Interdisciplinarità e Irc Seminario Irc e storia / 1 Sergio Cicatelli Che cos'è una disciplina? «La disciplina è una categoria organizzatrice in seno alla conoscenza scientifica: vi istituisce la divisione e la specializzazione del lavoro e risponde alla diversità dei domini delle scienze. Sebbene sia inglobata in un contesto scientifico più vasto, una disciplina tende naturalmente all'autonomia, con la delimitazione delle sue frontiere, il linguaggio che essa si dà, le tecniche che è portata a elaborare o a utilizzare ed eventualmente con le teorie che le sono proprie. […] La disciplina ha a che fare non solo con una conoscenza e con una riflessione interna su se stessa, ma anche con una conoscenza esterna. Non è sufficiente essere all'interno di una disciplina per conoscere tutti i problemi che la concernono». (E. Morin, La testa ben fatta, Cortina 2000, pp. 111-12) 2 Che cos'è una disciplina? «L'istituzione disciplinare comporta un rischio di iperspecializzazione del ricercatore e un rischio di “cosificazione” dell'oggetto studiato, del quale si rischia di dimenticare che è estratto dal contesto o costruito. L'oggetto della disciplina sarà allora percepito come una cosa autosufficiente; i legami e le solidarietà di questo oggetto con altri oggetti, trattati da altre discipline, saranno trascurati, così come lo saranno i legami e le solidarietà con l'universo di cui l'oggetto fa parte. La frontiera disciplinare, il suo linguaggio e i suoi concetti isoleranno una disciplina rispetto alle altre e rispetto ai problemi che scavalcano le discipline. Lo spirito iperdisciplinare diventerà lo spirito del proprietario che impedisce ogni incursione di estranei nel suo frammento di sapere». (E. Morin, La testa ben fatta, Cortina 2000, p. 112) 3 Disciplinarità Unità epistemologica (oggetto e metodo). Unità didattica (docente e tempi). Differenza tra scienza, materia e disciplina. La disciplinarità è lo stadio raggiunto da una conoscenza che può essere insegnata in maniera sistematica, cioè scolastica. La disciplinarità pone un problema all'alunno, dal momento che questi è un soggetto unitario mentre la disciplina è in genere solo una parte del sapere che deve essere appreso, ed accanto alla quale si trovano – più o meno vicine – altre discipline. Il problema è dunque quello del raccordo tra l'unità del soggetto e la pluralità degli oggetti da apprendere, nonché quello del raccordo dei diversi oggetti tra loro. 4 Multidisciplinarità Forma di collegamento esteriore e contingente che si verifica tra più discipline che si trovano a convivere nell'esperienza di una persona. Pur contribuendo alla realizzazione di un progetto multidisciplinare, ogni disciplina conserva la sua autonomia, una propria metodologia, oggetti specifici. Un'enciclopedia è multidisciplinare perché ospita più materie di studio senza rapporti diretti dell'una con l'altra; il piano di studi di un corso di laurea è multidisciplinare soprattutto se prevede una sequenza di corsi che si possano combinare liberamente senza propedeuticità; il metodo di studio di molti alunni è multidisciplinare se procede per compartimenti stagni, separando accuratamente il contenuto di una materia da quello delle altre, eventualmente identificate da docenti diversi. 5 Pluridisciplinarità Spesso sinonimo di multidisciplinarità, la pluridisciplinarità è la collaborazione di più discipline ad un progetto comune, in cui ciascuna continua a mantenere la propria autonomia. Un'enciclopedia è pluridisciplinare se propone percorsi che costringono a passare da una voce all'altra per ricostruire i pezzi di un unico quadro epistemico; il piano di studi può essere pluridisciplinare se lo studente applica le diverse competenze apprese ad un unico problema; il metodo di studio può essere pluridisciplinare se si utilizzano alcune competenze disciplinari in un campo disciplinare diverso. Nella costruzione di un percorso pluridisciplinare è importante la componente soggettiva dei docenti (che collaborano per la riuscita del progetto) o degli studenti (che condizionano il processo con le proprie richieste). 6 Interdisciplinarità L'interdisciplinarità è un ulteriore grado di complessità, caratterizzato dall'interazione costante di più scienze, tutte coinvolte nella soluzione di una situazione problematica. Ad essa si associa in genere una dimensione produttiva che negli stadi precedenti non sempre si verifica: è necessaria la collaborazione pratica di più competenze disciplinari che si condizionano a vicenda. Molte ricerche in campo medico, sociale, tecnologico hanno un carattere interdisciplinare perché richiedono il convergente intervento di specialisti che non possono agire separatamente perché i risultati dell'uno condizionano quelli dell'altro. L'apprendimento scolastico è occasione di interdisciplinarità, perché tende a far sintesi tra le discipline per realizzare l'unità del sapere o risolvere situazioni problematiche della vita reale. 7 Transdisciplinarità La transdisciplinarità è lo stadio di massima integrazione tra discipline diverse che giungono a dar vita addirittura ad una nuova disciplina. Fino agli stadi precedenti era ancora riconoscibile il contributo specifico di ciascuna disciplina; in un contesto transdisciplinare non è più possibile isolare le discipline originarie perché queste si sono fuse in un nuovo costrutto epistemologico. Esempi di transidiscipline che sono ormai diventate nuove discipline sono la bioetica, la docimologia, le biotecnologie. La differenza sta tutta nell'integrazione delle discipline originarie rispetto alla semplice interazione che si verifica ai livelli inferiori. 8 Ecodisciplinarità «Infine, non è soltanto l’idea di inter- e di transdisciplinarità che è importante; dobbiamo “ecologizzare” le discipline, cioè tener conto di tutto ciò che vi è di contestuale, ivi comprese le condizioni culturali e sociali, cioè dobbiamo vedere in quale ambiente nascono, pongono problemi, si sclerotizzano, si metamorfosano». (E. Morin, La testa ben fatta, Cortina 2000, pp. 123) 9 Metadisciplinarità «Occorre anche un punto di vista metadisciplinare, dove il termine “meta” significa superare e conservare. Non si può distruggere ciò che è stato creato dalle discipline; non si può distruggere ogni chiusura, ne va del problema della disciplina, del problema della scienza come del problema della vita: bisogna che una disciplina sia nello stesso tempo aperta e chiusa. […] Occorre pensare anche al fatto che ciò che è oltre la disciplina è necessario alla disciplina, perché questa non sia automatizzata e alla fine resa sterile. [… Occorre mirare] a una conoscenza a spola che progredisce andando dalle parti al tutto e dal tutto alle parti». (E. Morin, La testa ben fatta, Cortina 2000, pp. 124) 10 Disciplinarità e interdisciplinarità È possibile (e come?) un insegnamento interdisciplinare? Sì, se è curato da più insegnanti e diventa l’obiettivo dell’intera scuola. È possibile una disciplina interdisciplinare? Ogni disciplina ha una sua interdisciplinarità interna (i contributi di diverse discipline agli oggetti del suo insegnamento/apprendimento). Ogni disciplina ha anche una interdisciplinarità esterna (data dai legami che può o deve stabilire con altre discipline a lei vicine). 11 L’interdisciplinarità nell’Irc Interdisciplinarità interna Teologia, Filosofia, Antropologia, Psicologia, Spiritualità, Morale, Sacra Scrittura, Liturgia, Diritto, Storia, … Interdisciplinarità esterna Irc e arte, filosofia, letteratura, scienze, diritto, storia, … 12 L’interdisciplinarità nella storia Interdisciplinarità interna Archeologia, Economia, Sociologia, diritto, Arte, Antropologia, … Interdisciplinarità esterna Storia politica, militare, sociale, economica, della letteratura, della filosofia, dell’arte, della scienza, delle religioni, della Chiesa, … 13 Irc e storia «Il cristianesimo è una religione di storici. Altri sistemi religiosi hanno potuto fondare le loro credenze e riti su una mitologia quasi estranea al tempo umano. I cristiani, come Libri Sacri, hanno invece dei libri di storia, e la loro liturgia commemora, con gli episodi della vita terrena di un Dio, i fasti della Chiesa e dei santi. Ma storico il cristianesimo lo è anche per un altro aspetto, forse più profondo: ai suoi occhi, il destino dell’umanità, svolgendosi tra la Caduta e il Giudizio, appare come una lunga vicenda, di cui ogni destino, ogni “pellegrinaggio” individuale è, a sua volta, il riflesso; nella durata dunque, e perciò nella storia, si svolge, asse centrale di qualsiasi meditazione cristiana, il gran dramma del Peccato e della Redenzione». (M. Bloch, Apologia della storia, Einaudi 1950, p. 24) 14