Nessun titolo diapositiva - Università degli Studi di Perugia

Claudio Peri
LA VISIONE INTEGRATA DEL RISCHIO:
dall’HACCP all’IRM
Workshop: LA SICUREZZA NELLE IMPRESE
AGROALIMENTARI
Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Perugia in
collaborazione con CERTIQUALITY
Perugia 5 Novembre 2010
DUE CAMBIAMENTI DI METODO
0
sicurezza
100
rischio
1. Dalla gestione per la sicurezza alla
gestione del rischio … perché?
“Organizations of all types and sizes face
internal and external factors and influences
that make it uncertain whether and when they
will achieve their objectives” (dalla norma
ISO 31000)
100
0
2. Dalla gestione di un rischio alla gestione
integrata di tutti i rischi … perché?
DALL’HACCP
ALL’IRM
Da manager della qualità totale a
multi-hazard manager
UN MODELLO DI IRM
( ce ne sono molti, sostanzialmente analoghi)
UNA POLITICA (ED UN’ETICA) DEL RISK MANAGEMENT
LA VALUTAZIONE DELLA GRAVITÀ DEI RISCHI
(risk assessment)
LA MESSA A PUNTO DI MISURE CHE RIDUCONO
LA PROBABILITÀ O L’ENTITÀ DEI DANNI
(risk control)
L’APPLICAZIONE E LA VERIFICA
DELL’EFFICACIA DEL SISTEMA
(verifica di efficacia e di efficienza: control of the risk
control system)
UNA POLITICA (ED UNA STRATEGIA) DELLA
COMUNICAZIONE SUL RISCHIO
Circuito di
feedback
Rischio è la probabilità che le persone e il contesto interessati ai
processi delle filiere agroalimentari (dai consumatori ai produttori,
dai lavoratori all’ambiente,…) subiscano dei danni.
Danno è la perdita di qualcosa che ha valore per i soggetti coinvolti
nel (interessati al) processo
In termini matematici la gravità del rischio si calcola come
prodotto della probabilità per la gravità dei danni
RISK ASSESSMENT 1
INDIVIDUARE LE TIPOLOGIE DEI RISCHI CHE SI
INTENDONO MINIMIZZARE
(è un problema strategico ed etico)
Rischi per la salute dei consumatori
Rischi per la qualità del prodotto
Rischi per la incolumità e la salute dei lavoratori
Rischi per l’ambiente
Rischi per la tracciabilità
Rischi per il benessere animale
I rischi non
intenzionali
Rischi per la biodiversità
Rischi di emissioni di gas serra
Rischi di consumo eccessivo delle risorse primarie
Rischi per il paesaggio
Rischi di incendio o di esplosione
Rischi da eventi catastrofici naturali
Frodi a danno dei consumatori e dei clienti
Furti materiali a danno della proprietà
I rischi
intenzionali
Furti di materiale informatico, di proprietà intellettuali
Sfruttamento della manodopera, violazione dei diritti dei lavoratori
Atti di sabotaggio a danno della proprietà o dei consumatori
Atti di terrorismo a danno della proprietà o dei consumatori o dei
lavoratori o dell’ambiente
IL TEMA DELLA SALUTE DEL CONSUMATORE
La food safety
La food security
I consumatori sani
I consumatori “a rischio”
RISK ASSESSMENT 2
INDIVIDUARE I FATTORI DI RISCHIO POSSIBILI NELLA
SITUAZIONE CONCRETA DATA
(è un lavoro analitico)
RISK ASSESSMENT 3
INDIVIDUARE I PUNTI DI RISCHIO NELLA SITUAZIONE
CONCRETA DATA
(è un lavoro analitico)
RISK ASSESSMENT 4
VALUTARE LA GRAVITA’ DEL RISCHIO NEI PUNTI
CONSIDERATI
(è un lavoro di documentazione e di stima)
RISK ASSESSMENT 5
COMPILARE LA LISTA DELLE PRIORITA’
(è una scelta di congruenza con le risorse disponibili)
LA INDIVIDUAZIONE DELLA
CAUSA (EFFICIENTE)
(è un problema gestionale)
1. SOTTOVALUTAZIONE DEL RISCHIO E DELLE SUE CONSEGUENZE
2. INCONGRUENZE STRUTTURALI
3. INCONGRUENZE ORGANIZZATIVE
4. INCONGRUENZE COMPORTAMENTALI
SCEGLIERE LA TIPOLOGIA
DI INTERVENTO
( è un problema economico)
ELIMINAZIONE DEL FATTORE DI
RISCHIO (esclusione)
RIDUZIONE DELLE PROBABILITÀ
DEL DANNO (controllo delle cause prevenzione)
PROTEZIONE DAL DANNO
(controllo degli effetti - protezione)
GESTIONE DELLE EMERGENZE
UNA PROPOSTA DI COLLABORAZIONE
 Un corso di alta formazione sull’IRM (corso di
perfezionamento dell’università di Perugia) applicato al
settore agro-alimentare