AULSS 15 Alta Padovana Servizio per l’Età Evolutiva ADHD DISTURBO DA DEFICIT . DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA’ COS'E' L'ADHD? A D H D ATTENTION DEFICIT HYPERACTIVITY DISORDER D DISTURBO DA D DEFICIT DI A ATTENZIONE E I IPERATTIVITA' L’ADHD E’ un disturbo evolutivo dell'autocontrollo caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria che limita, ed in alcuni casi impedisce, il normale sviluppo e l’integrazione sociale del bambino. L’ADHD E’ un disturbo eterogeneo , complesso e multifattoriale, che almeno nel 50% dei casi si presenta associato ad un altro disturbo (comorbilità). In Italia la prevalenza è compresa tra l’1,5 e il 7,1% nei soggetti in età scolare (Zuddas A. 2006). > diffuso nei maschi (circa 3:1). L’età di insorgenza è molto precoce. Si fa diagnosi dai 6 anni in poi, ma si possono avere evidenze della presenza del disturbo già dai 3 anni. Sintomi dell’ADHD Deficit di attenzione Iperattività Impulsività Caratteristiche dell'ADHD Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività si caratterizza per la presenza di tre gruppi fondamentali di sintomi: •DISATTENZIONE intesa come incapacità nel mantenere per un periodo sufficientemente prolungato l’attenzione su un compito. •IPERATTIVITA’ intesa come un eccessivo ed inadeguato livello di attività motoria. •IMPULSIVITA' intesa come l'incapacità ad aspettare o ad inibire comportamenti che in quel momento risultano inadeguati. Caratteristiche principali dell'ADHD DISATTENZIONE IMPULSIVITA’ IPERATTIVITA’ Sottotipo prevalentemente inattento(20-30%) •Facilmente distraibile •Ma non eccessivamente iperattivo/impulsivo Caratteristiche principali dell'ADHD DISATTENZIONE IMPULSIVITA’ IPERATTIVITA’ Sottotipo prevalentemente iperattivo – impulsivo (15%) •Estremamente iperattivo/impulsivo •Può non avere sintomi di Inattenzione •Soprattutto nei bambini in età prescolare Caratteristiche principali dell'ADHD DISATTENZIONE IMPULSIVITA' IPERATTIVITA’ Sottotipo combinato (50-75%) • Maggioranza dei pz •Presenti tutti e tre i sintomi cardine La suddivisione nei 3 sottotipi non compare piu’ nel DSM 5: spesso il fenotipo si modifica nel tempo e la clinica oscilla tra un tipo e l’altro Caratteristiche principali dell’ADHD COMPROMISSIONE PERVASIVITA' DURATA DEFICIT FUNZIONALE DISCREPANZA ESCLUSIONE DURATA i sintomi devono durare da almeno 6 mesi ETA' DELL'ESORDIO alcuni sintomi devono essere comparsi prima dei 6-7 anni di età e comunque entro i 12 PERVASIVITA'un deficit funzionale dovuto a tali sintomi deve essere presente in almeno due diversi contesti (es. scuola, lavoro, casa). DEFICIT FUNZIONALI i sintomi devono causare una significativa compromissione (sociale, scolastica, lavorativa) DISCREPANZA i sintomi sono più intensi rispetto a quanto atteso in bambini della stessa età o QI ESCLUSIONE i sintomi non devono essere attribuibili esclusivamente ad altri disturbi mentali. DECORSO DEL DISTURBO •NEONATI/ BAMBINI di 1-3 anni •Variazioni temperamentali, disturbi della regolazione, limitato adattamento sociale e difficoltà nell’interazione genitore/bambino Possibile predittore dell'ADHD DECORSO DEL DISTURBO •BAMBINI IN ETÀ PRESCOLARE (3-6 anni) • Ridotta intensità e durata del gioco • Irrequietezza motoria • Assenza di paura, condotte pericolose • Crisi di rabbia • Problemi associati ed implicazioni • Disturbi evolutivi specifici (eloquiolinguaggio;funzione motoria) • Oppositività-aggressività • Problemi di inserimento-adattamento sociale ADHD IN ETÀ PRESCOLARE (3-6 anni) Problemi specifici nella diagnosi/ diagnosi differenziale • La diagnosi è più difficile poiché • alcuni criteri diagnostici sono meno applicabili • la richiesta di compiti attentivi è inferiore in età prescolare • i sintomi possono essere mascherati da un comportamento oppositivo o da problemi di interazione genitori-bambino • È particolarmente utile l’osservazione comportamentale. DECORSO DEL DISTURBO • BAMBINI DI SCUOLA ELEMENTARE (6-12 anni) • Distraibilità • Irrequietezza • Comportamento impulsivo e dirompente • Problemi associati ed implicazioni • Disturbi specifici di apprendimento • Comportamento aggressivo • Bassa autostima • Ripetizione di classi • Rifiuto da parte dei compagni/coetanei • Rapporti familiari difficili. DECORSO DEL DISTURBO • ADOLESCENTI (13-17 anni) • Difficoltà nella pianificazione e organizzazione • Inattenzione persistente • Riduzione dell'irrequietezza motoria • Da recenti studi: 31.1 % ragazzi non completa ciclo scuola secondaria 2° (contro 4.4 %) • Problemi associati e implicati • Comportamento aggressivo, antisociale e delinquenziale • Abuso di alcool e droghe • Problemi emotivi DECORSO DEL DISTURBO • ADULTI (18 anni o più) • Sintomi residui • Problemi associati: • Altri disturbi mentali • Comportamento antisociale/ delinquenza • Scarso successo nella carriera scolastica e professionale. EVOLUZIONE DELL'ADHD L' ADHD cambia con l'età • Momenti importanti sono quelli di transizione in particolare l'ingresso alla scuola primaria e alla scuola media • Con l'adolescenza diminuisce soprattutto l'iperattività ma permangono le manifestazioni cognitive come l'inattenzione e la difficoltà di pianificazione che possono persistere fino all'età adulta • Con il passare del tempo e con le esperienze negative possono emergere ricadute rispetto all’autostima e al tono dell'umore. IMPLICAZIONI •L‘ADHD - Interferisce con la vita quotidiana dell'individuo e della la famiglia - Ha una eziologia multifattoriale - E’ spesso complicato da ulteriori problemi. È importante riconoscere e trattare precocemente l’ADHD EZIOLOGIA EZIOLOGIA FATTORI GENETICI (predisposizione alla patologia): stima di ereditabilità compresa tra il 60 e il 90% FATTORI AMBIENTALI (attivazione – modulazione della patologia→ caratteristiche e intensità del disturbo) COMPONENTE APPRESA COMPONENTE INNATA • No regole e routine ( NEUROBIOLOGICA) domestiche 1. Genetica • ambiente caotico • atteggiamento 1. Neuroanatomia frettoloso e impulsivo • mancato insegnamento 1. Neurofisiologia del saper aspettare • esperienze negative 1. Neurochimica per aver atteso • gratificazione della 1. Neuropsicologia frettolosità NEUROBIOLOGIA • I figli di un genitore affetto da DDAI hanno > rischio di sviluppare il disturbo. • Studi sui gemelli suggeriscono alta stima di ereditabilità (60-90%) NEUROBIOLOGIA 1 • Varie regioni cromosomiche sono implicate nella genesi dell’ADHD (5p,6q,7p,11q,12q e17p) che contengono geni che codificano per i recettori dopaminergici, per il trasportatore della dopamina, per alcuni recettori serotoninergici, per il DBH, per il recettore a2a della nordadrenalina e quello del gene SNAP 25 (→plasicità neuronale e regolazione rilascio neurotrasmettitori NEUROBIOLOGIA 2 • Bambini ADHD con un particolare versione di un gene presentano uno strato tissutale cerebrale più sottile nelle aree cerebrali deputate ai network attentivi. La differenza tra soggetto nomrali e adhd NON è permanente, e con lo sviluppo, viene raggiunto un normale spessore. I sintomi ADHD migliorano. (Shaw 2007) • Analogamente avviene nelle situazioni di grave deprivazione socioaffettiva, in cui esiste una riduzione dello spessore a livello di aree prefrontali, parietali, e temporali (McLaughlin KA 2013), e che manifestano una serie di diversi deficit attentivi. NEUROBIOLOGIA 2 • Studi di Brain Imaging evidenziano come, nei bambini con ADHD, il SNC maturi in modo normale, ma con un ritardo medio di 3 anni. Tale ritardo è più pronunciato nelle regioni deputate a funzioni complesse come la riflessività, l’attenzione, la pianificazione. • Nello strato più esterno della corteccia si evidenzia un ritardo maturativo globale (Shaw 2007,2012) NEUROBIOLOGIA 2 • Studi di RMN cerebrale strutturale forniscono l’evidenza che il trattamento con stimolanti a lungo termine può normalizzare i cambiamenti strutturali che si riscontrano a livello di sostanza bianca, corteccia anteriore, talamo cervelletto nell’ADHD Evidenza preliminari suggeriscono che il trattamento con metilfenidato può normalizzare la traiettoria di sviluppo della corteccia cerebrale nell’ADHD. (Schweren LJ JAMA Psych 2013) • Brain Gray Matter Deficits at 33-Year Follow-Up in Adults with AttentionDeficit/Hyperactivity Disorder Established in Childhood (Proal 2011 Arch Gen Psych) • una riduzione anatomica della sostanza grigia negli adulti diagnosticati ADHD dell’infanzia,indipendentemente dalla diagnosi in atto. Le regioni cerebrali più coinvolte riguardavano quelle che interessano un top-down control di attenzione nonché regolazione delle emozioni e motivazione. • Tali analisi suggeriscono che la remissione diagnostica può dipendere da un compenso maturativo delle aree prefrontali, cerebellari, e dei circuiti talamici. CAUSE AMBIENTALI • 20 – 30% cause contingenti – ambientali • Complicazioni pre o perinatali • Consumo di alcool fumo da parte della madre • Basso peso alla nascita • Deprivazioni sociali • Instabilità relazionali in famiglia CAUSE GENETICHE ( il più spesso plurigeniche) + COMPONENTI TEMPERAMENTALI INDIVIDUALI + INFLUENZE AMBIENTALI DIVERSE ADHD IL PERCORSO DIAGNOSTICO OSSERVAZIONE - RACCOLTA DI INFORMAZIONI DA FONTI MULTIPLE ATTRAVERSO INTERVISTE E/O QUESTIONARI PER GENITORI ED INSEGNANTI ( es. Kiddie -Sads, CPRS, CTRS...) - ANAMNESI MEDICA E COLLOQUIO CON I GENITORI - ESAME MEDICO E NEUROLOGICO - VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA (attenzione e funzioni esecutive) COGNITIVA E DEGLI APPRENDIMENTI SCOLASTICI DEL BAMBINO ( WISC IV,Campanelle, MF, CP, TOL, Fluenza Verbale, Ranette, TAU Prove specifiche di lettura scrittura calcolo) - VALUTAZIONE DI DISTURBI DI NATURA EMOTIVOAFFETTIVA (questionari test proiettivi e contenuti del colloquio) - COLLOQUIO CLINICO CON IL BAMBINO ESAME OBIETTIVO E NEUROLOGICO • Esame obiettivo/neurologico: +altezza, peso, cc; PA, FC. • Esclusione deficit sensoriali (vista, udito) • Se necessario esami di laboratorio (quando si decide per il trattamento farmacologico): • Esami ematochimici (emocromo,funzionalità epatica/renale/tiroidea) • ECG/EEG LA DIAGNOSI Nell'iter diagnostico è quindi necessario considerare variabili di tipo: - Comportamentale - Affettivo - Cognitivo La comorbilità e la diagnosi differenziale L'ADHD PRESENTA COMORBILITA' NEL 70% DEI CASI ADHD DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO 25-40 % DISTURBO DELLA CONDOTTA 20-56% DISTURBO DELL'UMORE 15-75 % DISTURBO BIPOLARE 3-6% DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO E TIC 10-15 % ADHD DISTURBI D'ANSIA 10-40 % DISTURBO DEL SONNO 30-56% DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO (DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPO) (RITARDO MENTALE) ADHD DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO (40-80%) ADHD • L’ADHD contribuisce e talora causa il DOP • Questo accade soprattutto attraverso l’impatto dell’ADHD nell’auto-regolazione emozionale (una funzione esecutiva) • Questo può spiegare la scoperta che i trattamenti per l’ADHD riducono il DOP, quando sono molto precoci • Alcuni DOP sono correlati a famiglie disgregate • Una scadente genitorialità può derivare da ADHD parentale • Un precoce DOP predice la persistenza dell’ADHD durante lo sviluppo DISTURBO DELLA CONDOTTA (20-56%) • Aggressività pianificata e non impulsiva • Rivendicatività e mancanza di senso di colpa • Se esordio precoce, rappresenta il sottotipo di un’unica famiglia - comportamento antisociale più grave e persistente - psicopatologia familiare peggiore ( personalità antisociale, abuso di sostanze, depressione maggiore) - meno risposta al trattamento con inizio ritardato - alta associazione con ADHD • Se inizio più tardo (>12), correlazione con svantaggi sociali, separazione familiare e coetanei devianti • Abbandono del padre, divorzio dei genitori più comune • Co-presenza di Depressione Maggiore • Abbandono degli studi e gravidanze precoci ADHD DISTURBO DELL’UMORE (15-75%): Disturbi depressivi e maniacali possono associarsi o simulare un DDAI - Il polimorfismo della depressione in età evolutiva, il suo andamento cronico e non espisodico rende la diagnosi più complessa. - ADHD DISTURBO BIPOLARE(3-6%) ADHD In età evolutiva la diagnosi differenziale più importante è quella con il disturbo bipolare: infatti, nella gran parte dei bambini bipolari un prolungato periodo di iperattività precede la comparsa di un episodio maniacale franco in età scolare. In diversi studi, il 90% dei bambini ed il 30% degli adolescenti con diagnosi di mania risultano aver ricevuto una precedente diagnosi di ADHD, suggerendo che l’iperattività può essere un precursore della mania. DISTURBI D’ANSIA (10-40%) ADHD Anche i disturbi d'ansia pongono problemi di diagnosi differenziale comportando sintomi cognitivi ( difficoltà di concentrazione) comportamentali ( agitazione psicomotoria) e affettivi (labilità emotiva) Circa il 25% dei DDAI presenta anche un disturbo d'ansia, la comorbidità è più frequente nei DDAI senza iperattività; questi bambini sarebbero meno impulsivi e con maggiore problemi di socializzazione in adolescenza. DISTURBI DEL SONNO (30-56%) • Soprattutto problemi relativi al comportamento sbagliato del sonno • Alcuni casi hanno ritardi del sonno (soprattutto con terapie con stimolanti) • Grandi veglie notturne conducono a tempi di sonno ridotto • Nell’ADHD la caratteristica più prominente è la grande attività motoria durante il sonno • Ridotti periodi di sonno possono causare problemi di attenzione a scuola e problemi caratteriali al mattino. ADHD DISTURBI PERVASIVI • Non ci sono dati quantitativi sulla prevalenza della sovrapposizione diagnostica. • La sovrapposizione a livello di sintomi è molto comune nella pratica clinica. • Sovrapposizione nelle aree di valutazione(per es. problemi sociali, empatia, funzioni esecutive). • Spesso una diagnosi di Sindrome di Asperger è preceduta da una diagnosi di ADHD. ADHD DISTURBO DEL NEUROSVILUPPO (DSM 5) Disordine dello sviluppo Linguaggio DSL Motricità Apprendimento DCM DSA Abilità Cognitive: memoria, attenzione… (ADHD) Espressione scritta Discalculia Dislessia Disortografia Disgrafia Disturbo Ristretto/Specifico VS Disturbo Comprensione del testo Generale Comorbilità ADHD-DSA ADHD+ Dislessia 15-35% ADHD+ Disortografia 65% ADHD+Discalculia 6-18% Caratteristiche comuni in bambini con ADHD e DSA Capacità cognitive • Intelligenza nella norma: - QIT>85 - QIV inferiore a QIP (area su cui si interviene) Capacità Metacognitive • Deficit di utilizzo delle risorse; • Scarsa consapevolezza delle strategie più efficaci da utilizzare in relazione al tipo di compito da svolgere Conclusioni (1) • La comorbilità tra i due tipi di disturbi molto frequente la diagnosi di uno dei due dovrebbe sempre prevedere la valutazione dell’eventuale presenza dell’altro • Diagnosi ADHD valutare possibile presenza di DSA • Diagnosi DSA valutare possibile presenza di ADHD • I due problemi possono presentarsi in associazione Conclusioni (2) • La tipologia combinata (ADHD+DSA) appare essere quella con outcome psico-comportamentale più sfavorevole: -maggiore compromissione sul piano neuropsicologico -più rischio di fallire a scuola -più rischio di esibire sintomi esternalizzanti • Diagnosi che esplori eventuali deficit cognitivi multipli promuove la messa in atto di un intervento qualitativamente differente e quindi un outcome migliore CONCLUSIONI • Comorbilità è molto comune • Comorbilità intacca il corso della vita e lo sviluppo • Comorbilità richiede aggiustamenti al piano terapeutico per l’ADHD • I Disturbi in comorbilità spesso richiedono interventi separati da quelli per l’ADHD • La famiglia e l’ambiente sociale incidono sulla comorbilità CONCLUSIONI La definizione delle condizioni di comorbilità è rilevante non solo sul piano della diagnosi, ma anche sulla prognosi e sulle ipotesi di trattamento. L'INTERVENTO Settori problematici del trattamento Inattenzione Iperattività Bambino Impulsività Disturbi associati Deficit funzionale Famiglia Scuola Coetanei Problemi genitoriali, mancanza di controllo, problemi relazionali Carico per la famiglia Difficoltà di apprendimento e insuccesso scolastico Rapporto negativo insegnante-studente Relazioni interpersonali negative con i coetanei Richiede un intervento multimodale TRATTAMENTI PER LA CURA DELL’ADHD PSICOLOGICO-EDUCATIVO FARMACOLOGICO COMBINATO TRATTAMENTI FARMACOLOGICI Il metilfenidato (Ritalin®, Equasym) è lo psicostimolante più utilizzato; in circa il 70% dei casi migliora in maniera consistente e rapida i sintomi dell’ADHD quali impulsività, inattenzione ed iperattività soprattutto nel breve periodo. L’Atomoxetina TRATTAMENTO PSICOLOGICO-EDUCATIVO Il trattamento psico-educativo è costituito da un varietà di interventi accomunati dall’obiettivo di modificare l’ambiente fisico e sociale del bambino al fine di modificarne il comportamento. Le modificazioni ambientali sono implementate istruendo genitori ed insegnanti su specifiche tecniche di ricompensa per comportamenti desiderati (rinforzo positivo) o di punizione/ perdita di privilegi per il mancato raggiungimento di tali obiettivi ( TOKEN ECONOMY). INTERVENTO COGNITIVO COMPORTAMENTALE L’ intervento cognitivo-comportamentale (ICC) o terapia del problem-solving (Cornoldi, Gardinale, Masi & Pettinò, 1996) combina l’insegnamento di strategie cognitive, per esempio le tappe del problem-solving e l’automonitoraggio, con tecniche di modificazione del comportamento, come per esempio i rinforzi, gli auto-rinforzi e il modeling = > GENERALIZZAZIONE DEI RISULTATI . IL TRATTAMENTO MULTIMODALE Secondo i dati della letteratura scientifica il trattamento ideale per l’ADHD è di tipo multimodale, un trattamento cioè che implichi il coinvolgimento, oltre che del bambino, della scuola e della famiglia (Taylor et al. 1998; AACAP 2002) per la messa a punto di un programma terapeutico individualizzato e che preveda ,ove necessario, anche un intervento di tipo farmacologico. Intervento multimodale Psicoeducazione Sul paziente Psicofarmacoterapia Terapia cognitivo-comportamentale Sui genitori Sulla scuola Psicoeducazione Parent training Psicoeducazione Interventi comportamentali SCOPI E OBIETTIVI DEL TRATTAMENTO Ridurre i sintomi dell’ADHD Ridurre i sintomi in comorbilità Ridurre il rischio di ulteriori complicazioni Educare il paziente e l’ambiente nei confronti del disturbo • Adattare l’ambiente ai bisogni del paziente • Migliorare le capacità di adattamento di paziente, genitori, insegnanti et al • Cambiare l’atteggiamento negativo • • • • Più attenzione che terapia L'AMBULATORIO ADHD L’Ambulatorio ADHD è attivo dal 2005 presso l’Azienda ULSS 15 Alta Padovana Sede di Camposampiero Distretto 1 Sud-Est (DGR 11.04). L’EQUIPE MULTIDISCIPLINARE E IL PERCORSO DIAGNOSTICO - Neuropsichiatra infantile -Psicologa /psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico - Psicologhe specializzande ad orientamento cognitivo comportamentale - Logopedista - Valutazione neuropsichiatrica, - Valutazione qualitativa della personalità e dell’area affettivorelazionale - Valutazione quantitativa degli aspetti prevalenti della patologia ADHD - Valutazione degli apprendimenti L’AMBULATORIO ADHD La diagnosi La valutazione diagnostica ,condotta da specialisti di diverso orientamento teorico, risulta particolarmente funzionale nel tracciare un quadro clinico completo del bambino e del contesto che lo circonda permettendo poi di programmare il trattamento migliore. L’ADHD E’ un disturbo evolutivo dell'autocontrollo caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria che limita ed in alcuni casi impedisce il normale sviluppo e l’integrazione sociale del bambino. DIAGNOSI E' necessaria una diagnosi precoce ed accurata che tenga conto di tutti i criteri di inclusione che discrimini eventuali patologie con sintomatologia sovrapponibile e che evidenzi possibili comorbilità. TRATTAMENTO In caso di diagnosi positiva è auspicabile intraprendere un trattamento di tipo multimodale che coinvolga oltre al bambino la famiglia e la scuola . Equivoci frequenti in relazione all’ADHD • Il bambino ADHD non riesce a prestare attenzione a nulla. • Il bambino ADHD è sempre distratto e iperattivo. • Un bambino ADHD è dispettoso e si oppone sempre a quanto gli viene proposto. • I bambini ADHD sono maleducati. • L’ADHD scompare con l’età. E a scuola…? • MIUR 15.06.2010: Indicazioni, protocollo operativo, materiale da utilizzare • Il Servizio E.E. territoriale di afferenza produce: 1 relazione clinica→ B.E.S. 2 se presente comorbilità con DSA → relazione sec legge 170/2010 …considerazioni utili e buone prassi: …gli insegnanti sono tutti coinvolti…non sempre è necessaria una formazione specialistica • …media, libri, false credenze amplificano timori/preoccupazioni e rischiano di ridurre la capacità di cogliere gli aspetti positivi di funzionamento dei bambini ADHD • …insegnanti/genitori/Specialisti/ allenatori e organizzioni per il tempo libero devono collaborare per stilare il “progetto di vita” del bambino soprattutto in “fasi critiche” della crescita (età prescolare, adolescenza) • …gli insegnanti influenzano significativamente la prognosi rispetto a ricadute in ambito sociale e senso di autostima e quindi è fondamentale che mantengano ottimismo fornendo un solido sostegno GRAZIE PER L'ATTENZIONE Si ringrazia per parte del supporto visivo il Centro di Riferimento Regionale per l'ADHD di San Donà di Piave/VE