nell’auto-regolazione emozionale (una funzione
esecutiva)
• Questo può spiegare la scoperta che i trattamenti per
l’ADHD riducono il DOP, quando sono molto precoci
• Alcuni DOP sono correlati a famiglie disgregate
• Una scadente genitorialità può derivare da ADHD
parentale
• Un precoce DOP predice la persistenza dell’ADHD
durante lo sviluppo
DISTURBO DELLA CONDOTTA (20-56%)
• Aggressività pianificata e non impulsiva
• Rivendicatività e mancanza di senso di colpa
• Se esordio precoce, rappresenta il sottotipo di un’unica
famiglia
- comportamento antisociale più grave e persistente
- psicopatologia familiare peggiore ( personalità
antisociale, abuso di sostanze, depressione maggiore)
- meno risposta al trattamento con inizio ritardato
- alta associazione con ADHD
• Se inizio più tardo (>12), correlazione con svantaggi
sociali, separazione familiare e coetanei devianti
• Abbandono del padre, divorzio dei genitori più comune
• Co-presenza di Depressione Maggiore
• Abbandono degli studi e gravidanze precoci
ADHD
DISTURBO DELL’UMORE (15-75%):
Disturbi depressivi e maniacali
possono associarsi o simulare un
DDAI
- Il polimorfismo della depressione in
età evolutiva, il suo andamento
cronico e non espisodico rende la
diagnosi più complessa.
-
ADHD
DISTURBO BIPOLARE(3-6%)
ADHD
In età evolutiva la diagnosi differenziale più
importante è quella con il disturbo bipolare:
infatti, nella gran parte dei bambini bipolari un
prolungato periodo di iperattività precede la
comparsa di un episodio maniacale franco in età
scolare. In diversi studi, il 90% dei bambini ed
il 30% degli adolescenti con diagnosi di mania
risultano aver ricevuto una precedente diagnosi
di ADHD, suggerendo che l’iperattività può
essere un precursore della mania.
DISTURBI D’ANSIA (10-40%)
ADHD
Anche i disturbi d'ansia pongono problemi di
diagnosi differenziale comportando sintomi
cognitivi ( difficoltà di concentrazione)
comportamentali ( agitazione psicomotoria) e
affettivi (labilità emotiva)
Circa il 25% dei DDAI presenta anche un
disturbo d'ansia, la comorbidità è più
frequente nei DDAI senza iperattività;
questi bambini sarebbero meno impulsivi e
con maggiore problemi di socializzazione in
adolescenza.
DISTURBI DEL SONNO (30-56%)
• Soprattutto problemi relativi al comportamento
sbagliato del sonno
• Alcuni casi hanno ritardi del sonno (soprattutto
con terapie con stimolanti)
• Grandi veglie notturne conducono a tempi di
sonno ridotto
• Nell’ADHD la caratteristica più prominente è la
grande attività motoria durante il sonno
• Ridotti periodi di sonno possono causare
problemi di attenzione a scuola e problemi
caratteriali al mattino.
ADHD
DISTURBI PERVASIVI
• Non ci sono dati quantitativi sulla prevalenza della
sovrapposizione diagnostica.
• La sovrapposizione a livello di sintomi è molto
comune nella pratica clinica.
• Sovrapposizione nelle aree di valutazione(per es.
problemi sociali, empatia, funzioni esecutive).
• Spesso una diagnosi di Sindrome di Asperger è
preceduta da una diagnosi di ADHD.
ADHD
DISTURBO DEL NEUROSVILUPPO (DSM 5)
Disordine dello sviluppo
Linguaggio
DSL
Motricità
Apprendimento
DCM
DSA
Abilità
Cognitive:
memoria,
attenzione…
(ADHD)
Espressione
scritta
Discalculia
Dislessia
Disortografia
Disgrafia
Disturbo Ristretto/Specifico
VS
Disturbo
Comprensione
del testo
Generale
Comorbilità ADHD-DSA
ADHD+ Dislessia
15-35%
ADHD+ Disortografia
65%
ADHD+Discalculia
6-18%
Caratteristiche comuni in bambini
con ADHD e DSA
Capacità cognitive
• Intelligenza nella
norma:
- QIT>85
- QIV inferiore a QIP
(area su cui si
interviene)
Capacità Metacognitive
• Deficit di utilizzo delle
risorse;
• Scarsa consapevolezza
delle strategie più
efficaci da utilizzare in
relazione al tipo di
compito da svolgere
Conclusioni (1)
• La comorbilità tra i due tipi di disturbi molto
frequente
la diagnosi di uno dei due
dovrebbe sempre prevedere la valutazione
dell’eventuale presenza dell’altro
• Diagnosi ADHD
valutare possibile
presenza di DSA
• Diagnosi DSA
valutare possibile
presenza di ADHD
• I due problemi possono presentarsi in
associazione
Conclusioni (2)
• La tipologia combinata (ADHD+DSA) appare essere
quella con outcome psico-comportamentale più
sfavorevole:
-maggiore compromissione sul piano neuropsicologico
-più rischio di fallire a scuola
-più rischio di esibire sintomi esternalizzanti
• Diagnosi che esplori eventuali deficit cognitivi multipli
promuove la messa in atto di un intervento
qualitativamente differente e quindi un outcome
migliore
CONCLUSIONI
• Comorbilità è molto comune
• Comorbilità intacca il corso della vita e lo
sviluppo
• Comorbilità richiede aggiustamenti al piano
terapeutico per l’ADHD
• I Disturbi in comorbilità spesso richiedono
interventi separati da quelli per l’ADHD
• La famiglia e l’ambiente sociale incidono
sulla comorbilità
CONCLUSIONI
La definizione delle condizioni
di comorbilità è rilevante non
solo sul piano della diagnosi, ma
anche sulla prognosi e sulle
ipotesi di trattamento.
L'INTERVENTO
Settori problematici del trattamento
Inattenzione
Iperattività
Bambino
Impulsività
Disturbi associati
Deficit funzionale
Famiglia
Scuola
Coetanei
Problemi genitoriali, mancanza di controllo, problemi relazionali
Carico per la famiglia
Difficoltà di apprendimento e insuccesso scolastico
Rapporto negativo insegnante-studente
Relazioni interpersonali negative con i coetanei
Richiede un intervento multimodale
TRATTAMENTI PER LA
CURA DELL’ADHD
PSICOLOGICO-EDUCATIVO
FARMACOLOGICO
COMBINATO
TRATTAMENTI FARMACOLOGICI
Il metilfenidato (Ritalin®, Equasym)
è
lo psicostimolante più utilizzato; in circa il 70% dei
casi migliora in maniera consistente e rapida i
sintomi dell’ADHD quali impulsività, inattenzione ed
iperattività soprattutto nel breve periodo.
L’Atomoxetina
TRATTAMENTO PSICOLOGICO-EDUCATIVO
Il trattamento psico-educativo è costituito
da un varietà di interventi accomunati
dall’obiettivo di modificare l’ambiente fisico
e sociale del bambino al fine di modificarne
il comportamento.
Le modificazioni ambientali sono
implementate istruendo genitori ed insegnanti
su specifiche tecniche di ricompensa per
comportamenti desiderati (rinforzo positivo)
o di punizione/ perdita di privilegi per il
mancato raggiungimento di tali obiettivi (
TOKEN ECONOMY).
INTERVENTO COGNITIVO
COMPORTAMENTALE
L’ intervento cognitivo-comportamentale
(ICC) o terapia del problem-solving
(Cornoldi, Gardinale, Masi & Pettinò, 1996)
combina l’insegnamento di strategie
cognitive, per esempio le tappe del
problem-solving e l’automonitoraggio, con
tecniche di modificazione del
comportamento, come per esempio i
rinforzi, gli auto-rinforzi e il modeling = >
GENERALIZZAZIONE DEI RISULTATI .
IL TRATTAMENTO
MULTIMODALE
Secondo i dati della letteratura scientifica il
trattamento ideale per l’ADHD è di
tipo multimodale, un trattamento cioè che
implichi il coinvolgimento, oltre che del
bambino, della scuola e della famiglia (Taylor
et al. 1998; AACAP 2002) per la messa a
punto di un programma terapeutico
individualizzato e che preveda ,ove
necessario, anche un intervento di tipo
farmacologico.
Intervento multimodale
Psicoeducazione
Sul paziente
Psicofarmacoterapia
Terapia cognitivo-comportamentale
Sui genitori
Sulla scuola
Psicoeducazione
Parent training
Psicoeducazione
Interventi comportamentali
SCOPI E OBIETTIVI DEL TRATTAMENTO
Ridurre i sintomi dell’ADHD
Ridurre i sintomi in comorbilità
Ridurre il rischio di ulteriori complicazioni
Educare il paziente e l’ambiente nei
confronti del disturbo
• Adattare l’ambiente ai bisogni del paziente
• Migliorare le capacità di adattamento di
paziente, genitori, insegnanti et al
• Cambiare l’atteggiamento negativo
•
•
•
•
Più attenzione che terapia
L'AMBULATORIO ADHD
L’Ambulatorio ADHD è attivo
dal 2005 presso l’Azienda
ULSS 15 Alta Padovana Sede
di Camposampiero Distretto 1
Sud-Est (DGR 11.04).
L’EQUIPE MULTIDISCIPLINARE
E IL PERCORSO DIAGNOSTICO
- Neuropsichiatra
infantile
-Psicologa
/psicoterapeuta ad
orientamento
psicodinamico
- Psicologhe
specializzande ad
orientamento
cognitivo
comportamentale
- Logopedista
- Valutazione
neuropsichiatrica,
- Valutazione qualitativa
della personalità e
dell’area affettivorelazionale
- Valutazione
quantitativa degli
aspetti prevalenti della
patologia ADHD
- Valutazione degli
apprendimenti
L’AMBULATORIO ADHD
La diagnosi
La valutazione diagnostica ,condotta da
specialisti di diverso orientamento
teorico, risulta particolarmente
funzionale nel tracciare un quadro
clinico completo del bambino e del
contesto che lo circonda permettendo
poi di programmare il trattamento
migliore.
L’ADHD
E’ un disturbo evolutivo
dell'autocontrollo caratterizzato
da inattenzione, impulsività e
iperattività motoria che limita ed
in alcuni casi impedisce il
normale sviluppo e l’integrazione
sociale del bambino.
DIAGNOSI
E' necessaria una diagnosi precoce
ed accurata che tenga conto di
tutti i criteri di inclusione che
discrimini eventuali patologie con
sintomatologia sovrapponibile e che
evidenzi possibili comorbilità.
TRATTAMENTO
In caso di diagnosi positiva è
auspicabile intraprendere un
trattamento di tipo multimodale
che coinvolga oltre al bambino la
famiglia e la scuola .
Equivoci frequenti in relazione
all’ADHD
• Il bambino ADHD non riesce a prestare
attenzione a nulla.
• Il bambino ADHD è sempre distratto e
iperattivo.
• Un bambino ADHD è dispettoso e si
oppone sempre a quanto gli viene
proposto.
• I bambini ADHD sono maleducati.
• L’ADHD scompare con l’età.
E a scuola…?
• MIUR 15.06.2010: Indicazioni, protocollo
operativo, materiale da utilizzare
• Il Servizio E.E. territoriale di afferenza
produce:
1 relazione clinica→ B.E.S.
2 se presente comorbilità con
DSA → relazione sec legge
170/2010
…considerazioni utili e buone prassi:
…gli insegnanti sono tutti coinvolti…non sempre è necessaria una
formazione specialistica
• …media, libri, false credenze amplificano timori/preoccupazioni e
rischiano di ridurre la capacità di cogliere gli aspetti positivi di
funzionamento dei bambini ADHD
• …insegnanti/genitori/Specialisti/ allenatori e organizzioni per il
tempo libero devono collaborare per stilare il “progetto di vita”
del bambino soprattutto in “fasi critiche” della crescita (età
prescolare, adolescenza)
• …gli insegnanti influenzano significativamente la prognosi
rispetto a ricadute in ambito sociale e senso di autostima e
quindi è fondamentale che mantengano ottimismo fornendo un
solido sostegno
GRAZIE PER L'ATTENZIONE
Si ringrazia per parte del supporto visivo il Centro di Riferimento Regionale per
l'ADHD di San Donà di Piave/VE