NICOTINA E TABACCO
• La coltivazione, la masticazione e il fumo del tabacco erano noti agli
indigeni dell’America e della Australia all’epoca delle prime
esplorazioni europee in questi paesi.
• Il consumo del tabacco si diffuse in Europa nel XVI secolo.
• Fino alla metà del XIX secolo, il tabacco veniva fumato solo dagli
uomini con la pipa ed alla fine del XIX secolo iniziò la fabbricazione
delle sigarette.
• Attualmente, la prevalenza a livello mondiale dei fumatori è pari circa
al 18% della popolazione adulta.
• La nicotina sembra essere l’unica sostanza farmacologicamente attiva
nel fumo di tabacco.
NICOTINA
E’ il principale composto della pianta del tabacco “NICOTIANA TABACUM”
attivo sul SNC che porta il nome di Jean Nicot, ambasciatore francese in
Portogallo che, persuaso del valore medico delle foglie del tabacco dai nativi
del Sud America, presentò i suoi semi al re di Francia.
Oltre la nicotina il fumo di tabacco contiene composti altamente tossici che
sono responsabili della tossicità polmonare (catrame, monossido di carbonio,
monossido di azoto, cancerogeni)
La nicotina è una sostanza psicostimolante socialmente accettata
La lobelina è un altro alcaloide naturale isolato dalla “LOBELIA INFLATA”
(tabacco indiano) ed è meno potente della nicotina
NICOTINA
N
CH3
N
Altre sostanze presenti nel fumo
CATRAME:
E’ cancerogeno e rappresenta il rischio maggiore per la
salute di chi fuma
MONOSSIDO Ha importanza nella dipendenza psicologica poiché
DI CARBONIO contribuisce a dare l’aroma al fumo
E’ responsabile nello sviluppo delle malattie
cardiovascolari: ischemia cardiaca (ridotta irrorazione
delle pareti cardiache)
Altre sostanze presenti nel fumo
MONOSSIDO
DI AZOTO
( NO )
E’ prodotto dalla decomposizione dei nitrati presenti nel
tabacco. Il monossido di azoto è irritante per le vie respiratorie
Il monossido di azoto è prodotto nel nostro organismo in
dosi controllate che regolano importanti funzioni
(comunicazioni fra le cellule, rilassamento muscolare,
controllo del flusso sanguigno)
Il monossido di azoto esogeno potrebbe interferire
negativamente sulle funzioni svolte all’interno delle cellule
dal monossido di azoto endogeno
Tossicodipendenza
La nicotina è il principio attivo presente nel fumo di sigaretta che produce:
a) DIPENDENZA
b) TOLLERANZA
c) SINDROME D’ASTINENZA nei forti fumatori con:
1) irritabilità
2) malessere
3) ridotta concentrazione
4) sonnolenza
5) crisi di bulimia etc.
Tossicodipendenza
Nel 1992 l’OMS inserisce il fumo di tabacco nel capitolo dedicato ai
“DISORDINI MENTALI E COMPORTAMENTALI” dovuti all’uso di sostanze
psicoattive
La FOOD AND DRUG ADMINISTRATION (FDA) sancisce gli assiomi:
a) nicotina
=
droga
=
dipendenza
b) fumo di tabacco = causa certa di tumori fra cui il primo quello
polmonare
Nel 1994 il DSM – IV classifica la dipendenza e l’astinenza da nicotina come
un disturbo psichico
Criteri per valutare la dipendenza da nicotina
a) Un desiderio persistente o il fallimento dei tentativi di smettere di fumare
b) Un aumento della quota del proprio reddito destinata a procurarsi la sostanza
c) La continuazione nell’uso nonostante la consapevolezza di un problema di
salute
d) Il disagio, anche dopo una breve astinenza, che porta al desiderio continuo di
fumare
FARMACOCINETICA DELLA NICOTINA
ASSORBIMENTO:
a livello polmonare
dalle mucose buccali e nasali
a livello cutaneo
La nicotina è una base relativamente forte ed il suo assorbimento
gastrico è limitato dal pH
Assunta in forma di fumo il composto non è ionizzato ed è assorbito per
il 90%
L’inalazione è il modo più efficiente per l’assorbimento della nicotina a
livello cerebrale
La maggior parte delle sigarette contiene 6-8 mg di nicotina
Farmacocinetica della nicotina
METABOLISMO:
LA COTININA
(90%)
avviene in parte a livello epatico dove si
producono 2 composti
OSSIDO DI NICOTINA
e in parte a livello renale e polmonare.
L’emivita dopo somministrazione parenterale è di circa 2 ore
Farmacocinetica della nicotina
ELIMINAZIONE:
renale e la velocità di eliminazione dipende
dal pH delle urine. La velocità di escrezione
diminuisce se il pH è alcalino.
Nel latte di donne fumatrici.
Metabolismo ossidativo della nicotina
CH3
N
CH3
CYP2A6
N
N
N+
OSSIDAZIONE
NICOTINA
IONE IMMINIO
ALDEIDE OSSIDASI
CH
N
N
COTININA
Metabolismo ossidativo della nicotina
In questa reazione metabolica a 2 steps la nicotina è prima ossidata a “IONE
IMMINIO” e poi ossidata a “COTININA” tramite l’aldeide ossidasi
Il passaggio limitante è quello della formazione dello “IONE IMMINIO” ad
opera del citocromo P450 2A6 (CYP2A6)
Per alte concentrazioni intervengono altre isoforme CYP come il CYP2B6
Il ruolo chiave del CYP2A6 nel catabolismo della nicotina
L’isoforma CYP2A6 è maggiormente espressa nel fegato dove rappresenta
l’1-10 % del contenuto totale dei citocromi
Quantità minori di CYP2A6 sono presenti nella mucosa nasale e
nell’epitelio bronchiale
Studi genetici sul citocromo P450 hanno evidenziato:
a) varianti genetiche dell’isoforma 2A6 che metabolizza il 60-80 %
della nicotina a cotinina
b) un’alta correlazione tra la quantità di questo enzima e i livelli
plasmatici di nicotina
Il ruolo chiave del CYP2A6 nel catabolismo della nicotina
Il 16-26% della popolazione è ETEROZIGOTE nel polimorfismo del CYP2A6
e possiede un gene difettoso nella coppia cromosomica
Si ipotizza che questi individui abbiano una minore capacità di metabolizzare la
nicotina
aumento della biodisponibilità epatica
minor numero di
sigarette fumate
minor esposizione al fumo e alle sostanze cancerogene
Studi clinici hanno dimostrato che i fumatori con polimorfismo genetico del
CYP2A6 fumano meno
A seconda del tipo di varianti alleliche del CYP2A6 possedute, la popolazione si
divide:
a) bassi metabolizzatori
b) intermedi metabolizzatori
c) alti metabolizzatori
Il ruolo chiave del CYP2A6 nel catabolismo della nicotina
Gli individui bassi metabolizzatori per il CYP2A6, potrebbero avere
abitudini al fumo di tabacco diverse dagli individui alti metabolizzatori
Il polimorfismo potrebbe pertanto essere associato ad un aumentato rischio
di tumore al polmone, indotto dal fumo di sigaretta
Il CYP2A6 attiva diversi procancerogeni presenti nel fumo di tabacco
come le NITROSAMMINE e le AFLATOSSINE e teoricamente gli
individui bassi metabolizzatori dovrebbero essere protetti dallo sviluppo
del cancro, ma non tutti gli studi sono concordi
Il ruolo chiave del CYP2A6 nel catabolismo della nicotina
La sensibilità al fumo e la dipendenza sono legate a fenomeni sia metabolici che
neuronali e sicuramente la componente genetica ha un ruolo importante
La componente genetica si manifesta con:
a) FENOTIPO NEUROBIOLOGICO: implica fattori neurochimici
responsabili degli effetti psicoattivi e dell’astinenza
b) FENOTIPO METABOLICO: regola la sensibilità ed il metabolismo
della nicotina con un impatto nella iniziazione e nella acquisizione
Questi 2 fenotipi contribuiscono alla tolleranza ed alla sensibilizzazione e quindi
all’accomodamento neuronale e metabolico
Questi processi di accomodamento hanno uno sviluppo temporale diverso e sono
reversibili
Effetti della nicotina
EFFETTI POSITIVI
piacere e gratificazione
vigilanza
EFFETTI NEGATIVI
assuefazione
aumento della dose
craving
Da ciò scaturisce l’aumentato rischio di tossicità:
a) CARDIOVASCOLAREarteriosclerosi
ipertensione
tachicardia
trombosi
cardiopatia
infarto
ictus cerebrale
b) BRONCHIALE
azione bronco-ostruttiva
(bronchiti croniche con enfisema,
asma)
Attività farmacologica
L’attività farmacologica è molto variabile ed è dovuta all’azione della
nicotina su una grande varietà di siti effettori e chemiorecettori, ma anche
all’azione desensibilizzante nei confronti di alcuni recettori
La risposta finale è la sommatoria degli effetti stimolatori e di quelli inibitori:
1) SISTEMA NERVOSO PERIFERICO
2) SISTEMA NERVOSO CENTRALE
3) SISTEMA CARDIOVASCOLARE
4) GHIANDOLE ESOCRINE
Attività farmacologica
1) SISTEMA NERVOSO PERIFERICO
a basse dosi: la nicotina stimola direttamente le cellule gangliari e
facilita la trasmissione degli impulsi
ad alte dosi: dopo la stimolazione iniziale si ha un rapido blocco della
trasmissione degli impulsi
Attività farmacologica (sistema nervoso periferico)
La nicotina stimola un certo numero di recettori sensoriali:
a) i MECCANORECETTORI che corrispondono allo
stiramento o alla pressione della cute
del mesentere
della lingua
dei polmoni
dello stomaco
b) i
CHEMOCETTORI
del glomo carotideo
c) i
TERMOCETTORI
della cute e della lingua
d) i
NOCICETTORI
Attività farmacologica (sistema nervoso periferico)
Per esempio:
La nicotina può aumentare la frequenza cardiaca:
1) per eccitazione dei gangli simpatici e paralisi dei gangli
parasimpatici
2) per paralisi dei gangli simpatici ed eccitazione dei gangli
parasimpatici
3) per azione sui chemocettori dei glomi carotideo e aortico e dei
centri bulbari
4) per riflesso compensatorio cardiovascolare risultante dalle
variazioni della pressione arteriosa
5) per rilascio di adrenalina dalle ghiandole surrenali con aumento
della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa
Attività farmacologica
2) SISTEMA NERVOSO CENTRALE
La nicotina stimola il S.N.C.
TREMORI
In proporzione alla dose
CONVULSIONI
La nicotina stimola la RESPIRAZIONE:
a) a dosi più elevate direttamente sui centri nel midollo
allungato
b) a dosi più basse indirettamente per azione riflessa
attraverso l’eccitazione dei chemocettori dei glomi
aortico e carotideo
Attività farmacologica (sistema nervoso centrale)
La stimolazione del S.N.C. è seguita da depressione e morte per:
a) blocco centrale della respirazione
b) blocco periferico dei muscoli respiratori
La nicotina induce il VOMITO:
a) a livello centrale per stimolazione diretta della zona
chemorecettrice (trigger zone: CTZ)
b) a livello periferico per attivazione dei nervi afferenti
vagali e spinali che costituiscono l’afferenza sensitiva
delle vie riflesse che intervengono nell’atto del vomito
Attività farmacologica
3) SISTEMA CARDIOVASCOLARE
Gli effetti cardiovascolari sono il risultato:
a) della stimolazione dei gangli simpatici
b) della stimolazione della midollare surrenale
c) del rilascio di catecolamine dalle terminazioni nervose
simpatiche
d) dell’attivazione dei chemorecettori dei glomi aortico e
carotideo il cui riflesso comporta:
VASOCOSTRIZIONE
TACHICARDIA
AUMENTO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA
Attività farmacologica
4) TRATTO GASTRO-INTESTINALE
A questo livello l’effetto della nicotina è dovuto alla
stimolazione parasimpatica con
a) AUMENTO DEL TONO INTESTINALE
b) AUMENTO DELL’ATTIVITA’ MOTORIA INTESTINALE
In un individuo non abituato la nicotina può causare:
NAUSEA
VOMITO
OCCASIONALMENTE DIARREA
Attività farmacologica
5) GHIANDOLE ESOCRINE
La nicotina stimola la secrezione salivare e bronchiale.
L’aumentata salivazione dei fumatori è un effetto diretto
irritante del fumo anziché un’azione sistemica della nicotina
Meccanismo d’azione della nicotina
La nicotina agisce sui recettori nicotinici per l’acetilcolina che sono
recettori canale
I recettori nicotinici sono presenti:
a) nei gangli del sistema nervoso autonomo
b) nel muscolo striato a livello della giunzione neuromuscolare
c) a livello cerebrale
d) sulle cellule cromaffini
Meccanismo d’azione della nicotina
I recettori nicotinici della giunzione neuromuscolare sono chiamati
RECETTORI MUSCOLARI
I recettori nicotinici delle sinapsi gangliari ,delle cellule cromaffini e
del S.N.C. sono chiamati RECETTORI NEURONALI
Questi recettori sono degli eteropentameri
a) I recettori muscolari sono costituiti da 5 subunità combinate
tra di loro in maniera diversa
(a1
a9 ; b1 b4; g; d; e)
b) I recettori neuronali sono costituiti da due soli tipi di unità
(a e b) di cui sono state clonate 8 subunità a e 3 subunità b
Nel cervello la nicotina agisce sui recettori colinergici del sottotipo
a4b2 che sono espressi in modo ubiquitario
Meccanismo d’azione della nicotina
I recettori nicotinici sono recettore canale pre e post sinaptici.
L’attivazione di questi recettori
aumento del flusso di Na+
depolarizzazione con facilitazione della liberazione di
neurotrasmettitori
La nicotina determina anche desensibilizzazione: infatti il protrarsi della
depolarizzazione con inibitori dell’AchE, con alte dosi di nicotina e di
bloccanti neuromuscolari depolarizzanti (succinilcolina) comporta il BLOCCO
DELLA TRASMISSIONE SINAPTICA
La somministrazione cronica di nicotina determina un aumento del numero dei
recettori colinergici nicotinici che può rappresentare una risposta adattativa alla
prolungata desensibilizzazione recettoriale
Si ritiene che l’effetto globale della nicotina sia la conseguenza di un equilibrio
tra l’attivazione dei recettori colinergici nicotinici che determinano eccitazione
neuronale e la desensibilizzazione che causa il blocco sinaptico
Meccanismo d’azione della nicotina
La nicotina è una sostanza psicoattiva la cui azione consiste principalmente
in un’attivazione di due centri cerebrali:
1) IL SISTEMA MESOLIMBICO DOPAMINERGICO che è responsabile
della gratificazione e del piacere
“CRAVING” in analogia
ad altre sostanze d’abuso
2) Il “LOCUS COERULEUS” che è responsabile della liberazione
di catecolamine con aumento dello stato di veglia e vigilanza a
livello centrale
3) A livello periferico la liberazione di catecolamine è responsabile
di molti effetti quali la tachicardia, l’aumento pressorio, etc.
4) La riduzione di peso con nicotina è mediata sia da azioni centrali
di liberazione di dopamina e forse anche di serotonina, che da
azioni periferiche di liberazione di noradrenalina che si associano
ad aumentato metabolismo
Avvelenamento acuto da nicotina
Può verificarsi per:
a) ingestione accidentale di insetticidi contenenti il composto
b) ingestione accidentale di tabacco (bambini)
La dose letale acuta per un adulto è di circa 60 mg di base
Avvelenamento acuto da nicotina
Sintomatologia
nausea
vomito
salivazione
dolori addominali
sudore freddo
cefalea
sonnolenza
disturbi della vista
disturbi dell’udito
confusione mentale
debolezza generalizzata
ipotensione
difficoltà respiratorie
polso debole, rapido, irregolare
collasso
convulsioni
blocco respiratorio
morte
Terapia dell’avvelenamento
1) Indurre il vomito con sciroppo di ipecacuana
2) Lavanda gastrica
3) Assistenza respiratoria
Nascita di una cellula tumorale
Nel fumo di sigaretta è contenuto il BENZO-a-PIRENE che viene trasformato
nell’organismo in BPDE (BENZO-A-PIRENE-7,8-DIOL-9,10-EPOSSIDO) in grado di
alchilare il DNA formando gli “ADDOTTI DEL DNA”
Questi addotti rendono difficoltosa la lettura delle basi nucleiche del DNA da
parte degli enzimi della replicazione cellulare
Si formano così le mutazioni che modificano la sequenza del genoma
CELLULA TUMORALE
Nascita di una cellula tumorale
Queste modificazioni irreversibili del DNA danneggiano un gene che codifica
per una proteina importante nel controllo della proliferazione cellulare,
chiamata p53
La p53 è un oncosoppressore che funziona come sistema di controllo e
provvede all’eliminazione delle cellule anomale
Il BPDE danneggia proprio il gene che determina la sintesi di questa proteina
p53 con aumento della probabilità di insorgenza di un tumore
Genetica e suscettibilità ai tumori indotti da fumo
Esistono differenze genetiche tra gli individui che riflettono una differente
suscettibilità a sviluppare tumori dopo esposizione a sostanze cancerogene
La scoperta di questi geni è importante perché, una volta individuati, se ne potrebbe
potenziare l’azione nei soggetti carenti
Sono stati evidenziati due geni, chiamati GSTM1 e GSTT1 che codificano enzimi di
coniugazione (fase II) importanti per la detossificazione
Questi enzimi sono proteine con azione antiossidante denominate GLUTATIONE-STRANSFERASI perché in grado di coniugare le diverse sostanze al glutatione
rendendole più solubili e più facilmente eliminabili dall’organismo
Genetica e suscettibilità ai tumori indotti da fumo
Gli individui che hanno forme non funzionali di questi enzimi sono quelli
più facilmente esposti allo sviluppo di tumori della bocca, della gola, della
laringe
Il tumore ai polmoni è attualmente quello a più alta letalità: 30 % dei
tumori
Il 90% dei casi di tumore polmonare è correlato al fumo
Il carcinoma a cellule squamose della testa e del collo (cancro della bocca,
della laringe e della faringe) è correlato per l’ 80-90% dei casi al fumo di
sigaretta
FUMO e MALATTIE CORRELATE
Il fumo è implicato nello sviluppo delle seguenti malattie:
1) Tumore al polmone
2) Tumore a cellule squamose del collo e della testa (cancro della
bocca, della laringe e della faringe)
3) Tumori in altri tessuti (es. esofago, pancreas, vescica)
4) Malattia polmonare cronica ostruttiva:
enfisema polmonare, bronchite cronica
5) Malattie cardiovascolari: infarto, aneurismi aortici,
danneggiamento dei vasi periferici
6) Malattie dell’orecchio medio nei bambini
7) Asma
8) In gravidanza: aborto, riduzione del peso alla nascita, morte
prenatale, aumento dell’incidenza di malattie congenite (difetti
cranio-faciali e degli arti)
9) Periodontite
10) Osteoporosi
11) Sensibilizzazione agli allergeni
Tutti questi effetti si manifestano sia per i fumatori attivi che per quelli passivi
FUMO e GRAVIDANZA
• Durante il secondo periodo di gravidanza il fumo provoca:
• Riduzione del peso alla nascita forse per le sue proprietà
vasocostrittrici
• Aumento della mortalità perinatale
• Anche altri tipi di complicazioni della gravidanza sono più comuni
nelle donne che fumano : l’aborto spontaneo ( aumento del 30-70% )
parto prematuro ( aumento del 40% )
placenta previa ( aumento del 25-90% )
• La nicotina viene escreta nel latte in quantità sufficiente a provocare
tachicardia nel bambino
Fumo e comportamento
Studi basati su test animali e sull’uomo dimostrano che:
I fumatori riportano che il fumo li sveglia quando sono affetti da sonnolenza
e li calma quando sono tesi.Sembra che piccole dosi di nicotina tendano a
provocare il risveglio mentre grandi dosi danno l’effetto opposto
Dopo consumo di sigarette, le prove sensoriali e motorie nell’uomo hanno in
genere mostrato un miglioramento
La nicotina aumenta le capacità di apprendimento nei ratti
Il fumo diminuisce l’ampiezza dell’influenza dello stress sulla prestazione
Trattamenti farmacologici
a) Sistemi sostitutivi della nicotina
b) Trattamenti sintomatici
c) Antagonisti del fumo e dei neurotrasmettitori
d) Deterrenti e sostitutivi clinici del fumo
Trattamenti farmacologici
a) Sistemi sostitutivi
1) Gomme alla nicotina
2) Nicotina transdermica
3) Nicotina in spray nasale
4) Nicotina per inalazione
b) Trattamenti sintomatici
Questo tipo di trattamento dei sintomi della astinenza e del craving è stato
già utilizzato per altre sostanze:
FLUOXETINA
ALCOOL
CLONIDINA
EROINA
Trattamenti sintomatici con antidepressivi, antiansia, antipertensivi non si
sono per ora rivelati efficaci per risolvere il problema dell’interruzione
del fumo
• Il BUPROPIONE sembra essere efficace come la nicotina nella terapia
sostitutiva, anche nei pazienti non depressi ed ha minori effetti collaterali.
Potrebbe agire aumentando l’attività della dopamina nel nucleo
accumbens.
• La CLONIDINA è un agonista del recettore a2adrenergico che riduce
gli effetti dell’astinenza. Può essere somministrata per via orale o tramite
cerotti transdermici.Gli effetti collaterali della clonidina (ipotensione,
secchezza delle fauci, sonnolenza) possono essere pericolosi e per questo
non è ampiamente utilizzata.
Trattamenti farmacologici
c) Antagonisti del fumo
L’unico antagonista nicotinico proposto per l’interruzione del fumo è la
MECAMILAMINA. Tuttavia il suo uso non è promettente poiché basse dosi
aumentano l’uso di sigarette,forse perché l’antagonismo può essere
superato dall’aumento della quantità di nicotina. Dosi più elevate che sono
più efficaci nell’abolire gli effetti della nicotina causano disturbi collaterali
di tipo autonomo che riducono la compliance del paziente.
La mecamilamina è un antagonista recettoriale
Potenziali strumenti terapeutici possono essere:
1) il PROPANOLOLO, beta bloccante che può proteggere il fumatore
dagli effetti nocivi sul cuore
2) il NALTREXONE, antagonista delle b-endorfine, che inattiva
l’efficacia delle endorfine liberate dalla nicotina e responsabili di
molti effetti gratificanti
Trattamenti farmacologici
d) Deterrenti e sostitutivi chimici del fumo:
I tentativi fatti con sostanze che, combinate con i componenti
delle sigarette, ne alterano la gradevolezza (sali d’argento), o che
sono agonisti nicotinici inattivi (LOBELINA) non hanno mostrato
efficacia
Trattamenti comportamentali o non farmacologici
1) IPNOSI
2) AGOPUNTURA
Queste terapie hanno presentato una scarsa efficacia sul lungo termine a causa della:
a) breve durata del trattamento
b) difficoltà di adattare il trattamento al singolo fumatore
Il processo che può condurre a smettere di fumare è caratterizzato da:
1) APPRENDIMENTO: capacità imitative verso modelli smoke-free
2) RIMOZIONE: vivere in un contesto che impone un comportamento smokefree
3) ESTINZIONE
4) UNA FORTE MOTIVAZIONE a smettere di fumare
Trattamenti comportamentali o non farmacologici
Bisogna inoltre armonizzare il tipo di terapia farmacologica o comportamentale
con il tipo di fumatore in base anche a test atti a determinare:
a) Il grado di dipendenza
b) Gli indici fisiologici del grado di dipendenza (es. livelli di cotinina)
c) Le esigenze emotive coinvolte nella armonizzazione tra il fumatore e
l’appropriata terapia
Nicotina come farmaco
Negli animali da esperimento è stato dimostrato che la nicotina è
in grado di migliorare le performance in diversi test di memoria
Malattie neurodegenerative
a) MALATTIA DI ALZHEIMER
b) MORBO DI HUNTINGTON
c) MORBO DI PARKINSON
Malattie neurodegenerative
a) La malattia di Alzheimer è una malattia neurodegenerativa umana caratterizzata
da perdita della memoria e disfunzioni cognitive
Alcuni studi hanno dimostrato che la nicotina migliora nei malati di Alzheimer:
1) l’attenzione
2) la memoria a breve termine
3) le capacità logiche
Malattie neurodegenerative
E’ stato studiato un nuovo agonista nicotinico il 2,4-dimetossibenzilidenanabaseina (DMXB) in diversi test di memoria. Il DMXB è un analogo
dell’anabaseina che è un agonista nicotinico sintetizzato naturalmente da
un verme marino (Nemertinus)
Il DMXB sembra avere capacità citoprotettive nei modelli di neurodegenerazione inducendo un certo grado di crescita neuronale
Malattie neurodegenerative
b) Il Morbo di Huntington è un disturbo neurodegenerativo progressivo
caratterizzato da un disturbo caratteristico del movimento chiamato
“COREA”.
Studi sui modelli animali hanno messo in evidenza che la nicotina protegge
dalla degenerazione i neuroni dopaminergici nigro-striatali che proiettano
alla substantia nigra e al globus pallidus che vengono selettivamente
perduti nel Morbo di Huntington
Malattie neurodegenerative
c) Il Morbo di Parkinson è circa due volte più frequente nei non fumatori che
nei fumatori. Alcuni studi hanno suggerito che questo è vero anche per il
Morbo di Alzheimer, sebbene sia ancora molto controverso.
E’ possibile che questo rifletta un effetto protettivo della nicotina, ma potrebbe
anche essere che l’abitudine al fumo e la suscettibilità a queste malattie
abbiano una base genetica comune.
Malattie neuropsichiatriche
a) SCHIZOFRENIA
b) SINDROME DI GILLES DE LA TOURETTE
Malattie neuropsichiatriche
a)
I pazienti affetti da schizofrenia non riescono a mantenere l’attenzione
e a processare correttamente le informazioni sensoriali
Uno dei deficit evidenziati nella schizofrenia va sotto il nome di
“AUDITORY GATING” che è un fenomeno che si verifica normalmente
quando il potenziale auditorio evocato dal secondo di una coppia di
toni molto vicini tra loro (<0.5 sec.) è ridotto rispetto a quello evocato
dal primo tono
Nella schizofrenia, il trattamento con nicotina riporta alla norma il
deficit nell’ “auditory gating”
Malattie neuropsichiatriche
b) La Sindrome di Gilles de la Tourette è un disturbo neuropsichiatrico
caratterizzato da tic cronici motori e vocali
I malati trattati con aloperidolo e con nicotina hanno un potenziamento
della catalessia anche se la nicotina di per sé non produce catalessia e
modificazioni importanti del movimento
La somministrazione di gomme alla nicotina in soggetti malati , in
trattamento con aloperidolo, RIDUCE i tic suggerendo un uso potenziale
della nicotina in questa malattia