DISTURBI DI
PERSONALITA’ E
PERICOLOSITA’ SOCIALE
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DISTURBO DI PERSONALITA’
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CONDOTTA/REATO
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VIZIO DI MENTE (artt. 88-89 CP)
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PERICOLOSITA’ SOCIALE (art. 203 CP)
DISTURBO DI PERSONALITA’
valutazione psicopatologica
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PERICOLOSITA’ SOCIALE
valutazione giuridica
(LA PERIZIA)
Perizia e psichiatria forense
Ambiti elettivi:
Penale - imputabilità e vizio di mente
- pericolosità sociale
Civile
- interdizione ed inabilitazione
- adozione ed affidamento
- vizi di consenso
Il codice penale
Art. 42 – Responsabilità
“nessuno può essere punito
per un’azione od omissione
preveduta dalla legge come reato
se non l’ha commessa
con coscienza e volontà”
Il codice penale
Art. 85 – Capacità di intendere e di volere
“nessuno può essere punito per un fatto
preveduto dalla legge come reato se
al momento in cui lo ha commesso
non era imputabile. E’ imputabile chi
ha la capacità di intendere e di volere”
Imputabilità
E’ sempre presunta
in chi ha compiuto 18 anni
a meno di dimostrare il contrario
con la perizia psichiatrica
E’ sempre esclusa in chi
non ha compiuto 14 anni (art. 97 C.P.)
Il codice penale
Art. 88 – Vizio totale di mente
“non è imputabile chi, nel momento in cui
ha commesso il fatto, era, per infermità,
in tale stato di mente da escludere la
capacità di intendere o di volere”
Il codice penale
Art. 89 – Vizio parziale di mente
“chi, nel momento in cui ha commesso il
fatto
era, per infermità, in tale stato di mente da
scemare grandemente, senza escluderla,
la capacità di intendere o di volere,
risponde del reato commesso,
ma la pena è diminuita”
Il codice penale
Art. 203 – “Pericolosità sociale”
“è socialmente pericolosa la persona,
anche se non imputabile o non punibile,
la quale ha commesso taluno dei fatti
previsti come reati, quando è probabile
che commetta nuovi fatti
preveduti dalla legge come reati”
La Perizia
- La perizia, sia in ambito civile, sia in ambito
penale, è sempre e solo psichiatrica
- Vi sono solo 4 eccezioni principali all’articolo
220 c.p.p. (che vieta la perizia psicologica):




Idoneità a rendere testimonianza,
Circonvenzione d’incapace,
Inferiorità psichica nei reati sessuali,
Immaturità in tema di minore età.
- Ulteriori eccezioni:



Le memorie di parte (consulenza tecnica fuori
dei casi di perizia, ex art. 233 c.p.p., il
cosiddetto “parere pro veritate”),
Attività di osservazione e trattamento,
Accertamenti richiesti nella fase di esecuzione
della pena (art.678 c.p.p., etc.)
Articolo 220 c.p.p.
“oggetto della perizia”







La perizia è ammessa quando occorre svolgere
indagini od acquisire dati, o valutazioni che
richiedono
specifiche
competenze
tecniche,
scientifiche od artistiche.
Salvo quanto previsto ai fini dell’esecuzione della
pena, o della misura della sicurezza, non sono
ammesse perizie per stabilire:
Abitualità,
Professionalità nel reato,
Tendenza a delinquere,
Carattere e personalità dell’imputato,
Qualità
psichiche
indipendenti
da
cause
patologiche.
Referenti teorici
dell’accertamento peritale
L’essere umano è essenzialmente attivo e relativamente
autonomo nel progettare e nel determinare il proprio
comportamento nel compiere scelte e nel prendere
decisioni che per lui abbiano un significato;
 una corretta e completa comprensione del comportamento
individuale può avvenire solo se si tiene conto del contesto
storico, sociale e culturale in cui avviene;
 ogni azione umana, a livello consapevole o inconscio, è
finalisticamente orientata al raggiungimento di determinati
scopi e fini (l’individuo decide e agisce anche quando
crede di non aver compiuto scelte);





il comportamento individuale ha un suo preciso significato,
solo se viene inquadrato nella particolare visione del
mondo di quell’individuo;
ciascun individuo – salvo prova contraria – possiede la
capacità creativa e la possibilità di formulare delle
interpretazioni e di conferire un significato personale alle
sue capacità, oltre che conoscere quali esse siano;
il comportamento è appreso in base all’esperienza e al
collaudo emotivo ed intellettivo che l’individuo ha fatto
nell’infanzia con la costellazione familiare prima, la scuola
ed il gruppo dei pari poi;
il comportamento è il frutto di un processo interpersonale
e non solo intrapersonale (transazione tra soggetto,
ambiente, storia e cultura);
Criteriologia
 La
perizia psichiatrica è mezzo di prova
solo se redatta in modo:
 documentato
 obiettivo
 motivato
 comprensibile
 convincente
 trasferibile

Per motivare le conclusioni psichiatrico-forensi, il
perito ha assoluto bisogno di far riferimento ad
una classificazione della patologia mentale
scientificamente condivisa, lineare, semplice e
comprensibile (I Criterio).
 Occorre
ricordare che le classificazioni
internazionali vigenti ed accreditate (I.C.D.-10 e
D.S.M.-IV TR) non sono fondate su verità
assolute, ma su convenzioni, però condivise
dalla comunità scientifica (II Criterio).
 Il termine malattia deve essere riservato solo ai
Disturbi Psicotici ed ai Disturbi di Personalità
quando gravi (III Criterio).

La sola categoria diagnostica non permette mai
di stabilire dei parallelismi obbligatori con
l’organizzazione profonda della personalità. Una
cosa è pertanto formulare una diagnosi clinica,
altra cosa ben distinta è fare una diagnosi di
struttura (IV Criterio).
 Nel conferire “valore di malattia” ad una azione
od omissione giuricamente rilevante, si valuta il
reato in rapporto ad un sintomo o ad una
sindrome
psicopatolgica.
Occorre
cioè
evidenziare il funzionamento patologico psichico
correlato a quel(i) sintomo(i) e contestualizzarlo
(V Criterio).
Criteriologia psichiatrico-forense

Formulare una diagnosi psichiatrica (criterio nosografico);
 Descrivere ed analizzare i disturbi psicopatologici in atto
sotto il profilo sia qualitativo che quantitativo (criterio
psicopatologico);
 Esaminare la conseguente compromissione delle funzioni
autonome dell’io (criterio dinamico-strutturale);
 Vedere se il comportamento criminale è o meno sintomatico
di quei disturbi psicopatologici (criterio criminologico);
 Specificare il tipo e il grado di compromissione della
capacità di intendere o di quella di volere (criterio forense).
È
destituito di ogni fondamento lo stereotipo
preconcetto di una supposta, ma non
dimostrata analogia tra malattia mentale ed
incapacità di intendere e di volere e quello –
di verso opposto – secondo cui l’autore di un
delitto efferato è o deve essere per forza un
malato di mente.
Il procedimento:
metodo della perizia
Il procedimento può essere articolato nei seguenti punti:
a) Lettura degli atti di causa
b) Acquisizione di documentazione clinica psichiatrica
relativa a ricoveri del soggetto o comunque utile per
attestare un’eventuale patologia di mente
c) Esame clinico del periziando scandito in:
o
o
anamnesi familiare
anamnesi personale (particolarmente in relazione al fatto reato)
d) Esame obiettivo
o
o
o
esame internistico
esame neurologico
esame psichiatrico diretto
Le psicopatie
 Si
differenziano da tutti gli altri disturbi
psichici perché non dipendono né da
alterazioni mentali né da ansie nevrotiche.
 Sono gravi e permanenti anomalie del
carattere che favorisce comportamenti di
disturbi per gli altri.
 Disturbo schizoide di personalità= aridità
affettiva
psicopatie
 Disturbo
sadico di personalità=crudeltà
verso gli altri
 Disturbo esplosivo intermittente=persone
con deficit intellettivi con reazioni
aggressive
 Disturbo paranoide di personalità= coloro
che si comportano in modo drammatico
per attirare l’attenzione
 Disturbo antisociale di personalità=ribelli,
vandali
Personalità Psicopatiche

Raggruppano tutti quegli individui il cui “stile di vita” è
caratterizzato in maniera abituale da modalità abnormi di
risposta agli stimoli ambientali.
Si avranno risposte:
 Egosintoniche
 Prive di sensi di colpa
 Prive di rimorso
Sono emesse a spese degli altri (condotte alloplastiche) in
assenza assoluta di disturbi psicotici che intacchino le
funzioni psichiche, il contatto con la realtà ed il rapporto
con gli altri.
La personalità del criminale
Tutti hanno impulsi antisociali
nei test il grado non è mai zero
anche i “normali” hanno tratti
“psicopatici”
“normalità” – frenare questi impulsi
“psicopatia” – metterli in atto
La personalità del criminale
Non tutti i criminali sono psicopatici:
tutte le tipologie di personalità sono
compatibili con le condotte criminali
Non tutti gli psicopatici sono criminali
Gli psicopatici sono presenti in tutti
i livelli e gli ambiti della società
Personalità psicopatica
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Incapacità a provare sensi di colpa
Egocentrismo
Incapace a provare affetto
Assenza di vergogna e rimorso
Mancanza di introspezione
psicologica
Incapacità di apprendere
dall’esperienza
Personalità psicopatica
Nei manuali di psichiatria
(DSM-IV-TR)
è classificata come
DISTURBO ANTISOCIALE DI
PERSONALITA’
per la preminenza
del comportamento antisociale
I criminali non psicopatici
Si pongono limiti da non superare
Hanno famiglie che rispettano
Hanno dei principi ed una coscienza
Uccidono solo se “costretti”
Personalità psicopatica:
egocentrismo
È patologico quando
persegue una gratificazione immediata
a danno degli altri (o usando gli altri)
Esempio: sessualità senza affettività
Non provano: affetto, fiducia, empatia
Verso gli altri
Sono incapaci ad identificarsi negli altri
Egocentrismo
Hanno “fame di stimoli” per coprire il senso
di vuoto, l’isolamento ed il senso di inutilità
della vita;
per cui:
MENTONO, IMBROGLIANO, RUBANO,
FALSIFICANO, TRUFFANO, SI
PROSTITUISCONO, AGGREDISCONO,
UCCIDONO
Disturbo antisociale di Personalità
Secondo N.I.M.H. (USA) ne sono affetti:
- il 3% degli uomini
- lo 0.5% delle donne
Prevale nella fascia d’età tra i 26 ed i 40
anni
Prevale negli ambienti socio-economici
bassi
Nella popolazione carceraria USA
arriva al 75%
Disturbo antisociale
E’ stato presente un deficit affettivo
ed educativo nei primi 6 anni di vita
con immaturità delle funzioni
etiche e morali
per cui non si è formata una
COSCIENZA MORALE
Disturbo antisociale
Per la presenza dell’istanza inconscia
dell’ES, che tende al Principio del Piacere,
LA SPINTA AL COMPORTAMENTO
ANTISOCIALE E’ PRESENTE IN TUTTI,
ma con lo sviluppo dell’istanza opposta del
SUPER-IO, che tende al Principio di Perfezione,
E’ L’AMBIENTE CHE PERMETTE O REPRIME LE
TENDENZE ANTISOCIALI
Comportamenti antisociali
Cosa libera i comportamenti antisociali?
Egocentrismo
Sofferenza psicologica (frustrazione)
Ricerca del piacere e del potere
Edonismo a breve termine
Deficit controllo impulsi
(motorio, cognitivo, non pianificatorio)
Trattamento degli psicopatici
Gli psicopatici:
- Non stabiliscono rapporti di intimità
- Non ammettono critiche
- Non accettano figure di autorità
- Hanno risentimento per chiunque li
ostacoli
- Chiedono rimedi per la SITUAZIONE e
non per il loro STATO
Trattamento degli psicopatici
-
-
-
Non è possibile stabilire alleanze
terapeutiche e quindi non è possibile la
psicoterapia
I farmaci sono dannosi poiché tendono ad
abusarne
In carcere reagiscono con la depressione
o la scissione psicotica
NESSUNA TERAPIA RISULTA
EFFICACE
SOLO CON L’ETA’ L’ANTISOCIALITA’ SI
ATTENUA
Personalità
In ogni persona c’è un lato “oscuro”
Sigmund Freud:
L’uomo ha istinti aggressivi e passioni
primitive che portano allo stupro,
all’incesto, all’omicidio; sono tenuti a freno,
in modo imperfetto, dalle Istituzioni Sociali
e dai sensi di colpa.
Personalità
La maggioranza delle persone:
non commette stupri
non commette omicidi
non commette rapine
Le indagini psichiatriche confermano che sia
le brave persone che i criminali
hanno la stessa
VITA MENTALE
Personalità
Sono le occasioni ed i contesti sociali
che determinano quale delle due
componenti
deve prevalere
Chiunque può uccidere o diventare violento
in determinate occasioni
SE NON FOSSE PER LE NOSTRE DIFESE
SAREMMO TUTTI DEI CRIMINALI
Personalità
Si ha l’occasione per i “normali”
per esprimere i propri impulsi antisociali
Quando è in gioco il
PROPRIO INTERESSE
il lato “oscuro” di ognuno viene fuori
esempio: truffe, frodi, evasione fiscale
Personalità
Si parla sempre più spesso della
BANALITA’ DEL MALE
Perché nei crimini più efferati sono
implicate delle persone “normali”
Esempio: Eichmann
Personalità
Rispetto al comportamento criminale
è riduttivo il dualismo:
SANO = NORMALE
MALATO = CRIMINALE
perché esistono
SANI DI MENTE CRIMINALI
MALATI DI MENTE NON CRIMINALI
Personalità del colpevole
PERIZIA PSICHIATRICA
NO – per valutare la personalità del
colpevole
SI – per valutare l’esistenza di una patologia
mentale, penalmente rilevante, al
momento in cui è stato commesso il reato
VIZIO DI MENTE
(parziale, art. 89 CP – totale, art. 88 CP)
Personalità psicopatiche
Sono soggetti con costanti stili di vita in cui
gli stimoli ambientali provocano risposte
DIFFORMI - ABNORMI
Esempio: ingiurie, percosse, oltraggio,
lesioni, …
In questo caso ABNORME – DIFFORME
non è malattia e quindi non è vizio di mente
Personalità nevrotiche
Patogenesi conflittuale
con sintomi comuni (ansia) e specifici (fobie)
con sofferenza soggettiva
con consapevolezza di malattia
con un basso contributo alla criminalità
Forme:
ansiosa, fobica, isterica, depressiva,
ossessiva
Personalità nevrotiche
Presentano:
livelli intellettivi nella norma
pensiero strutturato e corretto
ideazione emotiva ed immatura
incapaci di apprendere dalle esperienze
SONO PERSONE CAPACI DI
INTENDERE E DI VOLERE
(IMPUTABILI)
Cleptomania
“Furto patologico”
Sono personalità ossessivo-compulsive che:
sottraggono oggetti di scarso valore
agiscono in modo compulsivo
non usano l’oggetto rubato
provano senso di colpa e rimorso
SONO CAPACI DI INTENDERE
MA NON DI VOLERE
Psicopatia e Criminalità

La caratteristica di danno e di sofferenza per la
società, tipica delle varie forme di psicopatia,
implica l’esistenza di ben intuibili correlazioni
con la criminalità.

Frequentemente le anomalie di comportamento
legate alle psicopatie possono tradursi in reato:
fra tutte le situazioni di confine psichiatrico, la
psicopatia è la più frequente a riscontrarsi tra
gli autori di reato.
Concetto di ABNORME
definisce “Abnorme” l’individuo che
emette condotte che si discostano dalle
risposte comportamentali di solito
emesse dai più: le Personalità
psicopatiche e reazioni abnormi
 oppure
si
difende
con
una
sintomatologia che solitamente non
viene utilizzata nell’affrontare i problemi
dell’esistenza:
le
Personalità
nevrotiche.
 Si
diagnosi andrà posta sull’eventuale
presenza di determinati comportamenti
problematici o di determinati sistemi
difensivi, non su presunte qualità o
connotazioni intrinseche del soggetto.
 La
 In
base alla condotta (amoralità, ipertimia,
impulsività, etc.) od al sintomo prevalente
(fobie, ossessioni, conversioni, etc.), si
porrà
diagnosi
rispettivamente
di
Psicopatia oppure di Nevrosi.
Psicopatia
Amoralità
Ipertimia
Labilità
Impulsività
Immaturità
Disforia
etc.
vs
Nevrosi
Fobie
Ossessioni
Depressione
Conversioni
Somatizzazioni
Ansia
Ambivalenza
etc.


Le reazioni abnormi sono risposte psichiche inadeguate ad
un evento “psico-traumatizzante”.
Qualsiasi reazione psichica, sia essa normale od abnorme,
si definisce per la presenza di tre condizioni:




Presenza di un rapporto di causalità tra la reazione psichica e
l’evento che l’ha provocata; non si sarebbe avuta la reazione senza
l’avvenimento esterno.
Il contenuto della reazione è in rapporto evidente con la causa.
Esiste un rapporto cronologico tra reazione e causa, per cui la
reazione cessa col cessare della causa.
Le reazioni psichiche si considerano abnormi quando le
risposte eccedono dai limiti del senso comune e sono
inadeguate per :



Quantità
Qualità
Durata





Reazioni Psicogene Abnormi ad impronta
Psicopatica
Il significato di “sofferenza per gli altri e per la società” conferito al termine
“Psicopatico”, rende ragione del particolare interesse criminologico di
quelle risposte psicogene abnormi che si designano appunto come
“Reazioni psicopatiche”.
Esse sono tipiche di certe P.P.P., ma non solo di esse, potendosi
episodicamente ed eccezionalmente manifestare anche in personalità
normalmente strutturate.
Gli individui predisposti a questo tipo di reazione hanno un peculiare
“coefficiente di vulnerabilità” che li porta, con elevata frequenza, alla
condotta disturbante, inadeguata, tale da tradursi facilmente in un
comportamento criminoso.
Raptus Emotivo
Crisi di eccitamento accompagnate da deflessione e restringimento
crepuscolare della coscienza, insorgenti in circostanze violentemente
emotigene. Si osservano:



Riduzione dei freni inibitori
Liberazione di istanze aggressive
Attenuazione/perdita del controllo
Reazioni Psicogene Abnormi
ad impronta Nevrotica

Il gruppo delle reazioni psicogene ad impronta
nevrotica ha scarso significato per quanto attiene
alla condotta deviante, meno rilevante di quello delle
relazioni di tipo psicopatico.
 Questo è in relazione al fatto che nel dinamismo
psicologico
nevrotico,
gli
eventi
“psicotraumatizzanti”, che danno origine alla reazione,
tendono a generare sofferenza interiore, piuttosto
che tradurla in fatti di comportamento.
 In particolari circostanze, anche le reazioni di tipo
nevrotico,
possono
aver
peraltro
rilevanza
nell’indurre talune condotte delittuose.
Il Raptus
Per “RAPTUS” s’intende una turba episodica
accessuale del comportamento gestuale e
motoria: consiste nel bisogno imperioso ed
incoercibile di compiere improvvisamente e
repentinamente un gesto od un’azione violenta,
dannosa per il soggetto o per gli altri, la cui
esecuzione sfugge al controllo di colui che emette
un simile atto.
 Si definisce come improvvisa necessità di
passaggio all’atto che sopravviene in risposta ad
una imperiosa necessità istintiva o si manifesta
come impulso egosintonico od egodistonico. .

Raptus
1. Reazione a Corto Circuito
- Psicopatici Disforici
- Impulsivi
- Labili d’umore
- Asociali
- Esplosivi
2. Acting Out
-Nevrosi del carattere
-Nevrosi Ossessivo Compulsive
Manifestazione
comportamentale che
scaturisce da una scarica
emotiva-affettiva improvvisa a
patogenesi conflittuale.
La coscienza può essere
conservata o lievemente
obnubilata in via del tutto
transitoria.

3.Raptus ansioso
Lo si può registrare nelle reazioni nevrotiche acute.
Si tratta di crisi acute di angoscia in cui possono
concomitare:
- Stato confusionale
- Stato crepuscolare
- Emergenze impulsive
- Dismnesie od amnesie per l’episodio critico

4.Automatismo psicotico (Raptus melancolicus, Raptus schizofrenico)
Compare nelle Bouffées deliranti e nelle sindromi
confusionali. In questi casi l’atto avviene in una
condizione onirica od oniroide, con compromissione
più o meno accentuata dello stato di coscienza e del
ricordo parziale, frammentato se non del tutto
assente.


5.Automatismo allucinatorio
Può essere presente nel corso di una sindrome
confusionale, nell’ambito di un episodio
dissociativo
acuto,
in
conseguenza
di
un’allucinazione imperativa in schizofrenia.
6.Impulso patologico
Passaggio all’atto che si può osservare nelle
psicosi organiche:
- Epilettiche
- Etiliche
- Demenziali
- Insufficienze mentali.
Classificazione del delinquente
Secondo il Codice Penale:
Primario – la prima volta
Recidivo – dopo condanna, ne commette un altro
Abituale – per legge, al quarto crimine in 10 anni, o
dal giudice, dopo due condanne ne ottiene
una terza per il medesimo reato
Professionale – se il reo vive con i profitti del
crimine
Per tendenza – il reo è incline al crimine per
disturbi del carattere non di tipo patologico
Capacità a delinquere
Art. 132 C.P. – nell’ambito del potere
discrezionale del giudice, chiede che siano
considerati due elementi:
1. Gravità del reato (art. 133 C.P.): modalità
dell’azione, danno o pericolo cagionato,
intensità del dolo;
2. Capacità a delinquere del reo (art. 133
C.P.), che presuppone un’indagine
psicologica, che il C.P.P. (art. 220) vieta;
Irrogazione della pena
Dal MINIMO al MASSIMO in base a:
Art. 133 CP
“valutazione del reato
per gli effetti della pena”
CAPACITA’ A DELINQUERE DEL
COLPEVOLE
desunta da specifici criteri di valutazione
Criteri di valutazione
Secondo l’art. 133 CP:
motivi a delinquere
carattere del reo
precedenti penali e giudiziari
condotta ante reato
condotta post reato
condizioni individuali, familiari e sociali
NESSUN COLLEGAMENTO CON
PSICOPATOLOGIE
Analisi psicopatologia
Studiando i gruppi dei delinquenti
ABITUALI – PROFESSIONALI
PER TENDENZA
(secondo la classificazione del CP):
- estrema eterogeneità dei soggetti
- dei livelli intellettivi
- dei disturbi psicopatologici
Articolo 133 CP
Stabilisce criteri valutativi
non clinici né psicopatologici
Stabilisce comunque
un continuo inasprimento
delle pene e della detenzione
Con quali effetti?
incrementa i tratti psicopatici ed antisociali
Studio psicologico dei detenuti
Nella popolazione carceraria
secondo uno studio del criminologo Ponti
sono presenti:
1. Personalità antisociali, che non risentono
del trattamento carcerario
2. Personalità non patologiche, con prognosi
favorevole anche senza trattamento
3. Personalità psicopatiche, con prognosi
favorevole se effettuato trattamento
Popolazione carceraria
DIAGNOSTICA – non clinica, ma l’art. 133
CP
TRATTAMENTO – non clinico, ma
misure di prevenzione (l. 1423/56)
misure di sicurezza (art. 215 CP)
RISULTATI – frustrazioni, disadattamento,
isolamento sociale e quindi RECIDIVA
I METODI SONO INEFFICACI E
CONTROPRODUCENTI
Pericolosità sociale
Situazioni:
Art. 88 CP - Soggetto con vizio totale di
mente
-
Art. 203 CP - non socialmente pericoloso
IN LIBERTA’
Pericolosità sociale
Situazione:
-
Art. 88 CP – Soggetto con vizio totale di
mente
-
Art. 203 CP – socialmente pericoloso
RESTRIZIONE IN OPG
Pericolosità sociale
Situazione:
-
Art. 89 CP – Soggetto con vizio parziale di
mente
PRIMA RISTRETTO IN OPG
POI DETENZIONE IN CARCERE
Conclusioni
La psichiatria forense ha per oggetto lo
studio dell’uomo e la sua capacità a
capire ed osservare le regole sociali
stabilite dalle leggi ed il diritto
Tutte le personalità possono
commettere atti antisociali, tuttavia
alcune tipologie esprimono dei
sintomi che rappresentano anche dei
reati
Conclusioni
Le classificazioni cliniche non coincidono
con le classificazioni giuridiche poiché
queste non tengono conto delle tipologie
cliniche
Il trattamento del delinquente non mira al
suo recupero in quanto non tiene conto del
suo stato psicologico né psicopatologico
Gli strumenti prognostici sono di tipo clinico
e non si adattano alle necessità di una
prognosi di tipo criminologico