LA SCULTURA GRECA
1
LA SCULTURA DEDALICA
SI SVILUPPO’ A CRETA (ELENIZZATA)
IL NOME DERIVA DAL MITICO
ARCHITETTO E SCULTORE DEDALO,
COSTRUTTORE DEL LABIRINTO DI
CNOSSO
A DEDALO ERANO, NELL’ANTICHITA’,
TRADIZIONALMENTE ATTRIBUITE LE
STATUE PIU’ ANTICHE CONSERVATE
NEI TEMPLI
CARATTERI:
Dama di Auxerre, 630 a.C. ca., calcare, h. 65 cm;
Parigi, Louvre
-FRONTALITA’
-FISSITA’ NEGLI ATTEGGIAMENTI
-VISI TRIANGOLARI;
-CHIOME SPESSE, RACCOLTE IN
TRECCE CHE CADONO SULLE
SPALLE;
-VESTI ADERENTI AL CORPO
-SENSO DI MONUMENTALITA’,
MALGRADO L’ALTEZZA DI 65 CM
2
LA SCULTURA ARCAICA
(VIII/VII sec. a.C.-480 a.C.)
CORRENTE DORICA: RIGORE GEOMETRICO, ASPETTO MASSICCIO E
PASSAGGI CHIAROSCURALI NETTI
CORRENTE IONICA: PIU’ ELEGANTE E DECORATA, CON PIANI
TONDEGGIANTI E SENSIBILI AI TRAPASSI CHIAROSCURALI
CORRENTE ATTICA (REGIONE DOVE SORGE ATENE):
SI FONDANO LA VOLUMETRIA DORICA E LA RAFFINATA SENSIBILITA’
IONICA
3
LA PLASTICA A TUTTO TONDO INIZIO’ IN ETA’ ARCAICA
E’ UN LUNGO PERCORSO DI SPERIMENTAZIONI, ALLA RICERCA
DELLA TECNICA PERFETTA E DELL’EQUILIBRIO FORMALE
CHE SARANNO RAGGIUNTI IN EPOCA CLASSICA.
TEMA CENTRALE: IL CORPO UMANO
(SOPRATTUTTO QUELLO MASCHILE)
DALLE RIGIDEZZE DEL PERIODO ARCAICO,
SI GIUNGERA’ A FORME NATURALISTICHE
NEI GESTI E NEI MOVIMENTI
4
SI SVILUPPANO DUE TIPOLOGIE:
IL KOUROS (PL. KOUROI) = “GIOVANE”,
“RAGAZZO”.
RAPPRESENTA UOMINI, EROI, DIVINITA’
IDEALE DEL “GIOVANE BELLO E VALOROSO”
LA KORE (PL. KORAI). LE KORAI SONO IL
CORRISPONDENTE FEMMINILE DEI KOUROI,
SPESSO RAPPRESENTATE COME GIOVANI
DONNE CHE HANNO APPENA SUPERATO LA
FANCIULLEZZA.
RAPPRESENTANO GIOVANI OFFERENTI
(SCULTURE VOTIVE) O DIVINITA’
5
SONO SCULTURE
ARCAICHE DORICHE.
ASPETTO MASSICCIO E
SQUADRATO COME LA
COLONNA DELL’ORDINE
DORICO
Polymedes di Argo, Cleobi e Bitone,
585 a.C. ca., h. 2,16; Delfi, Museo
Archeologico (dal Santuario di Delfi).
LA POSIZIONE
DERIVA DALLA
SCULTURA
EGIZIA
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CARATTERISTICHE:
OCCHI A MANDORLA (SPORGENTI)
SORRISO ARCAICO
SPROPORZIONE (FRONTE BASSA, ORECCHIE
GRANDI, ECC.)
TRECCE PERLINATE
TRATTI ANATOMICI SOLO INCISI
RIGIDITA’
SIMMETRIA/SPECULARITA’
7
RINVENUTA NEL SANTUARIO
DEDICATO A HERA SULL’ISOLA
DI SAMO
RAPPRESENTA O UNA DEA
(HERA) O UNA FANCIULLA
OFFERENTE
APPARTIENE ALLA CORRENTE
IONICA.
SEMBRA IL FUSTO DI UNA
COLONNA IONICA
LE PIEGHE DEL CHITONE
(ABITO IONICO) FITTE E
VERTICALI DELL’ABITO
RICORDANO LE SCANALATURE
DEL FUSTO DI UNA COLONNA
IONICA
Hera di Samo, 560 a.C. ca., marmo,
h. 192; Parigi, Louvre.
PIEGHE OBLIQUE
DELL’HIMATION (MANTELLO)
8
APPARTIENE ALLA SCULTURA ARCAICA ATTICA
RAPPRESENTA UN “PORTATORE DI VITELLO” DA
SACRIFICARE AD ATENA.
RISPETTO AL TIPO TRADIZIONALE DEL KOUROS, NON E’
NUDO, MA INDOSSA UN MANTELLO ADERENTE
INOLTRE, IL VOLTO E’ INCORNICIATO DALLA BARBA
C’E’ MAGGIORE ATTENZIONE ALLA MUSCOLATURA
RISULTA PARTICOLARE
LA POSIZIONE DELLE BRACCIA
CHE TENGONO LE ZAMPE
DELL’ANIMALE
SECONDO UNO SCHEMA A X
DETTO CHIASMO,
CHE DA’ SENSO DI SIMMETRIA
ED EQUILIBRIO
ELEMENTI ARCAICI: IL SORRISO ARCAICO E LE TRECCE
PERLINATE
Moskophoros, 560 a.C. ca., h. 165;
Atene, Museo dell’Acropoli.
9
LO STILE SEVERO (480 – 450 a.C.)
IL PASSAGGIO DALL’ARCAISMO ALL’ARTE CLASSICA VERA E PROPRIA E’
CONTRADDISTINTO DALL’EMERGERE DEL COSIDDETTO STILE SEVERO
SCOMPARE IL “SORRISO ARCAICO” (LE LABBRA SI INTURGIDISCONO)
NON PIU’ TRECCE PERLINATE
ATTENTA RESA NATURALISTICA DEL CORPO UMANO
ATTENZIONE AL MOVIMENTO DELLE SCULTURE
10
Efebo biondo,
480 a.C. ca..
Atene, Museo
dell’Acropoli
Nei capelli,
tracce di
doratura
11
RINVENUTA AD ATENE NELLA COLMATA PERSIANA (E’ IL
GIACIMENTO DI MATERIALI E REPERTI ARCHEOLOGICI
DERIVANTE DALLE DISTRUZIONE DELL’ACROPOLI DI
ATENE DA PARTE DEI PERSINAI NEL 480 E 479 a.C.).
NON PIU’ SORRISO ARCAICO
CAPELLI RACCOLTI
LA TESTA SI PIEGA SU UN LATO
RESA ANATOMICA NATURALE
MORBIDI TRAPASSI CHIAROSCURALI
GAMBA DESTRA PIEGATA CHE CREA ABBASSAMENTO
DEL FIANCO DESTRO ROMPENDO LA STATICITA’
ARCAICA
EFEBO DI CRIZIO, 480 a.C.; marmo,
h. 86 cm; Atene, Nuovo Museo
dell’Acropoli
12
QUEST’OPERA E’ IL PIU’ ANTICO ESEMPIO ORIGINALE CHE CI
SIA GIUNTO DI SCULTURA IN BRONZO GRECA
RINVENUTA A DELFI INSIEME A FRAMMENTI DEI CAVALLI
CHE, CON IL CARRO, UN PRINCIPE E UNO SCHIAVO,
DOVEVEANO COSTITUIRE UN GRUPPO SCULTOREO
RAFFIGURANTE LA SFILATA DELLA QUADRIGA DOPO LA
VITTORIA DEI GIOCHI PITICI (PITO ERA DETTA ANTICAMENTE
DELFI). ERANO GARE ATLETICHE, MUSICALI E POETICHE,
CHE SI SVOLGEVANO A DELFI OGNI 4 ANNI, IN ONORE DI
APOLLO PIZIO
FU DONATA DAL TIRANNO DI GELA (POLIZELO) DOPO LA
VITTORA DELLA CORSA DEI CARRI (ISCRIZIONE)
OCCHI REALIZZATI CON PIETRE DURE
MOVIMENTO (DIVERSE DIREZIONI DELLA TESTA, DEL CORPO
E DEI PIEDI), SEBBENE MASCHERATO DALLA PESANTE
TUNICA
NON SE NE CONOSCE CON CERTEZZA L’AUTORE (FORSE
SOTADE DI TESPIE)
Auriga di Delfi, 475 a.C. ca.;
bronzo, h. 180 ca. Delfi, museo
Archeologico
13
14
Tecnica: FUSIONE IN BRONZO A CERA
PERSA
IL BRONZO, PIU’ LEGGERO DEL
MARMO, PERMETTEVA MAGGIORE
LIBERTA’ NELLA POSIZIONE DELLE
FIGURE
LA STATUA RAFFIGURA UN DIO
ADULTO, COME DIMOSTRA LA FOLTA
BARBA, NELL’ATTO DI SCAGLIARE UN
OGGETTO (FULMINE O TRIDENTE)
IL MOMENTO RAFFIGURATO E’
QUELLO CHE CONTIENE IN SE’
L’AZIONE, ANCHE SE QUESTA
ANCORA NON HA AVUTO LUOGO
Dio (Zeus o Poseidone) di capo
Artemisio, 460 a.C. ca.; bronzo, h.
209; Atene, Museo Archeologico
Nazionale
ALLARGA LE BRACCIA E IL PASSO
PER ACQUISTARE TUTTA LA POTENZA
NECESSARIA
ATTRIBUITA A KALAMIS (CALAMIDE)
15
RINVENUTI IN MARE NEL 1972 PRESSO
RIACE (CALABRIA IONICA).
SI TRATTA DI DUE ORIGINALI GRECI, FORSE
PARTE DEL CARICO DI UNA NAVE IN
VIAGGIO DALLA GRECIA A ROMA
RAFFIGURANO DUE GUERRIERI NUDI NELLA
MEDESIMA POSIZIONE.
VENGONO COLLOCATI NEL PERIODO
SEVERO
LA STATUA A HA UNA MUSCOLATURA PIU’
ACCENTUATA E TRASMETTE PIU’ RIGIDITA’
RISPETTO AL BRONZO B, CHE HA UN
MODELLATO PIU’ FLUIDO.
STATUA A
STATUA B
Bronzi di Riace, 455 ca. a.C.; bronzo con
inserti in rame, avorio e lamina d’argento;
h. 198 cm. Reggio Calabria, Museo
Archeologico Nazionale
SONO OPERA DI DUE ARTISTI DIFFERENTI
(attribuiti a AGELADA IL GIOVANE DI ARGO E
ALCAMENE IL VECCHIO)
FORSE RAPPRESENTANO TIDEO E
ANFIARAO (PROVENIENTI FORSE DAL
MOMUNMENTO DELL’AGORA’ DI ARGO,
ERETTO PER CELEBRARE LA GUERRA
CONTRO TEBE)
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MIRONE E’ UNO DEGLI SCULTORI PIU’ IMPORTANTI
DEL PERIODO CLASSICO (STILE SEVERO)
Mirone, Discobolo, 450 ca. a.C.;
h. 156; copia romana da
originale in bronzo
Roma, Museo Nazionale
Romano
GRANDE RESA DELLA MUSCOLATURA E POSIZIONE
ARDITA. IL VOLTO E’ IMPASSIBILE, NON MOSTRA LO
SFORZO DELL’AZIONE CHE STA PER COMPIERE
LA POSIZIONE HA IN SE’ L’AZIONE CHE ANCORA
NON SI E’ COMPIUTA; LA PRESUPPONE
17
LA SCULTURA CLASSICA
LA SCULTURA TENDE ALLA SINTESI TRA UNA RAPPRESENTAZIONE
NATURALISTICA
E
LA REALIZZAZIONE DI UN MODELLO IDEALE
IL TERMINE “CLASSICO” INDICA CIO’ CHE E’ DOTATO DI PERFEZIONE,
ARMONIA ED EQUILIBRIO FORMALE
18
IL PROCESSO DI PERFEZIONAMENTO NELLA RESA
DELLA FIGURA UMANA E DEL MOVIMENTO NELLO
SPAZIO ARRIVA A SUO COMPIMENTO CON L’OPERA DI
UN GRANDE SCULTORE: POLICLETO DI ARGO
SI DEDICA ALLA FIGURA MASCHILE ATLETICA NUDA.
PARTE DALLO STUDIO DEL REALE, MA TENDE ALLA
RICERCA DELLA PERFEZIONE, CIOE’ DI UNA BELLEZZA
IDEALE CHE FACESSE EMERGERE I PRINICPI
DELL’ARMONIA, DELLA SIMMETRIA E
DELL’EQIUILIBRIO (PRINCIPI “CLASSICI”).
TEORIZZO’ LO STUDIO DELLE PROPORZIONI DEL
CORPO UMANO IN UN TRATTATO: IL CANONE
(RESTANO SOLO POCHI FRAMMENTI)
TALI TEORIE SFOCIARONO NELLA SCULTURA DEL
DORIFORO (PORTATORE DI LANCIA), CHE ERA
APPUNTO DETTA ANCHE “CANONE”
Policleto, Doriforo, 450-445 ca.
C’E’ UNA PRECISA PROPORZIONE TRA LE PARTI
a.C.; h. 212 ca.; copia romana
DELLA SCULTURA: LA TESTA E’ IL MODULO. L’INTERO
da originale in bronzo.
CORPO E’ 8 VOLTE LA TESTA
Napoli, Museo Archeologico
Nazionale.
19
GAMBA DESTRA “PORTANTE”
L’ALTRA E’ FLESSA
IL BACINO SI SOLLEVA DAL LATO DELLA
GAMBA PORTANTE
LA SPALLA DESTRA INVECE SI ABBASSA
BRACCIO DESTRO IN RIPOSO
BRACCIO SINISTRO SI FLETTE PER REGGERE
LA LANCIA (PEDRUTA)
IL CAPO SI VOLGE VERSO DESTRA E SI
INCLINA LEGGERMENTE
LE PARTI IN TENSIONE (CHE COMPIONO
UN’AZIONE) E QUELLE IN RIPOSO SI
CORRISPONDONO SECONDO UNO SCHEMA
CONTRAPPOSTO, ALLA GAMBA DESTRA
CORRISPONDE IL BRACCIO SINISTRO, ALLA
GAMBA SINISTRA CORRISPONDE IL BRACCIO
DESTRO.
QUESTA CORRISPONDENZA INCROCIATA SI
CHIAMA CHIASMO (deriva dalla lettera
dell’alfabeto grechi chi, che, nella froma maiuscola,
si scrive X)
20
IL PIU’ GRANDE ARTISTA DEL PERIODO CLASSICO E’ PROBABILMENTE
FIDIA (ATENIESE)
FIDIA realizzò le statue crisoelefantine (in oro e avorio) di Atena (per il
Partenone, - alta 12 metri) e Zeus (per il Tempio di Zeus a Olimpia)
21
LA FIGURA DI FIDIA E’ LEGATA
SOPRATTUTTO ALLA SUPERVISIONE DELLA
COSTRUZIONE DEL PARTENONE
SULL’ACROPOLI DI ATENE
NE HA CONCEPITO LA DECORAZIONE
SCULTOREA, NE HA CREATO I MODELLI ED
E’ INTERVENUTO DIRETTAMENTE NELLE
PARTI PIU’ IMPEGNATIVE
- METOPE DEL FREGIO DORICO
- RILIEVI DEL FREGIO CONTINUO (“IONICO”)
- STATUE DEI FRONTONI
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ERANO 92 LE METOPE DEL FREGIO DORICO DEL
PARTENONE.
REALIZZATE CON UN ALTO RILIEVO PER OTTENERE
MASSIMA EFFICACIA PLASTICA
LATO EST (quello della facciata principale): GIGANTOMACHIA
(lotta tra gli dèi dell’Olimpo e i Giganti, figli mostruosi della
Terra-Gea).
LATO NORD: LA PRESA DI TROIA
LATO SUD: LA CENTAUROMACHIA (lotta tra Centauri e Lapiti,
popolo della Tessaglia)
LATO OVEST: AMAZZONOMACHIA (battaglia di Teseo, eroe
ateniese, contro le Amazzoni)
Fidia, alcune metope
con Centauromachia,
dal fregio dorico del
Partenone
QUESTI SCONTRI CONTRO ESSERI VIOLENTI E
ANIMALESCHI ALLUDONO ALLA RECENTE GUERRA
PERSIANA
23
Fidia, particolari dal fregio continuo
di tipo ionico del Partenone
PER QUASI 160 M, IN
BASSORILIEVO, SI SNODAVA LA
PROCESSIONE DELLE FESTE
QUADRIENNALI IN ONORE DI
ATENA, LE PANATENEE.
PARTENDO DALLO SPIGOLO DI
SUD-OVEST, SI VEDEVANO GLI
EFEBI A CAVALLO, I SACERDOTI,
GLI ALTRI ADDETTI E GLI ANIMALI
PER IL SACRIFICIO.
I DUE RAMI DELLA PROCESSIONE
SI INCONTRAVANO SUL LATO EST
8QUELLO DELLA FACCIATA
PRINCIPALE), DOVE C’ERANO, AD
ASPETTARLI, SEDUTI, TUTTI GLI
DEI.
24
IN QUESTO FREGIO SI
ABBANDONA DUNQUE IL MITO E
SI CELEBRA LA CITTA’ DI ATENE E
LA SUA DEA.
ATENA ERA SITUATA AL CENTRO
DEL LATO EST, MENTRE
RICEVEVA IL NUOVO PEPLO
(ABITO LUNGO FEMMINILE),
RICAMATO DALLE NOBILI
FANCIULLE DELLA CITTA’
Fidia, particolari dal fregio
continuo di tipo ionico del
Partenone.
25
FIDIA: LE SCULTURE DEI FRONTONI DEL PARTENONE
NEL FRONTONE ORIENTALE ERA RAFFIGURATA LA NASCITA DI ATENA
QUADRIGA DI HELIOS (SOLE); DIONISO SEDUTO, CHE BRINDA AL SORGERE DEL
SOLE; IRIS (LA MESSAGGERA) CHE GIUNGE RAPIDA A INFORMARE DELLA
NASCITA DEMETRA (DEA DELLE MESSI), CHE SI VOLGE VERSO DI LEI, MENTRE
KORE (FIGLIA DI DEMETRA), ANCORA SEDUTA FRONTALMENTE, COMINCIA A
GIRARSI.
AL CENTRO ERA IL GRUPPO DI ATENA CHE NASCE DALLA TESTA DI ZEUS,
CIRCONDATO DA ALTRE DIVINITA’.
QUADRIGA DI HELIOS
DIONISO
KORE DEMETRA
IRIS
26
A DESTRA, ERA UN GRUPPO DI TRE DEE SEDUTE, HESTIA (DEA DEL FOCOLARE
DOMESTICO), DIONE (UNA DELLE SPOSE DI ZEUS) E AFRODITE (DEA DELL’AMORE).
STAVANO VOLGENDOSI A GUARDARE LA SCENA CENTRALE DELLA NASCITA DI ATENA
INFINE, NELL’ANGOLO A DESTRA, DOVEVA ESSERE POSTA IL CARRO DI SELENE (LA
LUNA), CHE TORNAVA NEGLI ABISSI
27
FIDIA, FRONTONE OCCIDENTALE DEL PARTENONE (restano solo pochi frammenti)
GRAZIE A DISEGNI DEL ‘700, E’ POSSIBILE RISALIRE ALLA SUA DECORAZIONE
VI ERA RAFFIGURATA LO SCONTRO TRA ATENA E POSEIDONE PER LA
SUPREMAZIA SULL’ATTICA
AL CENTRO, ERANO POSTE LE DUE DIVINITA’, MENTRE AI LATI FIGURE CHE
FUGGIVANO VERSO LE ESTREMITA’ E ALCUNE CHE INVECE CONVERGEVANO
VERSO IL CENTRO.
28
FRAMMENTI DELLE SCULTURE DEL FRONTONE
OCCIDENTALE DEL PARTENONE.
UNA STATUA è FORSE LA PERSONIFICAZIONE
DI UN FIUME DELL’ATTICA (IL CEFISO O
L’ILISSO)
L’ALTRA, FORSE LA DEA IRIS, COLTA IN VOLO
IL PANNEGGIO ELABORATO, RICCO DI EFFETTI CHIAROSCURALI, AVVOLGE I CORPI
ESALTANDONE LE FORME. LA STOFFA, LEGGERISSIMA, ADERISCE AL SENO,
CREANDO L’EFFETTO DI UNA STOFFA BAGNATA (“PANNEGGIO BAGNATO”).
29
VICENDE DEL PARTENONE
IL PARTENONE DA TEMPIO, DIVENNE PRIMA CHIESA CRISTIANA, POI MOSCHEA
NEL 1687, DIVENUTO ARSENALE TURCO, FU BOMBARDATO DAI CANNONI
VENEZIANI E GRAVENMENTE DANNEGGIATO.
All’inizio dell’800 MOLTI DEI MARMI DEL PARTENONE ARRIVARONO IN INGHILTERRA.
THOMAS ELGIN, CONSOLE A ISTANBUL, OTTENNE DAL SULTANO IL PERMESSO DI
PRELEVARE I MARMI CHE AVESSE RITENUTO DI PARTICOLARE INTERESSE.
PRELEVO’ DUNQUE LE STATUE DEI FRONTOONI, MOLTE DELLE LASTRE DEL
FREGIO DELLE PANATENEE E DICIOTTO METOPE DEL FREGIO DORICO.
NEL 1816, I MARMI FURONO ACQUISTATI DALLO STATO BRITANNICO ED ESPOSTI
AL BRITISH MUSEUM DI LONDRA
OGGI IL GOVERNO GRECO RECLAMA I PEZZI ESPOSTI A LONDRA
IL NUOVO MUSEO DELL’ACROPOLI DI ATENE, MOSTRA I PEZZI ORIGINALI
ACCANTO AI CALCHI DEGLI ORIGINALI DEL BRITISH
30
IL TARDO CLASSICISMO
LA SCULTURA DEL IV SECOLO A.C.:
TRADIZIONE E INNOVAZIONE
31
LA SCULTURA CLASSICA DEL IV SECOLO A.C.
NEL TARDO CLASSICISMO,
QUANDO VACILLARONO I VALORI FONDANTI DELLA CULTURA GRECA
(COME LA SUPREMAZIA DELLA RAGIONE SULLA FORZA, L’AUTONOMIA
DELL’UOMO, LA CONVINZIONE DI POTER DOMINARE GLI EVENTI)
L’ATTENZIONE SI CONCENTRO’
SUI SENTIMENTI E SULLE EMOZIONI
LE STATUE, QUINDI, OLTRE A MOSTRARE LA ORMAI CONQUISTATA
CAPACITA’ DI RENDERE L’ANATOMIA E IL MOVIMENTO
RIESCONO ORA ANCHE A TRASMETTERE GLI STATI D’ANIMO
32
LO SCULTORE PRASSITELE (ATENIESE) INCARNA QUESTO NUOVO MODO DI
SENTIRE DEL TEMPO.
AL BRONZO, CHE COMUNQUE USO’, PREFERIVA IL MARMO, CHE IL PITTORE
NICIA DIPINGEVA PER LUI.
PREDILIGEVA RAFFIGURARE FIGURE ADOLESCENTI E FEMMINILI, DI CUI
ESALTAVA, GRAZIE ANCHE AL MARMO, LA SINUOSITA’ DEL CORPO ANCORA
IMMATURO.
I SUOI CORPI HANNO INFATTI A UN ANDAMENTO A “S” E MORBIDI PASSAGGI
CHIAROSCURALI.
INOLTRE, LE DIVINITA’ CHE RAPPRESENTA SONO UMANIZZATE, ANCHE DALLA
SCELTA DEL MOMENTO IN CUI SONO COLTE
LE POSIZIONI RILASSATE DETERMINANO UNO SBILANCIAMENTO DEL CORPO
DA UN LATO. DIVENTA, QUINDI, NECESSARIO UN SUPPORTO, UN SOSTEGNO
LATERALE, CHE VIENE PERO’ COLLEGATO AL TEMA RAFFIGURATO
33
SI NARRA CHE FOSSE ESEGUITA PER GLI
ABITANTI DELL’ISOLA DI KOS, MA NON FU
ACCETTATA L’INNOVAZIONE DI DI UNA FIGURA
FEMMINILE NUDA
E’ , INFATTI, LA PRIMA STATUA NOTA DI UNA DEA
SENZA VELI. PRIMA, SOLO LE STATUE MASCHILI
ERANO STATE SCOLPITE IN TOTALE NUDITA’.
FU ACQUISTATA QUINDI DAGLI ABITANTI DI CNIDO
(DA CUI IL NOME) PER IL SANTUARIO CITTADINO
DEDICATO ALLA DEA.
E’ COLTA IN UN MOMENTO DI SPONTANEA
UMANITA’ (PROVA VERGOGNA ESSENDO
SORPRESA SVESTITA)
Prassitele, Afrodite Cnidia,
copia romana in marmo da
originale in marmo, 360 a.c.
ca., h. 215, Ctta’ del
Vaticano, Musei Vaticani
LA FIGURA, DALLA FORMA SINUOSA, E’
SBILANCIATA E NECESSITA DI UN SOSTEGNO
LATERALE (IL VASO)
SUPERFICIE LUCENTE LEVIGATA CON CURA
MORBIDI PASSAGGI CHIAROSCURALI
34
LA STATUA RAPPRESENTA
HERMES MENTRE, IN SOSTA
DURANTE IL VIAGGIO VERSO LE
NINFE, SI RIPOSA E FA GIOCARE
IL PICCOLO DIONISO, FORSE
CON UN GRAPPOLO D’UVA
(ANDATO PERDUTO)
ASPETTI SALIENTI:
RELAZIONE DI GESTI E
SGUARDI TRA LE DUE FIGURE
SBILANCIAMENTO DEL CORPO
SOSTEGNO ESTERNO INSERITO
NELLA STORIA
PROVIENE DAL
TEMPIO DI HERA A
ANATOMIA MORBIDA E LIEVI
OLIMPIA,
PASSAGGI CHIAROSCURALI
RITENUTA DA
ALCUNI ORIGINALE,
CORPO A “S”
Prassitele, Hermes con
Dioniso, 340 ca. a.C.; h. 215; DA ALTRI UNA COPIA.
Olimpia, Museo Archeilogico
35
VERSO L’ELLENISMO
LO SCULTORE LISIPPO PREDILISSE IL BRONZO E LA RAFFIGURAZIONE DI
NUDI MASCHILI ATLETICI.
RINNOVO’ IL CANONE POLICLETEO, TEORIZZANDO NUOVE PROPORZIONI
LE SUE STATUE AVEVANO LA TESTA PIU’ PICCOLA E IL CORPO PIU’ SNELLO E
ASCIUTTO RISPETTO A QUELLE DEGLI ARTISTI PRECEDENTI; SEMBRAVANO
DUNQUE PIU’ ALTE.
POSE PARTICOLARE ATTENZIONE ALL’OSSERVAZIONE DEL REALE,
DEDICANDOSI ANCHE AL TEMA DEL RITRATTO
LAVORERA’ PER LA CORTE MACEDONE DIVENENDO LO SCULTORE PREFERITO
DA ALESSANDRO MAGNO
36
APOXYOMENOS (COLUI CHE SI DETERGE)
L’ATLETA RAFFIGURATO NON STA SVOLGENDO
ALCUNA GARA E NON E’ NEPPURE UN VINCITORE.
E’ UN ATLETA CHE, DOPO LA FATICA DELL’AZIONE,
SI TOGLIE DI DOSSO L’OLIO E IL SUDORE CON LO
STRIGILE (STRUMENTO METALLICO).
SI TRATTA QUINDI DI UN MOMENTO DI
QUOTIDIANITA’
Lisippo, Apoxyomenos, copia
romana da originale bronzeo
(320 a.C. ca.), marmo, h. 200cm.
Città del vaticano, Musei Vaticani
37
ELABORATA POSIZIONE. LE BRACCIA, TESE IN AVANTI,
INTERROMPONO PER LA PRINMA VOLTA LA PIENA VISIONE
DEL BUSTO (MOVIMENTO E CONQUISTA DELLO SPAZIO).
NUOVO CANONE. TESTA PIU’ PICCOLA RISPETTO AL
CANONE PALICLETEO
NON PIU’ CHIASMO MA SCHEMA ANTITETICO: GLI ARTI
SINISTRI COMPIONO UN’AZIONE, GLI ALTRI SONO A
RIPOSO (GAMBA DESTRA) O LA SUBISCONO (IL BRACCIO
DESTRO)
ATTENZIONE ALL’ESPRESSIONE DEL VOLTO
Lisippo, Apoxyomenos, copia
romana da originale bronzeo
(320 a.C. ca.), marmo, h. 200cm.
Città del vaticano, Musei Vaticani
38
LA SCULTURA DELL’ELLENISMO
(323-31 a.C.)
39
ETA’ ELLENISTICA:
DAL 323 (MORTE DI ALESSANDRO MAGNO) AL 31 A.C. (BATTAGLIA DI AZIO)
ALLA MORTE DI ALESSANDRO MAGNO, L’IMPERO SI FRANTUMO’,
ORIGINANDO I “REGNI ELLENISTICI”, RETTI DAI SUOI GENERALI, CHE DETTERO ORIGINE A
NUOVE DINASTIE
ELLENIZZAZIONE DEI TERRITORI CONQUISTATI: IL VINCITORE GRECO PORTA AL VINTO LA
SUA CULTURA (ARTE E LINGUA), MA DAL VINTO EREDITA ALTRI VALORI
QUINDI: INTEGRAZIONE DI DIVERSE CULTURE E NASCITA DI UN NUOVO LINGUAGGIO
ARTISTICO
40
CARATTERI DISTINTIVI DELL’ETA’ ELLENISTICA:
CELEBRAZIONE DEL SINGOLO INDIVIDUO
(SI SVILUPPA IL GENERE DEL RITRATTO)
ALLA SOBRIETA’ E ALLA MISURA DELL’ETA’ CLASSICA SUBENTRA IN ETA’
ELLENISTICA MAGGIORE DRAMMATIZZAZIONE E SPETTACOLARITA’
GUSTO PER IL PATHOS E PER IL REALISMO (NELLA RESA ANATOMICA DEL CORPO
E NELLA RAPPRESENTAZIONE DEL DOLORE)
REALISMO: RAPPRESENTAZIONE VERISTICA, CHE ARRIVA A RAFFIGURARE ANCHE
LA DECADENZA DEL CORPO UMANO (VECCHIAIA, POVERTA’, EBBREZZA)
41
Lisippo, Ercole Farnese, fine IV sec. a.C., h. 317;
copia greca da originale in bronzo;
Napoli, Museo Archeologico.
GLI EROI CLASSICI, DINAMICI E INVINCIBILI,
SONO ORMAI LONTANI. L’ERCOLE E’ UNA
FIGURA STANCA CHE SI APPOGGIA ALLA
CLAVA. VIENE RAFFIGURATO STANCO,
APPENA SVOLTA L’IMPRESA
RESA POTENTE DEI MUSCOLI. TUTTE LE
PROPORZIONI DELLE MEMBRA SONO
ALTERATE IN LARGHEZZA
LA TESTA, IN CONFRONTO AL RESTO, E’
RESA PIU’ PICCOLA E HA ESPRESSIONE
PENSIEROSA
RUGHE NELLA FRONTE, FORTI
SOPRACCIGLIA, SGUARDO A TERRA:
ASPETTO DI INTIMA TRISTEZZA
42
RINVENUTA NEL 1863 NELL’ISOLA DI
SAMOTRACIA
PARTE DI UN MONUMENTO CON NAVE
E FONTANA
LA NIKE, CON IMPETUOSA
APPARIZIONE, SCENDEVA AD
APPOGGIARSI SULLA PRUA DELLA
NAVE (A INCORONARE QUINDI IL
VINCITORE DI UNO SCONTRO
NAVALE)
GRANDE EFFETTO SCENOGRAFICO,
ACCENTUATO DALL’ENFASI DELLA
POSA, CON LE ALI SPIEGATE E LE
VESTI SVOLAZZANTI)
DINAMISMO E VITALITA’ ROROMPENTI
FORTI CONTRASTI CHIAROSCURALI
PANNEGGIO DI ASCENDENZA FIDIACA
NIKE DI
SAMOTRACIA,190
a.C. ca., LOUVRE
43
RINVENUTA A MILO (ISOLA DELLE CICLADI) NEL 1820,
ACQUISTATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE E DONATA
AL RE LUIGI XVIII ED ESPOSTA AL LOUVRE NEL 1821
REALIZZATA IN DUE BLOCCHI CONGIUNTI ALL’ALTEZZA
DELLE ANCHE
COMPOSIZIONE ARTICOLATA, MOVIMENTO TORSIONALE,
CHE GENERE UN RITMICO CONTRAPPOSTO
Venere di Milo, fine II
sec. a.C., marmo, h.
204; Parigi, Louvre.
44
LA RAFFIGURAZIONE PATETICA DEI VINTI
FA PARTE DI UN MONUMENTO ERETTO A
PERGAMO DAL RE ATTALO I PER
RICORDARE LA SUA VITTORIA SUI GALATI
(POPOLAZIONE DI ORIGINE CELTICA) NEL
228 A.C.
COMPLESSA ARTICOLAZIONE DELLA POSA
E
DETTAGLI REALISTICI (UTILI AD
IDENTIFICARE L’ORIGINE CELTICA DEGLI
UOMINI RAFFIGURATI: IL COLLARE, I BAFFI
E I CAPELLI (COMPATTI, DATO CHE
USAVANO BAGNARLI, PRIMA DELLA
BATTAGLIA, CON ACQUA E GESSO).
GALATA MORENTE
(COPIA DEL I SEC. A.C. DA ORIG.
IN BRONZO DEL 220 A.C. ca.)
IL RICONOSCIMENTO DEL VALORE E
DELLA FORZA DEL NEMICO NON DEVE
INTENDERSI COME “RISPETTO DEL
VINTO”, MA COME MOTIVO CHE RENDEVA
MAGGIOR GLORIA AL RE, CAPACE DI
VINCERE TALI BELLICOSE POPOLAZIONI
45
GALATA SUICIDA
46
47
48
49
RITROVATO NEL 1506 A ROMA
RAFFIGURA IL SACERDOTE TROIANO
LAOCOONTE STRITOLATO CON I DUE
FIGLI DA DUE SERPENTI, ANCORA
SEDUTO SULL’ALTARE.
SI ERA OPPOSTO ALL’INGRESSO DEL
CAVALLO DI LEGNO A TROIA.
LA DEA ATENA, PER PORTARE A
TERMINE LA DISTRUZIONE DELLA
CITTÀ ODIATA, FECE USCIRE DAL
MARE DUE SERPENTI CHE
STRITOLARONO IL SACERDOTE E I
DUE FIGLI
E’ IL CAPOLAVORO DEL PATHOS
ELLENISTICO
IL GRUPPO DEL LAOCOONTE
(copia romana eseguita da Agesandro,
Atanodoro e Polidoro di Rodi, nel I sec. a.C. da
originale forse in bronzo del II sec. a.C.; marmo,
h. 242 cm. Città del Vaticano, Museo Vaticani
CIASCUNA FIGURA MOSTRA UN
DIVERSO STATO D’ANIMO
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L’AFFERMAZIONE DEL RITRATTO: REALISMO E INDAGINE PSICOLOGICA:
OLTRE ALLA RAPPRESENTAZIONE DEI TRATTI SOMATICI, SI UNISCE
L’INTERPRETAZIONE PSICOLOGICA, PER ESPRIMERE SIA LE QUALITA’ MORALI, SIA IL
RUOLO SOCIALE DELL’EFFIGIATO
SI SVIPUPPANO DUE FILONI:
IL RITRATTO DEL SOVRANO (SEMPRE GIOVANE E SIMILE A UN DIO)
E QUELLO DEL FILOSOFO (O ORATORE O POETA) (DI SOLITO CON LA BARBA E IN
ETA’ AVANZATA)
Lisippo, Ritratto
di Alessandro
Magno, copia.
Ritratto di
Omero,
raffigurato
come un
anziano, cieco
e dall’aria
ispirata
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ASPETTI REALISTICI,
ILLUSTRAZIONE PUNTUALE DEGLI
EFFETTI DEI COLPI RICEVUTI
DESIDERIO DI ESPRIMERE PERO’
ANCHE IL VALORE DEI PUGILI, LA
LORO RESISTENZA, SIMBOLO
DELLA CAPACITA’ DI SOPPORTARE
OGNI FATICA
CONTRASTO FRA LA QUIETE DEL
RIPOSO E L’IMPROVVISO
MOVIMENTO DELLA TESTA
IL PUGILE IN RIPOSO, I SEC. A.C.
Museo Nazionale Romano
SONO EVIDENZIATI I SEGNI DI UNA
LUNGA CARRIERA: OCCHIO
DESTRO FERITO, ORECCHIE
GONFIE, NASO ROTTO, BOCCA
PRIVA DI DENTI, TAGLI SULLA
FRONTE CHE SANGUINANO E DA
CUI COLA IL SANGUE (REALIZZATO
CON LAMINE DI METALLO
DIVERSO).
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IL PUGILE IN RIPOSO, I SEC. A.C.
Museo Nazionale Romano
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MARONIDE
(o “Vecchia ubriaca”, II sec.
a.C., h. 92; Roma, Musei
Capitolini, copia romana)
Su di lei scrisse questi versi il poeta Leonida di
Taranto:"Maronide, l’amante del vino,
l’asciugatrice di giare, qui giace vecchia. Sulla
sua tomba sta una coppa attica, visibile a tutti.
E geme sottoterra, non per i figli, non per il
marito che lasciò indigente, non per tutto
questo, ma per una cosa sola, perché quella
coppa è vuota".
RAPPRESENTAZIONE VERISTICA DELLA
DECADENZA DEL CORPO UMANO, IN QUESTO
CASO DOVUTA AGLI EFFETTI
DELL’UBRIACHEZZA
ANALISI SPIETATA DELL’INVECCHIAMENTO
ANTITESI DELLA BELLEZZA CLASSICA
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