HPV
papillomavirus umani
Oltre 100 tipi, alcuni dei quali responsabili del
dell’utero :
cancro del collo
l’ importanza del vaccino
Quali lesioni sono provocate dagli HPV?
Le infezioni da HPV sono estremamente diffuse e possono causare malattie della pelle e
delle mucose. Le loro principali manifestazioni cliniche sono:

Verruche volgari cutanee;

Verruche piane giovanili;

Condilomi acuminati;

Manifestazioni displastiche del collo dell’ utero fino al cancro.
Si conoscono oltre 100 tipi di HPV, la maggior parte dei quali causa malattie non gravi.
Verruche volgari cutanee ( i cosiddetti “porri”).
Si osservano con maggiore frequenza a livello del dorso delle mani e delle dita, alle gambe
ed alla pianta dei piedi. Sono manifestazioni grigio- giallastre, a superficie cheratosica ,di
consistenza dura, sollevate sul piano cutaneo, ma che tendono ad incassarsi profondamente
alla pianta dei piedi suscitando dolore alla deambulazione.
Verruche piane giovanili
Esiste anche una forma clinica di verruca cutanea, piccola (di qualche mm di diametro),
appiattita, a superficie scarsamente cheratosica e poco pigmentata , detta verruca piana
giovanile , più frequente nei bambini e con localizzazione prevalente al volto e al dorso delle
mani. Di solito ha la tendenza a risolversi spontaneamente.
Condilomi acuminati
Alcuni tipi di HPV possono, tuttavia, causare tumori benigni, quali i condilomi acuminati. A
sede più spesso ano-genitale, rappresentano una delle principali malattie sessualmente
trasmesse. Si tratta di escrescenze
mollicce, rosee, digitiformi,
con
tendenza
all’accrescimento, talora poco numerose e isolate tra loro, altre volte, abbondanti e tendenti
alla fusione in grosse masse, spesso preda di processi infiammatori, sede di macerazione con
odore nauseabondo. Queste lesioni vengono anche dette “verruche genitali” o “creste di
gallo” e sono trasmissibili principalmente per via sessuale (95%) e solo in piccolissima
parte (5%) per via non sessuale mediante ,ad esempio, asciugamani o indumenti che siano
venuti a contatto con persone infette.
Condilomi anali esterni
Condilomi intra-anali
Microcondilomi del collo dell’utero
Manifestazioni displastiche del collo dell’utero fino al cancro
Di maggiore importanza sono, indubbiamente, alcuni ceppi di HPV che possono causare
mutamenti nelle cellule invase come quelli che portano alla displasia della cervice uterina
fino al cancro.Tutti i tumori del collo dell’utero sono causati, infatti, dai ceppi a più alto
rischio di virus Papilloma.
Come si trasmette il virus dell’HPV del cancro dell’utero ?
Il virus dell’ HPV si trasmette prevalentemente per contatto diretto durante i rapporti
sessuali con un condiloma o pelle che viene infettata dal virus. Gli HPV non sono ,infatti,
presenti nei liquidi biologici, quali sangue o sperma. Non tutti sviluppano le lesioni da HPV, ma
possono trasmettere il virus agli altri. Si calcola che oltre il 70% delle donne e degli uomini
contrae almeno un’ infezione genitale da HPV nel corso della propria vita, ma la grande
maggioranza di queste lesioni è destinata a scomparire lentamente nel corso di pochi mesi
grazie al sistema immunitario e in genere sia gli uomini che le donne non sviluppano
manifestazioni cliniche evidenti. Solo nel caso di persistenza nel tempo di infezioni di
HPV ad alto rischio oncogenico è possibile, in una minoranza dei casi e sempre nel
corso di parecchi anni, lo sviluppo di un tumore maligno del collo dell’ utero. Va ,del
resto, precisato che la mucosa, quale quella della cervice uterina, è molto più sensibile della
pelle all’ infezione da HPV per la minore resistenza delle membrane delle cellule che ne
facilita l’ ingresso all’ interno.
Quali sono, allora, i fattori di rischio del virus Papilloma?
I piu’ importanti includono:
 Precoce età del primo rapporto sessuale;
 La presenza di molti partner sessuali;
 Essere in una relazione sessuale con qualcuno che ha molteplici partner di sesso;
 Intraprendere sesso rischioso;
 Un numero elevato di gravidanze portate a termine.
Possibile correlazione tra condilomatosi e cancro dell’ utero
Il ruolo carcinogenetico svolto dalle condilomatosi non è ancora stato pienamente chiarito:
di solito gli HPV che causano i condilomi non sono gli stessi che provocano il cancro della
cervice uterina, ma sembrerebbe comunque evidente una stretta correlazione con le lesioni
precancerose; tale infezione è stata ,infatti, riscontrata associata a lesioni displastiche o
addirittura neoplastiche tanto da far supporre ad un suo ruolo di precursore. Per tale
motivo è necessario praticare prontamente una terapia volta a distruggere i condilomi e
sottoporre a visita medica anche il partner da cui si ha il sospetto di aver contratto l’
infezione.
L’ importanza della prevenzione
Premesso che l’uso del profilattico può solo ridurre il rischio di trasmissione che può
ugualmente avvenire in quanto le lesioni possono trovarsi in parti del corpo non protette,
come la vulva e il perineo, la prevenzione viene condotta essenzialmente secondo due
direttive:
 La vaccinazione
 Il Pap-Test
Vaccinazione
Il cancro della cervice uterina colpisce ogni anno in Italia 3.500 donne e causa 1.000
decessi.
A partire dal 2008 il nostro Paese è stato il primo in Europa ad offrire gratuitamente alle
ragazze la vaccinazione.
Costituisce la prevenzione primaria e previene il cancro del collo dell’ utero, le
lesioni precancerose e i condilomi. E’ uno scudo protettivo che impedisce al virus
Papilloma di entrare nell’organismo e di proliferare. Ovviamente non è terapeutica in
quanto non cura le lesioni o le infezioni già presenti. E’ più efficace se sommininistrata
prima dell’ inizio dell’ attività sessuale e viene pertanto distribuita in età prepuberale. E’
sicura ed ha un’ efficacia pressocchè totale. Si sostiene ,inoltre, la necessità di estendere il
vaccino anche ai maschi, prima dell’ inizio dell’ attività sessuale in quanto l’uomo
rappresenta la principale fonte di infezione da HPV per la donna. Questa proposta avrebbe
sicuramente un duplice obiettivo:
1.
Limitare la diffusione di infezioni da HPV negli uomini per ridurre la possibilità di
contagio durante i rapporti sessuali e quindi ridurre il rischio di tumori della cervice
uterina nelle donne non vaccinate.
2.
Prevenire possibili infezioni del Papillomavirus nell’ apparato genito-urinario
maschile che potrebbe ridurre lo sviluppo di tumori rari come quelli del pene e
dell’ano.
Pap-Test
E’ indispensabile che tutte le donne, vaccinate e non vaccinate, a partire da 25 anni,
comincino e
continuino ad eseguire il Pap- Test che rappresenta la prevenzione
secondaria o diagnosi precoce, permettendo così , attraverso il prelievo di un campione di
cellule dal collo dell’ utero, di evidenziare precocemente eventuali lesioni che possono
essere trattate ancora con successo.
CONCLUSIONE
In tutto il mondo il cancro della cervice uterina è secondo solo al cancro della mammella
come maggiore incidenza e mortalità nelle donne. Oggi la vaccinazione, abbinata a regolari
controlli con il Pap-Test, rappresenta sicuramente la miglior protezione possibile. La validità
dei programmi di prevenzione è confermata, del resto, dai risultati ottenuti negli ultimi anni
che ha fatto registrare decisamente una riduzione della mortalità.