Creta - Liceo Classico Dettori

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Liceo G. M. Dettori, Cagliari
Classe IV H 2012-13
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• La scoperta del Palazzo di Cnosso sull’isola di Creta si deve a Sir
Arthur Evans, Storico ed archeologo inglese, pioniere delle
ricerche sulla civiltà minoica.
• Avendo notato delle somiglianze tra il sistema di scrittura
geroglifico e quello cretese, si recò a Creta nel 1893, acquistando
un terreno presso Kephala, l’antica Cnosso. In quel momento
forte era il fascino esercitato dalle splendide scoperte di H.
Schliemann, conosciuto da Evans ad Atene nel 1883.
Evans cominciò a trovare immediatamente resti monumentali, che in breve si
rivelarono pertinenti ad un palazzo esteso per più di 2 ettari. Stanze, corridoi, cortili,
muri, disposti secondo un’articolazione così complessa che ricordava veramente
quella di un labirinto.
In alcuni anni di lavoro Evans portò dunque alla luce non solo ciò che rimaneva di un
antico palazzo, ma i resti di una civiltà completamente nuova, per la quale coniò il
termine “minoica”, dal nome del re leggendario
• Creta è la più grande isola greca ed è situata nel mar Egeo.
• E’ la quinta isola del Mar Mediterraneo per superficie ed è situata a sud della
Grecia. Il suo nome deriva dalla presenza di una grandissima quantità di creta
(materiale con cui gli abitanti costruivano gli utensili).
• L’isola ha una forma stretta e lunga e separa il mar Egeo dal mar Libico.
• Il suo terreno è in gran parte montuoso e le pianure costituiscono una
percentuale modesta del suo territorio. I massicci principali sono:
 I Sipanieli (2454 m)
 Il massiccio del monte Ida (2456 m)
 Dikti Oros (2146 m)
• Le coste sono in genere molto frastagliate, ma esistono profonde differenze
tra la costa settentrionale e quella meridionale: la prima è più abitabile e di
conseguenza più popolata, la seconda invece è per lo più ripida e perciò poco
popolata.
• La civiltà di Creta fu una delle più ricche del mondo antico. La sua ingente
ricchezza era dovuta al commercio, favorito dalla posizione dell’isola, nel
cuore del Mediterraneo e quindi al centro delle rotte commerciali di varie
culture e civiltà.
• Oltre al commercio, un’altra fonte di ricchezza di Creta era l’allevamento,
in particolare quello dei tori, che avevano una grande importanza anche
religiosa.
• Molto praticata era anche la coltivazione della vite e dell’olivo.
• Inoltre, Creta era famosa per la produzione artigianale di ceramiche,
tessuti e oggetti in metallo.
• Oggi l'economia dell'isola si basa sull'agricoltura (vite, olivo, cereali,
primizie), sull'allevamento ovino e caprino e sulla pesca
• Le industrie prevalenti sono quelle alimentari e tessili.
• E' molto importante oggi il turismo, favorito
dal potenziamento delle vie di comunicazione.
Infatti Creta ha conservato le ricche tradizioni,
che si possono ancora oggi rivivere nel folkore
delle feste di paese.
• Un importante centro turistico è a Cnosso,
dove si trova uno dei più importanti siti
archeologici dell'isola: sono presenti i resti
della reggia costruita da Dedalo per il re
Minosse, il famoso palazzo di Cnosso. E'un
palazzo di 1500 stanze ancora ben conservate.
A Cnosso inoltre si riconduce la leggenda del
Minotauro e del volo di Icaro.
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Il Minotauro è una figura della mitologia greca, un essere metà uomo e metà toro. Era
il figlio del Toro di Creta e di Pasifae, regina di Creta.
La leggenda narra che Minosse, re di Creta, pregò Poseidone di inviargli un bellissimo
toro, promettendo di sacrificarlo in suo onore. Ma il toro era troppo bello e allora
Minosse decise di sacrificarne un altro. Poseidone venne a sapere del fatto e decise di
punire il re: fece innamorare Pasifae del toro. Dall’unione dei due nacque il Minotauro.
Minosse fece rinchiudere il Minotauro nel labirinto di Cnosso, costruito da Dedalo. Ma
quando Androgeo, il figlio di Minosse, morì ucciso dagli ateniesi, il re decise di
vendicarsi. La città di Atene, allora sottomessa a Creta, doveva inviare ogni nove anni 7
fanciulli e 7 fanciulle da offrire in pasto al Minotauro.
•Teseo, figlio del re ateniese Egeo, si offrì di far parte di quei sette giovani per sconfiggere il mostro. Arianna, figlia
del re e della regina di Creta si innamorò perdutamente di lui e decise di aiutarlo. Gli diede un filo, il famoso ‘’filo di
Arianna’’, che gli avrebbe permesso di non perdersi una volta entrato nel labirinto. Teseo affrontò il mostro e lo
uccise. Uscito dal labirinto l’eroe salpò con la giovane alla volta di Atene, montando le vele bianche in segno di
vittoria. Più avanti, però, Teseo abbandonò Arianna su un’isola.
• Poseidone, adirato con Teseo per questo fatto, inviò una tempesta che squarciò le vele costringendo l’eroe a
cambiarle con quelle nere. Prima di partire, infatti, il padre gli aveva raccomandato di portare due gruppi di vele:
quelle bianche in segno di vittoria e quelle nere in segno di sconfitta. Egeo, vedendo le vele nere, credette che suo
figlio fosse stato divorato dal Minotauro e disperato di buttò in mare.
• Dietro il mito si celano particolari significati che i Greci attribuivano ad
alcuni elementi del racconto:
 Il nome Minosse, attribuito al re di Creta, è designato da alcuni studiosi
non come il nome del solo re di Cnosso, ma come il termine
genericamente utilizzato per indicare ‘’i sovrani’’ in tutta l’isola.
 Dietro il personaggio del Minotauro si stima la divinizzazione del toro da
parte dei Greci.
 Lo sterminato labirinto è il simbolo dello stupore provato dai Greci nel
vedere le immense costruzioni cretesi.
 Alla vittoria di Teseo si attribuisce invece l’inizio del predominio dei Greci
sul mar Egeo, quindi il trionfo di Atene su Creta.
• Quando Minosse scoprì che il Minotauro era
stato ucciso si infuriò con il costruttore del
palazzo, l’architetto Dedalo, e lo rinchiuse nel
labirinto insieme al figlio Icaro.
• La leggenda racconta che Dedalo, uomo molto
ingegnoso, riuscì a costruire, per sé e per il figlio,
delle ali con le penne degli uccelli, che tenne
insieme con della cera. Così abbandonarono il
palazzo.
• Però Icaro, nonostante le raccomandazioni del
padre, volò troppo vicino al sole e il calore
sciolse la cera facendolo precipitare in mare.
• I cretesi erano politeisti, le divinità più importanti erano: la dea madre e il
toro. Tutte le divinità venivano rappresentate dal re-sacerdote.
• La religione cretese era basata soprattutto sulla figura di una dea
femminile, probabilmente venerata sotto diversi aspetti, fra cui quello
della Grande Madre.
• Attributi della dea erano il serpente, simbolo legato alla terra, la colomba,
simbolo della fecondità, ed il leone.
• Un altro importante simbolo cretese era il toro, protagonista della
leggenda del Minotauro e della tauromachia.
• Mentre in epoca antica le cerimonie religiose si svolgevano in grotte sacre
o sulle montagne, dal XVII secolo a.c furono le sale dei palazzi ad essere
utilizzate come luoghi di culto.
• La scrittura cretese, la lineare A, si sviluppò nel 1700 a.C., ma non è ancora
stata decifrata.
• La Lineare A, insieme ai geroglifici cretesi, è uno dei due sistemi di
scrittura utilizzati nell'isola di Creta prima del sistema di scrittura dei greci
micenei, detto Lineare B.
• Durante il periodo minoico, prima del dominio miceneo, la Lineare A fu
utilizzata come scrittura ufficiale nei palazzi e per i riti religiosi, mentre i
geroglifici venivano utilizzati soprattutto sui sigilli.
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Nella civiltà cretese possiamo distinguere tre fasi: fase palaziale, neopalaziale e
micenea. Durante la fase palaziale (2300-1700) le popolazioni dell'Egeo diedero
inizio alla prima fase della civiltà cretese: a Cnosso, a Festo, e a Mallia sorsero i primi
grandi palazzi.
Osservando la natura dei lavori effettuati sia nella costrizione che nell'adattamento
del terreno per costruire i palazzi, possiamo affermare che a Creta esisteva la
schiavitù e una classe burocratica organizzata e potente.
Nei palazzi sono stati ritrovati ampi magazzini dove venivano depositate le scorte di
grano e di olio dai contadini che coltivavano le terre circostantie mantenevano con
il proprio lavoro sovrani e dignitari.
Questa fase si concluse nel 1700, si è pensato a causa di un terremoto.
Dopo il crollo, durante la fase neopalaziale (1700-1400) i palazzi vennero ricostruiti
senza fortificazioni, esattamente come i precedenti. Questo avvalora la supposizione
che il crollo dei palazzi fosse di origine naturale e non a causa esterna.
I palazzi di Crosso e Festo vennero abbelliti e la vita di coloro che vi abitavano era
sfarzosa e allietata da intrattenimenti. Anche se non ne determinarono il crollo, una
serie di cataclismi contribuirono al declino dell'era neopalaziale.
• Nel 1897 l’Inghilterra e la Russia scacciarono gli ottomani, che detenevano
il controllo dell’isola
• Lo stato cretese fu istituito nel 1898, ma rimase formalmente sotto la
sovranità ottomana. L'ordine era garantito da una forza militare
internazionale.
• Nel 1908, approfittando delle agitazioni interne in Turchia, i deputati
cretesi dichiararono l'unione con la Grecia. L'atto non venne tuttavia
riconosciuto internazionalmente fino al 1913, dopo le guerre balcaniche.
• Con il trattato di Londra il sultano Mehmet V rinunciò formalmente ai suoi
diritti sull'isola. In dicembre, la bandiera greca fu innalzata sulla fortezza
Firkas di Candia, alla presenza di Eleftherios Venizelos e del re di Grecia re
Costantino I.
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