I METODI PROIETTIVI IN PSICOPATOLOGIA LAB. VALUTAZ. DIAGNOSTICA MULTIDIMENSIONALE DIDIEU ANZIEU “Tâche difficile mais féconde que d’établir le bilan psychologique d’une personne à un moment donné – bilan de ses ressources intérieures, de ses zones vulnérables, de ses lignes d’évolution ou de régression, de ses équilibres habituels, de ses possibilités de riposte aux situations inhabituelles, de ses risques d’effondrement, des types de partenaires et des contextes qui lui sont nécessaires, stimulants, indifférents, ou nocifs” IL MOMENTO DELLA VALUTAZIONE NELL’UTILIZZO DEGLI STRUMENTI PROIETTIVI La pratica dei test si inserisce in un contesto di osservazione più generale quale può essere un bilancio psicologico o una consultazione a fini di orientamento; essa implica momenti diversi a partire dal colloquio clinico, che prepara il clima più adatto per la proposizione dei test, poi la somministrazione, l’elaborazione dei dati quali la siglatura e la redazione dello psicogramma, poi ancora l’interpretazione e la valutazione finale fino alla restituzione dei risultati. IL DECORSO TEMPORALE DELLA VALUTAZIONE Questa successione di fasi ricalca un decorso temporale necessario per entrambi i partners in causa: -per il soggetto perché prenda confidenza con la situazione, accetti l’idea di una investigazione di sé supportata da una strumentazione, e si affidi all’ascolto del clinico, man mano che al tempo stesso si fa strada in lui l’attesa di una “risposta”. -per il clinico perché abbia il tempo sufficiente per far posto interiormente a questo nuovo impatto ed assorbirne le sensazioni. Anche l’analisi dei dati dei protocolli costituisce un incontro che, al di là della valutazione obiettiva, richiede un certo tempo per sedimentarsi all’interno del sistema di pensiero del clinico. VALUTAZIONE DATI QUANTITATIVI DEL TEST DI RORSCHACH Una volta somministrato il test, si procede ad una lettura generale per entrare nell’universo linguistico del soggetto ma anche per captare quello emotivo, il clima evocato da quel protocollo. Si passa poi alla siglatura. La siglatura conduce alla elaborazione di ciò che viene definito lo psicogramma, ovvero un quadro in cui le sigle, attraverso operazioni varie, vengono trasformate in valori statistici che costituiscono un’armatura di base su cui fondare le prime ipotesi. E’ questa la fase dell’analisi quantitativa dei dati. VALUTAZIONE DATI QUALITATIVI E’ la valutazione clinica, quella più importante e delicata, in cui le qualità interpretative del clinico entrano maggiormente in gioco. Si parte da una rilettura del protocollo per avvertire il clima e l’andamento generale: -Il soggetto si coinvolge nel materiale test e nella relazione col clinico? -E’ a suo agio nel fornire le risposte? -Il suo discorso è fluido o ci sono pause, arresti, blocchi importanti? -Il tipo di linguaggio è semplice, coltivato, intellettualizzato o altro? E’ il momento in cui si entra nell’atmosfera generale del protocollo ANALISI TAVOLA PER TAVOLA La valutazione qualitativa introduce a quella che nel gergo si definisce l’analisi tavola per tavola, lettura già interpretativa, la cui continuità associativa delle risposte permette di individuare la dinamica del funzionamento, le difese presenti. Queste ultime potranno essere ad esempio più evidenti in certe tavole che simbolizzano problematiche delicate per il soggetto, e meno nelle altre Altro aspetto importante in questa fase è l’analisi della capacità di inserirsi nel sistema simbolico delle tavole, cioè quella di risonanza al contenuto latente del materiale, nonché la tolleranza al cambiamento, ovvero la capacità di sopportare la diversità di stimolazione provocata da tavole diverse fra loro, senza che questo provochi grosse disorganizzazioni I TRE ASSI DELL’ANALISI Processi di pensiero •Modo di apprensione: processi percettivi associati ai fattori intellettuali (G semplici, elaborate, ben percepite? Risposte Originali?) elementi di secondarizzazione • Trattamento dei conflitti: Dinamica pulsionale Fattori di socializzazione •Analisi della vita interna del soggetto (polo cinestesico, sensoriale e formale), elementi del TR.I. e dello SPESSORE PSICHICO. Possibilità di espressione pulsionale (K), stabilità dei limiti dentrofuori (F), capacità di stabilire compromessi. Equilibrio tra peso narcisistico e peso oggettuale • Fattori di socializzazione: • Capacità di inserimento nel contesto sociale, facoltà adattive (Dettagli , contenuti Animali, Umani, qualità delle rappresentazioni relazionali, Forme positive , risposte Banali) SINTESI La sintesi implica la formulazione di ipotesi: - sul tipo di organizzazione difensiva (il protocollo protende per la rigidità, la labilità, l’inibizione, o l’invasione dei processi primari?) - sulle problematiche prevalenti (sunto tra i processi di pensiero, modalità di espressione pulsionale e conflittuale, articolazione tra registro conflittuale e meccanismi di difesa). IPOTESI DIAGNOSTICA In base a ciò si possono distinguere: ▪ problematiche di tipo nevrotico, sottese da un sistema difensivo legato all’angoscia di castrazione (problematiche relative all’avere). ▪ problematiche di funzionamento-limite o narcisistiche, caratterizzate da angoscia di perdita o di separazione (problematiche dell’essere). ▪ problematiche psicotiche in cui prevale l’angoscia di frammentazione e l’integrità dell’essere.