APPROCCIO AL PAZIENTE IN TERAPIA ANTICOAGULANTE ANTIAGGREGANTE Paolo Pizzetti Divisione di Diagnostica e Chirurgia Endoscopica Istituto Nazionale Tumori - Milano Rischio di complicanze tromboemboliche derivanti dallo stato morboso del paziente vs rischio di complicanze emorragiche legate alla procedura endoscopica La sicurezza del paziente è assolutamente prioritaria; è però importante fare un corretto uso delle risorse, evitando ricoveri impropri, esami di laboratorio inutili, ripetizione di colonscopie Secondo dati della letteratura, il 35% dei soggetti sottoposti a colonscopia nell’ambito dei programmi di screening presentano almeno un polipo e quindi la necessità di un trattamento endoscopico: i risultati dello screening in Lombardia confermano queste percentuali Raccomandazioni e linee-guida sono state proposte dalle Società Scientifiche (ASGE 2002, ASGE 2005, SFED 2006, ACC/AHA 2007): tuttavia le indicazioni non sono univoche: la maggior parte di esse sono basate su studi osservazionali e su opinioni di esperti; solo in minima parte esse si basano su trial prospettici controllati Procedure endoscopiche a basso rischio emorragico e con possibilità di controllo endoscopico: • • • • EGDS con biopsia Colonscopia con biopsia Enteroscopia ERCP diagnostica e con inserzione di protesi senza sfinterotomia Procedure endoscopiche ad alto (>1%) rischio emorragico e con possibilità di controllo endoscopico: • • • • • • • Polipectomia Mucosectomia Ampullectomia Sfinterotomia Laser-terapia Trattamento di varici Emostasi di lesioni vascolari Procedure endoscopiche a basso rischio emorragico senza possibilità di controllo endoscopico: • • • • Biopsia ecoguidata Gastrostomia percutanea Dilatazione pneumatica e posizionamento di stent metallico senza dilatazione Gastroscopia per via nasale (SFED 2006) Farmaci antiaggreganti: • • • • Aspirina: inattivazione permanente dell’attività cicloossigenasica (COX) delle prostaglandine: tale attività è richiesta per il metabolismo del trombossano A2, che ha forti proprietà aggreganti FANS: meccanismo simile ma di minor durata e reversibile COX-2 inibitori: non hanno effetto sulle piastrine, perché COX-2 è assente nelle piastrine Ticlopidina e Clopidogrel: inibizione dell’aggregazione piastrinica stimolata dall’adenosindifosfato Farmaci anticoagulanti: • • Antagonisti della Vit K (Warfarin, Acenocumarolo): riduzione dei livelli funzionali di fattore X e protrombina Eparina non frazionata (UFH) ed eparina a basso peso molecolare(LMWH): attivazione dell’antitrombina e inibizione del fattore Xa. LMWH provoca un’anticoagulazione più prevedibile, ha una migliore biodisponibilità, ha un’emivita più lunga e un meccanismo di clearance dose-indipendente; inoltre si lega meno alle piastrine e non aumenta la permeabilità microvascolare; l’attività anti-fattore Xa persiste fino a 12 ore Soggetti in terapia anticoagulante: : Alto rischio tromboembolico (AR): • Doppia protesi valvolare meccanica • Protesi meccanica in posizione mitralica • Protesi meccanica con scompenso cardiaco o pregresso tromboembolismo • Fibrillazione striale associata a protesi, valvulopatia mitralica, pregresso evento trmboembolico, scompenso cardiaco • Trombosi venosa profonda recente (<1 mese) o con fattori di rischio multipli (neoplasia attiva, stato trombofilico, episodi ricorrenti) • Scompenso cardiaco con pregresso tromboembolismo Basso rischio tromboembolico (BR): • Protesi valvolare meccanica in posizione aortica senza pregresso tromboembolismo o scompenso cardiaco • Protesi biologica • Fibrillazione atriale cronica o parossistica non associata alle caratteristiche di alto rischio • Trombosi venosa profonda (>1 mese) non associata a fattori di rischio multipli Atteggiamento consigliato: : Soggetti AR: • Giorno -5: Sospensione terapia • Giorno -3: Se INR <2,5 iniziare Enoxaparina sodica o Dalteparina calcica 100 UI/Kg sc ogni 12 ore • 12 ore prima della procedura sospendere eparina • Giorno 0 pre-procedura: Controllare INR che deve essere <1,5 • Giorno 0 post-procedura: se rischio emorragico basso, riprendere terapia anticoagulante la sera e somministrare eparina dopo 12-24 ore; se rischio emorragico alto, non riprendere terapia anticoagulante e valutare individualmente la somministrazione di eparina • Giorno +1 e seguenti: se rischio emorragico basso, embricare anticoagulante e eparina fino all’ottenimento di INR >2; quindi sospendere eparina; se rischio emorragico alto, non somministrare anticoagulante e valutare individualmente la somministrazione di eparina Soggetti BR: • Giorno -4: Sospendere terapia anticoagulante • Giorno +1- +3: riprendere terapia anticoagulante appena possibile, in base al rischio emorragico Gerson LB e coll, Am J Med 2004: Valutazione costo-beneficio tra 6 diverse strategie in pazienti con fibrillazione atriale che si sottopongono a colonscopia di screening: 1. Sospensione dell’anticoagulante 5 giorni prima 2. Nessuna sospensione; ripetizione della colonscopia previa sospensione se polipi 3. Dimezzamento della dose i giorni -4, -3, -2 e ripresa del dosaggio iniziale il giorno -1 4. Sospensione dell’anticoagulante 5 giorni prima e somministrazione di eparina a basso peso molecolare 2 giorni prima e 2 giorni dopo 5. Come sopra con eparina non frazionata 6. Sospensione dell’anticoagulante; controllo di INR il giorno prima: se >2, somministrazione di Vit K 1 mg; se <1,5 Le strategie maggiormente costo-efficaci sono risultate la 1) e la 3) Soggetti in terapia antiaggregante con Aspirina: • Secondo le linee-guida (SFED 2006) la polipectomia può essere eseguita senza sospensione della terapia, purchè il polipo non sia particolarmente voluminoso, eventualmente mettendo le clips o usando l’endoloop. • Tuttavia, secondo una revisione sistematica della letteratura (Kimchi e coll 2007), l’accordo non è unanime E’ opportuno distinguere tra soggetti in profilassi primaria e secondaria • Profilassi primaria: la somministrazione può essere interrotta 5-7 giorni prima e ripresa dopo 2 settimane • Profilassi secondaria: valutare la possibilità di sospensione 3-4 giorni prima e ripresa dopo una settimana, se il rischio tromboembolico non è da considerarsi elevato Soggetti in terapia antiaggregante con FANS: Sospensione 8 ore prima; non ripresa immediata Soggetti in terapia antiaggregante con Clopidogrel o Ticlopidina: Sospensione 5 giorni prima; ripresa appena possibile compatibilmente col rischio emorragico Soggetti in terapia antiaggregante con Clopidogrel o Ticlopidina: Sospensione 5 giorni prima; ripresa appena possibile compatibilmente col rischio emorragico Soggetti in doppia antiaggregazione con Aspirina e Clopidogrel/Ticlopidina per stenting coronario (con bare metal stent): se da - di un mese, rimandare la procedura se da + di un mese, mantenere solo aspirina Soggetti in doppia antiaggregazione per stent medicati (fino a 12 mesi): Eseguire solo colonscopia diagnostica; se procedura non differibile, sospendere Clopidogrel/Ticlopidina Rischio di sanguinamento a distanza: • Studio caso-controllo su 4592 pazienti sottoposti a polipectomia dal 1999 al 2006: Sanguinamento severo a distanza in 41 casi (0,9%) • Epoca del sanguinamento: 1-14 giorni dopo la polipectomia (media 6 giorni) • Necessità di trasfusione: 48% dei pazienti • Necessità di intervento chirurgico: 4,8% dei pazienti. • Il rischio di sanguinamento era significativamente correlato con la ripresa della terapia anticoagulante e con le dimensioni del polipo, non con l’ipertensione e con la ripresa di Aspirina. (Sawhney MS e coll Endoscopy 2008) The safety of antiplatelet therapy in patients undergoing gastrointestinal endoscopic procedures remains unproved. Large multicenter randomized controlled studies are needed in order to draw firm conclusions (Kimchi NA e coll Digestion 2007) The decision to withhold anticoagulation for longer intervals will need to be individualized, balancing risk factors for bleeding with the risk factors for thromboembolic events (Sawhney MS e coll Endoscopy 2008)