Parte prima La società feudale e la nascita delle letterature europee 476 d.C Alto Medioevo 1492 d.C Basso Medioevo Età Moderna, Rinascimento Umanesimo Società feudale e Medioevo latino Il termine Medioevo significa “età di mezzo” e va dal 476 d. C. fino al 1492. È diviso in due parti, la prima è l’Alto Medioevo che è caratterizzato dal declino economico, politico e culturale, e la seconda parte è il Basso Medioevo dove c’è una rinascita economica e culturale. Si voleva valorizzare il “nuovo” (Umanesimo, periodo che segue) contro il “vecchio” (cultura medievale). Nel Medioevo nasce quindi un nuovo mondo. Il fattore caratterizzante del Medioevo è il feudalesimo, che è basato su una rete di relazioni interpersonali legate alla fedeltà che univa il signore (re) e i vassalli, che ricevevano da esso il feudo ( una porzione di territorio). L’investitura è il nome del giuramento di fedeltà che legava il vassallo al signore. I vassalli devono inoltre al Signore “omaggio” (deriva dal francese nel senso stretto di “vassallo”, quindi gli devono la loro fiducia) La società feudale è una struttura piramidale, dove c’è una scala gerarchica precisa (è una società statica, non c’è mobilità sociale) ed è immutabile ( rispondente al disegno provvidenziale che regola l’universo ). Si pensa che Dio abbia voluto la divisione della società in tre ordini : guerrieri (bellatores), sacerdoti(oratores) e contadini(laboratores). Il fenomeno del feudalesimo si afferma e si consolida nell’Alto Medioevo , mentre nel Basso Medioevo questo sistema economico deve convivere con tendenze diverse e opposte ( di tipo borghese). Intorno al 1100 la cristianità sembra esprimere una civiltà più forte e dinamica dal punto di vista economico, culturale e civile, e tuttavia segnata da una grande disgregazione politica. Cominciano così a fiorire nuove letterature nazionali. Gli “amanuense” o “scriba” erano coloro che appartenevano al clero e trascrivevano testi in latino. La visione statica del reale La visione della realtà è influenzata dalla religiosità cristiana che domina la civiltà medievale; l’ordine creato ( voluto da Dio) è perfetto ed immutabile. I due massimi poteri, nella sfera spirituale e temporale sono la Chiesa e l’Impero, e la loro autorità è Dio. 1 L’Allegorismo L’allegorismo( dal greco) ha alla base l’idea di unità del cosmo (ordine voluto da Dio), in cui ogni elemento ha una collocazione e un senso e si collega con tutti gli altri elementi. La visione medievale è quindi simbolica. La lettura allegorica viene applicata anche alla storia; è questa una variante dell’allegoria, quella figurale. Medioevo latino L’espressione “medioevo latina “ indica la cultura medievale in latino, di argomento classico o cristiano. Il latino è l’unica lingua scritta durante l’Alto Medioevo. Le varie lingue parlate sono chiamate “volgari” ( del popolo), ed è una cultura esclusivamente orale. Solo nel Basso Medioevo le lingue parlate o volgari derivanti dal latino diventano lingue scritte, dando vita alle diverse letterature nazionali. Letterature romanze Francese, Italiano, Catalano… sono lingue romanze. Le varie lingue nazionali o volgari sono chiamate “romanze” ( deriva da romanice loqui, cioè parlare al modo dei cittadini che erano romani). Dunque coloro che abitavano in Romània non parlavano più il latino ma il romanzo. Il termine romanzo indicherà il genere letterario più diffuso in lingua romanza. Lingue romanze Sono nate lingue romanze o neolatine in dieci varietà principali: Penisola iberica: catalano, castigliano, portoghese Francia: provenzale (Oc) e francese (Oïl) Italia: Italiano e sardo Dalmazia e isole adriatiche: dalmatico (oggi estinto) Alto Adige, Friuli, Canton Grigioni (CH): ladino ( o retoromanzo) Attuale Romània: romeno Germania: lingua germanica (dunque non neo-latina), il tedesco Isole britanniche: anglo-normanno (versione del francese) In Italia il volgare si afferma con ritardo , sia come lingue parlata che come lingue scritta. Il ritardo è dovuto soprattutto alla mancanza di un potere politico che favorisca la diffusione , e al maggior prestigio conferito al latino dalla tradizione di Roma e dalla Chiesa. 2 Il Giullare ( dal latino” ioculares” , buffoni) È la nuova figura dell’intellettuale, coloro che attiravano verso di loro la massa e raccontavano delle storie vestiti da “pagliacci”. Il loro compito non era di trasmettere la cultura cristiana ma la cultura laica (raccontavano le crociate, poesie d’amore…) Pochissime persone sapevano scrivere , la trasmissione dei testi avveniva quindi ad alta voce. Fino al XII secolo non si era in grado di leggere sottovoce. C’erano inoltre due tipi di giullare: il giullare di piazza, che svolgeva i suoi discorsi al pubblico, e il giullare di corte che apparica nei castelli ed è una figura sempre più colta e raffinata. Per i loro scherzi i giullari erano malvisti dalla chiesa , e inoltre erano delle figura laiche intellettuali. La figura opposta al giullare è il monaco. Una figura simile erano anche i clerici vagantes, o “goliardi”che incoraggiavano la gente a non sostenere l’autorità del potere politico e religioso ma le ragioni corporali e materiani ( non spirituali come la Chiesa). Il libro (o codice) era considerato u n oggetto raro e prezioso, infatti era considerato un tesoro. Somiglianza con Goldoni, lui era giullare ed è stato allontanato dall’istituto di Pavia. La scrittura e la cultura orale La cultura latina scompare nell 800 d.C, si assiste al degrado della lingua latina scritta , a seguito delle invasioni barbariche. La scomparsa delle scuole pubbliche favorisce questo processo, e l’unica forza organizzativa sul piano culturale è la Chiesa. Il questo periodo il ceto intellettuale coincide con il clero. La lingua: latino e volgare Nei primi secoli del Medioevo la lingua della cultura è il latino , usata dagli intellettuali mentre il resto della popolazione utilizza altre lingue chiamate “volgari”. Il latino parlato è diverso da quello scritto: quella parlato è più libero ( meno regolare nel lessico e sintassi) mentre quello scritto è più preciso. Questi linguaggi subiscono l’influenza delle lingue parlate in un determinato territorio prima della conquista romana, che ha lasciato residui della pronuncia, lessico, sintassi (effetti delle lingue si sostrato). Dopo il crollo dell’Impero romano si afferma una nuova lingua (effetti delle lingue di superstrato). Tutte questi nuovi linguaggi volgari (romanzi, germanici, slavi…) inizialmente sono solo orali, poi acquistano importanza e sono destinate anche alla scrittura : da questa rivoluzione nascono le letterature moderne dell’Europa. 3 Nascita delle letterature europee Francia : XI secolo Spagna : XII secolo Italia, XIII secolo Dalla Francia nasce la letteratura cortese, detta così perché sviluppata nelle corti dei signori feudali. Le due lingue presenti in Francia ( Oc, Oil) dettero vita a due letterature parallele. I poemi epici (francesi) sono chiamati “canzoni di gesta”. Il capolavoro è la “Chânson de Roland”, il cui argomento è la spedizione di Carlo Magno contro i Saraceni di Spagna (778) e la morte di Orlando, paladino e martire della fede. L’indovinello veronese Prima del 960 si ha un esempio di forma intermedia fra latino e volgare ( ma forse si tratta solo di un latino imbastardito) nell’Indovinello Veronese, risalente tra il VIII e il IX secolo. È stato inserito da un copista veronese in un codice elaborato nella Spagna araba. Indovinello: “Anteponeva a sé i buoi, bianchi prati arava, ed un bianco aratro teneva ed un nero seme seminava” L’interpretazione dell’indovinello sembra quasi legata al parallelismo fra l’atto di arare e di seminare e quello di scrivere, fra il contadino e lo scrivano. Placito capuano( o cassinesi) La prima distinzione fra volgare e latino si hanno nel Placito capuano del 960, primo dei 4 Placiti del 960-963. Sono quattro sentenze giudiziarie volute dal giudice di Capua, in volgare perché voleva che i contenuti del discorso fossero compresi da tutti i presenti ( che non conoscevano la lingua latina). “placito” significa “ciò che è piaciuto”, cioè in questo caso ciò che il giudice ha approvato e la sentenza che ha emesso. È il primo documento in volgare Italiano. Non c’è in Italia un volgare italiano unico, piuttosto si deve parlare di una pluralità di volgari caratterizzati da un’omogeneità di fondo. Per indicare tale omogeneità Dante parla di una “lingua del si” o una “lingua italica”. Il concetto di cortesia L’aggettivo “cortese” deriva dalla corte del sovrano e dei signori feudali e indica una condizione di gentilezza e cortesia. “Cortese” è opposto a “ villano”(popolo basso). Dal sostantivo “Corte” derivano termini come “fare la corte”, o “corteggiare”, che rinviano alla sfera dell’amore. L’amore cortese è al centro non solo del romanzo ma anche della lirica. 4 È un argomento di trattazione scientifica, morale e filosofica. Il trattato più noto è il De Amore. I comandamenti d’amore I comandamenti d’amore, o il De Amore, è un trattato scritto da Andrea Cappellano fra il 1174 e il 1204. Esso definisce i principali comandamenti d’amore: - propone una definizione dell’amore, - il rapporto tra l’innamorato e la donna ( che riflette quello del vassallo e il Signore), - l’opposizione inconciliabile fra amore libero e matrimonio (solo il primo è vero amore) - stretto rapporto tra gentilezza e amore. Cappellano fissa quindi le regole dell’amor cortese, incentrato sulla “cavalleria d’amore” (generosità, lealtà, devozione) a cui si ispirano la poesia provenzale e il romanzo cavalleresco. Questa opera è suddivisa in tre libri e ha per scopo di stabilire le regole fondamentali del comportamento amoroso e stabilire cosa sia l’amore perfetto (primi due libri). Il terzo libro valuta il matrimonio. Andrea Cappellano detta il suoi 12 comandamenti al mondo delle corti feudali del XII secolo, quindi questi precetti non sono conformi ai nostri tempi. 5