pianura della Lacina:
comprensorio montano delle Serre Calabre
altitudine 970 - 1028 m
long. 16º 24' 28'' lat. 38º 35' 27''
GEOLOGIA: rocce acide intrusive
(granitiche) e metamorfiti
IDROLOGIA:
bacino del torrente Alaco
BIOCLIMA:
Submediterraneo,
Submontano Iperumido
inferiore
IT9340120 SIC: LACINA
Presenza di
fitocenosi
igrofile rare,
ricche di specie
ad areale
relitto, rare o
endemiche.
L’unica
popolazione
calabrese di
Menyanthes
trifoliata - limite
meridionale del
suo areale.
la flora
- più di 300 specie
- circa 26 % di specie rare
- numerose specie di interesse
fitogeografico
principali habitat
faggete
alnete
arbusteti xerofili
comunità idrofile
pinete
incolti
popolazioni di alcune specie rare
faggete
alnete
arbusteti xerofili
comunità idrofile
Carex rostrata
Carex sp. pl.
Menyanthes
pinete
incolti
IMPORTANZA DEL SITO NEL CONTESTO
REGIONALE E NAZIONALE
- una delle poche zone umide montane
meridionali
- alta concentrazione di specie rare, relitte e a
limite di distribuzione
- elevata ricchezza di habitat
VULNERABILITÀ E PROBLEMATICHE DI
GESTIONE
- 1980 progetto per la diga, per 30 Mil. m3
(60% deficit di acqua potabile nella zona)
- 1996 SIC Natura 2000
- 1998 VIA positivo
- 1998 Decreto compatibilità ambientale diga del
fiume Alaco
la diga
faggete
alnete
arbusteti xerofili
comunità idrofile
Carex rostrata
Carex sp. pl.
Menyanthes
pinete
incolti
setti
faggete
alnete
arbusteti xerofili
comunità idrofile
Carex rostrata
Carex sp. pl.
Menyanthes
pinete
incolti
trapianto
faggete
alnete
arbusteti xerofili
comunità idrofile
Carex rostrata
Carex sp. pl.
Menyanthes
pinete
incolti
recupero paesaggistico e ambientale
- trapianti
- conservazione del germoplasma ex situ e piante in
orto
- giardino botanico con le principali essenze vegetali
interventi per la fruizione dell’area
auto
a piedi
ciclabile
5
4
2
3
1
percorsi didattici
segnaletica
guide per i principali percorsi
museo naturalistico all’aperto della Lacina “orto
botanico”
SCHEDA N° 226
Legenda
1- Rocce acide biotitiche (graniti)
2 - Superfici di erosione con substrato granitico
3 - Conglomerati e sabbie
4 - Alluvioni sabbiose limose
5 - Depositi colluviali ed alluvionali
LITOLOGIA
Rocce affioranti:
•Rocce acide biotitiche, a grana da media a grossolana, a composizione variabile
tra la quarzo-monzonite ed il granito. La roccia è attraversata da vene pegmatitiche.
In superficie si presenta profondamente alterata e fratturata e può dar luogo, nelle
zone più elevate, a movimenti franosi.
•Depositi continentali costituiti da conglomerati con ciottoli, da arrotondati a
subangolari, di rocce metamorfiche e granitiche in una matrice sabbiosa, con
un’elevata resistenza all’erosione.
•Prodotti di soliflussione e dilavamento rappresentanti il prodotto di erosione e
deposizione da parte delle acque di scorrimento superficiale nel punto
topograficamente più basso del bacino.
MORFOLOGIA
Forme del paesaggio:
•Versanti da moderatamente a debolmente acclivi con pendenze che
raramente superano il 40%, ubicati al margine del bacino lacustre. Frequenti
sono i fenomeni di erosione idrica diffusa che asportano la coltre superficiale
intensamente alterata e degradata.
•Conoidi di deiezione con caratteristica forma triangolare, con l'apice rivolto
verso monte e con la base arcuata ed espansa a ventaglio (l'area di
deposizione si è mossa verso la pianura). Tali strutture sedimentarie sono da
collegarsi a fasi erosive da parte dei bacini idrografici della catena montuosa
immediatamente del bacino, molto probabilmente collegate pure all'attività di
tettonica recente della regione.
•Bacino fluvio-lacustre allungato in direzione NE-SW che viene colmato, da un
lato, dai prodotti di colluvionamento legati ad una dinamica di versante e,
dall’altro, da prodotti legati per lo più ad una dinamica di tipo fluviale.
IDROGEOLOGIA
Caratteristiche degli acquiferi:
Acquifero granitico costituito da una parte integra in profondità, sormontata da una zona
fratturata caratterizzata da una permeabilità per fessurazione. Le fessure dovute
soprattutto a fenomeni di decompressione oltre che a sforzi tettonici, sono più aperte
dove è minore il carico litostatico. In superficie si rinviene una coltre costituita da un vero
e proprio sabbione granitico, contenente una certa frazione di minerali argillosi, derivante
da fenomeni di alterazione. Tale zona è caratterizzata da una permeabilità per porosità ed
il passaggio tra la zona sottostante avviene in maniera graduale. La circolazione idrica
sotterranea è piuttosto lenta nelle fratture, mentre risulta più veloce nella zona porosa ed
è particolarmente attiva in prossimità del tetto di quella fratturata, per la minore
permeabilità di quest’ultima e per la minore accentuazione dei fenomeni di argillificazione.
•Acquifero conglomeratico-sabbioso caratterizzato da una circolazione idrica sotterranea
in cui si ha un adattamento della morfologia piezometrica a quella esterna con recapiti
preferenziali rappresentati dai corsi d'acqua. La permeabilità è generalmente elevata, così
come anche la porosità.
•Acquifero fluvio-lacustre caratterizzato dalla giustapposizione disordinata di termini
litoligici di varia granulometria, aggregati in lenti allungate nel senso della corrente che le
ha depositate e da sedimenti fini legati all’azione del lago. Ciò si traduce in una
circolazione idrica per falde sovrapposte, con deflusso preferenziale dell’acqua nei litotipi
a più alto grado di permeabilità relativa. Le diverse falde possono essere quasi sempre
ricondotte ad un’unica circolazione idrica perché i sedimenti hanno moltissime soluzioni di
continuità. Il recapito preferenziale è rappresentato dal bacino stesso.
Scheda n° 226