I comuni italiani delle eccellenze alimentari Walter Tortorella e Giorgia Marinuzzi Dipartimento Studi Economia Territoriale IFEL-Fondazione ANCI CIBO E SOCIETÀ, IL PUNTO DI VISTA DELLE SCIENZE SOCIALI Università degli Studi Roma Tre, Dipartimento di Scienze Politiche, 9 ottobre 2015 Il valore del comparto agricolo % valore aggiunto 2013 Primario, 2.3% Secondario, 23.3% Terziario, 74.4% Il peso del settore primario, in termini di valore aggiunto, è contenuto, ma… dal 2012 al 2013: +3,3% valore della produzione agricola, della silvicoltura e della pesca (56,1 miliardi di euro) +5,6% valore aggiunto a prezzi correnti del comparto agricolo +5,0% esportazioni settore primario (34 miliardi di euro) inoltre… superficie agricola totale (SAT): 17,1 milioni di ettari superficie agricola utilizzata (SAU): 12,9 milioni di ettari (il 75% della SAT) rapporto popolazione/superficie agricola (abitanti/100 ha di SAU): 464, oltre la media europea (293) Infine, nel 2013 l’intero sistema agroalimentare a cavallo dei 3 settori economici (fasi di produzione e trasformazione materie prime, distribuzione e commercializzazione dei prodotti) ha un peso del 17% sul PIL (dato INEA, 2014). Fonte : Elaborazione IFEL-Dipartimento Studi Economia Locale su dati Istat, Eurostat, Inea, 2014 2 6 comuni italiani su 10 sono specializzati nell’agricoltura: un orto urbano di 206mila kmq % di comuni per settore economico prevalente in base al numero di imprese attive, 2014 Terziario 9,8% Secondario 31,0% Primario 59,2% Nota: il 6,1% degli addetti lavora nel primario Fonte : Elaborazione IFEL-Dipartimento Studi Economia Territoriale su dati Infocamere, 2013 Il modello predominante delle aziende agricole è quello familiare*: il 98,9% del totale delle aziende agricole sono a conduzione familiare; le aziende agricole a conduzione familiare coltivano l’89,4% della SAU complessiva; le aziende sono di piccole dimensione (superficie media è pari a 7,9 ettari); la conduzione diretta del coltivatore prevale nel 96,4% del totale delle aziende familiari. 3 Ma tutto ciò è sintomo di arretratezza? * Fonte: Elaborazione IFEL-Dipartimento Studi Economia Territoriale su dati Istat-6° Censimento generale dell’agricoltura, 2010 Un’agricoltura innovativa e di qualità L’Italia è prima in Europa per numero di denominazioni DOP, IGP STG PRODOTTI DI ECCELLENZA Figura 1- Distribuzione percentuale del numero di denominazioni (DOP, IGP e STG) per i primi sei Paesi europei, 2014 25% 22% 20% 17% 14% 15% 10% 10% 8% 6% 5% 0% 4 Italia Francia Spagna Portogallo Grecia Fonte: elaborazione IFEL-Dipartimento Studi Economia Territoriale su dati Eurostat, 2015 Germania Le aziende agricole DOP e IGP si diffondono nei nostri territori Figura 2 - I comuni italiani con aziende agricole con coltivazioni DOP e/o IGP, Censimento dell'agricoltura 2010 I comuni con aziende agricole DOP e/o IGP sono 4.868, il 60,4% del totale dei comuni italiani. Fonte: elaborazione IFEL-Dipartimento Studi Economia Territoriale su dati Istat-Censimento dell'agricoltura 2010 5 Le aziende agricole BIO Figura 3 - I comuni italiani con aziende agricole con superficie biologica e/o allevamenti certificati biologici, Censimento dell'agricoltura 2010 I comuni con aziende agricole e/o allevamenti BIO sono 4.992, il 61,7% del totale dei comuni italiani. Fonte: elaborazione IFEL-Dipartimento Studi Economia Territoriale su dati Istat-Censimento dell'agricoltura 2010 6 Nuovi orizzonti: mense scolastiche bio e orti urbani Censimento 2014 su Comuni e scuole private che hanno introdotto alimenti bio nella refezione scolastica (Fonte: Bio Bank, 2015): • 1.249 mense scolastiche biologiche, +43% rispetto al 2010. • Il 71% è al nord, il 18% al centro e l’11% al sud. • Le prime 3 regioni per numero di mense scolastiche bio sono: Lombardia (224), Veneto (192) ed Emilia-Romagna (172). • • Sono 57 i comuni capoluogo che, nel 2013, hanno scelto gli orti urbani per gestire il verde: l'81% delle città del Nord (Fonte: Istat, 2014). 3.296 kmq di orti urbani nei 57 capoluoghi, l’1% del proprio verde urbano (Fonte: Istat, 2014). 7 Comuni del tipico per la tutela e la valorizzazione delle identità locali • I comuni partecipanti a Res Tipica sono 1.903, il 23,6% del totale dei comuni italiani. • Le Associazioni di Identità rappresentano uno dei principali strumenti attraverso cui sostenere le specificità territoriali: – creazione del network; – diffusione del valore delle identità locali in Italia e nel mondo. Figura 4 - I comuni partecipanti a Res Tipica, giugno 2014 8 Fonte: elaborazione IFEL-Dipartimento Studi Economia Territoriale su Res Tipica, 2014 Le Associazioni del tipico Tabella 1 - Le associazioni partecipanti a Res Tipica, giugno 2014 Associazione Città del vino Città dell'olio I borghi più belli d'Italia Città della nocciola Città del bio Borghi autentici d'Italia Paesi Bandiera Arancione Città del castagno Città dei sapori Città slow Città delle ciliegie Città del miele Città del tartufo N. comuni partecipanti 505 322 227 220 170 168 134 133 111 74 63 53 53 Associazione Città del pane Città della terra cruda Città della ceramica Città della chianina Paesi dipinti Città del riso Città dell'infiorata Città delle grotte Città del pesce di mare Città della bufala Licor Città del Tabacco Città dello Zafferano N. comuni partecipanti 42 35 34 31 25 23 21 19 16 15 10 6 6 Un comune è conteggiato in tale tabella tante volte quante sono le associazioni a cui partecipa. Le amministrazioni comunali che aderiscono a Res Tipica a giugno 2014 sono 1.903. Fonte: elaborazione IFEL-Dipartimento Studi Economia Territoriale su Res Tipica, 2014 9 Le spese turistiche in Italia L’agroalimentare rappresenta il 14% della spesa turistica totale. Figura 5– Andamento delle spese turistiche in Italia, stima var.% 2012/2008 Fonte: Osservatorio nazionale del Turismo – dati Unioncamere, 2012 Nota: il 35% dei comuni italiani è classificato dall’Istat come «comune turistico» (Istat, 2014). 10 Un patrimonio che i turisti amano Tabella 2 – Attività svolte per prodotto di destinazione. Possibili più risposte, % calcolata sul totale dei turisti, 2012 • L’86% delle attività dei turisti sui nostri territori riguarda il nostro patrimonio immateriale, ovvero l’enogastronomia, la cultura, l’intrattenimento, l’artigianato. • La sola enogastronomia è protagonista del 31,7% delle attività svolte. Fonte: Osservatorio nazionale del Turismo – dati Unioncamere, 2012 11 I nostri territori: la modernità dell’unicità SU COSA PUNTARE… La modernità dell’Italia, che sta: nella tipicità della nostra offerta culturale, enogastronomica, artigianale, naturalistica; nella differenza di identità, tradizioni e cultura dei nostri territori; nell’unicità dell’esperienza di viaggio. I comuni dovranno sempre essere più impegnati a: garantire una tutela e una valorizzazione del patrimonio naturalistico, ambientale e paesaggistico; migliorare i processi di semplificazione amministrativa; migliorare il sistema delle competenze; migliorare l’offerta dei servizi di base; favorire i processi di apprendimento e i percorsi di professionalizzazione; incentivare l’infrastrutturazione immateriale. 12 13