Malattia da Virus Ebola (EVD) Epidemiologia, modalità di trasmissione e rischio di diffusione Sandro Cinquetti Direttore del Dipartimento di Prevenzione Azienda ULSS 7 Incontro con Ordine dei Farmacisti Treviso, 4 dicembre 2014 Pregresse epidemie di Malattia da Virus Ebola ANNO PAESE SOTTOTIPO CASI DECESSI LETALITA’ 1976 Sudan Ebo-S 284 151 53% 1976 Zaire (DRC) Ebo-Z 318 280 88% 1977 Zaire (DRC) Ebo-Z 1 1 100% 1979 Sudan Ebo-S 34 22 65% 1994 Gabon Ebo-Z 52 31 60% 1994 Costa d’Avorio Ebo-IC 1 0 0% 1995 Liberia Ebo-IC 1 0 0% 1995 DRC Ebo-Z 315 250 81% 1996 (gen-apr) Gabon Ebo-Z 37 21 57% 1996/1997 (lug-gen) Gabon Ebo-Z 60 45 74% 1996 Sud Africa Ebo-Z 1 1 100% 2000/2001 Uganda Ebo-S 425 224 53% 2001/2002 (ott-mar) Gabon Ebo-Z 65 53 82% 2001/2002 (ott-mar) Congo-Brazaville Ebo-Z 59 44 75% 2002/2003 (dic-apr) Congo-Brazaville Ebo-Z 143 128 89% 2003 (nov-dic) Congo-Brazaville Ebo-Z 35 29 83% 2004 (mag-ago) Sudan Ebo-S 17 7 41% 2005 (mag-giu) Congo-Brazaville Ebo-Z 12 9 75% 2007 (lug-ott) DRC Ebo-Z 223 179 80% 2007/2008 (novgen) Uganda Ebo-U 149 37 ± 25% TOTALE 2232 1503 IL VIRUS: STRUTTURA MOLECOLARE • Caratteristiche del virus – Famiglia: Filoviridae – Genere: Ebolavirus – Specie: Zaire-ebolavirus, Sudan-ebolavirus, Reston-ebolavirus, Bundibugyo-ebolavirus,Tai Forest-ebolavirus • Morfologia alla microscopia elettronica – – filamentoso, virus a RNA con envelope approx. 19 kb di lunghezza (1 kb = 1000 RNA bases/nucleotides) o 60-80 nm di diametro – a singolo filamento, lineare, non segmentato I Filovirus sono agenti di rischio di classe 4 e sono classificati nella categoria A tra gli agenti di bioterrorismo Dove si nasconde l’Ebola? I pipistrelli della frutta sembrano implicati essere degli ottimi serbatoi della malattia … • Hanno anticorpi contro Ebola • Posseggono sequenze di geni di Ebola nel fegato e nella milza • Non mostrano sintomi della malattia Il virus infetta macrofagi e cellule dendritiche stimolando la produzione di citochine con conseguente danno vascolare Sono colpite: cellule epatiche, cellule surrenaliche, cellule gastrointestinali, cellule endoteliali……. Modalità di trasmissione Il virus Ebola si trasmette tra gli esseri umani attraverso: •contatto diretto con i fluidi corporei infetti, in particolare sangue, feci e vomito. È stato rilevato anche nel latte materno, urina e sperma (in quest’ultimo fino a 90 giorni). Anche saliva e lacrime possono portare qualche rischio di trasmissione (in pazienti in fase avanzata della malattia). Il virus vivo non è mai stato isolato dal sudore. •indirettamente, dal contatto con superfici e oggetti precedentemente contaminati. Il rischio di trasmissione attraverso queste superfici è minore e può essere ridotto ulteriormente con adeguate procedure di pulizia e disinfezione. Quanto è resistente il virus Ebola? • Il virus Ebola rimane infettivo in materiale liquido ed essiccato per diversi giorni • E’ inattivato da raggi UV e gamma, riscaldamento a 60°C x 1h o bollitura per 5 min., da detergenti, candeggina, luce solare o asciugatura. Il lavaggio in lavatrice di indumenti contaminati da liquidi è sufficiente a distruggere il virus Ebola. Il virus Ebola sopravvive solo per breve tempo su superfici esposte alla luce solare o secche. Epidemia attuale: caratteristiche Da dicembre 2013 è iniziato un focolaio di malattia da virus Ebola in Africa occidentale, il primo focolaio mai visto in questa zona. Inizialmente tre paesi, Guinea Conakry, Sierra Leone e Liberia, hanno riferito casi confermati in laboratorio mediante PCR. L'epidemia è causata da un ceppo di Zaire Ebolavirus che è correlato ma distinto dai virus che sono stati isolati da focolai precedenti in Africa centrale, e chiaramente distinto da Ebolavirus Tai Forest che è stato isolato in Costa d'Avorio nel 1994-95. Epidemia attuale: cronologia degli eventi • • • • • • • • • Dicembre 2013: inizio del focolaio con i primi casi in Guinea Conakry, in seguito coinvolti Sierra Leone e Liberia Fine luglio 2014: arriva a Lagos (Nigeria), in aereo, un viaggiatore sintomatico che infetta un certo numero di operatori sanitari e di contatti prima di ricevere diagnosi di malattia da virus Ebola 29 agosto: confermato un caso in Senegal di una persona arrivata in automobile dalla Guinea. Al 3 ottobre tutti i contatti di questo caso hanno concluso il follow-up di 21 giorni per cui si può affermare che non vi è stata alcuna trasmissione locale della malattia in Senegal 30 settembre 2014: il CDC ha annunciato il primo caso importato negli Stati Uniti 6 ottobre 2014: le autorità spagnole hanno riportato un caso confermato di malattia da virus Ebola di un’operatrice sanitaria entrata in contatto con un paziente spagnolo con infezione da Ebola rimpatriato in Spagna 12 ottobre e 13 ottobre 2014: il CDC ha confermato la positività per malattia da virus Ebola in due operatori sanitari che ha fornito assistenza al caso importato negli Stati Uniti 23 ottobre 2014 : primo caso di Ebola in Mali, una bambina di 2 anni deceduta pochi giorni dopo la comparsa dei sintomi; il 31 ottobre denunciati altri 2 casi e l’11 un quarto caso 24 ottobre 2014: confermato caso di Ebola in un medico statunitense rientrato a New York dalla Guinea 24 novembre 2014: rimpatrio in Italia di un medico di Emergency diagnosticato affetto da Ebola in Sierra Leone WHO: EBOLA RESPONSE ROADMAP UPDATE 3 december 2014 Nigeria e Senegal sono stati dichiarati liberi da Ebola rispettivamente il 17 e il 19 ottobre 2014 Epidemia 2014: condizione attuale (ECDC, 28 novembre 2014) Distribuzione dei casi EVD riportati in Guinea, Sierra Leone, Liberia, Nigeria, Senegal e Mali, dalla 48°settimana 2013 alla 48° settimana 2014 Geografia dell’Ebola… 30/11/2014Messaggero Modalità di trasmissione Periodo di incubazione •È mediamente di 8-10 giorni con un range di 2-21 giorni. •Al momento non è possibile identificate i pazienti infetti durante il periodo di incubazione, neanche con i test molecolari. •Durante questo periodo le persone non sono considerate a rischio di trasmettere l’infezione. •Il paziente diventa contagioso tramite secrezioni quando comincia a manifestare sintomi e si mantiene contagioso fino a quando il virus è rilevabile nel sangue. Modalità di trasmissione •La contagiosità della malattia inizia con la fase febbrile aumenta con gli stadi della malattia ed è più elevata durante le fasi tardive quando il paziente vomita, ha diarrea o presenta emorragie. •Discussione aperta in Africa: circa il 15% dei casi confermati era apiretico (è noto tuttavia che la quantità di virus escreto aumenta in proporzione diretta con l’aumento della temperatura; quindi in condizioni di febbre al di sotto dei 38,6° C la trasmissione probabilmente non è efficace). Criteri per la definizioni di caso CRITERIO CLINICO: Il paziente presenta (o ha presentato prima del decesso) • febbre [>38,6°C] o storia di febbre nelle ultime 24 ore E almeno uno dei seguenti sintomi: • mal di testa intenso • vomito, diarrea, dolore addominale • manifestazioni emorragiche di vario tipo non spiegabili • insufficienza multiorgano oppure • una persona deceduta improvvisamente ed inspiegabilmente. Criteri per la definizioni di caso CRITERIO EPIDEMIOLOGICO Il paziente • ha soggiornato in un’area affetta da EVD nei precedenti 21 giorni oppure • ha avuto contatto con un caso confermato o probabile di EVD nei precedenti 21 giorni. CRITERIO DI LABORATORIO La positività ad uno dei seguenti: • individuazione di acido nucleico del virus Ebola in un campione clinico e conferma mediante sequenziamento o un secondo test su una diversa regione del genoma • isolamento del virus Ebola da un campione clinico • evidenza di sieroconversione. Criterio epidemiologico: stratificazione in base al rischio BASSO RISCHIO: Contatto casuale con un paziente febbrile, autonomo, in grado di deambulare. Esempi: condividere una sala di attesa o un mezzo pubblico di trasporto; lavorare in una reception. ALTO RISCHIO: • Contatto faccia a faccia (ad esempio, a meno di 1 metro di distanza) senza indossare appropriati dispositivi di protezione individuale (inclusi quelli per la protezione oculare) con un caso probabile o confermato che presenti tosse, vomito, emorragia, o diarrea. • Contatto sessuale con una persona precedentemente ammalata, fino a tre mesi dopo la guarigione; • Contatto diretto con qualunque materiale contaminato da fluidi corporei di un caso probabile o confermato; • Esposizione della cute (ad esempio, per puntura accidentale) o delle mucose a sangue, altri liquidi biologici, campioni di tessuto o di laboratorio di un caso probabile o confermato; • Partecipazione a riti funerari con esposizione diretta alla salma nelle aree geografiche (o proveniente dalle aree geografiche) affette, senza appropriati dispositivi di protezione individuale; • Contatto diretto con pipistrelli, roditori, primati, vivi o morti, nelle zone (o proveniente dalle zone) affette o con carne di animali selvatici (“bushmeat”). Classificazione dei casi PAZIENTE da VALUTARE (“CASO SOSPETTO”) Una persona che presenti il criterio clinico E quello epidemiologico oppure che presenti almeno 1 sintomo tra quelli elencati (inclusa la febbre di qualsiasi grado) E il criterio epidemiologico con alto rischio di esposizione. CASO PROBABILE Una persona che presenti il criterio clinico E quello epidemiologico con alto rischio di esposizione CASO CONFERMATO Un caso confermato in laboratorio ALLARME PROVENIENZA + FEBBRE > 38.6 + ALMENO UNO TRA Cefalea Mialgie intense Vomito Diarrea Dolore addominale Emorragie spontanee Area Sanità e Sociale Coordinamento Regionale Emergenza Urgenza ALLARME PROVENIENZA + ALMENO UNO TRA Febbre Cefalea Mialgie intense Vomito Diarrea Dolore addominale Emorragie spontanee + ESPOSIZIONE Area Sanità e Sociale Coordinamento Regionale Emergenza Urgenza Possibile rischio di diffusione in Europa Tre possibili scenari: - Un paziente colpito dall’infezione da Ebolavirus in paese epidemico, evacuato in Europa per motivi sanitari Questo scenario dovrebbe costituisce un rischio relativamente basso di diffusione in quanto si tratta di situazione pianificata. Tuttavia il rischio non può essere azzerato e, ogni volta che sono coinvolti esseri umani, possono verificarsi casi in cui gli eventi sfortunati possono portare ad infezione di un contatto (es. Spagna) - Paziente sintomatico che si imbarca su un volo commerciale, forse per cercare cure mediche in Europa L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha raccomandato, per questo, screening in uscita nei paesi colpiti. Con questa precauzione il rischio di esportazione può essere minimizzato. Lo screening supplementare al punto di entrata può integrare lo screening in uscita, in quanto può rilevare i pochi casi sintomatici sfuggiti al controllo in uscita o diventati sintomatici durante il volo - Persona che viaggia mentre sta incubando la malattia e sviluppa i sintomi dopo essere entrato nel Paese Geografia dell’Ebola… E’ altamente improbabile ma non impossibile che persone infette giungano sul nostro territorio Misure preventive Formazione del personale sanitario, in particolare chi è a maggior rischio di venire a contatto con casi sospetti (frontline healthcare providers) - Personale rete di Emergenza-Urgenza - MMG e PLS - Medici di continuità assistenziale - Operatori delle strutture di accoglienza - … Informazione alla popolazione - Campagne informative nelle scuole…? - Nei servizi pubblici…? - Negli ambulatori dei medici, nelle farmacie…? I protocolli devono essere tarati sul livello di allarme Informazioni • Ministero della Salute: FAQ – Malattia da Virus Ebola http://www.salute.gov.it/portale/p5_1_1.jsp?lingua=italiano&id=184 • Report periodici OMS http://www.who.int/csr/disease/ebola/situation-reports/en/ • Ebola outbreak in West Africa http://ecdc.europa.eu/en/Pages/home.aspx Grazie per l’attenzione [email protected]