AZIENDE DI VALORE N°43 · 2015 LA CAMPAGNA DI CBM ITALIA «APRI GLI OCCHI, MAC. ORA CI VEDI!» «Apri gli occhi Mac. Ora ci vedi!». Con queste parole Fil, la madre, ha tenuto la mano emozionata al figlio mentre gli venivano tolte le bende dagli occhi. Vicino a loro, i medici e gli infermieri che l’hanno operato. Mac ha 6 anni, vive in un villaggio del Kenya ed è affetto da cataratta congenita bilaterale, una malattia che nei Paesi occidentali colpisce soprattutto gli anziani, ma in quelli in via di sviluppo è diffusa tra i bambini ed è la principale causa di cecità. Quando una delle cliniche oculistiche mobili di Cbm lo ha trovato, Mac era in casa, nel buio e nella solitudine. Nelle comunità più povere essere colpiti da cataratta per un bambino significa spesso emarginazione. Mac è stato portato all’ospedale Kikuyu sostenuto da Cbm, a circa 15 km da Nairobi, centro di riferimento per le cure oculistiche per tutta l’Africa Orientale: l’anno scorso ha effettuato oltre 72 mila screening alla vista, 3 mila operazioni di cataratta e distribuito 7.835 occhiali da vista. Mac è uno dei tanti beneficiari della campagna di lotta alla cecità infantile di Cbm Italia #apriamogliocchi (V edizione), che sosterrà 19 progetti in 15 Paesi poveri. Fino al 24 ottobre si può inviare un Sms al 45506, donando 2 euro che sosterranno i loro progetti di lotta alla cecità. L’obiettivo è operare 7 mila persone e distribuire 6 mila paia di occhiali. Per saperne di più: www.cbmitalia.org L.S. FC A FIANCO DEI CONTADINI INDIANI LE SPEZIE “EQUE” DEL RAMAZZOTTI di Stefano Pasta U na sua pubblicità ha dato il nome a un’epoca, quella della “Milano da bere”. È l’amaro Ramazzotti, nato all’ombra della Madonnina 200 anni fa per iniziativa di un farmacista bolognese trasferitosi nell’allora capoluogo dell’Impero asburgico. Una miscela segreta di 33 erbe e spezie, basata non sul vino ma sulle arance dolci di Sicilia e quelle amare di Curaçao. Ma ora il superalcolico italiano più venduto al mondo è diventato anche un modello di attenzione ai piccoli produttori del Sud del pianeta. Pernod Ricard, la multinazionale che lo ha acquistato nel 1985, si è alleata con Positive Planet, attiva in 80 Paesi con progetti di microfinanza, la cooperazione tedesca e la Pds Organic Spices, una cooperativa di coltivatori di erbe promossa dalla diocesi cattolica di Kanjirappally, nel Kerala indiano. Ancora oggi l’India è il maggior IL MODELLO FERRERO 3.5OO POSTI CON LE IMPRESE “SOCIALI” È un esempio di successo etico, ma anche economico. La responsabilità sociale d’impresa, nella versione della Ferrero, può essere un modello per le imprese italiane che operano all’estero. Fortemente volute dal fondatore, Michele Ferrero, le imprese sociali del gruppo operano in Asia produttore mondiale di spezie, ma i piccoli agricoltori guadagnano meno di 2 dollari al giorno, senza competenze economiche né modello organizzativo per interfacciarsi con i mercati internazionali. «Associarci in una cooperativa», spiega Joseph Sunil, uno dei consiglieri della Pds, «ci ha invece permesso di trattare con compratori esteri che garantiscano un reddito dignitoso». Pernod Ricard si è impegnata ad acquistare, pagando in modo equo, cardamomo, zedoaria e chiodo di garofano da 500 dei 2 mila produttori della Pds Organic Spices. Dal progetto sono nati corsi di gestione finanziaria e formazione agraria, e una cooperativa di 50 donne. e in Africa, con stabilimenti in India, Sudafrica, Camerun e Nigeria. Si tratta di veri e propri siti produttivi, animati però da uno “spirito sociale”: lo scopo è creare posti di lavoro nei Paesi poveri, garantendo una rete di welfare per chi vi lavora. Nel 2014, come indicato nel VI Rapporto di responsabilità sociale, le imprese sociali Ferrero si sono avvalse della collaborazione di più di 3.500 persone, pari a oltre il 10% del totale dei collaboratori del Gruppo. A.C. In collaborazione con: 101