CONDOTTE AUTODISTRUTTIVE. PROBLEMI ETICI E BIOETICI? prof. Raffaele Sinno Docente di Bioetica ISSR di Benevento Università degli Studi di Bari. 1 2 PER CONDOTTA AUTODISTRUTTIVA S’INTENDE UN ATTO MEDIANTE IL QUALE UN SOGGETTO SI PROCURA LESIONI GRAVI FINO ALLA MORTE. 3 LA CONDOTTA AUTODISTRUTTIVA PUÒ ESSERE UN‘AZIONE INTENZIONALMENTE DELIBERATA O, AL CONTRARIO, L’EFFETTO DI UNA SERIE DI EVENTI IN SOGGETTI CON RIDOTTA O ANNULLATA CAPACITÀ DI INTENDERE, E RELAZIONARSI, CON IL MONDO CIRCOSTANTE. 4 SI DISTINGUONO DUE TIPI DI AUTOLESIONI: AUTOLESIONI VOLONTARIE ; AUTOLESIONI NON VOLONTARIE. 5 6 IL TERMINE VOLONTARIO PONE UNA “QUESTIO” D’ ORDINE ETICO. LA VOLONTARIETÀ È SEMPRE SCELTA PROPORZIONALE, UN ADEGUAMENTO DELLA CONDOTTA A UN COMPORTAMENTO DELIBERATO, SOCIALMENTE VALIDO. 7 SE INTENZIONALITÀ È COSCIENZA DEL PROPRIO AGIRE, E’ NELLA VOLONTÀ DELLA PERSONA CHE SI CONFORMANO LE SCELTE INDIVIDUALI A QUELLE COMUNITARIE. 8 LE CAUSE LESIVE MESSE IN OPERA DALL’AGENTE PERSONA, ALLO SCOPO DI PRODURRE DANNI ORGANICI E FUNZIONALI SONO IN GENERE DI TRE ORDINI CAUSE MECCANICHE; CAUSE FISICHE ; CAUSE CHIMICHE . 9 LE LESIONI POSSONO INTERESSARE LA CUTE, IL TESSUTOSOTTOCUTANEO, LE MUCOSE, GLI ORGANI ED APPARATI SINGOLARMENTE. SI POSSONO INGENERARE VERI STATI MORBOSI,COME LA RESTRIZIONE VOLONTARIA ALIMENTARE. 10 LE LESIONI CUTANEE PROVOCATE SONO DEFINITE PATOMIMIE E CONSISTONO IN FORME BOLLOSE O ULCEROSE , BEN DELIMITATE . SONO PROVOCATE DA SOSTANZE VEGETALI (RANUNCOLI), DA CAUSTICI ACIDI OD ALCALINI , O DA ANIMALI (CANTARIDI). 11 LE LESIONI DEL SOTTOCUTANEO SI POSSONO OTTENERE CON INIEZIONI DI PETROLIO, BENZINA, PARAFFINA, CON LA STESSA SALIVA, O CON LE INFISSIONI DI CORPI ESTRANEI COME FRAMMENTI DI LEGNO. 12 LE LESIONI A CARICO DELLE MUCOSE RIGUARDANO LA CONGIUNTIVA E L’URETRA CON L’USO DI SOSTANZE TOSSICHE ED IRRITANTI O INFETTANTI. CLASSICA È L’AUTOLESIONE CON I SEMI DI RICINO . 13 PER LE INTOSSICAZIONI DA AUTOLESIONI QUELLE PIÙ FREQUENTI RIGUARDANO FARMACI AD AZIONE ELETTIVA COME LA DIGITALE E LA CHININA, O L’USO DELL’ACIDO PICRICO CHE SIMULA L’ITTERO. 14 UN VASTO CAPITOLO DELLE AUTOLESIONI VOLONTARIE RIGUARDA L’ASSUNZIONE DI METALLI TOSSICI DA PIOMBO, OPPURE L’ASSUNZIONE DI SOSTANZE PIRETOGENE, O L’ INTOSSICAZIONE VOLONTARIA DA MERCURIO. 15 NELLA DEFINIZIONE DI A.LESIONE VONTARIA SI DEVONO CONSIDERARE: L’ASPETTO TEMPORALE DELLA DECISIONE; IL CONFLITTO ETICO PSICOLOGICO; L’ EVENTO FINALE. 16 L’ASPETTO TEMPORALE DECISIONALE S’INQUADRA NELL’EVOLUZIONE E STRATIFICAZIONE DELLE MOTIVAZIONI IN PERSONALITÀ DEFINITE “DISTURBATE”, NON NECESSARIAMENTE PATOLOGICHE. 17 IL CONFLITTO ETICO E PSICOLOGICO ATTIENE AL CONCETTO DEL “BIPOLARISMO”, TRA SPINTE AUTOLESIONISTICHE E FATTORI FAVORENTI. 18 LA QUESTIONE DEI SUBSTRATI SOCIALI, FAVORENTI L’ATTO DELL’AUTOLESIONE, È STATA INDICATA E STUDIATA DALLA “ DICHIARAZIONE DI DIFESA SULLE AUTOLESIONI E LE RACCOMANDAZIONI PER PREVENIRE IL SUICIDIO”. O.N.U., SETTEMBRE 1996. RACCOMANDAZIONE O.M.S., 10 SET. 2005. 19 I FATTORI SOCIALI FAVORENTI LE AUTOLESIONI VOLONTARIE SONO : L’ASSUNZIONE DI ALCOOL; L’ASSUNZIONE DI DROGHE CLASSICHE O DI ALLUGINOGENI ; LA DEPRESSIONE NELLA SUA FORMA DI “CLUSTER SOCIALE”. 20 IN TALE RAPPORTO SI INDICAVA CHE L’ASSUNZIONE CRONICA DI ALCOOL È RESPONSABILE DI UN QUINTO DI TUTTI I SUICIDI, E RAPPRESENTA ATTUALMENTE IL PRINCIPALE FATTORE SOCIALE NEI GIOVANI, CON UNA PREOCCUPANTE CRESCITA NELLA POPOLAZIONE AL DI SOTTO DI 18 ANNI D’ETÀ. 21 L’AUMENTO DELLE DROGHE PSICO ALLUCINOGENE È IN STRETTA CORRELAZIONE CON L’AUMENTO DELLE AUTOLESIONI DISTRUTTIVE, GIUNGENDO A RAPPRESENTARE IL 20 % 22 LA DEPRESSIONE COME “ FENOMENO SOCIALE INDOTTO”, È LA PRINCIPALE CAUSA DI AUTOLESIONI NEL MONDO. BEAUTRAUIS, IN UNO STUDIO DEL 2000, AFFERMA CHE “ESSA RAPPRESENTERÀ NEL FUTURO IL 90% DI TUTTI I CASI DI SUICIDIO , ASSUMENDO UNA VERA E PROPRIA EMERGENZA SOCIALE. Beautrais AL., Risk for suicide and attempted suicide among young people. A national report prepared for National Health and Medical Research Council , Canberra , 2000. 23 IN OGNI SITUAZIONE PSICOATTUDIDINALE SI POSSONO ENUCLEARE PROBLEMI ETICI DI CARATTERE GENERALE : 1) Una scarsa autostima generata o indotta da più fattori; 2) Un’ errata considerazione dei valori della vita; 3) L’impostazione educativa non armonica con la personalità del soggetto. 24 FATTORI ETICI CHE REGOLANO L’AUTOSTIMA : L’autostima dipende da un buon livello di autocontrollo L’educazione è fondamentale per l’ autostima equilibrata; Bassi livelli di autostima conducono ad un piacere di breve durata di tipo sostitutivo. 25 L’AUTOSTIMA DELL’INDIVIDUO NON ATTIENE ALLA ESCLUSIVA FORMAZIONE PSICOLOGICA, MA ALLA FORMAZIONE DEL CENTRO PERSONALE. 26 LA CONSIDERAZIONE CHE OGNUNO DI NOI HA DEL VALORE DELLA VITA SICURAMENTE SI EDUCA, E CONTEMPORANEAMENTE SI SOVRASTRUTTURA OGGETTIVAMENTE NEL CENTRO PERSONALE. 27 IL PRINCIPIO ETICO “ PRIMUN NON NOCERE” RIGUARDA IL PRIMO IL LIVELLO DEL SELF, E SOLO SUCCESSIVAMENTE IL NON SELF. 28 I TRE LIVELLI DELLA VITA: QUELLO BIOLOGICO; PSICHICO; SPIRITUALE; SI INTEGRANO O SI STRUTTURANO? 29 NELL’AUTOLESIONE LA VISIONE DELLA VITA È ALTERATA NEI SUOI LIVELLI D’INTEGRAZIONE, E DI SOVRASTRUTTURAZIONE. 30 IL CENTRO PERSONALE (VOLONTARIO) NON FONDA QUELLO PSICOLOGICO(MOTIVAZIONALE) CHE NON COORDINA QUELLO BIOFISIOLOGICO 31 VIENE SCARDINATO IL PARADIGMA ETICO CHE AFFERMA: “ AGIRE SEMPER SEQUITUR ESSE” 32 L’AUTOLESIONE VOLONTARIA FRANTUMA L’UNITARIETÀ E L’INTEGRITÀ DELLA PERSONA. 33 CI SONO DATI CASISTICI, RIGUARDO LE LESIONI AUTODISTRUTTIVE DI TIPO VOLONTARIO CHE POSSONO GIUNGERE FINO AL SUICIDIO ? 34 I DATI SONO INDIRETTAMENTE ESTRAPOLABILI DA QUELLI INTERNAZIONALI, ED EUROPEI, SUL SUICIDIO. 35 NEL MONDO LA % DEL SUICIDIO SI È ATTESTATA INTORNO AL 14, 1% OGNI 100.000 ABITANTI, CON UN AUMENTO VERTIGINOSO IN ALCUNE AREE MONDIALI QUALI L’INDIA, SFATANDO L’IDEA DI UNA DIRETTA PROPORZIONE TRA SOCIETÀ CONSUMISTICHE-EDONISTICHE, E SCELTE AUTOLESIVE. 36 I DATI SULLE LESIONI AUTODISTRUTTIVE TROVERANNO UNA LORO SPECIFICA COLLOCAZIONE NEL 2009, QUANDO SARANNO PUBBLICATI I RISULTATI DELLA “COMMISSIONE EUROPEA PER I DIRITTI DELLE DONNE E L’UGUAGLIANZA DI GENERE”. 37 PER I DATI SULLE AUTOLESIONI FONDAMENTALE È IL RAPPORTO WIDMER (02. 3251) DELLA “REPUBBLICA ELVETICA”. LA SVIZZERA SI È ATTESTALA AL 19,1% DI SUICIDI E TENTATI SUICIDI, CON UN DATO SORPRENDENTE. IL 2% DI TUTTI I DECESSI ERA DA RICONDURRE AD UNA TENTATA AUTOLESIONE. 38 AD OGNI SUICIDIO CORRISPONDONO 15 TENTATIVI DI AUTOLESIONI GRAVI, CHE NON TERMINANO CON LA PERDITA DELLA VITA. Rapporto Widmer, “ Suicidio e prevenzione in Svizzera”, Aprile 2005, p12. 39 I DATI DELLO STATO FEDERALE ELVETICO DIMOSTRANO UN AUMENTO IN PERCENTUALE ANNUA DELLA PRATICA DELLE LESIONI AUTODISTRUTTIVE. 40 I DATI ITALIANI RIGUARDO LE AUTOLESIONI SONO ESTRAPOLABILI DALLA STATISTICA GIUDIZIARIA DEL 2003 : SUICIDI REALIZZATI 3.361; TENTATI SUICIDI 3.412.* * http:/ giustizia in cifre.istat.it, 2003. 41 UNA PRIMA CAUSA TRA I GIOVANI DEL TENTATO SUICIDIO E DELLE LESIONI AUTOPROCURATE È L’INSUCCESSO SCOLASTICO. IN GIAPPONE LA % SUPERA IL 50. 42 SECONDA CAUSA È L’ABUSO DELLA SOSTANZE ALLUCINOGENE. STUDI CONFERMANO IL RAPPORTO TRA L’USO DELLE DROGHE SINTETICHE ED I TENTATIVI DI SUICIDO. 43 TERZA CAUSA: LA SOLITUDINE ESISTENZIALE. 44 QUARTA CAUSA: DISTURBI EMOZIONALI E PSICHICI. 45 RICERCA EPIDEMIOLOGICA DELL’ A.B.A. NEL 2000, TUTTI I DATI RELATIVI A SITUAZIONI EMERGENTI DI ANORESSIA E BULIMIA, SI ACCOMPAGNAVANO AD AUTOLESIONI NEL 4,6 % DEI CASI . 46 NELLE RACCOMANDAZIONI OMS DEL 2005: “STRATEGIE DI PREVENZIONE SUL SUICIDIO” SI RIBADISCE IL CONCETTO, DETTATO DALLA STATISTICA, CHE UN PRECEDENTE TENTATIVO DI AUTOLESIONE AUMENTA IL RISCHIO DI UN SUCCESSIVO ATTO SUICIDIARIO DEL 40 % , E CHE IL 15 % DELLE PERSONE CHE HANNO GIÀ TENTATO DI TOGLIERSI LA VITA RIESCE NEL LORO INTENTO. 47 LE RACCOMANDAZIONI DEL NUOVO DOCUMENTO PER LIMITARE LE AUTOLESIONI, CHE POSSONO ARRIVARE AL SUICIDIO, SONO DI CINQUE LIVELLI. 48 1 RACCOMANDAZIONE : LA PROPORZIONALE RIDUZIONE DI TALI ATTI SI PUÒ OTTENERE, NELLE PERSONE CON DISTURBI PSICHICI, CON LA COSTITUZIONE DI SPECIALIZZATE UNITÀ PSICHIATRICHE, CAPACI DI RELAZIONARSI CON STRUTTURE PUBBLICHE E PRIVATE. 49 2 RACCOMANDAZIONE : TALI UNITÀ PSICHIATRICHE HANNO IL COMPITO D’EFFETTUARE PERIODICHE REVISIONI DEI TRATTAMENTI IN ATTO SULLA DEPRESSIONE SEGUENDO TALI LINEE GUIDA: a) Che tale trattamento sia comprensivo ed effettivo; b) Il trattamento farmacologico sia adeguato ; c) Considerare ogni potenziale soggetto come un individuo capace di recare, in qualsiasi momento,un grave danno alla sua incolumità: un potenziale suicida. 50 51 3 Raccomandazione : IL SISTEMA DELLA SALUTE PUBBLICA PROMUOVA PROGRAMMI, D’ INFORMAZIONE E RESPONSABILIZZAZIONE DELLA POPOLAZIONE PER IL TRATTAMENTO DEI DISORDINI MENTALI, E DI TUTTE QUELLE SITUAZIONI DI GRAVE DISADATTAMENTO SOCIALE,CHE INDUCONO A GRAVI COMPORTAMENTI AUTOLESIVI. 52 4 RACCOMANDAZIONE: DEVONO ESSERE CONCORDATI PROGRAMMI EDUCATIVI , IN CUI SI ATTUINO “PERCORSI PROTETTIVI” AL SUICIDIO : Esigenza di esplicazione dei fattori individuali; Competenze d’ascolto sociale; Programmi di ricerca che elevino la fiducia a fattore di crescita Puntare ad una “relisenza” verificata.* 53 IL CONCETTO DI RESILENZA VIENE INSERITO IN QUESTA RACCOMANDAZIONE, DA UN PROGRAMMA TERRITORIALE AUSTRALIANO “LIFE A FRAMEWORK FOR PREVENTION OF SUICIDE AND SELF–HARM” CHE INDICAVA: - PROMOZIONE DEL BENESSERE E RESILENZA; - POTENZIAMENTO DELLA VERIFICA TERRITORIALE DEI SOGGETTI A RISCHIO; - OFFERTE DECENTRALIZZATE E SOSTEGNO DELLE FASCE DI POPOLAZIONE A RISCHIO; - PARTENIERTATI CON MINORANZA ETNICHE. Richardson G.E., Mental health Promontion trough Resilience Education., in International Journal 54 of Emergency Mental Health 2002, 4: 65-75. “ PER RESILENZA S’INTENDE LA CAPACITÀ PSICHICA E FISICA DI SUPERARE LE SITUAZIONI DIFFICILI COME UNA GRAVE MALATTIA, LA PERDITA DI UNA PERSONA CARA,UN LUNGO PERIODO DI DISOCCUPAZIONE SENZA CONSEGUENZE CRONICHE. A FAVORIRE IL GRADO DI RESILENZA DI UNA PERSONA SONO IL CONTESTO SOCIALE ED ECONOMICO , LA VITA BIOLOGICA E LA VISIONE POSITIVA DELLA VITA CHE EGLI POSSIEDE”. 55 5. RACCOMANDAZIONE : SOSTENERE LA FAMIGLIA INTEGRANDOLA IN UN SISTEMA, DI TASK FORCE, RIVOLTO ALLA DIFESA DEI SOGGETTI PIÙ A RISCHIO. 56 IL DOCUMENTO O.M.S. INDICA COME LA % DEI TENTATI SUICIDI È IN RELAZIONE A : NON ESCLUSIVA CORRELAZIONE CON LA MALATTIA PSICHICA; PRESENZA DI CONTEMPORANEE MALATTIE INVALIDANTI; ABUSO DI ALCOOL E DI F.PSICO- ALLUCINOGENI FATTORI SOCIALI FAVORENTI IL DISTACCO DALLA SOCIETÀ; 57 RECENTEMENTE NUMEROSI RICERCATORI HANNO IPOTIZZATO UN FATTORE COMUNE TRA LE CONDOTTE AUTOAGGRESSIVE E QUELLE DI TIPO ETEROAGGRESSIVE LEGATE DALLA RIDUZIONE DEL CONTROLLO DEGLI IMPULSI. QUESTI STUDI HANNO RIPROPOSTO LA QUESTIONE DI UN CONTROLLO DI TIPO NEUROBIOLOGICO SULL’AUTOAGRESSIVITA.’ 58 ESISTE UN DETERMINISMO NEUROBIOLOGICO NELL’AUTOAGRESSIONE ? 59 DIVERSI AUTORI, ( Linnoilla et .coll, 1983), HANNO RICONFERMATO I CLASSICI STUDI DI ASBERG DEL 1976, SULLA CORRERALZIONE TRA BASSI LIVELLI DI 5-IDROSSIINDOLACETICO NEI SOGGETTI VIOLENTI CON DESIDERI IMPULSIVI, O CHE AVEVANO EFFETTUATO UN AUTO AGGRESSIONE. 60 IL CONCETTO DELLA PREDETERMINAZIONE GENETICA, CON SCHEMI DI CONDOTTA DI TIPO STEREOTIPATO, DA SOLA NON SPIEGA IL COMPORTAMENTO AUTOAGGRESSIVO. LA VITA DI UN UOMO DIPENDE SEMPRE DALL’INTERAZIONE TRA NATURA E CULTURA, COME INDIVIDUO E PERSONA EGLI POSSIEDE LA FACOLTA’ DI RIFLETTERE E MODULARE LE RISPOSTE, INTEGRANDOLE IN SISTEMI DI VALUTAZIONE COMPLESSI. 61 E’ CERTO CHE ESISTONO UNA SERIE DI COMPORTAMENTI AUTOAGGRESSIVI IN CUI SI PUO’ AFFERMARE CHE ESISTA UNA VULNERABILITA’ GENICA ( ELLIOT , 1990). E’ NOTO CHE ESISTE UNA CORRELAZIONE GENICA CON IL GENOTIPO XXYY A 47 CROMOSOMI IN CUI SI OSSERVANO UN AUMENTO DELL’AGGRESSIVITA’ CONTRO SE STESSI E L’AMBIENTE CHE LI CIRCONDA 62 ALTRI FATTORI GNETICI SONO IMPUTABILI NEL DISTURBO DEL DEFICIT DELL’ATTENZIONE, O NELLA SINDROME DEL DISCONTROLLO EPISODICO DEGLI IMPULSI E NELLE SINDROMI DEL DISTURBO DI PERSONALITA’ ANTISOCIALE. I DISTURBI SAREBBERO COLLEGATI AD UNA BASSA PRODUZIONE DI SEROTONINA E ALLA CONTEMPORANEA IPERPRODUZIONE NORADRENERGICA. 63 IN QUESTE SINDROMI BORD-LINE, DEI DISTURBI DELLA PERSONALITA’, IL FATTORE GENICO E’ CORRELATO AD UN’ INTEGRAZIONE DI FATTORI BIOLOGICI ED AMBIENTALI, COME HANNO EVIDENZIATO GLI STUDI DI REID 1978, E QUELLI ULTERIORI DI ELLIOT DEL 1997. 64 LE PRINCIPALI STRUTTURE ANATOMICHE CHE SONO COINVOLTE NEL CONTROLLO DELLA AGGRESSIVITA’ SONO : 1) I NUCLEI DELL’AMIGDALA; 2) LE FORMAZIONI IPPOCAMPALI; 3) LE AREE DEL RAFE DEL FASCIO MEDIALE DEL DIENCEFALO; 4) LA CORTECCIA PREPIRIFORME 5) IL TUBERCOLO OLFATTORIO; 6) IL NUCLEO TEGMENTALE DEL FASCICOLO DORSALE LONGITUDINALE; 7) IL NUCLEO CENTRALE SUPERIORE . 65 LE CARATTERISTICHE CLINICO-SEMIOLOGICHE DELL’ATTO AUTOAGGRESSIVO SONO CARATTERIZZATE DA : TEMPERAMENTI VIOLENTI; IRRITABILITA’ A MICCIA CORTA ; FREQUENTI VIOLENZE FISICHE ; COMPORTAMENTI IMPULSIVI; TENTATIVI FREQUENTI D’AUTOLESIONI COME SALTARE FUORI DALLA MACCHINA N MOVIMENTO, DEFENESTRARSI ; FREQUENTI CONFLITTI CONTRO L’AUTORITA’ 66 NELLE TEORIE CLASSICHE L’ATTO PRESUICIDARIO ERA CONSIDERATO PREDITTIVO DI UNO SVILUPPO PSCHICO PATOLOGICO. 67 LA SINDROME DEL PRESUICIDIO O DELL’AUTOAGGRESSIONE RIPETUTA E’INDICATA DA TRE ELEMENTI FONDAMENTALI LA EINENGUN; L’AGGRESSIVITA’ REPRESSA CONTRO SE STESSO; LE FANTASIE SUICIDIE 68 IL TENTATO SUICIDIO O LA GRAVE AUTOLESIONE E’ UN GESTO SOSTENUTO DA UNA RICHIESTA DI AIUTO . E’ PARADOSSALMENTE UN RICHIAMO DEGLI ALTRI VERSO SE STESSO. 69 LA CONDOTTA AUTOAGGRESSIVA RAPPRESENTA UN FENOMENO “ DRAMMATICO”, DOVE MOTIVAZIONI CONSCE ED INCONSCE SI INTRECCIANO, DOVE COSTANTE E’ LA NON TOLLERANZA DI UNA SITUAZIONE ATTUALE, E DOVE SEMPRE E’ PRESENTE UN SENTIMENTO DI VUOTO ESISTENZIALE. FIZZOTTI E GISMONDI , 1991 70 71 PARERE DEL COMITATO DI BIOETICA 17 LUGLIO 1998 , SULLA PREVENZIONE DEL SUICIDIO E DELLE AUTOLESIONI . 72 L’AUTOLESIONE NON RIVESTE SOLO L’ASPETTO PREDITTIVO DELLA LESIONE FISICO-BIOLOGICA, DI SQUILIBRIO PSICHICO OPPURE DI SEMPLICE INDICAZIONE CRIMINOLOGICA, MA ASSUME TUTTE QUESTE VALENZE IN UN SIGNIFICATO ETICO. 73 L’AUTOLESIONE PUÒ ESSERE “COMPRESA” CON ATTENZIONE PSICOLOGICA , “RELAZIONATA” NELLE SUE VALENZE SOCIOLOGICHE, ”INDAGATA” NELLE MOTIVAZIONI ANTROPOLOGICHE, “STUDIATA” NELLE COMPLESSITÀ CRIMINOLOGICHE, E NECESSITA DELLA VALUTAZIONE ETICA, INTESA COME “CONDITIO DI POSSIBILITÀ–NON POSSIBILITÀ”. 74 LA POSSIBILITÀ O MENO DI UN ATTO VOLONTARIO AUTODISTRUTTIVO E’ IN RELAZIONE: 1. 2. 3. 4. ALLA LIBERTÀ DEL SOGGETTO; AL VALORE DI DIGNITA’ DELLA VITA E MORTE; AL VALORE DELLA SUA QUALITÀ; ALLA DISPONIBILITÀ O MENO DELLA VITA. 75 E’ PARADOSSALE CONSIDERALRO UN ATTO DI LIBERTÀ PERCHÉ TALE GESTO ANNULLA, LA SOPPRESSIONE TOTALE DELLA LIBERTÀ. E’ UN END POINT. L’ AUTOLESIONE RIDUCE IL LIVELLO DI LIBERTÀ, E RIDUCE L’UOMO A CREATURA REGOLATA DALL’ISTINTIVITÀ , DALLA PASSIONE , NON DALLA CRESCITA ARMONICA TRA CORPO, PSICHE E SPIRITO. 76 LA LIBERTA’ DEL SOGGETTO NON PUO’ ANNULLARE IL VALORE INTRINSECO DELLA PERSONA . Il COMUNE DENOMINATORE NELLA VITA SI RIFERISCE AL CONCETTO DI CREATURA CHE HA IL COMPITO DI PRESERVARE LA SUA IDENTITA’ BIOLOGICA–PSCIHICA –SPIRITUALE . 77 L’IDENTITA’ GENICA, QUELLA PSICOLOGICA, E COMUNITARIA SI CONIUGA E S’IDENTIFICA NEL VALORE RELAZIONALE DELLA PERSONA UMANA. E’ L’ESPRESSIONE AUTOREFERENZIALE DELLA VITA. 78 LA VITA BIOLOGICA, LA VITA BIOGRAFICA, L’ESPERIENZA PSICO-SOCIALE, E QUELLA SPIRITUALE, DI UNA PERSONA SONO UN SUO ESCLUSIVO PATRIMONIO? 79 NELLA CULTURA POSTMODERNA SI E’ DETERMINATO UNA PERDITA DI SENSO DEL SIGNIFICATO DELLA VITA. PER TALE MOTIVO LA STESSA MORTE NON RAPPRESENTA PIU’ UN LIMITE ESISTENZIALE. 80 “ LA LIBERA MORTE VIENE A ME, PERCHÉ IO LA VOGLIO”. Friedrich Wilheim Nietzsche, Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno 81 LA MORTE E’ NELLA FILOSOFIA ESISTENZIALISTA UN PESO E UNA BENEDIZIONE . 82 PESO COME POSSIBILITA’ PERMANENTE; BENEDIZIONE COME NECESSITA’ FINALE. 83 LA VITA PUO’ ESSERE CONSIDERATA UN DONO DA CHI SOTIENE LA SUA SACRALE INTANGIBILITA’. UNA CREATURA CHE PRESERVA L’IMAGO CHE DIO LE HA FORNITO. 84 LA SACRALITA’ DELLA VITA SOTTENDE UNA VISIONE ONTOLOGICA DELLA VITA. 85 NELLA VISIONE SACRALE : La vita possiede un intrinseco ed infinito valore; La sua preservazione è il primo imperativo morale; Tutte le vite hanno eguale valore; L’essere umano non è padrone della vita. 86 LA VITA E’ CONTEMPORANEAMENTE SINTESI TRA IL SUO VALORE SACRALE E SUA CONTESTUALIZZAZIONE QUALTITIVA. 87 ABBIAMO IL COMPITO DI PRESERVARE L’IMMAGINE CHE LA VITA CI HA DONATO, POICHE’ IN ESSA SAIMO INSCRITTI , NON COME PESO, E CON RESPONSABILTA’ DOBBIAMO TRATTARLA. J. TESTART, LA VITA IN VENDITA, LINDAU,TORINO, 2004, p.122. 88 E’ POSSIBILE UTILIZZARE UN CRITERIO TELEOLOGICO CHE CI FACCIA RICONOSCERE LA DIGNITÀ DELLA VITA, LA SUA INDISPONIBILITÀ? 89 LA VITA È SACRA PERCHÉ QUALITATIVAMENTE VALIDA , E QUALITATIVAMENTE UNICA PERCHÉ SACRA “. R. SINNO, CONFRONTI FONDATIVI IN BIOETICA. LA VITA TRA SACRALITÀ E QUALITÀ, LEVANTE, BARI, 2002, p.116. 90 LA VISIONE CONSEGUENZIALISTA SI ATTIENE AL PRINCIPIO CHE LA VITA E’ UN DONO, DI CONSEGUENZA E’ INTANGIBILE. 91 NELLA VISIONE PROPORZIONALSTA, L’INTAGIBILITA’ DELLA VITA E’ PROPORZIONATO E RELAZIONATO AGLI EFFETTI POSITIVI O NEGATIVI DELL’AZIONE, ALL’INTENZIONALITA’ DELL’ AGENTE MORALE, ALLE PROPORZIONALITA’ DELLE CONSEGUENZE DELL’ATTO. 92 IL TENTATO SUICIDO È UN GESTO INTIMAMENTE SOLITARIO. L’ AUTOLESIONE ACQUISTA UNA NEGAZIONE DELLA RELAZIONALITÀ, PRIMA CHE DEL DANNO BIOLOGICO. 93 E’ FONDAMENTALE EVITARE DI NEGARE IL PROBLEMA. QUESTO FENOMENO È DRAMMATICAMENTE PRESENTE NEL TENTATIVO DI NASCONDRE LE AUTOLESIONI. SI TENTA DI CONFINARLE AD ESCLUSIVI PROBLEMI PSCICHICI, O DI PATOLOGIE COMPORTAMENTALI. 94 LA PREVENZIONE DELLE SINDROMI AUTOLESIVE DEVE OTTEMPERARE UNA VALUTAZIONE CLINICA, PER CUI DEVONO ESSERE PRESE IN CONSIDERAZIONI LE ESPERIENZE DEL SOGGETTO , ED IL MECCANISMO DI ADATTAMENTO ALLO STRESS. 95 LA PREVENZIONE ETICA DELLE SINDROMI AUTODISTRUTTIVE SI FONDA SU DI UN PERCORSO CHE FACCIA EMERGERE UN DIALOGO, IN CUI I SOGGETTI POTREBBERO ATTIVARE MECCANISMI DI DIFESA NEI CONFRONTI DELLE IDEE AUTOLESIVE. 96 I MECCANISMI DI DIFESA QUALI LA NEGAZIONE, LA BANALIZZAZIONE, LA RAZIONALIZZAZIONE ED IL FATALISMO SONO ORIENTATI AL RECUPERO DEL SENSO PERSONALE. UNA FIDUCIA NEL RECUPERO DEL SENSO RELAZIONALE, CON LA CAPACITÀ DI AUTOPROIETARSI NEL FUTURO. 97 PARTICOLARE ATTENZIONE BIOETICA RIGUARDA LA SINDROME AUTOLESIVA DI MUNCHAUSEN . SI TRATTA DI UNDISORDINE MENTALE CHE COLPISCE MADRI CHE RACCONTANO MALATTIE E SINTOMI FANTASTICI SUI FIGLI, IN QUALCHE CASO ARRIVANDO A CAUSARNE LA MORTE. 98 LA SINDROME FU SCOPERTA DAL PEDIATRA INGLESE ROY MEADOW CHE, SU LANCET, SEGNALÒ IL CASO DI UNA MADRE CHE SOMMINISTRAVA AL FIGLIO, PER 15 MESI, DOSI TOSSICHE DI SALE, PROCURANDOGLI VOMITO E DIARREA, CON RICOVERO SUCCESSIVO, CUI SEGUIVA UN ULTERIORE PEGGIORAMENTO, QUANDO IL BAMBINO VENIVA DIMESSO A DOMICILIO. 99 E’ UNA PERSONALITÀ DEVIATA DI TIPO PASSIVO-AGGRESSIVO,PARANOIDE , NARCISICTICA , CHE SI MIMITEZZA FACILMENTE IN UN SOGGETTO MORBOSAMENTE LIGIA AL DOVERE E AI PRECETTI EDUCATIVI.PARADOSSAMENTE È UNA MAMMA IPERPROTETTIVA , CHE È CONTRO OGNI FORMA DI DANNO SULLA VITA. E’ CONTRO L’ABORTO ED IL SUICIDIO, MA INTANTO IL SUO AMORE OSSESIVO UCCIDE. 100 LA RIFLESSIONE BIOETCA TRAE UNA SERIE DI CONSIDERAZIONI SULLE AUTOLESIONI : 1. CONSIDERAZIONE. COMPORTAMENTI NON CRITICI SUL SENSO DELLA VITA POSSONO, IN PARTICOLARI PREDISPOSIZIONI EPIGENETICHE, CONDURRE A DEVIANZE AUTOLESIONISTE. 101 2: CONSIDERAZIONE ETICA OGNI FORMA DI BIPOLARISMO ETICO È ALTRETTANTO PERICOLOSO PER L’INSORGENZA DI UNA VISIONE DELLA VITA NON STRUTTURATA SUL SENSO RELAZIONALE DELLA PERSONA; 102 3: CONSIDERAZIONE ETICA NESSUN QUADRO DI DEVIANZA, SIA ESSO INDOTTO O ACQUISITO, PUÒ ALLONTANARSI DA UN RECUPERO BASATO SU UN EDUCAZIONE GLOBALE, ATTENTA, PERCEPITA, VERIFICATA. 103 EDUCAZIONE AL RISPETTO DELLA PROPRIA E ALTRUI VITA. EDUCAZIONE ALLA VOLONTÀ, COME CAPACITA’ DI VERIFICA DEL PROPRIO IO PERSONALE. EUDUCAZIONE AL PENSIERO CRITICO COME PEVENZIONE DELLE AUTOLESIONI; EDUCAZIONE ALLA LIBERTÀ, INTESA COME CAPACITÀ D’EQUILIBRIO E CRESCITA ; LA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE CON GLI ALTRI IN UN VIAGGIO COMUNE; EDUCAZIONE A SAPER GESTIRE IL CONFLITTO; EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ NON COME IMPOSIZIONE MA COME CONDIVISIONE 104 I PUNTI CARDINE ETICI PER AVVIARE PROGRAMMI DI SICUREZZA SOCIALE SONO: PROPORRE UNA VOLONTARIETA’ COSTRUITA SUL CONFRONTO, PER NON GENERARE SOCIETA’ INDIVIDUALISTICHE E SOLIPSISTICHE; 105 PROPORRE ALTERNATIVE ETICHE A STILI DI VITA NECROFILI E NON BIOFILI. 106 UN SISTEMA DI CONTROLLO NON LEGALISTA, IN CUI SI PROGETTI LA CONDIVISIONE ED IL RECUPERO, PIUTTOSTO CHE LA PUNIZIONE FINE A SE STESSA. PUNIRE DOVREBBE SEMPRE TRADURSI NEL RICONDURRE L’UNITARIETA’ NELLA COLLETTIVITA’. 107 TALI PRESUPPOSTI SONO SEMPRE RISPETTATI? 108 I PRINCIPI BIOETICI DEVONO ESSERE NEI CASI LIMITE : CONTESTUALIZZATI ; VIVIFICATI; RIMANERE PROBLEMATICI NON RISOLUTIVI. D. GRACIA, PROCEDIMENTOS DE DECISION IN ETICA CLINICA, MADRID, 109 1991, p.30. DOVERE ETICO DI INFORMARE. FONDAMENTO DEL RAPPORTO TRA OPERATORE DELLA SALUTE E CITTADINO CHE TENTA L’AUTOLESIONE. 110 COMUNICAZIONE; COMPRENSIONE; CONSIDERAZIONE PER LE MOTIVAZIONI; COSTRUZIONE DEL DIALOGO. 111 LE AUTOLESIONI SONO, ANCORA OGGI, NEL 90 % DEI CASI, LEGATI ALLA PERDITA DI SPERANZA, AL SENSO DI FRUSTRAZIONE, ALL’INUTILITA’ SOCIALE PERCEPITA. 112 I PROBLEMI PSICOLOGICI, E IL VISSUTO DI UNA PERSONA CHE HA TENTATO UN’ AUTOLESIONE, DEVONO ESSERE ESAMINATI NON BUROCRATIZZATI. 113 UN NUOVO MODELLO DI MEDICINA SOCIALE CAPACE DI CONIUGARE CONSEGUENZIALITA’ E PROPORZIONALITA’ 114 LA FONDAMENTALE RISPOSTA E’ UN ACCOMPAGNAMENTO REALE, FONDATO NON SULLA GHETTIZZAZONE ETICA, PSICOLOGICA, SOCIOLOGICA, CON LA FACILE ILLUSIONE DI UNA RISOLUZIONE CRIMINOLOGICA . 115 “È FACILE SOLLEVARE QUESTIONI MA NON DARE RISPOSTE” Socrate 116 LA VITA NON PUÒ RIVOLTARSI CONTRO SE STESSA. E’ LA SCONFITTA DEL SIGNIFICATO DELLA NOSTRA PRESENZA, SIA ESSA CREATA, SIA PERCEPITA, O CONDIVISA. 117 DOBBIAMO COSTRUIRE UNA GIUSTIZIA INTERGENERAZIONALE, CHE RICONOSCA CHE LA VITA POSSA CONTINUARE A NARRARE LE SUE INESPLICABILI VICENDE D’INFNITO. 118