Mettersi in proprio nei servizi all’infanzia a cura di Bonucchi & Associati srl Questo documento è di supporto a una presentazione verbale. I contenuti potrebbero non essere correttamente interpretati in assenza dei commenti di chi ne ha curato la stesura. This work is licensed under the Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs License. To view a copy of this license, visit http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.0 IL SEMINARIO DI OGGI – Introduzione ai servizi per l’infanzia • • • – Il ruolo dei servizi all’infanzia nella nostra società Le opportunità imprenditoriali in questo settore e le possibilità di realizzazione personale Attitudini e competenze indispensabili Business plan per i servizi all’infanzia • • • – L’analisi della fattibilità Lo schema del business plan Come impostare e stendere un piano di impresa per i servizi all’infanzia Servizi all’infanzia: analisi di settore • • • • • – Il settore dei servizi all’infanzia Le tipologie di servizi Lo sviluppo e le tendenze Attrattività del settore I modelli di eccellenza Come studiare il mercato e le sue esigenze • • • • La segmentazione del bisogno di accudimento Territorio e bisogno delle famiglie Denatalità e servizi all’infanzia Il piano di marketing dei servizi all’infanzia 2 Il ruolo dei servizi all’infanzia • L’evoluzione della nostra società • La nuova famiglia • Il ruolo dei bambini • Separazione e divorzi • Il ruolo degli anziani • La denatalità • L’immigrazione 3 L’evoluzione della nostra società • L’emancipazione femminile e l’occupazione lavorativa della donna (a tempo pieno o part time), costringono a una revisione generale dell’organizzazione dei servizi e delle attività, degli orari di apertura e chiusura, dei periodi di attività e del tipo di proposta. 4 La nuova famiglia • Le famiglie sono cambiate dal punto di vista della numerosità (sempre meno figli). • Cambiano anche sotto il profilo della struttura: la mobilità, l’aumento dei divorzi e delle separazioni costringono i genitori a vivere secondo nuovi canoni. 5 Il ruolo dei bambini • Il bambino è spesso unico, fortemente desiderato, pianificato, e…. arriva tardi • I bisogni dei bambini sono una priorità per le famiglie e le amministrazioni 6 Il ruolo degli anziani • Il bambino ha quattro nonni ancora giovani, forse anche due bisnonni (vicini o lontani?) • I nonni sono una soluzione per l’accudimento dei bambini? 7 La denatalità • Ci sono meno nascite perché il tessuto sociale, culturale e familiare è radicalmente cambiato. • Ci si sposa sempre più tardi e di conseguenza si fanno meno figli (l’Italia ha toccato nel 1995 il minimo storico del tasso di fecondità con 1,19 figli per donna)[1]. Da quell’anno il trend è in lieve recupero, grazie anche al contributo che viene dai figli nati da immigrati o da famiglie con almeno un genitore immigrato. • [1] Dati ISTAT 8 L’immigrazione • E’ l’immigrazione una delle cause principali delle modifiche demografico-sociali della nostra società. Nonostante però il numero medio di figli per le donne straniere (1,9)[1] sia più elevato di quelle italiane (1,2)[2], la capacità di influenzare il paese non è ancora significativa. Il fenomeno ha comunque comportato una rivisitazione e una rilettura delle principali linee guida socio-educative delle varie strutture per l’infanzia e le famiglie. • [1], ISTAT • (2) Rapporto Annuale ISTAT 2002, cap.4. (www.istat.it) 9 Le opportunità imprenditoriali in questo settore • • • • È veramente un affare? Cosa chiede il mercato? Le particolarità del territorio Le opportunità in franchising 10 Le possibilità di realizzazione personale • Miti e realtà • Essere mamme non basta • Attitudini e competenze indispensabili 11 IL BUSINESS PLAN PER I SERVIZI ALL’INFANZIA Facciamo sul serio? 12 La creazione d’impresa e i profili imprenditoriali • La tradizione • L’autoimprenditorialità • La crescita professionale 13 LA NUOVA IMPRENDITRICE DEVE ESSERE INFORMATA PREPARATA BUSINESS PLAN 14 PIANIFICATA CONTROLLATA Qualità • Le aree di un percorso di qualità nella realizzazione di un servizio per la primissima/prima infanzia sono: – attività – diversità – valori etici 15 Attività • Le attività che coinvolgono i bambini devono essere vagliate sulla base delle linee di intervento previste dal progetto psicopedagogico del servizio • Sono fondamentali le scelte operate al fine di sviluppare modelli di attività ludica e di apprendimento adeguate alle varie fasce di età presenti tra l’utenza, ma anche le attività di carattere promozionale e informativo rivolte all’esterno del servizio e ai genitori. 16 La progettualità del servizio: la diversità • valutazione delle diversità relativa – al sesso – alla cultura – all’appartenenza etnica – alle abilità psico-fisiche – ………………….. • Le diversità è una risorsa che aiuta anche i bambini ad affrontare la vita 17 I valori etici • I valori etici sono un riferimento per l’organizzazione e la gestione del servizio all’infanzia • Quanto maggiore è l’aderenza al sistema valoriale condiviso da parte dei vari soggetti presenti nel contesto del servizio, tanto più probabile è lo sviluppo di un servizio di qualità. 18 Lo schema di BP:…e la ricerca? analisi chi sono/siamo informazioni l’idea informazioni LA RICERCA (OFFERTA E DOMANDA) informazioni piano di marketing pianificazione previsioni economico finanziarie decisioni piani tecnici (es.piano di decisioni servucition) decisioni organizzazione e forma giuridica decisioni programmazione chi fa, cosa, entro quando, con quali risorse + allegati (per documentare le affermazioni contenute nel piano) azioni LE RICERCHE DI MERCATO • Primo atto di creazione del sistema informativo. • Grande strumento per l’azienda per il management e la pianificazione di marketing • È un investimento ed un valore per l’impresa • Importanza proporzionale alla rilevanza dell’investimento e in relazione alla complessità e dinamismo del mercato stesso 20 SCHEMA PER LA RICERCA • Bisogna sempre fare una netta differenza tra il fronte dell’offerta e quello della domanda • Offerta: Analisi di settore • Domanda: Ricerca di mercato 21 SCHEMA PER LA RICERCA •La ricerca, che sia diretta al settore o alla domanda, si divide sempre in tre momenti: •Una fase “a tavolino” •Una fase sul campo •Momenti di integrazione Il momento della ricerca a tavolino è fondamentale quanto la ricerca sul campo e serve per gettare le basi per la parte operativa ed è punto di arrivo e di confronto per ogni fase successiva 22 IMPOSTARE UN PROGRAMMA DI RICERCA quali sono già presenti nel sistema informativo di marketing? quali informazioni servono? ricerca bibliografica analisi di settore (ricerca su ambiente competitivo) territori quali mancano? lavoro sul campo ricerca sulla domanda ricerche esistenti ricerca ad hoc (svolta da specialisti) “do-ityourself” L’ANALISI DI SETTORE 24 L’analisi di settore • Alla base di ogni ricerca sulla domanda – E’ il punto di partenza di ogni processo di ricerca – Fornisce le risorse indispensabili per comprendere il fenomeno – Definisce i limiti, le potenzialità e i “punti chiave” del mercato – Oltre i numeri, concetti. • Segue le tre fasi già citate: – Lavoro a tavolino – Lavoro sul campo – Momenti di integrazione 25 Indice dell’analisi di settore • • • • • • • Definizione del settore Delimitazione dello studio Storia del settore Normative Operatori del settore, mappatura concorrenti Intensità e concentrazione della concorrenza “Regole del gioco”, barriere d’entrata e fattori di successo • Giudizio di attrattività del settore • Bibliografia ed elenco delle fonti 26 Le fonti bibliografiche • report, studi di settore e testi specialistici • pronunce antitrust • tesi di laurea • pubblicazioni di associazioni di categoria • riviste di settore • stampa economica • documenti e pubblicazioni provenienti da enti pubblici od organismi governativi • documenti di provenienza aziendale • repertori • portali verticali e blog 27 Il lavoro sul campo • Monitoraggio della concorrenza – Attraverso la navigazione all’interno del sito – Visite in loco dell’attività, – Con reperimento di comunicati stampa, sponsorizzazioni, eventi, ecc. • MISTERY CLIENT • Definizione del mercato, leader e quote – Attraverso portali verticali – Nel sito del leader (ricerche ad hoc) – In database gratuiti o a pagamento – Siti di organismi ufficiali – In documenti di seminari o convegni – In articoli di riviste di settore • Interviste agli esperti e associazioni di categoria 28 Alcuni suggerimenti per una RICERCA FLASH 29 Routine preliminare • Definizione obiettivi e confini della ricerca • Lista parole chiave • Prima ricerca libera • “Brainstorming” • Primo censimento risorse • Seconda ricerca 30 Checklist per “Brainstorming” • • • • • Come si chiama il settore? Conosciamo qualche caso? Esiste una istituzione? C’è una fiera? C’è un vincolo normativo? 31 Consigli per la ricerca • Spaccare in almeno tre giorni diversi il tempo dedicato • Salvare i preferiti e approfondirli in separata sede • Approfondire la conoscenza di almeno un motore di ricerca e preferirlo • Se si utilizza internet, raccogliere le informazioni in un documento che sia logicamente strutturato in base ai criteri di ricerca • Bibliografia aggiornata 32 Alcune fonti di settore • Le normative – ASL (strutture e locali, sicurezza, igiene, alimentazione, ecc) – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Uffici regionali, provinciali e comunali che si occupano di politiche e servizi sociali per la famiglia e i minori • Lombardia: www.famiglia.regione.lombardia.it • Istituzioni – Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza www.minori.it 33 Alcune fonti di settore (continua) • Dati Statistici sulle famiglie italiane – www.istat.it (Rapporto Annuale 2002 Cap.4) • Banche dati dell’Ufficio statistico regionale, provinciale o comunale (nei rispettivi siti) • Ricerche di settore – Le pubblicazioni di www.minori.it – Centro Studi e Ricerche sulla Famiglia (Università Cattolica di Milano) • Dossier – www.dols.net (il sito delle donne on line) 34 Alcune fonti di settore (continua) • Associazioni di categoria – www.officina.it (Laboratori creativi per bambini) – www.cncm.it (Coordinamento Nazionale Comunità per Minori) – www.arciragazzi.org (Associazione educativa per valorizzare e consolidare il protagonismo dei bambini e ragazzi • Modelli e casi di eccellenza – Nidi famiglia (0-3 anni) – asili nido privati (domiciliari, aziendali, ecc) – tate domiciliari – baby parking e ludoteche – centri famiglia – ... 35 Il monitoraggio • In loco o analisi dei siti dopo la creazione di una check list di controllo: – Informazioni sulla struttura (nome, sede, condizione giuridica) – Servizi offerti e caratteristiche – Target di riferimento – Prezzi – Punti di forza e debolezza – Motivazione d’acquisto (perché si usufruisce di quel servizio) – Comunicazione – Gradimento – … • Mappatura delle risorse e creazione di una tabella comparativa • Conclusioni e spunti 36 Il mystery client • Fingersi potenziali clienti e stimolare il servizio di informazione e assistenza nei modi più svariati: visite in loco, e mail, telefonate, studio della comunicazione. • Ci deve essere a monte: – una buona conoscenza del settore (tipo di strutture, tipologia di servizi) – la segmentazione della domanda (mamme lavoratrici a tempo pieno o part-time, mamme casalinghe, famiglie numerose o separate, ecc) – i principali bisogni da soddisfare • Creazione di una check list di punti chiave da analizzare • Tabella comparativa • Conclusioni 37 Le interviste ad opinion leader • Scaletta strutturata dell’intervista (esempio) • Tabella dei contatti degli opinion leader (rappresentanti di categoria, operatori del settore già in attivo, casi di eccellenza, giornalisti, ecc) • Reclutamento • Somministrazione del questionario con strumentazione adeguata (notes, registratore, e mail) • Raccolta delle informazioni • Elaborazione • Conclusioni 38 LA RICERCA SULLA DOMANDA 39 Come si fa ricerca • Osservazione (mistery client, monitoraggio, studio dei comportamenti) • Simulazione • Intervista •Personale •Telefonica •Postale •Internet TRADIZIONALE ON LINE 40 Fasi della ricerca di mercato • Impostazione preliminare con individuazione degli obiettivi • Definizione della popolazione obiettivo • Individuazione delle fonti (primarie e secondarie) • Scelta degli strumenti e della modalità di ricerca • Campionamento • Raccolta dei dati • Analisi e valutazione dei dati • Presentazione dei risultati 41 LE RICERCHE TRADIZIONALI • Ricerche Qualitative Interviste semistrutturate personali o a un campione ridotto di soggetti con lo scopo di: – fornire concetti e materiale per la costruzione del questionario da utilizzare per la ricerca quantitativa – individuare atteggiamenti,bisogni ed opinioni del soggetto in relazione all’oggetto di indagine. Non hanno fini statistici e permettono di arrivare in profondità rispetto ad alcuni temi che con la quantitativa non si riescono a toccare. 42 LE RICERCHE TRADIZIONALI • Indagini Quantitative Sono ricerche fatte sul campo nelle quali la somministrazione di un questionario strutturato e codificato consente l’immagazzinamento dei dati e delle informazioni in grandi DB. I dati vengono trattati per fini statistici e tramutati in informazioni utili al management e marketing dell’impresa. 43 LE RICERCHE ON LINE • Internet come grande archivio di informazioni – Ricerca bibliografica – Archivio di ricerche già fatte • Internet come strumento primario per la raccolta dati (somministrazione questionario) 44 Internet come strumento di raccolta dati • Ricerca Quantitativa – E-Mail Survey – Web HTML Form • Ricerca Qualitativa – Focus Group on Line – Chat Interview – Thread su Mailing Newsgroup 45 List e VANTAGGI DELLE RICERCHE ON LINE • • • • Riduzione dei costi Riduzione dei tempi Dati in tempo reale Aumento della partecipazione (specie se con utilizzo di incentivi o solleciti) • Poca intrusività • Strumentazioni e accorgimenti multimediali per arricchire il format 46 SVANTAGGI DELLE RICERCHE ON LINE • Popolazione di riferimento non definibile in tutti i casi • Non possono essere raggiunti alcuni segmenti socio-demografici (anziani, casalinghe) • Campioni spesso non casuali, autoselezionati • Difficoltà a generalizzare i risultati 47 LA RICERCA FAI DA TE 48 La routine di ricerca • • • • • • • • • Bilancio conoscenze Strategia di ricerca Campionamento Reclutamento Impostazione q Test q Finalizzazione q Somministrazione q Elaborazione e interpretazione 49 CONSIGLI PER LA RICERCA • privilegiare il questionario somministrato personalmente • privilegiare le domande chiuse • arrivare alle domande chiuse attraverso il test del questionario • utilizzare scale di Likert • neutralizzare le domande • seguire lo schema “caffettiera” per l’impostazione del questionario 50 LO SCHEMA A CAFFETTIERA No Sì Presentazione Domanda filtro Variabili oggettive Soddisfazione Variabili soggettive Variabili di riferimento Ringraziamento 51 IL QUESTIONARIO • Presentazione della ricerca, degli obiettivi e della modalità di partecipazione • Suggerimento alla compilazione • Riferimento privacy, trattamento dei dati • Poche domande essenziali • Domande chiare e “neutre” 52 IL QUESTIONARIO • Le domande: – – – – Chiuse o Aperte Risposta multipla Domande di tipo Vero / Falso Scale di Likert • Le domande: – mnemoniche (ricordare evento o data) – motivazionali (causa di un comportamento, atteggiamento, opinione) – di atteggiamento (comportamenti) – predittive (previsione sul futuro sulla base di indizi più o meno sicuri) – socio-demografiche (per classificazioni e analisi statistiche) 53 ERRORI DA EVITARE NELLA STESURA DEL QUESTIONARIO • Formulare domande complesse, interpretabili soggettivamente, di difficile comprensione • Impiegare domande che richiedano notevoli sforzi di memoria • Utilizzare un linguaggio condizionante • Introdurre espressioni aggressive o troppo dirette su questioni delicate 54 ERRORI DA EVITARE NELLA STESURA DEL QUESTIONARIO • Influenzare con una domanda le risposte a domande successive. • Strutturare il questionario in modo caotico e poco efficace per l’intervistatore e per chi dovrà elaborare i risultati. • Richiedere tempi di intervista eccessivamente lunghi, introducendo domande non strettamente legate agli obiettivi dell’indagine. 55 Un esempio di questionario: Indagine sui servizi per l’infanzia • Obiettivi: – Atteggiamento dei genitori nei confronti della scelta di affidare/non affidare i propri figli a servizi per l’infanzia come asilo nido – Motivi di scelta/non scelta – Criteri di scelta del servizio – Fonti di informazione sui servizi per l’infanzia – Servizi desiderabili – Conoscenza/frequentazione di altre strutture per l’infanzia (ludoteche, centri famiglie, ecc) – Conoscenza di strutture per l’infanzia nel territorio – Informazioni socio-demografiche del campione intervistato 56 Nota sulla legge 675 INFORMATIVA AI SENSI DELL'ART. 10 DELLA LEGGE 675/96 (LEGGE SULLA PRIVACY) Ai sensi dell'Art. 10, comma 1 e 2 della legge 31/12/1996 n. 675, si informano gli interessati che il titolare del trattamento dei dati è: ……. Ai sensi dell'art. 10 comma 1 e comma 2 della citata legge si informano gli interessati che i loro diritti sono disciplinati dall'art. 13 della legge stessa. La compilazione del presente questionario vale come espressione di consenso ai sensi della Legge 675/96. 57 PER CHI SI AVVENTURA NELLE RICERCHE ON LINE…. 58 Risorse questionario • http://www.winasks.com/ (italiano) • http://www.supersurvey.com/ • http://www.surveysite.com/ • • • • http://www.greatbrook.com/ http://www.confirmit.com/ http://docs.google.com http://www.surveymonkey.com/ 59 I RIFERIMENTI • LINEE GUIDA ASSIRM PER LE RICERCHE DI MERCATO ON LINE www.assirm.it/ Libertà di comportamento L'identità dell'Istituto deve essere nota Il rispetto del diritto degli intervistati all'anonimato Custodia dei dati Affidabilità e validità dei risultati L'intervista ai minori Dati sensibili E-mail non richiesti • DELIBERA 153/O2/CSP sulla modalità di pubblicazione dei sondaggi e dei risultati di ricerche on line www.agcom.it/provv/d_153_02_CSP.htm 60 Alcuni grandi istituti di ricerca • Italia – Assirm http://www.assirm.it/ • http://www.acnielsen.it/ • http://www.research-int.com/ • http://www.peopleswg.it/ • Europa – Esomar http://www.esomar.com/ • Usa – Casro http://www.casro.org/ • Council for Marketing and Opinion Research http://www.cmor.org/ • NPD http://www.npdor.com 61 RISORSE • Linee guida ASSIRM per le ricerche di mercato in Internet http://www.assirm.it/ • Ricerche tradizionali www.laboratorioitalia.net • MLIST www.mlist.it • Statistiche sul mondo del Web www.i-dome.com www.gandalf.it www.between.it www.worldopinion.com Osservatorio internet Italia dell’Università Bocconi 62 63 64 65 66 Indagini http://infomamme.wordpress.com/ http://infomamme.files.wordpress.com/2009/ 05/mammeblogger.pdf 67 LA DEFINIZIONE DI MARKETING Marketing è la funzione tecnica dello scegliere a chi vendere, che cosa vendere e come vendere, nonché del programmare le azioni conseguenti, perseguendo la realizzazione del profitto tramite la soddisfazione dei bisogni del consumatore. (Corigliano) 68 LA DEFINIZIONE DI MARKETING Marketing è il processo mediante il quale la tendenza della domanda di beni e servizi viene anticipata o sviluppata e soddisfatta, attraverso la concezione, lo scambio, la distribuzione e la comunicazione di tali beni e servizi. 69 (A.M.A.) IL MARKETING MIX: esiste ancora? PRODOTTO PREZZO MARKETING MIX 70 DISTRIBUZIONE COMUNICAZIONE Marketing Parte visibile Vendite/Clienti MARKETING MIX (prodotto, prezzo, distribuzione, COMUNICAZIONE) I PRESUPPOSTI (ricerca di mercato, analisi di settore, segmentazione) Back to basic 72 LA COMUNICAZIONE D'IMPRESA La comunicazione d’impresa consiste principalmente in un’attività di informazione e persuasione volta ad aumentare le vendite del prodotto. La politica di comunicazione riguarda la definizione e la combinazione ottimale di diversi strumenti. 73 La comunicazione • Informazione e persuasione, volta ad aumentare le vendite del prodotto e la penetrazione • La politica di comunicazione riguarda la definizione e la combinazione ottimale dei diversi strumenti – Quanto investire – Su quali strumenti 74 LA COMUNICAZIONE D'IMPRESA Le decisioni più significative da prendere sono: •quanto investire in comunicazione •in quale combinazione utilizzare: •l’immagine coordinata •la pubblicità • le relazioni pubbliche •le fiere • la promozione delle vendite • il direct marketing •la comunicazione sui new media •…………………. 75 Scaletta del piano di comunicazione 1. INFO & AUDIT: LA MISSIONE, I VALORI, LE PAROLE CHIAVE, L’IMMAGINE ATTUALE 2. OBIETTIVI DI COMUNICAZIONE 3. PUBBLICI COINVOLTI 4. SEGMENTI IDENTIFICATI 5. STRUMENTI 6. AZIONI 7. CONTROLLO 76 Relazioni Pubbliche in miniatura Concorrenza Associazioni Creditori Media P.A. Impresa Clienti ? Alcuni strumenti • • • • • • • • • • • • BRANDING E NAMING IMMAGINE COORDINATA MATERIALI COLLATERALI PUBBLICITA’ DIRECT MARKETING RELAZIONI PUBBLICHE FIERE EVENTI NEWSLETTER WEB SPONSORIZZAZIONE ECC. 78 LA COMUNICAZIONE D'IMPRESA – L'IMMAGINE COORDINATA Le microimprese non possono investire molto in comunicazione, occorre curare particolarmente tutti quei materiali sui quali viene declinato il marchio, dal biglietto da visita all’insegna. 79 Advertising • È una comunicazione a pagamento, completamente controllata dall’azienda nei contenuti e di cui è chiaramente identificabile sia il committente che la natura pubblicitaria • Pubblicità di prodotto • Pubblicità di marca • Pubblicità istituzionale • Pubblicità collettiva 80 Pubbliche Relazioni • Insieme di azioni con l’obiettivo per l’azienda di migliorare la conoscenza e l’accettazione che di essa ha il mondo esterno con lo scopo di creare e mantenere una immagine favorevole • Si distinguono: – Relazioni esterne che consistono nella gestione dei rapporti tra l’azienda e l’ambiente in cui l’impresa è inserita – Ufficio stampa che è l’attività che ha come obiettivo quello di ottenere spazi gratuiti per il prodotto o per l’impresa. Sulla stampa questi spazi prendono la forma di redazionali o citazioni, il cui contenuto viene deciso dalla redazione – Eventi 81 Direct Marketing • Con il DM ci mettiamo direttamente in comunicazione con il consumatore di cui conosciamo lo stile di vita e i bisogni. Lo approcciamo chiamandolo per nome, singolarmente e altrettanto singolarmente gli proponiamo prodotti o servizi in offerta e lo studiamo. • Il DM prende aspetti di: – Ricerca di mercato – Comunicazione – Promozione – Distribuzione • I risultati del DM vengono misurati e analizzati • Le informazioni vengono raccolte in Data Base o archivi aziendali (dati sul consumatore ma anche informazioni sul comportamento di acquisto) 82 Esempi di DM • Invio di cataloghi a liste selezionate • Invio di campioni • Invio moduli ordini a clienti che hanno ordinato in passato • Offerte su speciali target • Invio tessere gratuite • Inviti ad eventi • Operazioni “porta un amico” 83 Sponsorizzazione • Consiste nel matrimonio d’immagine tra un’azienda e un campione o un evento o una manifestazione sportiva o di altro tipo. • L’obiettivo è migliorare l’immagine del prodotto o dell’azienda 84 MARKETING ALTERNATIVO a cura di Bonucchi & Associati srl 85 SEO Pay-per-click Advertising on line WOM Marketing virale Marketing relazionale NUOVI MODI DI FARE MARKETING Internet PR Marketing tribale Guerrilla marketing Blogosfera Permission marketing Temporary shop Buzz Corporate Blog L’evoluzione degli strumenti e degli ambienti • Web 1.0 • Web 2.0 • Web 3.0 87 web: un “iceberg” siti e portali Blog, social networking below the web 89 90 PIATTAFORME PER BLOG 1. Wordpress http://wordpress.com/ 2. Typepad http://www.typepad.com 3. Aruba http://blog.aruba.it/ 4. Register http://we.register.it/hosting/blog.html 5. Blogspot https://www.blogger.com/start?hl=it 6. Splinder http://www.splinder.com/ 7. DBlog http://www.dblog.it 8. Blog Alice http://blog.alice.it/home/index.html 9. Blogger https://www.blogger.com/start?hl=it 91 Crea la tua impresa nei servizi all’infanzia a cura di Bonucchi & Associati srl Questo documento è di supporto a una presentazione verbale. I contenuti potrebbero non essere correttamente interpretati in assenza dei commenti di chi ne ha curato la stesura. This work is licensed under the Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs License. To view a copy of this license, visit http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.0