Università degli Studi di Bologna Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni Meccaniche, Nucleari, Aeronautiche e di Metallurgia Modellazione Geometrica, Analisi Termostrutturale e Prove Sperimentali relative al Propulsore Spaziale al Plasma NASA-VASIMR Laboratorio ospitante: Advanced Space Propulsion Laboratory, NASA-JSC di Houston Tesi di laurea di: Matteo Alessandrini Relatore: Chiar.mo Prof. Ing. Franco Correlatori: Persiani Chiar.mo Prof. Ing. Luca Piancastelli Dott. Ing. Fabrizio Ponti Astronaut, Dr. Franklin ChangChang-Diaz Dott. Ing. Maurizio Tappi Dott. Ing. Gianluca Piraccini A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna SOMMARIO • La Propulsione Aerospaziale • Endoreattori & Propulsione Elettrica • VASIMR VX-10 – Funzionamento, Confronto, Vantaggi, Applicazioni • Implementazione del magnete HTS – Funzionamento in camera a vuoto, Prove sperimentali – Modellazione CAD e Analisi Termica – Raffreddamento della camera a vuoto e del magnete – Magnete HTS inserito nel motore VX-10 • • • • A.A. 2003/2004 Progettazione CAD delle attrezzature di laboratorio Analisi calore dissipato sul tubo al quarzo del VX-10 Versione volo VF-50 (Modellazione CAD) Conclusioni Università degli Studi di Bologna 1 LA PROPULSIONE AEROSPAZIALE Motoelica Propulsione ad Elica Turboelica (Turboprop) Elettroelica Propulsione Aerospaziale Esoreattori (Air-Breathing) Statoreattore (Ramjet-Scramjet) Turbogetto (Turbojet) Turbogetto a doppio flusso (Turbofan) Propulsione a Getto Pulsogetto (Pulsojet) Chimici Endoreattori (Rockets) Elettrici Nucleari Motore Propulsori ad elica Fluido propulsivo: Aria A.A. 2003/2004 energia aria Elica Università degli Studi di Bologna aria accelerata 2 LA PROPULSIONE AEROSPAZIALE Motoelica Propulsione ad Elica Turboelica (Turboprop) Elettroelica Propulsione Aerospaziale Esoreattori (Air-Breathing) Statoreattore (Ramjet-Scramjet) Turbogetto (Turbojet) Turbogetto a doppio flusso (Turbofan) Propulsione a Getto Pulsogetto (Pulsojet) Endoreattori (Rockets) Chimici Elettrici Nucleari Esoreattori Fluido propulsivo: Aria A.A. 2003/2004 aria Motore Gas combusti accelerati energia combustibile Università degli Studi di Bologna 2 LA PROPULSIONE AEROSPAZIALE Motoelica Propulsione ad Elica Turboelica (Turboprop) Elettroelica Propulsione Aerospaziale Esoreattori (Air-Breathing) Statoreattore (Ramjet-Scramjet) Turbogetto (Turbojet) Turbogetto a doppio flusso (Turbofan) Propulsione a Getto Pulsogetto (Pulsojet) Endoreattori (Rockets) Chimici Elettrici Nucleari Endoreattori Fluido propulsivo: Propellente a bordo A.A. 2003/2004 Serbatoi energia Motore Università degli Studi di Bologna Fluido accelerato 2 LA PROPULSIONE AEROSPAZIALE Consumo ed Impulso Specifico Propulsore Motoelica Turboelica Turbofan (M=0) Turbogetto (M=0) Ramjet (M=2) Endoreattore chimico BSFC (kg/h)/kW EBSFC (kg/h)/kW TSFC (kg/h)/N Isp s 0,20-0,30 - 0,27-0,36 - 0,03-0,05 0,07-0,11 0,17-0,26 0,80-1,80 7.000-12.000 3.000-5.000 1.400-2.000 200-450 BSFC = consumo specifico riferito alla potenza al freno EBSFC = Equivalent BSFC, considera il contributo del getto TSFC = consumo specifico riferito alla spinta Isp = inverso di TSFC a meno di g0 A.A. 2003/2004 M = 0, consumi a punto fisso M = 2, consumo per velocità di volo a Mach-2 I sp = 1 ⋅ ( 3⋅600) g 0 • TSFC Università degli Studi di Bologna 3 ENDOREATTORI Impulso Specifico e V • Utile parametro per paragonare le prestazioni – Sotto determinate ipotesi vale: T V I sp = = e g0 ⋅ m& g0 – Equazione di Tsiolkovski: ∆V = Ve ⋅ ln Mi Mf • Necessità in missione: contenere il rapporto M i Mf - Ve = velocità di espulsione - V = variazione di velocità necessaria per completare la missione - Mi = massa iniziale - Mf = massa finale V e Ve confrontabili ! ⋅ ⋅ A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 4 ENDOREATTORI Classificazione incrociata - Per Processo Accelerativo impiegato - Per Energia utilizzata Tipologie di propulsione 1- Propulsione Chimica •A propellente solido •A propellente liquido •Ibridi 2- Propulsione Nucleare •Reattore a fissione •Decadimento radioattivo •Fusione nucleare 3- Propulsione Solare •Celle solari •Endor. Solari termici •Vela solare 4- Propulsione Elettrica A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 5 PROPULSIONE ELETTRICA Classificazione - Resistogetti - Elettrotermici - Arcogetti - RF (VASIMR-Low Isp) - Riscaldamento elettromagnetico - Microwave (MET) - A bombardamento elettronico Propulsori Elettrici - Elettrostatici (a Ioni) - Per contatto superficiale - A radiofrequenza (RIT) - Ad emissione di campo (FEEP) - Non-termici - MPD - Elettromagnetici (al Plasma) - Campo magnetico autoindotto - Campo magnetico applicato - Effetto Hall - SPT - TAL - PPT - VASIMR (High Isp) A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 6 PROPULSIONE ELETTRICA Classificazione - Resistogetti Resistogetto - Elettrotermici - Arcogetti - RF (VASIMR-Low Isp) - Riscaldamento elettromagnetico - Microwave (MET) - A bombardamento elettronico - Elettrostatici (a Ioni) Arcogetto - Per contatto superficiale - A radiofrequenza (RIT) - Ad emissione di campo (FEEP) - Non-termici - MPD - Elettromagnetici (al Plasma) - Campo magnetico autoindotto - Campo magnetico applicato - Effetto Hall - SPT - TAL - PPT - VASIMR (High Isp) A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 6 PROPULSIONE ELETTRICA Classificazione Motore a Ioni - Resistogetti - Elettrotermici - Arcogetti - RF (VASIMR-Low Isp) - Riscaldamento elettromagnetico - Microwave (MET) - A bombardamento elettronico Schema del motore a Ioni - Elettrostatici (a Ioni) - Per contatto superficiale - A radiofrequenza (RIT) - Ad emissione di campo (FEEP) - Non-termici - MPD Ad emissione di campo - Elettromagnetici (al Plasma) - Campo magnetico autoindotto - Campo magnetico applicato - Effetto Hall - SPT - TAL - PPT - VASIMR (High Isp) A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 6 PROPULSIONE ELETTRICA r MPD con B autoindotto Classificazione - Resistogetti - Elettrotermici - Arcogetti - RF (VASIMR-Low Isp) - Riscaldamento elettromagnetico - Microwave (MET) - A bombardamento elettronico - Elettrostatici (a Ioni) Effetto Hall: SPT - Per contatto superficiale - A radiofrequenza (RIT) - Ad emissione di campo (FEEP) - Non-termici - MPD - Elettromagnetici (al Plasma) - Campo magnetico autoindotto - Campo magnetico applicato - Effetto Hall - SPT - TAL - PPT - VASIMR (High Isp) A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 6 VASIMR Variable Specific Impulse Magnetoplasma Rocket Campo Magnetico Vantaggi principali: - Non ci sono elettrodi, nessun degrado per usura Potenza - Impulso Specifico e Spinta variabili (CPT) - Campi magnetici e H2 come scudo antiradiazioni Potenza ICRH Antenna Helicon Antenna Confronto: Caratteristiche Alcune versioni • Versione sperimentale VX-10 kW VASIMR • Magneti convenzionali/superconduttori • Tre stadi: - Ionizzazione (Helicon) - Riscaldamento (ICRH) - Scarico (ugello magnetico) A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 7 Prove Sperimentali in camera a vuoto Test di raffreddamento degli anelli superconduttori • Prove sperimentali con il Mock-up • Preparazione Test di raffreddamento • Dati sperimentali ricavati con termocoppie • Prove con il magnete superconduttore HTS • Circuito di raffreddamento LN2 aggiunto • Temperature raggiunte e Transizione di stato • Modello termico del processo di raffreddamento • Temperature raggiunte dai componenti all’equilibrio tra i carichi • Simulazione di raffreddamento del magnete montato sul VX-10 • Temperature raggiunte dai componenti A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 8 Prove Sperimentali con il Mock-up Preparazione test di raffreddamento Mock-up in alluminio - Primi test con Mock-up - Verifica T minima possibile - Carico termico diverso! Installazione con scudi termici Termocoppia estremo A Telaietto in acciaio A.A. 2003/2004 Termocoppia estremo B Università degli Studi di Bologna 9 Prove Sperimentali con il Mock-up Dati sperimentali - Termocoppie Termocoppia N°1 Testa fredda del cryocooler 300 250 200 150 100 50 0 0 2000 4000 6000 8000 10000 Te mpo [Min] Termocoppia N°2 Magnete Temperatura [°K] 300 250 200 150 100 50 y = 282. 49e -0.0003 x R 2 = 0. 9945 0 0 5000 10000 15000 20000 25000 Tempo [Min] A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 10 Prove con il Magnete HTS Circuito di raffreddamento con LN2 Entrata discendenti di corrente - Diversa inerzia e carico termico Cryocooler - Temperatura minima non sufficientemente bassa Telaio di sostegno - Necessità di utilizzare Azoto liquido Afflusso N2 liquido Saracinesca a valvola pneumatica Uscita segnale termocoppie Discendenti di corrente Cavità cilindrica Discendenti in rame Discendenti in HTS A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 11 Prove con il Magnete HTS - Verificate T < 40 [°K] - Osservata Transizione di stato - Rilevato “quench” del magnete >> Causa: presenza "hot spots" Punti di conduzione termica Transizione in stato di superconduttività Ohm [ ] Hot Spots Temperatura [°K] A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 12 Modello termico del processo di raffreddamento • Utilizzo del software Thermal Synthesizer System-TSS, per risolvere problemi di: • Irraggiamento termico nel vuoto • Conduzione termica • Modelli CAD importati e suddivisi in nodi Camera a vuoto A.A. 2003/2004 Scudo termico Università degli Studi di Bologna Mock up 13 Modello termico del processo di raffreddamento • Utilizzo del software Thermal Synthesizer System-TSS, per risolvere problemi di: • Irraggiamento termico • Conduzione termica • • • Modelli CAD importati e suddivisi in nodi Definizione dei materiali Definizione carichi termici di tentativo, applicati: • Dall’esterno sulla camera • Discendenti di corrente mantenuti a 80 °K dal circuito LN2 • Coldfinger proveniente dal cryocooler • Simulazione di raffreddamento e correzione dei carichi termici A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 13 Modello termico del processo di raffreddamento • Utilizzo del software Thermal Synthesizer System-TSS, per risolvere problemi di: • Irraggiamento termico • Conduzione termica • • • Modelli CAD importati e suddivisi in nodi Definizione dei materiali Definizione carichi termici di tentativo, applicati: • Dall’esterno sulla camera • Discendenti di corrente mantenuti a 80 °K dal circuito LN2 • Coldfinger proveniente dal cryocooler • Simulazione di raffreddamento e visualizzazione temperature a regime Superficie esterna Coldfinger Discendenti A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 13 Simulazione del raffreddamento sul VX-10 • In vista del futuro progetto del laboratorio: • Sostituire i magneti convenzionali del VX-10 con magneti HTS Magnete in rame Magnete HTS Magneti in rame A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 14 Simulazione del raffreddamento sul VX-10 • In vista del futuro progetto del laboratorio: • Sostituire i magneti convenzionali del VX-10 con magneti HTS • Creazione del modello termico e carichi termici applicati: • Dall’esterno sulla copertura esterna • Discendenti di corrente mantenuti a 80 °K dal circuito LN2 • Coldfinger proveniente dal cryocooler Discendenti di corrente in HTS Copertura esterna in acciaio inossidabile Protezione termica in alluminio Magnete HTS Anelli isolanti in teflon A.A. 2003/2004 Spessori isolanti in teflon Università degli Studi di Bologna 14 Simulazione del raffreddamento sul VX-10 • In vista del futuro progetto del laboratorio: • Sostituire i magneti convenzionali del VX-10 con magneti HTS • Creazione del modello termico • Dall’esterno sulla copertura esterna • Discendenti di corrente mantenuti a 80 °K dal circuito LN2 • Coldfinger proveniente dal cryocooler • Simulazione del raffreddamento dei componenti: magnete sotto i 40°K T °K Tempo in sec*10^4 A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 14 Simulazione del raffreddamento sul VX-10 • In vista del futuro progetto del laboratorio: • Sostituire i magneti convenzionali del VX-10 con magneti HTS • Creazione del modello termico • Dall’esterno sulla copertura esterna • Discendenti di corrente mantenuti a 80 °K dal circuito LN2 • Coldfinger proveniente dal cryocooler • Simulazione del raffreddamento dei componenti: magnete sotto i 40°K T °K Tempo in sec*10^4 A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 14 Simulazione del raffreddamento sul VX-10 • In vista del futuro progetto del laboratorio: • Sostituire i magneti convenzionali del VX-10 con magneti HTS • Creazione del modello termico • Dall’esterno sulla copertura esterna • Discendenti di corrente mantenuti a 80 °K dal circuito LN2 • Coldfinger proveniente dal cryocooler • Simulazione del raffreddamento dei componenti: magnete sotto i 40°K T °K Tempo in sec*10^4 A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 14 Simulazione del raffreddamento sul VX-10 • In vista del futuro progetto del laboratorio: • Sostituire i magneti convenzionali del VX-10 con magneti HTS • Creazione del modello termico • Dall’esterno sulla copertura esterna • Discendenti di corrente mantenuti a 80 °K dal circuito LN2 • Coldfinger proveniente dal cryocooler • Simulazione del raffreddamento dei componenti: magnete sotto i 40°K T °K Tempo in sec*10^4 A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 14 Simulazione del raffreddamento sul VX-10 • In vista del futuro progetto del laboratorio: • Sostituire i magneti convenzionali del VX-10 con magneti HTS • Creazione del modello termico • Dall’esterno sulla copertura esterna • Discendenti di corrente mantenuti a 80 °K dal circuito LN2 • Coldfinger proveniente dal cryocooler • Simulazione del raffreddamento dei componenti: magnete sotto i 40°K T °K Tempo in sec*10^4 A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 14 Simulazione del raffreddamento sul VX-10 • In vista del futuro progetto del laboratorio: • Sostituire i magneti convenzionali del VX-10 con magneti HTS • Creazione del modello termico • Dall’esterno sulla copertura esterna • Discendenti di corrente mantenuti a 80 °K dal circuito LN2 • Coldfinger proveniente dal cryocooler • Simulazione del raffreddamento dei componenti: magnete sotto i 40°K T °K Tempo in sec*10^4 A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 14 Progettazione CAD delle attrezzature - Laboratorio ASPL - VASIMR VX-10 kW - Camera a vuoto per magnete Laboratorio ASPL - Strumentazione del VX-10 A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 15 Modellazione CAD delle attrezzature Esperimento VASIMR VX-10 - Laboratorio ASPL - VASIMR VX-10 kW - Camera a vuoto per magnete Laboratorio ASPL - Strumentazione del VX-10 A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 15 Modellazione CAD delle attrezzature Camera a vuoto per Magnete HTS Esperimento VASIMR VX-10 - Laboratorio ASPL - VASIMR VX-10 kW - Camera a vuoto, magnete Laboratorio ASPL - Strumentazione del VX-10 A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 15 Modellazione CAD delle attrezzature Camera a vuoto per Magnete HTS Esperimento VASIMR VX-10 - Laboratorio ASPL - VASIMR VX-10 kW - Camera a vuoto per magnete Laboratorio ASPL - Strumentazione del VX-10 Sonda Langmuir Sonda emissioni ottiche RPA radiale Flusso di plasma 4 magneti Tubo al quarzo con termocoppie Sonda Mach Iniettore di gas Potenza RF-ICRH Turbo pompa A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna Potenza RF-Helicon RGA in camera 15 Prova sperimentale sul tubo al quarzo del VX-10 Quanta, della potenza fornita, è dissipata in calore ? A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 16 Prova sperimentale sul tubo al quarzo del VX-10 Quanta, della potenza fornita, è dissipata in calore ? • Installazione n°7 termocoppie lungo il tubo entro in cui scorre il gas/plasma Tubo al quarzo Tubo al quarzo A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 16 Prova sperimentale sul tubo al quarzo del VX-10 Quanta, della potenza fornita, è dissipata in calore ? • • Installazione n°7 termocoppie lungo il tubo entro in cui scorre il gas/plasma Riscaldamento dopo 6 minuti a Ping =3kW helicon: interpolazione dati lungo il tubo 700 Temperatura [°C] 600 500 400 300 200 100 y = 0,0034x 4 - 0,2881x 3 + 6,4905x 2 - 24,112x + 264,73 0 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 Posizione assiale [pollici] A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 16 Prova sperimentale sul tubo al quarzo del VX-10 Quanta, della potenza fornita, è dissipata in calore ? • • • Installazione n°7 termocoppie lungo il tubo entro in cui scorre il gas/plasma Riscaldamento dopo 6 minuti a Ping =3kW helicon: interpolazione dati lungo il tubo Suddivisione in nodi ed importazione geometria in TSS Nodo n° 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 Temp. 253 253 253 283 314 355 395 434 473 511 550 588 626 550 457 363 285 239 198 149 106 71 [°C] A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 16 Prova sperimentale sul tubo al quarzo del VX-10 Quanta, della potenza fornita, è dissipata in calore ? • • • Installazione n°7 termocoppie lungo il tubo entro in cui scorre il gas/plasma Riscaldamento dopo 6 minuti a Ping =3kW helicon: interpolazione dati lungo il tubo Suddivisione in nodi ed importazione geometria in TSS • Dal confronto tra i grafici sperimentali e il modello in Fase di raffreddamento: – Correzione carico termico esterno e coefficienti di emissività di tentativo Nodo 101 n° 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 0,95 0,95 0,95 0,7 0,7 0,7 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,4 0,5 0,4 0,6 0,6 0,6 0,6 0,5 0,5 0,5 0,6 • Dal confronto in Fase di Riscaldamento: – Si ottengono i carichi termici su ogni nodo Nodo n° 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 Calore [W] 25 22 33 A.A. 2003/2004 29 40 60 80 116 146 171 175 135 168 138 133 62 38 23 17,5 16 14,8 Università degli Studi di Bologna 4 16 Prova sperimentale sul tubo al quarzo del VX-10 Quanta, della potenza fornita, è dissipata in calore ? • • • Installazione n°7 termocoppie lungo il tubo entro in cui scorre il gas/plasma Riscaldamento dopo 6 minuti a Ping =3kW helicon: interpolazione dati lungo il tubo Suddivisione in nodi ed importazione geometria in TSS • Dal confronto tra i grafici sperimentali e il modello in Fase di raffreddamento: – • Dal confronto in Fase di Riscaldamento: – • Correzione carico termico esterno e coefficienti di emissività di tentativo Si ottengono i carichi termici su ogni nodo Nodo 113 Il modello approssima sufficientemente i dati delle termocoppie Temperatura max di circa 630°C raggiunta dopo 6 min di riscaldamento Gap di segnale dovuto all’interferenza della antenna RF = modello termico = dati sperimentali Tempo [secondi] A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 16 Prova sperimentale sul tubo al quarzo del VX-10 Quanta, della potenza fornita, è dissipata in calore ? • • • Installazione n°7 termocoppie lungo il tubo entro in cui scorre il gas/plasma Riscaldamento dopo 6 minuti a Ping =3kW helicon: interpolazione dati lungo il tubo Suddivisione in nodi ed importazione geometria in TSS • Dal confronto tra i grafici sperimentali e il modello in Fase di raffreddamento: – • Correzione carico termico esterno e coefficienti di emissività di tentativo Dal confronto in Fase di Riscaldamento: – Si ottengono i carichi termici su ogni nodo • Il modello approssima sufficientemente i dati delle termocoppie • Sommando i contributi di calore irraggiato su ogni nodo, si ottiene il calore totale: QTubo _ quarzo = 25 + 22 + 33 + 29 + 40 + 60 + 80 + 116 + 146 + 171 + 175 + 135 + 168 + 138 + 133 + 62 + 38 + 23 + 17,5 + 16 + 14,8 + 4 QTubo _ quarzo ; 1646 [W ] A.A. 2003/2004 Ping QTubo _ quarzo Università degli Studi di Bologna ; 0, 54 Nel rendimento totale motore vanno considerate anche altre dissipazioni 16 Modellazione CAD della versione volo • La prima versione volo sarà probabilmente una configurazione: • 4 magneti • 50 kW di potenza totale assorbita (PCU, RF, Sistemi ausiliari e raffreddamento) •Requisiti: • Impulso Specifico variabile tra 5.000 e 10.000 [sec] • Spinta variabile tra 0,5 e 0,75 [N] • Peso netto motore; 200 [kg] •Caratteristiche: • Funzionamento nel vuoto, senza camere pressurizzate • Grandi superfici radiative per espellere il calore dissipato • Controllo termico attivo e passivo Iniezione gas A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 17 Modellazione CAD della versione volo • La prima versione volo sarà probabilmente una configurazione VF-50: • 4 magneti • 50 kW di potenza totale assorbita (PCU, RF, Sistemi ausiliari e raffreddamento) 4 cryocooler •Requisiti: • Impulso Specifico variabile tra 5.000 e 10.000 [sec] • Spinta variabile tra 0,5 e 0,75 [N] • Peso netto motore; 200 [kg] Scudo per magneti Contenitori isolanti dei magneti sezionati •Caratteristiche: Plasma • Funzionamento nel vuoto, senza camere pressurizzate • Grandi superfici radiative per espellere il calore dissipato • Controllo termico attivo e passivo Circuito di raffreddamento A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 17 CONCLUSIONI • Attività sperimentale: – Installazione termocoppie e rilevazione dati – Manipolazione magnete superconduttore – Apertura e riassemblaggio del VX-10, per analisi del tubo al quarzo • Modelli di simulazione – Raffreddamento del magnete superconduttore – Ipotetico raffreddamento del magnete installato sul VX-10 – Dissipazioni termiche sul tubo al quarzo • Modellazione CAD – Camera a vuoto per testare il magnete HTS – Versione sperimentale del motore VX-10 – Prototipo della versione volo VF-50 A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 18 CONCLUSIONI • Attività sperimentale: Esperienza pratica nell’utilizzo di termocoppie, magneti e camere a vuoto_ – Installazione termocoppie e rilevazione dati – Manipolazione magnete superconduttore – Apertura e riassemblaggio del VX-10, per analisi del tubo al quarzo • Modelli di simulazione – Raffreddamento del magnete superconduttore – Ipotetico raffreddamento del magnete installato sul VX-10 – Dissipazioni termiche sul tubo al quarzo • Modellazione CAD – Camera a vuoto per testare il magnete HTS – Versione sperimentale del motore VX-10 – Prototipo della versione volo VF-50 A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 18 CONCLUSIONI • Attività sperimentale: Esperienza pratica nell’utilizzo di termocoppie, magneti e camere a vuoto_ – Installazione termocoppie e rilevazione dati – Manipolazione magnete superconduttore – Apertura e riassemblaggio del VX-10, per analisi del tubo al quarzo • Modelli di simulazione Visione più chiara delle problematiche relative all’isolamento termico nel vuoto_ – Raffreddamento del magnete superconduttore – Ipotetico raffreddamento del magnete installato sul VX-10 – Dissipazioni termiche sul tubo al quarzo • Modellazione CAD – Camera a vuoto per testare il magnete HTS – Versione sperimentale del motore VX-10 – Prototipo della versione volo VF-50 A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna 18 CONCLUSIONI • Attività sperimentale: Esperienza pratica nell’utilizzo di termocoppie, magneti e camere a vuoto_ – Installazione termocoppie e rilevazione dati – Manipolazione magnete superconduttore – Apertura e riassemblaggio del VX-10, per analisi del tubo al quarzo • Modelli di simulazione Visione più chiara delle problematiche relative all’isolamento termico nel vuoto_ – Raffreddamento del magnete superconduttore – Ipotetico raffreddamento del magnete installato sul VX-10 – Dissipazioni termiche sul tubo al quarzo • Modellazione CAD – Camera a vuoto per testare il magnete HTS – Versione sperimentale del motore VX-10 – Prototipo della versione volo VF-50 A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna Esperienza allo stesso tempo pesante e gratificante, di grande utilità per l’installazione futura di altri dispositivi_ 18 Laboratorio di Propulsione Spaziale Avanzata @ NASA-JSC A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna Back-up slides A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna PROPULSIONE ELETTRICA • Componenti – – – – – Fonte di energia elettrica Unità di condizionamento della potenza Serbatoi e alimentazione propellente Thruster Radiatori • Definizione di Impulso Specifico ottimale - mp = massa del generatore di potenza - m = propellente necessario I sp _ ott = Dove: 1 g0 2η∆t α = rendimento di spinta = proporzionalità tra mp e P T = tempo missione A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna CONTESTO E OBIETTIVI DELLA TESI • Contesto: – Rilancio delle missioni umane interplanetarie – Propulsione chimica vs Propulsione elettrica – Necessità di maggior potenza (disponibilità e capacità di utilizzarla) • Obiettivi: – Contribuire alla ricerca sui propulsori aerospaziali – Studio del motore VASIMR – Progettazione di attrezzature e parti del motore: • CAD……….……..….....Pro-E, Pro-Mechanica • Analisi termica………..TSS, Sinda-Fluint – Attività sperimentale in laboratorio A.A. 2003/2004 Università degli Studi di Bologna