Diapositiva 1 - Polo Tecnologico Imperiese

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POLO TECNOLOGICO IMPERIESE
Sez. IPSSCT
LAVORO DI SOFYAN MOUMAN
CL. 1 B
ANNO SCOLASTICO 08/09
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Che cosa sono i terremoti?
Che cosa sono i maremoti
Danni dei terremoti.
Cause dei terremoti?
Le onde sismiche?
Prevedibilità dei Terremoti.
I terremoti più forti degli ultimi due secoli diap.1
diap.2
diap.3
Grandi terremoti in Italia del 1900in poi.
Diap.1
Il terremoto del 1887 a Bussana e a Imperia
Il terremoto in Abruzzo diap.1
Diap. 2
Diap. 3
I terremoti (dal latino terrae motus) sono
vibrazioni
della
crosta
terrestre,
provocate da un'improvvisa liberazione di
energia in un punto profondo della crosta
terrestre; da questo punto si propagano in
tutte le direzioni una serie di onde
elastiche, dette "onde sismiche".
I
maremoti
sono
terremoti che avvengono
sotto il mare o gli oceani,
possono provocare onde
molto alte, sia come
risultato diretto della
deformazione del letto
marino,
causata
dal
terremoto, sia come
conseguenza
di
uno
smottamento subacqueo
innescato da questo.
Animazione degli tsunami risultanti
dal terremoto sottomarino del 26 dicembre 2004 nel sud-est asiatico.
Di solito i terremoti si concentrano vicino
ai vulcani, cioè lungo i margini delle placche
litosferiche, che si muovono, sottoponendo
le masse rocciose a grandi tensioni e
compressioni. Il 90% circa dei terremoti è
pertanto di origine tettonica. Una piccola
percentuale di sismi (7%) è invece di
origine vulcanica e in genere sono di lieve
entità.
I terremoti si verificano ogni giorno sulla Terra, ma la maggior parte
causa poco o nessun danno. La durata media di una scossa è molto al di
sotto dei 30 secondi; per i terremoti più forti, però, può arrivare fino a
qualche minuto. Le onde elastiche che si propagano durante un
terremoto sono di diverso tipo e in alcuni casi possono risultare in un
movimento prevalentemente orizzontale o verticale del terreno (scossa
ondulatoria o sussultoria). Un terremoto può essere accompagnato da
forti rumori che possono ricordare boati, rombi, tuoni, sequenze di
spari, etc.; questi suoni sono dovuti al passaggio delle onde sismiche
all'atmosfera e sono più intensi in vicinanza dell'epicentro.
Dopo il violento terremoto che
ha colpito l'Abruzzo, provocando
299 morti, migliaia di sfollati,
danni incalcolabili a monumenti ed
abitazioni, ci si interroga se
sarebbe
stato
possibile
prevedere questa tragedia ed
intervenire in qualche modo per
evitare un simile dramma. Il
ricercatore
dell'Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare,
Giampaolo
Giuliani,
aveva
previsto la possibilità di un
violento terremoto nell'area tra
L'Aquila e Sulmona. Previsione
effettuata grazie all'utilizzo di un
apparecchio
che
misura
il
gas radon. Il suo appello però non
è stato preso in considerazione e
l'uomo è stato denunciato per
procurato allarme.
Sono molti i ricercatori che
studiano il gas radon e la
possibilità
di
utilizzare
la
misurazione di questa sostanza
per
prevedere
terremoti.
I terremoti più forti del XX secolo si sono verificati:
Al largo della costa dell'Ecuador - magnitudo 8,8
- 31 gennaio 1905
Dalay City, San Francisco, USA - magnitudo 8,3 18 aprile 1906
Messina e Reggio Calabria, Italia - magnitudo 7,2
- 28 dicembre 1908
Marsica, Italia - magnitudo 7 - 13 gennaio 1915
Kamčatka, Russia - magnitudo 8,5 - 3 febbraio
1923
Mare di Banda, Indonesia - magnitudo 8,5 - 1
febbraio 1938
Moldavia - magnitudo 7,4 - 1940
Assam, Tibet - magnitudo 8,6 - 15 agosto 1950
Kamčatka, Russia - magnitudo 9,0 - 4 novembre
1952
Isole Andreanof, Alaska - magnitudo 8,6 - 9
marzo 1957
Valdivia, Cile - magnitudo 9,5 - 22 maggio 1960
Isole Kurili, Russia - magnitudo 8,5 - 13 ottobre
1963
Prince William Sound, Alaska - magnitudo 9,2 28 marzo 1964
Isole Rat, Alaska - magnitudo 8,7 - 4 febbraio
1965
Belice, Italia - magnitudo 6,4 - 15 gennaio 1968
Yungay, Perù - magnitudo 7,9 - 31 maggio 1970
Friuli, Italia - magnitudo 6,4 - 6 maggio 1976
Bucarest, Romania - magnitudo 7,4 - 4 marzo
1977
Scutari, Albania - magnitudo 7,9 - 15 aprile
1978
Irpinia - Conza della Campania (AV), Italia magnitudo 6,9 - 23 novembre 1980
Città del Messico, Messico - magnitudo 8,1 - 19
settembre 1985
Chisinau,Moldavia - magnitudo 7,5 -31 agosto
1986
Nicomedia, Turchia - magnitudo 7,4 - 17 agosto
1999
• Al largo della costa nord di Sumatra - magnitudo
9 - 26 dicembre 2004
• Sumatra, Indonesia - magnitudo 8,7 - 28 marzo
2005
• Giakarta, Indonesia - magnitudo 8,4 - 12
settembre 2007
• Ica, Perù - magnitudo 7,9 - 15 agosto 2007
• Calama, Cile - magnitudo 7,7 - 14 novembre
2007
• Wenchuan, Cina - magnitudo 7,8 - 12 maggio
2008
• Iwate e Tohoku, Giappone - magnitudo 7,2 - 14
giugno 2008
• L'Aquila, Italia - magnitudo 5,8 - 6 aprile 2009
Non sempre alla forte intensità di un terremoto corrispondono danni e
morti e viceversa. L’utilizzo di materiali di costruzione antisismici
avrebbe ridimensionato le stime seguenti:
• Tangshan, Cina (1976) - 255.000 morti
• Sumatra settentrionale (2004) - 228.000 morti
• Haiyuan, Cina (1920) - 200.000 morti (dal punto di vista
degli effetti, questo terremoto è stato classificato al XII
grado della scala Mercalli)
• Kanto, Giappone (1923) - 143.000 morti
• Ashgabat, Turkmenistan (1948) - 110.000 morti
• Sichuan orientale, Cina (2008) - 88.000 morti
• Muzzarrafad, Pakistan (2005) - 86.000 morti
• Messina, Italia (1908) - 72.000 morti
• Chimbote, Perù (1970) - 70.000 morti
• Iran occidentale (1990) - 45.000 morti
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Messina e Reggio Calabria, Italia magnitudo 7,2 - 28 dicembre 1908
Avezzano e Marsica, Italia - magnitudo
6,9 - 13 gennaio 1915
Mugello (Firenze) Italia - magnitudo
6,9 - 29 giugno 1919
Terremoto di Garfagnana e Lunigiana,
Italia - magnitudo 6,5 - 7 settembre
1920
Vulture, Italia - magnitudo 6,7 - 23
luglio 1930
Belice, Italia - magnitudo 6,4 - 15
gennaio 1968
Tuscania, Italia - magnitudo 4,5 - 6
febbraio 1971
Terremoto di Ancona, Italia - più
scosse da febbraio a giugno, massima
magnitudo 5,1 - 1972
Friuli, Italia - magnitudo 6,4 - 6 maggio
1976
Irpinia Napoli San Giuliano - Conza
della Campania, Italia - magnitudo 6,9
- ore 19:28 del 23 novembre 1980
Livorno e Pisa - Due scosse di
magnitudo 5,7 e 5,8 - 24 aprile1984.
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Siracusa, Italia - magnitudo 5,1 - 13
dicembre 1990
Novellara, Bagnolo, Correggio
(Reggio Emilia), Italia - magnitudo
5,4 - ore 11:56 del 15 ottobre 1996
Umbria e Marche, Italia - magnitudo
5,7 - ore 11:43 del 26 settembre
1997
Palermo, Italia - magnitudo 5,6 - ore
3:21 del 6 settembre 2002
Molise, San Giuliano di Puglia (CB),
Italia - magnitudo 5,6 - ore 11:32 del
31 ottobre 2002
Vetto, Canossa (Reggio Emilia),
Neviano degli Arduini, Traversetolo
(Parma), Italia - magnitudo 5,2 - ore
16:25 del 23 dicembre 2008
L'Aquila e Abruzzo, Italia magnitudo 5,8 Ml (6,2 Mw)[5] - ore
3:32 del 6 aprile 2009
Bussana Vecchia è una frazione
collinare del Comune di Sanremo. Il
violento terremoto del 23 febbraio
1887 semidistrusse il paese, fino a
quel
momento
chiamato
semplicemente "Bussana", tanto da
venire completamente evacuata dagli
abitanti che si spostarono circa tre
chilometri più a valle fondando il paese
di
Bussana
Nuova.
Totalmente
abbandonata
per
decenni,
ha
ricominciato ad essere abitata dal
finire degli anni cinquanta del
Novecento da artisti italiani e stranieri,
attratti dalla particolarità del luogo, che
ristrutturarono e resero nuovamente
abitabili gli edifici meno danneggiati.
Attualmente ospita una comunità
internazionale di artisti, con botteghe
artigiane ed alcuni punti di ristoro,
tanto da essere divenuto, negli anni,
un caratteristico "villaggio di artisti" in
un'ambientazione
da
borgo
medioevale
Terremoto Messina- Reggio
Mappa dell'epicentro del sisma.
Alle ore 5,21 del 28 dicembre 1908,
lunedì, ancora al buio e con gran
parte della popolazione ancora a
dormire, un sisma (uno dei più potenti
della storia italiana), che raggiunse i
7,1 gradi della scala Richter [2] (circa
11-12 gradi della scala Mercalli),
seguito da un maremoto, sconvolse le
coste calabro-sicule con scosse
devastanti. Messina vide crollare il
90% degli edifici, e fu praticamente
rasa al suolo. Gravissimi i danni
riportati da Reggio Calabria e da
molteplici altri centri abitati del
circondario. Sconvolte le vie di
comunicazione stradali e ferroviarie
nonché le linee telegrafiche e
telefoniche. L’illuminazione stradale e
cittadina venne di colpo a mancare a
Messina, Reggio Calabria, Villa San
Giovanni e Palmi, a causa dei guasti
che si produssero nei cavi
dell’energia elettrica e della rottura
dei tubi del gas.
La scossa della notte del 6 aprile è stata preceduta da
diverse scosse minori e seguita da oltre 900 ulteriori
scosse minori. L'attività sismica è stata preannunciata
con una scossa di lieve entità (magnitudo 1,8) il 14
dicembre 2008 e poi reiniziata con maggiore intensità
il 16 gennaio 2009 con scosse inferiori a magnitudo 3
e si è protratta con intensità continua fino all'evento
principale.
Inizialmente, oltre alla zona dell'aquilano, è stata
interessata, come epicentro dell'attività, anche la zona
di Sulmona (17 e 29 marzo 2009, magnitudo 3,7 e
3,9). Nei giorni successivi alla scossa principale altri
intensi focolai sismici si sono sviluppati a Sud-Est del
capoluogo (Valle dell'Aterno, epicentro Ocre: scosse
del 7 e dell'8 aprile 2009 con magnitudo tra 3 e 5,3) e
poco più a Nord (zona del Gran Sasso, epicentro
Campotosto: scosse del 6, 7, 8, 9, 10 e 13 aprile 2009
con magnitudo tra 3,1 e 5,1).
Tre eventi di M >5 sono avvenuti il 6 aprile, il 7 aprile e
il 9 aprile. Dall’esame dei segnali della stazione INGV
di L’Aquila (AQU, ubicata nei sotterranei del castello
cinquecentesco), sono state conteggiate oltre 10.000
scosse.
Il 6 aprile La sede della Prefettura di L'Aquila dopo il
sisma
La scossa distruttiva è avvenuta il 6 aprile 2009
alle ore 3:32. L'Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia, ha registrato una scossa di magnitudo
5,8 della scala Richter (6,3 considerando la Magnitudo
Momento o Mw) e ha stimato l'8º/9º grado della scala
Mercalli. Il terremoto, secondo il sistema di
rilevamento sismico automatico del centro di ricerca
GFZ di Potsdam, era di magnitudo 6,2 della scala
Richter. Nelle 48 ore dopo la scossa delle 3:32 del 6
aprile, si sono registrate altre 256 scosse, delle quali
più di 150 nel giorno di martedì 7 aprile, di cui 56 oltre
la magnitudo 3,0 della scala Richter.
La stampa straniera mette la notizia in prima pagina
La disperazione delle
persone che sono alla
ricerca dei dispersi.
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