le due germanie - Istituto Comprensivo "Cavour" Marcianise

LE DUE GERMANIE
LA Germania dell’ Est e la
Germania dell’ Ovest
04/06/2017
Cronologia del muro:
1945 - fine della seconda guerra
mondiale
1949 - divisione della Germania
1961 - costruzione del muro di
Berlino, fortificazione del
confine tra le due Germanie
1989 - caduta del muro
1990 - riunificazione della
Germania
Muro di Berlino
La storia del Muro di Berlino è fortunatamente a lieto
fine. E' forse l'unico monumento della storia di cui
non si rimpiange assolutamente la perdita. Oggi il
Muro non esiste più, se non in brevi tratti, ma la sua
presenza fino a pochi decenni fa sembrava
intaccabile. Dal 1961 al 1989 il Muro di Berlino ha
diviso la parte occidentale della città tedesca,
governata dai paesi della Nato, da quella orientale
filosovietica della Germania DDR. Il Muro viene
costruito per volontà dalla parte sovietica con l'intento
di frenare la continua fuga dei cittadini tedeschi
dell'Est verso la parte occidentale-capitalista della
città. La costruzione spacca a metà i quartieri
berlinesi, intere famiglie e persino alcuni palazzi si
trovano ad avere una facciata sulla zona sovietica e
l'altra su quella americana. In questa breve pagina
riassumiamo la sua storia…
Storia del Muro di Berlino
 Dopo la fine della seconda guerra mondiale
Berlino è divisa in zone di occupazione sotto il
diretto controllo militare degli eserciti dei paesi
vincitori della guerra. La zona orientale e il resto
dei territori della Germania dell’Est è sotto il
controllo diretto dell'esercito sovietico. La zona
occidentale di Berlino è invece assegnata al
controllo dell'esercito francese, inglese e
americano. Nella Berlino distrutta dalla guerra la
popolazione non percepisce sostanziali differenze
tra le forze occupanti. La parte Est e quella Ovest
appaiono simili e vivere da una parte o nell'altra fa
ben poca differenza per il popolo tedesco sconfitto
dalla guerra.
La storia continua …
 Le differenze tra le due parti della città cominciano
ad essere avvertite dalla popolazione soltanto a
partire dagli anni '50. Decine di migliaia di tedeschi
della Germania Democratica (DDR) varcano
quotidianamente il confine per recarsi al lavoro a
Berlino Ovest, dove la retribuzione del lavoro è più
alta. Nello stesso tempo, molti turisti occidentali e
tedeschi residenti nella parte filoamericana si
recano nella parte Est della città (filosovietica) per
fare la spesa alimentare o per andare al ristorante,
grazie ai prezzi notevolmente più bassi della parte
russa. Il passaggio da una zona all'altra della città
è libero e si crea un vero e proprio fenomeno di
pendolarismo da ambo le parti. Col passare del
tempo, tuttavia, sono sempre di più i tedeschi
orientali ad abbandonare il pendolarismo per
lasciare definitivamente la Germania Democratica
(DDR) e stabilirsi nella Germania Federale. Circa 3
milioni di tedeschi lasciano così la DDR, in
particolar modo i lavoratori più specializzati.
La costruzione del Muro
 L'economia della Germania Democratica (DDR) entra in crisi e il governo
comunista corre ai ripari chiudendo tutte le vie di fuga dal paese. A farne le spese è
soprattutto Berlino. Nella notte del 12 agosto 1961 l'esercito della Germania
Democratica (DDR) dispone un reticolato di filo spinato, intervallato da blocchi di
cemento, nei principali varchi di transito tra i quartieri dell'Est e quelli dell'Ovest
della città. Ogni passaggio è vietato ai cittadini. I varchi sono presidiati dagli eserciti
in assetto di guerra, contrapposti l'uno contro l'altro. E' la guerra fredda. Nei giorni
seguenti le prime barriere di separazione sono progressivamente sostituite dalla
costruzione di un lungo muro, alto 4 metri e caratterizzato dall'avere una parete
liscia e una sommità ricurva per impedire alle persone di aggrapparsi con le mani e
scavalcarlo (il "Muro di Berlino"). L'opera viene definita dagli autori con il nome di
"roccaforte di protezione anti-fascista". Immediatamente dopo il muro è situata la
"striscia della morte", un zona off-limits posta tra il muro e il reticolato di filo
spinato, con un fossato anticarro nel mezzo. Lungo questa striscia perderanno la
vita almeno un centinaio di persone nel tentativo di fuga. Il muro è intervallato da
torrette di guardia fortificate e dotate di mitragliatrici puntate lungo la "striscia".
Durante la costruzione del muro molti fuggitivi riescono a passare nella zona Ovest
passando dalle finestre dei palazzi spaccati a metà dal confine. Successivamente
anche questi varchi di fortuna sono murati e fortificati. Nel corso di venti anni il
Muro di Berlino raggiunge una lunghezza di 155 km. I quartieri Est e Ovest
della città sono completamente isolati e resteranno tali per quasi trent'anni. Le
divisioni e le crisi politiche dell'intero pianeta trovano in Berlino la capitale del
mondo, l'aria è tesa ed il panorama appare agli osservatori stranieri come un
quadro triste e cupo. Berlino Ovest segue il processo di modernizzazione dei paesi
capitalisti, migliorando il benessere degli abitanti, mentre Berlino Est subisce la
progressiva decadenza economica dei paesi comunisti.
La divisione del popolo tedesco e l'impotenza delle nuove generazioni nei confronti del
Muro, si manifesta soprattutto nella rabbia dei giovani artisti e nei graffiti disegnati con
colori vivaci lungo la parte occidentale del Muro.
La caduta del Muro di
Berlino
 Soltanto nel 1989, a seguito del crollo
dell'economia sovietica e del clima di distensione
globale, le due zone della città tornano a riunirsi. La
sofferenza dei tedeschi scoppia in un'improvvisa
gioia collettiva ed in pochi giorni, o forse ore, il
lungo Muro di Berlino viene distrutto a colpi di
piccone o di martello dagli stessi cittadini. Oggi
resta in piedi soltanto un chilometro del Muro ed è
conservato nella East Side Gallery come
monumento alla memoria di quei giorni bui. Un altro
breve tratto del Muro è visibile nella Bernauer
Strasse.
LA
GERMANIA
OGGI
LA GERMANIA E’ OGGI LA
PIU’ GRANDE POTENZA
ECONOMICA IN EUROPA
 La Germania, dopo gli Stati Uniti e il Giappone,è la
terza più grande potenza economica nel mondo. I
problemi posti dall'unificazione delle due Germanie
nel 1990 e le sconvolgenti trasformazioni in atto
nelle regioni dell'ex RDT, con il passaggio in tempi
accelerati da un'economia pianificata di tipo
socialista a una libera economia di mercato, non
consentono ancora di dare un quadro unitario
dell'economia tedesca. Le differenze tra est e ovest
sono ancora enormi: i quarant'anni di divisione e le
conseguenze della riunificazione stessa, che per
l'economia dell'est erano spesso distruttive, hanno
creato dei dislivelli e delle differenze che non sono
facilmente colmabili.
LA DISOCCUPAZIONE
Percentuale di disoccupazione (08/97): 11,4 %
(08/96: 10,2 %) - Italia: 11,7 %
Disoccupazione all'ovest: 9,7 % - all'est: 18,3
%
Regioni con meno disoccupazione: Bayern: 7,2
%, Baden Württemberg: 7,9 %
Regioni con più disoccupazione: SachsenAnhalt: 20,7 %, Mecklenburg-Vorpommern:
18,6 %
Aiuti statali alla disoccupazione: il 2 % del PIL
(Italia: 0,5 %)
I SETTORI PIÙ
IMPORTANTI
DELL'ECONOMIA
• Anche se l'industria è ancora oggi la spina dorsale
dell'economia tedesca, la sua importanza è sensibilmente
diminuita: tra il 1970 (nei vecchi Lànder) e il 1995 (Germani
unificata) l'incidenza dell'industria sulla creazione del
valore lordo di tutti i settori dell'economia è scesa dal 52% a
circa il 35%.
È al contrario sensibilmente aumentata la quota del settore
dei servizi pubblici e privati sulla produzione totale. Nel
1995 il settore dei servizi privati ha realizzato il 36% della
creazione del valore lordo. Il commercio e le comunicazioni
raggiungono una quota del 14%.
Nell'industria i settori in forte espansione, come la tecnica
delle informazioni e delle comunicazioni o i settori
d'avanguardia come l'aviazione e la navigazione spaziale,
non sono riusciti a compensare la contrazione di settori
tradizionali quali l'industria tessile o la produzione di
acciaio.
I TRE SETTORI PIÙ
IMPORTANTI SONO:
• L'industria automobilistica: la Germania è il terzo
produttore di automobili al mondo. Dei ca. 5 milioni di
veicoli fabbricati nel 1995 circa il 56 % è andato
all'esportazione.
Le industrie più importanti sono: la Volkswagen, la Audi, la
Mercedes, la BMW, la Porsche, la Opel e la Ford.
• L'industria meccanica e di impianti: questo settore detiene
il maggior numero di imprese dell'industria tedesca ed è
tradizionalmente dominato da piccole e medie imprese con
meno di 300 dipendenti. La più grande azienda di questo
settore è la Mannesmann.
• L'industria chimica: l'industria chimica, grazie ad una
tecnologia modernissima, occupa una posizione
d'avanguardia su scala mondiale. Le industrie più
importanti sono: la Bayer, la BASF e la Hoechst
Germania …
ANGELA RUSSO
3E