Alimentazione e Depressione www.luoghidellamente.it Il nostro umore è regolato anche dal cibo? Veramente il cibo influisce sull’umore? "Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo." (Ippocrate) Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene. (Virginia Wolf) I dubbi cominciano a cadere grazie al Dr. Kaplan e al suo gruppo di ricercatori canadesi dell’Università di Calgary. Vitamine e Minerali hanno influenza su depressione e ansia e, addirittura, sul comportamento. All’inizio di questo studio si partiva da due angolazioni diverse: Si trattava di stabilire se chi soffre di patologie a sfondo psichiatrico è portato ad assumere per lo più un alimento piuttosto che un altro oppure se l’aumento della quantità o la carenza di quell’elemento finisce con l’influire direttamente sul suo stato psicofisico. Con la pubblicazione di questo studio veniva rivalutata la prima ipotesi, quella, cioè, dell’influenza del cibo sulle patologie psichiatriche. Inoltre si stabiliva una classificazione dei diversi disturbi dell’umore in dipendenza dell’assunzione o meno di alcune sostanze alimentari. Disturbi dell’umore a causa di errori, alla nascita, del metabolismo Ci sarebbero alimenti dei quali l’organismo non può fare a meno; si può verificare il fatto che, pur assumendone la giusta quantità con la dieta, l’organismo, a causa di eventuali patologie congenite, non riesca ad assorbire i micronutrienti contenuti in questi cibi, fatto quest’ultimo che ha un ruolo in alcuni disturbi, alcuni anche importanti, dell’umore. Disturbi dell’umore causati dalla carenza di alcuni micronutrienti E’ questo il caso di quei soggetti i quali, pur non presentando alcun difetto del metabolismo, per tutta una serie di motivi, non assumono alcuni alimenti, vuoi per scelte religiose, individuali o qualsiasi altra causa, alimenti spesso ricchi di vitamine e sali minerali la cui carenza o, ancor peggio l’assenza, finisce col determinare seri disturbi dell’umore. Disturbi comportamentali per assenza di alcuni micronutrienti C’è una terza ipotesi che palesa il fatto che l’assenza di alcuni nutrienti agisce impedendo il rilascio di alcuni neurotrasmettitori che sappiamo essere responsabili dello stato dell’umore e degli stessi comportamenti individuali. Malattia da carenza quasi assoluta di alcuni micronutrienti L’ultima ipotesi degli studiosi canadesi indica che l’assenza o la carenza quasi assoluta di alcune sostanze siano esse stesse la causa dell’insorgenza di alcune patologie che, alla lunga, finiscono col causare psicopatologie. Conclusione dello studio Esistono sostanze alimentari che giocano un ruolo importante nella regolazione dell’umore fino a sostenere che la mancanza di alcuni micronutrienti può determinare persino patologie a sfondo psichiatrico. ARANCE KIWI SPINACI ASPARAGI Alto contenuto di ACIDO FOLICO LEGUMI SOIA FEGATO Sintesi di DOPAMINA / NORADRENALINA Neurotrasmettitori coinvolti nella DEPRESSIONE Vitamine Gruppo B Vitamina B12 Vitamina B1 Dopamina/Noradrenalina Acetilcolina Vitamina B6 Disturbi umore del periodo mestruale pesce carne uova legumi Depressione cronica Depressione bipolare Regolazione Umorale I neurotrasmettitori risentono moltissimo dei nutrienti che immettiamo nell’organismo con l’alimentazione e rispondono di conseguenza. Per esempio i latticini (latte e formaggi), uova, pesce, carne, legumi, frutta secca, banane, ananas e avocado sono alimenti che apportano una sostanza denominata TRIPTOFANO, fondamentale per la sintetizzazione del neurotrasmettitore SEROTONINA che è in forte relazione con le emozioni, l’umore, il controllo della temperatura, della fame e del sonno. La serotonina è responsabile delle sensazioni di benessere, rilassamento e calma. TRIPTOFANO Il Triptofano è un amminoacido presente nella maggior parte delle sostanze proteiche.Il suo metabolismo è integrato in processi di grande importanza biochimica e fisiologica. Essendo un elemento essenziale, deve essere assunto tramite l’alimentazione dato che il corpo non è in grado di sintetizzarlo. Il triptofano è precursore della serotonina (5-idrossitriptamina, 5-HT; neurotrasmettitore monoaminico sintetizzato nei neuroni serotoninergici nel sistema nervoso centrale) e della melatonina (ormone prodotto dalla ghiandola pineale o epifisi con la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia). TRIPTOFANO Il deficit di questo amminoacido produce un ritardo nella crescita dei bambini e degli adolescenti, apatia, edema, debolezza, depigmentazione dei capelli, astenia, sonnolenza, danni epatici, riduzione del tessuto muscolare e del tessuto adiposo, lesioni epidermiche. Gli alimenti ricchi di triptofano sono: agnello, sardina, formaggio, uovo. SEROTONINA Le più elevate concentrazioni di serotonina si trovano nel sangue, nelle cellule cromaffini dell’intestino tenue e in alcuni territori del cervello, soprattutto nell’ipotalamo. E’ noto che tale sostanza determina la contrazione della muscolatura liscia dei vasi, dell’intestino, dei bronchi, dell’utero e della vescica, regola l’automatismo intestinale, modifica visibilmente la pressione arteriosa, interviene nei processi allergici e infiammatori, riduce il tempo di sanguinamento agendo sul processo di coagulazione del sangue ed è correlata al manifestarsi dell’emicrania. Altri disturbi neuropsichiatrici in cui è coinvolta la serotonina (oltre all’emicrania) sono: il disturbo bipolare, la depressione e l’ansia. L’umore è strettamente dipendente dal neurotrasmettitore serotonina e quindi la ricerca si è diretta soprattutto verso quei nutrienti capaci di influenzare l’assorbimento del suo precursore triptofano. La serotonina viene sintetizzata a partire da questo amminoacido per idrossilazione e decarbossilazione. Il suo uptake tende ad aumentare in seguito ad un elevato apporto di carboidrati. Il triptofano, amminoacido presente nelle proteine alimentari solo in piccole quantità, deve arrivare fino al cervello per essere trasformato in serotonina, ma il suo assorbimento avviene in competizione con altri amminoacidi neutri (valina, leucina, isoleucina). Un eccesso di amminoacidi ramificati riduce l’assorbimento di triptofano. E’ per questo che già nel 1981 Wurtman sosteneva che la quantità di proteine e carboidrati consumati in un pasto influenza la produzione di serotonina nel cervello modificando l’uptake di triptofano A causa della enorme diffusione delle diete ipocaloriche prescritte per la cura dell’obesità, molti studi sono stati fatti sul possibile disequilibrio nutrizionale. Tra questi quello sicuramente più interessante si è rivelato lo studio di Grant D. Brinkworth e collaboratori in Australia, che ha coinvolto 106 soggetti sovrappeso e obesi di età media di 50 anni. 55 soggetti sono stati assegnati casualmente a seguire per un anno una dieta a bassissimo tenore di carboidrati e ad alto contenuto di grassi I restanti 51 hanno adottato una dieta ad alto tenore di carboidrati e a basso contenuto di grassi Durante tutto il periodo e per un anno oltre la conclusione dello studio sono stati valutati il peso corporeo, il tono dell’umore e il funzionamento cognitivo (capacità di pensiero, comprensione e memoria). PESO CORPOREO Dopo un anno, la perdita di peso media è risultata di 13,7 chilogrammi, senza sostanziali differenze tra i due gruppi. UMORE Entrambi i gruppi hanno registrato inizialmente un miglioramento del tono dell’umore, rivelatosi però duraturo solo nel gruppo sottoposto a dieta ricca di carboidrati. PENSIERO COMPRENSIONE MEMORIA Non sono state evidenziate differenze significative. Il risultato suggerisce che “alcuni aspetti della dieta a basso contenuto di carboidrati ma ricca di proteine e grassi (DIETA CHETOGENICA) possono aver avuto un effetto negativo sull’umore, che dopo un anno si è rivelato superiore al miglioramento ottenuto per effetto del calo ponderale”. Così concludono gli autori. I nutrienti del buon umore FERRO Una sua carenza altera la disponibilità di ossigeno al cervello. Questo ricade sulla funzione cognitiva e pare che sia indirettamente legato alla depressione. Contenuto in ferro di alcuni alimenti in mg/100 g Radicchio verde 16 Tè 14 Crusca di grano 12 Legumi secchi 10 8 Carne (media) Bresaola Salsiccia 6 Frattaglie (media) 4 Cozze 2 0 Spinaci Cioccolato fondente Cacao amaro ZINCO Sembra che lo zinco sia coinvolto nel modulare la trasmissione degli impulsi e agisca come un neurotrasmettitore. Una sua carenza provoca disturbi dell'umore. Carni, Uova, Pesce, Latte e derivati, Cereali SELENIO Si ritiene sia molto importante nelle funzioni cerebrali, infatti in stati carenziali il cervello trattiene il selenio a spese di altri organi. Alcuni studi hanno evidenziato che una dieta povera di selenio aumenta i casi di depressione, al contrario i pazienti trattati con dieta a contenuto elevato di questo minerale presentano casi di depressione ridotti. Frattaglie, Pesci ACIDO FOLICO/VITAMINA B12 Entrambi sono fondamentali per il funzionamento del sistema nervoso centrale e la loro carenza provoca disturbi dell'umore. Gli studiosi dell'Hull York Medical School hanno infatti riscontrato un legame tra depressione e bassi livelli di folati prendendo in esame 11 studi clinici precedenti sull'argomento, per un totale di 15315 pazienti coinvolti. La vitamina B12 come il ferro agisce sul trasporto di ossigeno e si trova in abbondanza in fegato, carni, uova e latticini. Contenuto in Acido Folico in Mcg/100 g Alimenti Mcg Alimenti Mcg Carciofi 155 Spinaci 90 Asparagi 155 Fagiolini 57 Indivia 140 Cavolfiore 51 Cavoli Bruxel. 110 Pomodori 40 Bieta 110 Patate 26 Broccoli 89 Lenticchie 30 Arance 40 Nocciole 72 Fragole 30 Noci 66 Pompelmo 26 Pistacchi 58 Clementina 26 Mandorle 48 Piselli 47 Fagioli borlotti 39 Ceci 45 VITAMINE A, E, C Le vitamine antiossidanti svolgono un ruolo di cattura nei confronti dei radicali liberi sviluppati dal cervello, l'organo che consuma più ossigeno. Alcuni studi hanno evidenziato come un consumo di elevate dosi di vitamina C migliori l’umore. La vitamina C è largamente diffusa negli alimenti di origine vegetale; particolarmente ricchi sono gli agrumi, i kiwi, i peperoni, i pomodori e gli ortaggi a foglia verde. Le maggiori concentrazioni di Vitamina A sono presenti nel fegato di animali sia marini che terrestri, e quindi anche nell'olio di fegato di pesce; un discreto contenuto di vitamina A è presente nelle uova e nel latte. La vitamina E è presente nei semi in generale, alcuni cereali, la frutta e gli oli vegetali. ACIDI GRASSI ESSENZIALI Sono grassi che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare e quindi devono essere introdotti con la dieta. Si tratta di due acidi utilizzati come precursori delle prostaglandine e dei PUFA (Polyunsaturated fatty acid) : 1.acido linoleico 2.acido alfa linolenico I PUFA ( acido eicosapentaenoico e acido docosoesaenoico) entrano nella struttura delle cellule nervose e ne regolano la funzionalità. Alcuni studiosi hanno evidenziato che una carenza di PUFA facilita la depressione. I PUFA sono contenuti in pesce e noci. Gli alimenti del buon umore il latte e i suoi derivati contengono le proteine del siero che riducono le risposte fisiche alla tensione e allo stress, favoriscono il miglioramento umorale e potrebbero perfino aumentare la memoria. PESCE il salmone, lo sgombro e le sardine sono ricche in acidi grassi omega-3. sono una vera fonte di energia di riserva per il corpo e gli acidi grassi essenziali sono elementi fondamentali. Tra le qualità benefiche degli acidi grassi troviamo la capacità di abbassare la pressione sanguigna, regolare la temperatura corporea, aprire o bloccare le vie bronchiali, stimolare la produzione di ormoni e sensibilizzare le fibre nervose. Possiamo suddividere gli acidi grassi essenziali in due categorie: Omega-3 ed Omega-6. Gli Omega-3 sono un utile aiuto per proteggersi contro il cancro, per prevenire l’artrite reumatoide e per diverse malattie infiammatorie. Gli Omega-6 sono di grande importanza ed aiutano nella lotta contro l’artrite, il diabete, la sclerosi multipla e le affezioni della pelle. Le FRAGOLE sono ricche in fibre solubili, permettono di mantenere stabili i livelli di zuccheri nel sangue, determinando meno cambiamenti di umore e riducendo la irritabilità. Gli SPINACI sono eccellente fonte di acido folico, utile alleato contro la depressione, così come semi di girasole, broccoli, farina di avena, piselli, lenticchie, soia e senape. Yogurt magro: è una buona fonte di proteine che aiuta ad avere un buon umore perché i carboidrati vengono assorbiti nel sangue con ritardo e, quindi, per un tempo più lungo. Ricotta - è una ottima fonte di vitamina B12. bassi livelli di vitamina B12 sono legati alla depressione. Uno dei meriti della nuova ricerca rispetto a studi precedenti è quello di avere preso in considerazione l’associazione tra un tipo di regime alimentare e la depressione e non il semplice legame con singoli nutrienti o gruppi di cibi. Fino a poco tempo fa nessuno studio aveva considerato l’impatto di una dieta completa sui disturbi mentali, mentre negli ultimi 10 anni c’è stato un fiorire di studi relativi al ruolo dell’alimentazione nella malattie cardiovascolari, nel diabete e nella sindrome metabolica. La cosa interessante è che molti dei meccanismi in grado di influenzare queste condizioni potrebbero influire anche sulla depressione. Alcuni studiosi australiani hanno esaminato le abitudini alimentari e la salute mentale di più di mille donne fra i 20 e i 93 anni, tenute sotto controllo per 10 anni. Disturbi depressivi e ansia sono stati evidenziati in 121 delle partecipanti, mentre le rimanenti sono risultate sane. Incrociando le rilevazioni sullo stato dell’umore con informazioni relative all’alimentazione, gli esperti hanno evidenziato che la dieta occidentale, che notoriamente prevede l'assunzione di molti alimenti grassi, è associata con un rischio aumentato del 50 per cento di sviluppare problemi mentali. Sul banco degli imputati diversi alimenti come hamburger, pane bianco, pizza, patatine, bevande al latte aromatizzate, birra e dolci. Sono risultate nettamente più equilibrate, nel corpo e nello spirito, invece le donne che seguivano una dieta sana con verdure, frutta, manzo, agnello, pesce e cereali integrali. In questo caso il rischio di depressione e ansia è risultato infatti ridotto del 30 per cento. Dati che sono rimasti invariati anche quando gli studiosi hanno preso in considerazione altri fattori come età, peso, stato socio-economico e istruzione. Platone – Dialogo giovanile risalente al 386 a.C. Socrate: Domandami, allora, che arte mi sembri essere la culinaria. Polo: Te lo domando: che arte è la culinaria? Socrate: Non è affatto un'arte, o Polo. Polo: Ma che cos'è? Dimmelo! Socrate: Te lo dico: è una pratica. Polo: E che pratica? Dimmelo! Socrate: Te lo dico: una pratica di produrre piacere e diletto