FORMAZIONE VOLONTARI
2011-2012
4. Rispettare tempi, spazi e fisicità
dei bambini
5. Accogliere ogni bambino nella sua
individualità
DATI 07.11.2011
I bambini presenti in
comunità hanno
presentano
un’INDIVIDUALITA’
VIOLATA
ed hanno subito dei DANNI
DANNI
 DANNO SANITARIO: malattie e
malformazioni, percosse e violenze
fisiche
 DANNO SOCIALE: cambiamenti di
condizione abitativa e scolastica
 DANNO PSICOLOGICO: disturbi
dell’attaccamento
Perché ai volontari non
vengono detti i danni?
ATTACCAMENTO
DEFINIZIONE DI
ATTACCAMENTO:
 Propensione innata a cercare la
vicinanza protettiva di un membro della
propria specie quando si è vulnerabili ai
pericoli ambientali per fatica,
dolore,impotenza o malattia .
(Bowlby,1969)
Il sistema motivazionale
dell’attaccamento
 È sotteso da un programma comportamentale
innato che riguarda primati ed esseri umani
(Bowlby)
 ha lo scopo di aumentare la possibilità di
protezione e sopravvivenza dell’individuo.
 Ha un ruolo cruciale nel determinare condizioni
protettive o nel rappresentare fattori di rischio
per lo sviluppo psicopatologico in età evolutiva.
• opera con massima intensità nella
prima infanzia quando maggiore è la
vulnerabilità ai pericoli e minore la
capacità di fronteggiare da soli
situazioni di disagio
 La costituzione nella prima infanzia, di un
attaccamento sano e di una fiducia di
base, dipende dalla presenza e dalla
capacità di risposta dei genitori o di altri
significativi, ai segnali ed ai bisogni del
bambino.
ATTACCAMENTO SICURO
 Stile di accudimento corrispondente
Le madri di bambini con attaccamento sicuro sono
stabilmente disponibili a rispondere positivamente alle
richieste di vicinanza e conforto
 Modelli operativi interni di sé e della fda
Immagine di sé come di un essere degno di amore le cui
esigenze di conforto hanno valore e significato
F.d.a. come disponibile e degna di fiducia
 Sviluppi: il bambino ha sviluppato fiducia nella presenza
stabile della madre, da cui si sente contenuto, accolto e
motivato all'esplorazione. E' un bimbo sereno, che,
rispecchiandosi in lei, ha maturato fiducia in sé e nelle
proprie risorse.
Quando la madre lo lascia solo con un
estraneo protesta intensamente ma
appare prontamente rassicurato dal
ritorno della madre.
L'attenzione del bambino è orientata
coerentemente sia al genitore che si allontana,
per richiamare la sua attenzione, sia è libera di
rivolgersi all'esplorazione quando è in sua
presenza, focalizzandola fluidamente sul gioco,
o su di lui, ora esplorando, ora mostrandogli i
risultati della sua esplorazione.
ATTACCAMENTO EVITANTE
 MODELLO DI ACCUDIMENTO CORRISPONDENTE
f.d.a. si dimostrano sensibilmente propense a ignorare o
respingere le richieste di vicinanza dei figli
Mimica rigida nell'interazione col bambino o mimica che
esprime il desiderio di tenerli a distanza
 Modello operativo interno di sé e della f.d.a.
Immagine di sé come di un essere “poco amabile“, che
deve tenersi a distanza anche se desidera la vicinanza;
“sé“ privo della capacità di suscitare nell‘altro risposte
positive e affettuose.
F.d.a. indisponibile alle proprie richieste di aiuto e vicinanza
Sviluppi: Alterna momenti di indipendenza a
momenti in cui si affanna a cercare la madre.
L'indifferenza ed il mancato contenimento di lei
non permettono al bambino l'elaborazione degli
affetti negativi nei suoi confronti (dolore,
rabbia..) che, scissi da quelli positivi, vengono
ben presto incanalati in ambito sociale
(atteggiamento ribelle e contestativo) o
rimossi.
Se la madre lo lascia solo non protesta, piange non
la segue e quando torna dopo una breve
separazione evita ogni contatto con lei, continua a
giocare distogliendo lo sguardo da lei o
volgendole attivamente le spalle
ATTACCAMENTO ANSIOSORESISTENTE (ambivalente)
Stile di accudimento corrispondente
Le madri danno delle risposte imprevedibili. Possono
essere ipercontrollanti ed intrusive, bloccando il
bambino nei suoi tentativi di gioco ed esplorazione
autonoma
Modelli operativi interni di sé e della fda
2 modeli operativi di sé e della f.d.a. opposti:
 Immagine di sé come amabile e della fda come
disponibile e degna di fiducia
 Immagine di sé come non amabile e della fda come
non disponibile.
 Succesivamente si può formare una struttura
sovraordinata
 • Sé e l‘altro come oggetti suscettibili di controllo.
Sviluppi: il bambino è passivo, esplora
poco, ha bisogno costantemente di
essere accudito. E' introverso, timido e
compiacente per essere accolto. Si
mostra costantemente angosciato a
causa dell'incostanza della madre
(disponibile in modo discontinuo o
incoerente, offrendo ad esempio un
accadimento anaffettivo), e si aggrappa
a lei temendo l'abbandono.
Quando la madre lo lascia solo con un estraneo protesta
intensamente ma non appare prontamente rassicurato dal
ritorno della madre: preso in braccio continua a piangere,
mostrando resistenza ai tentativi di rassicurazione della madre
ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO
E DISORIENTATO
Stile di accudimento corrispondente
 Le ricerche hanno individuato una sofferenza delle fda a
causa della mancanza di elaborazione di un lutto oppure
di gravi eventi traumatici nelle relazioni con le proprie
fda. Sono fda immerse in un doloroso mondo interiore
e/o che incutono paura.
Modelli operativi interni di sé e dell'altro
Abbozzi multipli:
 Sé accettabile e fda disponibile
 Sé come vittima impotente di un altro minaccioso
 Sé come pericoloso per le persone amate
 Se e fda come deboli di fronte a pericoli esterni
Sviluppi: l'ultimo tipo di
attaccamento descritto da Bowlby
origina da gravi mancanze della
madre (violenza, maltrattamenti,
abusi) che generano personalità
borderline o psicotiche
 Essi presentano dei comportamenti disorientati,
disorganizzati e non direzionati: strillano cercando il
genitore attraverso la porta e se ne allontanano
durante la riunione, si avvicinano ad esempio alla fda
con la testa voltata dall'altra parte, come se non
potessero organizzare il proprio comportamento nè
nel senso dell'avvicinamento né nel senso
dell'evitamento
attaccamento insicuro-evitante,
attaccamento insicuro-resistente,
attaccamento disorganizzato sono
modelli disfunzionali
dell’attaccamento che rendono
difficile l’adattamento psicosociale.
 La caratteristica principale dei modelli di
attaccamento atipici è rappresentata da una
marcata incoerenza dei diversi comportamenti
rispetto a una strategia definita per garantirsi la
vicinanza alla madre.
I disturbi dell’attaccamento segnalano un
disturbo globale del sentimento di
protezione e sicurezza del bambino
si sviluppano all’interno di relazioni
gravemente patologiche in cui risulta
alterata la funzione fondamentale del
sistema dell’attaccamento: la possibilità
che il bambino possa sperimentare un
senso di sicurezza interno.
.
In questo quadro clinico sono sempre
presenti altri disturbi psicopatologici:
ritardi dello sviluppo, disturbi della
nutrizione, etc
 I bambini mostrano una capacità ridotta
di rispondere in modo adeguato sia sul
piano emozionale sia su quello sociale e
perciò risultano gravemente
compromesse le competenze sociali.
Esordio: prima dei 5 anni.
I principali indicatori di un disturbo
dell’attaccamento sono la socialità
indiscriminata (bambini che si affidano
volentieri alle cure di chiunque e non
protestano nel separarsi dalla propria
figura di attaccamento) e l’isolamento.




Distorsioni della base sicura
Disturbi di assenza di attaccamento (bambino
non mostra una preferenza per un adulto che
lo accudisce)
Disturbo reattivo dell’attaccamento (DSM IV)
Disturbo da attaccamento interrotto (rottura
dell’attaccamento. Afflizione, lutto, cordoglio)
Distorsione della base sicura
 disturbo dell’attaccamento con comportamenti che mettono in
pericolo il bambino (il comportamento di esplorazione non è
controbilanciato dalla ricerca di vicinanza della figura di
attaccamento. Bambino può mostrare una serie di
comportamenti pericolosi in presenza del caregiver – esempio:
buttarsi nel traffico)
 disturbo dell’attaccamento con esplorazione inibita e ricorso
eccessivo alla vicinanza
 disturbo dell’attaccamento con vigilanza e compiacenza
eccessive
 Disturbo dell’attaccamento con inversione di ruolo (eccessiva
preoccupazione per il benessere emotivo del caregiver)
Disturbo reattivo
dell’attaccamento
 di tipo inibito (ritiro)
 di tipo disinibito (eccessiva socievolezza).
Disturbi da assenza di
attaccamento
 assenza di attaccamento con ritiro emozionale
(grande inibizione dei comportamenti di ricerca
di conforto, manifestazione degli affetti, ricerca
di aiuto, cooperazione)
 assenza di attaccamento con socievolezza
indiscriminata (bambino cerca interazioni
sociali con persone estranee senza la
discriminazione e la reticenza proprie dei
bambini in questa fascia d’età)
Perché i nostri bambini
“sembrano” normali?
 Sono plastici
 La fragilità della “base” si evidenzierà
difronte alle richieste più pesanti della vita
 Hanno una capacità di resistere
resilienza
 viene vista come la capacità dell'uomo di affrontare e superare le
avversità della vita, di superarle e di uscirne rinforzato e addirittura
trasformato positivamente.
 Il termine "resilienza" in origine proveniva dalla metallurgia: indica,
nella tecnologia metallurgica, la capacità di un metallo di resistere
alle forze che vi vengono applicate. Per un metallo la resilienza
rappresenta il contrario della fragilità.
 Così anche in campo psicologico: la persona resiliente è l’opposto
di una facilmente vulnerabile. Etimologicamente “resilienza” viene
fatta derivare dal latino "resalio", iterativo di "salio". Qualcuno
propone un collegamento suggestivo tra il significato originario di
"resalio", che connotava anche il gesto di risalire sull’imbarcazione
capovolta dalla forza del mare, e l’attuale utilizzo in campo
psicologico: entrambi i termini indicano l’atteggiamento di andare
avanti senza arrendersi, nonostante le difficoltà.
Rispettare tempi, spazi e fisicità
dei bambini
La Fusione primaria
è ottimale
Il Sé del bambino si forma grazie alla continuità delle
prime cure e all’holding, che è semplicemente “il
tenere”, “il sostenere”, ma soprattutto “il contenere” il
bambino da un punto di vista psicofisico.
È l’holding che delimita la realtà interna del bambino e
protegge la continuità del suo essere da rotture che lo
esporrebbero ad “un’impensabile angoscia”,
minacciando il suo Sé e l’acquisizione di realtà e
stabilità personali.
Nella normalità:

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

Un bambino che ha avuto cure adeguate è capace di
vedere “la sua distruttività” e di sospenderla tramite il
senso di colpa;
Un bambino che ha un vero padre, un padre reale, si
accorge assai presto che può pensare di ferire la
madre, ma che questa sopravviverà ai suoi attacchi,
perché il padre la protegge;
Un bambino che va verso la normalità deve
esprimere apertamente i suoi sentimenti distruttivi
nei confronti di quelle persone che sono in grado di
contenerlo;
I genitori “sani” accettano volentieri una certa
distruttività nei propri figli, quasi li sentissero più reali
nel momento in cui non sono perfetti.
Alla base di ogni forma di
deprivazione vi è
aggressività
 Quando le forze crudeli o distruttive
minacciano di sopraffare quelle
dell’amore, allora si vira verso tendenze
antisociali.
Una aggressività
distruttiva:
 è dettata dalla paura di non essere amati,
 comporta un mondo interno troppo
spaventoso.
Lo scopo di questa
aggressività
 è trovare un controllo tramite “l’atto
asociale”. È compito dell’adulto impedire
che tale aggressività sfugga al suo
controllo, attraverso l’esercizio di
un’autorità sicura.
DSM IV: due diverse
costellazioni
sintomatologiche ad esordio
prima dei cinque anni
 tipo inibito in cui i deficit principali
manifestano l’incapacità di esprimere
segni di reattività sociale appropriata
all’età;
 tipo disinibito o “Disturbo disinibito
dell’attaccamento nell’infanzia”
caratterizzato dalla socievolezza
indiscriminata e segnalato da un
comportamento di attaccamento diffuso
con tendenza ad aggrapparsi a chiunque.