La nascita delle lingue e delle letterature volgari

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La nascita delle lingue e delle
letterature volgari
Dal latino alle lingue romanze
nei primi secoli della civiltà romana
(dal IV al I sec. a.C.)
sono in uso
LATINO
LETTERARIO
LATINO
VOLGARE O
PARLATO
lingua usata dai
grandi scrittori o nei
documenti ufficiali
lingua parlata
correntemente
dalla popolazione
Dal latino alle lingue romanze
durante i secoli dell’Impero
(dal I al V sec. d.C.)
LATINO VOLGARE
O PARLATO
subisce una
forte influenza
da parte delle
LINGUE
DI SOSTRATO
lingue che si parlavano nei vari
territori prima della conquista
romana e della diffusione del latino
e si formano
i cosiddetti
LATINI VOLGARI
REGIONALI
varianti regionali del latino volgare,
che derivano dalla fusione con le
parlate precedenti alla conquista
Dal latino alle lingue romanze
in seguito al crollo dell’Impero
(a partire dal V sec. d.C.)
LATINI VOLGARI
REGIONALI
vengono a loro
volta influenzati
dalle
LINGUE DI
SUPERSTRATO
lingue parlate dalle popolazioni che
invadono i territori dell’Impero
(soprattutto germani e arabi)
e si formano le
LINGUE ROMANZE
CON LE LORO
VARIANTI DIALETTALI
- italiano
- francese
- provenzale
- spagnolo
- catalano
- portoghese
- rumeno
lingue che derivano dalla fusione delle varianti
regionali del latino volgare con le lingue parlate
dalle popolazioni che invadono l’Impero
Parole e immagini
Indovinello veronese
(fine VIII – inizio IX sec.)
Se pareba boves,
alba pratalia araba,
et albo versorio teneba;
et negro semen seminaba.
Gratias tibi agimus omnipotens
sempiterne Deus.
Spingeva avanti i buoi, arava bianchi
prati, teneva un aratro bianco e
seminava un seme nero.
Ti ringraziamo, onnipotente eterno Dio.
Placito capuano
(X sec.)
Sao ko kelle terre, per kelle fini
que ki contene, trenta anni le
possette parte sancti Benedicti.
So che quelle terre, entro quei
confini che qui si descrivono,
trenta anni le ha tenute in
possesso l’amministrazione
patrimoniale di San Benedetto
(trad. it. di A. Roncaglia).
I Giuramenti di Strasburgo
• Nell’842, i re Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo si scambiarono
una promessa di fedeltà in presenza dei rispettivi eserciti,
pronunciando un solenne giuramento l’uno nella lingua dell’altro
(cioè in volgare franco-romanzo, compreso dalle truppe di Carlo il
Calvo, e in antico tedesco, parlato dei soldati di Ludovico il
Germanico).
• I Giuramenti di Strasburgo dimostrano che il latino era ormai
sconosciuto alla gente del popolo e che le lingue volgari erano
ampiamente diffuse.
Cultura e mentalità
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-
spesso sono monaci che lavorano
all’interno degli scriptoria
si dedicano alla riproduzione dei
testi ricopiandoli a mano
a volte possiedono uno scarso
livello di cultura
-
chierici
fanno parte della Chiesa
possiedono una rendita
economica derivante da un
beneficio ecclesiastico
si dedicano spesso
all’insegnamento o svolgono
funzioni amministrative in
ambito civile
goliardi
La figura
dell’intellettuale
amanuensi
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-
si esibiscono nelle corti o nelle
piazze in occasione di fiere o
festeggiamenti
si rivolgono a un pubblico di
cultura medio-bassa
propongono spettacoli di
intrattenimento in cui si
mescolano recitazione, canto,
mimo e giocoleria
giullari
-
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-
-
sono chiamati anche “chierici
vaganti”
possono essere religiosi senza
una sede stabile, frati fuggiti dai
conventi, studenti falliti
si rivolgono a un pubblico di
cultura medio-alta
spesso hanno un atteggiamento
irriverente nei confronti della
cultura ufficiale
Parole e immagini
amanuensi
chierici
In questa miniatura è
raffigurato un monaco
amanuense mentre
esegue il suo lavoro
I chierici erano considerati
i veri intellettuali in epoca
medievale e la loro
opinione era tenuta in
grande considerazione dalla
popolazione
goliardi
L’opera dei goliardi è arrivata
fino a noi grazie alla
sopravvivenza dei celebri
Carmina burana del XIII
secolo
giullari
Giullari, menestrelli
e trovatori non
potevano mai mancare
alla corte dei signori
e nelle feste del paese
Il volgare di sì
• Come tutti i volgari, il volgare di sì (cioè l’antenato della lingua
italiana) viene prima impiegato a scopi pratici, per le testimonianze in
tribunale, per le leggi comunali e della pubblica amministrazione.
• In una seconda fase, come tutti i volgari, anche il volgare di sì viene
impiegato per comporre testi letterari. I primi sono i ritmi
giullareschi, componimenti in versi composti dai giullari e destinati al
popolo.
• A partire dal 1230 circa, si incontra una abbondante produzione
letteraria in volgare in versi e in prosa e in generi letterari diversi (i
volgari di sì, in questo periodo, sono molti e diversi nelle varie aree
della penisola) .
San Francesco e la poesia religiosa
• La prima manifestazione letteraria in volgare del sì è il Cantico di frate Sole
di Francesco d’Assisi, una vera e propria preghiera pensata per tutto il
popolo.
• Nel Cantico tutto il creato viene esaltato come immagine visibile della
potenza di Dio e del suo amore per l’uomo e per tutto il creato.
• Dopo una introduzione in cui si sottolinea la grandezza di Dio e la
piccolezza dell’uomo, Francesco loda Dio prima attraverso il creato (vv. 522), poi attraverso l’uomo; le «qualità» umane gradite a Dio e da lui
premiate sono la capacità di sopportare ogni avversità con umiltà e mitezza
e il rifiuto dei peccati mortali: l’uomo, nella visione di Francesco, deve
avvicinarsi a Dio, lodarlo, ringraziarlo e servirlo con grande umiltà («cum
grande humilitate»).
Le laude e Iacopone da Todi
• Poiché la cultura medievale è principalmente cultura religiosa, in Italia
nel XIII secolo fioriscono e si diffondono moltissime laude, cioè poesie
di lode, indirizzate a Dio. L’autore di laude più noto fu Iacopone da
Todi.
• La lauda più nota di Iacopone da Todi è «Donna de Paradiso»,
conosciuta anche con il titolo «Pianto della Madonna», poiché tutta la
sua parte finale è costituita dal pianto funebre di Maria ai piedi della
croce.
Cultura e società
in Francia verso la
fine dell’XI secolo
rafforzamento della
cavalleria
esigenza di una
nuova produzione
letteraria
cavalleria: classe sociale
composta dai cadetti (figli
non primogeniti senza
diritto di successione) e
dai nobili senza feudo
in lingua
volgare
basata sul nuovo
repertorio di valori
e di modelli di
comportamento
-
la prodezza
il senso dell’onore
la lealtà
la generosità con i vinti
il rispetto della parola data
la fedeltà al signore o al sovrano
la nobiltà d’animo
Cultura e mentalità
L’evoluzione
del codice
cavalleresco
i valori cavallereschi
vengono rielaborati
dalla cultura
religiosa
il cavaliere deve
impegnarsi al
servizio dei deboli e
degli oppressi
la guerra deve avere
come obiettivo
la difesa della
vera fede
nasce il
concetto di
GUERRA SANTA
le Crociate
la Reconquista
liberazione
della Terra
Santa dai
musulmani
liberazione
della Spagna
dal dominio
arabo
che ispirano la
composizione delle
CANZONI DI GESTA
poemi epici che esaltano le imprese
eroiche dei cavalieri in difesa
della fede cristiana
Le Chansons de geste
• Le Chansons de geste («canzoni di gesta») sono poemi epici che
raccontavano le imprese di Carlo Magno e dei suoi paladini contro gli
Arabi. Si tratta dei primi testi letterari (quindi privi di un fine pratico)
in lingua volgare; essi sono attestati in Francia, e precisamente nel
nord del Paese, intorno al 1090.
• Gli autori, tutti anonimi, delle chansons de geste rielaborano quelle
vicende ormai lontane (più o meno quanto può esserlo per noi l’Unità
d’Italia…), alla luce della loro attualità politica, cioè delle guerre dei
cristiani d’Europa contro gli arabi di Spagna e i turchi musulmani in
Terrasanta (crociate).
Le prime letterature volgari nascono
in Francia: i romanzi cavallereschi
• Contemporaneamente alle chansons de geste, in Francia si afferma il
genere del romanzo cavalleresco, diffuso prima in versi (come i
poemi epici), poi anche in prosa.
• A differenza delle chansons de geste, il romanzo cavalleresco non è
destinato alla pubblica recitazione, ma alla lettura individuale.
• I temi trattati riguardano la storia antica (per esempio le imprese di
Alessandro il Macedone o di Roma antica), la mitologia antica o le
storie di re Artù e dei cavalieri della Tavola rotonda.
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