ISTITUTO MALATTIE RESPIRATORIE UNIVERSITA’ DI CATANIA “ LE POLMONITI” Carlo Vancheri DEFINIZIONE La polmonite è un processo infiammatorio a decorso acuto o subacuto del tessuto polmonare, causata da un agente microbico, che interessa gli spazi alveolari o il tessuto interstiziale. POLMONITI Polmoniti acquisite in comunità: in ambiente extraospedaliero Polmoniti nosocomiali: forme insorte in ambiente ospedaliero ad almeno 48-72 ore dal ricovero Polmoniti nell’ospite immunocompromesso POLMONITI CLASSIFICAZIONE POLMONITE Acquisita in comunità Tipica Atipica Immunocompromesso Nosocomiale Manovre e strumentazione chirurgica Strep.pneumoniae Mycopl. pneumoniae H. influenzae Chlam. pneumoniae Chlam. psittaci Personale sanitario Contaminazione ambientale Pseudomonas aer Bacilli Gram Legionellapneumophila Staph.aureus Pneum.carinii Cytomegalovirus Aspergillus spp Candida spp. M.tuberculosis Polmonite extraospedaliera DEFINIZIONE Infezione acuta del parenchima polmonare associata a sintomi del tratto respiratorio inferiore ed accompagnata da un infiltrato radiologico oppure da reperti auscultatori tipici della polmonite in un paziente che non è stato ricoverato nelle due settimane precedenti. Polmonite extraospedaliera EPIDEMIOLOGIA Incidenza ( x 1000/ anno ) 30 25 20 15 10 5 0 0 5 10 15 20 25 Età (anni) 60 65 70 75 Polmonite extraospedaliera EPIDEMIOLOGIA • USA: 5 milioni di morti/anno 1° causa infettiva di morte 6° causa di morte • ITALIA: epidemiologia simile a quella negli USA 13 morti per 100.000 abitanti Polmonite extraospedaliera Fattori di rischio • Età ( > 65 anni ) • Fumo di sigaretta • Patologie croniche concomitanti: BPCO, cardiopatia • Condizioni favorenti : alcolismo, patologia neurologica, tossicodipendenza, neoplasia, alterazione stato di coscienza • Immunocompromissione: diabete mellito, terapia steroidea • Polmoniti ricorrenti • Fattori professionali Polmonite extraospedaliera • Inalazione di microrganismi che hanno colonizzato l’epitelio delle prime vie aeree • Alterazione del riflesso di deglutizione • Alterazione della funzione ciliare tracheo-bronchiale • In condizioni critiche: - l’immobilizzazione - aspirazione del contenuto gastrico Polmonite extraospedaliera EZIOLOGIA Haemophilus.influenzae (4%) Mycoplasma pneumoniae (8%) Legionella spp (5%) Virus (8%) Gram- ,enterobatteri (3%) Chlamydia psittaci(2%) Coxiella burnetii (2%) Chlamydia pneumoniae (12%) Streptococcus pneumoniae (28%) Staphylococcus aureus (2%) Non identificati (24.5%) Polmonite extraospedaliera EZIOLOGIA virus-batteri Anziano Bambino virus batteri % 0 20 40 60 80 Polmoniti tipiche • Nella maggioranza dei casi l’agente eziologico è lo Streptococcus Pneumoniae (comune saprofita nasofaringeo, Gram +, Capsulato) • Segue in genere ad un deficit dei poteri di difesa del polmone: il microrganismo è commensale nel 5-60% dei casi. • In genere preceduta da infezione virale (virus influenzale tipo A) Patogenicità dello Streptococcus Pneumoniae • La capsula lo rende resistente all’azione dei neutrofili, la fagocitosi è possibile solo dopo la formazione di Ab specifici contro gli Ag capsulari. In assenza di terapia essi proliferano per vari giorni fino al raggiungimento di un titolo anticorpale sufficiente. • Alcuni componenti sottocapsulari svolgono attività proinfiammatoria esercitando effetto chemiotattico sui neutrofili, facilitando l’edema e la migrazione di elementi corpuscolati al di fuori dei capillari, attivando la cascata dell’emocoagulazione. • Componenti solubili derivati dalla degradazione della parete cellulare sono responsabili dei sintomi che possono peggiorare quando si ha la fagocitosi e la distruzione dei microrganismi mediante gli antibiotici. • Pneumatolisina componente intracellulare polmonari è citotossica per le cellule Patogenicità dello Streptococcus Pneumoniae • La polmonite è in genere preceduta da infezione virale che induce sulle cellule alveolari recettori per un mediatore dell’infiammazione, il PAF (platelet activanting factor) che contiene fosforilcolina. Nella parete cellulare dello pneumococco è presente la fosforilcolina, e sfruttando i recettori per il PAF possono aderire alle cellule alveolari. Polmonite da Streptococcus Pneumoniae ANATOMIA PATOLOGICA Congestione: durata di circa un giorno. Corrisponde alla colonizzazione batterica del parenchima polmonare (soprattutto a carico dei lobi inferiori e del lobo medio) che determina congestione vascolare e formazione di essudato intralveolare in cui sono presenti neutrofili e batteri. Stadio della congestione Polmonite da Streptococcus Pneumoniae ANATOMIA PATOLOGICA Epatizzazione rossa: dovuta alla risposta flogistica con aumento dell’iperemia e dell’essudazione; quest’ultima diviene più fluida e può causare la diffusione dell’infezione agli alveoli contigui. Fibrina, neutrofili infarciti di pneumococchi e globuli rossi migrati dai capillari iperemici e permeabilizzati, si accumulano nelle cavità alveolari conferendo al parenchima caratteristiche macroscopiche di consistenza simile a quelle epatiche Stadio dell’ Epatizzazione rossa Polmonite da Streptococcus Pneumoniae ANATOMIA PATOLOGICA Epatizzazione grigia: degradazione dei neutrofili e globuli rossi, prosegue il deposito di fibrina. L’essudato inizia a retrarsi progressivamente Stadio dell’ Epatizzazione grigia Polmonite da Streptococcus Pneumoniae ANATOMIA PATOLOGICA Risoluzione: i macrofagi determinano colliquazione della componente essudativa. Polmonite extraospedaliera DIAGNOSI Sospetto di polmonite Esame obiettivo Rx Torace Diagnosi di polmonite infettiva Valutazione della gravità Paziente ospedalizzato Paziente ambulatoriale Polmonite da Streptococcus Pneumoniae SINTOMATOLOGIA Esordio: brusco, iperemia (febbre continua 38°C-39°C), brividi scuotenti, malessere generale, tachicardia, può esserci herpes labiale. Nell’anziano, nel bambino, nel cardiopatico e nel pz con BPCO l’esordio può essere più insidioso. Dolore toracico: spesso presente di origine pleurica (tachipnea, polipnea) Tosse: inizialmente secca successivamente con espettorato (in fase di epatizzazione rossa: colore roseo, in fase di risoluzione: abbondante e più fluido) Polmonite da Streptococcus Pneumoniae SEGNI Ispezione: può evidenziarsi limitazione delle escursioni respiratorie dell’emitorace coinvolto (per la presenza di essudato nel polmone o atteggiamento antalgico) Palpazione: FVT aumentato Percussione: ipofonesi plessica Ascoltazione: Rantoli crepitanti in corrispondenza dell’addensamento più caratteristici nel periodo iniziale (crepitatio indux) e nella fase di risoluzione (crepitatio redux), eventualmente soffio bronchiale e sfregamenti pleurici. Se c’è versamento pleurico saranno presenti i reperti obiettivi riferiti a questa patologia (ottusità plessica, diminuzione o abolizione del FVT e del MV) Polmonite da Streptococcus Pneumoniae Rx torace Immagine Rx di consolidamento a estensione polmonare lobare o sublobare; spesso presente broncogramma (proiezione dell’immagine iperchiara del bronco pervio sullo sfondo del parenchima uniformemente opacato) Polmonite da Streptococcus Pneumoniae Polmonite da Streptococcus Pneumoniae Esami di laboratorio Leucocitosi microscopica Esame microscopico dell’espettorato Permette di giungere all’identificazione eziologica POLMONITI CLASSIFICAZIONE POLMONITE Acquisita in comunità Tipica Atipica Immunocompromesso Nosocomiale Manovre e strumentazione chirurgica Strep.pneumoniae Mycopl. pneumoniae H. influenzae Chlam. pneumoniae Chlam. psittaci Personale sanitario Contaminazione ambientale Pseudomonas aer Bacilli Gram Legionellapneumophila Staph.aureus Pneum.carinii Cytomegalovirus Aspergillus spp Candida spp. M.tuberculosis Polmoniti atipiche • Tendono a presentarsi in piccole epidemie • Possono colpire soggetti sani (eccezione la legionella che più facilmente da polmonite in soggetti anziani e immunodepressi • Contagio: interumano, simultaneo (polmonite da legionella), da animali (febbre Q, psittacosi). • Il processo infiammatorio si svolge nell’interstizio • C’è discrepanza tra il reperto obiettivo toracico, scarso o del tutto assente, e quello radiologico che dimostra l’esteso coinvolgimento dell’interstizio polmonare nel processo patologico Polmoniti atipica da Mycoplasma pneumoniae Patogenesi Viene inalato e si insedia nelle cellule ciliate della mucosa bronchiale. Non ha effetto citopatogeno diretto ma evoca una marcata reazione flogistica locale (massiva migrazione di elementi cellulari infiammatori polimorfonucleati e macrofagi). Dalla sede iniziale il processo di propaga , attraverso il connettivo peribronchiale, fino all’interstizio alveolare e agli alveoli generando la polmonite (all’Rx torace gli addensamenti tendono a propagarsi dalle regioni ilari in senso centrifugo verso il mantello polmonare). Polmoniti atipica da Mycoplasma pneumoniae Sintomatologia •Nonostante l’interessamento cospicuo dell’interstizio polmonare la sintomatologia è irrilevante •A differenza delle polmoniti batteriche, lo stato generale è conservato •Tosse secca, mal di gola •Dolore auricolare comunemente presente per propagazione della flogosi nell’orecchio medio •Febbre insorge gradualmente e non raggiunge valori elevati •cefalea Polmoniti atipica da Mycoplasma pneumoaniae Rx torace Infiltrati interstiziali diffusi (vetro smerigliato) più spesso ai lobi inferiori e con distribuzione dall’ilo alla periferia Raro l’interessamento pleurico Polmoniti atipica da Mycoplasma pneumoaniae Polmoniti atipica da Mycoplasma pneumoaniae Polmoniti atipica da Mycoplasma pneumoaniae Complicanze Gli antigeni glicolipidici di superficie possiedono caratteristiche in comune con antigeni dell’organismo in grado di evocare fenomeni di natura autoimmune (crossreattività), gli Ab che possono formarsi agglutinano le emazie a temperature inferiori ai 25° e vengono definiti “crioagglutinine” Polmoniti atipiche: legionellosi • Legionella pneumophila, gram-. • Trasmessa mediante l’inalazione di goccioline di acqua contaminate (umidificatori negli impianti di condizionamento d’aria, bagni idromassaggio, attrezzature ospedaliere di terapia respiratoria). • Fattori favorenti: fumo, BPCO, immunosoppressione. Polmoniti atipiche: legionellosi Anatomia patologica A focolai spesso confluenti Sintomi Insorgenza generalmente brusca, febbre elevata, tosse produttiva con espettorato talvolta ematico, è spesso presente diarrea acquosa Segni EOT: non molto indicativo, può rilevarsi zona di rinforzo del FVT associato ad ipofonesi plessica e a rumori umidi localizzati Polmoniti atipiche: legionellosi Rx torace Inizialmente addensamento lobare o segmentario, nodulare o sfumato con tendenza alla progressione. In genere versamento pleurico. Polmoniti atipiche: legionellosi Polmoniti atipiche: legionellosi Polmoniti atipiche: legionellosi Evoluzione Se non trattata può interessare i lobi adiacenti ed i contro laterali accompagnandosi frequentemente a versamento pleurico Diagnosi Isolamento del microrganismo, dei suoi Ag solubili nei liquidi organici – Immunofluorescenza diretta eseguita sull’espettorato, sull’aspirato transtracheale (metodica più rapida) – Ricerca dell’antigene urinario della L. pneumophila con metodo radioimmunologico (RIA), ELISA Terapia macrolidi Diagnosi differenziale fra polmonite tipica ed atipica TIPICA ATIPICA Storia clinica Esordio rapido con febbre alta e brividi Subdola ( oltre 5 – 7 giorni) Radiologia Intralveolare Interstiziale Es. obiettivo Consolidamento sempre presente Consolidamento spesso presente Escreato Purulento e rugginoso Mucoide Età Ogni età Adolescenti Dolore pleurico Frequente Raro Conta leucocitaria Aumentata ( PMN 12.000 mm3 ) Normale o leggermente aumentata Polmonite extraospedaliera DIAGNOSI Sospetto di polmonite Esame obiettivo Rx Torace Diagnosi di polmonite infettiva Valutazione della gravità Paziente ospedalizzato Paziente ambulatoriale Severity Index Pneumonia Fattori demografici Età M (anni) F (anni) -10 Deg. casa di riposo +10 Segni alla prima osservazione Alterazioni stato mentale +20 Freq. Resp. > 30 atti/min +20 P.A. < 90 mmHg +20 Temp. <35 °C o > 40 °C +15 Freq. Card. > 125 b/min +10 Patologie associate Tumori Epatopatie Insuff. cardiaca Insuff. renale Mal. cerebrovasc. Esami di laboratorio pH < 7.35 Aumento azotemia Natremia < 130 mEq/L Glicemia > 130 mmol/L Ht < 30% pO2 < 60 mmHg +30 +20 +10 +10 +10 +30 +20 +20 +10 +10 +10 Pazienti con CAP Età > di 50 anni ? SI NO SI Storia di patologie concomitanti ? NO Ha una o più alterazioni dei parametri vitali NO Classe di rischio I Assegnazione classe di rischio II-V in base allo score predittivo SI STRATIFICAZIONE IN BASE AL RISK SCORE Classe Score Mortalità % Trattamento I / 0,1 Domiciliare II < 70 0,6 Domiciliare III 71-90 2,8 Ospedaliero IV 91-130 8,2 Ospedaliero V > 130 29,2 Ospedaliero Polmonite nosocomiale DEFINIZIONE E’ un’infezione polmonare acquisita in ambito ospedaliero che si sviluppa almeno 48-72 ore dopo il ricovero. Polmonite nosocomiale EZIOLOGIA Ambiente Apparecchiature Aria : Aspergillus e virus respiratori Acqua : Legionella Cibo : Bacilli Gram Superfici contaminate : Staphylococcus aureus Virus Respiratorio Sinciziale Tubi endotracheali Cateteri Broncoscopi Apparecchi per respirazione assistita Sondini naso-gastrici Altri pazienti Virus influenzali Haemophilus influenzae Staphylococcus aureus Personale sanitario Pseudomonas aeruginosa Specie multiresistenti Polmonite nosocomiale EZIOLOGIA Acinetobacter spp Pseudomonas.aerug Miceti Virus respiratori Altri Polimicrobiche Adulto Klebsiella spp. Bambino Enterobacter spp. Escherichia coli Enterococchi Staphyloc.aureus S.coag.neg 0 5 10 15 20 25 Polmonite nosocomiale FATTORI di RISCHIO Fattori endogeni • Età > 60 anni • Traumi • Debilitazione fisica • Ipoalbuminemia • Malattie neuromuscolari • Immunosoppressione • Riduzione dello stato di coscienza • Diabete • Alcolismo Fattori esogeni Interventi chiurgici Terapie farmacologiche -antibiotici -antiacidi -cortisonici Dispositivi chirurgici -tubi endotracheali -sondini nasogastrici - nebulizzatori Circuiti di ventilazione Polveri ambientali Polmonite nosocomiale DIAGNOSI La sintomatologia si sovrappone a quella della malattia di base, in queste forme diventa importante riconoscere le modificazioni anche minime delle condizioni cliniche, della febbre, della funzionalità respiratoria e delle caratteristiche delle secrezioni bronchiali Polmonite nosocomiale DIAGNOSI • • • • Rx Torace Es. di laboratorio Emocoltura (positiva 10-20%) Es. di microbiologia su: - espettorato - broncoaspirato - lavaggio broncoalveolare • Ricerca antigeni e/o anticorpi • Toracentesi con: - esame chimico-fisico ed esame microbiologico sul versamento pleurico TRATTAMENTO POLMONITE NEGLI ADULTI Fonte/ambiente Terapia empirica Probabili patogeni Terapia diretta Durata abituale comunità Ceftriaxone azitromicina Pneumococchi Legionella Mycoplasma H. Influenzae Chlamydia pn. Moraxella cat. Penicillina Azitromicina Doxicillina Cefuroxima Doxicillina Cefuroxima 14 giorni nosocomio Piperacillina/tazobact Pseudomonas ae. am +/- vancomicina +/- gentamicina Enterobacter Piperacillina+/gentamicina 21 giorni Piperacillina+/gentamicina Piperacillina Piperacillina Imipemen Oxacillina 14/21giorni Serratia Klebsiella sp Acinetobacter Staphylococcus au 14/21 giorni 14/21 giorni 14/21 giorni 21 giorni Polmonite nel paziente immunocompromesso DEFINIZIONE Si definisce immunocompromesso un soggetto che presenti un deficit congenito o acquisito della immunità cellulo-mediata. Polmonite nel paziente immunocompromesso paziente immunocompromesso Diabete Etilismo Denutrizione Neoplasie - solide - ematologiche Trapianti - organo - midollo Diminuzione di • Neutrofili (< 500/mm3) • linfociti T (CD4+) • linfociti B • macrofagi alveolari • fagociti • piastrine AIDS Fattori predisponenti a un aumentato rischio infettivo Malnutrizione Alterazioni della chemiotassi e della fagocitosi Alterazioni della cute e delle mucose RISCHIO INFETTIVO Neutropenia e monocitopenia Anergia Linfocitopenia Altre alterazioni della immunità umorale e cellulo-mediata Polmonite nel paziente immunocompromesso Pneumocisti carinii+criptococcus (1,5%) Candida (1,5%) Citomegalovirus(3%) EZIOLOGIA Pneumocisti carinii+TBC (4,6%) Aspecifiche interstiziali (6,1%) TBC (12,3%) Batteri (25%) Pneumocisti carinii (44,5%)