LE OPZIONI: GLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE Gino Gandolfi SDA BOCCONI I LIMITI DI PREZZO DELLE OPZIONI • Sostanzialmente, una call americana od europea dà al possessore ad acquistare l’attività sottostante ad un certo prezzo (strike price) • Pertanto, il prezzo dello strumento derivato non può mai essere maggiore del prezzo dell’attività sottostante. In altri termini il pre termini, prezzo o dell’atti dell’attività ità sottostante rappresenta un n limite superiore per la call • Sostanzialmente, una put americana od europea dà al possessore il diritto di vendere un’attività sottostante ad un certo prezzo (strike price) • Pertanto, indipendentemente da quanto possa scendere il prezzo di mercato, il valore dell’opzione non può mai essere superiore allo strike price. price In altre parole parole, il limite superiore per le put è lo strike price, ovvero il suo valore attuale prima della scadenza I LIMITI DI PREZZO DELLE OPZIONI • • • • • La definizione del limite inferiore di prezzo delle opzioni non è semplice In effetti è necessario suddividere: – Opzioni call ed opzioni put – Derivati di tipo europeo e derivati di tipo americano – Titoli sottostanti che pagano dividendi e che non pagano dividendi Tuttavia, anche la casistica più complicata è riconducibile alla situazione più semplice, ovvero il derivato di tipo europeo scritto su un titolo che non paga dividendi Il limite inferiore di una call è pari alla differenza tra il prezzo dell’attività sottostante ed il valore attuale del prezzo d’esercizio Il limite inferiore di una put è pari alla differenza tra il prezzo d’esercizio attualizzato ed il prezzo di mercato dell’attività sottostante LA RELAZIONE TRA I PREZZI DI OPZIONI CALL ED OPZIONI PUT • In finanza esiste una relazione, detta put-call parity secondo la quale il valore di un’opzione call (put) europea con un certo prezzo di esercizio ed una certa scadenza scadenza, può essere dedotto dal valore di una put (call) europea con lo stesso prezzo di esercizio e la stessa scadenza • Tale relazione si sviluppa secondo il seguente ragionamento: – La L d detenzione t i di un’opzione ’ i putt e dell’attività d ll’ tti ità sottostante, tt t t ovvero di un’opzione call e di un investimento in denaro ad un tasso di interesse risk-free, alla scadenza, presentano lo stesso valore – Di conseguenza, tale relazione di uguaglianza deve funzionare anche nel durante dell’operazione dell operazione stessa • La p put-call p parity y NON vale p per le opzioni p americane VALORE INTRINSECO E VALORE TEMPORALE VALORE DELL’OPZIONE: VALORE INTRINSECO + VALORE TEMPORALE • Il valore intrinseco intrinseco, intuitivamente intuitivamente, rappresenta il valore che si otterrebbe dall’esercizio immediato dell’opzione • Il valore temporale può essere definito, in via preliminare, possibilità che il come il valore che il mercato attribuisce alla p derivato veda aumentare il proprio valore intrinseco nel periodo di tempo precedente la sua scadenza LE OPZIONI • VALORE O INTRINSECO S CO DI UNA CALL C 9 MESI PREMIO 6 MESI 3 MESI Valore intrinseco S Prezzo di mercato LE OPZIONI • VALORE O TEMPORALE O DI UNA CALL C 9 MESI PREMIO Valore temporale 6 MESI 3 MESI Scadenza S Prezzo di mercato I FATTORI CHE INCIDONO SUL PREZZO DI UN’OPZIONE • I FATTORI FONDAMENTALI: – PREZZO CORRENTE DELL’ATTIVITA’ SOTTOSTANTE – PREZZO DI ESERCIZIO (STRIKE PRICE) – IL TASSO DI INTERESSE PRIVO DI RISCHIO – I DIVIDENDI (se esistono) – IL TEMPO A SCADENZA – LA VOLATILITA’ DEL SOTTOSTANTE I FATTORI CHE INCIDONO SUL PREZZO DI UN’OPZIONE Call Europea Prezzo Put Europea Call Americana Put Americana + - + - - + - + Vita Residua ? ? + + Volatilità + + + + Tasso + - + - - + - + dell’Azione Prezzo d’esercizo d’Interesse Dividendi I PRINCIPALI MODELLI DI VALUTAZIONE DELLE OPZIONI • I principali modelli utilizzati per la valutazione delle opzioni sono: – Gli alberi binomiali – L’approccio di Black & Scholes • Entrambi gli approcci si fondano sullo studio del “sentiero” di prezzi che potrebbe seguire l’attività l attività sottostante durante la vita del derivato – Per entrambi i modelli, quindi, il valore dell’opzione segue lo stesso percorso dell’attività sottostante – Dal punto di vista concettuale, quindi, è proprio ll’andamento andamento dell dell’attività attività sottostante il fenomeno che deve essere oggetto di maggiore attenzione al fine della valutazione del derivato LA FORMULA DI BLACK & SCHOLES (B&S) • E’ una delle “pietre miliari” della finanza • Prende in considerazione tutti i fattori fondamentali che incidono sul prezzo del derivato (ad eccezione del dividendo) – In effetti, q questa formula p permette di p prezzare correttamente le opzioni put e call scritte su titoli che non pagano i dividendi, ma può essere estesa anche ad altre ti l i di contratti tipologie t tti opzionali i li • Anche se presenta notevoli semplificazioni della realtà, questo modello è ancora oggi uno dei punti di riferimento per tutti gli operatori che lavorano con i derivati, perché in grado di considerare tutti i fattori che incidono sull’andamento del prezzo di un’opzione LA FORMULA DI B&S • LE ASSUNZIONI ALLA BASE DEL MODELLO B&S: – ANDAMENTO DEL PREZZO DELL’AZIONE SOTTOSTANTE (random walk) – VENDITA ALLO SCOPERTO (è sempre possibile) – COSTI DI TRANSAZIONE (assenti) ( ti) – DIVIDENDO (assente) – NON ESISTONO OPPORTUNITA OPPORTUNITA’ DI ARBITRAGGIO SUL MERCATO – IN OGNI ISTANTE E’ POSSIBILE REALIZZARE UN’OPERAZIONE – TASSO PRIVO DI RISCHIO O RISK-FREE (è noto a tutti ed d è costante) t t ) LA FORMULA DI B&S c = S * N(d1) – X * e -(rT) * N(d2) ( ) * N( p= X * e -(rT) p N(-d d2) – S * N( N(-d d1) • Dove: – d1= [ln(S/X)+(r+σ2/2)T]/(σ√T) – d2= d1- σ√T – N(x) = funzione di distribuzione cumulata di una variabile normale (nota anche come distribuzione gaussiana) – c = valore di un’opzione call – p = valore di un’opzione put – S = prezzo d dell’attività ll’ tti ità sottostante tt t t – X = prezzo d’esercizio – T = vita residua dell’opzione – r = tasso di interesse risk-free – σ = volatilità dell’attività sottostante LE PROPRIETA’ DELLA FORMULA DI B&S • Ipotizzando una relazione tra l’andamento del derivato e dell’attività sottostante, si può affermare che la fonte d’incertezza per i due strumenti è la stessa, ovvero i movimenti di prezzo del sottostante • La funzione di B&S può essere applicata sia ad opzioni call, sia ad opzioni put • La L put-call t ll parity it è comunque di dimostrabile t bil anche h iin questo t contesto di valutazione • Il modello di B&S può essere applicato a tutte le tipologie di strumenti derivati normalmente contrattati sui mercati VOLATILITA’ IMPLICITA • • • • • • Solamente gli operatori market maker possono decidere autonomamente il prezzo da proporre al mercato Tutti gli altri operatori sono nella condizione completamente opposta, ovvero quella di “price taker” Non si tratta di una posizione “passiva” E’ possibile verificare il modo in cui market maker produce il prezzo E Nella formula di Black & Scholes esistono variabili note (ad esempio, caratterizzanti lo strumento derivato) o facilmente conoscibili (perché accessibili da p parte di molti operatori): p ) – Prezzo dell’attività sottostante – Prezzo d’esercizio – Vita residua – Tasso di rendimento dell’attività priva di rischio Pertanto, per un operatore “price taker” il solo valore non noto è quello relativo alla VOLATILITA’ VOLATILITA dell dell’attività attività sottostante – Il prezzo dell’opzione non rappresenta una variabile sconosciuta, perché il market maker, per definizione, propone il proprio prezzo VOLATILITA’ IMPLICITA • La volatilità utilizzata dal market maker per prezzare lo strumento derivato è detta VOLATILITA’ IMPLICITA • L’operatore price taker può determinare tale valore applicano la funzione inversa di B&S, ovvero ponendo come risultato il σ anziché il prezzo dello strumento derivato • In questo senso, quindi, è potenzialmente possibile effettuare ff tt operazioni i i di trading t di di volatilità l tilità – La “scommessa” riguarda l’effettiva realizzazione del livello di volatilità implicito nel prezzo del titolo • Secondo l’approccio di B&S, la volatilità è uguale per tutti i derivati scritti sullo stesso titolo titolo, ma in realtà non è propriamente vero … LE QUESTIONI APERTE NEL MODELLO DI B&S • La volatilità implicita al modello B&S non è visibile e, comunque, è supposta uguale per tutti i derivati aventi le medesime d i caratteristiche tt i ti h • In realtà, osservando l’andamento delle quotazioni, la volatilità implicita (ovvero quella effettivamente utilizzata dal mercato per definire il prezzo del derivato) è diversa a seconda del contratto analizzato • Dal punto di vista operativo, ciò ha importanti implicazioni: – Opzioni in the money money, out of the money e at the money possono avere prezzi non coerenti tra loro secondo l’impostazione di B&S – Variazioni di prezzo al rialzo e al ribasso possono tradursi in valutazioni l t i i diff differenti ti – Derivati con durate diverse e del tutto uguali per altri fronti possono avere delle volatilità implicite diverse ESEMPIO STRIKE VOLATILITA' IMPLICITA feb-07 mar-07 set-07 40500 10,204% 13,285% 20,277% 41000 10,487% 13,379% 16,888% 41500 11,346% 14,068% 16,398% 42000 12 652% 12,652% 15 029% 15,029% 18 023% 18,023% 42500 14,342% 16,302% 19,357% 43000 16,541% 17,916% 20,781% LIVELLO SOTTOSTANTE 41912 RISK-FREE 3,15% • La tabella riporta il valore della volatilità implicita calcolata attraverso la formula di B&S di alcune opzioni call sull’indice S&P/MIB negoziate all’IDEM • La volatilità implicita nei prezzi delle opzioni è diversa sia per prezzo di esercizio che per scadenza – Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che la funzione di B&S non tiene conto dei dividendi, mentre i market maker propongono i prezzi anche in funzione di questo aspetto LE QUESTIONI APERTE NEL MODELLO DI B&S Volatilità implicita Solitamente, le opzioni at the money “producono” valori di volatilità implicita inferiori rispetto a quelli che si ottengono utilizzando opzioni in the money o out of the money VOLATILITY SMILE S Prezzo del sottostante LE QUESTIONI APERTE NEL MODELLO DI B&S Solitamente, la volatilità stimata per le opzioni out of the money è maggiore rispetto a quella usata per le at the money e per le in the money Volatilità implicita VOLATILITY SKEW S Prezzo del sottostante ESEMPIO Volatilità implicita in opzioni S&P/MIB - gennaio 2007 25,000% Vola atilità implicita 20,000% 15,000% 10,000% 5,000% 0,000% 40500 41000 41500 42000 Prezzi di esercizio feb-07 feb 07 mar-07 mar 07 set-07 set 07 42500 43000