"Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" è necessario quindi tentare inizialmente una esaustiva definizione del concetto stesso di “Archetipo”. La parola Archetipo deriva dal greco antico “àrchétùpos” con il significato di immagine: “tipos” (“modello”, “marchio”, “esemplare”) e “arché” (“originale”). "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Il termine viene usato, attualmente, per indicare in ambito filosofico, la forma preesistente e primitiva di un pensiero (ad es. l’idea platonica); in psicoanalisi da Jung ed altri autori, per indicare le idee innate e predeterminate tipiche dell’inconscio umano; per derivazione in mitologia, le forme primitive alla base delle espressioni mitico-religiose dell’uomo. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" In psicoanalisi potrebbe essere definito come “ una forma universale del pensiero” dotata di contenuto affettivo. Jung poi proprio in relazione agli archetipi si addentra ulteriormente in una distinzione tra inconscio “collettivo” ed inconscio “individuale” e teorizza che l’inconscio alla nascita contenga anche delle informazioni innate, trasmesse in modo ereditario in virtù dell’appartenenza dell’individuo ad una collettività e chiama appunto questo sistema psichico inconscio collettivo,distinguendolo dall’inconscio personale che deriva direttamente dall’esperienza personale dell’individuo. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Carl Gustav Jung più volte ridefinisce, precisa ed approfondisce la formulazione dell’Archetipo. Possiamo tentare di concludere questa definizione di Archetipo affermando con Jung che gli Archetipi integrandosi con la coscienza, vengono rielaborati continuamente dalle collettività umane e dagli individui e “si manifestano contemporaneamente anche in veste di fantasie e spesso rivelano la loro presenza solo per mezzo di immagini simboliche”. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" A questo punto e senza inoltrarci oltre possiamo tentare una comprensione della definizione stessa di “archetipo sonoro”; ciò ci servirà per comprendere meglio lo stretto rapporto tra Musica e Psiche. Possiamo alla luce delle definizioni sopra riportate tentare di comprendere come il “Suono”, la “Musica”, la “Melodia” siano esse stesse un Archetipo, una primordiale esperienza umana: "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Universale in quanto appartenente a tutte le culture,cioè di genere, potremmo dire, in quanto appartenente alla stessa specie umana, ed anzi inoltrandoci ancora al di là, alla stessa natura vivente ed al creato intero ( Inconscio collettivo). Individuale in quanto appartenente ad ogni individuo (Inconscio Individuale). Filogenesi ed Ontogenesi sembrano sovrapporsi. Lo sviluppo psichico di ogni essere ripete lo stesso percorso dell’intiera specie conservando in sé il primitivo archetipo. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" • Al di là di sterili diatribe tra evoluzionisti e creazionisti, che nulla tolgono alla dimensione metafisica ed al bisogno di infinito dell’essere umano, possiamo ben immaginare, ce lo dicono gli astrofisici, come il Big-Bang originario che ha dato origine all’Universo fosse primariamente caratterizzato da “particelle” (materia) e da “vibrazioni”, da “onde”, quindi da “suoni” (energia) e come nell’evoluzione successiva di miliardi di anni che ha portato all’attuale organizzazione e allo sviluppo di ogni forma di vita così come oggi la conosciamo nell’Universo a noi noto, la stessa materia vivente in ogni sua forma e stadio evolutivo abbia avuto un profondo “imprinting” dalle originarie vibrazioni e suoni in cui era profondamente immersa. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Potremmo dire che i suoni hanno avuto una importanza enorme sin dai primordi di ogni forma di vita nell’universo. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Riferendoci poi a tempi più recenti, alla nostra preistoria ad es., dobbiamo ammettere che nessuno dei popoli primitivi studiati dagli antropologi ignora l’uso dei suoni, cioè un qualche tipo di musica. Ed è pensabile che essa si sia sviluppata nelle comunità preistoriche insieme con il linguaggio. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Per amplificare la voce e mandare richiami a distanza, gli uomini primitivi si servivano di grandi conchiglie o di trombe fatti da scorze di albero, che furono dunque i primi strumenti a fiato. Oppure battevano su tronchi cavi o su pelli tese sopra un recipiente vuoto, insomma sui primi strumenti a percussione. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Anche la natura offre suoni significativi, che possono essere modulati o fragorosi: basta pensare al canto soave dell'usignolo o, al contrario, ai rumori improvvisi e terrificanti della tempesta, con il vento che sibila tra gli alberi, la pioggia che scroscia sulla terra e il tuono che squarcia il cielo. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Gli uomini primitivi, attenti ai fenomeni naturali e intimoriti dal fatto di non poterli controllare consideravano questi suoni come voci divine, e ben presto la musica venne ad avere una parte importante nei riti magici e religiosi delle comunità umane. Con i flauti fatti di canne più o meno lunghe si potevano emettere suoni simili al cinguettare degli uccelli, con i tamburi e i gong si imitavano i suoni più profondi o squillanti. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Quando tuttavia parliamo di musica, intendiamo non solo l'emissione di suoni con la voce e gli strumenti, ma anche una qualche loro organizzazione. Può bastare un suono soltanto per avere della musica, ma ripetuto ne segue un "ritmo". Più suoni, alti e bassi, emessi successivamente da uno strumento o dalla voce danno una "melodia". Più suoni emessi simultaneamente creano un"'armonia", naturalmente se vanno d'accordo tra loro, altrimenti si ha un'accozzaglia sgradevole. Il lungo cammino della musica attraverso i millenni ha visto uno sviluppo molto complesso di questi tre elementi: ritmo, melodia, armonia. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Per quanto diversi siano i risultati presso i differenti popoli e le differenti culture, è certo che la musica ha accompagnato l'uomo in ogni tipo di società. Essa è una componente fondamentale dello spirito umano e un'esigenza insopprimibile. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Prima di nascere, ciascuno di noi vive lunghi mesi nel grembo materno e ogni attimo è scandito dal ritmo del cuore della mamma. Anche nella nostra preistoria personale, dunque, c'è la musica. Dobbiamo dire che negli ultimi venti/trenta anni circa si sono approfonditi e sviluppati sempre di più studi scientifici sullo sviluppo embrionale pre-natale che molto ci illuminano sull’importanza della musica, dei suoni, dei ritmi, delle armonie e melodie nello sviluppo cerebrale del bambino in formazione nel grembo materno e di conseguenza nello sviluppo affettivo e cognitivo del futuro adulto. Prima tutto questo era poco conosciuto, poco studiato. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" L’archetipo sonoro di ogni individuo trova quindi strutturazione già in questo periodo della nostra esistenza. Poco si sapeva della vita fetale intrauterina prima di questi studi, anche se, pensate un po’, una conoscenza importante di questo aspetto lo abbiamo già in un episodio delle sacre scritture, nel bellissimo passo del Vangelo di Luca ( I, 39-56) che descrive l’incontro di Maria, madre di Gesù, con Elisabetta, madre di Giovanni, là dove Luca ci dice di questo incontro che “..appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo...”. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Il 16° congresso mondiale di neuropsichiatria Infantile tenutosi a Berlino nell’agosto 2004 ha collegato molte forme di disagio e depressione della prima infanzia proprio a ciò che accade durante lo sviluppo cerebrale nella fase prenatale e così l’aumento esponenziale di disagi mentali (iperattività, isolamento, depressione etc.) allo stress materno durante la gravidanza. Di qui si sono sviluppati molti progetti di prevenzione e promozione della salute a protezione della gravidanza e a tutela dei bambini. Si deve fare in modo che il feto possa ampliare in modo naturale la sua capacità emotiva e che il sistema neuroendocrino ed il sistema cerebrale in formazione, con i neuroni che si stanno formando a milioni e che si collegano fra di loro in quelle che si chiamano sinapsi (che sono poi le distributrici delle informazioni), sia il più amplio e maturo possibile. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Nell’ambito di questi percorsi, le madri, imparando ad utilizzare degli strumenti basati sul suono (la loro voce e la musica) e sull’ascolto, prenderanno consapevolezza che,da un lato, il feto è influenzato dai loro comportamenti e dalla loro emotività e, dall’altro lato, che il piccolo che si sta sviluppando, se sollecitato, a partire da una certa epoca di gravidanza, è in condizioni di interagire con loro. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Le madri in questi percorsi utilizzano l’ascolto della Musica, facilitando il loro rilassamento e limitando così i livelli di stress; la Musica, rilassando la madre, porterà anche al bambino in formazione un duplice beneficio, quello indiretto legato allo stato di benessere della madre e quello diretto,dovuto al fatto che le sequenze sonore ascoltate nella vita intrauterina saranno decodificate anche dopo la nascita e costituiranno per questo un continuum con la fase precedente della simbiosi materno-fetale, rappresentando per il futuro anche un conseguente modello comportamentale. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Da diverse ricerche è emerso che il feto risponde a stimoli sonori e rumori dal sesto mese di gravidanza e che l’influenza dell’esperienza musicale prenatale continua anche dopo la nascita. Il termine “esperienza musicale” va inteso in senso ampio, comprendendo i fruscii, gli scricchiolii, i mormorii delle viscere del corpo materno, i ritmi, in particolare quello cardiaco e infine la voce che il neonato riconosce subito alla nascita tra i molteplici stimoli uditivi. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" È proprio la voce materna l’elemento di continuità con l’esperienza musicale precedente, è una sorta di ponte che unisce ciò che non c’è e non ci sarà più, il “paradiso perduto del mondo intrauterino” e la terrenità della vita extrauterina. In questo senso possiamo dire che la musica contiene tracce e magie del “paradiso” (simbiosi materno-fetale o fase del “narcisismo primario”). "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" A titolo esemplificativo riportiamo soltanto due esempi di alcuni studi, ricerche e testimonianze effettuati in questo settore. “Hepper ha fatto ascoltare a neonati di 2, 3 e 4 giorni la sigla di una serie televisiva che le madri avevano seguito durante la gravidanza e che il feto aveva sentito centinaia di volte. È stato rilevato che durante l’ascolto il battito cardiaco dei bambini diminuiva; non si verificava invece alcuna modificazione quando venivano proposti brani musicali sconosciuti oppure la sigla veniva fatta ascoltare a bambini le cui madri non avevano seguito la trasmissione o l’avevano vista prima della trentesima settimana di gestazione”. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" “Il direttore d’orchestra americano Boris Brott in un’intervista televisiva ha rivelato che gli era accaduto più volte di avere la sensazione di conoscere la partitura del violino di opere che vedeva per la prima volta. Parlando con la madre, che era violinista, aveva scoperto che quei brani musicali erano stati studiati e suonati da lei quando era incinta”. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Che già nel periodo prenatale avvenissero processi complessi e complesse interazioni madre-bambino tali da avere enorme influenza sul futuro sviluppo affettivo/emotivo e conseguentemente cognitivo dell’individuo nel suo sviluppo successivo era fatto noto da tempo per il crescente interesse che dagli anni venti in poi questa fase della vita ha sempre più avuto nel mondo scientifico, ma sono proprio gli studi degli ultimi trenta anni che hanno aperto nuovi orizzonti anche applicativi nella prevenzione di tanti disturbi psicologici e mentali degli adulti. E la rilevanza dell’influenza della Musica nelle complesse relazioni madre-bambino nel periodo dello sviluppo embrionale è stata proprio una delle scoperte fondamentali in questo campo. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" A questo punto delle nostre dissertazioni è sicuramente più semplice comprendere il significato più profondo del concetto di “archetipo sonoro”,con quanto di innnato, di profondamente connaturato con la nostra vita psichica v’è in relazione al Suono, alla Melodia, all’Armomia, alla Musica insomma. Ce ne danno conferma vari fatti: quanto è avvenuto proprio sin dai primordi della creazione/formazione dell’Universo,quanto è avvenuto in tutte le comunità umane dai popoli primitivi ai nostri giorni, ed infine quanto avviene nello sviluppo embrionale di un essere vivente che abbiamo testè esaminato anche se solo sommariamente. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Alla luce di tutto questo, del forte legame tra Musica e Psiche possiamo ora addentrarci anche ad esplorare, avendolo più comprensibile, il rapporto più stretto tra Musica e Vita emotiva e le conseguenti applicazioni pratiche delle acquisizioni scientifiche conquistate in questo campo di studi. Già nella precedente conferenza dello scorso anno affermammo come “la musica in buona sostanza influenza le nostre emozioni; ad esempio, con frequenze sintoniche con il ritmo del cuore e del respiro,la musica induce la calma e la stasi, così come può determinare emozioni forti quali lo sgomento, la maniacalità, la gioia etc.,se presentata tramite “insiemi” o “clusters” compositivi che riecheggiano le modalità associative del pensiero umano”. Questo del resto fa parte della comune esperienza di ciascuno di noi. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Ma tutto questo è stato sin dagli anni venti oggetto di studi scientifici molto approfonditi che hanno vagliata la relazione fra Musica e molti processi corporei governati dall’azione del Sistema Nervoso Autonomo o Neurovegetativo, quali il rapporto fra l’ascolto della Musica e le variazioni del metabolismo, del tono muscolare od anche della frequenza respiratoria, della pressione sanguigna, della fatica fisica e dello stress, fra l’ascolto della Musica e la variazione della soglia degli stimoli sensoriali e/o l’influenza sul nostro immaginario. "Gli archetipi della musica. Excursus tra antropologia e psicoanalisi" Per quanto riguarda ad esempio la relazione più approfondita, quella cioè tra musica e battito cardiaco, in tutti gli studi validati scientificamente si è visto che la frequenza cardiaca aumenta se si ascoltano musiche gioiose e veloci,diminuisce nel caso di brani tristi o lenti. In modo particolare ci interessa qui affrontare la relazione fra Musica ed Emozioni.