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CHIESA DELL’APOCALISSE
Testi tratti da
CHIESA
O. TisatoDon G.DELL’APOCALISSE
Broetto, Icone di Orlando
Tisato- Chiesa parrocchiale di S. Fidenzio in
Sarmeola di Rubano, Padova 1997;
CHIESA DELL’APOCALISSE
«Il colore che illumina lo
spazio di questa chiesa non mi
appartiene, non appartiene
alla mondanità!
E’ la luce creata ma nella
Morte-Risurrezione di Cristo.
Non è ciò che avrei voluto io,
ma è come m’è stato donato.
Possono
bruciare
tutto
quanto ho realizzato. Non
aggiungerebbero niente alla
mia
povertà,
non
toglierebbero niente alla mia
identità sepolta.»
Cosa ho cercato in Te, dentro
le tue mura, Chiesa di mia
Madre? Ho cercato e
conosciuto il silenzio di Dio e
di Santa Sofia. Questo ricerco
con il cuore: la Parola, il
canto, la musica, la pittura
vengono dopo.
Quando sono nati- se sono
nati- essi emergono dal
silenzi o di Nazareth.
Il significato di quanto
affermo lo vive naturalmente
ogni cultura e ogni uomo, ma
la forma cristiana lo rivela
come nuova creatura. Il
Mistero di Cristo informa, dà
forma, a tutta la realtà.
Mi chiedono spesso come si fa a
dare espressione al volto di un
santo.
Ieri ho risposto che non lo
sapevo. Oggi direi che per fare il
volto
di
Cristo
bisogna
conoscerlo, patire il dono.
Conoscenza vuol dire «nascere
con». Quando un pittore è fedele
al dono e dipinge un Cristonasce con Lui: «Gratia gratis
data» a me, ma per la Chiesa.
Sono soltanto strumento. Come
una madre non genera i figli per
possederli, così è di ogni
creazione vera. Questa è la
gloria della povertà.
L’Angelo della tromba, quello
del Giudizio suona per tutti
noi, ma- va diritto oggi- ai
Vescovi, ai Preti e agli
educatori. I Seminari non
sembrano
dimentichi
e
incapaci di educare i giovani
alla conoscenza del proprio
corpo,
come
strumento
essenziale della conoscenza e
della preghiera?
Non è questione di «vestito»;
l’abito non ha mai fatto il
monaco, ma ha insegnato a
«contenerlo», a disporlo
meglio nel dominio dello
spazio e del tempo.
Alzando la testa, sopra
l’altare, i Simboli degli
Evangelisti
adombrano
l’Apocalisse, il mistero della
Bellezza cristiana. La Chiesa
come lampada splendente.:
-Dio in Noi, ciascuno di noi,
la Trinità Santissima- il
Padre, il Figlio e lo Spirito
Santo- il volto di Cristo che
ci
guarda
non
lo
riconosceremo se non
l’avessimo già conosciuto.
Questo volto- immagine
perfetta del Padre- dal
profondo del nostro essere
ci riguarda, ci suggerisce
quello che siamo, quello
che ancora non siamo.
SAN GABRIELE
dell’Annunciazione
«Santo
Gabriele,
vestito di gentilezza,
ogni Tuo movimento
risuona
d’infinita
armonia.
Tu
che
conosci la casa del
povero e stai alla porta
d’ogni
nostra
creazione, donaci la
libertà
di
non
rifletterci in quel poco
che facciamo.
Dimmi, come hai fatto,
come hai imparato ad
entrare per la piccola
porta se in cielo non
avevi mai veduto
niente
di
simile?
Com’era la giovane
Donna?Piccola,
povera barca la casa di
Nazareth- giusto una
ICONAcolma
di
silenzio- nel mare del
mondo.»
VISITAZIONE a
Santa Elisabetta
«Santa
Elisabetta,
madre di Giovanni,
quanto dolore t’è
costato questo tuo
figlio profeta, quanto
l’essere entrata nella
storia viva della
salvezza?
Dopo il saluto hai
chinato la testa, il
bambino- non natocalciava nel tuo
ventre,
ma
tu
ascoltavi Maria. Muri
celesti e verde rame
a fare da sfondo al
suo
MagnificatBeata Elisabetta che
di Maria conosci
l’Estasi e il Volo.»
La nascita di Gesù
e i magi venuti
dall’Oriente
«Santa Maria
RIPARATA ora non sei
più in una stalla. È
passata la notte del
«non luogo», ora hai
un tetto, una sedia.
Quanta bellezza,
quale NOVITÀ Tu
porti sulle ginocchia.
Chi, chi sono quelli
che Ti hanno veduta
così OSTENSORIO
dell’Altissimo? Come,
è bastata una povera
stella a chiamare i
lontani Sapienti?»
Tra i dottori
Gesù a Nazareth, un
ragazzo come noi? Sì,
anche noi abbiamo
goduto nel vedere
aperto, con occhi
incontaminati dal
pregiudizio! Quanto
eravamo simili a Lui nel
giorno in cui- come
risvegliati- abbiamo
sperimentato la
Presenza di Dio in noi?
Cosa sarà stato il
risveglio umano di
Gesù. Quale significato
dare a questa prima
uscita del Cristo? –
Viveva lo stile di
Nazareth, lo aveva
assunto, fatto proprio.
Niente di straordinario
ancora. L’umanità
velava,
consapevolmente la
Divinità. Gesù incontrò
i Dottori là dove essi
erano. Li ha
semplicemente
VISITATI, lasciando che
il Padre li «ATTIRASSE».
Gesù e Giuseppe a
Nazareth
Nazareth splendido luogo
del «vedere aperto». Casa
e ambiente le dimore
della virtù. Comunione del
sublime, la semplicità
delle persone. Gesù,
Giuseppe, Maria come
l’avete trasfiguratoguardandolo- il vostro
paesaggio. Anche l’albero
secco- Giuseppe- è
un’immagine salvifica.
L’albero secco esprime
infatti molto più di quanto
non sia. L’IMMAGINE! È
quella corrente si sangue
che scorre sotto le
apparenze. Perché nella
contemplazione naturale,
quasi sempre ne
oltrepassiamo il confine e
ci ritroviamo a pregare?
Anche Gesù è poeta: «Se
trattiamo così il legno
verde, che ne sarà di
quello secco?»
Raffaele
«Santo Raffaele che
cammini con noi lungo
i corsi e le nostre
perplessità della
malattia, noi
t’invochiamo col nome
di MEDICINA. Tu che
conosci i segreti delle
erbe, il profumo dei
fiori, la trasparenza dei
fiumi e la profondità
del mare, insegnaci a
«vedere aperto», - con
il cuore. E quando un
giorno stanchi di
camminare, non
vedessimo più nessun
orizzonte, Tu che vedi
lontano ritrova le
strade perdute.»
Gabriele
«Santo Gabriele,
vestito di gentilezza,
ogni movimento
delle tue ali risuona
d’infinita armonia.
Tu che conosci la
casa del povero e
stai all’inizio di ogni
nostra giornata,
assisti le donne che
sono in attesa di un
figlio. Insegnaci la
bontà della
condizione umana, la
gioia sacra della
mensa, quella
innocente della
danza, NON
dell’apparire, ma
dell’essere.»
SANTA MARIA
ORANTE
«Vergine Madre, tu
che più di ogni altra
creatura umana «HAI
realizzato la
condizione creata del
tuo essere»- MADRE
DI DIO- stai Adorante
davanti al Tuo Figlio.
MATER DIVINAE
GRATIAE, prega per
noi. Se in un’ora, una
vita, trovassimo di
non avere più il cuore
per vedere, rivolgi il
tuo sguardo
misericordioso su di
noi e prega al posto
mio.»
Michele
«Santo Michele, che sei
sempre presente nelle
angustie della Chiesa,
aiutaci a fare l’unità,
nella distinzione dei
Nomi. Tu che Assisti la
Madre di Dio NEL
PARTO, nell’elargizione
delle sue grazie, difendi,
preserva ogni dono
dalla corruzione.
Combatti con noi in
difesa del sacro, dei
diritti dell’uomo e delle
ICONE. Abbi cura dei
segni Tu che SOTTRAI il
Bambino nascente alle
fauci della «BESTIA».
LA TROMBA
«Arcangelo della
tromba, che sei così
misteriosamente
INTERESSATO ai PRETI e
al sacro, non suonare la
tromba soltanto per
loro. Liberaci dalla
sordità e dalla polvere
del mondo.
Suona anche per noi,
raccontaci- del Prete- la
santità.»
Il Battesimo
«I due cugini non
s’erano perduti di
vista. Si
incontrano solo
ora, nel momento
dell’apparizione
del Cristo.
Giovanni deve
scomparire, lo sa,
questa è la sua
ora. Tutti e due
devono
attraversare con il
martirio lo
spessore sordo
del disumano.»
Il Tabor
«Il Tabor
manifesta la gloria
del Cristo. Quale
momento
terribile. Bellezza
insostenibile che
fa paura, che fa
dormire i bambini
e confondere i
grandi. Bellezza
spiazzante, la
stessa di Pasqua.
«VEDERE» è
sempre
«MORIRE». –
«VIDERE EST
MORI».
Gesù
Appassionato
«Gesù appassionato
se t’incontro per
strada io Ti conosco.
Non Ti ho mai
dimenticato. Tu puoi
nascondere sotto gli
stracci del barbone,
sotto gli orpelli della
prostituta, ma se mi
guardi io Ti vedo. Solo
la stella del mattino,
nel suo silenzioso
tremore ha il colore e
la luce dei tuoi occhi.
Figlio dell’uomo, chi
può cantare la
dolcissima tua
solitudine,
l’abbandono nostro, la
nostra vigliaccheria?»
Santa Maria
Magdalena
«Come danza nel
vento, Maria,
quell’albero verde di
pasqua? Hai trovato
quello che cercavi,
quello che è l’Amore
tuo? È RISORTO? Noi
vediamo soltanto
l’abito del
giardiniere: non ti
sarai sbagliata?
«No! Egli mi
conosce, m’ha
chiamata per
nome.» Devi andare,
povera Magdalena,
devi correre, hai
riconosciuto l’ALTRO,
Tu non esisti che in
Lui. Ormai ha
varcato per sempre
la soglia
dell’alterità.»
San Pietro
«Pietro, sì, quel lago
verde conserva
ancora la eco del
gallo che canta, ma
il Risorto oggi non ti
rimprovera niente:
è il Padre che ti ha
scelto da tutta
l’eternità. Ricordi
che cosa ci ha
detto?- «Nessuno
può venire a me se
non lo ATTIRA il
Padre». Va’, lasciati
TIRARE. Arriverai a
Roma, piccolo,
povero Pescatore.»