Il furto patologico : la cleptomania - Dr. Marco

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IL FURTO PATOLOGICO:
LA CLEPTOMANIA
Dr. Marco Cannavicci
La cleptomania
FURTO COMMESSO
IN ASSENZA DI GIUSTIFICAZIONI
IN ASSENZA DI NECESSITA’
La cleptomania
Lo stato mentale del cleptomane
è integro nelle funzioni delle capacità
di critica e di giudizio
La persona sa di avere un desiderio abnorme
e tenta di resistervi
La cleptomania
Alla fine l’impulso prende il sopravvento
sulla volontà
Commette il furto in modo goffo,
maldestro, ingenuo
Viene colta sul fatto
La cleptomania
Il furto avviene in condizioni
di forte tensione emotiva
Senza lucidità, oggettività ed efficacia
La cleptomania
Il cleptomane è un insospettabile
In genere è benestante
Alla scoperta
di norma non segue la denuncia
IL FENOMENO E’ SOMMERSO
La cleptomania
A differenza del furto:
Assenza di necessità
Motivata da una compulsione
Tensione emotiva prima
Distensione liberatoria dopo
Le motivazioni storiche
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Nel 1844 – spiegazione antropologica, con
“l’organo del furto”
Nel 1855 – spiegazione endocrinologica, essendone
colpiti le donne ed i giovani
Nel 1897 – spiegazione sessuale, per lo stato di
eccitazione sessuale concomitante
Nel 1957 – spiegazione psicoanalitica, per una
pulsione inconscia legata ad un conflitto interiore
Interpretazione psicoanalitica
Comportamento autopunitivo che mira a compensare
un senso di colpa, attraverso l’espiazione di una
pena.
E’ la stessa dinamica che Freud ha descritto nel
“delinquente per senso di colpa”
Il cleptomane mira a ricevere una pena che mitighi il
suo senso di colpa offrendo una temporanea
serenità
Interpretazione psicoanalitica
Il cleptomane agisce motivato da un senso di colpa,
preesistente all’atto del furto e che chiede una
punizione per essere alleviato
Il desiderio di essere punito conduce l’autore a
commettere un crimine imperfetto in modo da
essere scoperto, arrestato e punito
L’OBIETTIVO DEL CLEPTOMANE E’ LA
PUNIZIONE
Interpretazione psicoanalitica
Allo stesso modo possono essere messe in atto delle
false confessioni e delle auto-incriminazioni,
millantando delitti mai commessi od appropriandosi
di delitti commessi da altri
Alla base della cleptomania si trova dunque un
conflitto nevrotico tra la paura del proibito
(resistere) ed il desiderio della punizione (agire)
Wittels
(psichiatra - 1942)
“la cleptomania rappresenta, alla
maniera di Giano Bifronte, da un lato
il desiderio di punizione e dall’altro la
rivolta vittoriosa contro ciò che è
proibito”
Interpretazione psicoanalitica
Il conflitto che si crea nella mente, tra l’impulso a
rubare e la volontà di resistervi crea uno stato di
forte angoscia che chiede un atto liberatorio
Una volta comparsi, desiderio e proibizione, ritornano
ricorrentemente nella mente e gradualmente si
trasformano in una ossessione di cui la persona non
si libererà più fino al raggiungimento dello stato
ossessivo-compulsivo, cioè la cleptomania
Tipi di cleptomania
(secondo Prof. Gubetti – 1976)
Cleptomania perversa
Tipica dei feticisti e dei collezionisti patologici che
cercano, attraverso il furto, una eccitazione di tipo
sessuale, fino ad arrivare ad una forma di orgasmo;
c’è la ricerca di un oggetto specifico, con valenze e
simbologie di tipo sessuale
Tipi di cleptomania
Cleptomania ossessiva
È la forma classica, con angoscia prima del furto e
rimorso dopo; non c’è ricerca di un oggetto
specifico, qualsiasi oggetto va bene; l’oggetto non
viene utilizzato, spesso viene gettato; se sorpreso
non fornisce alcuna motivazione;
È ossessiva perché il pensiero del furto ed il suo
compimento invade continuamente la mente, con
ideazione fissa che impedisce altri pensieri
Tipi di cleptomania
Cleptomania sintomatica
L’atto del furto rappresenta il sintomo di una più
grave malattia psichiatrica, come la demenza senile,
l’oligofrenia, la schizofrenia, lo stato maniacale,
l’epilessia
La valutazione forense:
furto o malattia?
Il punto critico è la valutazione dell’imputabilità,
vale a dire della validità della capacità di intendere e
di volere al momento del furto, così come disposto
dall’articolo 42 e dall’articolo 85 del Codice Penale
Articolo 42 del Codice Penale
La responsabilità penale
“nessuno può essere punito per una azione od
omissione preveduta dalla legge come reato,
se non l’ha commessa con coscienza e
volontà”
L’articolo 85 del Codice Penale
L’imputabilità
“ nessuno può essere punito per un fatto
preveduto dalla legge come reato se al
momento in cui lo ha commesso non era
imputabile. E’ imputabile che ha la capacità di
intendere e di volere”
Intendere e volere
Intendere
Idoneità che il soggetto possiede di comprendere il
valore e quindi il disvalore sociale della sua azione
od omissione
Volere
Idoneità che il soggetto possiede ad autodeterminarsi
in vista del raggiungimento o dell’evitamento di
quell’obbiettivo che si è costituito in fatto-reato
Vizio totale di mente
Art. 88 codice penale
“ non è imputabile chi nel momento in cui ha
commesso il fatto era, per infermità, in tale
stato di mente da escludere la capacità di
intendere o di volere”
Vizio parziale di mente
Art. 89 codice penale
“chi, nel momento in cui ha commesso il fatto,
era, per infermità, in tale stato di mente da
scemare grandemente, senza escluderla, la
capacità di intendere o di volere risponde del
reato commesso, ma la pena è diminuita”
I criteri diagnostici psichiatrici
A.
B.
C.
D.
E.
Ricorrente incapacità a resistere agli impulsi di rubare
oggetti di cui non c’è bisogno per l’uso personale o per il
valore economico
Sensazione crescente di tensione immediatamente prima
di commettere il furto
Piacere, gratificazione o sollievo al momento in cui il
furto viene commesso
Il furto non viene compiuto per esprimere rabbia o
vendetta né in risposta ad un delirio o un’allucinazione
Il furto non è attribuibile ad un Disturbo della Condotta,
Maniacale o Antisociale di Personalità
Interpretazione dei criteri diagnostici
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Il cleptomane è relativamente indifferente agli
oggetti rubati, può gettarli o restituirli
L’atto è di tipo compulsivo e quindi legato ad una
crescente tensione che culmina solo con l’atto del
furto
Deve essere escluso ogni altri disturbo
psicopatologico od organico
Sentenze
Nel 1982 presso la Pretura di Padova, per la prima
volta in Italia, è stato riconosciuto il vizio di mente
in un episodio di cleptomania, con conseguente
proscioglimento del reo
Da allora numerose sono state le sentenze di
proscioglimento per furto nei cleptomani,
considerando l’esimente dell’incapacità di volere
tipica delle condotte compulsive
GRAZIE PER LA
VOSTRA ATTENZIONE
Dr. Marco CANNAVICCI
[email protected]
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