IL GLOBULO ROSSO NORMALE
I GLOBULI ROSSI (O ERITROCITI
O EMAZIE) SONO IL COMPONENTE
PRINCIPALE DEL SANGUE. SONO
CORPICCIOLI ROTONDI, DI
GRANDEZZA MICROSCOPICA,
TUTTI EGUALI, RIPIENI DI UNA
SOSTANZA LIQUIDA:
L’EMOGLOBINA, CHE DÀ IL
COLORE ROSSO AL SANGUE E CHE
HA IL COMPITO DI PORTARE
L’OSSIGENO A TUTTE LE CELLULE.
LA MOLECOLA EMOGLOBINICA È COMPOSTA DA 4 CATENE
GLOBINICHE DIVERSE TRA LORO PER L’ORDINAMENTO DELLE
MOLECOLE DI AMINOACIDI CHE LE COMPONGONO. SI
DISTINGUONO: CATENE a (ALFA), b (BETA), d (DELTA), g (GAMMA).
LE EMOGLOBINE UMANE NORMALI
VI SONO TRE TIPI DI EMOGLOBINA UMANA NORMALE: L’Hb A CHE È
PROPRIA DELL’INDIVIDUO DOPO LA NASCITA, COSTITUISCE IL 98% DI
TUTTA L’EMOGLOBINA ED È COMPOSTA DA 2 CATENE GLOBINICHE a E 2 b;
L’Hb A2, CHE È ANCH’ESSA PRESENTE SOLO DOPO LA NASCITA, È
COMPOSTA DA 2 CATENE a E 2 d, E COSTITUISCE IL RESTANTE 2%;
L’EMOGLOBINA FETALE (Hb F) CHE È PROPRIA DEL PERIODO DELLA VITA
INTRAUTERINA ED È’ FORMATA DA 2 CATENE a E 2 g.
I “GENI” GLOBINICI
COME PER OGNI ALTRO CARATTERE EREDITARIO, ANCHE PER IL
CARATTERE “EMOGLOBINA” E PIÙ PRECISAMENTE PER OGNI TIPO DI
CATENA GLOBINICA (a, b, d, g) ESISTONO NEL DNA DI CIASCUN
INDIVIDUO UNA O DUE COPPIE DI GENI, TRASMESSI UNO DAL PADRE
E UNO DALLA MADRE E CHE A SUA VOLTA L’INDIVIDUO TRASMETTERÀ
AI PROPRI FIGLI.
I GENI GLOBINICI HANNO UNA BEN PRECISA DISTRIBUZIONE
IN UN TRATTO DI DNA DEI CROMOSOMI 11 E 16. I GENI e
(EPSILON) E z (ZETA) SONO ATTIVI SOLO NELLA PRIMA FASE
DELLA VITA INTRAUTERINA. I GENI COMPLETAMENTE
BIANCHI SONO PSEUDOGENI, CHE NON FUNZIONANO.
OGNI GENE È COMPOSTO DA 3 ESONI (IN ROSSO) CHE SONO I
TRATTI DI DNA CHE VENGONO TRADOTTI IN CATENA
GLOBINICA E 2 INTRONI (CIOÈ I TRATTI INTERCALARI,
CONTRASSEGNATI IN BIANCO) CHE INVECE NON SONO
TRADOTTI IN GLOBINA.
I GENI GLOBINICI NELLE
MICROCITEMIE
I GENI GLOBINICI HANNO DUNQUE IL COMPITO
DI PRODURRE L’EMOGLOBINA: POSSONO PERÒ
ESSERE ASSENTI (DELEZIONI) O AVERE
DIFETTI DI VARIO GENERE (MUTAZIONI), A
CAUSA DEI QUALI NON PRODUCONO PIÙ O
PRODUCONO SOLO UNA PICCOLISSIMA
QUANTITÀ DI CATENE GLOBINICHE. UNA
PARTICOLARE TECNICA (LO STUDIO DELLA
SINTESI GLOBINICA IN VITRO) RIVELA CON
ESATTEZZA SE È RIDOTTA LA SINTESI DI
CATENE b o a.
IL GENE ASSENTE O SCARSAMENTE FUNZIONANTE VIENE DEFINITO
MICROCITEMICO O TALASSEMICO E LA CONDIZIONE CHE NE DERIVA
È LA MICROCITEMIA O TALASSEMIA. DIFETTI MICROCITEMICI
POSSONO ESSER PRESENTI IN TUTTI I GENI GLOBINICI a, b, d, g.
I PIÙ IMPORTANTI SONO PERÒ QUELLI DEL GRUPPO b, CHE IN
DETERMINATE CONDIZIONI GENETICHE CAUSANO L’ANEMIA
MEDITERRANEA E LA TALASSEMIA INTERMEDIA.
I CARATTERI DEL SANGUE MICROCITEMICO
g/dl
g/dl
per ml
per ml
m3
m3
NELLA MICROCITEMIA LA QUOTA DI EMOGLOBINA È RIDOTTA
MENTRE IL NUMERO DI GLOBULI ROSSI È SUPERIORE ALLA NORMA.
CIÒ DETERMINA UNA RIDUZIONE NOTEVOLE DELL’EMATOCRITO E
DEL VOLUME GLOBULARE MEDIO.
IL RIDOTTO CONTENUTO DI EMOGLOBINA DÀ ORIGINE AD UN
APPIATTIMENTO DELLE EMAZIE E QUINDI AD UNA LORO MAGGIORE
RESISTENZA ALL’EMOLISI IN SOLUZIONE SALINA IPOTONICA.
IN QUESTA SOLUZIONE L’EMOLISI DELLE
EMAZIE NORMALI È TOTALE E IL LIQUIDO
COLOR ROSA È LIMPIDO; LE EMAZIE
MICROCITEMICHE VENGONO DISTRUTTE SOLO
IN PARTE E LA SOLUZIONE RESTA TORBIDA.
È TIPICA DEL SANGUE
MICROCITEMICO ANCHE
UNA SERIE DI
ALTERAZIONI
MORFOLOGICHE DELLE
EMAZIE: ASPETTO
PALLIDO, FORMA E
GRANDEZZA DIVERSE
(MICROCITOSI,
POICHILOCITOSI,
EMAZIE A BERSAGLIO).
NORMALE
MICROCITEMICO
IL QUADRO EMOGLOBINICO NELLE
MICROCITEMIE
NELLA b MICROCITEMIA LA QUOTA DI Hb A2 È IL DOPPIO
DELLA QUOTA NORMALE (5% O PIU’, ANZICHÈ 2,5%).
NELLA MICROCITEMIA CON Hb LEPORE È PRESENTE UNA
QUOTA DELL’8-10% DI UN’EMOGLOBINA PIÙ LENTA
DELL’Hb A, E UNA QUOTA NORMALE DI Hb A2.
LA F MICROCITEMIA (O db MICROCITEMIA) È
CARATTERIZZATA DA UNA QUOTA DI Hb F DEL 10-15% E
UNA QUOTA DI Hb A2 NORMALE.
NELLE a MICROCITEMIE IL QUADRO EMOGLOBINICO È
NORMALE.
ECCO COME SI VEDE
ALL’ESAME
ELETTROFORETICO
L’AUMENTO DI Hb A2
NEL PORTATORE SANO
DI b MICROCITEMIA
ECCO L’ASPETTO ELETTROFORETICO DELL’Hb
NEL PORTATORE ETEROZIGOTE DI
MICROCITEMIA CON Hb LEPORE E NEL
PORTATORE ETEROZIGOTE DI F MICROCITEMIA.
Lepore
F
EREDITARIETA’ DELLE MICROCITEMIE
LE MICROCITEMIE VENGONO TRASMESSE EREDITARIAMENTE
DAI GENITORI AI FIGLI COME CARATTERI MENDELIANI
DOMINANTI.
SI TRASMETTONO QUINDI
SENZA SALTARE
GENERAZIONI: SE UN
SOGGETTO È PORTATORE DI
MICROCITEMIA (figurina
metà rossa e metà bianca),
ALMENO UNO DEI SUOI
GENITORI DEVE ESSERE
MICROCITEMICO: E SE È
ESENTE DA MICROCITEMIA
(figurina tutta bianca), PUR
ESSENDO FIGLIO DI UN
MICROCITEMICO, NON AVRÀ
FIGLI MICROCITEMICI.
IL SOGGETTO CHE HA UN GENE
GLOBINICO NORMALE (PER ESEMPIO
IL GENE b) E UNO MICROCITEMICO, È
IL PORTATORE ETEROZIGOTE DI
MICROCITEMIA. È UN SOGGETTO
SANO ANCHE SE SPESSO È UN PO’
PALLIDO E ASTENICO. PUÒ
SVOLGERE QUALSIASI LAVORO,
STUDIARE, AVERE FIGLI.
IL MALATO DI ANEMIA MEDITERRANEA È INVECE IL
SOGGETTO CHE HA RICEVUTO DAI GENITORI DUE GENI
b MICROCITEMICI: È IL PORTATORE OMOZIGOTE DI
MICROCITEMIA.
IN BASE ALLA LEGGE MENDELIANA
NELLE FAMIGLIE CON UN GENITORE
MICROCITEMICO E UNO NORMALE IL
50% DEI FIGLI SONO NORMALI E IL
50% MICROCITEMICI SANI, MENTRE
NELLE FAMIGLIE CON ENTRAMBI I
GENITORI MICROCITEMICI IL 25%
DEI FIGLI È ESENTE DA
MICROCITEMIA, IL 50% È PORTATORE
ETEROZIGOTE SANO, IL 25% È
AFFETTO DA ANEMIA MEDITERRANEA.
NELLE SINGOLE FAMIGLIE QUESTE PERCENTUALI POSSONO
ESSERE, PER PURO CASO, DIVERSE. RESTA PERÒ LA REGOLA
FONDAMENTALE CHE NELLE FAMIGLIE CON ENTRAMBI I
GENITORI MICROCITEMICI VI È AD OGNI GRAVIDANZA IL
25% DI RISCHIO CHE NASCA UN FIGLIO MALATO.
ECCO ALCUNI CASI
QUESTA È LA NOZIONE FONDAMENTALE DI
GENETICA CHE STA ALLA BASE DEL
CONCETTO DI PREVENZIONE DELL’ANEMIA
MEDITERRANEA E CHE VIENE TRASMESSA A
TUTTA LA POPOLAZIONE IN ETÀ FERTILE
NEL CORSO DEI PROGRAMMI DI
PREVENZIONE E SOPRATTUTTO AGLI
STUDENTI DELLE SCUOLE MEDIE NEL
CORSO DELLO SCREENING SCOLASTICO.
NOMENCLATURA
NELLA LETTERATURA INTERNAZIONALE
LE MALATTIE MICROCITEMICHE SONO DI
REGOLA DENOMINATE TALASSEMIE. LA
MAJOR È L’ANEMIA MEDITERRANEA O
MORBO DI COOLEY; LA TALASSEMIA
MINIMA È LA MICROCITEMIA, COSÌ
DENOMINATA DA SILVESTRONI E BIANCO
CHE L’HANNO SCOPERTA IN ITALIA NEL
1943 IN SOGGETTI SANI.
LA DIFFUSIONE GEOGRAFICA
DELLE MICROCITEMIE
LE MICROCITEMIE SONO PRESENTI IN TUTTO IL MONDO,
MA PARTICOLARMENTE FREQUENTI IN UNA LARGA
FASCIA TROPICO-SUBTROPICALE DEI VARI
CONTINENTI.
SONO PARTICOLARMENTE FREQUENTI IN TUTTI I
PAESI CHE SI AFFACCIANO SUL MEDITERRANEO
(DA CUI IL NOME DI ANEMIA MEDITERRANEA) E IN
TUTTO IL SUD-EST ASIATICO.
SI CALCOLA CHE IN QUESTO VASTO TERRITORIO
SIANO PRESENTI CIRCA 180.000.000 DI
PORTATORI SANI DI MICROCITEMIA E CHE IN
ASSENZA DI PREVENZIONE NASCANO OGNI ANNO
70.000 NUOVI MALATI.
FREQUENZA DELLE MICROCITEMIE IN ITALIA
IN ITALIA VIVONO CIRCA
2.500.000 MICROCITEMICI SANI.
I MALATI DI ANEMIA
MEDITERRANEA ERANO IN
PASSATO PIÙ DI 8.000.
OGGI, GRAZIE ALLA
PREVENZIONE, SONO CIRCA 4.000.
IN ASSENZA DI PREVENZIONE,
PERÒ, TORNEREBBERO A NASCERE
ALMENO 400 MALATI L’ANNO.
LA FREQUENZA DEI PORTATORI
SANI È ALTISSIMA NELLE REGIONI
MERIDIONALI, IN SARDEGNA, IN
SICILIA E NELLA REGIONE DEL
DELTA PADANO.
MICROCITEMIE E MALARIA
L’ESATTA CORRISPONDENZA DEI FOCOLAI
MICROCITEMICI CON LE ZONE A FORTE
ENDEMIA MALARICA HA SUBITO FATTO
SUPPORRE CHE LA CAUSA DELLA PRESENZA DI
DETTI FOCOLAI FOSSE LA MALARIA. VERSO
QUESTA AFFEZIONE I MICROCITEMICI HANNO
INFATTI UNA RESISTENZA MAGGIORE DEI
SOGGETTI NORMALI E CIÒ AVREBBE
PROVOCATO NEI SECOLI UNA SELEZIONE DEI
MICROCITEMICI E, DI CONSEGUENZA, LA
COMPARSA DEI FOCOLAI MICROCITEMICI
NELLE ZONE MALARICHE.
ESAMI DIAGNOSTICI NELLE MICROCITEMIE
LA DIAGNOSI DI MICROCITEMIA NEI PORTATORI SANI RICHIEDE UNA
SERIE DI ESAMI, DA ESEGUIRE IN FASI CONSECUTIVE.
1a FASE:
ESAME EMOCROMOCITOMETRICO E MORFOLOGICO DEL SANGUE;
STUDIO DELLA RESISTENZA GLOBULARE OSMOTICA;
DOSAGGIO DELLA SIDEREMIA;
STUDIO ELETTROFORETICO DELL’EMOGLOBINA E DOSAGGIO DELL’Hb A2.
2a FASE:
STUDIO DELLA GLOBINOSINTESI IN VITRO NEL SOGGETTO ED ESAME DEI
SUOI GENITORI.
3a FASE:
STUDIO DEL DNA DEI GENI GLOBINICI.
LA 2a E LA 3a FASE SI ESEGUONO OVVIAMENTE SOLO NEI CASI IN CUI LA
DIAGNOSI DEFINITIVA NON È STATA RAGGIUNTA ATTRAVERSO GLI ESAMI
DELLA PRIMA FASE.
L’ANEMIA MEDITERRANEA
LA CONDIZIONE GENETICA CHE CAUSA LA
MALATTIA È L’OMOZIGOSI PER UN DIFETTO
b MICROCITEMICO GRAVE (IN ITALIA MOLTO
SPESSO LA MUTAZIONE b°39 CT) OPPURE
L’ETEROZIGOSI MISTA PER 2 DIFETTI
b MICROCITEMICI GRAVI.
IN QUESTE CONDIZIONI IL BAMBINO NON
POSSIEDE NESSUN GENE b GLOBINICO
NORMALE E NON È IN GRADO DI PRODURRE
Hb ADULTA. SUBITO DOPO LA NASCITA
DIVIENE QUINDI FORTEMENTE ANEMICO.
È MOLTO PALLIDO, NON HA APPETITO
E NON CRESCE.
LA SUA Hb
È SOLTANTO Hb F
E SOLO SE EGLI È
PORTATORE DI
UN GENE
MICROCITEMICO b+,
È IN PICCOLA
QUOTA ANCHE Hb A.
I SUOI GLOBULI ROSSI SONO
ASSAI POCHI E MOLTO PIÙ
ALTERATI DI QUELLI DEL
MICROCITEMICO SANO: SONO
QUASI COMPLETAMENTE PRIVI
DI CONTENUTO EMOGLOBINICO,
HANNO GRANDEZZA E FORME
ASSAI DIVERSE, MOLTI SONO
SOLTANTO DEI FRAMMENTI
(SCHISTOCITI) ANZICHÈ VERI
GLOBULI ROSSI, E TUTTI VANNO
INCONTRO, A CAUSA DI QUESTE
GRAVI ALTERAZIONI, AD UNA
PRECOCE DISTRUZIONE.
I MALATI NON
CURATI VANNO
INCONTRO CON GLI
ANNI A GRAVISSIME
DEFORMAZIONI
DEL CRANIO E DELLA
FACCIA.
TERAPIA DELL’ANEMIA MEDITERRANEA
I MALATI DI ANEMIA MEDITERRANEA HANNO BISOGNO
DI RICEVERE SUBITO TRASFUSIONI DI SANGUE, CHE
DEBBONO POI ESSERE PRATICATE PER TUTTA LA VITA
AD INTERVALLI DI 15-20 GIORNI. SOLO COSÌ VIVONO
SENZA DEFORMAZIONI CRANIO-FACCIALI,
RAGGIUNGONO LA GIOVINEZZA O L’ETÀ ADULTA E
RIESCONO ANCHE A SPOSARSI E AD AVERE FIGLI.
DOPO 1 ANNO DALL’INIZIO DELLA
TERAPIA CON EMOTRASFUSIONI IL
PAZIENTE DEVE INIZIARE PERÒ UN’ALTRA
TERAPIA, QUELLA FERROCHELANTE, CON
UN FARMACO CHE RIESCE AD ELIMINARE
ALMENO UNA PARTE DEL FERRO CHE SI
ACCUMULA NEI SUOI ORGANI IN
CONSEGUENZA DELLE EMOTRASFUSIONI.
SENZA TERAPIA QUESTO ACCUMULO DI
FERRO PROVOCA GIÀ NELL’ADOLESCENZA
LA MORTE DEL PAZIENTE.
NELL’ADOLESCENZA IL PAZIENTE
HA BISOGNO ANCHE DI UNA
TERAPIA ORMONALE PER
RAGGIUNGERE UN SUFFICIENTE
SVILUPPO PUBERALE E, SE LA SUA
MILZA È AUMENTATA MOLTO DI
VOLUME O DISTRUGGE
ESAGERATAMENTE IL SANGUE
TRASFUSO, DEVE ESSERE OPERATO
DI SPLENECTOMIA.
IL MALATO HA BISOGNO DUNQUE DI
MOLTE E COMPLESSE CURE, SENZA
TUTTAVIA GUARIRE.
LA GUARIGIONE DEFINITIVA SI
OTTIENE SOLO CON IL
TRAPIANTO DI MIDOLLO OSSEO
CHE PERÒ È LIMITATO AI PAZIENTI CHE
ABBIANO UN FRATELLO O UNA SORELLA
IDENTICI PER CARATTERI
IMMUNOLOGICI.
UN’ALTRA TERAPIA CHE
POTREBBE DARE LA GUARIGIONE
DEFINITIVA A TUTTI I MALATI È
LA TERAPIA GENICA CHE PERÒ
NON È ANCORA ATTUABILE.
LA TALASSEMIA INTERMEDIA
È UNA MALATTIA CHE HA UN QUADRO SIMILE A
QUELLO DELLA TALASSEMIA MAJOR, MA MENO GRAVE.
I MALATI HANNO SVILUPPO FISICO E
SOPRAVVIVENZA NORMALI. SONO ANEMICI MA NON
TRASFUSIONE-DIPENDENTI. CON GLI ANNI VANNO
INCONTRO A SIDEROSI DA IPERASSORBIMENTO DI
FERRO ALIMENTARE, EPATO-SPLENOMEGALIA,
ULCERAZIONI CRONICHE AGLI ARTI INFERIORI ED UN
AGGRAVAMENTO DELL’ANEMIA CHE IN ETÀ AVANZATA
PUÒ RENDERE NECESSARIA UNA REGOLARE TERAPIA
EMOTRASFUSIONALE.
SI DISTINGUE UNA b TALASSEMIA INTERMEDIA
CHE È CAUSATA DALL’OMOZIGOSI PER GENI
b TALASSEMICI LIEVI O ADDIRITTURA
SUB-SILENTI CHE DANNO LUOGO A
b TALASSEMIA INTERMEDIA ASSAI LIEVE;
E UN’a TALASSEMIA INTERMEDIA CHE È
CAUSATA DALLA PRESENZA NEL GENOTIPO DEL
MALATO DI UN GENE a MICROCITEMICO GRAVE
ED UNO LIEVE. QUESTA VARIETÀ È
CARATTERIZZATA DALLA PRESENZA DI UNA
QUOTA DI Hb PIÙ RAPIDA DELL’Hb A
E CIOÈ L’Hb H.
PREVENZIONE DELL’ANEMIA
MEDITERRANEA
LA NASCITA DI UN MALATO DI ANEMIA
MEDITERRANEA SI PUÒ EVITARE CON
CERTEZZA SE IL MICROCITEMICO DECIDE DI
NON PROCREARE CON UN ALTRO
MICROCITEMICO E SCEGLIE UN PARTNER
NORMALE; OPPURE SE UNA COPPIA DI
MICROCITEMICI (COPPIA A RISCHIO)
DECIDE DI NON PROCREARE.
QUESTA È LA PREVENZIONE
PRE-CONCEZIONALE O PRIMARIA..
ESISTE PERÒ PER LE COPPIE A RISCHIO
CHE VOLONTARIAMENTE O
INCONSAPEVOLMENTE SI SIANO
FORMATE E DECIDANO DI CONCEPIRE O
ABBIANO GIÀ CONCEPITO UN FIGLIO,
ANCHE UN MEZZO DI PREVENZIONE
POST-CONCEZIONALE E CIOÈ LA
DIAGNOSI PRENATALE NEL FETO E
L’INTERRUZIONE DELLA GRAVIDANZA
SE IL FETO RISULTA AMMALATO.
AI FINI DELLA PREVENZIONE RESTA
DUNQUE PIENAMENTE VALIDA LA
STRATEGIA DELL’IDENTIFICAZIONE E
DELL’INFORMAZIONE PRECOCI DEI
GIOVANI MICROCITEMICI, CHE
CONSENTE IL RICORSO ANCHE ALLA
PREVENZIONE PRE-CONCEZIONALE, CHE
SI REALIZZA PIENAMENTE ATTRAVERSO
GLI SCREENING SCOLASTICI.
È EVIDENTE ANCHE LA NECESSITÀ CHE
L’ESAME PER LA MICROCITEMIA
SIA ESEGUITO PRESSO UN
CENTRO SPECIALIZZATO CHE DIA UNA
DIAGNOSI CERTA E CHE POSSA OFFRIRE
AI GIOVANI MICROCITEMICI ANCHE LA
NECESSARIA CONSULENZA GENETICA.
STATO ATTUALE DELLA
PREVENZIONE IN ITALIA
NEI VARI FOCOLAI MICROCITEMICI SI
È GIÀ RAGGIUNTA UNA PREVENZIONE
DI ALMENO IL 50%. NEL FERRARESE
LA PREVENZIONE È GIÀ TOTALE.
LA STRATEGIA È STATA QUELLA
DELL’ESAME DELLE DONNE IN
GRAVIDANZA E DELLA POPOLAZIONE
GIOVANE-ADULTA.
SOLO NEL LAZIO È STATO APPLICATO
UN PIANO DI PREVENZIONE MOLTO PIÙ
COMPLETO ED ARTICOLATO, CHE
REALIZZA NON SOLO L’ESAME DI DONNE
IN GRAVIDANZA MA ANCHE L’ESAME DI
TUTTA LA POPOLAZIONE DI
ADOLESCENTI TRAMITE UNO
SCREENING SCOLASTICO.
CON IL PATROCINIO E IL FINANZIAMENTO DELLA
REGIONE LAZIO LO SCREENING SCOLASTICO DEI
MICROCITEMICI SI ESEGUE REGOLARMENTE
ORMAI DA 25 ANNI CONSECUTIVI.
HA PRODOTTO UN NOTEVOLE SVILUPPO DELLE
CONOSCENZE SULLE MICROCITEMIE IN TUTTA LA
POPOLAZIONE E SOPRATTUTTO HA RAGGIUNTO
GIÀ DA ALCUNI ANNI L’OBBIETTIVO CENTRALE DI
UNA COMPLETA CESSAZIONE DELLE NASCITE DI
NUOVI MALATI IN TUTTA LA REGIONE.
MESSAGGIO CONCLUSIVO
GIOVANI !
FATE TUTTI L’ESAME PER LA MICROCITEMIA
PRIMA DEL FIDANZAMENTO O DEL MATRIMONIO.
SE SIETE PORTATORI SANI DI MICROCITEMIA,
FATE SEMPRE ESAMINARE PER LA
MICROCITEMIA, PRIMA DI CONCEPIRE UN
FIGLIO, IL VOSTRO PARTNER PRESSO UN CENTRO
SPECIALIZZATO.
DONNE !
ALL’INIZIO DI OGNI GRAVIDANZA, SE NON
L’AVETE ANCORA FATTO E ANCHE SE AVETE
GIÀ ALTRI FIGLI SANI, FATE SUBITO L’ESAME
PER LA MICROCITEMIA E, IN CASO DI
RISULTATO POSITIVO, FATE SUBITO
ESAMINARE ANCHE IL VOSTRO PARTNER.
L’ANEMIA DREPANOCITICA E LA
MALATTIA MICRODREPANOCITICA
SONO MALATTIE TIPICHE DEI PAESI
AFRICANI, MA DA SEMPRE PRESENTI
ANCHE IN ITALIA E OGGI PIÙ FREQUENTI
A SEGUITO DELLA CRESCENTE
IMMIGRAZIONE DI POPOLAZIONI DAL
CONTINENTE AFRICANO. AMBEDUE SONO
CARATTERIZZATE DALLA PRESENZA DELLA
FALCEMIA (O DREPANOCITOSI O Hb S) E
CIOÈ DI UN’EMOGLOBINA ANOMALA CHE
HA ORIGINE DA UNA MUTAZIONE NEL
GENE b GLOBINICO.
COME LA MICROCITEMIA, ANCHE LA
FALCEMIA SI TRASMETTE
EREDITARIAMENTE COME UN
CARATTERE MENDELIANO DOMINANTE.
L’ANEMIA DREPANOCITICA È CAUSATA (v. figura) DALLA
CONDIZIONE OMOZIGOTICA DEL GENE PER L’Hb S
(figurina tutta azzurra).
LA MALATTIA MICRODREPANOCITICA (figurina metà rossa
e metà bianca) È CAUSATA DALL’ASSOCIAZIONE DELLA
FALCEMIA CON UN DIFETTO b MICROCITEMICO.
QUESTA MALATTIA È STATA SCOPERTA E DESCRITTA IN
ITALIA NEL 1944 DA SILVESTRONI E BIANCO IN UN
SOGGETTO DI RAZZA BIANCA.
CARATTERISTICHE FUNZIONALI
DELL’Hb S
QUESTA EMOGLOBINA
HA, A pH ALCALINO,
UNA MOBILITÀ
ELETTROFORETICA
ASSAI MINORE DI
QUELLA DELL’Hb A.
IN MANCANZA DI OSSIGENO L’Hb S DIVIENE
INSOLUBILE DENTRO LE EMAZIE CHE DI
CONSEGUENZA ASSUMONO UNA FORMA
ALLUNGATA E RICURVA SIMILE A QUELLA DI
TANTE FALCI (FENOMENO FALCIFORME).
DAL LATO EMOGLOBINICO IL MALATO DI ANEMIA
DREPANOCITICA PRESENTA OLTRE AD UNA MODESTA QUOTA
DI Hb F E UNA NORMALE DI Hb A2, SOLTANTO Hb S.
IL MALATO DI MALATTIA MICRODREPANOCITICA PUÒ AVERE,
OLTRE A QUESTE Hb, ANCHE UNA PICCOLA QUOTA DI Hb A,
SE LA MUTAZIONE MICROCITEMICA È UNA b+ MICROCITEMIA.
ECCO L’ASPETTO
ELETTROFORETICO
DELL’Hb NELLE DUE
MALATTIE FALCEMICHE.
CARATTERI CLINICI
DELLE MALATTIE FALCEMICHE
IL QUADRO CLINICO È CARATTERIZZATO IN
ENTRAMBE LE MALATTIE DA CRISI DOLOROSE
IMPROVVISE, VIOLENTE E RICORRENTI CON
LOCALIZZAZIONE OSSEA, ARTICOLARE E
MUSCOLARE; OPPURE VISCERALE
(POLMONARE, ADDOMINALE).
POSSONO INSORGERE, SPECIALMENTE
NELL’ANEMIA DREPANOCITICA,
MANIFESTAZIONI NEUROLOGICHE ED ANCHE
ICTUS CEREBRALI.
TUTTE QUESTE MANIFESTAZIONI SONO
CAUSATE DA TROMBOSI ED INFARTI
CONSEGUENTI ALLA MASSICCIA DEFORMAZIONE
A FALCE DELLE EMAZIE IN CIRCOLO.
IL QUADRO EMATOLOGICO HA NELLA
MALATTIA MICRODREPANOCITICA I
CONSUETI CARATTERI EMATOLOGICI
MICROCITEMICI, MENTRE NELL’ANEMIA
DREPANOCITICA HA SOLTANTO I
CARATTERI DI UN’ANEMIA NORMOCROMICA
PIÙ O MENO GRAVE.
INCUBANDO IL SANGUE A 37°C IN
CONDIZIONI DI ANOSSIEMIA IL FENOMENO
FALCIFORME COMPARE, MOLTO
ACCENTUATO, IN POCHE ORE.
TERAPIA
OGGI I MALATI REGOLARMENTE CURATI
RAGGIUNGONO QUASI SEMPRE L’ETÀ
ADULTA ED OLTRE.
HANNO BISOGNO DI TERAPIA
TRASFUSIONALE NON SOLO PER
COMBATTERE L’ANEMIA MA ANCHE PER
RIDURRE LA QUOTA DI Hb S NEL SANGUE
CIRCOLANTE CHE È LA CAUSA DI TUTTE LE
COMPLICANZE CLINICHE.
È UTILE ANCHE LA TERAPIA CON
IDROSSIUREA, UN FARMACO CHE È CAPACE
DI STIMOLARE LA SINTESI DI Hb F.
NEL CORSO DELLE CRISI DOLOROSE
È INDISPENSABILE L’APPORTO DI
MOLTI LIQUIDI E UN’INTENSA
TERAPIA ANTIDOLORIFICA.
SE LA MILZA RAGGIUNGE GRANDI
DIMENSIONI O DISTRUGGE
ESAGERATAMENTE IL SANGUE
TRASFUSO, OCCORRE LA
SPLENECTOMIA.
PREVENZIONE
ANCHE PER LE MALATTIE
FALCEMICHE È POSSIBILE
LA PREVENZIONE CON GLI
STESSI INTERVENTI CHE SI
APPLICANO NELL’ANEMIA
MEDITERRANEA.
IN ITALIA I PROGRAMMI DI
PREVENZIONE SONO
NECESSARI PERÒ SOLO PER LE
REGIONI MERIDIONALI E
SOPRATTUTTO IN SICILIA E IN
CALABRIA IN CUI AMBEDUE LE
ANOMALIE (MICROCITEMIA E
FALCEMIA) SONO FREQUENTI.
STAMPATO IN PROPRIO
Roma, novembre 2000