Diapositiva 1 - Liceo Malpighi

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Il sisma del centro Italia
24 agosto 2016
Epicentro Accumuli
https://www.youtube.com/watch?v=u
9GyQa09wh8
Qualche dato..
 terremoto di magnitudo 6.0 avvenuto alle




ore 03:36 italiane del 24 agosto con Epicentro
Accumuli
la Rete Sismica Nazionale ha rilevato oltre
6200 eventi (al 7/9):
168 tra 3.0 e 4.0
15 tra 4.0 e 5.0
1 maggiore di 5.0 (magnitudo 5.4) avvenuto
il 24 agosto nella zona di Norcia (PG).
Aftershock 1°settimana
a seguito di un forte sisma, segueno molte serie di terremoti noti
comunemente come “scosse di assestamento”. In realtà lo sciame
sismico è costituito da molte decine o centinaia di scosse di
intensità variabile, fra le quali alcune possono raggiungere
intensità paragonabili al sisma principale
 https://youtu.be/FSv_q3dRhb8
 https://www.youtube.com/watch?v=75O7SEJ
Mfuc
 https://www.youtube.com/watch?v=afR9tyH
eF3I
Le analisi preliminari basate sulle sole stazioni GPS attive al
momento del terremoto mostrano che questo è stato generato da
una faglia lunga oltre 18 km e inclinata di circa 50 gradi, che corre
con direzione nord-nordovest – sud-sudest e che si immerge verso
ovest al di sotto dell’Appennino. Il movimento di questa faglia ha
causato un’estensione della catena appenninica di circa 3-4
centimetri tra il Tirreno e l’Adriatico ed uno sprofondamento del terreno
nella zona dell’epicentro di circa 20 cm
L’origine: la faglia del
Vettoretto
Frattura cosismica alla base del piano di faglia sul
Monte Vettoretto.
Carta storica
L’area è stata colpita da forti
scosse di terremoto nel
passato.
I principali terremoti storici
sono avvenuti
nel 1639 (Magnitudo
6.2), 1646 (Magnitudo 5.9) e
nel 1703 (Magnitudo 6.9)
La zona colpita
dal terremoto odierno rientra
nella fascia ad altissima
pericolosità sismica che corre
lungo l’asse della catena
appenninica.
Il sisma è dato da
meccanismi
estensionali, come la
maggior parte dei
forti terremoti
appenninici (Irpinia
1980; Colfiorito, 1997;
L’Aquila 2009 tra gli
altri). Meccanismi
compressivi si
evidenziano in
Adriatico, nel
Gargano, ma anche
per due casi nella
Pianura padana
emiliana e lungo la
costa ionica della
Basilicata
Le faglie: origine dei sismi
Le faglie distensive
si instaurano quando la crosta è
sottoposta a forze di distensione
che tendono ad assottigliare la
crosta
Teoria del rimbalzo elastico
Le onde sismiche
Il sismografo
Il sismogramma
LA MISURA DELL’INTENSITA’ DEL
SISMA – le scale sismiche
scalla MCS
scala Richter
La scala Mercalli-CancaniSieberg
•E’ una scala
relativa al
territorio
•Si basa sui
danni provocati
ai manufatti e
all’edilizia
La scala Richter
 Con l'attribuzione di un valore sulla scala Richter, si
esprime una misura della cosiddetta magnitudo,
ovvero una stima dell'energia sprigionata da
un terremoto nel punto della frattura della crosta
terrestre, cioè all'ipocentro
 Si ricava dalla misura in micron dell’oscillazione
provocata dalle onde p ricevute dal sismografo
rilevabili sul sismogramma
 è l’esponente di base 10 che esprime in micron
l’oscillazione del pennino sul sismogramma
(Logaritmo)
 Non dipende dal luogo del sisma
I sismi di grande intensità
•Cile, 1960 M=9,5
•Assam-Tibet, 1950 – M=8.6
•Nord Sumatra, Indonesia, 2005 –
M= 8.6
•Alaska 1965 – M= 8.7
•Penisola di Kamchatka, Russia,
1952 – M= 9.0
•Honshu, Giappone, 2011 – M=9.0
Sumatra del Nord, 2004 –
Magnitudo 9.1
Il movimento delle placche
litosferiche:origine di sismi e
vulcani
Italia: crocevia di placche
La situazione italiana non è molto
diversa da quella del Giappone
Come difendersi?
 Non è attualmente possibile dare stime di
previsione dei sismi
 si può prevedere le zone in cui essi
avverranno suddividendo il territorio in zone
ad altissimo, alto, medio, basso rischio
sismico
 Si può agire sull’edilizia antisismica
 Si può educare la popolazione acquisendo le
principali norme di comportamento in caso di
terremoto
Il rischi sismico in Emilia Romagna
 L'Emilia-Romagna, in relazione alla situazione nazionale,
è interessata da una sismicità "media" che caratterizza
soprattutto la Romagna dove, storicamente, sono
avvenuti i terremoti più forti (conversione scale: fattore
3,5). Se Magnitudo=6- MCS= 8/9
Architettura antisismica
L’esempio giapponese
In Giappone ogni anno il 20% delle scosse
di terremoto mondiali superiori o pari a
magnitudo 6 e una media di 300 sismi al
giorno
per tale motivo il Paese si è dotato di una
delle normative edilizie più all’avanguardia
sulle costruzioni capaci di resistere agli eventi
tellurici più intensi.
Al momento, gli edifici a norma raggiungono
l’80%.
•Cemento armato flessibile
•Fondamenta su rotaie
•Distanza minima da un
edificio all’altro 50 cm
Cosa fare in caso di
terremoto?
 All’interno dell’edificio:

– non fuggire all’esterno ;vi è la possibilità di essere colpiti da oggetti durante il
percorso o di cadere a causa dello scuotimento;
– cercare riparo sotto un tavolo (per non essere colpiti da intonaci, lampadari, vetri,
oggetti vari) o a ridosso di una struttura portante, come un muro portante o un pilastro
(per evitare un possibile crollo di oggetti al centro della stanza, incluso il solaio);
– non precipitarsi fuori dall’edificio a meno che non ci si trovi al piano terra e la
porta d’ingresso non dia accesso diretto ad uno spazio aperto;
– non prendere l’ascensore ,potrebbe bloccarsi;
- attenzione alle scale; si potrebbe perdere l’equilibrio e nella corsa calpestare
qualcuno.
-tenersi lontani dalle pareti in vetro-cemento e dai corrimano.
Passata la scossa e valutata l’entità della stessa o si torna alla postazione di lavoro
o ci si reca al Punto di Ritrovo.
 All’esterno dell’edificio:

– non correre per la strada
– fare attenzione alle linee elettriche sospese
Fermarsi in uno spazio aperto lontano da cornicioni, vetrate, insegne, ecc. , ovvero,
recarsi appena possibile nel Punto di Ritrovo alle spalle della portineria al centro del
cortile.
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