GIAN LORENZO BERNINI Napoli, 1598-Roma, 1680 Vita 1598: nasce a Napoli da un modesto scultore. 1605: si trasferisce con la famiglia a Roma, dove svolgerà tutta la sua carriera artistica all’interno della corte papale. 1680: muore a Roma Caratteristiche ARTISTA INTEGRALE: Non concepisce più le arti in modo separato, come avveniva nel Rinascimento, ma le immagina come un’unica forma espressiva. Egli, infatti, non fu solo scultore, ma anche architetto, pittore, scenografo, commediografo, disegnatore. Bernini e il Barocco L’arte non deve più rappresentare la realtà, ma deve inserirsi come una scenografia nella realtà, completandola. La realtà si trasforma in palcoscenico, come in un grande teatro, dove fantasia e realtà si fondono e creano un mondo nuovo. Apollo e Dafne (1622-1625) Apollo e Dafne, marmo di Carrara, Galleria Borghese, Roma Apollo e Dafne: soggetto SOGGETTO: Apollo, dio della musica, e la bellissima ninfa Dafne. IL MITO: Apollo, innamoratosi della ninfa a causa di una freccia scagliata da Eros, sta per raggiungerla. Dafne, pur di sottrarsi al dio, chiede e ottiene da suo padre di essere trasformata in una pianta di alloro (in greco dafne). Apollo e Dafne DESCRIZIONE: La gamba sinistra di Apollo è sollevata dal suolo nell’atto della corsa. Il corpo nudo di Dafne, per sfuggire all’abbraccio del dio, si inarca in avanti, con un colpo di reni. La ninfa urla disperata e, mentre Apollo sta per afferrarla con la mano sinistra, i capelli e le mani iniziano a trasformarsi in rami d’alloro e le dita dei piedi diventano radici che bloccano la corsa. La pelle liscia del corpo comincia a farsi ruvida corteccia. Apollo e Dafne (1622-1625) ANALISI DELL’OPERA: E’ una scena molto drammatica che però Bernini sa rendere armonica e composta tramite le linee curve; la grazia dei panneggi; la morbida levigatezza dei corpi, e crea nuovi effetti di tipo pittorico, grazie alla naturalezza con cui ritrae gesti e descrive i sentimenti. Apollo e Dafne, particolare