Il campo elettrico Consideriamo una carica elettrica Q posta in una certa posizione A dello spazio, e inseriamo nello spazio circostante una carica elettrica q0 puntiforme e unitaria (detta carica di prova) posta in B. Osserviamo che la carica di prova si mette in moto perché soggetta alla forza colombiana (attrattiva o repulsiva) F k Q q0 che dipende dalla distanza r tra le r2 cariche. Se levassimo improvvisamente la carica Q, la carica di prova si fermerebbe perché non soggetta più alla forza elettrica coulombiana. Ho detto si fermerebbe, ma non improvvisamente, nello stesso istante in cui Q viene eliminata. Allo stesso modo se la carica Q accelerasse verso una nuova posizione A’, la carica di prova si accorgerebbe del cambiamento non istantaneamente ma dopo un certo intervallo di tempo ∆t finito. Questo fatto non fu sempre compreso in questi termini: infatti secondo l’interpretazione newtoniana (principio di azione-reazione) l’interazione fra le due cariche deve essere Prof. Antonello Tinti (www.tiby.it) istantanea con ∆t=0, cioè la carica di prova sente 1 istantaneamente il cambio di posizione della carica Q; in altre parole l’informazione del cambio di posizione di Q si propaga a velocità infinita. Ma oggi sappiamo che la velocità massima raggiungibile è quella della luce nel vuoto c 3 108 m s velocità folle ma non infinita; quindi l’informazione di cui sopra si propagherà in un tempo finito ∆t diverso da zero. L’interazione non sarà più come si diceva a distanza, ma avverrà attraverso un supporto chiamato campo elettrico. La sola presenza della carica Q modificherà in qualche modo lo spazio circostante, creando un campo vettoriale di forze, della cui presenza non ci accorgeremo se non quando verrà posta un’altra carica q0 nelle vicinanze che avvertirà la modifica dello spazio cioè sentirà l’influsso del campo elettrico, muovendosi dalla sua sede in una certa direzione. Carica Q CAMPO Carica q0 Il campo elettrico svolge perciò un’azione intermediatrice di supporto nell’interazione elettrica. Osservazione In condizioni dinamiche, cioè quando le cariche sono in moto, il campo elettrico coesiste con un altro tipo di campo quello magnetico (simbolo H): saremo in presenza del campo elettromagnetico, cioè un mezzo non materiale, ma reale in cui si propagano le onde elettromagnetiche. La perturbazione generata dal moto di una carica è un’onda elettromagnetica, che può viaggiare anche nello spazio vuoto “appoggiandosi” al campo elettromagnetico. m La velocità con cui il campo trasmette l’onda è la velocità della luce c 3 108 . s Prof. Antonello Tinti (www.tiby.it) 2 La grandezza fisica campo elettrico Consideriamo una carica +Q (sorgente del campo) posta in una certa regione dello spazio e una carica elettrica di prova unitaria e positiva +q0. Se la carica si muove perché soggetta ad una forza F, diciamo che in quello spazio vi è un campo elettrico. Definiamo una nuova grandezza fisica vettoriale: F Il vettore campo elettrico E come q0 rapporto tra la forza coulombiana agente e la carica di prova. L’unità di misura è Newton . Coulomb Se consideriamo una carica di prova –q0 unitaria negativa, allora cambierà il verso della forza F. Il valore del campo elettrico è indipendente dalla carica di prova q0: infatti la forza F è direttamente proporzionale alla carica di prova +q0 : quindi considerando una carica doppia 2q0 allora anche la forza sarà doppia 2F, allo steso modo triplicando la carica di 2 F 3 F F ... prova anche la forza triplicherà, quindi E . 2 q0 3 q0 q0 Ora calcoliamo l’espressione del campo elettrico generato da una carica Q E Prof. Antonello Tinti (www.tiby.it) F Qq 1 Q k 2 0 k 2 q0 r q 0 r 3 Il principio di sovrapposizione Consideriamo due cariche elettriche positive Q1 e Q2. Ci proponiamo di determinare il campo elettrico risultante agente su una carica di prova +q0. Per fare ciò bisognerà determinare la forza (cioè l’effetto) che ciascuna carica esercita sulla carica di prova, quindi sommare vettorialmente tutte le forze (gli effetti) calcolate. Esercizio Due cariche elettriche Q1 =7 C e Q2 =12 C sono poste sui vertici opposti di un quadrato di lato 3 metri. Determina il vettore campo elettrico, in modulo direzione e verso, in un vertice libero del quadrato. Sappiamo che il modulo del campo elettrico Q generato da una carica Q è : E k 2 . r 6 Q 7 10 N E1 k 21 9 109 7000 2 r 3 C 6 Q 12 10 N E2 k 22 9 109 12000 2 r 3 C Le direzioni dei campi E1 ed E2 sono ortogonali ed il campo risultante E è stato ricavato con la regola del parallelogramma. L’intensità del vettore E si può anche ricavare con il Teorema di Pitagora: E E12 E22 70002 120002 13892 Prof. Antonello Tinti (www.tiby.it) N C 4