La Ferrero, impesa modello - relazione di Giovanni Fedeli

ART. 41 COST.
“L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla
sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica
pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”.
Questo è l’esempio più evidente di come la Costituzione sia nata da un compromesso
tra partiti politici, che ha determinato una formidabile fusione di pareri
appartenenti a gruppi politici contrapposti.
La Ferrero è la realtà italiana maggiormente rispondente al dettato dell’articolo 41, in
quanto realizza ampiamente le finalità socialiste e liberali rappresentate
nell’Assemblea Costituente, nel 1946.
LA FERRERO E IL BILANCIO SOCIALE
Da pochi anni a questa parte, nei bilanci di alcune società, è stato introdotto il
bilancio sociale, volto a indicare quanto un soggetto economico, perseguendo il
proprio interesse prevalente, contribuisce a migliorare la qualità della vita dei
membri della società nella quale esso è inserito.
In Italia, la Ferrero è tra le prime società che meglio contribuiscono al miglioramento
della qualità della vita nelle realtà sociali dei suoi quattro stabilimenti italiani,
collocati rispettivamente in:
- PIEMONTE
- BASILICATA
- CAMPANIA
- LOMBARDIA
LA FERRERO ALLE ORIGINI
Già dai primi anni, quando ancora la Ferrero era una realtà unicamente piemontese,
essa contribuiva in maniera cospicua al miglioramento della qualità della vita
nella sua regione nativa.
Nel secondo dopoguerra, quando la vita sembrava così difficile, perché i costi della
guerra erano stati elevatissimi e il lavoro scarseggiava, la Ferrero fu determinante
nell’assunzione di lavoratori provenienti dalla Langa, che altrimenti avrebbero
intrapreso la traversata Atlantica alla volta delle Americhe. Questo, storicamente,
grazie anche al contributo di altre grandi aziende, fu il motivo principale per il
quale non avvenne lo spopolamento in Piemonte. Parallelamente, molte persone,
partite da tutte le altre regioni Italiane, lasciarono le loro terre d’origine per
andare a cercar fortuna in America, con scarsi risultati.
Data la grande maggioranza di umili e poveri lavoratori langaroli, abitanti delle
Langhe, la Ferrero studiò e organizzò un’efficiente rete capillare di trasporti,
tuttora operativa, che permise ai suoi dipendenti di recarsi a lavoro e di rientrare
nelle proprie abitazioni, lavorando anche part-time e riuscendo, così, a dedicarsi
anche alle famiglie e alle attività agricole.
La più grande opera per i propri dipendenti
Abbiamo capito che ciò che rende speciale
la Ferrero è il particolare trattamento riservato ai
propri dipendenti. I costi che sostiene per essi,
sono oneri che la Ferrero si assume di buon grado,
nella consapevolezza di migliorare la vita nel
contesto sociale in cui è inserita e di ottenere una
migliore qualità del lavoro prestato.
Per questo la Ferrero ha costruito un edificio
molto importante per gli ex-dipendenti Ferrero, con
almeno 25 anni di lavoro in azienda. Tante sono le
possibilità per i pensionati che frequentano questo
luogo: cinema, biblioteca, palestre, corsi di pittura
e decoupage, mostre, preparazione di eventi
culturali, bar, giornali e addirittura un asilo infantile
per i propri figli e nipoti.
Tutto ciò è solo una piccola parte di ciò che la Ferrero fa per i dipendenti, ai quali si
affeziona a tal punto da ritenerli parte della sua Famiglia. Un’affetto ricambiato:
non è un caso che la città di Alba e i dipendenti Ferrero siano stati molto vicini
alla Famiglia Ferrero nelle occasioni più critiche e dolorose, quali la morte
prematura del loro figlio Pietro e le due pesanti alluvioni che hanno colpito lo
stabilimento nel 1968 e nel 1994.