anoressia e bulimia - Dott. Massimo Chiaretti

DISTURBI ALIMENTARI
Anoressia mentale
Bulimia
Binge Eating Disorder
Dott. Massimo Chiaretti
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Origini storiche dei disturbi alimentari
1689 Richard Morton pubblica il primo resoconto clinico di
due pazienti che rifiutano di alimentarsi per
motivazioni non organiche;
1873 Charles Lasegue conia l’espressione:
anoressia isterica;
1873 William S. Gull conia l’espressione
anoressia nervosa;
1879 Gerald M.F. Russel usa per la prima volta
l’espressione bulimia nervosa per descrivere una
variante clinica dell’anoressia nervosa;
1987 vengono pubblicati nel DSM-III R i criteri per la
diagnosi di anoressia nervosa e bulimia nervosa che
sono oggi in uso nella nosografia psichiatrica.
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DISTURBI ALIMENTARI
I DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE
DEVONO ESSERE CONSIDERATI, SIA
DA CHI SE NE OCCUPA, SIA DA CHI
ENTRA, A DIVERSO TITOLO, IN
CONTATTO CON PERSONE AFFETTE
DA QUESTI DISTURBI, MALATTIE
GRAVI, IMPEGNATIVE, PERICOLOSE,
DIFFICILI DA CURARE E FACILI DA
SOTTOVALUTARE.
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CLASSIFICAZIONE DEL PESO
SECONDO IL BMI
(Body Mass Index)
World Health Organization (WHO), 1995
Indice di Massa Corporea
(peso in Kg/altezza2)
18,5: sottopeso
18,5 – 24,9: normopeso
25,0 – 29,9: sovrappeso
 30: obesità
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PRINCIPI GENERALI:
 I DISTURBI ALIMENTARI SONO LE
MALATTIE
MENTALI
CHE
COINVOLGONO E SCONVOLGONO PIÙ
PROFONDAMENTE IL CORPO E LA SUA
BIOLOGIA.
 NEL CORSO DEL TEMPO PROCESSI
PSICHICI E SOMATICI INTERAGISCONO
TRA LORO E CONTRIBUISCONO A
DETERMINARE,
MANTENERE
E
COMPLICARE
I
QUADRI
CLINICI
IMPONENDO LA COLLABORAZIONE DI
DIVERSI SPECIALISTI.
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PRINCIPI GENERALI:
LE FIGURE FONDAMENTALI DI RIFERIMENTO
NEL TRATTAMENTO DEVONO PROVENIRE SIA
DALL’AREA
PSICOLOGICO-PSICHIATRICA,
SIA
DALL’AREA INTERNISTICO-NUTRIZIONALE.
LE TERAPIE DEVONO EVITARE CONFLITTI E
FRAMMENTAZIONI E PERSEGUIRE OBIETTIVI DI
INTEGRAZIONE E COLLABORAZIONE.
SOPRATTUTTO NEL TRATTAMENTO DEI SOGGETTI
PIÙ GIOVANI UNA TERAPIA CHE NON COINVOLGA IN
QUALCHE FORMA E IN QUALCHE FASE I FAMILIARI,
HA POCHE PROBABILITA’ DI SUCCESSO.
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Centro Nazionale di Epidemiologia,
Sorveglianza e Promozione della Salute
Secondo la American Psychiatric Association (APA - 2000), solo una
bassa percentuale di anoressici guarisce completamente, ma nella
maggior parte dei casi si ottengono comunque buoni risultati.
Permangono nei pazienti sintomi ossessivo-compulsivi, fobie e abuso
di sostanze.
Due terzi degli anoressici continuano ad avere problemi di relazione
con il cibo e il peso corporeo e il 40 per cento circa manifesta sintomi
di bulimia
Più del 44 per cento dei pazienti trattati ha dato buoni risultati, con
recupero del 15 per cento del peso corporeo mancante e con la
regolarizzazione del ciclo mestruale.
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Centro Nazionale di Epidemiologia
Sorveglianza e Promozione della Salute
o In generale, il trattamento è tanto più effettivo
quanto più è giovane il paziente che lo inizia.
oIl tempo di recupero è molto lungo, dai 57 ai 79
mesi, ma tra le pazienti che hanno ricevuto un
trattamento intensivo non ci sono stati casi di
morte
oQuando il trattamento non è tempestivo ed
efficace la mortalità per anoressia raggiunge il 20
per cento in persone malate per più di venti anni.
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Fattori
socioculturali
Fattori
familiari
Fattori
individuali
Vulnerabilità
al disturbo
alimentare
Pubertà
Stressors
Disturbo
alimentare
Possibili vie di sviluppo di un disturbo alimentare
(adattamento da Bryant- Waugh, Lask, 2000).
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FATTORI DI RISCHIO INDIVIDUALI
 Genere, gruppo etnico, età
Fattori di rischio psicologici/psichiatrici
 Fattori di rischio fisici
 Eventi avversi
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FATTORI INDIVIDUALI
Profonda insoddisfazione nei confronti di se stessi,
senso di fallimento rispetto alla propria vita; il valore di
sé è centrato sul controllo del peso, sulla magrezza;
Tendenza al perfezionismo clinico: avere standard
esigenti irrealistici genera insoddisfazione per
qualunque risultato venga raggiunto;
Esperienze spiacevoli rispetto al corpo e alla propria
sessualità (traumi, abusi fisici e psicologici)
conducono a “usare” il sintomo alimentare come un
modo per punirsi, un modo per esprimere la rabbia e
altre emozioni inibite;
Perdite e separazioni da persone significative;
Attaccamento insicuro;
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FATTORI INDIVIDUALI
 Paura di crescere, di assumere un’identità adulta e
una maturità sessuale;
 Scarsa autostima: percezione di sé come indegne di
attenzioni positive da parte degli altri, pensando di
poter acquisire sicurezza attraverso l’accettazione
degli altri, che passa solo attraverso l’approvazione
del proprio corpo (magro);
 Forte tendenza all’introiezione acritica di modelli
esterni;
 Difficoltà nel controllo degli impulsi;
 Atteggiamento
interpersonale
dipendente
controdipendente.
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Fattori di rischio individuali
EVENTI GENERICI DEI Disturbi Alimentari




malattia cronica e/o morte di un genitore,
cambiamento di una figura genitoriale,
frequenti traslochi,
gravi problemi di salute.
EVENTI SPECIFICI DEI Disturbi Alimentari





un familiare a dieta (per un qualunque motivo),
critiche dei familiari su peso, forma fisica, alimentazione,
commenti ripetuti da parte di altri su peso e/o forma,
essere derisi per il peso, le forme o l’alimentazione,
maltrattamento e/o abuso sessuale o altri fattori traumatici.
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Fattori familiari
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
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



Iperprotettività
Carenza di cura
Invischiamento - mancanza di confini
Modelli di relazione maschile - femminile difficili, senza intimità,
conflittuali, svalutanti, superficiali, ecc.
Difficoltà di relazione con il padre (periferico, iperprotettivo ma
distante emotivamente, poco empatico, tendente a creare coalizioni
con la”bimba adorata di papà” escludendo la madre)
Rigidità della struttura familiare: nessun compromesso o
negoziazione è permesso, i conflitti vengono evitati, i problemi non
vengono affrontati in modo costruttivo
Alti livelli di emotività negativa espressa
Richieste genitoriali esigenti, alte aspettative, critici nei confronti di
comportamenti e scelte autonome dei figli (non condivise dal
genitore)
Familiarità del disturbo
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FATTORI SOCIO-CULTURALI
 ABBONDANZA DI CIBO
 PRESSIONE SULLA MAGREZZA E PREGIUDIZIO
SVALUTAZIONE DELLA GRASSEZZA
 COMPLESSITA’ CRESCENTE DEL RUOLO
FEMMINILE (E MASCHILE)
 MITIZZAZIONE DEI DISTURBI
DELL’ALIMENTAZIONE
 SPINTA AL SUCCESSO (DONNA IN CARRIERA,
SCATTANTE, AGILE, SEMPRE GIOVANE)
 OGGETTIVAZIONE DEL CORPO FEMMINILE
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FATTORI PRECIPITANTI
Pubertà
Dieta
Lasciare la famiglia (fare un
viaggio da soli)
Conflitti con amici o parenti
Avvio o chiusura di relazioni
Malattie (es. epilessia)
Commenti negativi sul corpo
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 FATTORI DI MANTENIMENTO LEGATI AL DIGIUNO
 Alterazione del senso di fame e sazietà
 Ossessione per il cibo
 Depressione
 Isolamento sociale
 Restringimento degli interessi
 Diminuita capacità di concentrazione
 Progressiva diminuzione della velocità di decremento
ponderale
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FATTORI DI MANTENIMENTO INTERPERSONALI
 LUTTI NON RISOLTI
 CONFLITTI CON AMICI O PARENTI
 DIFFICOLTÀ A FORMARE O MATENERE
RAPPORTI
 PROBLEMI INERENTI ALLE FASI DI
TRANSIZIONE DELLA VITA
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I DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE:
- ANORESSIA NERVOSA
- BULIMIA NERVOSA
- DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE NON
ALTRI MENTI SPECIFICATI
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ANORESSIA NERVOSA
 Colpisce progressivamente sempre di più
 Nel 90-95% colpisce le donne (il rapporto tra
donne e uomini colpiti è di 9 a1)
 Esordisce tra i 12 e i 25 anni
 Rara nella cultura non occidentale
 Distribuita omogeneamente nelle classi sociali
 Più frequente nel mondo della moda e della danza
LUASS
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CRITERI DIAGNOSTICI ANORRESSIA NERVOSA
rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per
l’età e la statura (perdita di peso che porta a mantenere il peso corporeo al di
sotto dell’85% rispetto a quanto previsto, oppure incapacità di raggiungere il
peso previsto durante il periodo della crescita in altezza con il risultato di un
peso al di sotto dell’85% rispetto al previsto)
 alterazione dl modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o
eccessiva influenza del peso e delle forme corporee sui livelli di autostima o
rifiuto di ammettere la gravità dell’attuale condizione di sottopeso, con il
terrore di ingrassare anche in condizioni di sottopeso e/o denutrizione
 amenorrea: assenza di almeno tre cicli mestruali (e se i cicli sono indotti
con ormoni).
Sottotipo:
restrittivo, senza condotte di eliminazione e/o abbuffate
con abbuffate e/o condotte di eliminazione
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CARATTERE DELL’ANORESSICA
 Persone apparentemente fredde, asettiche nei loro rapporti, con
tendenza all’isolamento delle loro emozioni
 Bisogno di esibire la loro autonomia e la loro capacità intellettiva che
spesso evidenziano mediante buoni risultati scolastici
 Tendenza compulsiva a parlare
 Difficoltà nei rapporti di amicizia
 Tendenza a primeggiare in famiglia con tendenza manipolativa che
si evidenzia con la comparsa della sintomatologia somatica
 Tendenza all’ascetismo che permette una rimozione di tutto ciò che
riguarda il corpo e la sessualità
 Le variazioni somatiche della pubertà crea una crisi di rigetto verso
questa crescita, vissuta come identificazione con la figura materna
 Sentimenti di ostilità nei confronti della madre nati reattivamente ad
atteggiamenti freddi e distaccati della madre
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Anoressia mentale
 I sintomi iniziali dell’anoressia sono spesso
misconosciuti o sottovalutati, si dà loro importanza
solo quando i sintomi del dimagrimento diventano
appariscenti;
 Inizio di cure dimagranti, disturbi gastrici, rifiuto
immotivato di cibo, stipsi ostinata
 In piena patologia la paziente tocca solo qualche
boccone di cibo, preferisce alimenti liquidi o che
abbiano un minimo potere calorico
 Sono presenti modesti segni di disidratazione
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Difficoltà di diagnosi Disturbi Alimentari maschile
 1. I medici non sono abituati a pensare ai disturbi
alimentari come ipotesi diagnostica nei soggetti di
sesso maschile, quindi molte diagnosi pure evidenti,
vengono poste con grande ritardo;
 2. I criteri diagnostici per i disturbi alimentari
sembrano essere stati scritti solo per le donne (un
esempio per tutti: qual è il corrispettivo maschile
dell’amenorrea nella diagnosi di Anoressia Nervosa
in un maschio? I criteri non lo dicono!);
 3. Gli individui di sesso maschile sono molto restii
a confessare ai medici una patologia che è da tutti
considerata “una malattia da femmine”.
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…. Variazioni sul tema
 ORTORESSIA (Bratman, 1997):
cura ossessiva dell’alimentazione
naturale, sana.
L'ortoressico è convinto che la sua salute dipenda in modo determinante
dall'alimentazione e sviluppa una serie di regole alimentari ferree che, se trasgredite,
comportano un senso di colpa molto forte che porta di riflesso a inasprire
ulteriormente le sue regole alimentari.
L'ortoressia è una patologia comparabile con la anoressia e la bulimia, con
la differenza che queste due patologie sono correlate alla quantità,
l'ortoressia alla qualità del cibo. L'ortoressia come patologia riguarda un
numero abbastanza limitato di persone, ma se si estende il concetto può
riguardare moltissime persone interessate a una alimentazione salutistica.
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Variazioni sul tema…. Vigoressia:
malattia da fitness-dipendenza,
colpisce la maggior parte dei visitatori
delle palestre, i maniaci della linea, del
fisico scolpito a qualunque costo.
Le persone più colpite sono gli uomini tra i 25 e i 30
anni le donne in carriera e le giovani donne e le
adolescenti, che non tollerano di assistere impotenti ai
mutamenti (letti in senso peggiorativo) del proprio
corpo.
Alla base del disturbo la mancanza di autostima e la necessità di sentirsi accettati,
piuttosto che il rifiuto del cibo, attivano un processo di annullamento, si lanciano
in un incessante esercizio fisico e in diete iperproteiche per raggiungere l’unico
obiettivo: avere un fisico tonicissimo e con muscoli d’acciaio.
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Conseguenze della vigoressia
 L’Alimentazione iperproteica seguita da chi
soffre di vigoressia provoca alterazioni del
metabolismo nel 43% dei casi e
depressione nel 37%.
 La dieta poverissima di calcio per
l’abolizione di tutti i latticini provoca problemi
ossei
 L’assunzione di anabolizzanti produce
anche impotenza
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VARIAZIONI SUL TEMA…
TANORESSIA
 DISTURBO
OSSESSIVO-COMPULSIVO
LEGATO
ALLA
RICERCA
DELLA
ABBRONZATURA A TUTTI I COSTI E AL
MANTENIMENTO
DI
UN
COLORITO
SEMPRE PIU’ SCURO E CHE NON PUO’
“SBIADIRE”,
PENA
SOFFERENZA
PSICHICA.
LUASS
Dott.ssa Daniela Liotta
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BULIMIA NERVOSA
 Colpisce una donna su cento
 Aumento esponenziale della frequenza
del disturbo nel corso degli anni
 Esordio tra i 12 e i 25 anni
 Colpisce raramente gli uomini (rapporto 9 a 1)
 Più rara dell’anoressia nelle culture non occidentali
 Distribuita omogeneamente nelle varie classi sociali
 Peso normale, lieve sottopeso, lieve sovrappeso,
raro grande sovrappeso
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CRITERI DIAGNOSTICI BULIMIA NERVOSA
A- Ricorrenti abbuffate
 mangiare in un tempo definito (es.: due ore) una
quantità di cibo (non legata alla qualità ma al
contenuto calorico complessivo: da 1000 a 20.000
calorie ) significativamente superiore a quella che
mangerebbe la maggior parte delle persone in
circostanze simili.
 sensazione di perder il controllo durante
l’abbuffata.
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CRITERI DIAGNOSTICI BULIMIA NERVOSA
BRicorrenti condotte compensatorie per
prevenire l’aumento di peso
 vomito autoindotto
 uso inappropriato di lassativi
 uso inappropriato di diuretici
 esercizio fisico eccessivo
 digiuno
C- La frequenza delle abbuffate e dei
comportamenti di compenso deve essere di
almeno due volte la settimana per tre mesi;
 I livelli di autostima sono indebitamente
influenzati dalla forma e dal peso corporeo
 L’alterazione non si manifesta esclusivamente
nel corso di episodi di AN.
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BINGE EATING DISORDER
 Colpisce: il 2-5% della collettività e il 5-8% degli obesi
 più elevato è l’eccesso ponderale , maggiore è la
prevalenza di BED
 (BMI 25-28: BED 10% - BMI oltre 40: BED 40%)
 rapporto donne/uomini: 3 a 2
 negli americani è ugualmente distribuito tra bianchi e
neri
 insorgenza precoce di obesità
 ripetute diete
 elevata familiarità per l’obesità
 comorbilità psichiatrica ( depressione maggiore, disturbi
d’ansia, attacchi di panico, abuso di sostanze, disturbo
di personalità borderline, evitante).
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CRITERI DIAGNOSTICI BED
Episodi ricorrenti di abbuffate (tempo circoscritto, quantità, senso di
perdita di controllo)
Gli episodi di abbuffate sono associati ad almeno tre dei seguenti caratteri:
mangiare molto più rapidamente del normale;
mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni
mangiare grandi quantità di cibo anche se non ci si sente fisicamente
affamati;
mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si mangia;
sentirsi disgustati verso se stessi, depressi o molto in colpa dopo le
abbuffate.
Le abbuffate suscitano sofferenza e disagio
Frequenza: le abbuffate avvengono in media, almeno due giorni a
settimana per almeno sei mesi
Assenza di sistematici comportamenti di compenso
Il disturbo non si riscontra soltanto nel corso di anoressia nervosa o di
bulimia nervosa.
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IMMAGINE CORPOREA NEI DISTURBI
ALIMENTARI
 È un fattore di auto(s)valutazione centrale
 È il frutto della storia delle esperienze della
persona
 Implica aspetti della personalità molto
profondi
 Se non viene recuperata Identità Corporea
positiva durante il trattamento molto
probabili le ricadute
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MASS MEDIA E IMMAGINE CORPOREA
Spinte verso la magrezza
 LA BELLEZZA E’ L’OBIETTIVO PRINCIPALE NELLA VITA DI
UNA DONNA.
 LA MAGREZZA E’ CRUCIALE PER RAGGIUNGERE IL
SUCCESSO E IL BENESSERE.
 L’IMMAGINE E’ SOSTANZIALE.
 LE DONNE DEVONO ESSERE “NATURALMENTE”
CONSAPEVOLI DEL LORO CORPO E INDISSOLUBILMENTE
LEGATE AD ESSO E ALLE SUE VICISSITUDINI (DA TENERE
SOTTO CONTROLLO).
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MASS MEDIA E IMMAGINE
CORPOREA
Spinte verso la magrezza
 IL “GRASSO” DIMOSTRA LA COLPA DI ESSERE DEBOLI,
FALLITE E IMPOTENTI.
 LA DONNA VOLITIVA E VINCENTE PUO’ RINNOVARSI E
TRASFORMARSI ATTRAVERSO LA MODA, LA DIETA E
L’ESERCIZIO FISICO RIGOROSO.
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