La quarta crociata (12021204)

L’entusiasmo per la terra santa andò lentamente
scemando nel corso del sec.XIII.

Da allora in poi sarebbero state spedizioni guidate da
singoli principi e da singole nazioni, segno che la
solidarietà dell’Occidente cristiano stava decadendo.

Le crociate del secolo XIII non riuscirono neppure a
realizzare lo scopo principale: la riconquista dei luoghi
santi.

La quarta crociata fu il frutto dell’energia propria di papa
Innocenzo III (1198-1216).

Proprio all’inizio del suo pontificato indisse una nuova
crociata e impose agli ecclesiastici il pagamento di una decima
a sostegno, nella misura di 1/40 delle rendite.

L’esercito crociato era costituito in massima parte da
Francesi. La partenza era fissata da Venezia che si era
impegnata a trasportare le truppe verso l’Egitto.

Il ritardo della partenza, l’incertezza dei
pagamenti, gli interessi politici (o piuttosto
commerciali) nelle vicende bizantine da
parte dei veneziani portarono la flotta prima
a conquistare Zara (1202) e poi a dirigersi
verso Costantinopoli, nonostante il divieto
pontificio, con lo scopo di aiutare
l’imperatore Isacco II Angelo (1185-1195) e
suo figlio Alessio a riconquistare il trono
perduto da parte di fazioni diverse interne al
regno bizantino.
Itinerario della
crociata
Quarta Crociata

I crociati contribuirono effettivamente a riconquistare il
trono (luglio 1203).

Ben presto però scoppiarono controversie fra gli stessi
alleati (orientali ed occidentali); Costantinopoli questa
volta fu allora riconquistata dagli occidentali
nell’aprile del 1204.

Ne seguì un saccheggio devastante e senza pietà.
Costantinopoli era lo scrigno di reliquie principale di
tutta la Cristianità. Un grande numero di opere d’arte e
monumenti e reliquie andarono distrutti o trafugati (tra
queste la Sindone di Torino).

Con la conquista della città fu fondato l’Impero Latino
(Romania) con a capo il conte Baldovino di Fiandra, con
Venezia che otteneva una parte notevole del territorio
conquistato.

Fu fondato anche un patriarcato latino con numerosa
gerarchia.

Papa Innocenzo, volente o nolente dovette accettare il dato
di fatto. La sua speranza era quella di ottenere in tal modo la
unione con la Chiesa Greca. Ma i Greci, pieni di una
avversione e odio nei confronti dei latini, nella
maggioranza si ribellarono ad ogni sottomissione.
Impero Latino
d’Oriente
(Romania)
Impero
Orientale di
Nicea
Impero di
Trebisonda
Possedimenti
veneziani
Situazione al
termine della quarta
crociata (1204)
I vecchi stati
crociati ormai
perduti

Il nuovo Impero Latino, frutto della violenza e della politica
era destinato a vita breve.

L’Impero d’Oriente, che sopravviveva a Nicea e a
Trebisonda, già nel 1261 riconquistava la capitale
Costantinopoli ponendo fine all’Impero Latino d’Oriente.
la “crociata dei fanciulli”
(1212)

Di fronte ai fallimenti di tutte le crociate, attribuiti agli
egoismi, alle invidie e alle armi dei potenti, tra alcuni si
fece strada la convinzione che una vera crociata dovesse
essere messa in atto senza armi e solo da persone senza
secondi fini e di pure intenzioni.

Tra la quarta e la quinta crociata si verificò la crociata
cosiddetta “dei fanciulli”: migliaia di fanciulli nel 1212
trascinati da un grande entusiasmo si radunarono in
Francia sotto la guida di un pastorello di nome Stefano e
in Germania sotto la guida di un bambino di dieci anni
di nome Nicola (di Colonia).

Malgrado tutti gli ammonimenti, essi si diressero verso
sud, sorretti dalla convinzione che la grazia di Dio si
sarebbe servita dei piccoli, per ottenere quello che i
superbi eserciti non erano riusciti ad ottenere con le
armi.

La spedizione finì in modo tragico: I fanciulli francesi
in parte perirono in un naufragio nel Mediterraneo, in
parte caddero nelle mani dei mercanti di schiavi; quelli
tedeschi soccombettero nella gran maggioranza agli
strapazzi del cammino nell’attraversare le Alpi in
direzione di Genova. Solo pochi superstiti giunsero fino
a Brindisi e là furono indotti a ritornare.
Quinta crociata (12181229)

Malgrado tutte le delusioni Innocenzo III non si dava per
vinto. Nel 1213 incitava di nuovo il mondo cristiano intero
a preparare una nuova spedizione in Terra Santa. Il IV
Concilio Lateranense (1215) ne fissò la data d’inizio nel
1217. A tal fine una nuova tassazione degli ecclesiastici
per 1/20 delle loro rendite e il papa e i cardinali per 1/10.

Nel 1217 sotto il pontificato di Onorio III, si diressero
verso Accon schiere considerevoli di crociati del Basso
Reno, della Frisia, dell’Ungheria e dell’Austria, ma
senza ottenere risultati significativi.
Partenza della
crociata
Itinerario della
crociata
Quinta crociata
Itinerario della
crociata
Itinerario della
crociata

Fallì pure, dopo alcuni successi iniziali, una grande spedizione
verso l’Egitto, intrapresa prevalentemente da Tedeschi (12171221) sotto la guida de Re titolare di Gerusalemme, Giovanni di
Brienne, e del legato pontificio Pelagio.

Nel novembre del 1219, dopo un lungo assedio, fu conquistata
Damietta, che si trovava in posizione chiave nella valle del Nilo.
Ma una imprudente marcia avanzata all’interno del paese per
poco non portò alla distruzione totale dell’esercito, in seguito
alla rottura delle dighe del Nilo da parte degli Egiziani.

Si dovette al più presto implorare la pace dal Sultano d’Egitto
El Kamil e sgomberare tutto l’Egitto (1221)
crociata dell’imperatore
Federico II (1227-1228)

Ormai tutte le speranze erano concentrate nella crociata che
avrebbe dovuto intraprendere l’imperatore Federico II in
esecuzione di un voto che aveva fatto. Egli però continuava a
dilazionare l’impresa.

A seguito del matrimonio con Isabella (Iolanda) egli era anche
l’erede del re Giovanni di Gerusalemme.

Continuava a rinviare la crociata, ma nell’agosto del 1227 fu
costretto a partire dal Trattato di S.Germain.

Fitte schiere di crociati si radunarono a Brindisi. Molti però
furono colpiti da una pestilenza. Anche l’imperatore che era già
in mare da tre giorni fece ritorno al porto di Brindisi perché
colpito dal male.
Partenza da
Brindisi
Itinerario di
Federico II
La crociata dell’imperatore
Federico II
Fermata ad
Otranto
Itinerario di
Federico II

Si era convinti che l’imperatore si fingesse malato.

L’energico papa Gregorio IX colpì l’imperatore con la
scomunica.

Mentre in Italia si scontravano i due partiti papale e
imperiale nel 1228 l’imperatore giunse in Siria via mare con
una flotta di sole 40 galere.

Grazie alla sua abilità diplomatica e ai suoi buoni rapporti
con i maomettani, riuscì a condurre a termine un
armistizio (Giaffa 1229) con il Sultano d’Egitto El Kamil:
Gerusalemme (tranne la moschea di Omar), Betlemme,
Nazareth ed altre città e borghi che si trovavano lungo la via
dei pellegrini tra Accon e Gerusalemme, venivano restituiti ai
cristiani. In cambio doveva cedere il nord della Siria.

Nel marzo del 1229, nella chiesa del Santo Sepolcro,
Federico stesso si incoronò re di Gerusalemme. Quindi
fece ritorno in Puglia.

I risultati raggiunti da Federico II durarono 15 anni.

I Franchi di Terra Santa, guidati dai Templari (ordine religioso
ospedaliero) strinsero alleanza con i Saraceni di Damasco
contro il Sultano d’Egitto Egiub.

Il Sultano d’Egitto allora assoldò truppe mercenarie asiatiche,
le quali, il 24 agosto del 1244, conquistarono e saccheggiarono
Gerusalemme. La città fu definitivamente perduta per i
cristiani.

Il 18 ottobre 1244 l’esercito cristiano subì una nuova disastrosa
sconfitta a Gaza.

Ormai rimanevano in mano cristiana solo Giaffa, Accon e
Antiochia e alcune sottili zone costiere.

Il Concilio ecumenico di Lione del 1245 lanciò un nuovo
appello alla crociata.

Ma le ostilità tra papa Innocenzo IV e Federico II e il crescente
raffreddamento dell’entusiasmo per le crociate, non lasciava
pensare a grandi imprese internazionali. Solo l’idealista re di
Francia Luigi IX (il Santo) (1226-1270) rispose all’appello.

Sue sono la VI e la VII crociata.

Nella prima spedizione (1248) si diresse alla guida di un
imponente esercito in Egitto passando per Cipro.
VI crociata (1248-1254)

Dopo la conquista di Damietta (giugno 1249) si
avvicinò al Cairo. Nella tappa di avvicinamento Luigi fu
circondato e fatto prigioniero con tutto l’esercito
(1250).

Restituendo Damietta e pagando un forte riscatto liberò
sé e tutti i superstiti. Si trattenne in Palestina fino al
1254 liberando molti prigionieri cristiani, ma privo di
ogni aiuto proveniente dalla Francia non poté fare di
più.
Itinerario
Partenza
Itinerario
La Sesta crociata
Prima
meta
Seconda
meta
VII crociata (1270)

Ben presto i cristiani patirono altre perdite nei loro
possessi.

Il sultano dei Mammalucchi, Bibars (1260-1277), acquisì
il potere in Egitto e in Siria. Nel 1268 conquistò ai
cristiani Giaffa e Antiochia.

Il Re di Francia Luigi IX intraprese allora nel 1270
un’altra crociata.

Si diresse prima a Tunisi nella covando la speranza, che
l’Emiro del luogo, fosse disposto a farsi battezzare
insieme a tutto il suo popolo e quindi entrare in
campagna contro l’Egitto.
Partenza
Itinerario
Arrivo
Settima
crociata

Ma nei pressi di Cartagine scoppiò nel campo
dell’esercito una terribile pestilenza che falcidiò
l’esercito, compreso lo stesso Luigi.

Sotto la guida di Carlo d’Angiò, fratello di Luigi e
nuovo signore dell’Italia meridionale e della Sicilia, gli
subentrò nel comando. Ottenne alcuni successi militari e
concluse una pace con l’Emiro tunisino: risarcire i
danni di guerra e pagare un tributo alla Sicilia.

Questa pace segnò la fine delle crociate.

Al II Concilio ecumenico di Lione (1274) fu indetta una
nuova crociata con una nuova riscossione di tributi per la
durata di sei anni, ma oramai non era più possibile indurre
principi e nazioni ad impiegare forze e mezzi per tali
imprese.

Abbandonati a se stessi i cristiani di Oriente, perdettero in
breve tempo la Palestina e i rimanenti piccoli possessi.

Nel 1289 cadde Tripoli.

Nel 1291 cadde S.Giovanni d’Acri (Accon), l’ultimo baluardo
della presenza e resistenza crociata in Terra Santa.

Tiro, Sidone e Beirut furono in seguito a ciò abbandonate
spontaneamente dagli occidentali.

Chi riuscì a scappare via mare si rifugiò inizialmente a Cipro
(anche i vari ordini religiosi).

I papi continuarono ad occuparsi ancora per lungo tempo
della Terra Santa, e ancora nel 1313 i re di Inghilterra e
Francia si impegnarono per una crociata, ma non si andò più
in là della promessa.
Conclusioni

Lo scopo principale delle crociate, il duraturo ripristino
del dominio cristiano in Terra Santa non fu conseguito.

I motivi: lontananza, dispiego enorme di risorse umane
ed economiche, prevalere degli interessi particolari causa
delle divisioni tra i capi cristiani, crudeltà che ogni
guerra porta con sé, difficoltà ambientali.

Furono solo spreco insensato di beni e di vite umane?

Furono la manifestazione dello spirito religioso e
dell’unità ecclesiastica e culturale che ancora esisteva
in Occidente.

Aver attaccato l’Islam in medio Oriente, allentò la
pressione dell’Islam sull’Occidente per secoli.

Ottenne la fine delle incursioni Saracene nel
Mediterraneo e la riconquista delle isole del
Mediterraneo e di quasi tutta la penisola Iberica.

Notevolissimi in Occidenti gli effetti indiretti sul campo
spirituale e culturale e scientifico. Il contatto con il mondo
bizantino ed arabo, per certi versi più evoluti, fornì un
vivacissimo stimolo e allargò gli considerevolmente gli
orizzonti (commercio, industria, cavalleria, borghesia
cittadina, nell’arte, della tecnica, delle scienze come la
geografia, la medicina, la matematica, la filosofia,
dell’economia e dell’amministrazione statale).

Nel campo della spiritualità irrompe il concetto di Cristo
povero (crocifisso, per la prima volta nella storia dell’arte vi è
la rappresentazione realistica della passione soprattutto del
crocifisso, la Via Crucis).

Durante l’epoca delle crociate aumentò
considerevolmente il ruolo del papato e il suo influsso
sui sovrani e sulle nazioni europee.

L’ideale del cavaliere cristiano fu approfondito sul
versante religioso (nascita degli ordini cavallereschi).

Conseguenze negative delle crociate la penetrazione di
alcune eresie orientali, il diffondersi del lusso orientale
(presso i nobili cavalieri), della dissolutezza, di una certa
mentalità razionalistica-liberale in filosofia, un
relativismo come inevitabile conseguenza alle tragedie
delle guerre e l’incontro con una visione diversa della
realtà.
Gli ordini cavallereschiospedalieri

All’epoca delle crociate fiorì una nuova e originale creazione
dello spirito religioso, che rappresenta la congiunzione del
monachesimo con la cavalleria: gli ordini cavallereschi.

Come compito avevano quello di accompagnare i pellegrini in
Palestina, proteggerli contro ogni assalto, curarli in caso di
malattie e in generale proteggere la Terra Santa combattendo
contro l’Islam.

La loro organizzazione era fortemente centralizzata. Al
vertice stava il Gran Maestro e al suo fianco il Capitolo
generale. L’Ordine si divideva in Province (nazioni, lingue)
con propri rettori e queste erano a loro volta divise in priorati.
1. I Giovanniti o Ospedalieri

Alcuni commercianti amalfitani avevano eretto intorno al
1050 (quindi prima della crociata) a Gerusalemme un
ospedale dedicato a S.Giovanni Battista per ospitare i
pellegrini in Palestina.

Quando la città di Gerusalemme divenne cristiana (1099)
l’ospedale assunse una grande importanza. Il Gran Maestro di
allora, Gerardo (+1120 circa), lo ampliò e gli diede una nuova
organizzazione; il successore Raimondo di Puy (1120-1160)
gli diede una regola.

In Oriente e Occidente, in modo particolare in Francia e nelle
città marinare d’Italia, sorsero altre sedi ed ospedali dei
Giovanniti, istituti esemplari per quel tempo.

L’esercizio delle armi sorse forse fin dagli inizi collegato
all’assistenza degli infermi.

Coll’andar del tempo (in modo evidente dal 1137 in poi) il
compito militare divenne preminente.

Si produsse così anche la differenziazione interna all’Ordine
tra i cavalieri armati (cui erano riservate anche le cariche
maggiori) e i fratelli servienti (dediti alla cura dei malati). Vi
era anche una terza categoria di fratelli, i sacerdoti per le
funzioni religiose.

Nelle sedi i Giovanniti portavano un mantello nero con
una croce bianca, mentre sul campo di battaglia
portavano un’armatura rossa con una croce bianca.

Dopo la caduta di S.Giovanni in Acri (1291) l’ordine si
trasferì prima a Cipro, poi a Rodi (1309) e infine a Malta
(1530) prendendo di volta in volta il nome dall’isola
posseduta.

Oggi l’ordine dei Giovanniti si chiama Ordine dei
cavalieri di Malta.
2. Ordine dei Templari

Sorse verso il 1119 a Gerusalemme, quando otto
cavalieri francesi, guidati da Ugo di Payens, si unirono
in una associazione ed oltre ai tre voti di povertà,
castità e ubbidienza ne aggiunsero un quarto: scortare e
difendere con le armi i pellegrini che si recavano a
Gerusalemme.

Il re di Gerusalemme di quel tempo, Baldovino II di
Gerusalemme in un primo tempo aveva messo a
disposizione dei cavalieri un’abitazione nel palazzo
reale che si credeva eretto sul luogo del vecchio tempio
di Salomone. Da ciò il nome dell’associazione.

Presto l’ordine ebbe uno splendido sviluppo anche per
merito di S.Bernardo che per loro redasse la regola e lo
raccomandò molto con l’opera “De laude novae militiae
ad milites Templi”.

Inizialmente i cavalieri erano molto poveri, ma dichiarati esentati dalle
tasse da Innocenzo II (1139), dotati di privilegi, ma soprattutto ritenuti i più
affidabili come custodi dei propri beni da parte dei nobili cristiani (le loro
fortezze erano ritenute inespugnabili), divennero gli amministratori di
immense ricchezze, non solo in Terra Santa, ma anche in Europa.

A loro ricorrevano per prestiti praticamente tutti i sovrani. La loro casa di
Parigi (il “Temple”) divenne il centro finanziario di tutta Europa.

Anche tra i Templari vi era la divisione tra i cavalieri (nobili), i fratelli
servienti (borghesi) per i lavori domestici e delle armi, e i cappellani per le
funzioni religiose.

L’abito dell’Ordine era un mantello
bianco con una croce rossa.

Anche loro come i Giovanniti si
dedicarono con grande sacrificio di
vite umane alla difesa della Terra
Santa. Talvolta, però, prevalsero gli
interessi particolari dell’Ordine a
quelli della Chiesa universale.

Con la caduta di S.Giovanni d’Acri
anche i Templari inizialmente si
ritirarono a Cipro e quindi
definitivamente in Occidente, in
particolare in Francia.

Il re di Francia, Filippo IV (il Bello), mirando ai beni dell’Ordine, lo accusò nella sua
totalità di accuse infamanti: sodomia, eresia, idolatria. Egli riuscì ad ottenere la
soppressione dell’Ordine che avvenne il 3 aprile 1312 ad opera del Concilio
ecumenico di Vienne (1311-1312) ed i suoi beni trasferiti ai Cavalieri Giovanniti.
Tuttavia, Filippo il Bello, riuscì ad addurre a sé, circa metà dell’immenso
patrimonio dei Templari.

Jacques de Molay, l'ultimo Gran Maestro dell'Ordine, in un primo momento aveva
confermato le accuse (sotto tortura e fidandosi delle promesse che così facendo
avrebbe favorito la causa dell’Ordine). Poi ritrattò spinto da un'ultima fiammata di
orgoglio e dignità. Venne infine arso sul rogo assieme a Geoffrey de Charnay
(suo vice) il 18 marzo 1314 davanti alla Cattedrale di Parigi, sull'isola della Senna
detta dei giudei.
3. Ordine Teutonico o Cavalieri
Tedeschi

Durante l’assedio di S.Giovanni d’Acri (terza crociata) alcuni commercianti
tedeschi di Brema e Lubecca e del duca Federico di Svevia, nel 1189-1190, si
formò una confraternita ospedaliera per l’assistenza degli ammalati.

Nel 1198 essa si sviluppò nell’Ordine cavalleresco dei Cavalieri tedeschi (o
Mariani, cavalieri di Maria) che oltre all’assistenza degli infermi si prefissero
anche la loro difesa con le armi.

Innocenzo III confermò l’Ordine nel 1199.

Il loro abito è il mantello bianco con una croce nera.

I Cavalieri favoriti da Federico II, si affermarono in Germania assumendo
sempre più un carattere specificamente nazionale tedesco, mentre i
Giovanniti e i Templari erano soprattutto di origine latina e poi
internazionale (pur con predominanza francese).
Palazzo
dell’Ordine
Teutonico a
Marienburg

Sotto la guida del Maestro Supremo (questo il titolo della massima carica
dell’Ordine) Ermanno di Salza (1210-1239) l’Ordine Teutonico aveva
cercato un adeguato campo di azione prima in Transilvania nella lotta
contro i Cumani pagani (1211) poi alla conversione della Prussia pagana
(1226). Si trattava di un compito militare e missionario-colonizzatore nel
medesimo tempo.

Dopo la caduta della Terra Santa (1291) la sede centrale dell’Ordine
Teutonico si trasferì a Venezia e poi a Marienburg, in Prussia (1309).

Nelle seguenti vicende protestanti l’Ordine si staccò dalla Chiesa Cattolica.
4. Altri ordini cavallereschi
•
La lotta contro l’Islam nella penisola Iberica portò, fra il
1150 e il 1170, alla nascita di altri ordini cavallereschi
minori, limitati alla Spagna e al Portogallo. Questi si
impegnarono alla liberazione della loro patria. Il loro
carattere era più nazionale ed ecclesiastico.
•
I loro nomi: ordini di Calatràva, di Alcàntara, di Èvora,
dell’Ala di S.Michele, di Santiago di Compostella
“Verona minor Hierusalem”
(Verona, piccola Gerusalemme)

Già ben prima dell’inizio delle crociate, i pellegrini
veronesi, di ritorno dalla Terra Santa, avevano voluto
ricreare nella loro città, dei luoghi in ricordo di quelli
visitati in Palestina, che, tra l’altro, non erano sempre facili
da raggiungere.

Questi luoghi furono ricreati lì dove anche l’ambiente
naturale circostante poteva richiamare più facilmente i
luoghi santi.

Secondo la tradizione più antica questi luoghi sono cinque:
1.
La chiesa di S.Maria Annunziata di Nazareth (la casa
dell’annunciazione).
2.
La chiesa di S.Zeno in Monte (casa della Natività di Betlemme).
3.
La chiesa della SS.Trinità (il Monte degli Olivi).
4.
La chiesa di S.Rocchetto sopra Quinzano (il Golgota).
5.
La chiesa di S.Toscana (il Santo Sepolcro).
Successivamente se ne aggiunsero altri due:
6.
La chiesa dei SS.Siro e Libera (il Cenacolo)
7.
La chiesa di S.Maria in Organo (entrata a Gerusalemme di Gesù)
5
1
2
4
3
La “Reconquista” e la restaurazione dell’organizzazione
ecclesiastica nella penisola iberica