GLI STILI DI ATTACCAMENTO

annuncio pubblicitario
GLI STILI DI
ATTACCAMENTO
LE CLASSIFICAZIONI
DELL’ATTACCAMENTO INFANTILE
Differenze individuali
nell’attaccamento
Sebbene il sistema comportamentale dell’attaccamento sia
considerato innato, non viene sottovalutata l’importanza dei fattori
ambientali soprattutto nel determinarne le differenze individuali.
Le ricerche della Ainsworth e dei suoi collaboratori (1978)
suggeriscono che la disponibilità della figura primaria di
attaccamento a comportarsi come rifugio e la sua affidabilità come
come base sicura esercitano un’influenza determinante sul tipo di
attaccamento che il bambino svilupperà e sono in larga misura
responsabili di una soglia di attivazione del sistema
comportamentale di attaccamento. ll comportamento di
attaccamento e le modalità con le quali vengono affrontati i
pericoli e lo stress da separazione diventano nel tempo organizzati
secondo direttrici che riflettono quella che era la risposta più
adeguata allo stile di accudimento messo in atto dalla figura
allevante già nel primo anno di vita.
LA STRANGE SITUATION
Spetta sempre alla Ainsworth e ai suoi
collaboratori l’aver evidenziato, in una situazione
sperimentale definita test dello straniero, i diversi
stili di attaccamento basati sul comportamento di
bambini dai 12 ai 20 mesi di età.
il test dello straniero (strange situation) è una
procedura standard che viene somministrata in
un apposito laboratorio, cioè in una sala giochi in
cui si può osservare e filmare tramite uno
specchio segreto, quanto accade durante il
susseguirsi di otto episodi preordinati, che hanno
lo scopo di
attivare ad alta intensità il
comportamento di attaccamento di un bambino
GLI EVENTI DELLA STRANGE SITUATION
EVENTO
DURATA
DESCRIZIONE
1
1 minuto
Genitore, bambino: la diade entra nella stanza
2
3 minuti
Genitore, bambino: il bambino si ambienta, esplora, il genitore
3
3 minuti
Genitore, bambino: un estraneo entra. L’estraneo gioca con il
4
3 minuti
Bambino, estraneo: il genitore lascia il bambino solo con
l’estraneo. Prima separazione
5
3 minuti
Genitore, bambino: il genitore ritorna. L’estraneo esce in silenzio.
Prima riunione
6
3 minuti
Bambino: il genitore lascia il bambino solo nella stanza.
Seconda separazione
7
3 minuti
Bambino, estraneo: l’estraneo entra nella stanza e rimane col
8
3 minuti
Genitore, bambino: il genitore ritorna. L’estraneo esce il silenzio.
Seconda riunione
lo aiuta solo se necessario
bambino durante l’ultimo minuto
bambino, interagendo se necessario
Gli eventi della strange situation sono predisposti tenendo
conto delle ipotesi precedentemente sviluppate da Bowlby
e dalla stessa Ainsworth nelle sue ricerche
•I bambini fanno uso della madre come una base sicura
da cui partire per esplorare
•I bambini protestano con forza se vengono separati dalla
madre soprattutto se si trovano in un ambiente non
familiare
Nei primi episodi si può osservare infatti il comportamento
esploratorio del bambino alle prese con una situazione
estranea ma ricca di stimoli. In seguito viene provocata
una attivazione del comportamento di attaccamento ad
alta intensità tramite due brevi separazioni seguite da
ricongiungimenti
con
la
madre.
L’analisi
del
comportamento del bambino durante i primi trenta
secondi di entrambi i ricongiungimenti fornisce le
indicazioni più importanti per poter giungere a formulare
una diagnosi secondo lo schema della Ainsworth
I gruppi di classificazione
della Strange Situation
Secondo lo schema ormai classico della Ainsworth il
comportamento di attaccamento di un bambino tra 1 e 2
anni di età può essere classificato secondo tre modelli di
comportamento:
• Sicuro (B)
• Evitante (A)
• Ambivalente/resistente (C)
Nel 1986 Main e Solomon hanno individuato un quarto
modello in cui il comportamento di attaccamento può
organizzarsi e lo hanno definito:
• Disorganizzato/disorientato (D)
Sicuro (B)
• Il bambino si serve della madre come base sicura
per l’esplorazione
• Separazione: il bambino dà segnali di avvertire la
mancanza del genitore, specialmente nel corso
della seconda separazione
• Riunione:il bambino saluta in modo attivo i
genitore con sorrisi, vocalizzazioni o gesti. Se il
bambino è alterato, segnala o o cerca il contatto
con il genitore.
• Una volta confortato il bambino continua a
esplorare
Evitante (A)
Caratteristica di questo modello comportamentale
è la forma del tutto peculiare che assume il
comportamento di attaccamento. Questi bambini
sembrano infatti avere una disattivazione di tutto
il
repertorio
comportamentale
collegato
all’attaccamento: piangono poco o niente negli
episodi di separazione, nel ricongiungimento
“spostano” la loro attenzione su oggetti neutri
ignorando o evitando la madre
Evitante (A)
• Il bambino inizia subito ad esplorare senza
mostrare un comportamento emotivo o di base
sicura
• Separazione: il bambino risponde in maniera
minima, senza apparente disagio quando viene
lasciato solo
• Riunione:
il
bambino
guarda
altrove
e
volontariamente evita il genitore; spesso si
concentra sui giocattoli. Se viene preso in
braccio, il bambino può irrigidirsi e tentare di
divincolarsi. Tende ad allontanarsi dal genitore ed
è spesso più interessato ai giocattoli
Ambivalente o resistente
(C)
Fondamentale per poter porre la diagnosi di tipo
ansioso-resistente è la presenza di quel
comportamento definito come resistenza. Non
appena questi bambini riottengono il contatto con
la loro figura di attaccamento si manifesta la loro
ambivalenza affettiva
Ambivalente o resistente
(C)
• Il bambino entra nella stanza già visibilmente a
disagio, spesso irritato o passivo; non mostra
nessuna attività esplorativa
• Separazione: il bambino è agitato e angustiato
• Riunione: il bambino può alternare offerte di
contatto con segnali di rifiuto con rabbia e
capricci; oppure appare passivo o troppo alterato
per segnalare o stabilire un contatto. Non riesce a
trovare conforto nella presenza del genitore
• Nei
tipici
bambini
C
il
comportamento
esploratorio non ricompare
Disorganizzato/disorientato (D)
(Main e Solomon 1990)
La principale caratteristica è la mancanza di una
strategia di attaccamento coerente, nonostante il
fatto che il bambino possa mostrare tipi
sottostanti di attaccamento organizzato (tipo A,
B, C).
Il comportamento del bambino non ha nessun
obiettivo,
nessuna
intenzione
e
nessuna
spiegazione apparenti
Categorie comportamentali di tipo D
• Manifestazioni
sequenziali
comportamentali contraddittori:
di
modelli
ad es. un intenso comportamento di ricerca di contatto con la
figura di attaccamento può essere seguito da un comportamento
di evitamento. Vi è una sequenza contraddittoria rispetto ad un
comportamento prevedibile secondo le attuali conoscenze sullo
sviluppo dei comportamenti
• Manifestazioni
simultanee
di
comportamenti
contraddittori: per es. durante un ricongiungimento certi
bambini si avvicinano al genitore camminando all’indietro o
girando la testa da un’altra parte. Il comportamento di ricerca del
contatto è parzialmente inibito dalla simultanea attivazione di
tendenze evitanti
Categorie comportamentali di tipo D
• Movimenti interrotti, indiretti o maldiretti:
un movimento di ricongiungimento può essere interrotto a metà
da una esplosione di rabbia, ad esempio verso un giocattolo. Altri
bambini interrompono un movimento terminando in una posizione
per cui restano immobili per diversi secondi anche in posizioni
innaturali
• Indici di apprensione rispetto al genitore:
certi bambini si avvicinano al genitore in modo esitante e poi
rapidamente se ne allontanano con le spalle sollevate, o
portandosi le mani in bocca e piangono rimanendo ad una certa
distanza dal genitore
• Stereotipie, movimenti asimmetrici e posizioni
anomale il ciondolarsi, il tirarsi i capelli etc. sono considerati
degli indici di stress, soprattutto quando insorgono nei momenti di
ricongiungimento
Tipologie dell’attaccamento e
comportamento materno
nel primo anno di vita
del bambino
Strategie adattive infantili
Legame sicuro (B)
• La madre è sensibile ai segnali del
bambino e responsiva alle sue richieste.
Inoltre è supportiva in episodi di stress.
• Il BAMBINO SICURO nutre fiducia nella
disponibilità e nell’appoggio dell’adulto esprime i
propri sentimenti, positivi e negativi accetta di
farsi consolare dopo avere vissuto situazioni
stressanti (es. dopo un’assenza del genitore) in
assenza del genitore, è propenso ad individuare
figure di accudimento sostitutive. Questi bambini
hanno più diretto accesso alle loro emozioni, le
sanno usare come veicolo di comunicazione;
portano queste loro competenze anche nella
relazione con l’estraneo, con maggiore facilità di
contatti, grazie alla padronanza e alla scioltezza
nell’uso di emozioni positive e negative.
• nella strange situation, è angosciato dalla
separazione, cerca il conforto e la vicinanza della
figura di attaccamento; al momento della
riunione, si fa consolare da questa con successo
ed in sua presenza riprende ad esplorare
liberamente
Legame insicuro di tipo
ansioso-resistente (C)
• La madre è imprevedibile nelle risposte
alle richieste del bambino: comportamento
molto affettivo o rifiutante scollegato dalle
esigenze del figlio
• I bambini C esagerando nell’espressione
dei loro bisogni, si fanno carico di
mantenere vicina una madre altrimenti
imprevedibile
• Il bambino ansioso ambivalente è dominato da
un senso di sfiducia circa l’affidabilità dei genitori, che lo
rifiutano un po’, non in maniera così palese come nel
bambino evitante. Egli non ha mai l’idea di quello che può
veramente ottenere. L’unica scappatoia che gli resta, come
strategia, è quella di tenersi aggrappato ha bisogno di
continue rassicurazioni; non riesce ad essere tranquillo e
soddisfatto. Però non è costituzionalmente così, non ama
questa strategia: se posto in condizioni diverse di relazione,
cambia modello. Questo atteggiamento è favorito da un
alterno atteggiamento dei genitori, ma anche da situazioni
in cui, costantemente, non una volta ogni tanto, viene
minacciato di abbandono. Se questo diventa uno stile
continuo, sicuramente il bambino non saprà mai come
regolarsi e ha quindi bisogno di continue rassicurazioni, da
cui però non viene mai soddisfatto. Dopo avere vissuto
situazioni stressanti, è ambivalente nei confronti di chi lo
rassicura, a fatica si acquieta
• Nella strange situation, è angosciato dalla separazione,
come il sicuro, ma nella fase di riunione si mostra
ambivalente – a momenti intrusivo, a momenti
inavvicinabile – non è facilmente confortabile, incapace di
riprendere attivamente l’esplorazione.
Legame insicuro di tipo
ansioso-evitante (A)
• La madre rifiuta il contatto fisico anche in
situazioni di stress del bambino
• I bambini A, attraverso il mantenimento
di una moderata distanza dalla madre,
evitano il rischio di essere rifiutati, come
accadrebbe se si avvicinassero troppo;
nello stesso tempo si pongono in
condizioni di essere soccorsi nel caso il
pericolo diventi eccessivo
• Il BAMBINO EVITANTE ha ormai rinunciato
all’aiuto e al sostegno delle figure parentali,
avendo vissuto esperienze troppo frustranti per
quanto riguarda la soddisfazione dei suoi bisogni
affettivi ed emotivi esibisce una precocissima
autonomia, non fondata su un adeguato processo
evolutivo;
questa
esperienza
di
non
sintonizzazione è stata talmente ripetuta, tanto
da rinunciare a chiedere aiuto e sostegno; impara
a dissimulare le sue emozioni, specie negative.
Tende a sviluppare un carattere apparentemente
distaccato, indifferente alle grandi emozioni. Lega
di più con l’estraneo, con contatti comunque
superficiali. Dopo avere vissuto situazioni
stressanti, apparentemente non necessita di
consolazioni.
• nella strange situation mostra pochi segni di
ansia; al momento della riunione accoglie senza
enfasi il ritorno della figura di attaccamento,
mantenendo l’attenzione sui giochi e sugli oggetti
Legame insicuro
disorganizzato (D)
• La madre abusa, maltratta, spaventa
• I bambini D, con i loro comportamenti anomali e
con la messa in atto di avvicinamenti cui seguono
improvvisi blocchi nel movimento, evitamento e
resistenza al contatto, sembrerebbero mettere in
atto dei comportamenti che sono parte di
strategie di difesa, organizzate ed adattive da un
punto di vista evoluzionistico ma tali da facilitare,
ad un livello psicologico, gravi forme di
disorganizzazione del pensiero. Infatti gli aspetti
cognitivi del funzionamento mentale devono venir
scissi da quelli emotivi.
Legame insicuro
disorganizzato (D)
• In campo animale si fa riferimento alla situazione
di fuga bloccata in cui un piccolo mammifero o un
uccello è attaccato da un predatore. In questa
situazione qualsiasi movimento renderebbe
l’animale
più
facilmente
individuabile
ed
attaccabile. Chiudere gli occhi, girare la testa,
distogliere lo sguardo sono delle vere e proprie
strategie, frutto della selezione naturale, che
hanno la funzione di diminuire il sovraccarico
sensoriale e ridurre la ricezione di stimoli di
disturbo che potrebbero attivare componenti
emozionali spiacevoli e quindi la spinta a fuggire,
che renderebbe l’animale visibile e quindi a
rischio di essere ucciso.
I bambini D attraverso l’attivazione simultanea
di comportamenti e tendenze contraddittorie
esprimono il paradosso di una situazione di
attaccamento dalla quale non possono fuggire se
non a rischio della propria sopravvivenza e il
disorientamento nel decodificare lo stato emotivo
di una madre potenzialmente pericolosa , della
quale non è possibile prevedere le reazioni e con
la quale è necessario stare all’erta.
Le radici del pattern di
attaccamento D
Non solo maltrattamenti ed abusi da parte della figura
accudente è alla radice del pattern di attaccamento
disorganizzato-disorientato, ma anche i traumi non risolti in
genitori non maltrattanti sono considerati come fattori di
rischio per le problematiche di tipo ansioso nei loro
bambini. Così come il comportamento dei genitori
maltrattanti spaventa i bambini, allo stesso modo un
comportamento spaventato che si origina da una fonte
interna, in seguito alla non risoluzione di precedenti
esperienze traumatiche, può mettere i figli in una situazione
paradossale di per sé disorganizzante.
Un bambino che interagisca con una figura di attaccamento
che sporadicamente sia spaventata, non sarà in grado di
identificare la fonte di tale paura del genitore. Questo
bambino potrebbe pensare di essere egli stesso la fonte
della paura del genitore e sviluppare un’idea di sé come
cattivo e pericoloso, idea che è alla base dello sviluppo di
manifestazioni psicopatologiche.un genitore che stia ancora
reagendo con emozioni penose correlate ad un trauma non
risolto (lutto), può sporadicamente sembrare spaventato,
mentre sta accudendo il proprio bambino, in risposta a
pensieri, eventi o oggetti dell’ambiente che possono essere
associati con le esperienze traumatiche non risolte.
Scarica