La stanza che mancava t errazzi&balconi È stata realizzata sul grande terrazzo di una piccola casa, attraverso una luminosa serra in vetro e acciaio. Che è diventata un confortevole studio immerso nel verde di Cinzia Toto - foto di Matteo Carassale Il punto forte: la serra che diventa studio 2 Chiusa da porte scorrevoli e riscaldata, la serra-studio occupa un’ampia porzione del terrazzo. Arredata con pezzi di modernariato, è la stanza in più che mancava alla casa. ❋ Miscanthus sinensis ‘Roterpfeil’ 3 terrazzi&balconi 4 1 Equisetum hyemale ’Robustum‘ 2 Una casa molto piccola, un terrazzo molto grande, l’esigenza di avere uno studio. Creare quella stanza in più nel terrazzo è stato quasi naturale. Siamo a Milano, al quinto piano di un palazzo d’epoca. D’accordo con il proprietario della casa, stylist nel campo della moda, il paesaggista Carlo Callari opta per una grande serra in vetro e acciaio perfettamente impermeabilizzata e chiusa da porte scorrevoli. Arredata con libreria, scrivania, divano e alcuni pezzi di modernariato, la serra si trasforma in uno studio perfettamente abitabile in tutte le stagioni, che occupa il centro del terrazzo. Tutt’attorno, una profusione di piante ospitate in vasi importanti, accostati alla balaustra rivestita in legno di ipé e leggermente rialzata, sulla quale un’infilata di equiseti crea un effetto schermo. In un angolo appartato, un tavolino e due sedute danno vita a una zona colazione mentre ai lati della serra altre sedute invitano al relax. Nella scelta delle piante il proprietario aveva chiesto di ricreare il più possibile l’ambiente fluviale, da lui molto amato. Di qui il gran numero di graminacee: miscanti, penniseti, stipe, carex e festuche, che con le loro chiome morbide e voluminose interrompono la rigida verticalità della serra e danno un tocco di leggerezza. Negli angoli, quasi come un light motiv, ci sono Phormium tenax variegati e alcuni piccoli alberi, tra cui un acero, un ulivo e un cotogno. Pochi i fiori - anemoni giapponesi, gauree e un Thalictrum delavay - accomunati dalla tinta rosa pallido. Originale il muro con gli imbuti bianchi: quando il Ficus pumila che cresce alla base, dentro una lunga fioriera in cortèn, diventerà grande abbastanza da vestirlo tutto, quegli imbuti sembreranno uno stormo di uccelli in volo. E a quel punto sarà davvero come trovarsi in riva a un fiume. Ligularia tussilaginea Pennisetum alopecuroides ❋ Thalictrum delavay ‘Splendide’ 5 Nell’altra pagina, in alto: dall’interno della serra-studio si vede la parete con gli imbuti, scelti per evocare il volo di uno stormo di uccelli. 1. Il corridoio tra la serra e il muro con gli imbuti. Da una lunga fioriera si arrampica Ficus pumila. 2. Due sedie a sdraio “Synthesis” pieghevoli di Unopiù creano una zona salotto. 3. Allo stile etnico dei grandi vasi con le graminacee ben si accorda la lampada “Elisa”, relizzata dal fabbro-artista Francesco Fazio. 4. Un tavolino e la poltroncina “Emy” di Unopiù creano un’altra zona relax. 5. La zona colazione. Anemone japonica da sapere LE PIANTE consigli per creare la stessa atmosfera L’erbacea bella e non comune ❋ cache pot, seduta e tavolino Riccio è il nome degli originali cache pots in ferro realizzati da Francesco Fazio, fabbro-artista di Gerenzano (Va). Capovolti diventano sedute o tavolini. Prezzo, 900 € la sedia pesante ma leggera Kora, di Unopiù, è l’elegante sedia scelta per la zona colazione. Nonostante sia in ferro, la struttura reticolare la fa sembrare leggera ed evanescente. Disegnata da Matteo Thun, è alta 130 cm e costa 370 €. il vaso importante Bud, di Deroma, è un vaso importante, interamente fatto a mano, di stile un po’ etnico. È disponibile in tre misure diverse (37, 52 e 70 cm di altezza). La più piccola costa 66,30 €. L’IDEA La serra? Una stanza in più Se il terrazzo è molto grande, occuparne una parte con una serra vi permetterà di avere una stanza in più. Una ditta specializzata in lavori di questo tipo è L’Officina dei giardini di Torino: progetta e realizza serre in acciaio trattato, che cioè non necessita di manutenzione, e vetri speciali capaci di non far surriscaldare l’ambiente attraverso pellicole o tendaggi. SCHEMA DEL TERRAZZO (50 m2) 4 1. Phormium tenax ‘Variegatum’ 2. Carex buchananii, Iris pseudacorus 3. Laurus nobilis 4. Equisetum hyemale ‘Robustum’ 5. Festuca glauca 6. Chasmanthium latifolium 7. Olea europaea 8. Panicum virgatum ‘Prairie Sky’ 9. Ficus pumila 10. Carex phyllocephala ‘Sparkler’ 11. Miscanthus sinensis ‘Roterpfeil’ 12. Hakonechloa macra ‘Aureola’ 13. Sipa tenuissima 14. Phragmites karka ‘Variegata’ 15. Imperata cilindrica ‘Red Baron’ 16. Ligularia tussilaginea 17. Acer palmatum ‘Goshiki Shidare’ 18. Pennisetum alopecuroides ‘Moudry’ 19. Cydonia oblonga 20. Anemone japonica 5 1 6 3 5 7 5 8 N 9 20 15 5 9 16 15 Il progettista Carlo Gabriele Callari 2 1 18 19 17 13 14 15 10 12 1 15 4 13 11 1 Thalictrum delavay ‘Splendide’ è una erbacea perenne poco comune, incantevole per le foglie eleganti, simili a quelle del capelvenere, e le piccole corolle di un rosa malva rivolte pudicamente all’ingiù. In natura i Thalictrum crescono nei boschi, perciò è consigliabile un’esposizione a mezz’ombra. I fiori compaiono tra giugno e agosto però con opportune cimature possono tornare anche in autunno. Rustica fino a -15 °C (zona di rusticità 7A), è una pianta che in piena terra arriva anche ai 180 cm di altezza mentre in vaso rimane più piccola. Dove si trova: Vivai Priola La graminacea rossa d’autunno ❋ Miscanthus sinensis ‘Roterpfeil’ è una graminacea di grande effetto e dimensioni: in piena terra il suo stelo fiorale può raggiungere i tre metri di altezza. Come tutti i miscanti ha bisogno di tanta acqua e nutrimento. Soprattutto se è coltivato in vaso. Quest’ultimo deve essere molto grande e ogni due anni è consigliabile estrarre la pianta e dividere il cespo in 3-4 parti. L’esposizione giusta è in pieno sole. Rustico fino a -20 °C (zona di rusticità 6B), fiorisce in estate e in autunno le sue foglie assumono una leggerissima coloritura rossastra. Dove si trova: Vivaio Valfredda