REGISTRO TUMORI DELLA PROVINCIA DI MODENA Analisi geografica dei tumori diagnosticati in provincia di Modena negli anni 2000-2005 Monica Pirani Ivan Rashid Claudia Cirilli Massimo Federico con la collaborazione di: Maria Elisa Artioli Barbara Braghiroli Katia Valla Analisi geografica dei tumori diagnosticati in provincia di Modena negli anni 2000-2005 Modena, dicembre 2007 Edito da: Associazione Angela Serra per la Ricerca sul Cancro Stampato in Italia da: Progress, Modena Progetto grafico: Maristella Del Grande Indice 6 Tutti i tumori 8 Tumori dello stomaco 10 Tumori del colon-retto 12 Tumori del fegato 14 Tumori del pancreas 16 Tumori del polmone 18 Tumori della mammella femminile 20 Tumori del corpo dell’utero 22 Tumori dell’ovaio 24 Tumori della prostata 26 Tumori del rene e delle vie urinarie 28 Tumori della vescica 30 Tumori della tiroide 32 Linfomi non-Hodgkin 34 Tabelle: Tasso medio e stima del rischio relativo per comune. 2000-2005 34 Tutti i tumori 35 Tumori dello stomaco 36 Tumori del colon-retto 37 Tumori del fegato 38 Tumori del pancreas 39 Tumori del polmone 40 Tumori della mammella femminile 41 Tumori del corpo dell’utero 42 Tumori dell’ovaio 43 Tumori della prostata 44 Tumori del rene e delle vie urinarie 45 Tumori della vescica 46 Tumori della tiroide 47 Linfomi non-Hodgkin 48 Metodologia 50 Appendice: 52 50 Contesto territoriale di riferimento 51 Popolazione residente media nel periodo 2000-2005 Bibliografia Lo studio geografico dell’incidenza dei tumori in provincia di Modena rappresenta lo sforzo da parte del Registro Tumori di cogliere la variabilità del fenomeno nella realtà locale e di condividerne la lettura con finalità di salute pubblica. L’epidemiologia spaziale, quale descrizione ed analisi delle variazioni geografiche di malattia in relazione a fattori di rischio demografici, ambientali, comportamentali, genetici, socio-economici ed infezioni (Elliot et al. 2004) ha conosciuto, infatti, un rilevante sviluppo per le forti implicazioni con l’attività di controllo e sorveglianza. I risultati ottenibili da tali studi possono, inoltre, orientare analisi specifiche rivolte a possibili fattori associati ad un aumento del rischio. In via generale, la variabilità spaziale di un fenomeno è attribuibile a due componenti principali: una componente detta di “larga scala” che rappresenta il trend territoriale e una componente detta di “piccola scala” che costituisce le strutture spaziali localizzate del fenomeno. La variabilità spaziale dell’incidenza dei tumori sul territorio modenese è stata indagata, pertanto, attraverso una pluralità di metodi e strumenti capaci da un lato di sintetizzare il fenomeno e di permettere il confronto tra diversi livelli di aggregazione geografica e, dall’altro, di identificare e valutare la presenza di eventuali strutture clusterizzate sul territorio. Con il termine “cluster” ci si riferisce alle aggregazioni di casi di una particolare malattia diverse rispetto all’atteso (più elevate o più basse) all’interno di un gruppo di persone, di un’area geografica o in un periodo di tempo. Ogni tipo di tumore presenta una serie di fattori di rischio (certi o possibili) associati al suo manifestarsi. Pertanto, al fine di facilitare lo sviluppo di ipotesi circa eventuali differenze geografiche, si è ritenuto utile affiancare all’analisi una sintetica descrizione dei principali fattori di rischio che, pur senza pretesa di esaustività, possa aiutare nella comprensione di eventuali aggregazioni spaziali. E’ doveroso comunque sottolineare che un fattore di rischio è un elemento che può favorire lo sviluppo della malattia e non implica la causalità. Un fattore di rischio spesso agisce in combinazione con altri fattori ed è in stretta relazione alla suscettibilità biologica della persona. Le analisi, specifiche per sesso, sono state eseguite per tutte le sedi considerate complessivamente e per le 13 principali sedi tumorali. I casi di tumore osservati sono stati aggregati a diversi livelli di unità geografica (distretto sanitario, area di sistema, zona altimetrica e singola amministrazione comunale) al fine di analizzare il fenomeno da diverse “angolazioni” ed attraverso specifici metodi di analisi. Per facilitare la lettura dei risultati, ad ogni scheda monografica è stato associato un commento generale ai dati. Alla luce di quanto premesso, lo studio ha consentito di: - descrivere l’incidenza dei tumori nel periodo 2000-2005: analizzarne il trend temporale e fornire i principali indicatori per un confronto geografico; - produrre mappe per la stima del rischio relativo su dettaglio territoriale comunale, attraverso il ricorso ad un modello gerarchico bayesiano di tipo CAR (Conditional AutoRegressive); - valutare ed evidenziare l’eventuale presenza di aggregati locali (clusters spaziali) ad alto o basso rischio. In conclusione, ci auguriamo che le analisi esplorative riportate nella presente monografia possano essere di aiuto a chi desidera studiare il ruolo dei fattori, ambientali e non, nella genesi dei tumori e contribuire a rafforzare gli strumenti a disposizione degli amministratori per la pianificazione degli interventi che possono avere un impatto sulla salute dei cittadini. 3 Sintesi dei risultati Tutti i tumori Punti chiave Nuovi casi e tasso d’incidenza standardizzato medio 2000-2005 (fig. 1) – In provincia di Modena negli anni 2000-2005 sono stati diagnosticati 13,704 nuovi casi di tumore tra i maschi e 11,215 tra le femmine; il tasso d’incidenza standardizzato medio è rispettivamente pari a 750.8 (IC95% 738.3-763.3) e 491.0 (IC95% 481.8-500.2) ogni 100,000 residenti. I tassi d’incidenza medi per macro-area sono abbastanza omogenei, sia nei maschi che nelle femmine. Trend 2000-2005 (tab. 1) – L’andamento temporale dei tassi standardizzati di incidenza nei due sessi evidenzia una certa stabilità (la stima della variazione annua media percentuale non è statisticamente significativa). Stima del rischio relativo (tab. 2 e fig. 2) – La stima del rischio relativo per macro-area evidenzia sia nei maschi che nelle femmine una certa variabilità geografica. Per i maschi si osserva, nella zona di montagna e nel distretto di Castelfranco Emilia, un numero di eventi inferiore all’atteso, mentre nel distretto di Modena è stimabile un andamento orientativamente contrario; per le femmine si evidenzia un rischio tendenzialmente in eccesso nel distretto di Carpi ed un basso rischio nella nell’area montana. La stima del rischio relativo per singolo comune complessivamente riflette quanto già osservato: il lisciamento della mappa, volto a ridurre l’irregolarità dei dati non permette di cogliere la variabilità geografica, che tuttavia risulta evidente nell’analisi bayesiana che il rischio relativo sia >1. Identificazione cluster (fig. 2) – Le analisi identificano un’area a basso rischio al sud del territorio provinciale sia per i maschi sia per le femmine ed una possibile area a rischio più elevato a nord-ovest della provincia per il sesso maschile. Fig. 1 - Tasso d’incidenza standardizzato medio (std ITA 2001). 2000-2005 Principali fattori di rischio "" "& 16 tabacco 8 infezioni altro 39 !" # 30 $ " " inquinamento ambientale dieta o nutrizione 2 5 esposizione occupazionale Fonte: Mackay et al. (2006) The Cancer Atlas, American Cancer Society % Tab. 1 - Tasso d’incidenza annuale standardizzato (std ITA 2001) e EAPC (stima della variazione annua media percentuale). 2000-2005 !"#$ %# #$ ##$ # & 6 Tab. 2 - Casi osservati, attesi e SIR (Rapporti standardizzati di incidenza). 2000-2005 !"#$% &# '#% ##% # Fig. 2 - Stima del rischio relativo (RR) per comune e identificazione cluster. 2000-2005 RR non lisciato (SIR) RR lisciato (stimatori gerarchici bayesiani) Maschi 1 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Maschi 2 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Spatial Scan Statistics: area ad alto rischio (p<0.01) area ad alto rischio (p<0.05) area a basso rischio (p<0.01) Probabilità a posteriori che RR>1 Maschi 3 <0.1 0.1-0.2 0.2-0.8 0.8-0.9 ≥0.9 area a basso rischio (p<0.05) Local Moran Test: area ad alto rischio area a basso rischio N Femmine 1 Femmine 2 7 Femmine 3 Tumori dello stomaco Punti chiave Nuovi casi e tasso d’incidenza standardizzato medio 2000-2005 (fig. 1) – In provincia di Modena negli anni 2000-2005 sono stati diagnosticati 735 nuovi casi di tumore dello stomaco tra i maschi e 480 tra le femmine; il tasso d’incidenza standardizzato medio è rispettivamente pari a 41.1 (IC95% 38.1-44.1) e 18.9 (IC95% 17.2-20.6) ogni 100,000 residenti. L’analisi per macro-area evidenzia nei maschi un tasso d’incidenza medio più basso, rispetto la media provinciale, in Modena e lievemente più elevato sul territorio montano. Nelle femmine si osserva un tasso d’incidenza medio leggermente più elevato nel distretto di Pavullo. Trend 2000-2005 (tab. 1) – L’andamento temporale evidenzia una diminuzione del tasso di incidenza nei maschi: la variazione annua media percentuale è statisticamente significativa (evidente anche nell’analisi per macro-area). Nelle femmine si osserva un andamento discontinuo, tendenzialmente in crescita nell’ultimo triennio (ma non statisticamente significativo). Stima del rischio relativo (tab. 2 e fig. 2) – Nella zona montana si osserva, nei maschi, un numero di nuovi casi più elevato rispetto all’atteso; nel distretto sanitario di Modena il numero di casi osservati è, invece, significativamente inferiore all’atteso. Nelle femmine non sono evidenziate macro-aree con rischio più o meno elevato rispetto quello provinciale. L’analisi della distribuzione geografica per comune evidenzia la tendenza, nei maschi, alla concentrazione di valori più bassi dell’atteso in Modena e comuni circostanti ed a valori più elevati nel sud della provincia. Nelle femmine il rischio appare complessivamente uniforme sul territorio. Identificazione cluster (fig. 2) – E’ evidenziato, nei maschi, un cluster significativo a basso rischio comprendente il comune di Modena e quelli ad esso limitrofi; una potenziale area a rischio più elevato è identificata nella zona montana (alcuni comuni a sud della comunità montana del Frignano) ma il risultato non è confermato dalla spatial scan statistics. Nessun cluster è identificato per le femmine. Fig. 1 - Tasso d’incidenza standardizzato medio (std ITA 2001). 2000-2005 " Principali fattori di rischio Età, sesso e fattori costitutivi - Età: l’incidenza aumenta dopo i 50 anni - Sesso: l’incidenza è più elevata negli uomini che nelle donne - Familiarità - Condizioni ereditarie (es. patologie legate ad alterazioni genetiche ereditarie, come il carcinoma del colon ereditario non poliposico) Infezioni - Battere Helicobacter pylori (specialmente per il tumore dello stomaco distale) Fattori legati allo stile di vita - Dieta inadeguata (alimentazione ricca di cibi conservati attraverso essiccazione, salatura, affumicatura o in salamoia. Il consumo di frutta fresca e vegetali contenenti vitamine A e C sembra diminuire il rischio) - Consumo eccessivo di alcol - Fumo (in particolare per il tumore della parte alta dello stomaco, vicino l’esofago) Altri fattori - Storia personale (anemia perniciosa) - Deprivazione socio-economica Fattori legati a esposizioni occupazionali e ambientali - Esposizione a polveri minerali (es. carbone, asbesto), industrie chimiche e della gomma ! Tab. 1 - Tasso d’incidenza annuale standardizzato (std ITA 2001) e EAPC (stima della variazione annua media percentuale). 2000-2005 !"#$ %# #$ ##$ # &#'##(# "$ #!" #)*+ #,& #,-#, #,-# 8 Tab. 2 - Casi osservati, attesi e SIR (Rapporti standardizzati di incidenza). 2000-2005 !"#$ %" &"$ ""$ " Fig. 2 - Stima del rischio relativo (RR) per comune e identificazione cluster. 2000-2005 RR non lisciato (SIR) RR lisciato (stimatori gerarchici bayesiani) Maschi 1 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Maschi 2 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Spatial Scan Statistics: area ad alto rischio (p<0.01) area ad alto rischio (p<0.05) area a basso rischio (p<0.01) Probabilità a posteriori che RR>1 Maschi 3 <0.1 0.1-0.2 0.2-0.8 0.8-0.9 ≥0.9 area a basso rischio (p<0.05) Local Moran Test: area ad alto rischio area a basso rischio N Femmine 1 Femmine 2 9 Femmine 3 Tumori del colon-retto Punti chiave Nuovi casi e tasso d’incidenza standardizzato medio 2000-2005 (fig. 1) – In provincia di Modena negli anni 2000-2005 sono stati diagnosticati 1,845 nuovi casi di tumore del colon-retto tra i maschi e 1,468 tra le femmine; il tasso d’incidenza standardizzato medio è rispettivamente pari a 101.5 (IC95% 96.9-106.2) e 60.9 (IC95% 57.7-64.0) ogni 100,000 residenti. L’analisi per macro-area non mostra, nei maschi, evidenti scostamenti dal tasso medio provinciale; nelle femmine, invece, si evidenzia un tasso d’incidenza medio più basso nell’area di collina e montagna. Trend 2000-2005 (tab. 1) – L’andamento temporale dell’incidenza è sostanzialmente stabile nei due sessi, anche se nel 2005 si osserva una diminuzione marcata nel tasso d’incidenza femminile nell’area di collina e montagna. Stima del rischio relativo (tab. 2 e fig. 2) – La variazione geografica per macro-area non evidenzia per i maschi stime di rischio sensibilmente diverso rispetto alla media provinciale, pur con rapporto standardizzato di incidenza (SIR non lisciato) più marcato per il distretto di Modena; un numero di nuovi casi più basso rispetto all’atteso è osservato, nelle femmine, nell’area di collina e montagna (distretti di Sassuolo e Pavullo). L’analisi della distribuzione geografica per comune conferma, per i maschi, una distribuzione del rischio omogenea, con tendenza all’eccesso a Modena. Nelle femmine il numero di casi osservati è significativamente più basso dell’atteso per diversi comuni a sud del territorio. Identificazione cluster (fig. 2) – I test non hanno evidenziato, nei maschi, strutture clusterizzate. Nelle femmine è identificato un cluster a basso rischio a sud-ovest della provincia. Fig. 1 - Tasso d’incidenza standardizzato medio (std ITA 2001). 2000-2005 " Principali fattori di rischio Età, sesso e fattori costitutivi - Età: l’incidenza aumenta dopo i 50 anni - Sesso: generalmente l’incidenza è più elevata negli uomini che nelle donne - Storia familiare (es. familiari di primo grado con malattie che predispongono alla formazione di polipi e tumori dell’intestino come poliposi adenomatosa familiare) - Condizioni ereditarie (cancro del colon-retto ereditario non associato a poliposi) Fattori legati allo stile di vita - Dieta inadeguata (eccessiva assunzione di cibi di derivazione animale e basso consumo di frutta e vegetali) - Obesità - Consumo eccessivo di alcol - Fumo - Inattività fisica Altri fattori - Storia personale (es. infiammazione cronica dell’intestino, polipi intestinali, precedente tumore colo-rettale) ! Tab. 1 - Tasso d’incidenza annuale standardizzato (std ITA 2001) e EAPC (stima della variazione annua media percentuale). 2000-2005 !"#$ %# #$ ##$ # 10 Tab. 2 - Casi osservati, attesi e SIR (Rapporti standardizzati di incidenza). 2000-2005 ' ' ' ' !"#$ %" &"$ ""$ " ' ' ' ' Fig. 2 - Stima del rischio relativo (RR) per comune e identificazione cluster. 2000-2005 RR non lisciato (SIR) RR lisciato (stimatori gerarchici bayesiani) Maschi 1 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Maschi 2 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Spatial Scan Statistics: area ad alto rischio (p<0.01) area ad alto rischio (p<0.05) area a basso rischio (p<0.01) Probabilità a posteriori che RR>1 Maschi 3 <0.1 0.1-0.2 0.2-0.8 0.8-0.9 ≥0.9 area a basso rischio (p<0.05) Local Moran Test: area ad alto rischio area a basso rischio N Femmine 1 Femmine 2 11 Femmine 3 Tumori del fegato Punti chiave Nuovi casi e tasso d’incidenza standardizzato medio 2000-2005 (fig. 1) – In provincia di Modena negli anni 2000-2005 sono stati diagnosticati 436 nuovi casi di tumore del fegato tra i maschi e 244 tra le femmine; il tasso d’incidenza standardizzato medio è rispettivamente pari a 23.9 (IC95% 21.7-26.2) e 10.0 (IC95% 8.7-11.2) ogni 100,000 residenti. L’analisi per macro-area evidenzia, sia nei maschi che nelle femmine, un tasso medio tendenzialmente più marcato nel distretto di Carpi, rispetto alla media provinciale; nelle femmine, inoltre, si evidenzia un tasso medio d’incidenza relativamente più basso nel distretto di Mirandola. Trend 2000-2005 (tab. 1) – L’andamento temporale dell’incidenza è sostanzialmente stabile nei maschi e tendenzialmente in calo nelle femmine. Stima del rischio relativo (tab. 2 e fig. 2) – La variazione geografica per macro-area evidenzia, in entrambi i sessi, un numero di casi osservati più elevato dell’atteso nel distretto di Carpi; per le femmine si osserva, inoltre, un numero di nuovi casi più basso dell’atteso nel distretto di Mirandola. L’analisi della variazione geografica per comune evidenzia per i maschi una distribuzione del rischio complessivamente uniforme sul territorio. Nelle femmine il numero di casi osservati è significativamente più basso dell’atteso nel comune di Mirandola e, seppur in maniera non significativa, nei comuni limitrofi; eccede tuttavia l’atteso nei comuni a nord-ovest del territorio provinciale. Identificazione cluster (fig. 2) – Il Local Moran test evidenza un’area a basso rischio (cold spots) nei comuni più a sud della provincia per i maschi, ma il risultato non è confermato dalla spatial scan statistics. Nelle femmine è identificato un cluster a basso rischio intorno al comune di Mirandola (non evidenziato dal Local Moran test), mentre la potenziale area ad alto rischio a nord-ovest della provincia non è confermata dai test. Fig. 1 - Tasso d’incidenza standardizzato medio (std ITA 2001). 2000-2005 ! Principali fattori di rischio Età, sesso e fattori costitutivi - Età: l’incidenza è più elevata dopo i 60 anni - Sesso: l’incidenza è più elevata nei maschi che nelle femmine Infezioni - Infezione cronica da Virus epatite B e C Fattori legati allo stile di vita - Dieta inadeguata (dieta carente in diversi aspetti, soprattutto per basso consumo di frutta e vegetali) - Consumo di alcol - Obesità - Utilizzo prolungato di steroidi anabolizzanti Altri fattori - Storia personale: cirrosi (a sua volta legato a abuso di alcol ed infezione da epatite B e C, malattie autoimmuni, intossicazioni da farmaci ecc.) e diabete (in particolare associato a consumo di alcol) - Contaminazione dei cibi da aflatossina Esposizioni ambientali ed occupazionali - Esposizione a cloruro di vinile e thorotrast (il cloruro di vinile è strettamente regolamentato ed il thorotrast è un composto chimico attualmente non utilizzato) Tab. 1 - Tasso d’incidenza annuale standardizzato (std ITA 2001) e EAPC (stima della variazione annua media percentuale). 2000-2005 !"#$ %# #$ ##$ # & 12 Tab. 2 - Casi osservati, attesi e SIR (Rapporti standardizzati di incidenza). 2000-2005 !"#$ %" &"$ ""$ " Fig. 2 - Stima del rischio relativo (RR) per comune e identificazione cluster. 2000-2005 RR non lisciato (SIR) RR lisciato (stimatori gerarchici bayesiani) Maschi 1 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Maschi 2 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Spatial Scan Statistics: area ad alto rischio (p<0.01) area ad alto rischio (p<0.05) area a basso rischio (p<0.01) Probabilità a posteriori che RR>1 Maschi 3 <0.1 0.1-0.2 0.2-0.8 0.8-0.9 ≥0.9 area a basso rischio (p<0.05) Local Moran Test: area ad alto rischio area a basso rischio N Femmine 1 Femmine 2 13 Femmine 3 Tumori del pancreas Punti chiave Nuovi casi e tasso d’incidenza standardizzato medio 2000-2005 (fig. 1) – In provincia di Modena negli anni 2000-2005 sono stati diagnosticati 379 nuovi casi di tumore del pancreas tra i maschi e 355 tra le femmine; il tasso d’incidenza standardizzato medio è rispettivamente pari a 21.1 (IC95% 18.9-23.2) e 14.2 (IC95% 12.7-15.7) ogni 100,000 residenti. I tassi d’incidenza medi per macro-area sono abbastanza omogenei, sia nei maschi che nelle femmine. Trend 2000-2005 (tab. 1) – L’andamento temporale evidenzia una complessiva tendenza alla crescita sia nei maschi sia nelle femmine (le stime della variazione annua percentuale media non sono significative). Stima del rischio relativo (tab. 2 e fig. 2) – Per entrambi i sessi, l’analisi della variazione geografica del rischio relativo non ha evidenziato macro-aree con eventi osservati in eccesso o in difetto rispetto all’atteso. L’analisi per singolo comune conferma quanto già sottolineato, ossia che il rischio di occorrenza del tumore del pancreas, sia nei maschi che nelle femmine, è sovrapponibile a quello della provincia. Identificazione cluster (fig. 2) – Le analisi non hanno prodotto evidenze di cluster significativi territorio. Fig. 1 - Tasso d’incidenza standardizzato medio (std ITA 2001). 2000-2005 ! Principali fattori di rischio Età, sesso e fattori costitutivi - Età: l’incidenza aumenta dopo i 50 anni - Storia familiare (familiari con storia di tumore del pancreas) - Condizioni ereditarie (tumore del colon ereditario non poliposico, mutazione nel gene BRCA-2) Fattori legati allo stile di vita - Fumo - Dieta inadeguata (consumo eccessivo di grassi animali; il consumo di frutta fresca e vegetali sembra diminuire il rischio) - Obesità - Inattività fisica Altri fattori - Storia personale (diabete e pancreatite cronica, pregressa colecistectomia, cirrosi) Fattori legati a esposizioni occupazionali e ambientali - Esposizione a naftilammina e benzidina Tab. 1 - Tasso d’incidenza annuale standardizzato (std ITA 2001) e EAPC (stima della variazione annua media percentuale). 2000-2005 !"#$ %# #$ ##$ # 14 Tab. 2 - Casi osservati, attesi e SIR (Rapporti standardizzati di incidenza). 2000-2005 !"#$ %" &"$ ""$ " Fig. 2 - Stima del rischio relativo (RR) per comune e identificazione cluster. 2000-2005 RR non lisciato (SIR) RR lisciato (stimatori gerarchici bayesiani) Maschi 1 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Maschi 2 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Spatial Scan Statistics: area ad alto rischio (p<0.01) area ad alto rischio (p<0.05) area a basso rischio (p<0.01) Probabilità a posteriori che RR>1 Maschi 3 <0.1 0.1-0.2 0.2-0.8 0.8-0.9 ≥0.9 area a basso rischio (p<0.05) Local Moran Test: area ad alto rischio area a basso rischio N Femmine 1 Femmine 2 15 Femmine 3 Tumori del polmone Punti chiave Nuovi casi e tasso d’incidenza standardizzato medio 2000-2005 (fig. 1) – In provincia di Modena negli anni 2000-2005 sono stati diagnosticati 2,204 nuovi casi di tumore del polmone tra i maschi e 646 tra le femmine; il tasso d’incidenza standardizzato medio è rispettivamente di 121.3 (IC95% 116.2-126.4) e 28.0 (IC95% 25.8-30.2) ogni 100,000 residenti. I tassi d’incidenza medi nei maschi sono più elevati nella bassa pianura modenese (in particolare distretto di Mirandola); nelle femmine, invece, è evidenziato un basso tasso d’incidenza medio nell’area di collina e di montagna. Trend 2000-2005 (tab. 1) – L’analisi dell’andamento temporale dei tassi d’incidenza standardizzati evidenzia una variazione annuale percentuale media in diminuzione nei maschi, ma in incremento nelle femmine (stime non significative). I tassi d’incidenza annuali nei maschi mostrano un trend in calo nella bassa pianura modenese. Una tendenza all’incremento, nell’area di bassa pianura, è osservata nelle femmine. Stima del rischio relativo (tab. 2 e fig. 2) – E’ osservato un numero di casi superiore all’atteso al nord della provincia nei maschi (in particolare: distretto di Mirandola e area di sistema bassa pianura) ed inferiore all’atteso al sud, nelle femmine. La stima del rischio relativo per comune sottolinea le forti differenze geografiche osservate nei due sessi. Identificazione cluster (fig. 2) – Le analisi hanno evidenziato un cluster significativo ad alto rischio nei comuni afferenti alla bassa pianura modenese nei maschi; inoltre è identificato nelle femmine un cluster significativo a basso rischio a sud del territorio provinciale, comprendente in larga parte i comuni della comunità montane della provincia. Una potenziale area a rischio per le femmine afferente al comune di Modena non è confermata dai test. Fig. 1 - Tasso d’incidenza standardizzato medio (std ITA 2001). 2000-2005 " Principali fattori di rischio Età, sesso e fattori costitutivi - Età: l’incidenza è elevata nella fascia d’età tra i 40 e 70 anni - Sesso: l’incidenza è più elevata negli uomini che nelle donne - Storia familiare - Suscettibilità genetica (alterazioni genetiche, anomalie cromosomiche a carico della struttura dei cromosomi e del loro numero) Fattori legati allo stile di vita - Fumo (è il più importante fattore di rischio; differenti abitudini, attuali o storiche, al fumo potrebbero in parte spiegare differenze nell’incidenza per sesso) - Dieta inadeguata (fattori dietetici, in sinergia al fumo da tabacco, ed in particolare una dieta carente di frutta e vegetali) Fattori legati ad esposizioni occupazionali e ambientali - Esposizione ad agenti chimici come amianto, arsenico, asbesto, cromo, nickel, cadmio; ad alcuni agenti chimici organici comprendenti miscele di composti aromatici policiclici ed agenti fisici come radon e radiazioni Altri fattori - Storia personale (tubercolosi ed altri tipi di polmoniti) ! Tab. 1 - Tasso d’incidenza annuale standardizzato (std ITA 2001) e EAPC (stima della variazione annua media percentuale). 2000-2005 & !"#$ %# #$ ##$ # 16 Tab. 2 - Casi osservati, attesi e SIR (Rapporti standardizzati di incidenza). 2000-2005 ' ' ' ' !"#$ %" &"$ ""$ " " " " Fig. 2 - Stima del rischio relativo (RR) per comune e identificazione cluster. 2000-2005 RR non lisciato (SIR) RR lisciato (stimatori gerarchici bayesiani) Maschi 1 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Maschi 2 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Spatial Scan Statistics: area ad alto rischio (p<0.01) area ad alto rischio (p<0.05) area a basso rischio (p<0.01) Probabilità a posteriori che RR>1 Maschi 3 <0.1 0.1-0.2 0.2-0.8 0.8-0.9 ≥0.9 area a basso rischio (p<0.05) Local Moran Test: area ad alto rischio area a basso rischio N Femmine 1 Femmine 2 17 Femmine 3 Tumori della mammella femminile Punti chiave Nuovi casi e tasso d’incidenza standardizzato medio 2000-2005 (fig. 1) – In provincia di Modena negli anni 2000-2005 sono stati diagnosticati 3,390 nuovi casi tra la popolazione femminile; il tasso d’incidenza standardizzato medio è pari a 155.4 (IC95% 150.1-160.6) ogni 100,000 residenti. La distribuzione dei tassi d’incidenza medi per distretto evidenzia un valore più elevato, rispetto la media provinciale, nel distretto di Carpi e, più in generale, nella zona di pianura. Trend 2000-2005 (tab. 1) – In provincia è osservata una variazione annuale percentuale media dei tassi standardizzati d’incidenza significativamente in diminuzione. Questo andamento temporale in diminuzione è evidente anche nell’analisi per macro-area, con trend tuttavia discontinuo della zona di collina e montagna. Stima del rischio relativo (tab. 2 e fig. 2) – La stima del rischi relativo per macro-area evidenzia un numero di casi osservati superiore all’atteso nei distretti di Carpi e Mirandola ed inferiore all’atteso nella zona di montagna. La stima del rischio relativo per comune evidenzia un rischio più elevato nel comune di Carpi, confermato dalle stime bayesiane. E’ evidenziato un rischio basso, o al più in media con quello della provincia, nei comuni montani della provincia. Identificazione cluster (fig. 2) – I test eseguiti hanno evidenziato un cluster significativo a basso rischio approssimativamente coincidente con le comunità montane del Frignano e Modena est. Fig. 1 - Tasso d’incidenza standardizzato medio (std ITA 2001). 2000-2005 Principali fattori di rischio Età e fattori costitutivi - Età: il 95% dei tumori si manifesta in donne con età >40 anni - Mutazioni dei geni BRCA1 o BRCA2 - Familiarità Fattori riproduttivi e ormonali: - Non avere avuto figli (nulliparità) o avere il primo figlio dopo i 30 anni - Non avere allattato al seno - Menarca precoce - Menopausa tardiva - Uso di ormoni esogeni (es. assunzione di terapia ormonale sostitutiva) Fattori legati allo stile di vita: - Consumo di alcol (due o più bevande alcoliche al giorno sembrano incrementare il rischio di 1.5 volte) - Obesità (soprattutto dopo la menopausa) - Inattività fisica Altri fattori - Storia personale (precedente malattia della mammella) - Radiazioni ionizzanti (esposizione medica o professionale) - Stato socio-economico ! Tab. 1 - Tasso d’incidenza annuale standardizzato (std ITA 2001) e EAPC (stima della variazione annua media percentuale). 2000-2005 #,& !"#$ %# #$ ##$ # &#'##(# "$ #!" #)*+ 18 Tab. 2 - Casi osservati, attesi e SIR (Rapporti standardizzati di incidenza). 2000-2005 !"#$% &# '#% ##% # Fig. 2 - Stima del rischio relativo (RR) per comune e identificazione cluster. 2000-2005 RR non lisciato (SIR) <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 RR lisciato (stimatori gerarchici bayesiani) Femmine 1 Probabilità a posteriori che RR>1 Femmine 2 Femmine 3 Spatial Scan Statistics: area ad alto rischio (p<0.01) area ad alto rischio (p<0.05) area a basso rischio (p<0.01) area a basso rischio (p<0.05) Local Moran Test: area ad alto rischio area a basso rischio <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 <0.1 0.1-0.2 0.2-0.8 0.8-0.9 ≥0.9 N 19 Tumori del corpo dell’utero Punti chiave Nuovi casi e tasso d’incidenza standardizzato medio 2000-2005 (fig. 1) – In provincia di Modena negli anni 2000-2005 sono stati diagnosticati 614 nuovi casi di tumore del corpo dell’utero tra la popolazione femmine; il tasso d’incidenza standardizzato medio è pari a 28.0 (IC95% 25.8-30.3) ogni 100,000 residenti. L’analisi per macro-area non evidenzia differenze nei tassi d’incidenza standardizzati medi. Trend 2000-2005 (tab. 1) – L’incidenza del tumore del corpo dell’utero manifesta complessivamente un trend in leggera diminuzione. L’andamento temporale dei tassi d’incidenza standardizzati per macro-area evidenzia alcune discontinuità. Stima del rischio relativo (tab. 2 e fig. 2) – La stima del rischio relativo per macro-area non evidenzia uno scostamento dei valori osservati da quelli attesi. La stima del rischio relativo per comune mostra la tendenza alla distribuzione omogenea sul territorio della provincia (per nessun comune della provincia è osservato un numero di eventi significativamente diverso dall’atteso). Identificazione cluster (fig. 2) – I test eseguiti non hanno mostrato evidenza di cluster sul territorio provinciale. Fig. 1 - Tasso d’incidenza standardizzato medio (std ITA 2001). 2000-2005 Principali fattori di rischio Età e fattori costitutivi - Età: l’incidenza aumenta per le donne con età >50 anni - Familiarità di neoplasia colon-rettale senza poliposi (raddoppia il rischio di neoplasia dell’endometrio) - Ereditarietà Fattori riproduttivi e ormonali - Non avere avuto figli (nulliparità) - Menopausa tardiva - Terapia ormonale sostitutiva solo con estrogeni Fattori legati allo stile di vita - Obesità (soprattutto dopo la menopausa) - Inattività fisica ! Tab. 1 - Tasso d’incidenza annuale standardizzato (std ITA 2001) e EAPC (stima della variazione annua media percentuale). 2000-2005 & !"#$ %# #$ ##$ # 20 Tab. 2 - Casi osservati, attesi e SIR (Rapporti standardizzati di incidenza). 2000-2005 !"#$ %" &"$ ""$ " Fig. 2 - Stima del rischio relativo (RR) per comune e identificazione cluster. 2000-2005 RR non lisciato (SIR) <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 RR lisciato (stimatori gerarchici bayesiani) Femmine 1 Probabilità a posteriori che RR>1 Femmine 2 Femmine 3 Spatial Scan Statistics: area ad alto rischio (p<0.01) area ad alto rischio (p<0.05) area a basso rischio (p<0.01) area a basso rischio (p<0.05) Local Moran Test: area ad alto rischio area a basso rischio <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 <0.1 0.1-0.2 0.2-0.8 0.8-0.9 ≥0.9 N 21 Tumori dell’ovaio Punti chiave Nuovi casi e tasso d’incidenza standardizzato medio 2000-2005 (fig. 1) – In provincia di Modena negli anni 2000-2005 sono stati diagnosticati 400 nuovi casi di tumore dell’ovaio tra la popolazione femminile; il tasso d’incidenza standardizzato medio è pari a 17.6 (IC95% 15.8-19.3) ogni 100,000 residenti. La distribuzione dei tassi d’incidenza medi per distretto evidenzia un valore tendenzialmente più elevato, rispetto la media provinciale, nell’area montana del territorio. Trend 2000-2005 (tab. 1) – In provincia è osservata una variazione annuale percentuale media dei tassi d’incidenza in lieve diminuzione. Questo andamento temporale è evidente soprattutto nell’area montana. Stima del rischio relativo (tab. 2 e fig. 2) – La stima del rischio relativo per macro-area e per comune non evidenzia particolari variazioni geografiche, anche se un eccesso di rischio è osservabile nella mappa dei rischi relativi non lisciati a sud-est della provincia. Identificazione cluster (fig. 2) – Il Local Moran Test individua una potenziale area a rischio più elevato per alcuni comuni a sud-est del territorio provinciale, ma il cluster non è confermato dalle ulteriori analisi eseguite. Fig. 1 - Tasso d’incidenza standardizzato medio (std ITA 2001). 2000-2005 Principali fattori di rischio Età e fattori costitutivi - Età: l’incidenza aumenta dopo i 45 anni - Storia familiare - Mutazioni dei geni BRCA1 o BRCA2 Fattori riproduttivi e ormonali: - Nulliparità - Menarca precoce - Menopausa tardiva - Trattamenti prolungati per l’infertilità - Terapia ormonale sostitutiva (in donne in post-menopausa) Fattori legati allo stile di vita: - Obesità - Dieta inadeguata Altri fattori - Storia personale (es. tumore della mammella e dell’utero) Tab. 1 - Tasso d’incidenza annuale standardizzato (std ITA 2001) e EAPC (stima della variazione annua media percentuale). 2000-2005 & !"#$ %# #$ ##$ # 22 Tab. 2 - Casi osservati, attesi e SIR (Rapporti standardizzati di incidenza). 2000-2005 !"#$ %" &"$ ""$ " Fig. 2 - Stima del rischio relativo (RR) per comune e identificazione cluster. 2000-2005 RR non lisciato (SIR) <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 RR lisciato (stimatori gerarchici bayesiani) Femmine 1 Probabilità a posteriori che RR>1 Femmine 2 Femmine 3 Spatial Scan Statistics: area ad alto rischio (p<0.01) area ad alto rischio (p<0.05) area a basso rischio (p<0.01) area a basso rischio (p<0.05) Local Moran Test: area ad alto rischio area a basso rischio <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 <0.1 0.1-0.2 0.2-0.8 0.8-0.9 ≥0.9 N 23 Tumori della prostata Punti chiave Nuovi casi e tasso d’incidenza standardizzato medio 2000-2005 (fig. 1) – In provincia di Modena negli anni 2000-2005 sono stati diagnosticati 3,251 nuovi casi di tumore della prostata tra la popolazione maschile; il tasso d’incidenza standardizzato medio è pari a 177.8 (IC95% 171.7-184.0) ogni 100,000 residenti. La distribuzione dei tassi d’incidenza medi per distretto evidenzia un valore tendenzialmente più elevato, rispetto la media provinciale, nel distretto di Modena. Trend 2000-2005 (tab. 1) – In provincia è osservata una variazione annuale percentuale media dei tassi standardizzati d’incidenza discontinua: marcatamente in crescita fino all’anno 2000 (ma non significativa statisticamente) e successivamente in diminuzione. Stima del rischio relativo (tab. 2 e fig. 2) – La stima del rischio relativo per macro-area evidenzia un eccesso di rischio per il distretto di Modena, mentre si osserva un numero di casi inferiore all’atteso nella zona altimetrica di montagna interna. La stima del rischio relativo per comune conferma la presenza di un numero di osservati superiore all’atteso in Modena e una sostanziale uniformità del rischio nel centro-sud della provincia (per il comune di Zocca e Palagano è inoltre evidenziato un numero di eventi inferiore all’atteso). Identificazione cluster (fig. 2) – I test individuano un’area a rischio elevato per il comune di Modena ed alcuni comuni ad esso adiacenti (Castelnuovo Rangone, Formigine, Campogalliano, Soliera). Fig. 1 - Tasso d’incidenza standardizzato medio (std ITA 2001). 2000-2005 " Principali fattori di rischio Età e fattori costitutivi - Età: l’incidenza è elevata tra i maschi con età >65 anni - Familiarità - Razza (l’incidenza è molto più elevata tra la popolazione nera) Fattori legati allo stile di vita - Obesità - Dieta inadeguata (eccesso di grassi nell’alimentazione) - Inattività fisica Fattori legati ad esposizioni occupazionali e ambientali - Esposizione al cadmio (classificato dallo IARC come cancerogeno per l’uomo) ! Tab. 1 - Tasso d’incidenza annuale standardizzato (std ITA 2001) e EAPC (stima della variazione annua media percentuale). 2000-2005 !"# $ %# #$ ##$ # #&'# #&'& 24 Tab. 2 - Casi osservati, attesi e SIR (Rapporti standardizzati di incidenza). 2000-2005 !"#$% &# '#% ##% # Fig. 2 - Stima del rischio relativo (RR) per comune e identificazione cluster. 2000-2005 RR non lisciato (SIR) <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 RR lisciato (stimatori gerarchici bayesiani) Maschi 1 Probabilità a posteriori che RR>1 Maschi 2 Maschi 3 Spatial Scan Statistics: area ad alto rischio (p<0.01) area ad alto rischio (p<0.05) area a basso rischio (p<0.01) area a basso rischio (p<0.05) Local Moran Test: area ad alto rischio area a basso rischio <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 <0.1 0.1-0.2 0.2-0.8 0.8-0.9 ≥0.9 N 25 Tumori del rene e delle vie urinarie Punti chiave Nuovi casi e tasso d’incidenza standardizzato medio 2000-2005 (fig. 1) – In provincia di Modena negli anni 2000-2005 sono stati diagnosticati 515 nuovi casi di tumore del rene e delle vie urinarie tra i maschi e 288 tra le femmine; il tasso d’incidenza standardizzato medio è rispettivamente pari a 28.0 (IC95% 25.6-30.4) e 12.6 (IC95% 11.1-14.0) ogni 100,000 residenti. L’analisi per macro-area dei tassi d’incidenza standardizzati medi non evidenzia, in entrambi i sessi, differenze rilevanti rispetto il valore medio provinciale, benché si noti un tasso d’incidenza medio leggermente inferiore nel distretto di Pavullo, sia nei maschi che nelle femmine. Trend 2000-2005 (tab. 1) – Si osserva un trend temporale in lieve diminuzione nei tassi standardizzati d’incidenza sia nei maschi che nelle femmine. Stima del rischio relativo (tab. 2 e fig. 2) – La stima del rischio relativo per macro-area non evidenzia, in entrambi i sessi, un significativo numero di nuovi casi, in eccesso o in difetto, rispetto all’atteso. La stima del rischio relativo per comune identifica un andamento medio complessivo omogeneo sia per i maschi che per le femmine. Identificazione cluster (fig. 2) – I test eseguiti non evidenziano strutture clusterizzate (ad alto o basso rischio), statisticamente significative, sul territorio della provincia di Modena né per i maschi, né per le femmine. Fig. 1 - Tasso d’incidenza standardizzato medio (std ITA 2001). 2000-2005 ! Principali fattori di rischio Età, sesso e fattori costitutivi - Età: l’incidenza è più elevata tra le persone con età >60 anni - Sesso: l’incidenza è più elevata negli uomini che nelle donne - Familiarità Fattori legati allo stile di vita - Fumo (soprattutto per la pelvi renale e l’uretere) - Obesità Altri fattori - Farmaci (es. fenacetina ed alcuni curativi per il trattamento dell’ipertensione) Fattori legati a esposizioni occupazionali e ambientali - Ingestione di arsenico (classificato dallo IARC come cancerogeno per l’uomo) - Esposizione a piombo, cloroformio e mercurio (classificati dallo IARC come possibili cancerogeni per l’uomo) Tab. 1 - Tasso d’incidenza annuale standardizzato (std ITA 2001) e EAPC (stima della variazione annua media percentuale). 2000-2005 & !"#$ %# #$ ##$ # & 26 Tab. 2 - Casi osservati, attesi e SIR (Rapporti standardizzati di incidenza). 2000-2005 !"#$ %" &"$ ""$ " Fig. 2 - Stima del rischio relativo (RR) per comune e identificazione cluster. 2000-2005 RR non lisciato (SIR) RR lisciato (stimatori gerarchici bayesiani) Maschi 1 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Maschi 2 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Spatial Scan Statistics: area ad alto rischio (p<0.01) area ad alto rischio (p<0.05) area a basso rischio (p<0.01) Probabilità a posteriori che RR>1 Maschi 3 <0.1 0.1-0.2 0.2-0.8 0.8-0.9 ≥0.9 area a basso rischio (p<0.05) Local Moran Test: area ad alto rischio area a basso rischio N Femmine 1 Femmine 2 27 Femmine 3 Tumori della vescica Punti chiave Nuovi casi e tasso d’incidenza standardizzato medio 2000-2005 (fig. 1) – In provincia di Modena negli anni 2000-2005 sono stati diagnosticati 1,244 casi di tumore della vescica tra i maschi e 351 tra le femmine; il tasso d’incidenza standardizzato medio è rispettivamente pari a 68.5 (IC95% 64.6-72.3) e 14.4 (IC95% 12.8-15.9) ogni 100,000 residenti. L’analisi per macro-area non evidenzia, nei maschi, differenze consistenti nei tassi d’incidenza medi; nelle femmine, il distretto di Sassuolo presenta un tasso medio leggermente inferiore a quello provinciale. Trend 2000-2005 (tab. 1) – E’ osservato un trend nei tassi standardizzati d’incidenza in leggera diminuzione sia nei maschi che nelle femmine (non statisticamente significativo). Stima del rischio relativo (tab. 2 e fig. 2) – La stima del rischio relativo per macro-area non indica, sia nei maschi sia nelle femmine, un significativo numero di nuovi casi, in eccesso o in difetto, rispetto all’atteso. La stima del rischio relativo per comune evidenzia la tendenza, nei maschi, alla distribuzione omogenea sul territorio della provincia (anche se i SIR non lisciati mostrano per i comuni di Bomporto, Camposanto e San Possidonio un numero di eventi superiore all’atteso). Nelle femmine è evidenziata un’area a basso rischio per alcuni comuni (in particolare il comune di Fiorano) a sud del comune di Modena, con tuttavia la tendenza ad un rischio più marcato a nord-ovest (in particolare il comune di Carpi). Identificazione cluster (fig. 2) – Non è evidenziato alcun cluster, statisticamente significativo, per i maschi. Nell’area a sud del comune di Modena è identificato per le femmine un cluster a basso rischio (pur non confermato dal Local Moran test). Fig. 1 - Tasso d’incidenza standardizzato medio (std ITA 2001). 2000-2005 " Principali fattori di rischio Età, sesso e fattori costitutivi - Età: l’incidenza aumenta con l’età; circa i due terzi di tutti i casi si verificano in persone con età >70 anni - Sesso: l’incidenza è più elevata negli uomini che nelle donne - Familiarità Fattori legati allo stile di vita - Fumo (è stimato causare il 48% delle morti per tumore della vescica nei maschi ed il 28% nelle femmine) - Dieta inadeguata (mangiare più frutta e vegetali, bere più liquidi può abbassare il rischio) Altri fattori - Farmaci (es. fenacetina, ciclofosfamide) Fattori legati a esposizioni occupazionali e ambientali - Esposizione ad amine aromatiche, tinture e vernici, industrie del cuoio, della gomma e tessile - Ingestione di arsenico ! Tab. 1 - Tasso d’incidenza annuale standardizzato (std ITA 2001) e EAPC (stima della variazione annua media percentuale). 2000-2005 & !"#$ %# #$ ##$ # & 28 Tab. 2 - Casi osservati, attesi e SIR (Rapporti standardizzati di incidenza). 2000-2005 !"#$ %" &"$ ""$ " Fig. 2 - Stima del rischio relativo (RR) per comune e identificazione cluster. 2000-2005 RR non lisciato (SIR) RR lisciato (stimatori gerarchici bayesiani) Maschi 1 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Maschi 2 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Spatial Scan Statistics: area ad alto rischio (p<0.01) area ad alto rischio (p<0.05) area a basso rischio (p<0.01) Probabilità a posteriori che RR>1 Maschi 3 <0.1 0.1-0.2 0.2-0.8 0.8-0.9 ≥0.9 area a basso rischio (p<0.05) Local Moran Test: area ad alto rischio area a basso rischio N Femmine 1 Femmine 2 29 Femmine 3 Tumori della tiroide Punti chiave Nuovi casi e tasso d’incidenza standardizzato medio 2000-2005 (fig. 1) – In provincia di Modena negli anni 2000-2005 sono stati diagnosticati 205 nuovi casi di tumore della tiroide tra i maschi e 534 tra le femmine; il tasso d’incidenza standardizzato medio è rispettivamente pari a 10.5 (IC95% 9.0-11.9) e 26.3 (IC95% 24.0-28.5) ogni 100,000 residenti. L’analisi per macro-area evidenzia, nei maschi, un tasso d’incidenza medio omogeneo; nelle femmine si evidenzia un tasso d’incidenza medio relativamente più marcato nella zona di montagna. Trend 2000-2005 (tab. 1) – La variazione percentuale annua è in crescita nei maschi anche se non statisticamente significativa. Nelle femmine è, invece, significativamente in aumento. Il trend in crescita è evidente anche nella serie annuale per macro-area dei tassi d’incidenza standardizzati. Stima del rischio relativo (tab. 2 e fig. 2) – La stima del rischio relativo per macro-area non evidenzia, nei maschi, un numero di nuovi casi significativamente diverso dall’atteso; nelle femmine è, invece, osservata una lieve tendenza ad un eccesso di nuovi casi rispetto all’atteso nell’area montana. La stima del rischio per comune, mostra nei maschi un rischio di occorrenza sostanzialmente omogeneo sul territorio. Nelle femmine si riscontra una possibile area con un rischio di occorrenza tendenzialmente più elevato che nel resto della provincia (hot spots) per alcuni comuni a sud-est della zona di montagna, che tuttavia non si conferma come significativa alle analisi svolte; a nord del territorio è osservato un eccesso di rischio nel comune di Finale Emilia. Identificazione cluster (fig. 2) – Le analisi non hanno prodotto evidenze di strutture clusterizzate sul territorio provinciale. Fig. 1 - Tasso d’incidenza standardizzato medio (std ITA 2001). 2000-2005 " Principali fattori di rischio Età, sesso e fattori costitutivi - Età: la patologia si manifesta in un’ampia fascia d’età, tra i 25 e i 65 anni - Sesso: l’incidenza è più elevata nelle femminile ma il tumore è più aggressivo nei maschi - Familiarità (istotipo midollare) Fattori legati allo stile di vita - Iodio nella dieta (carenza: aumenta l’incidenza di istotipo follicolare; eccesso: aumenta l’incidenza di istotipo papillare) Altri fattori - Storia personale (precedenti patologie benigne della tiroide: gozzo, tiroiditi, ipotiroidismo) - Radiazioni ionizzanti: esposizione terapeutica (precedente radioterapia in età infantile) o accidentale (Chernobyl) ! Tab. 1 - Tasso d’incidenza annuale standardizzato (std ITA 2001) e EAPC (stima della variazione annua media percentuale). 2000-2005 !"#$ %# #$ ##$ # & &#'##(# "$ #!" #)*+ 30 Tab. 2 - Casi osservati, attesi e SIR (Rapporti standardizzati di incidenza). 2000-2005 !"#$ %" &"$ ""$ " Fig. 2 - Stima del rischio relativo (RR) per comune e identificazione cluster. 2000-2005 RR non lisciato (SIR) RR lisciato (stimatori gerarchici bayesiani) Maschi 1 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Maschi 2 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Spatial Scan Statistics: area ad alto rischio (p<0.01) area ad alto rischio (p<0.05) area a basso rischio (p<0.01) Probabilità a posteriori che RR>1 Maschi 3 <0.1 0.1-0.2 0.2-0.8 0.8-0.9 ≥0.9 area a basso rischio (p<0.05) Local Moran Test: area ad alto rischio area a basso rischio N Femmine 1 Femmine 2 31 Femmine 3 Linfomi non-Hodgkin Punti chiave Nuovi casi e tasso d’incidenza standardizzato medio 2000-2005 (fig. 1) – In provincia di Modena negli anni 2000-2005 sono stati diagnosticati 576 nuovi casi di Linfoma non Hodgkin tra i maschi e 411 tra le femmine; il tasso d’incidenza standardizzato medio è rispettivamente pari a 31.1 (IC95% 25.5-33.6) e 17.9 (IC95% 16.1-19.7) ogni 100,000 residenti. L’analisi per macro-area dei tassi d’incidenza standardizzati medi suggerisce differenze territoriali nei maschi; nelle femmine è osservato un tasso medio d’incidenza inferiore al tasso provinciale nella zona di collina e soprattutto di montagna. Trend 2000-2005 (tab. 1) – L’andamento temporale dei tassi d’incidenza standardizzati è complessivamente in riduzione sia nei maschi sia nelle femmine, con una stima della variazione annua media percentuale tuttavia non statisticamente significativa. Stima del rischio relativo (tab. 2 e fig. 2) – La stima del rischio relativo per macro-area non evidenzia, per i maschi, un numero di nuovi casi significativamente diverso dall’atteso, mentre nelle femmine è mostrato un numero di nuovi casi inferiore all’atteso nella zona di montagna. La stima del rischio relativo per comune identifica un andamento medio complessivo omogeneo per i maschi e conferma la presenza di comuni a basso rischio al sud della provincia (in particolare il comune di Pavullo) per le femmine. Identificazione cluster (fig. 2) – I test eseguiti non evidenziano cluster per i maschi, mentre è osservato un cluster a basso rischio per le femmine a sud del territorio provinciale. Fig. 1 - Tasso d’incidenza standardizzato medio (std ITA 2001). 2000-2005 " Principali fattori di rischio Età, sesso e fattori costitutivi - Età: l’incidenza è maggiore tra le persone in età compresa tra i 40 e i 70 anni - Immunodeficienze congenite (atassia-teleangctasia; Sindrome di Wiskott-Aldrich, ecc.) - Malattie autoimmuni (artrite reumatoide, tiroidite di Hashimoto, celiachia, ecc.) - Familiarità Fattori legati allo stile di vita - Dieta (nitriti) Fattori legati a esposizioni occupazionali e ambientali - Esposizione ad agenti chimici e fisici come erbicidi, pesticidi, solventi, polveri del legno, tinture per capelli, raggi UVA Infezioni - Helicobacter Pylori, virus Epstein-Barr, HIV, HTLV-I Altri fattori - Assunzione di farmaci immunosopressori (per es. somministrati in seguito a trapianti di organi) ! Tab. 1 - Tasso d’incidenza annuale standardizzato (std ITA 2001) e EAPC (stima della variazione annua media percentuale). 2000-2005 & !"#$ %# #$ ##$ # & 32 Tab. 2 - Casi osservati, attesi e SIR (Rapporti standardizzati di incidenza). 2000-2005 !"#$ %" &"$ ""$ " Fig. 2 - Stima del rischio relativo (RR) per comune e identificazione cluster. 2000-2005 RR non lisciato (SIR) RR lisciato (stimatori gerarchici bayesiani) Maschi 1 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Maschi 2 <0.5 0.5-0.7 0.7-0.9 0.9-1.1 1.1-1.3 1.3-1.8 ≥1.8 Spatial Scan Statistics: area ad alto rischio (p<0.01) area ad alto rischio (p<0.05) area a basso rischio (p<0.01) Probabilità a posteriori che RR>1 Maschi 3 <0.1 0.1-0.2 0.2-0.8 0.8-0.9 ≥0.9 area a basso rischio (p<0.05) Local Moran Test: area ad alto rischio area a basso rischio N Femmine 1 Femmine 2 33 Femmine 3 34 012##3#%45#""4&2"5) #6 )#!)) 2# 7##%%%45 28!##%928!##):); !" !#$# !%% # &' ( ( ($# ( ) ( ( * +$ $ $ , $# $# $# $ $ $ - -!#$# , ,! ( ,! , , &' "! " & , &( , &,# &, & &! , &%% & & &) . / Tutti i tumori: Tasso medio e stima del rischio relativo per comune. 2000-2005 Maschi e Femmine 35 01##2#%345#""3&1"5) #6)#!)) 1#7##%%%35 18!##%918!##):); !" !#$# !%% # &' ( ( ($# ( ) ( ( * +$ $ $ , $# $# $# $ $ $ - -!#$# , ,! ( ,! , , &' "! " & , &( , &,# &, & &! , &%% & & &) . / Tumori dello stomaco: Tasso medio e stima del rischio relativo per comune. 2000-2005 Maschi e Femmine 36 ) ) ) ) ) ) ) ) ) ) ) ) )01""2"$345"!!3%1!5("6(" (( 1"7""$$$35 18 ""$918 ""(:(; ! "#" $$ "%& ' ' '#" '( ' ' * +# # #, #" #" #" # # # - - "#" , , ' , , ,%& ! ! %, %', %," %, % % , %$$ % % %( . / Tumori del colon-retto: Tasso medio e stima del rischio relativo per comune. 2000-2005 ) ) ) ) ) ) ) ) Maschi e Femmine 37 01##2#%345#""3&1"5) #6)#!)) 1#7##%%%35 18!##%918!##):); !" !#$# !%% # &' ( ( ($# ( ) ( ( * +$ $ $ , $# $# $# $ $ $ - -!#$# , ,! ( ,! , , &' "! " & , &( , &,# &, & &! , &%% & & &) . / Tumori del fegato: Tasso medio e stima del rischio relativo per comune. 2000-2005 Maschi e Femmine 38 01##2#%345#""3&1"5) #6)#!)) 1#7##%%%35 18!##%918!##):); !" !#$# !%% # &' ( ( ($# ( ) ( ( * +$ $ $ , $# $# $# $ $ $ - -!#$# , ,! ( ,! , , &' "! " & , &( , &,# &, & &! , &%% & & &) . / Tumori del pancreas: Tasso medio e stima del rischio relativo per comune. 2000-2005 Maschi e Femmine 39 01##2#%345#""3&1"5) #6 )#!)) 1# 7##%%%35 18!##%918!##):); !" !#$# !%% # &' ( ( ($# ( ) ( ( * +$ $ $ , $# $# $# $ $ $ - -!#$# , ,! ( ,! , , &' "! " & , &( , &,# &, & &! , &%% & & &) . / Tumori del polmone: Tasso medio e stima del rischio relativo per comune. 2000-2005 Maschi e Femmine 40 ) ) - ) ) )12""3"$4-5"!!4%2!5("6(" (( 2" 7""$$$4 5 28 ""$928 ""(:(; ! "#" $$ "%& ' ' '#" '( ' ' * +# # #, #" #" #" # # # . . "#" , , ' , , ,%& ! ! %, %', %," %, % % , %$$ % % %( / 0 Tumori della mammella femminile: Tasso medio e stima del rischio relativo per comune. 2000-2005 Femmine 41 01##2#%345#""3&1"5) #6)#!)) 1#7##%%%35 18!##%918!##):); !" !#$# !%% # &' ( ( ($# ( ) ( ( * +$ $ $ , $# $# $# $ $ $ - -!#$# , ,! ( ,! , , &' "! " & , &( , &,# &, & &! , &%% & & &) . / Tumori del corpo dell’utero: Tasso medio e stima del rischio relativo per comune. 2000-2005 Femmine 42 01##2#%345#""3&1"5) #6)#!)) 1#7##%%%35 18!##%918!##):); !" !#$# !%% # &' ( ( ($# ( ) ( ( * +$ $ $ , $# $# $# $ $ $ - -!#$# , ,! ( ,! , , &' "! " & , &( , &,# &, & &! , &%% & & &) . / Tumori dell’ovaio: Tasso medio e stima del rischio relativo per comune. 2000-2005 Femmine 43 , 012""3"$4,5"!!4%2!5("6(" (( 2"7""$$$45 28 ""$928 ""(:(; ! "#" $$ "%& ' ' '#" '( ' ' ) *# # #+ #" #" #" # # # - - "#" + + ' + + +%& ! ! %+ %'+ %+" %+ % % + %$$ % % %( . / Tumori della prostata: Tasso medio e stima del rischio relativo per comune. 2000-2005 Maschi . 44 01##2#%345#""3&1"5) #6)#!)) 1#7##%%%35 18!##%918!##):); !" !#$# !%% # &' ( ( ($# ( ) ( ( * +$ $ $ , $# $# $# $ $ $ - -!#$# , ,! ( ,! , , &' "! " & , &( , &,# &, & &! , &%% & & &) . / Tumori del rene e delle vie urinarie: Tasso medio e stima del rischio relativo per comune. 2000-2005 Maschi e Femmine 45 01##2#%345#""3&1"5) #6)#!)) 1#7##%%%35 18!##%918!##):); !" !#$# !%% # &' ( ( ($# ( ) ( ( * +$ $ $ , $# $# $# $ $ $ - -!#$# , ,! ( ,! , , &' "! " & , &( , &,# &, & &! , &%% & & &) . / Tumori della vescica: Tasso medio e stima del rischio relativo per comune. 2000-2005 Maschi e Femmine 46 01##2#%345#""3&1"5) #6 )#!)) 1# 7##%%%35 18!##%918!##):); !" !#$# !%% # &' ( ( ($# ( ) ( ( * +$ $ $ , $# $# $# $ $ $ - -!#$# , ,! ( ,! , , &' "! " & , &( , &,# &, & &! , &%% & & &) . / Tumori della tiroide: Tasso medio e stima del rischio relativo per comune. 2000-2005 Maschi e Femmine 47 01##2#%345#""3&1"5) #6)#!)) 1#7##%%%35 18!##%918!##):); !" !#$# !%% # &' ( ( ($# ( ) ( ( * +$ $ $ , $# $# $# $ $ $ - -!#$# , ,! ( ,! , , &' "! " & , &( , &,# &, & &! , &%% & & &) . / Linfoma non-Hodgkin: Tasso medio e stima del rischio relativo per comune. 2000-2005 Maschi e Femmine Metodologia Incidenza. Lo studio ha riguardato i casi di tumore incidenti (nuovi casi) diagnosticati nel periodo 2000-2005 tra la popolazione residente in provincia di Modena. Per la definizione delle sedi è stata utilizzata la classificazione internazionale delle malattie per l’oncologia terza edizione ICD-O-3. L’analisi ha riguardato i 13 più comuni tumori ed il totale dei tumori diagnosticati nel periodo (esclusi carcinomi maligni della cute ed altre malattie mieloproliferative e sindromi mielodisplastiche). L’incidenza è analizzata separatamente per maschi e femmine. In appendice è riportata la descrizione dettagliata delle condizioni selezionate. Trend temporale Il trend temporale nel periodo 2000-2005 è valutato confrontando i tassi annuali d’incidenza standardizzati per età della provincia di Modena. La stima della variazione annua percentuale media (estimate average annual percent change - EAPC) dei tassi di incidenza è ottenuta con il software statistico Joinpoint sviluppato dal National Cancer Institute (release 3.0). L’analisi joinpoint evidenzia un eventuale cambiamento in una serie storica di valori, sintetizzandoli in una spezzata ossia una serie di rette con pendenze diverse e collegate tra loro da punti detti nodi. Nello specifico dell’analisi è assunto un modello log lineare ed il test della significatività è effettuato attraverso il metodo delle permutazioni Monte Carlo. Unità geografica. Lo studio è stato effettuato a più livelli di aggregazione geografica: - aggregazione dei casi per macro-area: distretti sanitari, area di sistema (bassa pianura, area metropolitana, collina e montagna) e zona altimetrica (pianura, collina e montagna interna); - aggregazione dei casi per comune. Le analisi principali sono state svolte su dettaglio territoriale comunale. Questa scelta metodologica presenta alcuni principali vantaggi (Prieto et al. 2007): migliora l’interpretabilità dei risultati rispetto a studi su larga scala, presenta minore suscettibilità al bias ecologico e migliora la capacità di individuare effetti associati a fattori ambientali (es. inquinamento ambientale). In appendice è riportata la rappresentazione in mappe del contesto geografico di riferimento. Rapporto standardizzato di incidenza (SIR) Il rapporto standardizzato di incidenza SIR (Standardized Incidence Ratio) rappresenta, similarmente all’SMR (Standardized Mortality Ratio) per la mortalità, una stima del rischio relativo (RR) e può essere validamente utilizzato per analisi di salute pubblica, al fine di evidenziare quanto una popolazione (area) in esame sperimenta l’evento in studio (incidenza di neoplasia) in più (o in meno) rispetto ad una popolazione standard al netto dell’effetto dell’età. In via generale, il SIR è calcolato come rapporto tra il numero di casi osservati, in una popolazione in esame in un dato arco temporale, ed il numero di casi attesi nella popolazione se questa avesse lo stesso tasso d’incidenza, età e sesso specifico, di una popolazione di riferimento usata come standard. Il rapporto è dato da: SIR = Misure di incidenza per il confronto tra le aree. ∑j nj Tasso di incidenza standardizzato per età In ambito epidemiologico, l’attenzione ricade spesso sulla frequenza ed entità con cui un evento si verifica. Il rischio (o incidenza cumulativa), come rapporto tra il numero di eventi osservati in un determinato periodo e la popolazione a rischio, è la probabilità di occorrenza del fenomeno (tasso grezzo). Generalmente è utilizzato il termine tasso, anche se non lo è in senso stretto, implicando quest’ultimo la dimensione del tempo. Il principale svantaggio del tasso grezzo consiste nel fatto di non prendere in considerazione che la probabilità dell’evento varia a seconda dell’età e di altri fattori. Pertanto non sarebbe corretto utilizzare questo tasso per effettuare confronti tra popolazione o aree geografiche diverse (o la stessa popolazione in tempi diversi). Per rendere possibile il confronto è utilizzato il metodo della standardizzazione diretta che consiste nell’applicare i tassi etàspecifici dell’area in studio ad una popolazione di riferimento assunta come standard. Il tasso in sostanza consiste in una media ponderata dei tassi specifici per età ottenuta usando come pesi la struttura per età della popolazione standard (Rothman, 1986): tassostd = ∑j wj dove Rj è il tasso nella classe d’età j-esima e wj è il peso per la classe d’età j –esima che deriva dalla popolazione standard. Posto nJ come popolazione nella classe d’età j-esima, l’errore standard del tasso standardizzato è (Cochran 1977): 1 ∑ wj ∑j Oj* = O E* nj* dove: oj e nj indicano rispettivamente il numero di eventi osservati e la numerosità della popolazione nella classe d’età j-esima dell’area in esame; Oj* e nj* sono rispettivamente il numero di eventi osservati ed il numero di persone nell’j-esima classe d’età della popolazione standard (il loro rapporto è appunto il tasso specifico, nella classe d’età j-esima, della popolazione standard); infine O è il numero totale degli eventi osservati dell’area in esame ed E* il numero totale dei casi attesi. Nella presente analisi, i SIR sono standardizzati per età utilizzando come riferimento il tasso d’incidenza medio, età e sesso-specifico nel periodo 2000-2005 della provincia di Modena. L’intervallo di confidenza è calcolato per ciascun SIR stimato assumendo un processo di Poisson, come descritto da Breslow e Day (1987). Questi sono ottenuti calcolando inizialmente il limite inferiore (L) e superiore (U) per l’intervallo di confidenza assumendo per gli eventi osservati una distribuzione di Poisson, quindi calcolando SIRL=L/ E* a SIRU=U/E*. Per la stima dei SIR è utilizzato il software STATA (release 8.2) Per quanto riguarda la sua interpretazione, un SIR di 1 indica che l’area presenta un rischio di occorrenza, al netto dell’effetto dell’età, che non si discosta, in media, da quello dell’intera area di riferimento (nel nostro caso della provincia di Modena). Valori più o meno elevati indicano rispettivamente un rischio di incidenza più elevato o più basso nell’area rispetto quello della provincia. ∑j wj Rj ES(tassostd) = ∑j Oj Stima del Rischio relativo per comune e individuazione cluster. w2j Rj (1 - Rj) nj I metodi utilizzati per la stima del rischio relativo per area comunale e per l’identificazione di possibili aree ad alto o basso rischio sono diversi (Jacquez et al. 2003; Colonna 2004): - rappresentazione in mappe tematiche della stima del rischio relativo (ossia il SIR) calcolato per comune e per ciascuna delle sedi di tumore considerate (si sottolinea che le mappe non forniscono indicazioni sulla significatività statistica); - lisciamento delle mappe dei rischi relativi di incidenza attraverso stimatori gerarchici bayesiani e distribuzione della probabilità a posteriori che il rischio relativo sia>1 (Besag et al. 1991); L’intervallo di confidenza al 95% è quindi calcolato come: tassostd +1.96 ES(tassostd) In questo studio è stata utilizzata come standard la popolazione italiana al censimento 2001 (maschi e femmine combined). Il tasso d’incidenza è calcolato come numero di casi diagnosticati per 100,000 residenti. Per il calcolo dei tassi di incidenza standardizzati per età è stato utilizzato il software STATA (release 8.2). 48 - spatial scan statistic che utilizza tecniche di massima verosimiglianza per testare la presenza e la significatività di cluster (Kulldorff et al. 1995; Kulldorff 2007); - test di autocorrelazione spaziale locale: Local Moran test (Anselin 1995; Getis et al. 1996). età. La significatività dei clusters è valutata con una simulazione Monte Carlo condizionata al numero totale di casi osservati (il p-value è ottenuto da 9,999 replicazioni). Local Moran test Il Local Moran test (Anselin 1995) rappresenta una misura di autocorrelazione spaziale locale (LISA – Local indicator of spatial association). In via generale, il termine autocorrelazione spaziale fa riferimento alla correlazione tra i valori assunti da un attributo attraverso le aree geografiche. La letteratura presenta sia indici globali di autocorrelazione spaziale sia indici locali. La misura globale di autocorrelazione spaziale informa sull’allontanamento da una distribuzione casuale all’interno di una regione di interesse (clustering), mentre una misura locale fornisce informazione sulla locazione specifica intorno alla quale un cluster si presenta. Ai fini dell’analisi geografica in provincia di Modena, sono stati calcolati sia indici globali di autocorrelazione spaziale (I di Moran e c di Geary) che locale (Local Moran test); tuttavia nelle schede monografiche per sede di tumore è riportato solo il risultato del test locale di dipendenza spaziale, qualora statisticamente significativo, per non appesantire la trattazione. Le mappe tematiche dei SIR come stima del rischio relativo sono ottenute legando ad una scala di colori le misurazioni dell’attributo organizzate su scala ordinale (choropleth map). Essi sono calcolati a livello di singola area e sono ripartiti in classi mutuamente esclusive ed esaustive; le aree per le quali il valore del rischio relativo è risultato appartenere allo stesso intervallo di valori, sono colorate della stessa tonalità di colore. Le mappe della stima dei rischi relativi sono costruite utilizzando una scala bicromatica che varia dal blu al rosso. La semplice rappresentazione in mappa tematiche della stima del rischio relativo presenterebbe alcuni svantaggi (Lawson et al. 2000): i) una potenziale instabilità della mappa che deriva dal fatto che la varianza del rischio è tanto più elevata in un’area quanto più è piccolo il numero di popolazione a rischio e, viceversa, tanto più piccola quanto la numerosità della popolazione è alta; ii) nessuna differenziazione tra le aree in assenza di casi; iii) nessun tentativo di cogliere la struttura spaziale del fenomeno. Per ovviare al problema è possibile fare ricorso a diverse soluzioni statistiche; tra queste, gli stimatori bayesiani gerarchici, che permettono di esprimere stime lisciate del rischio relativo. Il lisciamento spaziale operato sulle mappe può, infatti, ridurre questo “rumore” casuale e stabilizzare la stima locale attraverso una ponderazione del rischio relativo del singolo comune che sfrutta l’informazione derivante dai comuni adiacenti. E’ stato qui utilizzato un approccio completamente bayesiano, con ricorso a un modello condizionale autoregressivo (CAR). Nello specifico, il modello di riferimento è quello gerarchico di convoluzione gaussiana proposto da Besag, York e Mollié (1991), frequentemente impiegato in epidemiologia spaziale con dati di area, in particolare per aree di piccole dimensioni. Il modello per la stima del rischio relativo lisciato di ciascuna area comunale è formulato come segue: La forma base del LISA (Waller e Gotway 2004) per ciascuna area i –esima è: m ∑ wij simij j=1 dove: - simij denota la prossimità stocastica o similarità tra le osservazioni; differenti misure di similarità denotano indici diversi; - wij è il peso che descrive la prossimità spaziale tra la località i e j (m denota il numero delle aree). Nell’analisi si è fatto ricorso a matrici di peso standardizzati per riga. In merito alla struttura di adiacenza, si è optato per lo schema della regina (con primo ordine di contiguità), ossia sono considerate adiacenti le aree che condividono un vertice (vs schema della torre, ossia sono adiacenti le aree che condividono un lato del loro perimetro). Va comunque sottolineato che per un’analisi come questa, svolta su poligoni irregolari, la scelta del tipo di struttura è pressoché irrilevante. Il LISA utilizzato è la versione locale dell’indice I di Moran (Local Moran test) che misura il grado di autocorrelazione per ciascun area geografica, decomponendo l’indice globale I di Moran in contributi delle singole aree. Nella versione dell’indice proposta da Anselin (1995) ciascuna deviazione dalla media globale è divisa per la varianza globale dei valori di un attributo yi Oi ~Poisson(Ei λi) dove Ei sono i casi attesi nell’area i e λi è il rischio relativo nell’area i log(λi)= α + vi + ui ossia a ciascun comune è assegnato una distribuzione a priori lognormale, in cui il parametro del rischio relativo è funzione lineare di un valore comune (α: intercetta), una componente eterogenea che non dipende dalla locazione geografica (vi) ed una componente autocorrelata che riflette la struttura spaziale dei comuni della provincia, incorporando l’influenza delle unità geografiche adiacenti (ui). Le distribuzioni a posteriori sono ottenute per simulazione MCMC (metodo Monte Carlo per le catene di Markov) utilizzando il software Winbugs (Spiegelhalter et al. 2003). La convergenza delle simulazioni è stata verificata attraverso il test di Gelman e Rubin (Gelman et al. 1992; Brooks et al. 1998) e l’ispezione visiva delle catene e dei grafici della autocorrelazione. Il lisciamento operato sulle mappe dei rischi relativi tende a rimuovere, dalle stime dei rischi, i valori relativamente elevati che invece sono d’interesse per l’identificazione di cluster (Lawson 2006). Per questo motivo le analisi sono state completare da ulteriori metodologie: la Spatial Scan Statistic di Kulldorff ed il Local Moran test. Ii,std = (yi - y) s m ∑ j=1 wij (yj - y) s dove s è la radice quadrata della varianza di yi e la specifica “std” a pedice rappresenta la standardizzazione delle differenze delle osservazioni di ciascuna regione dalla media generale (Waller e Gotway, 2004). Il test, eseguito per il SIR (Semenciw et al. 2000) saggia l’ipotesa di variazione spaziale casuale ed è informativo sulla presenza di cluster locali (hot spots e cold spots) ed eventuali outliers. In considerazione della molteplicità dei confronti e variazioni per il sovrapporsi di cluster, è stato utilizzato un livello alpha di 0.01 per valutare la significatività statistica (Rainey et al. 2006) Il test sulla presenza di autocorrelazione locale è ottenuto utilizzando il software R, in particolare le librerie maptools (Lewin-Koh et al. 2007) e spdep (Bivand, 2007). Spatial Scan Statistic Questo metodo localizza cluster specifici (ad alto o basso rischio) ed effettua un test della loro significatività statistica attraverso un confronto tra il numero di eventi in un’area e numero d’attesi. Il software SatScan (Kulldorff 1995), qui utilizzato, testa l’ipotesi che il rischio di tumore sia medesimo sul territorio operando attraverso un set di circoli (o ellissi) centrati su ciascuna unità geografica (centroide). Il raggio di tale finestra circolare o ellittica viene fatto variare da zero, fino a un massimo fissato precedentemente; in questo lavoro il circolo contiene al più il 50% della popolazione totale. Tenendo conto della disomogenea distribuzione della popolazione e della molteplicità dei test eseguiti, il software identifica i cluster significativi di casi senza richiedere di predefinire la loro dimensione o localizzazione. L’analisi spaziale, sesso specifica, è eseguita assumendo per i casi incidenti una distribuzione di poisson ed aggiustando per la variabile 49 APPENDICE Contesto territoriale di riferimento Distretti sanitari Zona altimetrica MIRANDOLA Concordia Novi di M S Possidonio Soliera Camposanto Maranello SASSUOLO Prignano Prignano VIGNOLA Polinago Montefiorino Pavullo n F Guiglia Pavullo n F Zocca Palagano Riolunato MONTAGNA INTERNA Lama M Montecreto Frassinoro Montese Sestola Montecreto Riolunato Fanano Fiumalbo Area di sistema Montese Sestola Pievepelago PAVULLO Fanano Fiumalbo Savignano Marano Polinago Lama M Pievepelago Spilamberto Castelvetro Vignola Serramazzoni Montefiorino Zocca Palagano Frassinoro Fiorano M Maranello COLLINA Guiglia Castelfranco E S Cesario s P Castelnuovo R Sassuolo Savignano Marano Ravarino Bastiglia Formigine Spilamberto Castelvetro Vignola Serramazzoni Camposanto MODENA S Cesario s P Castelnuovo R Fiorano M Bonporto Nonantola CASTELFRANCO Castelfranco E Formigine Sassuolo Soliera Campogalliano Nonantola S Felice sul P Finale E S Prospero PIANURA Ravarino MODENA Mirandola Cavezzo Medolla Carpi Bastiglia Campogalliano MODENA S Possidonio S Felice sul P Finale E S Prospero Bonporto Concordia Novi di M Cavezzo Medolla Carpi CARPI Mirandola Comunità montane BASSA PIANURA Concordia Novi di M S Possidonio Mirandola S Possidonio S Felice sul P Finale E Cavezzo Medolla Carpi Soliera Bonporto Soliera Ravarino Nonantola Castelfranco E Sassuolo MODENA OVEST Savignano Prignano Guiglia Pavullo n F Fiumalbo Guiglia Pavullo n F MODENA EST Zocca Palagano Lama M Montecreto Pievepelago Savignano Marano Serramazzoni Montefiorino Zocca Lama M Riolunato Spilamberto Castelvetro Vignola Polinago Palagano Frassinoro Fiorano M Maranello Polinago Montefiorino S Cesario s P Castelnuovo R Spilamberto Castelvetro Vignola Marano Serramazzoni Castelfranco E Formigine S Cesario s P Castelnuovo R Maranello Ravarino MODENA Formigine Prignano Bonporto Nonantola Fiorano M Camposanto Bastiglia Campogalliano MODENA Sassuolo S Felice sul P Finale E S Prospero Bastiglia AREA METROPOLITANA Mirandola Cavezzo Medolla Carpi Camposanto S Prospero Campogalliano Concordia Novi di M Sestola Frassinoro Montese COLLINA E MONTAGNA Montecreto Riolunato Pievepelago Fanano Fiumalbo 50 Sestola Fanano Montese DEL FRIGNANO Popolazione residente media nel periodo 2000-2005 Distribuzione per quintili Maschi Femmine Concordia Novi di M S Possidonio Mirandola S Possidonio S Felice sul P Finale E Cavezzo Medolla Carpi Soliera Bonporto Soliera Ravarino Bonporto MODENA Castelfranco E Formigine Sassuolo Savignano Prignano Guiglia Pavullo n F Montecreto Montefiorino Zocca <1436 Sestola Montese Fiumalbo Guiglia Pavullo n F Zocca Lama M Frassinoro 1436-2400 2400-4238 Pievepelago Savignano Marano Serramazzoni Palagano Lama M Riolunato Spilamberto Castelvetro Vignola Polinago Palagano Frassinoro Fiorano M Maranello Polinago Montefiorino S Cesario s P Castelnuovo R Spilamberto Castelvetro Vignola Marano Serramazzoni Castelfranco E Formigine S Cesario s P Castelnuovo R Prignano Ravarino Nonantola Nonantola Maranello Camposanto Bastiglia Campogalliano Bastiglia Fiorano M S Felice sul P Finale E S Prospero MODENA Sassuolo Mirandola Cavezzo Medolla Carpi Camposanto S Prospero Campogalliano Concordia Novi di M Fanano Montecreto Riolunato Pievepelago 4238-7617 Fiumalbo Sestola <1494 Montese 1494-2328 2328-4315 4315-7881 Fanano >7617 >7881 Combinazioni topografia e morfologia ICD-O-3 utilizzate Descrizione Topografia Morfologia Stomaco Colon-retto Fegato Pancreas Polmone Mammella Utero, corpo Ovaio Prostata Rene, vie urinarie Vescica Tiroide C16 C18-21 C22 C25 C33-34 C50 C54 C56 C61 C64-66, 68 C67 C73 escluso escluso escluso escluso escluso escluso escluso escluso escluso escluso escluso escluso Linfoma non Hodgkin tutte escluso C42.0, 1, 4 Tutti i tumori escluso C44 C44 9590-9989, 9590-9989, 9590-9989, 9590-9989, 9590-9989, 9590-9989, 9590-9989, 9590-9989, 9590-9989, 9590-9989, 9590-9989, 9590-9989, 9050-9055, 9050-9055, 9050-9055, 9050-9055, 9050-9055, 9050-9055, 9050-9055, 9050-9055, 9050-9055, 9050-9055, 9050-9055, 9050-9055, 9140, 9140, 9140, 9140, 9140, 9140, 9140, 9140, 9140, 9140, 9140, 9140, 9950-9989 9950-9989 9950-9989 9950-9989 9950-9989 9950-9989 9950-9989 9950-9989 9950-9989 9950-9989 9950-9989 9950-9989 9590-9596, 9670-9729, 9760, 9761, 9764, 9940, 9948 9823, 9827 8000-9948 escluso 8720-8790, 9590-9989, 9050-9055, 9140 51 Bibliografia Aamodt G, Samuelsen SO, Skrondal A. 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