Docenti del corso:
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Dr.ssa Ilaria Gemo
Dr.ssa Jenny Brocchini
Dr.ssa Sabrina Giannino
Dr.ssa Selene Arena
Dr.ssa Roberta Pellegrinetti
Dr.ssa Serena Zipeto
Dr.ssa Ilaria Gemo
Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta
Disturbi da deficit di
attenzione e da
comportamento dirompente
DOP
ADHD
DC
È una modalità di
comportamento
negativistico, ostile e
provocatorio che dura
almeno da 6 mesi.
È una modalità di
comportamento ripetitiva
e persistente in cui i diritti
fondamentali degli altri e
le principali norme sociali
vengono violati
E’ una sindrome
comportamentale
caratterizzata da
impulsività, incapacità
di fissare l’attenzione
in maniera continuativa,
e/o livelli di attività
molto
accentuati.
Epidemiologia dei disturbi comportamentali
Tassi di prevalenza (DSM-IV e ICD10)
ADHD
5-10%
DOP
2-16%
DC
6-16%
Rapporto M:F
da 4:1 a 9:1
Periodo con maggiore prevalenza
6-12 anni
Tasso di stabilità
>60%
Il temperamento ‘sensation seeking’
 ridotta presenza di emozioni di paura o
ansia
 ricerca continua della novità
 incapacità ad apprendere
dall’esperienza
 ridotta inibizione comportamentale
Auerbach J.G. (2008). Temperament at 7, 12 and 25 months in children at familial risk
for ADHD. Infant and Child Development, 17, 321-338.
Il circolo vizioso “maleducativo”
Step 1. Comando del genitore
Step 2. Rifiuto da parte del figlio
Step 3. Reiterazione dell’ordine
Step 4. Atteggiamento oppositivo del figlio
Step 5. Escalation minacciosa del genitore
Step 6. Escalation aggressiva del figlio
Step 7. Abbandono da parte del genitore
Step 8. Rinforzo negativo del figlio
Fattori educativi di rischio
1. Eccessivo uso di punizioni
2. Incoerenza educativa
3. Incapacità a gestire la contrattazione
4. Mancanza di abilità di problem-solving
5. Presentazione di modelli aggressivi
Piano d’intervento multimodale
Percorsi educativi e riabilitativi per l’allievo
problematico
Interventi sull’ambiente di vita - 1
Organizzazione del contesto
1. Creare delle routine soprattutto per le
fasi di transizione e per i momenti
destrutturati.
2. Prevedere una precisa organizzazione
di tempi e di luoghi da dedicare a varie
attività quotidiane.
3. Preannunciare i momenti di transizione
e prevedere dei tempi massimi per il
loro completamento.
4. Disporre il banco vicino alla cattedra e
lontano da fonti di distrazione.
Interventi sull’ambiente di vita -2
Adattamento di attività e materiali
1. Frazionare le attività in parti brevi e maneggevoli.
2. Fissare degli intervalli di tempo per lo svolgimento
delle attività.
3. Adottare approcci didattici attivi, esperienziali e
basati su molteplici modalità senso-motorie.
4. Fornire continui feedback all’allievo.
5. Utilizzare immagini e colori correlati all’attività.
6. Incrementare il livello di stimolazione intra-compito.
Interventi sull’ambiente di vita – 3
Gestione delle contingenze
1. Riconoscere e rinforzare i comportamenti
positivi.
2. Ignorare i piccoli comportamenti disturbanti.
3. Limitare le sanzioni.
4. Predisporre un sistema di poche, necessarie e
chiare regole di comportamento.
5. Favorire la reiterazione e la generalizzazione del
sistema di regole.
Interventi sull’allievo
Interventi di potenziamento cognitivo sulle
funzioni di base (attenzione, working
memory, ecc.).
Trasmissione di abilità comunicative e
socio-affettive.
Modellamento di metodi di studio tramite
approcci metacognitivi e basati sulle
funzioni esecutive.
Le 10 “REGOLE D’ORO”
per una disciplina efficace
1. Fissiamo regole chiare e non ambigue
2. Poniamo solo regole necessarie
3. Poniamo poche regole
4. Ordiniamo e non chiediamo in modo retorico
5. Formuliamo l’ordine solo una volta
6. Poniamo un limite temporale alle regole
7. Evitiamo di punire il bambino per ogni cosa
8. Ignoriamo i comportamenti lievemente disturbanti
9. Premiamo il bambino quando emette comportamenti
positivi
10.Prevediamo le conseguenze in un tono emotivo
tranquillo




Il bambino con ADHD manifesta una chiara difficoltà a
mantenere l’attenzione, e la concentrazione per un
periodo di tempo sufficientemente prolungato, per
raggiungere un buon apprendimento.
Spesso è un bambino che ha buone capacità
intellettive.
Sono bambini in cui si possono riscontrare aspetti di
iperattività. ed impulsività, con difficoltà di
autocontrollo in ambito sociale e nelle relazioni
interpersonali.
Sono bambini con una grande empatia, e una bassa
autostima.
Inattenzione
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Non riesce a prestare attenzione o commette errori di
distrazione nei compiti scolastici o in altre attività.
Non riesce a mantenere l’attenzione sui compiti o sulle
attività di gioco.
Non sembra ascoltare quando gli si parla.
Non segue le istruzioni e non porta a termine le attività.
Evita gli impegni che richiedono sforzo mentale protratto.
Perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività.
È facilmente distratto da stimoli estranei.
È sbadato nelle attività quotidiane.
Iperattività
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Muove con irrequietezza mani o piedi
e si dimena sulla sedia.
È “sotto pressione” ed agisce come
se fosse “motorizzato”.
Ha difficoltà a giocare e a dedicarsi ad
attività divertenti in modo tranquillo.
Lascia il suo posto a sedere.
Scorrazza e salta dovunque in modo
eccessivo.
Parla troppo.
Impulsività
1.
“Spara le risposte prima che le domande siano state
completate”.
2.
Ha difficoltà ad attendere il proprio turno.
3.
Interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti.
Scarsa capacità di riflessione
Difficoltà a rispettare il proprio turno
Tendenza ad interrompere gli altri
Difficoltà nel valutare le conseguenze di un’azione
Tendenza ad esporsi a situazioni pericolose, con
possibili danni fisici
4.
5.
6.
7.
8.
Caratteristiche del bambino con ADHD
difficoltà ad attendere il proprio turno
Iperattività/
Ha difficoltà a giocare
Impulsività
È in continuo movimento
e agisce come se avesse
“l’argento vivo” addosso
in modo tranquillo
parla troppo,
interrompe gli altri
o è invadente
nei loro confronti
"spara" le risposte
lascia il proprio posto a sedere
in classe o in altre situazioni
in cui ci si aspetta che resti seduto
CRITERI DIAGNOSTICI
Secondo i criteri del DSM-IV la diagnosi di ADHD richiede la
presenza di:
• 6 o più sintomi della sfera dell’iperattività/impulsività
(sottotipo prevalentemente iperattivo/impulsivo)
oppure
• 6 o più sintomi della sfera dell’inattenzione
(sottotipo prevalentemente inattentivo)
oppure
• 6 o più sintomi di disattenzione e 6 o più sintomi di
iperattività/impulsività (sottotipo combinato)
ULTERIORI CRITERI DIAGNOSTICI
(DSM IV)
Durata
i sintomi devono durare da almeno 6
mesi
Età dell’esordio
alcuni sintomi devono essere comparsi
prima dei 7 anni di età
Pervasività
un deficit funzionale dovuto a tali
sintomi deve essere presente in almeno
due diversi contesti (es. scuola, lavoro,
casa)
Distribuzione dei Sottotipi Clinici del DSM-IV
Prevalentemente Inattentivo:
• Facilmente distraibile
• Ma non eccessivamente iperattivo /
impulsivo
Prevalentemente Iperattivo / Impulsivo:
• Estremamamente Iperattivo / Impulsivo
• Può non avere sintomi di inattenzione
• Frequentemente bambini piccoli
Sottotipo Combinato:
• Maggioranza dei pazienti
• Presenti tutte e tre i sintomi cardini
(Inattenzione, Iperattività/Impulsività)
Prevalentemente
Inattentivo
2030%
5075%
< 15
%
Prevalentemente
Iperattivo / Impulsivo
Tipo Combinato
•Adattato dall’American Psychiatric Association, DSM-IV TR, 2000.
•Barkley RA. Attention-deficit/hyperactivity disorder. In: Mash EJ, Barkley RA, eds. Child Psychopathology 1996;63-112
ICD-10 Disturbo Ipercinetico
(HKD)

I criteri Diagnostici dell’ICD-10 richiedono:





Contemporanea presenza dei sintomi di inattenzione,
Iperattività ed almeno un sintomo di impulsività con esordio
prima di 6 anni
I sintomi di Inattenzione ed Iperattività devono riscontrarsi in
modo contemporaneo in diversi ambiti (scuola, casa, ecc.)
Il problema deve persistere dall’età scolare all’’età adulta
anche se alcuni individui possono manifestare un graduale
miglioramento della sintomatologia in età adulta.
La contemporanea presenza di altri disturbi psichiatrici (es.
disturbo oppositivo provocatorio, disturbo della condotta)
comporta l’inclusione in specifici raggruppamenti diagnostici
(es. Disturbo Ipercinetico della Condotta).
La presenza contemporanea di un disturbo d’ansia comporta
un criterio d’esclusione.
Inoltre…
1)
2)
3)
4)
5)
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
Emarginazione da parte dei coetanei
Scarse amicizie durature
Tendenza all’isolamento
Rapporti con bambini più piccoli o più
instabili
Incapacità nel cogliere indici sociali
non verbali
Difficoltà di rendimento scolastico
Rimproveri da genitori ed insegnanti
Emarginazione da parte dei coetanei
Rapporti con bambini piccoli o instabili
Bassa autostima, inadeguatezza
Solitudine, sentimenti abbandonici
Senso di colpa
Rischio di un disturbo depressivo
- Crisi di rabbia (“tempeste affettive”)
- Massimo grado di iperattività
- Ridotta quantità ed intensità del gioco
- Litigiosità, provocatorietà
- Assenza di paura, tendenza a incidenti
- Comportamenti aggressivi
- Disturbo del sonno
NB: Non tutti i bambini con iperattività nei
primi anni di vita non svilupperanno un
ADHD!
- Più frequente la prima diagnosi
- Apparente accentuazione di irrequietezza
- Comparsa di sintomi cognitivi
(disattenzione, impulsività)
- Difficoltà scolastiche
- Evitamento di compiti cognitivi prolungati
- Comportamento impulsivo - dirompente
- Rifiuto da parte dei compagni
- 35%: superamento dei sintomi, prestazioni
scolastiche inferiori ai controlli
- 50%: attenuazione della iperattività, disturbo
attentivo (difficoltà scolastiche, organizzazione
della vita quotidiana),
instabilità in scelte scolastiche o relazionali,
condotte pericolose, ricerca di sensazioni,
problemi emotivi (umore, ansia), isolamento
- 15%: permanenza della sindrome, impulsività,
disturbi comportamentali e di adattamento sociale,
difficoltà familiari.
DIAGNOSI
La diagnosi di ADHD deve:
• Basarsi su una accurata valutazione clinica del
bambino/adolescente
• Coinvolgere oltre al bambino/adolescente anche i genitori
e gli insegnanti
• Prevedere, oltre all’osservazione clinica, anche l’impiego
di questionari, scale di valutazione e interviste diagnostiche
COMORBILITA’
Studio MTA (Multimodal Treatment for ADHD)
11%
Tic
14%
Conduct
disorder
40%
Oppositional
4% defiant disorder
Mood (ODD)
34%
Anxiety
ADHD
The MTA Cooperative Group (1999). A 14-month randomized clinical trial of treatment strategies for attention-deficit/ hyperactivity
disorder. Arch Gen Psychiatry; 56: 1073-86.
NUMERO DI CONDIZIONI IN
COMORBILITA’
None
11 %
14 %
1
75 %
>1
89% dei pazienti hanno uno o più di un disturbo associato
all’ADHD (comorbilità)
Dell'Agnello G. et al. per l'ADORE Study Group. Poster presentato al X Congresso Nazionale della Società Italiana
di Psicopatologia (SOPSI), Roma 22-26 Febbraio 2005
- Difficoltà di rendimento scolastico
- Rimproveri da genitori ed insegnanti
- Emarginazione da parte dei coetanei
- Rapporti con bambini piccoli o instabili
- Bassa autostima, inadeguatezza
- Solitudine, sentimenti abbandonici
- Senso di colpa
- Rischio di un disturbo depressivo
• Fino al 40% di bambini con ADHD
presentano ansia/depressione in
comorbidità
• …e fino al 40% dei bambini con disturbi
di ansia/ depressione possono presentare un
ADHD in comorbidità
• Non sono ancora chiari gli effetti di età,
sesso o sottotipo di ADHD sulla
comorbidità con depressione/ansia
QUADRO CLINICO
Decorso del Disturbo – Deficit psicosociale
Sintomi nucleari
Deficit funzionali
Sé
 Inattenzione
 Iperattività
 Impulsività
+




Portano a
Comorbidità psichiatriche
 Disturbi dirompenti del
comportamento (disturbo
della condotta e disturbo
oppositivo-provocatorio)
 Disturbi di ansia e di umore
Bassa autostima
Incidenti e danni fisici
Fumo / abuso di sostanze
Delinquenza
Scuola/ lavoro
 Difficoltà accademiche/
risultati insoddisfacenti
 Difficoltà lavorative
Casa
 Stress familiare
 Difficoltà come genitori
Società
 Scarse relazioni interpersonali
 Deficit di socializzazione
 Difficoltà relazionali
Biederman J et al. 2003.”Determining and Achieving Therapeutic Targets for ADHD Across the Life Span. J Clin Psychiatry, JCP Visuals, 5(2)
E’ proprio in un ambiente come quello della classe, dove ci si aspetta
che gli studenti prestino attenzione alle lezioni, stiano seduti al loro
banco e completino i loro compiti, in cui disattenzione, iperattività e
impulsività si rendono più evidenti pur essendo costantemente
presenti durante l’intera giornata.
Di conseguenza i bambini e gli adolescenti con ADHD:
 Non sono capaci di portare a termine i loro obiettivi accademici.
 Possono essere puniti per i loro comportamenti dirompenti,
 Possono avere bisogno di un insegnante di sostegno,
 Non tengono il passo dei loro compagni di classe e,
 Se hanno raggiunto la scuola superiore, spesso la abbandonano.
Rakesh Jain et al, Journal of Clinical Psychiatry, JCP Visuals, vol 5 (6) July 2003
ADHD E PROBLEMI
SCOLASTICI
1. Spesso i soggetti con ADHD vanno incontro ad una carriera
scolastica problematica (58%, Cantwell e Satterfield, 1978).
2. Un’alta percentuale di studenti necessita di un programma
di sostegno (30-40%).
3. Molti studenti ripetono almeno un anno scolastico (30%).
4. Alcuni non riescono nemmeno a completare la scuola
superiore (10-35%).
COMORBILITA’ ADHD / DSA
• Possibile causa: deficit nel processo di organizzazione e
pianificazione.
In particolare, difficoltà:
• Di pre-pianificazione corretta delle idee da estendere per
iscritto
• Nel prevedere un coordinamento logico delle azioni da
svolgere con conseguente incapacità nell’organizzazione
del proprio lavoro.
 La capacità di comprendere un testo scritto consiste non tanto nel
riconoscerne i suoni, le parole che lo compongono o le loro
funzioni sintattiche quanto piuttosto nella capacità di ricavare il
significato globale del brano stesso, abilità questa che sembra
essere connessa alla memoria, “magazzino che conserva le
informazioni e sede in cui si realizza il processo di comprensione
sia dei testi sia di qualunque altro fenomeno”. (Levorato, 1998)
 Il soggetto con DDAi pur avendo una capienza di memoria
uguale agli altri, non usa strategie efficaci per immagazzinare le
informazioni in entrata; ha difficoltà nell’impiego delle tecniche
mnemoniche ( strategie di raggruppamento e organizzative).
!!Area molto problematica per il ragazzo
con DDAI!!
Possibili cause:
• Difficoltà di pianificazione di strategie e
procedure
• Difficoltà nel controllo dell’intero processo
• Incapacità di ignorare i dati superflui e
considerare solo quelli necessari alla soluzione
corretta del problema (Marzocchi, 2000)
PANORMICA SUL TRATTAMENTO
Bambino
Famiglia
Scuola
Coetanei
Inattenzione
Iperattività
Impulsività
Disturbi associati
Deficit funzionale
Problemi genitoriali, mancanza di controllo, problemi relazionali
Carico per la famiglia, problemi di salute mentale dei genitori
Difficoltà di apprendimento e insuccesso scolastico
Rapporto negativo insegnante-studente
Relazioni interpersonali negative con i coetanei
L’ADHD richiede un intervento multimodale
INTERVENTO MULTIMODALE
genitori
operatori
dei Servizi
ambiente
familiare
allargato
scuola
Medico
educatori/am
biente
sociale
INTERVENTI
Sul paziente
Sui genitori
Sulla scuola
Psicoeducazione
Psicofarmacoterapia
Terapia cognitivo-comportamentale
Psicoeducazione
Parent training
Psicoeducazione
Teacher Training
Obiettivi del trattamento
– Ridurre i sintomi di ADHD
– Ridurre i sintomi in comorbidità
– Ridurre i rischi di ulteriori complicazioni
– Educare il paziente e l’ambiente sul disturbo
– Adattare l’ambiente alle esigenze del
bambino
– Potenziare le strategie del bambino, dei
genitori e degli insegnanti
– Modificare le rappresentazioni maladattive
• Osservare il comportamento del ragazzo e dei
compagni per rilevare tipologie e frequenza dei momenti
critici (antecedenti e conseguenze) ed intervenire
coerentemente con le osservazioni
• Collaborare con le famiglie e i servizi
• Fare attenzione alle difficoltà di
apprendimento
• Gratificare i momenti positivi
• Lavori molto lunghi
• Compiti che richiedono abilità organizzative
• Prendere appunti
• Produzioni scritte
• Problemi matematici
• Studio di materie da esporre oralmente
• Interrogazioni che richiedono la formulazione di discorsi
articolati ed esaustivi.
Manipolare gli
antecedenti (Proattiva)
1.Affiggere le regole
2.Modificare le istruzioni
3.Aggiustare il carico di
lavoro
4.Fornire possibilità di
scelta
5.Tutoring svolto dai pari
Manipolare le conseguenze
(Reattiva)
1. Rinforzo coi gettoni
(TOKEN ECONOMY)
2. Rimproveri verbali
3. Costo della risposta
4. Time Out dai Rinforzi
Positivi
5. Auto-gestione

Un comportamento oppositivo transitorio è molto comune nei
bambini in età prescolare e negli adolescenti, si dovrebbe usare
cautela nel fare la diagnosi

Il numero dei sintomi di opposizione tende ad aumentare con
l’età.

Il disturbo ha maggiore prevalenza tra i maschi che tra le
femmine in epoca prepuberale, ma le percentuali sembrano
essere uguali dopo la pubertà.

I sintomi sono di solito simili in entrambi i generi, tranne per il fatto
che che i maschi possono avere un comportamento con
maggior tendenza al confronto e sintomi più persistenti
Criteri diagnostici del DOP (DSM-IV)












a)Una modalità di comportamento negativistico, ostile e provocatorio che dura
almeno da 6 mesi, durante i quali sono stati presenti 4 (o più) dei seguenti
sintomi:
spesso va in collera;
spesso litiga con gli adulti;
spesso sfida attivamente o si rifiuta di rispettare la/le richieste o regole degli
adulti;
spesso infastidisce deliberatamente le persone;
spesso accusa gli altri per i propri errori o il proprio cattivo comportamento;
è spesso suscettibile o facilmente irritato dagli altri;
è spesso arrabbiato e rancoroso;
è spesso dispettoso e vendicativo
b)L’anomalia del comportamento causa compromissione clinicamente
significativa del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo.
c)I comportamenti non si manifestano esclusivamente durante il decorso di un
Disturbo Psicotico o di un Disturbo dell’Umore.
d)Non sono soddisfatti i criteri per il Disturbo della Condotta e, se il soggetto ha
18 anni o più, non risultano soddisfatti i criteri per il Disturbo Antisociale di
personalità
Criteri diagnostici del DC (DSM-IV)
Una modalità di comportamento ripetitiva e persistente in cui i diritti
fondamentali degli altri o principali norme sociali o regole societarie
appropriate per l’età vengono violati, come manifestato dalla presenza di 3
(o più) dei seguenti criteri nei 12 mesi precedenti, con almeno un criterio
presente negli ultimi 6 mesi
Aggressioni a persone o animali
Spesso fa il prepotente, minaccia, o intimorisce gli altri;
spesso dà inizio a colluttazioni fisiche;
ha usato un’arma che può causare seri danni fisici ad altri (per es., un bastone, una
barra, un coltello, una pistola, ecc.);
è stato fisicamente crudele con le persone;
è stato fisicamente crudele con gli animali;
ha rubato affrontando la vittima (per es. aggressione, scippo, estorsione, rapina a
mano armata);
ha forzato qualcuno ad attività sessuali
Distruzione della proprietà
Ha deliberatamente appiccato il fuoco con l’intenzione di causare seri danni;
ha deliberatamente distrutto proprietà altrui (in modo diverso dall’appiccare il fuoco)
Frode o furto
E’ penetrato in un edificio, un domicilio, o una automobile
altrui;
spesso mente per ottenere vantaggi o favori o per evitare
obblighi (cioè raggira gli altri);
ha rubato articoli di valore senza affrontare la vittima (per
es., furto nei negozi, ma senza scasso; falsificazioni)
Gravi violazione di regole
Spesso trascorre fuori la notte nonostante le proibizioni dei
genitori, con inizio prima di 13 anni di età;
è fuggito di casa di notte due volte mentre viveva a casa dei
genitori o di chi ne faceva le veci (o una volta senza ritornare
per un lungo periodo)
marina spesso la scuola con inizio prima dei 13 anni di età
L’anomalia del comportamento causa compromissione
clinicamente significativa del funzionamento sociale,
scolastico o lavorativo.
Se il soggetto ha 18 anni o più, non sono soddisfatti i criteri
per il Disturbo Antisociale di Personalità
Associazione tra DOP e DDAI (14%),
Disturbi di Ansia (14%), Disturbi
dell’Umore (9%)
Ampiamente
riconosciuta è la
comorbidità tra
DDAI, DOP e DC
 Associazione tra DC e Disturbi
dell'Umore quali depressione,
distimia e disturbo bipolare.
 Comorbidità tra DC e Disturbo
d’Ansia (in questo caso si tratta di
un DC con minor livello di
aggressività, di comportamenti
violenti e maggiore sensibilità al
trattamento).
 Sembra esserci anche un alto livello
di comorbidità tra la delinquenza e
il Disturbo Post-Traumatico da
Stress (DPTS)
Sono quegli studenti il cui
comportamento ostacola il loro
apprendimento e li mette in
pericolo di fallire a scuola.
Hanno le seguenti caratteristiche:
- non ce la fanno, non riescono;
- hanno ricevuto la, e non rispondono alla, maggioranza
delle punizioni e/o conseguenze spiacevoli proposte
dalla scuola;
- hanno un basso concetto di sé in relazione alla scuola;
- hanno poca o nessuna speranza di trovare successo a
scuola;
- fanno gruppo con, e sono rinforzati da, studenti simili a
loro;
I METODI DI DISCIPLINA CHE NON

FUNZIONANO
i metodi tradizionali:








sgridate,
prediche,
sarcasmo,
essere trattenuti,
ricevere più compiti,
isolamento,
nome scritto sulla lavagna,
andare dal dirigente scolastico…
Il metodo tradizionale non funziona perché è
un’ulteriore umiliazione che distrugge la
motivazione a cooperare.
1. selezionare per le lezioni il maggior numero di
argomenti che abbiano una importanza e una
rilevanza personale per gli studenti
2. fissare obiettivi di apprendimento reali
3. aiutare gli studenti a interagire con gli argomenti
nei modi che sono congruenti con i loro interessi
e valori
4.
coinvolgere attivamente gli studenti nelle
lezioni
5.
mostrare il proprio autentico interesse verso gli
argomenti da studiare, mostrare che è
piacevole lavorare con gli studenti
6.
organizzare ogni giorno un’attività che si ama,
mostrare orgoglio per la conoscenza e abilità
che si posseggono e desiderio di trasmetterle
agli studenti
7.
rendere le attività di classe eventi che gli
studenti attendono con una piacevole ansia e
creare l’aspettativa
colloqui
individuali
attività
psicoeducativa
di gruppo
colloqui
sociali
Intervento
multimodale
Sostegno
apprendimenti
scolastici
colloqui con i
genitori
terapia
farmacologica
lavoro in rete con
equipe scolastica e
clinica territoriale


1.
2.
Il Coping Power è un programma completo di intervento e
trattamento per la modulazione della rabbia e
dell’impulsività in bambini e ragazzi, efficace nel ridurre in
maniera significativa e stabile le condotte aggressive e i
comportamenti a rischio.
Si articola in un percorso per i figli ed uno per i genitori:
Nella parte rivolta ai bambini, prevede l’utilizzo di tecniche
cognitivo-comportamentali e attività mirate a promuovere
le capacità di autoregolazione e monitoraggio delle proprie
emozioni e del proprio comportamento, di perseguimento
degli obiettivi personali, di organizzazione dello studio, di
perspective taking, di problem solving e di resistenza alla
pressione dei pari.
Con i genitori vengono affrontate questioni relative alla
modulazione dello stress, all’utilizzo di appropriate pratiche
educative e all’incremento del benessere e al
miglioramento della comunicazione familiare.



Elemento caratterizzante del percorso è l’adozione
consapevole e coerente del setting di gruppo, sia nel
lavoro con i bambini, sia in quello parallelo con i loro
genitori, come contesto privilegiato per l’acquisizione e
la sperimentazione di abilità sociali e relazionali, in un
ambiente supportivo e non giudicante.
Il Coping Power Program è riconosciuto oggi dal
governo degli USA nonché dalla comunità scientifica
internazionale, come efficace per la prevenzione in
bambini e adolescenti dello scarso rispetto delle regole
sociali.
Gli studi sul Coping Power Program indicano un
miglioramento del funzionamento dei bambini sia a
scuola che a casa, un aumento del bagaglio delle
competenze interpersonali e un’analisi delle
informazioni sociali più adeguata; soprattutto si
evidenzia un maggiore coinvolgimento dei genitori con
l’utilizzo di modalità educative più consistenti.
(Lochman e Wells 2003; Lochman et al. 2004; Van de Wiel et al. 2007)
BULLISMO
DEFINIZIONE
“Uno studente è oggetto di azioni di
bullismo, ovvero è prevaricato o
vittimizzato, quando viene esposto,
ripetutamente nel corso del tempo, alle
azioni offensive messe in atto da parte
di uno o più compagni”
(Dan Olweus, 1991)
Caratteristiche del bullismo

Intenzione di fare del male e mancanza di
“compassione” : il "persecutore" trova piacere
nell'insultare, nel picchiare o nel cercare di dominare la
"vittima" e continua anche quando è evidente che la
vittima sta molto male ed è angosciata.

Intensità e durata: il bullismo continua per un lungo
periodo di tempo ed la quantità di prepotenze fa
diminuire la stima di sé da parte della vittima.

Potere del "bullo": il bullo ha maggior potere della
vittima a causa dell'età, della forza, della grandezza, del
genere (ad es. maschio più forte della femmina), o per
la sua popolarità nel gruppo di coetanei.

Vulnerabilità della vittima: la vittima è più
sensibile degli altri coetanei alle prese in giro, non
sa o non può difendersi adeguatamente ed ha
delle caratteristiche fisiche o psicologiche che la
rendono più incline alla vittimizzazione.

Mancanza di sostegno: la vittima si sente isolata
ed esposta, spesso ha molta paura di riferire gli
episodi di bullismo perché teme rappresaglie e
vendette.

Conseguenze: il danno per l'autostima della
vittima si mantiene nel tempo e induce la
persona ad un considerevole disinvestimento
dalla scuola oppure alcune vittime diventano a
loro volta aggressori.
1. VERBALE (es. minacce, ricatti, rimproveri,…)
2. FISICA (es. picchiando, spingendo, prendendo a
calci, tormentando,...)
3. SENZA PAROLE E SENZA AZIONI FISICHE (es.
smorfie, gesti, esclusione intenzionale...).
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ALCUNI DATI SUL FENOMENO
1 studente su 7 è vittima del bullismo (ogni tanto ha
subito prepotenze)
la percentuale delle vittime diminuisce con
l’aumentare dell’età
1^ e 2^ media hanno le percentuali più alte di vittime
Il ricorso alla violenza fisica è attuato soprattutto dai
più grandi
I maschi sono i più esposti al bullismo diretto (uso di
mezzi fisici)
Le femmine sono esposte maggiormente al bullismo
indiretto anche se la molestia agita senza mezzi fisici
è in genere la più usata anche dai maschi
Gli insegnanti in genere non utilizzano la discussione
aperta come strategia di intervento contro il bullismo
I genitori (sia di possibili vittime che di possibili bulli)
non sembrano a conoscenza del problema, quindi ne
parlano poco
I FATTI

Il bullismo si manifesta con maggiore
frequenza a scuola durante le lezioni,
nell’intervallo e nell’ora della mensa.

Chi subisce azioni di bullismo a
scuola può subirle anche lungo il
tragitto casa-scuola

E’ necessario il coinvolgimento di tutti
gli operatori della scuola perché
chiunque può trovarsi di fronte ad un
azione di bullismo.

1. INDICATORI DELLE “VITTIME” A
CASA E A SCUOLA

2. INDICATORI DELLE “VITTIME
PROVOCATRICI”
1.
INDICATORI DELLE “POSSIBILI VITTIME” - A
SCUOLA

Sono ripetutamente presi in giro in modo pesante, ingiuriati,
rimproverati, denigrati, messi in ridicolo, intimiditi, umiliati,
minacciati, comandati, dominati, sottomessi
Sono oggetto di derisione in modo non amichevole
Sono aggrediti fisicamente, picchiati, spinti, colpiti con pugni e
calci, senza che siano in grado di difendersi in maniera
adeguata
Sono coinvolti in litigi o scontri e si mostrano indifesi e si ritirano
spesso piangendo
I loro libri, il loro denaro o altre cose di loro appartenenza
vengono prese, danneggiati o sparsi in giro
Presentano lividi, feriti, tagli, graffi o vestiti stracciati, a cui non si
può dare una spiegazione naturale
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Spesso sono esclusi dal gruppo di pari
durante l’intervallo o l’orario di mensa
Sono scelti per ultimo nei giochi
Tendono a stare vicino all’insegnante o ad
altri adulti
Hanno difficoltà a parlare in classe e danno
l’impressione di essere ansiosi e insicuri,
hanno una bassa autostima
Appaiono abbattuti, depressi e
piagnucolosi
Mostrano un improvviso o graduale
peggioramento nel rendimento scolastico
E A CASA..?
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Tornano da scuola con vestiti stracciati o sgualciti e con libri rovinati
Hanno lividi, ferite, tagli e graffi a cui non sanno dare una
spiegazione naturale
Non portano a casa compagni di classe o coetanei
Non hanno nessun amico con cui trascorrere il tempo libero
Raramente o mai sono invitati alle feste e non sono interessati ad
organizzarle
Sembrano timorosi e riluttanti ad andare, hanno scarso appetito,
ricorrenti mal di testa o mal di stomaco
Scelgono percorsi più lungi per andare e tornare da scuola
Dormono male
Perdono interesse nelle attività scolastiche
Sembrano infelici, tristi e depressi
Sono fisicamente più deboli
Manifestano preoccupazioni per il proprio corpo
Sono cauti, riservati, passivi, timidi, piangono facilmente
2. VITTIME PROVOCATRICI (BULLI)
Possono essere fisicamente più forti dei loro
compagni o dei loro coetanei
Hanno un forte bisogno di dominare o
sottomettere altri studenti, di affermare se
stessi con la minaccia e il potere
Sono irrequieti, impulsivi, hanno una bassa
tolleranza alla frustrazione
Hanno difficoltà nel rispettare le regole
Sono oppositivi, insolenti e aggressivi verso gli
adulti e possono a volte spaventarli
Sono considerati “duri” o “rudi”
…
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Mostrano scarsa empatia con i compagni
Non sono ansiosi o insicuri e hanno un’opinione
positiva di sé
In età piuttosto precoce prendono parte ad altri
comportamenti antisociali (es. furto, vandalismo,
uso di alcool, frequentano “cattive compagnie”
La loro popolarità può essere nella media, al di
sopra o al di sotto.
Il loro rendimento scolastico è vario, hanno un
atteggiamento negativo nei confronti della
scuola.
Alcuni suggerimenti..

Conoscere il fenomeno (informazione e
formazione per docenti, personale non docente,
genitori, alunni)

Creare un clima sicuro in cui si possa
“raccontare” : clima di classe, comprensione,
controllo, collaborazione

Intervenire nei singoli episodi

Supportare le vittime

Aiutare “ANCHE” i prepotenti
Per informazioni, commenti, chiarimenti: