PREVENZIONE VISIVA: screening della vista presso l’Università Bocconi Analisi dei dati La vista è per tutti noi un bene importante per la nostra vita, tra i cinque sensi è quello che utilizziamo di più, e la sua salvaguardia resta un compito fondamentale sia del singolo individuo sia dei medici e dei media. Con questo fine è stato eseguito presso l’Università Bocconi uno screening sulla “prevenzione visiva”. Il campione esaminato è risultato di 854 soggetti, con il 65,9% di femmine e il 34,1% di maschi, una media di età di 28 anni e una familiarità al diabete nel 27,9% al glaucoma nel 5,7% e alla maculopatia nel 5,6%. Lo scopo principale dello screening era evidenziare la presenza di “alterazioni visive” quali i vizi di refrazione (miopia, astigmatismo e ipermetropia), il cheratocono (patologia corneale degenerativa) , le alterazioni della motilità oculare tramite test ortottico, le alterazioni della pressione intraoculare e dello spessore corneale. 1 Tali condizioni se non diagnosticate in tempi precoci possono compromettere in modo severo la funzionalità visiva e condizionare la qualità e le scelte di vita del soggetto affetto. Un vizio di refrazione elevato o di differente entità tra i due occhi non corretto (anisometropia) in età infantile porterà a un quadro di ambliopia, il cosi detto “occhio pigro” con riduzione della acuità visiva anche molto grave. Anche una elevata pressione intraoculare, per la maggior parte dei casi asintomatica, se trascurata porterà a una lenta e irreversibile atrofia del nervo ottico (glaucoma) con conseguente completa cecità. Le più frequenti alterazioni visive in una fascia di età giovanile risultano essere i vizi di refrazione: miopia nel 16,2% nei maschi e nel 25,8% nelle femmine, astigmatismo nel 12% nei maschi e nel 25,6% nelle femmine e ipermetropia nel 4,1% nei maschi e nel 11,5% nelle femmine. Il 60,5% dei maschi e il 59,1% della femmine riportava un visus naturale alterato e solo il 29,9% dei maschi e il 26,5% delle femmine riportava un visus normale con la correzione con lenti. Il 3,1% dei maschi e il 5,9% delle femmine presentava un test ortottico alterato, mentre il 5,2% dei maschi e il 2,8% delle femmine un cheratocono dubbio. 2 Anche la pressione oculare e lo spessore corneale sono risultati nei limiti di norma per la maggioranza dei casi. In conclusione questo screening dimostra e conferma come la vista vada salvaguardata e protetta già in una fascia di età giovanile. Evidenzia come la maggior parte dei pazienti presenti un visus non adeguatamente corretto, svolgendo dunque le proprie attività quotidiane (guida, studio, sport e lavoro) in condizioni di ipovisus. Sottolinea ancora una volta come la prevenzione e la conoscenza delle patologie oculari - che, se non diagnosticate e curate per tempo, possono compromettere in modo grave e permanente la nostra vista e quindi condizionare la nostra intera vita - restano le armi più importanti che abbiamo a disposizione. Ogni fascia di età presenta dei rischi di patologie oculari dal lattante all'anziano che ai nostri giorni possono essere curate o corrette permettendo lo sviluppo o il mantenimento del nostro bene più prezioso, la nostra vista. E’ quindi doveroso da parte dei medici e dei media continuare a sensibilizzare la popolazione a una più attenta e costate prevenzione ed è compito del singolo individuo proteggere questo suo bene. © Vision+ Onlus™ - maggio 2016 3