p. 277 – Gli economisti di riferimento

GLI ECONOMISTI DI
RIFERIMENTO DEI PRINCIPALI
SISTEMI ECONOMICI
I PRINCIPALI SISTEMI ECONOMICI MODERNI
(liberista, collettivista, a economia mista)
nacquero e si svilupparono con la Rivoluzione
industriale, che ebbe origine in Inghilterra nella
seconda metà del XVIII secolo e si diffuse nei vari
Paesi dell'Occidente.
ADAM SMITH
(SISTEMA LIBERISTA)
Adam Smith, economista di riferimento del sistema
liberista, nacque in Scozia (Kirkcoldy) nel 1723 e morì
a Edimburgo nel 1790.
Fu uno dei maggiori filosofi ed economisti liberisti del
suo tempo.
Come filosofo scrisse nel 1759 “ La teoria dei
sentimenti morali” e come economista compose nel
1776 la prima vera opera di economia politica,
“Ricerche sulla natura e la causa della ricchezza
delle nazioni”, dove espose i principi fondamentali
per la crescita economica delle nazioni, quali:

la libertà d'iniziativa economica, riconosciuta a ciascun
imprenditore, e l'astensione dello Stato dall'attività
produttiva, poiché i suoi compiti sono quelli di garantire
l'ordine pubblico, di amministrare la giustizia e di difendere
i confini del territorio;

la divisione del lavoro, con l'introduzione di un sistema
organizzativo in cui vengono specificati i tempi, i metodi e
le attività affidate a ciascun lavoratore;

la regolazione automatica delle forze del mercato
(domanda e offerta), che funziona senza regole o
interventi da parte dello Stato, come guidato da una sorta
di “mano invisibile” che corregge gli eventuali squilibri
produttivi tra quanto offerto dalle imprese e quanto
domandato dai consumatori.
KARL MARX
(SISTEMA COLLETTIVISTA)
Karl
Marx,
principale
esponente
del
sistema
collettivista, nacque nel 1818 in Germania (Treviri)
da una famiglia agiata e liberale di origini ebraiche e
morì a Londra nel 1883.
Studiò legge presso l'università di Bonn e filosofia
presso quella di Berlino, dove si laureò nel 1841.
Fu un importante filosofo, economista e giornalista
politico, che elaborò, assieme ad Engels (filosofo del
suo tempo) la concezione del socialismo scientifico,
basato sull'analisi delle leggi della storia e del
sistema sociale esistente (materialismo storico).
La vita di Karl Marx fu caratterizzata da intensi studi e da
un costante impegno politico, che lo portarono a continui
spostamenti e in particolare:
nel
1843 si trasferì a Parigi, dove rimarrà fino al 1845. In
Francia strinse una duratura amicizia con Friedrich Engels
ed entrò in contatto con il pensiero comunista. Scrisse i
“ Manoscritti economico-filosofici ”
in cui denunciò
l'alienazione del lavoro industrializzato ed iniziò la stesura
della “ Idiologia tedesca ” che gli comportò l'espulsione
dalla Francia;
nel
1846 si spostò a Bruxelles dove, assieme ad Engels,
fece parte della “Lega dei comunisti” e, insieme, scrissero
il “ Manifesto del partito comunista ” , basato sull'analisi
critica della società capitalistica e del proletariato come
forza rivoluzionaria. Marx ricevette l'ordine di abbandonare
il Belgio, avendo disatteso l'obbligo di non diffondere opere
a contenuto politico;

nel 1850, dopo essere stato nuovamente
espulso sia dalla Germania sia dalla
Francia, si trasferì a Londra, dove rimase
fino alla sua morte. Nella città inglese
produsse (nonostante le gravi difficoltà
finanziarie e familiari) diverse opere di
natura economica, la più celebre delle
quali è “ Il Capitale ” , pubblicata ad
Amburgo nel 1867 (il primo libro). Il
secondo e il terzo libro della medesima
opera saranno pubblicati postumi da
Engels nel 1885 e 1894.
Il Capitale racchiude l'analisi socioeconomica che
Marx fa del capitalismo. In particolare prende in
considerazione:
i
metodi di produzione e di scambio del sistema
capitalista, quali origine dello sfruttamento e
dell'alienazione dei lavoratori;
la
teoria del plusvalore, rappresentata dalla dottrina
del valore/lavoro, secondo la quale il valore di una
merce è dato dalla quantità di lavoro impiegato per
produrla;
l'abolizione
della proprietà privata e il passaggio dei
mezzi di produzione dai privati allo Stato per giungere
alla nascita di una società socialista.
JOHN MAYNARD KEYNES
(SISTEMA A ECONOMIA MISTA)
John
Maynard
Keynes,
considerato il padre del sistema a
economia mista, fu l ’ economista
che indicò una terza via tra liberismo
e collettivismo. Nacque in Inghilterra
(Cambridge) nel 1883 e morì nel
1946 a Firle Sussex.
John Maynard Keynes si laureò nel 1905 al King's
College di Cambridge e, nel corso della vita, rivestì
diversi incarichi:
professore
universitario di economia politica;
funzionario
pubblico per le finanze dell'India;
direttore
dell'Economic Journal, la principale rivista
accademica economica dell'epoca;
consulente
per le questioni economico-finanziarie
presso il Ministero del Tesoro britannico, durante le
Conferenze di pace al termine sia della prima sia della
seconda guerra mondiale.
Il modello keynesiano evidenziò i limiti del sistema
liberista e, in particolare, come le forze spontanee del
mercato, da sole, non fossero sufficienti a garantire
l'equilibrio e la stabilità del sistema.
Le sue teorie ispirarono la politica del “New Deal”
dell'allora Presidente degli Stati Uniti d'America,
Franklin Delano Roosevelt, impegnato a risollevare il
suo Paese dalla grave crisi economica degli anni
Trenta.
Keynes è considerato uno dei massimi
studiosi del pensiero economico
del
Novecento.
Le sue idee influenzarono l'elaborazione
economica,
sociologica
e
politica
dei
applicate
per
governi del mondo occidentale.
Le
sue
teorie
furono
combattere la disoccupazione e favorire la
ripresa economica nella ricostruzione del
secondo dopoguerra.
L'opera principale di Keynes è la “Teoria generale
dell'occupazione, dell'interesse e della moneta”
(1936), nella quale espose i concetti fondamentali
del sistema a economia mista (es. proprietà pubblica
e privata dei mezzi di produzione, intervento attivo
dello Stato in economia, redistribuzione dei redditi)
che oggi, nel complesso, sono chiamati “politica
keynesiana”.