LAVORO DI APPROFONDIMENTO E RICERCA
classe 1° A - scuola media “E.S.Recagno”
Istituto Comprensivo di Cogoleto
anno scolastico 2003-2004
laboratorio multimediale
MAPPA DEI CONTENUTI
ALLA SCOPERTA DEL MARE
LE SPIAGGE
LA FLORA
LA FAUNA
SCHEDE DI OSSERVAZIONE
Alla scoperta del mare
Immaginiamo di fare una passeggiata lungo la riva del mare
Cominciamo dalle rocce:lungo le coste italiane si possono trovare diverse rocce, comprese le arenarie, le rocce calcaree e le
granitiche. Molte rocce contengono dei fossili, cioè resti di animali o di piante vissuti nei tempi più antichi. Particolarmente
ricche di fossili sono le rocce calcaree in cui sono inclusi resti di conchiglie. La presenza di tutti questi fossili marini ci dà la
prova che queste rocce si sono formate sotto il mare, e che la Terra ha subito enormi cambiamenti.
Si possono osservare alcuni di questi cambiamenti tutt’ora in corso osservando la base di un promontorio. Qui il mare è in lotta
con la terra, e i frangenti che battono la costa ne asportano sempre qualche pezzetto. Naturalmente sono necessari milioni di anni
prima che la scogliera scompaia, ma lentamente si sgretolerà e i frammenti cadranno nel mare. Sui fondali marini questi
frammenti saranno compressi sino a formare nuove rocce e col tempo, emergeranno a dare nuove terre.
Sotto le rocce in basso si può vedere la costa. A bassa marea le parti più alte della riva sono ciottolose, mentre le più basse sono
sabbiose. Si possono anche vedere file di pali di legno o di calcestruzzo conficcati sul fondo a fare frangiflutti, per proteggere la
spiaggia nei luoghi di villeggiatura.
Continuando lungo la scogliera ,si possono osservare i bellissimi fiori che vi spuntano e che riescono a sopravvivere nonostante la
posizione ventosa e battuta dagli spruzzi salati.Si possono vedere e udire anche molti uccella marini che si azzuffano tra loro sul
mare per guadagnare un punto in cui posarsi, sugli stretti bordi della scogliera, dove in primavera nidificano.
Poi la scogliera comincia a diventare più bassa, e il sentiero scende sino a una piccola baia sabbiosa. Le onde sono riuscite a
erodere la roccia e a penetrarvi dentro, scavando col tempo la baia .Qui la baia è protetta dai promontori su entrambi i lati. Qui le
onde sciabordano dolcemente sulla spiaggia e non hanno la forza di trasportarvi i ciottoli perciò sulla riva si deposita solo una
sabbia fine. Alle spalle si stendono delle dune, collinette di sabbia elevate dal vento. Un piccolo corso d’acqua attraversa la
spiaggia a bassa marea, ma quando la marea sale ricopre il letto del corso d’acqua. In questa zona si va lentamente formando del
fango molto fine, fino a formare uno stagno salmastro , in cui possono vivere piante e animali assai interessanti.
Le spiagge
La spiaggia rocciosa
La spiaggia sabbiosa
La spiaggia sassosa
La spiaggia rocciosa
Le pozze di scogliera
Le spaccature tra le rocce
Esistono diversi differenti tipi di coste marine, e ognuna di esse sostenta un
particolare tipo di vita. Le costa rocciosa sono ricoperte di alghe; anche
queste sono di molte diverse specie. Per la gran parte sono brune, ma vene
sono anche di verdi e di rosse. Secondo le loro diverse specie ,le alghe
potranno restare esposte all’aria per differenti periodi, e quindi sono
distribuite in zone diverse della spiaggia , a differente profondità. Le alghe
verdi sopravvivono anche se esposte a lungo all’aria e alla spiaggia , e si
istallano nella zona più alta della spiaggia. Specie comunissima è la lattuga
di mare , ma forse la più abbondante alga verde è quella del genere
ENTEROMORPHA. Sembra una vera erba marina , perché quando è
coperta dalla marea ondeggia come un’erba , ma quando resta scoperta si
ripiega su se stessa. Sulla zona più alta della riva osservate un ‘alga bruna
scanalata , che l’aiuta a sopravvivere all’aria .La zona mediana della riva è
ricoperta soprattutto da alghe brune come il fuco dentellato e il fuco
vescicoloso Le più grandi alghe delle nostre coste sono le laminariacee che
formano ampie <<praterie>> proprio sotto il livello di bassa marea. Potete
vedere talvolta queste alghe emergere dall’acqua a bassa marea; più spesso
,le trovate sulla riva, strappate dopo una burrasca .Una fronda di laminaria
può essere lunga 9m .Le alghe rosse sono generalmente piccole e delicate ,e
non vivono a lungo fuor d’acqua .Cercatele nella parte profonda e sempre
sommersa della riva.
La spiaggia sabbiosa
Quando la marea libera una spiaggia sabbiosa, vi lascia un chiaro
straterello di sabbia e spesso anche delle alghe (le quali non possono
fissarsi sulla sabbia che si sposta continuamente). Ma non si può dire
che la sabbia sia priva di vita :se si asportano i 30 cm superficiali si può
trovare un ricco strato di piccoli corpi che si dimenano. Sono animali
che si infossano nella rena quando vi è bassa marea, e che aspettano
sepolti il ritorno dell’alta marea. La sabbia resta umida e non corrono il
pericolo di essiccarsi.
Nella parte alta della spiaggia sabbiosa si possono trovare innumerevoli
pulci dalla sabbia , piccoli anfipodi simili a minuscoli gamberetti che
vivono attorno alla linea dell’alta marea e che di notte cercano rifiuti
sulla battigia , per cibarsi. Più in basso si può trovare qualche chiocciola
marina qualche gamberetto , qualche stella di mare e qualche riccio ,
ma i più numerosi abitanti della sabbia sono i vermi e i molluschi
bivalvi : sono molluschi la cui conchiglia è formata da due valve che si
articolano tra di loro. Grazie al piede muscoloso questi molluschi si
infossano nella sabbia.
La marea trasporta sulla spiaggia cibo per gli animali che vi vivono,
sotto forma di resti di animali, di piante morte e di rifiuti di origine
animale.
La spiaggia sassosa
Come abbiamo notato nella nostra breve passeggiata, esistono diversi differenti tipi di coste marine, e ognuna di esse sostenta
un particolare tipo di vita. Incominciamo dalla costa rocciosa.Quando la marea si abbassa, si può notare che in molte zone le
rocce sono ricoperte di alghe; anche queste sono di molte diverse specie. Per la gran parte sono brune, ma vene sono anche di
verdi e di rosse. Scegliete un gruppo di alghe che crescono sulla metà superiore della spiaggia prendete nota dei tempi in cui
resta coperta dall’acqua quando la marea sale. Quante ore passano prima che quelle alghe siano di nuovo allo scoperto? Quanto
più in alto, sulla riva, le alghe sono cresciute e tanto più breve sarà il periodo della loro immersione , quindi più a lungo e
saranno scoperte all’aria .Secondo le loro diverse specie ,le alghe potranno restare esposte all’aria per differenti periodi, e
quindi saranno distribuite in zone diverse della spiaggia , a differente profondità. Le alghe verdi sopravvivono anche se esposte
a lungo all’aria e alla spiaggia , e si istallano nella zona più alta della spiaggia . Cercatele anche dove un piccolo corso di acqua
dolce attraversa la spiaggia . Specie comunissima è la lattuga di mare , ma forse la più abbondante alga verde è quella del
genere ENTEROMORPHA. Sembra una vera erba marina , perché quando è coperta dalla marea ondeggia come un’erba , ma
quando resta scoperta si ripiega su se stessa in un viscido ammasso. Sulla zona più alta della riva osservate un ‘alga bruna
scanalata , che l’aiuta a sopravvivere all’aria .La zona mediana della riva è ricoperta soprattutto da alghe brune come il fuco
dentellato e il fuco vescicoloso Ma, anche qui le specie sono ben distinte in zone .Il fuco dentellato, cosi detto per il margine
delle fronde seghettato, non può crescere dove resta esposto all’aria per più di sei ore consecutive , quindi resta limitato. Le più
grandi alghe delle nostre coste sono le laminariacee che formano ampie <<praterie>> proprio sotto il livello di bassa marea.
Potete vedere talvolta queste alghe emergere dall’acqua a bassa marea; più spesso ,le trovate sulla riva, strappate dopo una
burrasca .Una fronda di laminaria può essere lunga 9m .Le alghe rosse sono generalmente piccole e delicate ,e non vivono a
lungo fuor d’acqua .Cercatele nella parte profonda e sempre sommersa della riva.
Le pozze di scogliera
Le onde e i ciottoli che esse trasportano riescono a corrodere certe parti delle rocce più rapidamente di altre. Quando la marea
sale, queste cavità restano piene d'acqua e diventano acquari naturali. Vi si possono allora vedere tutte le specie di animali della
spiaggia che qui passano la vita. In genere è più facile osservare animali in una di queste pozze che non sulla linea di bassa
marea.Le pozze di scogliera spesso presentano un rivestimento rosato, prodotte da piccole alghe rosse le cui fronde appiattite
sono incrostate di calcare e, insieme a alghe di diversa specie costituiscono il cibo delle chiocciole di mare. Cercate quelle
conchiglie che si spostano sul fondo della pozza più velocemente della norma: contengono un granchio detto Bernardo
l’eremita, che protegge il suo corpo molle dentro il guscio vuoto di qualche conchiglia. Cercando attentamente sul fondo della
pozza si può trovare qualche gambero delle rocce. Anche gli anemoni di mare sono frequenti nelle pozze perché restano sempre
sommersi dall’acqua.
Le spaccature tra le rocce
Le spaccature tra le rocce sono ottimi posti da esplorare. Vi si rifugiano molti animali per ripararsi dall’azione essiccante del
sole e del vento. Vi vivono diversi tipi di granchi, che si avventurano all’aperto nei giorni senza sole, per ripararsi rapidamente
quando si accorgono di essere visti.
Si possono osservare anche alcune masse gelatinose, rosse, sono i cosiddetti anemoni di mare. Se l’acqua è limpida si possono
vedere gli anemoni aprirsi e fare ondeggiare le loro lunghe braccia, o tentacoli, simili a petali slanciati. Molte specie sono
colorate e gli esemplari di grosse dimensioni possono raggiungere il diametro di 1 m. Con un'estremità del corpo aderiscono
alle rocce o ai coralli, mentre l'altra serve alla nutrizione, che avviene attraverso una bocca centrale, circondata da tentacoli
armati di uncini. Oltre agli anemoni nelle spaccature tra le rocce si possono osservare i ricci di mare e le stelle marine.
La flora
Le alghe
Le piante marine
Le alghe
Sebbene moltissime alghe siano microscopiche e misurino 1 o 2 micrometri di
diametro in molti casi la loro presenza si manifesta in modo appariscente sotto
forma di schiuma negli stagni, di incrostazioni verdi sui tronchi degli alberi o nelle
fontane o in fenomeni quali le maree rosse. Gli scienziati hanno classificato le
alghe in molti modi diversi.
Alghe rosse: le alghe rosse sono prevalentemente confinate ad habitat marini e
molte di esse sono di una bellezza spettacolare. Come i cianobatteri, anche le alghe
rosse non hanno clorofilla b e sono munite di speciali pigmenti rossi e blu.
Alghe brune: le alghe brune, come le alghe rosse, vivono prevalentemente in
habitat marini; anch'esse mancano di clorofilla b, ma contengono un altro tipo di
clorofilla (la clorofilla c) come anche altri speciali pigmenti fotosintetici, gialli e
rossi. Le alghe brune sono note per la loro rapida crescita, per le grandi dimensioni
che possono raggiungere. Le specie del Pacifico possono raggiungere i 65 m di
lunghezza e hanno strutture che ricordano, per il loro aspetto superficiale,
rispettivamente le foglie e i fusti delle piante superiori.
Diatomee: le diatomee sono alghe unicellulari con una pigmentazione simile, ma
non identica, a quella delle alghe brune e si trovano in tutti i tipi di acque, nonché
nei terreni umidi. Esse contribuiscono in modo significativo alle catene alimentari
degli habitat acquatici. Le pareti cellulari delle diatomee sono impregnate di silice;
queste alghe hanno lasciato abbondanti resti fossili, tra cui la cosiddetta diatomite
o farina fossile, usata come materiale filtrante e come abrasivo.
Alghe verdi: le alghe verdi sono simili alle piante superiori in quanto contengono
sia clorofilla a che clorofilla b e immagazzinano le sostanze nutrienti prodotte
dalla fotosintesi in forma di amido. La maggior parte di esse è unicellulare o
coloniale e forma una componente importante del plancton degli habitat d'acqua
dolce. Molte clorofite unicellulari si combinano a formare filamenti e sono visibili
come schiuma negli stagni
Le piante marine
salicornia
limonio
cavolo marino
roscanella
fico degli ottentotti
papavero giallo
silene marittima
eringio marino
pisello di mare
armeria marittima
portulaca marina
La fauna
Gli uccelli marini
Gli animali delle
pozze di scogliera
Uccelli delle spiagge
Il gabbiano
La sterna
La sula
Il gabbiano
I gabbiani sono comunissimi sulle coste. Molte specie nidificano o si nutrono
nell'entroterra; la maggior parte, tuttavia, non si allontana dall'acqua. Tra
questi ultimi sono compresi il gabbiano reale. I gabbiani sono distribuiti in
tutto il mondo, con l'eccezione delle regioni desertiche, delle giungle, delle
isole del Pacifico centrale e di gran parte dell'Antartide. Alcuni gabbiani
sono migratori. Oltre al gabbiano reale, le specie di gabbiani europei più
comuni sono: il mugnaiaccio (Larus marinus), che è molto grande (68 cm) e
vola lentamente; lo zafferano (Larus fuscus), che è di taglia inferiore al
mugnaiaccio (53 cm), ha zampe gialle e vive anche nell'entroterra; il
gabbiano comune (Larus ridibundus), che misura 38 cm, è coloniale ed è
comunissimo sulle coste come anche nei campi coltivati delle zone interne. I
gabbiani hanno becco adunco e dimensioni variabili tra i 30 e gli 80 cm. Con
la sola eccezione del gabbiano d'avorio (Pagophila eburnea), che è
completamente bianco, tutti gli altri gabbiani hanno un piumaggio che varia,
nelle parti dorsali, dal grigio pallido al nero, e, nelle parti ventrali, dal
bianco al grigio. Il comportamento alimentare dei gabbiani è estremamente
vario e comprende la pesca, la ricerca di alimenti tra i rifiuti, la predazione
di uova di altri uccelli, la cattura di insetti, l'inseguimento delle navi, per
raccogliere i materiali organici di scarto che esse riversano in mare, e
quello delle macchine agricole che smuovono la terra e stanano i lombrichi. I
gabbiani possono prosperare a spese di altre specie, ad esempio predando le
uova e i pulcini di altri uccelli.
La sterna
La maggior parte delle sterne è bianca, grigia e nera; alcune specie hanno
becco e zampe vistosamente colorati. Le zampe sono corte, mentre le ali
sono lunghe e strette. Moltissime specie hanno coda biforcuta e becco
diritto e appuntito. La sterna più grande, Sterna caspia, è lunga 51 cm e ha
un'apertura alare di 135 cm; la più piccola è il fraticello (Sterna albifrons),
lungo 20 cm e dotato di un'apertura alare di 51 cm. La maggior parte delle
sterne vive sulle coste dell'oceano, dove si nutre di pesci e di piccoli
invertebrati marini. La sterna di Forster (Sterna forsteri) è diffusa in
Nord America e nidifica in ambienti umidi dell'entroterra, nonché sulle
coste. I mignattini, appartenenti al genere Chlidonias, sono confinati nei
pressi dei corsi d'acqua dolce e si nutrono prevalentemente di insetti. La
specie più conosciuta è il mignattino comune (Chlidonias niger), che vive in
Nord America e in Europa. La maggior parte delle sterne nidifica in fitte
colonie sul terreno, in aree aperte come le spiagge o la tundra; i nidi variano
da semplici depressioni del suolo a elaborate strutture costruite con
ramoscelli, erba e pezzi di conchiglie. Le sterne sono uccelli longevi: in
diverse specie sono stati documentati casi di individui che hanno continuato
a riprodursi anche dopo avere da tempo superato i 20 anni.
La sula
La sula è un uccello marino molto comune. Gli adulti hanno
corpo dal piumaggio candido con punta delle ali nera,
testa e collo dorati e piedi palmati. Le forme giovanili
sono marrone scuro, con variegature bianche. L'apertura
alare è di circa 2 m e la lunghezza del corpo può arrivare
a 90 cm. La sula bassana è un forte volatore e cattura
pesci e calamari tuffandosi in acqua, spesso da 30 metri
d'altezza; il suo richiamo è un gracidio profondo e
prolungato. Si riproduce in colonie sulle scogliere e le
coste rocciose e la femmina depone un solo uovo, che
solitamente è di un blu-verdastro pallido, spruzzato di
bianco. La sula bassana è diffusa nell'Atlantico
settentrionale, sia sulla costa canadese che su quella
della Scandinavia e delle isole britanniche; in inverno è
stata avvistata anche in regioni più meridionali e perfino
in Florida.
Animali delle pozze di scogliera
La stella marina
I granchi
I ricci di mare
Il paguro
La stella marina
Le stelle di mare sono caratterizzate da braccia disposte secondo una simmetria
radiale e da un particolare sistema di locomozione. Da adulte le stelle marine più
piccole hanno un'apertura massima di 1 o 2 cm, mentre le più grandi raggiungono
i 65 cm.
In genere le stelle marine hanno un corpo alquanto rigido e si muovono strisciando
lentamente sui fondali. La bocca è rivolta verso il basso e da essa si irradiano le
braccia, generalmente in numero di cinque. Ciascun braccio è dotato di file di
pedicelli ambulacrali, che nel loro insieme costituiscono un sistema di tubi
riempiti di liquido e usati per strisciare, attaccarsi al substrato e nutrirsi. La
lunghezza delle braccia è variabile e non è insolito trovare stelle marine con
quattro, sei o più braccia, invece delle solite cinque. La cute, coriacea e ruvida, è
generalmente anche spinosa.
Le stelle marine hanno un senso del tatto, dell'odorato e del gusto ben sviluppato e
rispondono anche agli stimoli luminosi. Si nutrono di una vasta gamma di
sostanze, compresi i detriti presenti sui fondali oceanici. Possono mangiare piccoli
animali interi e quando hanno a che fare con prede più grosse, le digeriscono
esternamente, estroflettendo temporaneamente lo stomaco. Uno degli alimenti
preferiti è costituito dal corpo dei bivalvi, che viene raggiunto divaricando la
conchiglia con le braccia e digerito in seguito all'introduzione dello stomaco della
stella marina nella conchiglia.
I granchi
Sebbene siano comunissimi abitatori dei fondali marini, i granchi vivono anche in
acque dolci e alcuni si avventurano perfino sulla terraferma.I granchi sono affini alle
aragoste e ai gamberi, tuttavia il loro sviluppo evolutivo li ha portati a camminare
servendosi di spostamenti laterali e a specializzarsi, oltre che nel nuoto, anche nello
scavo. Il corpo è per lo più coperto da un guscio chitinoso, detto carapace, dotato di
una copertura cerosa. L'addome ridotto, che in molte specie non è più usato per la
locomozione, è ripiegato sotto il corpo; questa riduzione è maggiore nei granchi
propriamente detti, che mancano della coda, presente invece negli anomuri; l'addome
serve come tasca per tenere le uova. Il corpo segmentato di un granchio ha diverse
paia di appendici, di cui cinque generalmente servono per la locomozione e due
come antenne sensorie. Gli arti più vicini al capo portano delle chele, che vengono
utilizzate per nutrirsi, per difendersi e nelle parate.Secondo molti criteri, i granchi
sono animali relativamente "evoluti": spesso, infatti, raggiungono notevoli
dimensioni (il record è detenuto dalla grancevola Maia squinado, i cui lunghi arti
sottili arrivano fino a 3,6 m) e possiedono un sistema nervoso relativamente
complesso. Resistono bene alle variazioni dell'ambiente esterno, riuscendo così a
prosperare anche in habitat piuttosto ostili. Le abitudini alimentari possono essere
anche molto differenti a seconda delle specie.Animali prevalentemente attivi, dotati
di comportamenti complessi, i granchi presentano occhi composti e un buon senso
della vista. Olfatto e gusto sono anch'essi ben sviluppati.Generalmente quasi tutti i
granchi sono commestibili e la loro carne è ricca di proteine, ma ha un basso tenore
lipidico; la pesca al granchio è un'importante attività economica di molte regioni
costiere.
I ricci di mare
Appartengono alla famiglia degli echinodermi e sono racchiusi in piastre calcaree
fuse assieme a formare un guscio sferico ricoperto di pungenti aculei. Quando i ricci
vengono privati degli aculei si può osservare che le varie parti dello scheletro
formano dieci sezioni: cinque dette ambulacrali e attraversate dai pedicelli alternate
ad altre cinque non perforate. I pedicelli ambulacrali sono collegati al sistema
acquifero e servono per la deambulazione insieme agli aculei i quali si muovono con
articolazioni a sfera sopra altrettanti tubercoli .
I ricci di mare vivono in zone ricche di vegetazione o rocciose dove si nutrono di
alghe sradicano dal fondo con il loro robusto apparato boccale. Questo consta di
cinque denti sporgenti divari pezzi calcarei il qui insieme forma la cosiddetta
lanterna di Aristotele che, nel complesso, ha la forma di un cono ed è mosso da
muscoli che si attaccano ad un anello calcareo sporgente nella cavità del corpo. Con
questo potente apparecchio i. I ricci scavano anche nelle rocce caratteristici nicchi
emisferici dove stanno di solito, interrompendo la vita sedentaria per brevi e lenti
viaggi . Per difendersi , alcuni ricci tengono sul guscio conchiglie e detriti del fondo
che li mimetizzano ; altri, come il Diadema delle acque tropicali , hanno lunghi
aculei pungenti come aghi, le cui punture sono leggermente velenose e dolorose . Il
veleno proviene da ghiandole situate alla base degli aculei .
Il paguro
Le specie di maggiori dimensioni, che vivono lungo la costa del
Pacifico, possono raggiungere la lunghezza di 46 cm. I paguri sono
animali dal corpo vulnerabile; pertanto introducono l'addome nelle
conchiglie vuote di molluschi gasteropodi, portandole con sé come
protezione. Gli adattamenti che i paguri hanno sviluppato per questo
stile di vita sono un addome molle e asimmetrico, complementare alle
volute delle conchiglie nelle quali l'animale si ripara, e le appendici
addominali modificate che consentono di far aderire saldamente la
conchiglia al corpo. Quando crescono, i paguri abbandonano le
conchiglie, ormai troppo piccole per ospitarli, effettuano la muta e
cercano una nuova conchiglia. La maggior parte dei paguri vive in
mare; nel Mediterraneo è frequente la specie Eupagurus prideauxi. I
paguri vivono spesso in simbiosi con le attinie, che si istallano sulla
conchiglia e si avvantaggiano, in quanto acquistano mobilità e si
nutrono dei resti alimentari del paguro; quest'ultimo, dal canto suo,
viene camuffato dalla presenza dell'attinia e difeso dai suoi tentacoli
urticanti.
Schede di osservazione
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Norme da osservare
Come osservare una pozza di scogliera
Come far uscire un granchio
Le nocelle
Littorine al lavoro
Come studiare le patelle
Come osservare i balani
Come si muove una stella marina
Il problema del sale
Come nutrire una tellina
La pigra arenicola
Norme da osservare
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RISPETTATE LE PIANTE E GLI ANIMALI CHE
VIVONO SULLA RIVA.
NON GETTATE RIFIUTI O ALTRO NELL’ACQUA:
POTETE INQUINARE O DANNEGGIARE LA VITA
SELVAGGIA.
QUANDO CAMMINATE NELL’ACQUA AVANZATE
POSANDO I PIEDI CON CAUTELA. TENETEVI
LONTANO DAL FANGO TROPPO ALTO.
METTETEVI AL CORRENTE DELLE ORE DI ALTA
MAREA PER NON RESTARE INTRAPPOLATI
NELL’ACQUA MONTANTE.
Come osservare una pozza di scogliera
Servitevi di un secchiello
di plastica, o di un grosso
vasetto di plastica, a cui
toglierete il fondo,
fissando al suo posto, con
un elastico, un foglio di
carta trasparente.
Spingendo il fondo del
recipiente entro la pozza,
potrete osservare
l’interno di questa.
Come far uscire un granchio
Cercate di far uscire dal suo nascondiglio
un granchio ,usando un pezzetto di carne o
di pesce; anche di granchio o di stella
marina morti sulla battigia. Fissate il
pezzetto a uno spago che farete dondolare
davanti a un anfratto tra le rocce. Se il
granchio viene a curiosare, lasciate che
afferri il cibo con le grandi chele; stringerà
tanto forte che potrete sollevare il granchio
stesso.
Le nocelle
Con le loro lingue raschianti, le
nocelle perforano i gusci dei
mitili, per poi raschiare e
mangiarne la carne.
La lingua stessa, scabra, porta il
cibo nella bocca della nocella.
Per i balani, non occorre
perforare: la nocella forza e
schiude le piccole piastre
calcaree per giungere
all’animale, al loro interno.
Littorine al lavoro
Sotto la coltre di alghe, le
littorine continuano a nutrirsi,
anche a bassa marea. Le due
specie più comuni sono la
littorina littoralis, la cui
conchiglia normalmente è
giallognola o brunastra, e la
littorina littorea dalla conchiglia
scura o brunastra. E’ questa la
lumachina che si trova sui
mercati del pesce.
Come studiare le patelle
Cercate delle patelle a bassa marea e
marcatene alcune con segni diversi,
usando un pennello indroresistente.
Fate gli stessi segni sulla roccia, ove
stanno le patelle. Il giorno dopo
troverete le patelle nella medesima
posizione, ma se le osservate ad alta
marea vedrete che si spostano qua e là
per nutrirsi di alghe. Notate l’incavo
nella roccia stessa.
Come osservare i balani
Cercate qualche balano fissato a un
sasso, e ponete questo in un vaso di
vetro pieno di acqua marina. Potrete
così vedere questi strani animali al
lavoro. Sott’acqua, aprono i loro gusci e
protendono fuori esili appendici
piumose con cui smuovono
ritmicamente l’acqua per afferrare
particelle di cibo. Dopo l’esperimento,
rimettere i balani col sasso al loro esatto
posto.
Il problema del sale
Mettete in un vaso con acqua di mare
una pianta terrestre, per es. un
tarassaco, con la sue radici e lasciate
che appassisca lentamente. Entrando
dai peli succhiatoi delle radici, l’acqua
salata fa uscire la linfa dalla pianta. Le
piante che vivono sulla riva hanno una
linfa molto densa e assorbono acqua
anche dall’ambiente salso in cui vivono.
Come nutrire una tellina
Mettete un cardio in un vaso con sabbia
a sufficienza perché possa infossarsi,
poi riempite d’acqua marina il vaso.
Diventata trasparente l’acqua, si
vedranno i due sifoni del mollusco
emergere appena sopra la sabbia. Con
un contagocce fate cadere alcune gocce
di sugo di carne o di brodo proprio
sopra il cardio e vedrete che il cibo
scorre dentro uno dei sifoni. In altro
vaso simile mettete una tellina e vedrete
i sifoni aspirare sopra la sabbia:
osservate come uno di questi è più
grande dell’altro.
La pigra arenicola
Per costruire questo acquario in miniatura,
sistemate una striscia di plastilina o un pezzo di
tubo di gomma tra due lastre di vetro (due quadrati
di circa 25 cm di lato), lasciando un’intercapedine
di 1 cm tra i due vetri. Fissate le lastre con
fermagli di ferro in modo che acqua e sabbia
restino dentro la camera a U così formata. Mettete
sulla sabbia un’arenicola e osservate come si scava
la tana a L. Poi comincia a nutrirsi “ succhiando”
sabbia in bocca. Così si formerà un’evidente
depressione al di sopra della bocca stessa. Il verme
digerisce poi le particelle di cibo contenute nella
sabbia e questa verrà invece emessa dalla parte
posteriore del corpo, formando un mucchietto che
rivela la presenza del verme.
Come si muove una stella marina