SCHEDA 1.
-Esercitano forze su altri magneti e sul ferro-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
In alcuni scritti risalenti all’80 a.C. secondo Lucrezio si parla della magnetite:
si suppone che fosse estratta in Magnesia, una città dell’Asia Minore dalla quale
prende il nome magnete.
Plinio il Vecchio invece parla di una leggenda che risale a molti secoli prima di
Cristo: un pastore, Magnes, stava passeggiando per le colline quando, con sua
meraviglia e orrore, il suo bastone ricoperto di ferro si attaccò ad una roccia.
Lottando contro la forza che proveniva dalla roccia magnetica cadde. Stupito e
impaurito il ragazzo andò a casa e riferì la sua strana esperienza; le persone del
villaggio andarono a vedere con i loro occhi la roccia con la proprietà magica di
attrarre qualsiasi cosa fatta di ferro. Non conoscendo la forza del magnete le persone
del tempo pensarono che si trattasse di magia.
La pietra magnetica che si trova in natura è principalmente composta da ferro e
ossigeno con la formula molecolare Fe3O4. Anche se questa pietra si trova
abbondantemente in natura, il magnete naturale non soddisfa le crescenti richieste
della scienza e della tecnologia, perché non le si possono dare le forme desiderate e
non se ne può modificare la potenza. Si è quindi cominciato a fabbricare magneti
artificiali e oggigiorno è raro che si utilizzino magneti naturali.
Il modo più semplice per ottenere un magnete è quello di strofinare un pezzo di ferro
con un magnete sempre nella stessa direzione.
Archimede Pitagorico (287-212 a.C.) cercò di utilizzare tale proprietà di induzione
magnetica, magnetizzando le spade dei soldati della sua città (Siracusa) per disarmare
più facilmente i nemici.
Un ago magnetico libero di ruotare intorno ad un asse verticale, si dispone in modo
che una delle due estremità si orienti verso il polo Nord geografico terrestre e l'altra
verso il Sud; le due estremità del magnete sono chiamate per questo rispettivamente
polo Nord e polo Sud.
L'orientazione degli aghi magnetici trova applicazione nella bussola, diffusasi nei
paesi occidentali nel XII secolo, ma nota ancora prima ai Cinesi.